Sudafrica - Turisti per Caso

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Sudafrica - Turisti per Caso
Diario Sudafrica
In due nella savana
sudafricana
Incontrare la natura selvaggia, perdersi di notte nel bush, guardare un leone
negli occhi è possibile. Provate anche voi. Ecco come fare di Lorenzo Castagnani
D
a tempo avevo in mente di fare un safari, ma ho sempre rimandato, sia per i costi alti, sia perché l’ho pareva complicato
e impegnativo. Quest’anno mi sono
fatto l’idea che in Sudafrica si poteva
fare, a costi ragionevoli, organizzando una sorta di fai da te. L’itinerario
è limitato al Kruger e a Cape Town e
dintorni. Tra le compagnie aeree ho
scelto Turkish, mentre per il soggiorno al Kruger mi sono affidato ad Alberto e Daniela che gestiscono una
guest house di buon livello, a 3 minuti dall’ingresso di Kruger di Phalabworba. Se cercate Kaia Tani in rete li trovate. La Guest house dista 6
ore d'auto dall’aeroporto di Johannesburg.
1° giorno
A tu per tu con il rinoceronte
Arriviamo stanchi, e Alberto ci consola: «Domattina, sveglia alle 4». Le alzatacce sono necessarie per sfruttare
Quando: Estate
Durata: 15 giorni
Viaggio: aereo più au
to
Costo a persona:
(spesa approssimativ
a)
1800 euro
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i romantici, ec
i leoni!"
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Non solo Kruger
Il Sudafrica è ricco
di riserve naturali. Il
Parco di Umfolozi, sulla
costa orientale, tra lo
Swaziland e l'Oceano,
è popolato da una fauna
molto ricca, con mille
rinoceronti bianchi.
Interessante il safari nel
Parco di Wetland, sulla
costa orientale nella
regione di St. Lucia. È
la terza area protetta
del Paese e comprende
diversi ecosistemi.
La zona costiera include
le spiagge e la
barriera corallina.
1
le ore fresche della giornata, quando gli animali sono più attivi. Quindi
ci sveglia sempre presto, in compenso, la sera, a parte cenare, non c’è altro da fare e si va a letto alle nove. Il
primo giorno Alberto ci fa da guida.
Entriamo al Kruger dall’ingresso di
Orpen per girare durante la giornata
e uscire a Phalabworba. All’ingresso,
quasi sulla strada, pascola un rinoceronte bianco. La giornata promette
bene e prosegue con avvistamenti di
erbivori, ma nessun felino! Il paesaggio in inverno è molto verde, perché
siamo alla fine dalla stagione delle
piogge. È uno svantaggio: la disponibilità d'acqua disperde gli animali,
ed è più difficile incontrarli. Nei documentari la savana appare sempre ari-
Diario Sudafrica
oceano
indiano
oceano
atlantico
namibia
Kruger
national park
aeroporto
internazionale
kruger national park
Grande 2 milioni di ettari dal 1898 è
una delle riserve naturali più note del
mondo.
Johannesburg
Swaziland
sudafrica
UMFOLOZI PARK
città del capo
Il centro della città:
City Bowl, si affaccia
sull'Oceano
Atlantico, con l'isola
di Robben, dove fu
imprigionato
Nelson Mandela.
sudafrica
TERRA STATO TERRA CITTÀ
città del capo
l e s oth o
Qui è stato portato a termine
il salvataggio del rinoceronte
bianco. Attività: escursioni notturne, picnic e visita al mercato d'artigianato di Mamben.
181
PALAZZO
STATO CONF.
TRACCIA PART.
Franschhoek
Hermanus
oceano atlantico
iSimangaliso Wetland Park
MONUMENTO
La regina
della giungla
02
PARCO
PARCO 2
profilo piatto
della Table Mountain
domina Capetown.
02 Agile Felino
Il ghepardo
Oggi tour organizzato, per fortuna
siamo solo io, mia moglie e la guida, in una township: visitiamo una
scuola, un campo profughi e una famiglia. Esiste un mondo parallelo a
FIUME
3° giorno
PARCO
quello dei turisti, che versa in condizioni di estrema povertà. Lo ritroveremo nei trasferimenti da Johannesburg e nei dintorni di Cape Town.
Nel tardo pomeriggio torniamo nel
Kruger con i ranger per un safari notturno. Appena entrati scorgiamo nella boscaglia un assembramento di
avvoltoi, ma è troppo lontano per capire di cosa si tratta. Verremo a sapere il giorno dopo che c’era la carcassa
di un rinoceronte ucciso in uno scontro tra simili. Poco dopo, nei pressi di
una pozza, le antilopi annusano l’aria
nervose. Il ranger dice che probabilmente c’è un leopardo, ma non riusciamo a vederlo. Il sole sta tramontando e ci fermiamo in una radura per
ammirare il panorama. Scendiamo
LAGO/FIUME
foreste, un enorme lago e le coste dell'Oceano. Attività: pesca, birdwatching, gite in barca, immersioni.
Nella township
MARE
01
Terzo parco del Sudafrica per dimensioni, include
STRADA CITTÀ
01 città del Capo
Il caratteristico
2° giorno
37
STRADA
PRINCIPALE
Entriamo
di nuovo
nel Kruger con AlSECONDARIA
berto, STRADA
il programma
prevede un percorso in
fuoristrada
su strade per le
STATO
CONFINE
quali si deve chiedere un permesso.
Ci siamo
solo noi. La nostra attenSTATO
zione è massima alla ricerca di indizi rivelatori dei felini. Finalmente, vicino al sentiero, scorgo una testa: è
una leonessa che si riposa all’ombra di un albero. È bellissima, fiera
e nobile. Trovarsi di fronte a un leone è un'emozione grandissima. Questa leonessa ha una ferita sul labbro
superiore che lascia scoperti i canini.
Restiamo 5 minuti a osservarla. Poco
più in là ce n'è un’altra. Forse c’è un
intero branco nascosto nell’erba. Proseguiamo, e intravediamo due giovani maschi. Per sgranchirci un po',
scendiamo dal Land Cruiser per fare colazione: ai margini della radura sbuca un rinoceronte, siamo sottovento, lui continua a pascolare e
noi lo osserviamo bevendo Nescaf-
STRADA STATO
MARE
da e spoglia, ma il paesaggio che ci
accoglie è rigoglioso e verde. La prima giornata passa velocemente tra
le piste del Kruger. Trascorriamo dieci ore in giro, con le spiegazioni sui
comportamenti degli animali, Alberto
ci distrae tra un avvistamento e l’altro. A parte i felini, vediamo tutti gli
abitanti della savana.
dalla Toyota per un aperitivo sotto
la luce rossa del tramonto. In lontananza. le zebre ci osservano cercando di capire le nostre intenzioni. Il sole è scomparso: è notte, accendiamo
i fari portatili per scrutare nel buio:
gli occhi degli animali splendono rivelando la loro presenza. Avvistiamo sciacalli, gufi reali, una mandria
di bisonti e una genetta. Si odono gli
scrocchi degli alberi schiantati da un
elefante.
2
è il più snello
e agile dei felini
e anche il più facile
da avvistare durante
il safari.
Diario Sudafrica
Quella volta col rinoceronte...
N
on mi sono mai divertito tanto come
durante l’avventura nei Parchi del
Sudafrica. È stata un'esperienza che ha
riconciliato il mio spirito-bambino con
valutazioni più “profonde” sulla natura e la
sua conservazione. Ho provato eccitazione,
divertimento, curiosità e persino un po’ di
sana paura. Vedere gli animali in Africa è
come visitare New York: ti sembra di avere
già visto tutto in tv, nei documentari o nei
telefilm, solo che finalmente è vero! Persino
gli odori sembra d’averli già sentiti: quando
ho sentito l’odore dei leoni o degli elefanti
mi è venuto in mente… l’odore del circo! Ma
non tutto è come te l’aspetti: spesso è meglio.
Per me quello in Sudafrica è stato un viaggio
fortunato: mi hanno coinvolto le contraddizioni
del Paese e la sua storia politica e sociale, e
poi la parte dedicata alla natura mi ha portato
a vedere parchi e alcune delle riserve più belle,
accompagnato da Milco (una guida entusiasta
ed entusiasmante), assieme a un gruppo di
amici, tra cui Irene Grandi (una meravigliosa
compagna di viaggio). L’obiettivo di
tutti i turisti-naturalisti-safaristi
è quello di collezionare
i Big Five, cioè di vedere
da vicino elefanti, leoni,
leopardi, bufali
e rinoceronti. In realtà
il primo animale che
ho visto è stato un
facocero,anzi, una
facocera che è scappata
con la coda dritta, seguita
dai piccoli. La coda dritta
sta al facocero come
l’ombrellino sta alla guida turistica: serve a
farsi seguire. A questo proposito è interessante
studiare il deretano dell’impala, che non a
caso è bianco a strisce nere, con un bell’effetto
optical, che serve per essere visto dai piccoli
che lo devono seguire ipnoticamente nella
fuga. Ma torniamo al facocero: in quel caso
ho corso un bel rischio. E non per colpa
dell’animaletto buffo e assolutamente
inoffensivo: il fatto è che appena l’ho visto
ho esclamato «Pumba!», ricordandomi del
Re Leone, e a quel punto Milco-il-Ranger ha
quasi imbracciato il fucile per fulminarmi:
«Per favore! In mia presenza chiamalo
facocero!». Il leopardo non l’ho visto, ma ho
visto di meglio: una gheparda con cinque
cuccioli, una cosa mai vista! Milco-il-Ranger
a momenti si mette a piangere dall’emozione.
Anche i bufali li ho intravisti. Era notte, e li
abbiamo “sentiti” vicino alla jeep: e a quel
punto Milco-il-Ranger ha dato gas, perché
pare che il bufalo sia l’animale più aggressivo
e pericoloso che ci sia… Molto più pericoloso
dei leoni, che ho visto a tu per tu, di notte,
nella Riserva di Pinda. Zachele (il nostro scout)
prima li ha illuminati con un faro a infrarossi,
per non disturbarli troppo, poi per aiutarci a
riprenderli meglio li ha illuminati anche con
un faro bianco. Dormicchiavano nell’erba
alta. Erano tanti, maschi e femmine. È lì che
abbiamo avuto un po’ paura. Eravamo su una
delle jeep fatte apposta per vedere gli animali,
scoperta e con i sedili a platea, a scalare, per
permettere a tutti di fotografare: e se qualche
leone ci avesse attaccato, magari da dietro?
Invece pare che i leoni siano dei bonaccioni,
soprattutto in questi Parchi dove il cibo non gli
manca. Nella Riserva di Pinda, appunto, ero
alloggiato in un bungalow in mezzo al bush,
tutto trasparente: le pareti erano di vetro
(persino quella del bagno) in modo da vedere
fuori eventuali animali, dalla poltrona come…
dal water: uno spettacolo. Per raggiungere
la reception del Lodge bisognava telefonare,
e uno scout ti veniva a prendere. Ma, col mio
pessimo inglese, non mi sono spiegato bene.
Morale: sono andato in giro da solo. Sentivo
3
una gran puzza di leone, e infatti mi hanno
poi detto che ci sono passato in mezzo, senza
accorgermene. Ma non ho corso un gran
rischio. Molto più rischioso è fotografare un
rinoceronte o un ippopotamo. Tempo prima un
turista giapponese (senza guida!) era sceso
dall’auto per prendere l’immagine dell’animale
con lo sfondo dei suoi amici, che stavano
appunto in macchina. Solo che non si è accorto
di essersi messo fra il fiume e la bestia che,
sentendosi braccata, lo ha caricato e ucciso.
I rinoceronti, comunque, sono come i tartufi:
quello bianco è più grosso e più raro e vale di
più di quello nero… La cosa più emozionante
forse è stata avvistare un branco di elefanti,
anzi, di elefantesse. Quella degli elefanti è
una società matriarcale, e il nostro branco era
composto da molte femmine. Poi è arrivato
il maschio, purtroppo. Infatti era un elefante
ben noto a Milco-il-ranger, un elefante-mattocome-un-cavallo, famoso per il suo brutto
carattere, chiamato appunto Gangster: era
teso e nervoso, si metteva in bocca l’erba ma
non masticava (Milco ha spiegato che è un
brutto segno) e in pratica ci ha tenuti bloccati
per mezz’ora. Alla fine Milco ci ha offerto un
pic nic a base di carne secca e gin-tonic: lui si
è bevuto una razione da ranger, io da facocero.
E mi ha raccontato cose interessanti, riguardo
al significato e alla gestione dei Parchi turistici,
e al problema degli spazi naturali da lasciare
intatti, a disposizione esclusiva della natura.
Certo, non posso dire d’aver vissuto un vero
safari: le Verdi Colline d’Africa di Hemingway
sono un’altra cosa, Milco forse non era
all’altezza di Philip Percival che fece da guida
allo scrittore e alla moglie Paolina nel 1933, ma
è stata una esperienza bellissima, in cui mi è
spiaciuto non essere con Zoe, mia figlia.
Un consiglio finale, che vale per una visita ai
Parchi sudafricani e non solo: andateci come
volete, ci sono formule diverse più o meno care
e più o meno organizzate, ma non andateci da
soli, prendete una guida! Magari costa, lo so,
ma al di là dei rischi, senza guida di correte il
rischio di vedere e capire ben poco!
Patrizio
Diario Sudafrica
fè! La giornata prosegue con altri avvistamenti: elefanti, che sembrano
vascelli in movimento su un mare
d’erba, timide giraffe che brucano le
cime degli alberi. Mandrie di zebre
con puledri curiosi, docili antilopi si
riposano all’ombra accanto a gnu solitari. Sembrerà strano, ma la savana
è rilassante e le scene di vita animale
scorrono placide sotto i nostri occhi.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo
presso una pozza dove Alberto scova un ghepardo. Sta sotto un cespuglio di mopane: è irrequieto, emette
richiami. Alberto ci spiega che è alla
ricerca del fratello. I ghepardi non sono solitari, vivono in coppia, in genere figli della stessa cucciolata. Restiamo a guardarlo finché non scompare
nell’erba...
01
01 springbok Questa
piccola antilope è molto diffusa in Sudafrica.
Altri Turisti per caso ci
la loro esperienza
4°/5° giorno
Avvistamenti...
Alzataccia alla quattro per tornare al
Kruger, obiettivo: beccare un leopardo, il più difficile degli avvistamenti.
Secondo Alberto l’unica possibilità di
vederlo è sugli alberi. Siamo tra i primi a entrare e incontriamo tre iene
che attraversano la strada: tornano
nella tana dopo la caccia notturna.
La giornata inizia bene e prosegue
meglio: ai margini della strada languono placidi un leone e una leonessa. Stupendo. Mi affaccio dal finestrino, il leone è a solo un paio di metri e
mi guarda. Fa una certa impressione!
Dicono che fintanto che sei nell’auto
non ti percepiscono come essere degno di nota. Se esci, sono possibili
due comportamenti: sene va o ti salta
raccontano
di Manuel&Renata
Tutto quello che non hai mai osato chiedere
A proposito dei grandi parchi. Cosa fare, quali piste seguire e dove dormire. Per un safari da Turistipercaso
I
indimenticabili. Lower Sabie: è uno dei pochi che mette tutti d'accordo, nel senso che
è considerato il peggiore. Olifants: è l'unico che definiamo imperdibile. La posizione
è unica, con frequenti avvistamenti di animali e splendidi tramonti. Letaba: la zona
non è delle migliori, ma il camp è ben tenuto e la piscina è aperta a tutti.
l nostro viaggio in Sudafrica è iniziato da quell’incredibile parco che è il Kruger, ecco
qualche consiglio per affrontarlo. È impensabile visitarlo senza un mezzo proprio.
Comprate la mappa all’ingresso e pianificate gli itinerari, pronti a modificarli secondo
l’ispirazione del momento. Per girare basta un'auto normale, noi con una Chevrolet
Spark non abbiamo avuto difficoltà. Forse solo in caso di forti piogge è consigliabile ripiegare su di un mezzo più alto e potente. Una 4x4 è inutile al Kruger, mentre all’Umfolozi e al Wetland è l’unico mezzo per affrontare alcuni tratti, che però si possono
evitare senza rimpianti. La manutenzione delle strade è impeccabile, anche quella
delle sterrate. Girare da soli non è pericoloso, a patto che non si scenda dall’auto
dove è proibito. I parchi sono un mondo a sé, lontani dalle tensioni del resto del paese.
HLUHLUWE-Umfolozi: a ovest!
Questo piccolo parco, visitabile in una (intensa) giornata non deluderà nessuno. Si
tratta di due parchi differenti. L’Umfolozi, nel primo lungo tratto, fino al Masinda
Lodge, offre poche sorprese, dopo, però, la foresta si apre e iniziano gli incontri, gli
stessi del Kruger: rinoceronti, elefanti, bufali e innumerevoli erbivori. La seconda
zona che fa parte del parco è l'Hluhluwe: la parte migliore è quella oltre l'Hilltop
Camp, meglio arrivare a fine giornata: momento favorevole per elefanti e felini.
ma la notte...
Se i parchi più piccoli si visitano in giornata, al Kruger quasi tutti scelgono di dormire
all'interno. In realtà non è necessario, e un'alternativa sono i b&b fuori dal parco (ad
esempio, il Trees Too a Komatispoort), piccoli e accoglienti, offrono migliore rapporto
qualità prezzo. Il costo della “tassa di conservazione” (180 R al giorno) è identico, che
si pernotti o che si entri in giornata. Un’altra possibilità sono i bushveld camp, più
spartani e senza servizi, ma (almeno il Sabie Overnight Hide) puliti e perfetti per una
notte avventurosa. Il problema è che bisogna portarsi il sacco lenzuolo e gli asciugamani. Infine, i camping site: che dispongono di servizi ed elettricità, nell’Umfolozi ce
ne sono due; mentre nel parco di Wetland si può alloggiare al resort di Cape Vidal.
WETLAND: spettacolo naturale
Nel parco, noto anche come Isimangaliso Wetland Park o St. Lucia, la caccia agli animali è secondaria rispetto all'attraversamento di ambienti naturali unici. Si passa da
scogliere a spiagge, da dune di sabbia a lagune, da foreste fittissime a savana. Nella
savana si vedono erbivori e rinoceronti e qualche felino, mentre nella foresta prevalgono uccelli, farfalle e qualche scimmia. La spiaggia non è attrezzata, ma godibile.
In conclusione, non perdetelo!
KRUGER: puntate verso sud
È consolidata l'opinione che la zona più interessante del Kruger sia quella meridionale, ed è quella che abbiamo visitato. Il percorso in genere si sviluppa tra la strada
principale, asfaltata, e diverse parallele e “loop” su sterrata, per poi fare deviazioni
secondo l'ispirazione del momento o seguendo i consigli di altri visitatori: tenete presente che spesso i leoni e i leopardi dormono tutto il giorno nello stesso luogo. La
zona compresa tra il Lower Sabie, lo Skukuza e Tshokwane offre la massima possibilità di avvistamenti. Un'altra zona ricchissima è quella a ovest dello Skukuza.
I campi del Kruger park sono simili: con un edificio principale e servizi (bar, shop, piscina, ecc.) standard e con bungalow uguali. In genere né l'alloggio né i pasti sono
4
Diario Sudafrica
addosso. Restiamo ad ammirare queste due fantastiche bestie nel pieno
vigore. Pare che siano nel periodo
dell’accoppiamento, il maschio dopo
un po’ si allontana di qualche metro
e marca il territorio, poi si sdraia di
nuovo. Sono arrivate altre auto e ce
ne andiamo. Continuiamo a vagare, i
nostri occhi sono puntati verso l'alto:
su un albero compare l’agognato leopardo. Alberto lo scorge da una cinquantina di metri: è appollaiato su un
tronco. Appagati, andiamo a pranzo.
6° giorno
Scene di famiglia nel parco
Ultima giornata al Kaia Tani. Esploriamo le zone a nord del parco alla ricerca di una mandria di bufali. Il nord è
più ricco di vegetazione e facciamo pochi avvistamenti. Le elefantesse con i
piccoli pascolano ai danni degli alberi
di mopane che vengono distrutti. Verso
l’ora di uscita incontriamo una mandria
di bufali: sono tantissimi. Mi fermo titubante, dopo un po’ mi stanco di aspettare e procedo. Per fortuna si ritirano e
01
01 il parco
sul mare
Gli
ippopotami sono
numerosi nel
parco di Wetland,
noto anche come
St.Lucia. Uno dei
pochi in cui è
possibile vederli
assieme a coccodrilli
e squali.
mi fanno passare. Poco prima dell’uscita e del gate avvistiamo due leonesse
sdraiate: l’ultimo regalo del Kruger.
7° 8°/9° giorno
Itinerario urbano a Cape Town
Arriviamo a Cape Town dopo sei ore di
auto e due di aereo, e siamo ben felici
di raggiungere il nostro albergo è l'Heritage Hotel: very good.
Ci alziamo presto pieni di aspettative.
Iniziamo il giro dal Castello di Buona
Speranza, l'edificio più antico del Paese, costruito nel 1679 dalla Compagnia
Olandese delle Indie Orientali per difendere la Colonia del Capo. Dopo la vi-
I ricordi di viaggio dei turistipercaso
01
04
02
05
03
06
01 un riposino
di Kirk. 02 alba di Charles. 03 rinoceronti AL KRuGER PARK di Charles. 04 cape town di Ele P. 05 partita a carte
di American Runner. 06 città del capo di Kika '81.
5
Diario Sudafrica
sita, proseguiamo a piedi verso i quartieri del centro (il bowl) dove visitiamo il
museo storico dello Slave Lodge, che
quando c'erano gli olandesi ospitava fino a mille schiavi. Al momento del pranzo abbiamo l'imbarazzo della scelta,
in città ci sono molti ristoranti dove si
mangia bene, a prezzi inferiori ai nostri.
Nella zona del waterfront i prezzi dei ristoranti salgono un po’. Nel pomeriggio ci mettiamo in auto sulla costa verso il Capo di Buona Speranza: la zona è
suggestiva con le cittadine in stile marinaro. Una sosta alla Penguin’s beach, a
Simon's Town, è d’obbligo. Si è alzato
un vento tremendo e la gita al Capo ne
risente: la funivia per la Table Mountain
è chiusa e non riusciamo a salire.
10°/11° giorno
Le meraviglie del Capo
Io sto con gli
animali
L’organizzazione Project
Abroad cerca volontari
per la riserva naturale di
Legodimo, al confine tra
Sudafrica e Botswana, dove
vivono elefanti, coccodrilli,
leoni, ippopotami,
rinoceronti e leopardi.
I volontari seguono
il percorso degli elefanti,
curano alberi, osservano
gli uccelli. Il soggiornocampo di un mese costa
2.595 euro, con vitto,
alloggio, assicurazioni,
trasferimenti. Il volo
intercontinentale è escluso.
Info www.projectsabroad.it
01
Sulla strada delle balene
Raggiungiamo Hermanus, non è periodo di balene: si vedono da agosto a
novembre, ma l'alternarsi di spiagge
candide e scogliere a picco vale la gita. Sostiamo a Stellenbosh: sorprendente località dove si produce il vino.
Il giorno successivo torniamo verso il
capo di Buona Speranza, e finalmente riusciamo a salire in cima alla Table Mountain. Ma il tempo stringe:
dobbiamo prendere il volo per il rientro.
01 Waterfront
Sorta
al posto del vecchio
porto, la Marina
di Città del Capo
è il luogo più turistico,
con il mercato, negozi,
caffè e ristoranti.
02Hermanus È la
miglior base di whale
watching dell'Africa
australe. I giganti del
mare si avvistano da
agosto a novembre.
02
Come, dove, quanto
Informazioni pratiche , dritte e consigli per un safari nei grandi parchi del Sudafrica. Da Turistipercaso
Link e indirizzi utili
Ambasciata d’Italia a Pretoria 796, George Avenue,
Arcadia, Pretoria, tel. +27
124230000/1. Cellulare per casi
d’emergenza: 0027 827815972.
www.southafrica.net
tanti. Le mance, tra il 10 e il 15%
sono praticamente obbligatorie.
Sicurezza e sanità
Sono necessari il passaporto integro, con validità
residua di almeno 6 mesi, e il visto d’ingresso, che per soggiorni
fino a 90 giorni viene rilasciato
al momento dell’arrivo in frontiera. Per noleggiare un veicolo e
guidare è necessaria la patente
internazionale.
La criminalità è diffusa soprattutto nelle grandi città.
La più tranquilla è Città del Capo, ma occorre prestare attenzione soprattutto in Long Street,
zona di locali e divertimento,
molto frequentata dai turisti. Per
l’organizzazione di safari rivolgersi esclusivamente ad agenzie
riconosciute. La sanità privata è
buona, mentre quella pubblica
non è considerata molto affidabile. Prima della partenza stipulare un’adeguata assicurazione.
Moneta
Visitare
Documenti
VEL
TRA
La moneta ufficiale è il
Rand sudafricano (ZAR);
un euro equivale a circa 10 ZAR.
Le carte di credito sono accettate quasi ovunque e, soprattutto
nelle grandi città, si possono utilizzare anche per prelevare con-
Parco nazionale Kruger
(www.sanparks.org/parks/
kruger/). I suoi 20 mila km2 ne
fanno la più grande Riserva Naturale del Sudafrica. All’interno si
stendono 6 ecosistemi, da quello dei boschi di acacia e sicomo-
ri del sudovest a quello della savana della regione centrale. Al
suo interno vivono tutti i big five
(elefante, leone, leopardo, rinoceronte, bufalo), ma anche giraffe, zebre, ghepardi, ippopotami… Si può dormire all’interno
del Parco, scegliendo fra lodge
più o meno lussuosi e vari tipi di
campi tendati. Sul sito internet
si trovano tutte le strutture, con
informazioni e contatti.
Hluhluwe - Imfolozi Park
(280 km a nord di Durban, www.
places.co.za/html/1979.html). Si
tratta di due parchi, uniti da uno
stretto “corridoio”. Leoni, elefanti, antilopi e giraffe, rinoceronti
neri e bianchi: gli avvistamenti
sono numerosi, in più si effettuano escursioni a piedi: in
compagnia di un ranger si può
attraversare il territorio del parco
pernottando in tenda.
iSimangaliso Wetland Park
(costa orientale di KwaZulu-Natal, circa 275 chilometri a nord di
6
Durban, www.isimangaliso.com).
È la terza più grande area protetta del Sudafrica e si estende
su 280 km di costa. Isimangaliso
significa “una meraviglia”. È composto da cinque diversi ecosistemi, in cui vivono pellicani, fenicotteri, aquile pescatrici e altre
530 specie di uccelli. Vi risiede la
più grande colonia di ippopotami
dei parchi sudafricani.
Slave Lodge
(Wale Street, Cape Town tel. +27
21 4608242, www.iziko.org.za/
slavelodge/index.html). Ospitato
in uno dei palazzi più antichi di
Cape Town, il museo è un’immersione nella vita sociale e culturale del Sudafrica. Orari: lunedìsabato 10-17, chiuso domenica.
Ingresso 20 ZAR (circa 2 euro),
gratis per i minori di 18 anni.
Dormire
Trees Too Guest Lodge
(9-11 Furley Street, Sudafrica, tel. +27 13 7938262, www.tre-
estoo.com). Appena fuori il Parco Kruger, un lodge confortevole,
con aria condizionata, piscina,
bar e ristorante. Camera doppia
in b&b 400 ZAR (40 euro).
Kaia Tani
(Phalaborwa, tel. +27 157811358,
www.kaiatani.com). Gestito da
italiani, a circa 1 km dal Parco
Nazionale Kruger, ha quattro camere doppie e due familiari, tutte con bagno e arredate in stile
“africano”, un giardino lussureggiante e una piscina. La cucina
mixa sapori mediterranei e africani. Prezzo: 55 euro a persona
in b&b (su richiesta si effettuano
anche mezza pensione o pensione completa).
Heritage Hotel
(90 Bree Street, Cape Town,
tel. +27 21 4244646, www.
capeheritage.co.za). Un boutique hotel attento alle esigenze dei clienti, in una zona
centrale ricca di locali e ristoranti. Doppia da 120 euro.