AITUARIAGBON ABIGAIL Greco Jessica e BOVI RIta.

Transcript

AITUARIAGBON ABIGAIL Greco Jessica e BOVI RIta.
AITUARIAGBON ABIGAIL
Greco Jessica e
BOVI RIta.
LA LIBERTA’ D’ INFORMAZIONE
Si
riferisce alla protezione
del diritto di libertà di
parola con particolare
attenzione a internet e al
settore dell'information
technology. La libertà di
informazione riguarda
anche la censura in ambito
informatico, come la
possibilità di accedere a
pagine web senza censura
o restrizioni.
E’ successo che su Libero è apparso un articolo
firmato con uno pseudonimo dal contenuto
gravemente diffamatorio.
Dreyfus accusava un giudice e i genitori di una
ragazzina di 13 anni di averla costretta ad abortire. Non
solo il contenuto era offensivo, ma alcuni fatti riportati
erano falsi. A causa del pseudonimo, non si è riusciti a
risalire al vero autore, e in ogni caso è stato chiamato a
rispondere il direttore dell’epoca, cioè Alessandro
Sallusti. La condanna definitiva è a 14 mesi di carcere.
Non è stato possibile dare la condizionale vista la
recidiva di Sallusti, già in passato condannato per reati
dello stesso genere.
"Chiunque ha diritto alla protezione dei dati
personali che lo riguardano. Le notizie
concernenti lo svolgimento delle prestazioni di
chiunque sia addetto ad una funzione pubblica e
la relativa valutazione non sono oggetto di
protezione della riservatezza personale".
Internet e Privacy sono due concetti
strettamente legati uno all'altro, ma del cui
rapporto si ha, purtroppo, ancora poca
consapevolezza.
Infatti, se da una parte l'utente medio italiano
è del tutto inconsapevole della fine che fanno
le informazioni che fornisce a terzi mentre
naviga, dall'altra anche nel mondo
professionale esiste molta confusione su
come e se trattare i dati personali
con cui chiunque faccia il lavoro di
webmaster, content manager o se si trova
ad aver a che fare.
I giovani vivono immersi in un mondo
digitale, ma ancora non si rendono
conto dei nuovi rischi che questo
comporta. Studenti e giovani
professionisti sono, sempre più
spesso, vittime di reati avvenuti sul
web ai danni dei loro dati sensibili. In
particolare, il 25% di loro ha a che
fare con il furto dell'identità prima dei
30 anni, una conseguenza diretta
della sottovalutazione dei rischi e di
una condivisione sempre più open
delle proprie informazioni online.
Esaminando nello specifico le diverse situazioni nelle
quali una persona può essere “tracciata”, lo studio ha
evidenziato però come la percentuale di preoccupati
aumenti significativamente fino a coinvolgere la metà
della popolazione Internet quando si parla di social
network. L’eventualità di ritrovarsi inconsapevolmente
ritratti su Facebook in scatti che si preferirebbe
mantenere riservati è ciò che preoccupa maggiormente
gli italiani ben il 53% della popolazione di riferimento