Ignazio Gardella
Transcript
Ignazio Gardella
su Ignazio Gardella Nel 1951, a ventʼanni, in occasione del convegno De divina proportione, tenuto alla Nona Triennale, ho avuto lʼoccasione di vedere di persona storici illustri, come Ackerman e Wittkower, e maestri del Movimento Moderno, come Le Corbusier e Max Bill. Ma ciò che di quella Triennale più mi colpì fu la “Mostra della sedia italiana nei secoli” allestita da Gardella, per cui ne conservo il ricordo con particolare predilezione. Lʼimpressione allora provata fu quella di una bianca giostra di pavesati cavalieri che si esibivano in carosello, con il senso del movimento provato da chi la visitava senza accorgersi di salire e scendere i gradini del percorso. Il reticolo razionalista vi appare ormai dinamicamente dissolto. […] Ignazio Gardella Milano 1905 – 1999 La Casa ad appartamenti al Parco e la Casa ad appartamenti di via Marchiondi, rispettivamente della fine anni Quaranta e dellʼinizio anni Cinquanta, sono temi tipicamente professionali, eppure entrambe contribuiscono a estendere ostensivamente il paradigma delle “trasgressioni” gardelliane. Nella Casa al Parco, dove persiste ancora lʼallineamento verticale delle aperture sul piano di facciata, forse per la prima volta compare la disposizione obliqua delle pareti arretrate e affacciate sulle balconate. A diverse ore del giorno mi capita di passare davanti a questo edificio e più lo frequento visivamente più mi appare unʼopera veramente straordinaria. Questo mi fa pensare che per meglio apprezzare lʼarchitettura occorra vederla più e più volte. Nella Casa di via Marchiondi, di qualche anno dopo, si compie un passo ulteriore: Mostra della Sedia italiana nei secoli, IX Triennale di Milano, 1951 le superfici vetrate dei bow-window che si protendono fino al filo esterno delle balconate, secondo il taglio differente di ogni alloggio, tendono a riflettere, ma anche a incorporare la lussureggiante natura circostante e, a un tempo, ad accrescere con il gioco delle ombre portate la variata profondità della fronte. In entrambi gli edifici comincia ad apparire la visiera aggettante sul filo di facciata e sollevata dalla copertura piana, un motivo in questi anni costante nella poetica di Gardella, così che una lama di luce filtrante conclude in altezza il corpo di fabbrica. Guido Canella, 1999 Casa al Parco, via Paleocapa, Milano, 1947 estratto da: Ignazio Gardella: le figure e le città*, in Guido Canella, Architetti italiani nel Novecento, a cura di Enrico Bordogna con Enrico Prandi ed Elvio Manganaro, Christian Marinotti Edizioni, Milano 2010 * Registrazione corretta della lezione tenuta al corso di Teorie e tecniche della progettazione architettonica, Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano, 2 giugno 1999. Casa al Giardino dʼErcole, via Marchiondi, Milano, 1951