La sindaca di Quarto finisce i consiglieri e lascia

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La sindaca di Quarto finisce i consiglieri e lascia
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ITALIA
__Venerdì 22 gennaio 2016__
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::: LE SFIDE NEI COMUNI
Ora il comune campano sarà sciolto e commissariato
La sindaca di Quarto finisce i consiglieri e lascia
La Capuozzo si dimette e accusa: «Ha vinto la camorra». Ma l’Antimafia invia la sua deposizione alla procura di Napoli
::: segue dalla prima
BRENTA (VA)
FRANCO BECHIS
(...) (prot. nr. 1520), è terminato il mandato del sindaco della cittadina partenopea, Rosa
Capuozzo, nelle settimane
precedenti espulsa dal M5s.
Perchè a quelpunto iconsiglieriche si erano dimessinon erano più rimpiazzabili: la raffica
di dimissioni delle settimane
precedenti aveva prosciugato
anche la lista dei non eletti in
consiglio comunale, e altri nominon potevano più essere inventati. Tanto è che il giorno
dopo, martedì 19 gennaio, il
presidente del consiglio comunale, altro esponente M5s, Lorenzo Paparone, ha convocato l’assemblea comunale per il
giorno 25 gennaio con all’ordine del giorno la surroga di tre
consigliericomunali che si erano dimessi nei giorni precedenti (Luigi Rossi, Alessandro
Nicolais e Lucia Imperatore),
la
presa
d’atto
dell’impossibilità di surroga di
D’Alise e della Ganino per
esaurimento dei candidati nella lista che si era presentata alle elezioni e la discussione su
richiesta di Giovanni Santoro
(M5s) sulla «verifica di sussistenza delle condizioni per la
prosecuzione dei lavori consiliari». Come è stato chiaro da
fine dicembre in poi,dimettendosi ogni giorno un assessore
e più di un consigliere comunale,il comune sistava avviando allo scioglimento decretato
dalla legge quando è privo della maggioranza degli eletti.
Era solo questione di ore, e alla Capuozzo non è restato che
presentare ieri le proprie dimissioniformali prima di essere dichiarata decaduta dal ministero dell’Interno. Subito dopo sono arrivate anche le dimissioni formali del presidente del consiglio comunale.
Il sindaco-passionaria di
Quarto ha provato a giocarsi
politicamente un gesto che sarebbe stato obbligatorio probabilmente poche ore dopo,spiegando: «La mia non è una resa, il mio è un gesto di responsabilità per Quarto». Dopo
qualche lacrima a cui la Capuozzo sembra incline (non
c’è intercettazione telefonica
Primo cittadino dem
indagato e arrestato
Ma resta al suo posto
L’ormai ex sindaco di Quarto Rosa Capuozzo con la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi [Ansa]
in cui non pianga), il sindaco
l’ha ributtata su Beppe Grillo
& c, sostenendo che la sua decisione di gettare la spugna
era dovuta «al clamore mediatico, visto che la posizione del
movimento è cambiata tante
volte nei quindici giorni dallo
scoppio del caso Quarto, nonostante non sia cambiata la
posizione giudiziaria», e via a
ripercorrere tutto quel che è
accaduto dal giorno della Epifania (quando Matteo Renzi
ha scatenato mezzo Pd sul caso Quarto) in poi.Fino al tentativo di auto-dipingersi come
una vera eroina anti-mafia: «È
stata una sconfitta politica del
Movimento 5 stelle», ha sostenuto la Capuozzo, «e una vitto-
ria per la camorra sul territorio». Ultima freccia, tirata al
consigliere regionale grillino
Valeria Ciarambino, un tempo sua amica e ora principale
accusatrice dai salotti tv frequentati assiduamente in queste settimane: «Chiedo formalmente da parte mia e dei cittadini di Quarto perché i voti dei
consiglieri regionali presi a
Quarto sono diversi dai miei».
Purtroppo per la Capuozzo
proprio mentre lei cercava
una uscita di scena eroica, la
commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi, già appannava la nuova icona contro il crimine, inviando alla
procura diNapoli iltesto stenografico della audizione del sin-
daco di Quarto avvenuta il
giorno prima davanti alla bicamerale. La Bindi si è limitata a
un comunicato istituzionale
che diceva poco: «Dalla ricostruzione complessiva dei fatti
fornita dal sindaco e alla luce
della documentazione giudiziaria acquisita dalla Commissione è emersa la necessità di
segnalare alla procura alcuni
aspetti da approfondire, sui
quali anche la commissione si
riserva di svolgere ulteriori
analisi». Il Pd Marco Di Lello è
stato più chiaro, riferendosi alle «tante bugie raccontate in
questi giorni, anche alla commissione antimafia. E sul condono dovrà rendere conto delle falsità raccontate e dei punti
oscuri emersi in questi giorni».
Poco prima delle dimissioni
il sindaco di Quarto ha firmato
(anche per evitare guai con la
Corte dei Conti) un decreto
per modificare 8 suoi precedenti atti di nomina o proroga
di responsabili dei servizi comunali che contenevano tutti
errori sulla data di inizio dell’incarico. Ora il comune di
Quarto verrà sciolto e sarà
commissariato, probabilmente andando alle elezioni nella
tarda primavera in contemporanea con il comune di Napoli, con probabile soddisfazione di Luigi De Magistris, assai
rafforzato dall’intera vicenda
sullo stesso «mercato elettorale» conteso dai 5 stelle.
il graffio
Fuoco di Colonia
L’imam di Colonia, Sami Abu-Yusuf, in un’intervista
alla televisione russa ha cercato di spiegare le violenze
della notte di capodanno sostenendo che sono state provocate dalle donne tedesche. «Uno dei motivi per cui gli
uomini musulmani violentano o infastidiscono le donne
è per come vanno vestite», ha spiegato l’imam. «Quando
se ne vanno in giro mezze nude e profumate, accadono
certe cose». Il problema, insomma era che le donne erano profumate. Oltretutto erano pure di Colonia. Provocazione su provocazione.
Sondaggio choc per la sinistra
Il Pd fuori dal ballottaggio a Roma e Napoli
::: ROMA
■■■ Le Amministrative? Rischiano di
essere un bagno di sangue per il Pd e
una buona occasione di “rivincita” per
il centrodestra. A rivelarlo sono i sondaggi realizzati da Index Research per
PiazzaPulita.I candidati di Matteo Renzia Roma e Napoli, secondo la rivelazione del programma di Corrado Formigli,
non andrebbero al ballottaggio. Nella
Capitale Roberto Giachetti arriverebbe
infatti terzo, a quota 28%, superato sia
dal candidato del M5s al 30%, sia da
quello del centrodestra,che, qualora do-
vesse essere Giorgia Meloni, arriverebbe al 28%. Fuori dalla competizione sarebbe anche Alfio Marchini,che è stimato all’8,5%. Responsabile dell’esclusione di Giachetti dal ballottaggio sarebbe
l’ex viceministro pd Stefano Fassina,
candidato di Si, accreditato del 4,5%.
A Napoli per il centrosinistra le cose
andrebbero ancora peggio: avanti a tuttic’è il candidato del centrodestra Gianni Lettieri (29%), seguito dallo sfidante
dei Cinquestelle (24%) a pari merito
con Luigi De Magistris. Ultimo sarebbe
il candidato “ufficiale” del Pd: sia esso
Antonio Bassolino o Gennaro Migliore.
Diverso l’esito della rilevazione a Milano, dove, invece, Giuseppe Sala potrebbe dare filo da torcere ai candidati berlusconiani. L’ex manager è quotato al
44% contro il30% del primo degli sfidanti. I due candidati del centrodestra sondati dall’istituto demoscopico, Paolo
Del Debbio e Stefano Parisi, avrebbero
lo stesso livello di consenso. Fuori dal
ballottaggio la candidata del M5s, Patrizia Bedori (19%) e pure Corrado Passera, che è in pista con Italia Unica, al 7%.
«Fortunatamente, sia su Milano che su
Roma, abbiamo più di una persona a
disposizione», ha provato a sparigliare
Arrestato, messo ai domiciliari, e quindi scarcerato. L'indagine va avanti,
ma nonostante le richieste di dimettersi, o perlomeno di autosospendersi,
lui rimane al suo posto.
Gianpietro Ballardin, sindaco di Brenta, in provincia di Varese, è un esponente di primo piano del
Pd provinciale. E una settimana fa era stato arrestato, in quanto presidente
del consorzio dei Comuni
del Medio Verbano, con le
accuse di falso e di favoreggiamento, insieme all’ex comandante della Polizia Locale del Medio Verbano Ettore Bezzolato, accusato di falso e di peculato. Due giorni fa l'ordinanza di scarcerazione per entrambi. Ciò che ha lasciato perplessi è il fatto che
Ballardin non abbia nemmeno accennato, nonostante l'arresto, a fare un
passo indietro dalla sua
carica. Quando il Pd è stato, in casi analoghi, il primo partito a chiedere le dimissioni di esponenti indagati o arrestati. Richiesta di dimissioni che era
arrivata anche con una
manifestazione dei 5 Stelle, davanti al Municipio di
Brenta, paese amministrato da Ballardin.
Al centro dell'inchiesta
che ha coinvolto il sindaco, la cifra di 1.622 euro,
che risultava mancante
dalla cassa dell'economato e poi restituita. Anziché
chiedere chiarezza sulla
vicenda, il segretario provinciale del Pd Samuele
Astuti nei giorni scorsi
aveva denunciato un clima di «sciacallaggio» nei
confronti di Ballardin.
Il sindaco ha convocato
una conferenza stampa
per domani in Comune.
Insomma, nonostante le
indagini, non intende lasciare il suo posto.
MARCO TAVAZZI
le carte ieri, Matteo Salvini.
Il Pd sarebbe in difficoltà anche nella
roccaforte Torino. Il sindaco uscente,
l’ex segretario dei Ds, Piero Fassino, sarebbe infatti costretto al ballottaggio. Il
sondaggio Index gli accredita un 42%,
molto inferiore al risultati di cinque annifa. Dietro di lui ci sono Chiara Appendino del M5s al 28% e l’azzurro Osvaldo
Napoli, che resta ilpreferito di Silvio Berlusconi.Rischia di far perdere ilcentrosinistra l’ex sindacalista e candidato di Sinistra italiana, Giorgio Airaudo:è quotato all’11%.
P.E.R.