Marcinkus, Beatles, Ambrosiano Che folla, nel «frigo» di Salvi

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Marcinkus, Beatles, Ambrosiano Che folla, nel «frigo» di Salvi
Marcinkus, Beatles, Ambrosiano
Che folla, nel «frigo» di Salvi
«Il mio cabaret è post-atomico, post-aero- senza neppure essere
Bambino. C'è
bioo, postal-market, c'è di tutto, i casalinghi «Rimini», un sound da Gesù
sbarco e da spiaggia
in fondo a sinistra, vicino alle crisi d'identi- che irride al grande ritorno
dei Paoli e dei
tà». Questo è un assaggio degli spettacoli di Donaggio, e ci sono i problem
i-chiave del
Francesco Salvi, figlio del Caos e dell'imbe- nostro tempo come la disoccupazione
e la
cillità enciclopedica, della cultura nevrotica droga resi ancor più dramma
dalla sintassi dissestata come una strada di loro paradossale umorismo;tici proprio dal
ci sono poi i
campagna, cresciuto alla migliore gavetta grandi personaggi della politica
e del Vatidel surrealismo milanese, attore e cantauto- cano, come il papa dipinto
in una bonaria
re conosciuto nei locali splendenti della Mi- parodia dal «ballerino solista»
Allano «bene» e in quelli poveri dove crescono trocchi, alle prese con MarcinkFranco
us, lo strale idee più fertili. Ma l'architetto Salvi (era niero del Verona e i conti
(nel senso
assistente di storia dell'architettura all'U- che scappano) del Banco correnti
Ambros
iano.
niversità di Milano), fa il suo mestiere di
Se una critica si può fare a questa ideacreativo a oltranza con incredibile entusia- spettacolo è che lo spazio
Magia Music
smo senza mai accontentarsi dei traguardi Meeting, dove la rappresedel
ntazione rimane
raggiunti: l'anno scorso ha mandato in porto in scena soltanto per poche
repliche, non
una sceneggiatura cinematografica di pros- consente il respiro di un palcosce
nico canosima uscita («Si Salvi chi può») e quest'anno nico, e «Ti frugo nel frigo» è rimasto
un po'
ha realizzato un'idea che accarezzava da sacrificato.
tempo, quella di fondere in uno spettacolo
Se è innegabile che il teatro è lo specchio
teatrale il cabaret nobile di recente tradizio- del suo tempo «Ti frugo
nel frigo» ne è la
ne meneghina (Valdi, Fo, Svampa) con il prova più lampante e rapprese
ntativa, perrock elettrico.
ché accosta la musica moderna a temi di
Così è nato «Ti frugo nel frigo», uno spet- scottante attualità in chiave umoristica,
tacolo-contenitore, quasi un talk-show in senza tralasciare le citazioni dei grandi artiversione teatrale, dove si può trovare tutto e sti che hannofatto la storia della canzone di
il contrario di tutto, dove quattro bravi stru- qualità, come i Beatle e Tom Jones fino a
mentisti e la voce solista molto educata di Battisti, De André e l'Equipe '84, amalgaAntonia Gidiuli hanno accompagnato Salvi mati ne «la Rinascente», una pentola a presin alcune sue «creazioni» interrotte da gag, sione di idee e freddure.
Filosofia e idiozia, musica e sberleffo, macalembour e battibecchi gustosi come bigne.
linconia e voglia di vivere, teatro e realtà,
In questo frigo delle meraviglie Salvi ha di- realismo e finzione gioco
e cultura, tutto
strattamente dimenticato ogni cosa: ci sono concorre a rendere ,unici
libri, calzini, bottiglie di vino e donne nude, questo comico milanese gli spettacoli di
senza briglie e senma c'è soprattutto l'ironia della vita che è za padroni, sui copioni del
quale molti quol'ironia di Pino, un bambinetto nato al fred- tati colleghi fanno man bassa.
do di una capanna proprio la notte di Natale
Diego Gelmini