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3 • Locali a tema The News Room Ciascun giorno è farsi un giro nella storia Jim Morrison no ricoperte sino all’altezza di 3 metri in pieno contrasto con la soffittatura scura - dai titoli e dalle foto che punteggiano le grandi aree giallo chiare delle riproduzioni delle pagine ingigantite dei giornali più famosi. Curiosità ed emozioni si mescolano allora in un processo rievocativo spontaneo che scaturisce dai titoli a caratteri cubitali dedicati ai momenti più drammatici della società americana, alle sue guerre e ai suoi grandi drammi: l’atomica, gli assassinii dei Kennedy, ma anche la morte di James Dean o gli episodi di gangsterismo o le dimissioni di Nixon. Tuttavia le parti laterali di questo locale parlano al pubblico a seconda di diverse aree tematiche in cui esso è diviso e ricordano anche momenti di grande felicità ed entusiasmo: il volo dei fratelli Wright e di Lindberg, lo sbarco sulla luna e poi Woodstock e la Love Summer e ancora i Beatles e i Rolling Stones. The News Room non comunica però solo con le sue pareti, i tavoli sui quali Spostiamoci ora idealmente nel cuore di Minneapolis e percorriamo il Nicolette Mall con le sue prospettive interrotte dalle gallerie sospese che uniscono i vari edifici, per consentire ai passanti di passare dall’uno all’altro e percorrere la downtown evitando il freddo tagliente del Minnesota. Al numero 990, all’angolo con la 10ma strada, incontriamo un locale a tema, la cui concezione è molto intrigante, così da meritare un’attenta riflessione. The News Room è un caffè-ristorante di grande atmosfera che può ospitare sino a 300 clienti seduti. Sfrutta il fascino del vecchio giornalismo com’era inteso nel XX secolo e predispone, grazie ai suoi interior, un cameo ucronico di grande effetto per chi vi entra per la prima volta. Coloro che vi si soffermano per un drink o per consumare un pranzo rapido possono, infatti, passare in rassegna i grandi eventi della storia mondiale che rivivono attraverso le pagine magnificate dei grandi quotidiani che decorano le pareti. Queste so89 3 • Locali a tema 4 • Locali a tema Checkers e The Varsity la lunga strada del fast food L'automobile è divenuta il carapace, il guscio protettivo e aggressivo, dell'uomo urbano e suburbano Marshall McLuhan didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia ddidascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia zione dedicata a questo tema. Sebbene il menu non riservi particolari sorprese, interessante è comunque l’area del bar che è stata strutturata come la tolda di un clipper. Vi vengono servite birre scelte tra un assortimento di oltre 80 tipi. Una curiosità, oltre alla polena che legge un giornale, consiste nel fatto che il barista per raggiungere le bottiglie collocate a una notevole altezza utilizza, come fanno i marinai, le scalette di corda che sono parte dell’arredo. A oggi The News Room rimane un concetto unico e non declinato in forma seriale contrariamente a quel che quasi sempre accade negli stati Uniti, per ogni idea di successo. Ma chissà, forse un giorno… mangiare sono delle teche di vetro che contengono pagine di vecchi giornali e i caratteri di piombo usati un tempo per stamparle. Persino i servizi igienici, particolarmente eleganti, sono tematizzati. Totalmente coerenti con l’ambientazione sono curati al punto da figurare nella classifica delle dieci più straordinarie toilette d’America. Va detto poi che la sensazione di essere immersi nel flusso magmatico e ininterrotto della storia è ulteriormente rafforzata da 36 monitor sintonizzati su vari periodi a noi più o meno lontani, che ritrasmettono episodi delle grandi epopee sportive. Per coloro che sono invece più propensi ai revival del mondo cinematografico e dello star system hollywoodiano è prevista una se90 lizza materiali avanzati, molto robusti e completamente ignifughi Nella sua semplicità le installazioni di Checkers sono sempre molto visibili e caratterizzate. Predomina un colore rosso squillante che riprende il logo della catena. La tettoia è blu, mentre il piccolo edificio in cui avviene la preparazione dei panini e vengono conservate le bevande refrigerate utilizza pareti di vetro, ricoperte di mattonelle bianche e nere. A fornire l’inconfondibile tocco anni ’50 sono comunque i neon che circondano le fasce murarie e le colonne, assieme agli elementi cromati che decorano facciata e colonne. In sintesi, con i suoi 90 milioni di dollari di fatturato e 4.000 collaboratori, Checkers sembra destinata anch’essa a essere una presenza sempre più frequente nel paesaggio urbano degli Usa. Per completare questo breve excursus sulla relazione tra hamburger e nostalgia, non posso esimermi dal citare un’altra insegna che è divenuta un riferimento obbligato nell’area di Atlanta Il mercato degli “hamburgherifici”, che in apparenza sembra del tutto saturo, offre invece spazi insperati agli outsider che osano sfidare lo strapotere di McDonald’s e di Burger King.Uno di essi è un’altra catena che sfrutta il marketing della nostalgia. Si tratta di Checkers Drive-In: fondata nel 1989 a Clearwater (la stessa città della Florida da cui era partita Hooters!), si presenta oggi con oltre 830 punti di vendita in quasi tutti gli stati. La formula è semplicissima. Checkers non prevede sedute. Solo la fornitura di un menu rapidissimo e semplificato ad automobilisti che attraverso due lane possono accedere alla finestra (studiata in funzione delle varie altezze delle vetture) da cui si distribuiscono gli alimenti e le bevande. Questo doppio accesso ha consentito di incrementare notevolmente la produttività di Checkers. La sua specifica caratteristica è proprio quella di sfruttare i criteri molto efficienti delle costruzioni prefabbricate di Champion Modular Restaurant Corporation, che uti- 91 4 • Locali a tema 4 • Locali a tema didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia ddidascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia ddidascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia (Georgia). The Varsity Drive-In conta su 6 locali nati dall’archetipo creato da Frank Gordy nel 1928; quello di Atlanta Downtown, per qualche misteriosa ragione, vanta un invidiabile record di illustri frequentazioni: molte star del cinema e dello sport nonché alcuni presidenti degli Stati Uniti. È un suo punto d’orgoglio però anche il fatto che innumerevoli senzatetto hanno potuto mangiare da The Varsity grazie ai suoi prezzi molto modesti. Infatti, al di là della rivendicazione della freschezza degli ingredienti voluta dal suo fondatore, il 92 suo menu è quanto di più americano e old-fashion si possa immaginare. Vi si servono infatti hot dog, onion ring, sorbetto d’arancia e la torta di pesche (tipica della Georgia). Per di più il luogo è tutt’altro che selettivo poiché assicura d’essere il più grande drive-in del mondo. Si estende infatti per due acri così da servire simultaneamente 600 auto e 800 persone sedute all’interno. Si dice che in occasione di una partita di football dei Georgia Tech Yellowjackets ci passarono ben 30.000 clienti. Inoltre si dice che ogni giorno utilizzi due miglia 93 3 • Locali a tema 3 • Locali a tema didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia ddidascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia ddidascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia didascalia della cultura dell’automobile. Gli interior rendono piuttosto bene l’idea di come doveva essere l’ambiente decenni or sono, ovvero quando la preoccupazione per gli ingredienti del menu, certamente non dietetico, era ancora lontana. Grandi spazi con tavolini in fòrmica, sedie e divanetti dalle imbottiture lucide e colorate consentono facilmente l’operazione di fermare mentalmente il tempo mentre si gustano dei panini soffici che a mala pena trattengono la loro imbottitura di chili e maionese. Sicuramente tra i vari spazi in cui è suddiviso il grande edificio prospiciente la Ninth Avenue, quello più suggestivo è la sala destinata ai patiti dello sport televisivo. Infatti i tavolini su cui consumare cibi e bevande sono tutti ri- di hot dog, una tonnellata di cipolle, 1.300 kg di patate, mentre quotidianamente prepara 5.000 torte di pesche e 1.200 litri di chili per il pezzo forte della casa: l’hot dog with extra chili. Il tutto servito con il grido ricorrente degli addetti al banco: “What’ll ya have?”. Una frase che è ripetuta anche dal personale che serve i clienti in auto, cantando e danzando. Al fascino di The Varsity contribuisce certamente anche il design della sua facciata e dei suoi interni. Si tratta infatti di un esempio ormai classico dello stile Streamline Moderne che seppe trasformare, già nel 1940 grazie all’opera dell’architetto Jules Gray, grandi masse inerti in strutture dinamiche che enfatizzavano le estetiche dei nascenti miti 94 volti ai televisori, dai quali si potrà godere del revival di vari storici eventi sportivi e del football in particolare. Grandi affreschi in stile pop contribuiscono poi a rafforzare l’impressione di trovarsi in un’atmosfera sospesa tra gli anni ’40 e ’50 mentre il personale vestito di rosso vi consegna gridando i prodotti richiesti, anch’essi contenuti in piatti e bicchieri usa e getta, ma sempre in linea con il colore aziendale: il rosso che si ripete in ogni occasione. La grande facciata con l’insegna divenuta ormai celeberrima completano il quadro che per la città di Atlanta costituisce un pezzo di storia che dura ormai da 80 anni e verso il quale si manifesta un grande affetto. 95