“Stiamo con l`orso”: Dino testimonial per il turismo
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“Stiamo con l`orso”: Dino testimonial per il turismo
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI La voce degli 8 Comuni l’Altopiano www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 321 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 29 MAGGIO 2010 “Stiamo con l’orso”: Dino testimonial per il turismo La decisione di catturarlo e portarlo via suscita commenti e polemiche Intanto la Rigoni di Asiago offre un quintale di miele per sfamare M5 Soccorso per la montagna di Luigi Casanova Dopo una serie di incontri tenuti da CIPRA (Commissione Internazionale per la protezione delle Alpi) nelle aree dei Monti Lessini, del Pasubio, degli altipiani dei Fiorentini e dei Sette Comuni abbiamo rilevato la presenza di problemi molto simili nella vita di queste popolazioni di montagna: un preoccupante invecchiamento della popolazione, l’abbandono dell’alta montagna, una sofferenza del turismo dello sci, il crollo dell’offerta di servizi efficienti per le popolazioni. In poche parole: la qualità del vivere sta diminuendo ed accelera la fuga dei giovani dalle Prealpi venete. In alcune di queste località si tenta di rispondere con logiche ormai sorpassate, o un forte investimento nello sci legato alla speculazione edilizia delle seconde case, modello anni ’70, oppure intaccando spazi naturali di alto pregio sperando di attirare turisti con la costruzione di parcheggi invasivi.... Il Ghelpack si tinge di verde Tracciamento dell’acqua per conoscere il suo percorso sotteraneo Pagina 7 Progetto per Marcesina: scelte oculate o scempio ambientale? LOTTA ALLA EVASIONE Protocollo d’intesa tra la Finanza e i Comuni Pagina 11 Pagina 6 ENEGO Prima candelina per il Museo dell’Acqua Pagina 18 Asiago Sanità Inaugurato il Centro di riabilitazione cardiologica, ma viene chiuso lo sportello invalidi Estate con Irene Grandi, Uto Ughi e tanti altri nomi famosi Pagina 3 Pagina 2 Grafica Altopiano Continua a pagina 6 ROANA GALLIO 2009: un anno in crescita per la Cassa Rurale e Artigiana Operazione restauro per il Santuario del Buso Pagina 12 Pagina 13 La Costituzione in regalo ai neo maggiorenni La Costituzione non è uno spazio della memoria ma un testo vivo. Il Comune di Lusiana ha deciso di farne dono ogni anno ai giovani che compiono 18 anni e acquisiscono il diritto di voto. “Abbiamo deciso di istituire questo momento dedicato ai ragazzi perché crediamo che si tratti di un gesto concreto per lanciare un messaggio di responsabilità verso la cittadinanza attiva a chi inizia ad assumersi a pieno titolo diritti e doveri nei confronti dello Stato in cui vive, si tratta di un primo momento con il quale i ragazzi si possono avvicinare all’amministrazione del proprio comune - spiega l’assessore Sabrina Passuello per motivare la scelta di questa iniziativa - oltre a ciò è indispensabile far conoscere ai ra- gazzi questo testo che, ad oltre 60 anni dalla sua stesura, continua ad avere una forza propulsiva e a darci delle indicazioni chiare di uno Stato costruito su un sistema di servizi che valorizzi la persona umana in tutte le sue dimensioni. Un testo ancora straordinariamente attuale che spesso i nostri giovani conoscono poco”. Oltre alla consegna delle Costituzioni il Sindaco premierà con una borsa di studio i giovani lusianesi che si sono particolarmente distinti nello studio a partire dalla scuola secondaria di primo grado fino alla laurea. La cerimonia si svolgerà sabato 5 giugno alle ore 17.30 presso la Sala pagina 17 Consiliare del Palazzon. 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 2 Irene Grandi quest’estate ad Asiago Il concerto della cantante fiorentina è uno degli eventi clou del calendario estivo. Gallio punta sullo sport - A Roana un Hoga Zait interetnico: il festival cimbro apre ad altre minoranze linguistiche Saranno Irene Grandi, Uto Ughi, Natalino Balasso, i concorrenti di X Factor, i Solisti Veneti, la Piccola Bottega Baltazar i protagonisti dell’estate asiaghese. E musica, tanta, che accompagnerà buona parte della manifestazioni messe in piedi dall’amministrazione comunale di Asiago. Tra le novità l’Air Party all’aeroporto e il ritorno della “Notte di Note” sempre con Radio Company come media partner dell’assessorato al Turismo. Assessorato che ha come obiettivo quello di recuperare turisti nel mese di luglio, in particolare per quanto riguarda i giovani. Luglio quindi vedrà due fine settimana con i dj di Radio Company organizzate al parco Millepini con serate a tema finanziate e gestite da alcuni locali del centro. A luglio, il 31, anche la Notte di Note con il concerto di Irene Grandi e un concorso tra i gruppi locali che saranno giudicati e premiati propri dalla rocker fiorentina. Ad agosto, il giorno 8, la musica e il divertimento continuano con l’Air Party, seguito l’11 da un’esibizione di Motocross acrobatico sempre accompa- gnato da musica. Il16 si terrà la manifestazione “Company Contact” con un concerto con alcuni dei partecipanti del programma X Factor. Spazio ad agosto anche per la musica classica con una rassegna di orchestre britanniche tra cui l’Eton College di Londra e la Cardiff College Orchestra e due serate con i Solisti Veneti di cui una, il 28 agosto, vedrà la partecipazione straordinaria di Uto Ughi. Agosto offrirà anche momenti di grande teatro; il giorno 1 con Natalino Balasso e Mirko Artuso in “Meneghello Reading”, il 7 con “Amori e Guerra” in scena al Forte Interrotto, il 9 con le “Baruffe Ciosotte” e il 17 con la “Piccola Bottega Baltazar”. Il 15 agosto poi alle 5 di mattina, al Sacrario del Leiten ad Asiago, il coro Asiago accompagnerà con canti la lettura di alcune lettere che giungevano alle famiglie dal fronte in una coreografia naturale Sapor d'acqua natìa Il Pifferaio Magico e lo stupro Intrappolati nella loro stessa leggerezza: in bilico tra il dramma e la commedia. Il loro volto è mascherato da una rete, le loro storie somigliano a quelle di un Peter Pan rovesciato con il loro Pifferaio Magico che detta le regole di un nuovo modo di abitare la giovinezza: dove il sesso è inflazionato e la cultura dell’immagine eletta a precetto quotidiano. Ogni tanto abbandonano Peter Pan per diventare Pollicino: ma le tracce che lasciano non servono a loro per ricordarsi la strada (quella è già segnata nei blog e nello spazio virtuale), bensì per rammentare agli adulti la loro presenza e il loro non essere da meno. C’è stato un tempo in cui la minaccia più grande era rinchiudere un ragazzo o una ragazza nella propria stanza: il contatto col mondo era bloccato. Ora quello stesso gesto diviene l’intrigo più bello: da dentro la stanza - muniti di un pc, di un Iphone o di una semplice connessione - si può essere contemporaneamente a Chicago, Pechino, New Delhi o Copenaghen e chattare con un mondo mai stato così vicino. Mentre la mamma - ignara delle potenzialità di una camera che somiglia sempre più ad una succursale della NASA - continua ingenua a pulire l’insalata, cuocere i fegatini e spezzare il pane come niente fosse. Eppure lì dentro si sta declinando un modo pericoloso di vivere l’esistenza. Tutto fila liscio, fino a quando un giorno apri il giornale e leggi di uno stupro, sul limitare della maggiore età, perpetrato durante una gita scolastica. Si grida allo scandalo, s’invocano controlli più severi nelle uscite, s’approvano misure drastiche e si minacciano ritorsioni. Ma, in realtà, quel gesto è solo l’applicazione pratica - la maestra direbbe la “dimostrazione” - di un teorema letto, appreso e provato già virtualmente nelle lunghe serate trascorse a navigare nel chiuso della camera e improvvisarsi amanti, traditori e concubini di vite altrui. Imbattendosi, magari per caso, nel profilo di qualche madre che adesso s’agita per la crisi di valori della società: mentre su Facebook si fa fotografare il tatuaggio sul fondoschiena o in pose che sfiorano l’erotismo che la TV vieterebbe in “fascia protetta”. Ammesso che le gite scolastiche - o “visite culturali guidate” come amano definirle i Direttori nel tentativo di ridare loro credibilità - servano ancora a qualcosa (oltrechè a trescare fra ragazzi/e), resta il fatto che i nostri ragazzi sono il prodotto di un percorso che ha tolto loro il senso della conquista: sostituendo il desiderio con la voglia. Mentre il primo chiede tempo per dispiegarsi, maturare e giungere a pienezza la seconda - figlia primogenita dell’epoca del consumo - invoca l’istantaneità, la smaltibilità e, sopratutto, non chiede ginnastica: cioè tempo per poter giungere a pienezza. Fino a consumare l’attimo presente come se non esistesse nessun’altra dimensione. E’ linguaggio stesso ad attestarlo: parliamo di “desiderio d’amore” e di “voglia di sesso”. Il tempo lungo dell’innamoramento contro l’istantaneità di una violenza, di un gesto brutale, di un istinto sgonfiato. E, strada facendo, s’indebolisce il carattere, s’impoverisce l’immaginazione (ovvero, la capacità di pensare possibile un altro modo di vivere l’affettività), si spegne la freschezza sul volto. Fino ad elaborare dialoghi sempre più scarni fin attorno al tavolo di casa, all’ora della cena: “mi passi l’insalata, mi avvicini il sale, mi versi da bere, grazie, figurati, buon appetito”. Poi ti cacciano dallo schermo. Ti cacciano dalla stanza. Per cacciarti dalla loro vita. Forse sarà meglio lasciar perdere le quisquilie del gossip o della letteratura da parrucchiere quest’estate e viaggiare nei loro blog: non c’è trattato di pedagogia che dica meglio chi sono e verso dove stanno viaggiando. Don Marco Pozza data dal sole che sorge e dai suoni della natura. Il 21 agosto si terrà anche la “Notte Nera”, serata oramai diventata di tradizione dove la sensibilizzazione contro l’inquinamento luminoso si accompagna con musica acustica, jazz, e proiezioni dall’osservatorio astronomico e con tutta la città illuminata solamente dalle candele. “Tutte le serate ri- volte ai giovani - spiega l’assessore al turismo Roberto Rigoni - avranno un messaggio educativo importante che prosegue quanto già attuato dagli assessorati ai servizi sociali e all’istruzione, ovvero che ci si può divertire senza abusare di sostanze. Divertimento sano quindi senza lo sballo”. Gerardo Rigoni I piccoli particolari…ovvero l’ Altopiano da migliorare Via quella scritta Una scritta che non fa onore ad Asiago e ai suoi abitanti. La zona in cui appare, su un muro in via Sarfatti, vicino alla casa di riposo di Asiago, non è in realtà così frequentata, ma ciò non toglie il fatto che andrebbe subito cancellata. A segnalarcela sono stati alcuni residenti nelle vie intorno che hanno commentato: “La troviamo decisamente offensiva per quanti, arrivati dalla Romania, in Altopiano hanno trovato lavoro e ospitalità e si sono ben integrati, lavorando seriamente, instaurando amicizie e scegliendo di far crescere qui i propri figli. Certo ci sono anche immigrati che si sono resi protagonisti di episodi di violenza e di microcriminalità, ma a questo proposito siamo del parere che il marcio ci sia dappertutto e in ogni comunità”. Potrebbe solo trattarsi della bravata di qualche giovane monello che si diverte ad imbrattare i muri con spray colorati. In ogni caso un gesto da condannare. Si ricorda che il ripristino della facciata imbrattata, di proprietà privata, spetta ai proprietari, che i responsabili di imbrattamento di muri pubblici e privati, se colti in flagrante, vanno incontro a sanzione amministrative che partono da un minimo di 50 euro, con l’obbligo per gli stessi di eseguire la pulizia e la ritinteggiatura. 8 Sabato 29 maggio 2010 ATTUALITA’ “S’inaugura oggi una piccola perla della riabilitazione. Noi abbiamo fatto solo gli atti, la realizzazione vera e propria è merito del territorio e l’eccellenza del servizio è dovuta alla professionalità e alla sensibilità di tutti gli operatori”. E’ il plauso dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto per l’attivazione ad Asiago del Centro di riabilitazione cardiologica già in funzione da circa un anno e mezzo e inaugurato ufficialmente nei giorni scorsi. Oltre a Coletto e i vertici della sanità regionale, erano presenti all’inaugurazione l’assessore al turismo Marino Finozzi, il consigliere regionale Nicola Finco, l’europarlamentare onorevole Mara Bizzotto, il direttore generale dell’Ulss 3 Valerio Alberti, il presidente della Comunità montana Lucio Spagnolo e alcuni sin- l’Altopiano Inaugurazione ufficiale per il Centro Riabilitazione Cardiologica L’assessore regionale alla sanità Coletto: “Un servizio realizzato per merito del territorio la cui eccellenza è dovuta alla professionalità e alla sensibilità di tutti coloro che vi operano” ha sottolineato – è importante per chi vi abita (nessuno si deve sentire cittadino di serie b) ma rappresenta anche una forte attrazione turistica, offrendo sicurezza a chi viene qui in vacanza e richiamando qui gente per i servizi particolari che può offrire”. Da parte del sindaco di Asiago, a nome di tutta la comunità altopianese, i ringraziamenti alla Regione e daci altopianesi. “Questo centro è un esempio di come si può migliorare la sanità contenendo i costi grazie all’impegno del personale – ha sottolineato Valerio Alberti – qui ci sono sei posti letto per la riabilitazione e dal momento che non ce ne sono molti nella nostra regione, ci permette di allargare il nostro bacino a tutta la Provincia e anche fuori. La sua realizza- zione è stata possibile grazie ad un buon lavoro di team e funzionerà in stretto collegamento con la cardiologia di Bassano. Caratterizzare Asiago con nuovi servizi in forte integrazione con Bassano crediamo sia la strada giusta per un fruttuoso impiego di questa struttura”. Marino Finozzi ha posto l’accento sul binomio sanità – turismo. “Questo ospedale – Arriva la nuova tessera sanitaria La Regione e le Aziende ULSS, informano i cittadini che è imminente la scadenza, tra giugno e luglio 2010, di circa 2 milioni di tessere sanitarie in tutto il Veneto. Le nuove tessere sanitarie, valide 6 anni, saranno inviate esclusivamente per posta. Quindi, attenzione ai truffatori: non è prevista nessuna attività di consegna a domicilio né di contatto telefonico per fissare appuntamenti nelle case dei cittadini. Prima della scadenza l’Agenzia delle Entrate provvederà a spedire direttamente ai cittadini le nuove tessere, che avranno una validità di sei anni (a differenza delle precedenti, valevoli per cinque anni). La nuova tessera sanitaria verrà inviata nei mesi di aprile, maggio e giugno all’indirizzo di residenza dei cittadini, unicamente 3 tramite il servizio postale. L’indirizzo di residenza è quello che risulta all’anagrafe tributaria anche per gli assistiti domiciliati con iscrizione temporanea. Nessuno è autorizzato a consegnare le tessere nelle case dei cittadini, né a contattarli telefonicamente per fissare appuntamenti al loro domicilio: in questi casi si potrebbe trattare di truffatori! La tessera sanitaria elettronica affianca, ma non sostituisce, la tessera sanitaria regionale di cartone, che va quindi mantenuta. Quest’ultima, infatti, contiene altre utili informazioni, qua- li la scelta del Medico di Medicina Generale o del Pediatra di Libera Scelta, le eventuali esenzioni dal ticket e le vaccinazioni. La tessera sanitaria è anche lo strumento di accesso al Servizio Sanitario Nazionale, certifica il codice fiscale ed è Tessera Europea di Assistenza Malattie (TEAM) in tutti i Paesi dell’Unione Europea, in quelli appartenenti allo Spazio Economico Europeo, cioè Norvegia, Islanda e Liechtenstein, e in Svizzera. nLa vecchia tessera sanitaria scaduta non deve essere riconsegnata, può continuare a certificare il codice fiscale ma non può essere utilizzata per accedere ai servizi sanitari e come TEAM. Per qualunque informazione ci si può rivolgere allo sportello di anagrafe del proprio Distretto Socio Sanitario. Bando per Servizio civile presso l’Ufficio Turistico La Giunta Regionale ha emanato il nuovo bando per la selezione dei volontari in Servizio Civile Regionale che inizieranno il loro percorso dal 1°settembre 2010. Tra i progetti approvati dalla Regione c’è anche “Pro-muovere Asiago” presentato da Arci Servizio Civile Vicenza in collaborazione con il Comune di Asiago e la Pro Loco per 2 volontari che presteranno attività all’Ufficio Turistico di Asiago. Il volontario dovrà prestare servizio per 30 ore alla settimane e gli verrà corrisposta un’ indennità giornaliera di 15,00 euro lorde. Il bando e il testo del progetto sono consultabili sul sito internet del Comune di Asiago. Le domande di partecipazione devono essere inviate ad Arci Servizio Civile Vicenza Via dei Cairoli, 65 entro le ore 14:00 del 21 giugno 2010. all’Ulss, ma soprattutto a chi lavora in questo ospedale a partire dal dottor Enzo Apolloni, primario della cardiologia di Asiago, anima di questo progetto, e a tutto il personale che con lui collabora. “Questo – ha detto Andrea Gios – è un bell’esempio di sanità virtuosa”. Dopo l’inaugurazione ad Asiago, tutta la delegazione di autorità ed ospiti si è spostata a Mezzaselva per un sopralluogo all’ex istituto riabilitativo. “Questo edificio è una bestemmia contro lo spreco di risorse economiche e umane – ha detto l’assessore regionale Marino Finozzi – va assolutamente attuata un’azione definitiva per il suo recupero”. Al termine della mattinata l’incontro in municipio con tutti i sindaci dell’Altopiano. Stefania Longhini Chiuso lo sportello Invalidi di Asiago Il disagio di chi, dopo un iter burocratico complesso, si vede costretto ad andare a Bassano per il riconoscimento della propria situazione di invalidità o handicap Un altro servizio che viene a mancare agli abitanti dell’Altopiano. Da parecchi mesi è chiuso lo sportello “Invalidi”, creando grossi disagi ai numerosi utenti, disagi recentemente aumentati visto che, come ci segnalano alcuni lettori, le visite per il riconoscimento dell’invalidità non vengono più effettuate ad Asiago, e i richiedenti devono per questo recarsi a Bassano. Lo sportello informazioni presso il distretto sanitario di Via Monte Sisemol, aperto un paio di volte la settimana, era punto di riferimento per tutti coloro che dovevano accedere al riconoscimento dell’invalidità o della situazione di handicap, con la conseguente richiesta di indennità di accompagnamento. Un sostegno importante, un aiuto quasi indispensabile per riuscire a muoversi tra le tante carte da preparare e presentare, e anche per avere informazioni sullo stato della pratica. Come importante era il fatto di poter fare la visita ad Asiago, dove operava un’apposita commissione con propri componenti. Attualmente, stando a quanto riferitoci, la domanda viene inoltrata all’Inps per via telematica, e non tutti i medici di base sono abilitati a ciò: succede così che, dopo essersi rivolti al proprio dottore, se questi non è in grado di inviare direttamente la richiesta, ci si deve recare da un altro medico. Per l’aiuto pratico nella compilazione di documenti e domande ci si deve indirizzare invece a un Patronato di assistenza, mentre se si desiderano informazioni sulla pratica inoltrata bisogna chiamare il dipartimento di prevenzione di Bassano, nel solo orario dalle 12 alle 13, durante il quale è praticamente impossibile trovare la linea libera. Il conto del tempo necessario è presto fatto: tra appuntamenti da un medico e dall’altro, attese negli uffici o al telefono, spesso servono ore ed ore, da sottrarre al lavoro. E in più, dopo essersi piano piano diradate, le commissioni per le visite sono state tolte, prima per gli utenti di Conco, Lusiana ed Enego, ed infine per tutti i residenti in Altopiano, costretti a scendere a Bassano. Con tutto ciò che ne consegue, visto che si tratta di persone anziane non più autosufficienti, di malati gravi o di pazienti, anche bambini, affetti da handicap. Che necessitano di essere accompagnati, anche da più persone nei casi più gravi, costrette ad assentarsi dal lavoro per lungo tempo, affrontando un viaggio su una strada tutt’altro che piacevole da percorrere per chi si trova in condizioni di disagio. “Vorremmo capire perché è stato tolto lo sportello e non è più possibile effettuare le visite ad Asiago. – chiedono alcune mamme di bimbi affetti da problematiche diverse, per i quali le visite si devono ripetere con determinate scadenze - Già dobbiamo spostarci spesso per esami specialistici, adesso, sen- za il punto di riferimento di Asiago, la situazione diventa ancora più complicata. Pensiamo poi alle scomodità aggiuntive a cui vengono sottoposte persone che non deambulano, che non stanno bene, o che sono affette da problemi comportamentali: lo spostarsi, l’andare in posti nuovi non fanno che acuire i problemi e i disagi.” Ad essere allarmati per la situazione che si è andata a creare recentemente sono inoltre famigliari di persone anziane, alcuni dei quali ci hanno esposto le loro perplessità nel dover affrontare questa nuova e più problematica via per potersi garantire i diritti dati dalla situazione di invalidità dei propri cari. Viene da chiedersi se non sarebbe più semplice e logico far arrivare ad Asiago, magari un paio di volte al mese, le due - tre persone necessarie per fare qui le visite, invece di far spostare gli invalidi e rispettivi accompagnatori, che da quanto abbiamo potuto capire sono un numero consistente ogni mese. Per cercare di capire se si tratta di una condizione provvisoria, da parte nostra ci impegniamo a informarci presso chi di dovere, augurandoci di poter dare delle risposte precise nel prossimo numero del giornale. Silvana Bortoli 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 4 “Non toccate la superstar Dino” ATTUALITA’ E’ ormai diventato una star conosciuta in tutta Italia. Per giorni i giornali e le tv nazionali si sono occupati di lui, su Facebook le discussioni imperversano e sono nati gruppi in sua difesa con migliaia di adesioni. Dino, l’orso dell’Altopiano, è anche l’argomento preferito delle chiacchiere per strada e nei luoghi pubblici. Un interesse enorme che non manca di stupire. E mentre tutti parlavano di una sua cattura e trasferimento in Slovenia, l’animale ha deciso intanto, spontaneamente, di cambiare aria e spostarsi nel bellunese. Il summit tenutosi nei giorni scorsi ad Asiago, alla presenza di rappresentanti delle Province di Belluno, Trento e Verona, della Regione Veneto, del Corpo Forestale, dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e della locale Comunità montana ha in effetti sentenziato per M5 il rimpatrio nella terra da cui sarebbe partito. Una decisione, presa non si capisce se più per liberare il territorio dal suo comportamento anomalo o per salvare il plantigrado da qualche “anonima” fucilata”, che trova non pochi oppositori. Naturale la posizione contro delle associazioni ambientaliste provinciali. La sua presenza, dicono, è «nuova linfa selvaggia e vitale per le nostre montagne e con l’arrivo della bella stagione cercherà fonti alimentari sostitutive». La preoccupazione, però, è che «non riesca a superare indenne la stagione venatoria, ma ricordiamo che i danni cau- La decisione di catturarlo e riportarlo in Slovenia suscita la contrarietà di tantissimi fan di M5. Asiago punta sul plantigrado per fare promozione turistica: lanciata la campagna “Io sto con l’orso” sati agli allevatori - sottolineano gli ambientalisti - sono ripagati al 100% dalla Regione Veneto entro 60 giorni. Come associazioni di settore abbiamo ricevuto numerose richieste di intervento affinché sia garantita l’incolumità fisica di un esemplare che appartiene ad una specie super protetta dalle leggi in vigore». L’estradizione di M5 non sarà comunque immediata, dato che dal punto di vista formale a deciderla è il Ministero dell’Ambiente su proposta della Regione, la quale deve avere preventivamente sentito l’Ispra e la Provincia interessata. Da parte sua l’assessore provinciale alla sicurezza Marcello Spigolon ha già attivato gli uffici provinciali perché producano alla Regione Veneto tutta la documentazione necessaria da allegare alla richiesta al Ministero. Nell’attesa, Spigolon ha chiesto anche un provvedimento d’urgenza per la cattura immediata del plantigrado e la sua custodia temporanea in un luogo sicuro. “Potrebbe essere un recinto –precisa Spigolon- ma non si pensi ad una prigione, quanto piuttosto ad un luogo sufficientemente grande per permettere all’orso di non soffrire. Ricordando, comunque, che è una sistemazione temporanea”. “In 150 anni non risul- tano attacchi all’uomo nelle nostre zone – sostiene l’assessore alla Protezione Civile e Caccia del Veneto Stival – per cui statisticamente la popolazione può essere tranquillizzata, anche se un’evoluzione del comportamento di quest’orso non può essere esclusa a priori. L’alta preoccupazione per gli effetti sulle attività degli allevatori, degli agricoltori e del turismo, ci spinge ad attivare immediatamente forme di controllo dell’animale utilizzando la Polizia Provinciale, le Guardie Forestali e anche uomini della nostra Protezione Civile, nel tentativo di impedire o limitare le scorribande”. Nel frattempo, la Polizia provinciale si prepara all’operazione cattura. Ma come si procederà: «Il problema più grosso - dice il comandante della Polizia provinciale Claudio Meggiolaro - sarà quello di individuarlo, visto che è un handicap il non funzionamento del radiocollare. Una volta intercettato bisogna abituarlo a mangiare sempre nello stesso posto, facendogli trovare della pastura. Quando si abituerà a frequentarlo, scatterà la trappola: sarà preso con un laccio ad una zampa, per essere narcotizzato. Non possiamo farlo se è libero, dato che si allontanerebbe rischiando, poi, di cadere in un dirupo». Ma Dino, sarà poi accettato in Slovenia? C’è già stato un Tavolo tecnico a Trento, dove i rappresentanti sloveni hanno dato un assenso informale, da confermare, ora, con accordi concreti. Ma a non volere che Dino parta sono in tantissimi tra cui anche il Comune di Asiago assessorato al turismo e il Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni che insieme hanno lanciato nei giorni scorsi la campagna di promozione turistica “Io sto con l’orso. Io sto ad Asiago”.Alla vigilia della stagione estiva, si punta a valorizzare l’affascinante presenza nel territorio dell’orso bruno “placido e tranquillo abitante dei boschi”. Intanto la Rigoni di Asiago mette a disposizione un quintale di miele biologico per sfamare il mammifero Stefania Longhini Perché non impariamo a conviverci? Una presenza, quella dell’orso alla quale dovremo forse educarci e abituarci come già hanno fatto gli abitanti di altre zone delle Alpi. A tal proposito l’amico Giorgio Spiller Ostarelo sottopone alla nostra attenzione alcuni brani del libro “La leggenda dei monti naviganti” del giornalista di Repubblica Paolo Rumiz che rispecchiano bene quanto sta succedendo in Altopiano. E’ la storia di Vida, l’orsa più zingara delle Alpi. “Importata dalla Slovenia – narra Rumiz - con altri cugini per ripopolare i parchi del Trentino, appena sbarcata nel nuovo territorio fece il diavolo a quattro, seminò gli zoologi, beffò i radar dei guardacaccia, passò l’Adice a nuoto, sfiorò il confine austriaco, attraversò indenne la direttrice più trafficata delle Alpi, scorazzando dai boschi della Pusteria alle crode delle Dolomiti bellunesi…Tutti gli spostamenti di Vida testimoniano un’incontenibile voglia di libertà e una ribellione contro le barriere degli uomini(…)Valli a capire gli orsi. Fanno ciò che vogliono. Quelli sloveni, che sono un esercito, fuggono spontaneamente al sovrappopolamento emigrando in Italia, dove l’abbandono degli alpeggi crea condizioni ideali per la loro sopravvivenza. Negli anni ottanta un orso è arrivato alle porte di Trieste, ha sterminato un pollaio e poi è finito, spaventatissimo, in mare. Altri, come abbiamo visto, passano a nuoto il golfo di Fiume e poi sbucano nelle isole croate a due passi dai campeggi per turisti. Anche il Tarvisiano e la Carinzia sono pieni di adulti neoimmigrati dalla Slovenia. Nel Pordenonese, l’orso Franz è già una leggenda: ogni Pasqua scende a valle e si porta via una pecora (…)Pare che i plantigradi non abbiano bisogno di spostamenti coatti. Si muovono da soli, animati da una febbre esplorativa di cui ancora non si è misurata la portata. Disdegnano le barriere e anche i varchi che l’uomo offre a loro. A sud di Lubiana, è stato scavato, apposta per gli animali, un varco enorme sotto l’autostrada, ma gli orsi continuano ostinati a passare trecento metri più in là, rischiando la pelliccia. Forse la scelta nomade è solo ribellione. L’orso è un animale “culturale”: deve esplorare il terreno, prima di scegliere dove insediarsi. Se lo sforzi, può avere reazioni strane. Bisogna lasciare all’uomo e all’animale il tempo di accettarsi a vicenda. E poi la bestiaccia bruna è un grande predatore, sta in cima alla piramide ecologica; vive di bacche, insetti, miele, radici, ma ogni tanto si ricorda di essere anche carnivoro. Il cibo, la madre gli ha insegnato a prenderselo, non a riceverlo da altri. Così, se a un orso dai del cibo, può capitare che ai suoi occhi tu sia solo un pezzo della confezione che lo racchiude. La carta della caramella…” Temete di incontrare l’orso? Se andate in bosco indossate dei campanellini e portatevi uno spray al pepe! E’il protagonista indiscusso del momento: su Dino si accendono i riflettori della cronaca, di lui si parla nei titoli di tg e sui giornali, le scorribande dell’orso sono l’argomento principale delle chiacchiere di paese. E di Dino ci si “approfitta” ingegnandosi per promuovere o lanciare prodotti nuovi e vecchi. Già durante la sagra dei Cuchi di Canove sul chiosco variopinto di articoli etnici di Rosmell faceva bella mostra di sé il peluche dell’orso Dino, e sono più di una le t-shirt inventate sul tema, la più simpatica è quella creata nel veronese, con la scritta “Se hai paura dell’orso Dino….allora sei un asino!”. A Schio una pasticceria sforna un dolce alle mele dedicato all’orso, mentre all’agriturismo Le Porte di Val Lastaro un simpatico avviso informa che l’orso Dino è passato di lì! A proposito di avvisi, direttamente dall’America, ci arriva dal nostro lettore Alberto Carli Muller la foto di un cartello che, opportunamente tradotto con qualche piccola modifica per adattarlo a noi, si potrebbe copiare per sco- raggiare qualche “turista per caso” dei nostri boschi: “A causa dei molti incontri uomo-orso Dino avvenuti negli ultimi tempi, il comitato per la salvaguardia degli animali selvatici dell’Altopiano, avvisa escursionisti e turisti che si recano nei boschi per svago, di prendere ulteriori precauzioni prima di cominciare l’avventura. Consigliamo a tutti di portare campanellini e indumenti ben visibili al fine di avvisare per tempo l’orso Dino della vostra presenza, in modo da non coglierlo di sorpresa, spaventandolo. Consigliamo sempre a tutti di portare dello “Spray al Pepe” da spruzzare negli occhi all’orso Dino nel caso di un eventuale incontro “molto” ravvicinato. Inoltre invitiamo gli amati turisti a fare attenzione alle fresche “attività” giornaliere degli orsi, anche se non e’ difficile capire la differenza tra le feci di un orsetto e quelle dell’orso Dino: le feci dell’orsetto contengono molti mirtilli e qualche pelliccia di scoiattolo, le feci dell’orso Dino invece contengono campanellini e profumano di spray al pepe..!!!!” Non incute timore invece l’orso che si può ammirare al Prunno, anzi si può approfittarne per scattare insieme una bella foto ricordo. “Visto il nervosismo di Dino – dice Edoardo Leoni, che gestisce il sito che si trova proprio all’inizio del Barenthal (valle dell’orso) – abbiamo pensato di preparargli un’orsa. Non è stato faci- Il “gorilla” nel bosco di le reperire la materia prima, a causa delle dimensioni necessarie, ma alla fine ho trovato questo tronco di cedro che, affidato alle abili mani dello scultore Gianangelo Longhini, ha preso le sembianze dell’animale, ed è pronto ad accogliere pacificamente chiunque vorrà vederlo da vicino”. E’ stata invece la natura a plasmare la base di un altro tronco, segnalatoci da una lettrice, vicino il percorso della ex ferrovia tra Canove e Cesuna, facendolo assomigliare a un gorilla fermo ad osservare chi passa. Che dire: dopo l’orso, arriva un nuovo ospite dei nostri boschi, ma certamente il grosso animale della famiglia delle scimmie, pur incuriosendo per la sua originalità, non riuscirà a rubare la scena all’orso Dino! Cesuna Silvana Bortoli 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 5 Tajani in vacanza ad Asiago? Il Commissario Europeo con delega al turismo, in un incontro a Vicenza, ha espresso apprezzamento per il nostro territorio e la sua volontà di trascorrervi presto qualche giorno Il Commissario Europeo Antonio Tajani con delega al turismo, ha incontrato sabato 22 maggio l’Assessore al Turismo di Asiago, Roberto Rigoni, nell’ambito di un ristretto incontro organizzato dal Vice Presidente della Provincia, Dino Secco, ed alla presenza dell’Assessore Regionale al Turismo, Marino Finozzi. Nel corso dell’incontro coordinato dal direttore del Consorzio Vicenza è, Vladimiro Riva, Tajani ha presentato in anteprima alcune linee guida sulla politica europea di settore, che è una delega del tutto nuova per l’Ue. Dalla creazione di un osservatorio europeo sul turismo, alla promozione di una marca europea, alla possibilità di favorire accordi con Paesi terzi come India e Cina, come pure all’individuazione di itinerari culturali e religiosi, ad un programma specifico dedicato ai disabili, giovani e anziani e persone a basso reddito favorendo anche la mobilità tra il nord e il sud dell’Europa. In Spagna per esempio, su quest’ultimo punto, si è già lavorato ed è stato evidenziato un dato: per un euro speso c’è l’entrata di 1,4 euro. Come dire che è importante far muovere anche il turismo sociale per creare nuove op- portunità per categorie che magari difficilmente possono viaggiare, ma possono comunque generare business. «Possiamo studiare un accordo tra la Commissione europea e la Regione Veneto - ha detto Tajani - in modo che possa diventare una regione pilota nell’applicazione delle politiche europee sul turismo». E ha annunciato l’intenzione di presentare proprio in Veneto a fine giugno la prima comunicazione dell’Unione europea sul turismo. «Il Veneto - ha spiegato l’assessore Finozzi attribuisce un ruolo fondamentale alla Commissione Europea per dare un quadro di riferimento normativo al settore economico del turismo. Potendo contare su turismo balneare, montano, delle città d’arte, lacustre e termale, la Regione si trova ad essere leader a livello nazionale e una fra le più importanti regioni del turismo in Europa. Per il futuro puntiamo a sviluppare la sostenibilità ambientale dell’attività delle imprese e dei sistemi turistici, e ad adeguare le strutture perché siano in grado di accogliere le persone a mobilità ridotta o diversamente abili». A margine dell’incontro, il commissario Tajani ha espresso la sua volontà di trascorrere qualche giorno ad Asiago nei prossimi mesi estivi sottolineando il suo gradimento per il formaggio Asiago prodotto dal Caseificio Pennar donatogli dal vicesindaco di Asiago, avv. Roberto Rigoni. «È importante la vicinanza dell’Europa al nostro progetto di rilancio turistico - ha detto Rigoni – sono convinto che le sinergie prodotte in accordo con la Regione Veneto e la Provincia di Vicenza, potranno garantire a tutto il nostro territorio un importante ritorno in termini economici per una piena valorizzazione della nostra straordinaria offerta turistica». L’Assessore Rigoni, ha annunciato l’intenzione di svolgere proprio ad Asiago un importante convegno di studi sulle prospettive e sulle politiche maggiormente idonee a garantire lo sviluppo e la sostenibilità del turismo nella località di montagna. Educare al riciclo, per formare i futuri consumatori “Ma cosa dovimo fare per farghe imparare? Mandarli all’università??” Sbottava così, poco tempo fa, un ragazzo di fronte alla campana per la carta, mentre osservava come ci fossero all’interno altri materiali. Purtroppo sono in tanti a non capire, o meglio a non voler capire come si differenzia: ogni materiale nel suo contenitore, ridotto di volume, messo dentro e non lasciato in fianco alla campana. Pur sorvolando su chi ancora abbandona ingombranti nei pressi di isole ecologiche o in luoghi un po’ nascosti, magari proprio di fronte al cartello “divieto di scarico”, basta dare un’occhiata ai cassonetti per vedere in quelli del non riciclabile grandi quantità di cartone, borse con bottiglie di plastica e altro materiale che se conferito esattamente verrebbe recuperato, trasformato e riutilizzato. Battere e ribattere il chiodo, questo è necessario fare, con la speranza che insistendo e ripetendo le stesse cose si riesca ad educare al riciclo, a portare sulla corretta via da seguire per migliorare la raccolta differenziata. Una strada che necessita di una “nuova cultura”, che consideri il rifiuto come una risorsa, nel rispetto dell’ambiente, facendo diminuire il bisogno di materie prime. In questo percorso molti possono dare il proprio contributo, primi fra tutti i consumatori che grazie alle loro scelte quotidiane possono favorire il riciclo. Ma per educare a questa pratica, fondamentale è il mondo della scuola, che forma le giovani generazioni e i futuri consumatori: solo abituandosi al riciclo fin da piccoli si crescerà poi con la ... ecco il risultato del giorno successivo troppa fatica buttare dentro le bottiglie nella campana... consapevolezza che sia la cosa più naturale da fare. Parlando di scuola, non ci riferiamo di certo all’università, tirata in ballo dalla battuta sopra riportata, bensì alle scuole materne ed elementari, dove si può insegnare l’importanza di differenziare e recuperare i materiali quasi fosse un gioco. Attività di educazione ambientale, che rientrano nei progetti annuali che Etra propone gratuitamente alle scuole, sono state fatte anche in alcune scuole di Asiago, Roana e Rotzo. “Durante l’anno scolastico 2008-2009 – racconta Luciana Del Giudice, direttrice della Scuola Materna Beata Giovanna di Asiago – e dunque ancora prima Scatole di cartone nei cassonetti del non riciclabile. Il cartello dice “Divieto di scarico” e allora gli pneomatici si abbandonano di fronte! che entrasse in vigore il nuovo sistema di raccolta, abbiamo aderito alla proposta di Etra, e così a scuola è arrivato il “Mago del riciclo” . Alcuni giovani molto simpatici hanno spiegato ai bambini il riciclo della carta, iniziando così a ragionare con i più grandicelli sulla necessità di riciclare. Per abituarli al riciclo insegniamo loro a recuperare le bottiglie di plastica dell’acqua che si usa a scuola, facendogliele schiacciare sotto i piedi fino a renderle sottilissime, dopo aver separato i vari componenti, togliendo le etichette di carta e mettendole in un’apposita scatola, mentre i tappi li raccogliamo a parte per darli poi a un’asso- ciazione benefica che ne ricava sussidi per i paraplegici. Da quando è partita la differenziata ogni classe è stata fornita di contenitori specifici per i vari materiali: plastica, carta, fazzoletti di carta; dando spiegazioni e ragionando insieme sull’importanza di questi comportamenti si educano i bambini al riciclo. Organizzando poi dei turni per andare a buttare via i materiali nelle isole ecolo- giche i bambini si divertono nell’uscire da scuola portando i grandi sacchi, e a buttare poi i rifiuti nelle campane. La sensibilizzazione si fa spiegando, facendo fare le cose, e dando il buon esempio, come quando le insegnanti raccogliendo i rifiuti dei pasti spiegano che andranno nei contenitori per l’umido. Così queste pratiche per i bambini diventano un’abitudine naturale, che porteranno avanti nella loro vita”. Silvana Bortoli La risposta ad alcuni dubbi Chi cerca di differenziare in modo diligente a volte si trova di fronte a dubbi e perplessità. Capita di sentirci chiedere dai nostri lettori dei chiarimenti, domande che abbiamo girato ad Etra per poter dare risposte precise. I materiali del tipo della “carta” delle uova di Pasqua dove si buttano? La “carta” della uova di Pasqua è in realtà un materiale composto da uno strato di plastica e da uno di alluminio; essendo un imballaggio, deve essere conferita nel contenitore per la plastica e metalli. Lo sciacquare i contenitori prima del conferimento, non richiede uno spreco di una risorsa importantissima come l’acqua? Quella di sciacquare i contenitori prima del conferimento è un’accortezza che aiuta anche a evitare la formazione di cattivi adori; è sufficiente comunque una sciacquata veloce e solo quando il contenitore risulta particolarmente sporco o con residui evidenti. Insomma: non occorre mettere i contenitori sporchi in lavastoviglie o gettargli sopra grandi quantità d’acqua, basta un risciacquino perché non restino troppi residui organici dentro. E per certe scatolette, tipo quelle del tonno, ripulendole sommariamente si evita che puzzino in casa fino al momento del conferimento. 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 6 Malghe pronte per l’alpeggio grazie alla Comunità Montana Tra i progetti di maggior rilievo per questa estate c’è il recupero di malga Moline, che si farà con la tecnica del blockbau, e la realizzazione del 2° stralcio di malga Pozze Fare molto con poco, ovvero riuscire a coniugare le numerose necessità del territorio con pochi fondi. E’ quanto riesce a fare il servizio tecnico della Comunità Montana con i suoi 30 operai agricolo forestali stagionali spaziando dalle malghe alle strade silvo pastorali, all’abbellimento dei paesi al controllo e prevenzione di incendi. Il trucco è però subito svelato dall’assessore ai Lavori Dario Frigo: “Con 1 milione di euro, soldi provenienti quasi esclusivamente dalla Regione e dai Comuni, riusciamo a fare molto grazie al fatto che tutto viene eseguito in questi uffici, dalla progettazione e realizzazione alla direzione dei lavori e alla contabilizzazione”. Tra i progetti di maggior rilievo per questa estate c’è il recupero di malga Moline che sarà realizzato con la tecnica del blockbau, ovvero con tronchi d’albero sovrapposti. Stessa tecnica che sarà impiegata nella realizzazione del secondo stralcio di malga Pozze. Infine riprenderanno anche i lavori di recupero delle testimonianze lasciate dalla Gran- la tecnica del blockbau de Guerra che, in buona parte, sono realizzati dagli stessi operai stagionali. “Ma non solo questi, c’è tutto un lavoro di manutenzione ordinaria che solo con il disgelo riusciamo a vedere – dice Giuseppe Fincati, responsabile della struttura tecnica – L’inverno non solo rende difficile il lavoro perché blocca strade e rende irraggiungibili alcune strutture fino ad estate inoltrata, ma fa dei danni che devono essere messi in ordine prima che i malghesi occupino le strutture”. In più la Comunità Montana è in prima linea nella lotta contro le specie infestanti, in parti- colare la deschampsia caespitosa, che rovinano i pascoli. Una pianta così tenace che solo lo sradicamento fisico, con picconi o pale idrauliche, riesce ad estirparla. Oppure, altra tecnica, quella di continuare a tenere la pianta tagliata così da indebolirla. “Oltre alle malghe siamo impegnati sulla manu- tenzione delle strade bianche e sulla cura di terreni abbandonati dall’agricoltura anche in chiave anti incendio – prosegue Fincati – Sono tutte opere importanti per il territorio e nello stesso tempo difficile da appaltare a ditte private, proprio per la collocazione disagevole se non a costi esorbitanti”. Gerardo Rigoni Comuni e Guardia di Finanza insieme contro i falsi poveri continua da pagina 1 Non ci si è ancora resi conto che l’attuale crisi economica non è una delle solite crisi cicliche, è una crisi di sistema, sta crollando un intero modello di sviluppo che l’uomo ha costruito e che in parte ha funzionato per un centinaio d’anni.... ....Siamo certo in presenza di una crisi finanziaria, ma questa è accompagnata dal crollo dei consumi, da una crescente disoccupazione, dalla crisi climatica, dalla crisi energetica, dall’ambiente naturale che dimostra sempre più di essere un bene limitato. Un insieme di fattori che dovrebbe portare il mondo politico a riflessioni non marginali e ad affrontare con coraggio l’attuale situazione. L’ambientalismo alpino, ovunque, si è messo a disposizione per collaborare con le amministrazioni locali nella ricerca di soluzioni innovative, ma fino ad ora, salvo rare e comunque lodevoli eccezioni, non è stato ascoltato. CIPRA indica delle soluzioni di medio periodo, da adattare in modo diversificato ai territori alpini, fra loro simili nelle tante diversità. Noi riteniamo fondamentale mettere fine alle Soccorso per la montagna politiche dello spreco: in materia di paesaggio, di ambiente naturale, di biodiversità, di beni pubblici come l’acqua, dell’energia. Siamo convinti, ed i bilanci lo dimostrano, che nelle Prealpi l’industria dello sci da discesa non è più un investimento redditizio. Siamo altrettanto convinti che i diversi territori debbano investire nei beni che posseggono: i grandi pascoli da riqualificare assieme alle loro storiche malghe, ritornare a gestire in modo scientifico i boschi e a ricomporre l’intera filiera del legno, è necessario ritornare all’agricoltura di montagna legandola in modo sempre più stretto all’offerta turistica, quest’ultima alberghiera e degli affitti. La corretta gestione del territorio ci viene imposta dalla severità con la quale le Alpi intere saranno colpite, in tempi brevi, dai cambiamenti climatici. Su questo tema strategico dobbiamo far comprendere agli amici abitanti delle metropoli, delle pianure, che la montagna non è luogo di fuga da una loro vita ormai impossibile, non è luo- ROBIN HOOD al Cinema Lux Asiago Sab.29 ore 15.30 18.00 21.00 Dom.30 ore 15.30 18.00 21.00 Lun.31-Mar.01-Mer.02: ore 20.45 go di conquista. L’intera montagna è invece uno scrigno di storia, di identità che vanno riscoperte, di cultura, ed è a partire dalla montagna che si costruiscono le politiche della sicurezza dei territori, che si costruiscono le politiche di qualità e continuità nella fornitura della risorsa idrica ed energetica. Se queste politiche falliscono in montagna le popolazioni delle città ne rimarranno vittime. Noi riteniamo sia dovere del mondo politico ritornare ad investire, con grandi risorse finanziare, nella montagna. Ma quali sono gli investimenti che ci chiedono i nostri giovani? I nostri giovani chiedono lavori redditizi, anche in agricoltura e nell’allevamento, i nostri giovani chiedono servizi e formazione continua. Un territorio privo di servizi è destinato allo spopolamento. I nostri giovani chiedono lavoro di qualità e alte professionalità, anche in montagna. Per fare questo dobbiamo inventare nuove opportunità lavorative ed investire nei nuovi saperi, anche tecnologici, in materia di ambiente, di cultura, di energia, nell’agricoltura di montagna. E’ necessario che le nostre comunità montane, specialmente quelle già ben strutturate come l’altopiano di Asiago, si mettano in rete fra loro, costruiscano azioni unitarie per combattere il disinteresse che la grande politica dimostra verso la montagna, è necessario costruire rete con le università, è necessario ampliare la rete dei comuni alpini in Alleanza nelle Alpi, è necessario fornire alle nostre popolazioni mobilità pubblica efficiente, sicura verso i fondovalle, verso le città. La crisi petrolifera, che nel breve volgere di due – tre anni si accentuerà, ci porterà ad utilizzare sempre meno l’auto privata per gli spostamenti, l’auto diventerà un lusso per pochi. Non abbiamo altra scelta che investire nelle ferrovie, come già avviene in Svizzera, in Austria e nella Baviera. Da una serie approfondita di rilievi, CIPRA ritiene che questi temi vadano affrontati con una seria urgenza, debbano venire portati a conoscenza delle popolazioni e siamo convinti che le reti di comuni che partiranno per prime otterranno enormi vantaggi in termini di sviluppo, di cura del territorio e di servizi offerti alle loro popolazioni. Le crisi non portano solo negatività, ma come si vede ci offrono opportunità per innovare, per portare rimedi agli errori del recente passato. Perché questo avvenga è necessario che i nostri amministratori abbiano coraggio, costruiscano condivisione nelle scelte della gestione dei territori, implementino la cultura presente ed offrano ai nostri giovani spazi di fiducia e di serenità. Come già detto l’ambientalismo alpino rimane a disposizione delle amministrazioni pubbliche per aiutare, sostenere, incoraggiare questi percorsi. Non perdiamo altro tempo però e lasciamo perdere le scelte del passato che hanno parassitato la qualità dei nostri territori, le risorse umane ed ultimamente anche le risorse economiche che con tanta difficoltà avevamo risparmiato. Luigi Casanova vicepresidente di CIPRA Italia. I Comuni di Asiago, Roana e Gallio, nella sala consiliare di Asiago, hanno firmato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza di Vicenza per la vigilanza sulle “prestazioni sociali agevolate” concesse dalle municipalità. Questo accordo di collaborazione consentirà alle Fiamme Gialle di avviare, su segnalazione dei comuni, verifiche fiscali sulla posizione reddituale e patrimoniale di chi avanza richiesta di contributi, esenzioni e assistenza. “Un patto – ha sottolineato il comandate provinciale della Guardia di Finanza Antonio Morelli – che rafforza una sinergia che tra le forze dell’ordine e i comuni c’è sempre stata e che consentirà di recuperare sacche di evasione e di usura presenti e rilevanti anche nel nostro territorio. L’obiettivo è quello di contrastare i fenomeni non solo di evasione, ma anche di microcriminalità, le situazioni di disagio e di squilibrio a tutela dei più deboli e a beneficio di tutta la collettività. Un’azione non solo di contrasto, ma soprattutto di deterrenza affinché i cittadini capiscano che il tempo della furbizia dovrebbe ormai lasciare spazio a quello del rispetto delle regole”. Giro di vite, dunque, sui falsi poveri. “A volte – ha specificato il sindaco di Asiago Andrea Gios – ci troviamo di fronte a richieste di contributi per lo meno dubbie. Le istanze, sempre valutate con la dovuta attenzione dai nostri uffici, sono in genere ben motivate, ma succede che qualcuno avanzi pretese senza averne effettiva necessità. Questo protocollo ci aiuta a dare risposte il più eque possibile, a chi ne ha davvero bisogno, specie in un momento particolare come questo in cui le risorse sono sempre meno e le richieste in continuo aumento”. Stefania Longhini 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 7 L’impianto di Oliero compie 35 anni ATTUALITA’ Nell’autunno del 1971 ad Oliero cominciarono i lavori della centrale di pompaggio dell’acqua verso l’Altopiano. Un progetto di costruzione che seguiva il percorso di una precedente stazione di pompaggio realizzata durante la prima guerra mondiale per servire le truppe italiane schierate a difesa della pianura. In quel tempo furono ben sette i salti intermedi realizzati per far arrivare l’acqua sull’Altopiano. Nel 1975 le potentissime pompe lanciarono il loro primo getto d’acqua fino alla stazione di raccolta di Col d’Astiago, situata a 1241 Dalla Valsugana al Col d’Astiago, un salto di 1000 metri dalla pianura alla montagna per garantire l’approvvigionamento idrico a tutto l’Altopiano dei Sette Comuni metri di altitudine. Da lì, le condotte, anno dopo anno, si sono sparse per tutto l’Altopiano che ha risolto così il grave problema della carenza d’acqua. Tutta quella che piove dal cielo, accanto a quella che derivava dallo scioglimento delle nevi, si inabissa, lo sappiamo bene, nelle crepe profonde di un suolo carsico, per uscire a fondo valle. Qui infatti arrivano abbondanti le acque dell’Altopiano formando, in Valbrenta, una serie di sorgenti più o meno importanti. Quelle dell’Oliero sono sicuramente le più note e le più generose, basti pensare che soltanto queste potrebbero assicurare ben 300 litri di acqua al giorno per ogni abitante del Veneto. Ma ci sono poi quelle del Subiolo, sempre in territorio di Valstagna, e della Rea, a Campese. Per sensibilizzare la popolazione circa l’importanza dell’approvvigionamento idrico per i Comuni dell’Altopiano, Etra, che gestisce, fra l’altro, la centrale di Oliero, ha voluto aprire i battenti dell’impianto per dar modo ai visitatori di rendersi conto quanto importante sia un’opera di questo genere che, ormai da 35 anni, fa ritornare ai “legittimi proprietari” l’acqua che serve per uso domestico. Nonostante la sua bella età, la centrale di pompaggio di Oliero resta la più potente d’Europa, basti pensare che, con un solo salto, supera un dislivello di circa mille metri grazie alle pompe da 2500 hp. Il capiente cisternone di Col d’Astiago viene servito soltanto nelle ore notturne perché, di giorno, l’utilizzo dell’impianto sarebbe troppo costoso. Quando fu realizzata, la centrale di pompaggio destò l’interesse di parecchi studiosi. Raccontava allora il responsabile dell’impianto che è tale la potenza del getto sparato a Col d’Astiago che se malauguratamente si dovesse aprire un piccolissimo foro nelle condotte di trasporto, lo spruzzo che ne uscirebbe sarebbe in grado di tranciare di netto la testa ad una persona. Sono state oltre 120 le persone entrate a visitare l’impianto nel corso dei tre turni di visita predisposti per domenica 16 maggio. Purtroppo, a questa interessante proposta, non s’è potuta aggiungere l’annunciata visita alle Grotte di Oliero in quanto l’acqua eccessiva in uscita dalle sorgenti, ingrossate dalle piogge dei giorni precedenti, non ha permesso l’accesso alla grotta principale. “Siamo soddisfatti dell’esito di questa iniziativa - afferma il presidente di Etra, dott. Stefano Svegliado anche se la giornata non invitava certo ad uscire di casa. È un’operazione, questa, che già facciamo da tempo con le scuole e che vogliamo allargare a quanti, nel territorio di nostra competenza, si vogliano rendere conto di persona di come si lavori per assicurare un servizio così importante quale quello di far arrivare l’acqua nelle case di tutti i cittadini”. Alla caccia delle acque nascoste: nuovo tracciamento nel Ghelpack E’ passato un anno dal 12 maggio del 2009 quando i ricercatori del Club Speleologico Proteo hanno immesso nel letto del torrente Ghelpack, che in quel giorno registrava una portata media di circa 15 - 20 litri al secondo, 20 kg di tracciante. Il Tinopal Cbs-X, uno sbiancante ottico assolutamente innocuo per la salute, approvato dalla Regione Veneto e testato in Lessinia, avrebbe permesso di comprendere le modalità di circolazione delle acque profonde che dall’altopiano alimentano le sorgenti delle due profonde incisioni della pianura: la valle del Brenta e la Valdastico. La colorazione delle acque del Ghelpack era stata effettuata nel quadro di un progetto di studio e ricerca sulle acque carsiche che vede impegnati l’Assessorato alle Risorse idriche della Provincia e il Club Speleologico Proteo in simbiosi con il Gruppo Grotte 7 Comuni di Asiago, Gruppo Grotte Giara Modon di Valstagna, ETRA, ULSS di Bassano del Grappa ed il patrocinio della FSV. Gli speleologi asiaghesi (oltre 2.200 grotte note nell’altopiano) coordinati da Corrado Corradin avevano individuato alcuni inghiottitoi lungo il corso del torrente Ghelpack, a circa un km dal caseificio sociale di Asiago. E avevano pure preso atto che nei periodi di piena, in un tratto di circa 100 metri, le acque del torrente sono totalmente fagocitate dal sottosuolo. Dopo l’immissione del tracciante la lunga ed inutile attesa durata alcuni mesi prima di allargare le braccia ed ammettere il fallimento: le acque carsiche contaminate dal tracciante, tornate alla luce in pianura, avrebbero dovuto essere intercettate dai captori, semplici garze sterili che come una cartina di tornasole avrebbero registrato il transito delle acque meteoriche dell’Altopiano. Invece nulla di nulla, piccolissime tracce assolutamente non significative e la conseguente ammissione: i 20 kg del tracciante sono finiti in un mare d’acqua. Il Tinopal, ritenuto in quantitativo sufficiente per il tracciamento in realtà si è disperso in troppa acqua rendendo impossibile il rilevamento dagli strumenti. E siamo all’oggi perchè affatto scoraggiati gli speleologi del CS Proteo sempre con la fiducia ed il sostegno degli stessi alleati, hanno preceduto con un nuovo tracciamento. L’operazione però è stata fatta, sempre nello stesso punto del Ghelpack, ma con la Fluorescina, altro tracciante innocuo per la salute, ma a differenza del Tinopal che trasforma l’acqua in un liquido Due Fracaro d’Oltreoceano all’annuale festa dei Meltar Uno dall’Australia e l’altro dall’America, si sono incontrati ad Asiago in occasione della festa annuale della loro grande famiglia: i Fracaro Meltar. Per i due cugini Piero e Eugene Fracaro è stata una grandissima e indimenticabile emozione. I raduni familiari servono anche a questo, a far incontrare consanguinei che vivono agli antipodi, in terre lontane, ma che sentono comunque forte il richiamo dello loro origini, e che prima non si erano mai visti di persona. I potenti mezzi elettronici oggi a servizio della comunicazione quali web mail, Facebook, Skype sono importanti per mantenere legami costanti anche da un capo all’altro del mondo, ma non potranno mai donare il calore degli abbracci di chi, pur conoscendoti poco, condivide con te una lunga e significativa storia familiare. Anche la storia dei Fracaro Meltar racconta di emigrazione. Qualcuno, dopo qualche anno di lavoro all’este- Piero con la moglie (a sinistra) e Eugene con la compagna alcuni parenti alla Rogazione ro, è poi tornato in patria, altri invece, come tanti emigranti partiti dall’Altopiano, hanno messo su casa in terre lontane, chi in Australia, chi in America, chi in Francia. In una bella e allegra serata, tenutasi come sempre nel luogo delle origini, cioè località Meltar, e come sempre il giorno dopo la Grande Rogazione (un altro motivo per cui ritornare!), quest’anno il 16 maggio, i Meltar si sono ritrovati in 90. Hanno potuto stare insieme, conoscersi un po’ meglio e conoscere anche nuovi particolari della loro storia, sfogliando insieme l’album di famiglia. Foto di tempi anche molto lontani, alcune risalenti ai primi anni del Novecento, che hanno suscitato commenti, emozioni, ricordi e anche qualche bella risata. insieme ad Stefania Longhini lattiginoso, la fluorescina da rosso mattone colora l’acqua di un verde molto acceso. Dal punto di tracciamento all’uscita di Oliero sono circa 11 km in linea d’aria, distanza che in periodi di piena, l’acqua percorre in poco più di 24 ore stando alle prove effettuare nel 1985. In un’ora i geologi Luca Dal Molin e Francesco Boifava cooptati dallo studente Enrico Gaspari del Boscardin di Vicenza, indirizzo biologico, che sta preparando la “tesina”, hanno disciolto il colorante giusto in tempo prima di un violento temporale che, in teoria, potrebbe aver creato un effetto “pistonaggio” per le acque verde ramarro che sono entrate nel sottosuolo carsico. Ora non resta che attendere che Oliero e le sorgenti tutte monitorate della Valsugana e della Valdastico registrino il passaggio del colorante. Sulla base delle stime la grotta/ sorgente di Oliero, la più copiosa sorgente del Veneto (circa 8 milioni di metri cubi giornalieri), da sola drena circa l’80% delle acque dell’Altopiano, ma gli studi sulle portate sono stati fatti negli anni ’60 e degli anni ’80 quelli relativi alla circolazione nel sottosuolo. Sulla scorta dei dati raccolti dai captori sarà poi possibile comprendere il percorso delle acque carsiche ed in che misura portino il loro contributo alle sorgenti della Valsugana e Valdastico soprattutto per un obiettivo, quello di prevenire od intervenire in caso di fenomeni d’inquinamento. Non va infatti dimenticato che dall’Oliero alla volta dell’altipiano di Asiago nei mesi estivi vengono pompati mediamente 120 litri al secondo. Giancarlo Marchetto L’HockeyAsiago festeggiato a Venezia Il presidente e la giunta regionale hanno ricevuto i Campioni d’Italia a Palazzo Balbi. Donazzan: “Orgogliosa di questa squadra, della società e della sua storia” “ In occasione della cena di Natale dell’ Hockey Club Asiago ci siamo augurati reciprocamente la vittoria e così è stato: io ho vinto le elezioni e quasi contemporaneamente la squadra è diventata campione d’Italia”. E’il commento di Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, durante l’incontro, tenutosi martedì 25 maggio a Palazzo Balbi a Venezia, tra squadra e dirigenti dell’Hockey Club Asiago e presidente e Giunta regionale, in occasione della conquista del secondo scudetto di hockey ghiaccio. Donazzan ha sottolineato: “Non credo di essere io a portare bene a loro bensì loro a me, e dalla prossima stagione cercherò di non perdere più una partita in casa “. “Ricordo le parole del Presidente Piercarlo Mantovani – ha aggiunto l’assessore regionale che, in quell’occasione, disse che l’obiettivo era la media classifica per poter far crescere i giovani facendoli giocare”. “E’ la dimostrazione - ha precisato Donazzan - che bisogna credere nei giovani talenti che, in questo sport duro di gente di montagna, riescono a far sognare così tanto da arrivare al Tricolore”. “Questo scudettoha concluso l’assessore regionale- è il giusto coronamento dell’impegno e del sogno di giocatori, di tecnici, di tanti volontari e sostenitori che ho visto affollare il Palazzetto durante tutta la stagione, e quel Tricolore oggi mi rende orgogliosa più che mai di questa squadra, di questa società e della sua storia”. 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 8 Insieme per la cura delle dipendenze ASIAGO Con un progetto - intitolato “La salute, un bene non solo individuale: integrarsi e condividere strategie per la cura delle La Conferenza dei sindaci con l’Ulss 3 ha promosso una serie di incontri di approfondimento, di confronto e di scambio di idee tra i partecipanti per costruire “un’alleanza territoriale” e per valorizzare le interconnesioni di tutte le azioni di contrasto all’abuso di alcol dipendenze” - che si è concretizzato in un ciclo di quattro conferenze aperte alla cittadinanza - si è realizzata l’azione congiunta che la Conferenza dei Sindaci, assieme all’azienda sanitaria Ulss n.3, ha lanciato nel campo della Idee innovative, il Comune premia i giovani Il Comune di Asiago ha pubblicato un bando di concorso per l’assegnazione di un contributo ai giovani di Asiago per la realizzazione di idee innovative. Il concorso è denominato “Giovani idee aiutano a crescere”. Il concorso ha lo scopo di promuovere e sostenere, attraverso l’erogazione di un contributo, la realizzazione di progetti innovativi associati alla capacità progettuale e creativa dei giovani residenti nel territorio comunale. Nell’ambito di tale iniziativa, il bando intende finanziare le migliori idee progettuali riguardanti le seguenti aree tematiche: innovazione tecnologica;utilità sociale e impegno civile; sviluppo sostenibile;gestione di servizi urbani e territoriali per la qualità della vita dei giovani. “Il nostro obiettivo – sottolinea il vicesindaco di Asiago, Roberto Rigoni – è quello di contribuire al rilancio di una cultura orientata alla scienza e alla tecnologia, con specifico riferimento allo sviluppo di progetti innovativi oltre a premiare la creatività giovanile applicata ad obiettivi di solidarietà, volontariato, servizio alla comunità locale e impegno civile. Abbiamo voluto, inoltre, sostenere l’ideazione di soluzioni innovative idonee a ridurre le pressioni sull’ambiente, anche con riferimento alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale locale. Per quanto concerne l’area tematica dei servizi urbani e territoriali per la qualità della vita dei giovani, è nostra intenzione quella di premiare idee progettuali “di giovani per migliorare la vita dei giovani”. Tale area raccoglie progetti che contribuiscano a risolvere problemi comuni ai giovani, come l’accesso alla casa, al credito, alle risorse per la formazione, alla conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi della vita”. Possono presentare le proposte progettuali i giovani residenti nel Comune di Asiago che, alla data di scadenza del bando, il prossimo 5 giugno, abbiano un’età compresa fra i 16 e i 24 anni, singolarmente od organizzati in gruppi di lavoro informali composti da un minimo di quattro giovani. Ciascun componente del gruppo informale può partecipare alla presentazione di una sola domanda di candidatura. Al vincitore del concorso verrà assegnato un fondo di 1.000 euro. Al secondo classificato verrà riconosciuto un premio di 500 euro gentilmente messo a disposizione dallaFondiaria Sai, agenzia di Asiago. Il bando può essere scaricato dal sito www.asiago.to o ritirato presso l’Ufficio del Turismo del Comune di Asiago. promozione degli opportuni “stili di vita” per prevenire danni e malattie, conseguenti soprattutto al consumo di alcol, a noi stessi e ai nostri figli. Dopo il primo incontro a Marostica, rivolto ai Comuni del Marosticense. Un altro a Villa Caffo Navarrini a Rossano Veneto (per i Comuni dell’ex distretto sanitario 3), si sono tenuti il 18 maggio quello per i Comuni dell’Altopiano nella sede della Comunità Montana ad Asiago e il 21 maggio, nella Sala Consiliare del Municipio di Bassano del Grappa, l’appuntamento per i Comuni di Bassano e della Valle del Brenta. A tutti e quattro gli incontri hanno partecipato la dott.ssa Mariuccia Lorenzi, direttore dei Servizi Sociali dell’Ulss n.3, il dr. Luigi Piloni, direttore del Dipartimento delle Dipendenze dell’Ulss n.3 e il dr. Giovanni Greco, esperto in alcologia e problemi e patologie alcol-correlate e vice presidente della Società Italiana di Alcologia. Con questi appuntamenti è stata offerta la possibilità di approfondimento, di confronto e di scambio di idee tra i partecipanti per costruire “un’alleanza territoriale” e per valorizzare le interconnesioni di tutte le azioni di contrasto all’abuso di alcol. “Si tratta di un progetto organico ricondotto in una cornice istituzionale, ma che è anche locale – è stato spiegato -. Lo scopo è quello di informare e coinvolgere la cittadinanza sui nuovi fenomeni del consumo alcolico, come i “binge drinkers” e cioè i “bevitori compulsivi”, una nuova tendenza che interessa purtroppo soprattutto i giovani.” “Quando si lavora sugli stili di vita - ha commentato a proposito il direttore generale dell’Ulss n.3 Valerio Alberti gli effetti immediati non si vedono e il riscontro va ricercato sui tempi lunghi. In questo caso la comunità del territorio si muove insieme alla Sanità per spiegare il significato dell’alcol e delle patologie alcolcorrelate.” “In 20 anni di lavoro nel dipartimento di Alcologia dell’Ulss - aggiunge il dr. Luigi Piloni, massimo referente del Ser.t di Bassano - i consumi giovanili sono drammaticamente cambiati nel corso di 15 anni. In un paese dove la tradizione, anche religiosa, è legata al vino ora i consumi sono di un altro stile, che si richiama ai paesi nordici dove la vigna non cresce. E’ il caso del “binge drinking”: stile di bere impulsivo, episodico, legato a occasioni sporadiche con lo scopo di sballare dove per i ragazzi è impossibile pensare al divertimento senza il “lubrificante” adatto.” “Per questi problemi - ha ancora detto il dr. Piloni - la prevenzione è fondamentale. E’ meglio cioè arrivare prima. Far cambiare dei comportamenti è più difficile.” Le quattro conferenze sul territorio si aggiungono ad altre iniziative promosse o sostenute dalla Conferenza dei Sindaci e dall’Ulss nell’ambito del piano annuale d’intervento Area Dipendenze 2009-2010. Tra queste: i percorsi di guida sicura “Pronti al via”, il concorso per le scuole superiori sulle bevande analcoliche “Usa la testa” e il progetto “Sballando Ballando”, sempre rivolto ai ragazzi delle superiori. Stefania Longhini A scuola si insegna a sballare... ballando Con una bella serata al Palazzetto dello Sport di Bassano si è conclusa la seconda edizione di “Sballando ballando”, progetto che ha coinvolto ragazzi degli istituti superiori di Vicenza, Schio, Bassano e Treviso, nato nel settembre del 2008 da un’idea di Fabio Gnesotto, e grazie alla collaborazione del Lions Club “J. Da Ponte di Bassano” e dell’Associazione Italiana familiari vittime della strada. L’originale iniziativa, destinata agli studenti che frequentano il quarto anno delle superiori, ha come fine quello di offrire ai giovani una sana alternativa allo sballo, proponendo un modo semplice, divertente e ripetibile ovunque, come lo è il ballo. Tra le insegnanti Emanuela Minchio con Samuel Peron che nel periodo da fine gennaio ad aprile hanno aderito al progetto c’è anche Emanuela Minchio di Asiago, che ha istruito i ragazzi di Schio, insegnando loro a ballare la salsa. Un’esperienza che Emanuela desidera rendere nota, auspicando che possa in futuro venire attuato un progetto di questo genere anche sull’Altopiano. “Attraverso il ballo, la musica, il canto – dice – possiamo dare modo ai ragazzi di scoprire un mondo ricco di emozioni e far loro capire che non è necessario sballare con alcol o sostanze stupefacenti. I corsi di ballo si sono tenuti a scuola nelle ore pomeridiane, proponendo una disciplina che oltre a offrire maggiori abilità motorie, aiuta a sviluppare una coscienza di sé anche in relazione all’altro, favorendo un ascolto inteso non solo come uditivo, ma anche come contatto con l’altra persona, per far crescere il reciproco rispetto attraverso un linguaggio preciso e comune, dato dai passi, che prevede la lucidità mentale e dunque l’essere sobri. Grazie all’entusiasmo e alla passione con cui i ragazzi hanno aderito all’iniziativa, le ore di lezione si sono trasformate in momenti di puro divertimento”. Durante la serata finale a Bassano, che ha visto come testimonial della manifestazione Samuel Peron, popolare maestro di ballo della trasmissione televisiva “Ballando con le stelle”, si sono esibiti i gruppi di canto, tango, salsa e hip hop, tra i quali, per dare continuità al progetto, sono stati scelti dei rappresentati da far diventare testimoni contro gli abusi di alcol, sesso e droga. “Durante la serata di Bassano – conclude Emanuela Minchio – siamo riusciti a riunire tutti i ragazzi come in una grande famiglia, per farli ballare insieme, ed è stato veramente bellissimo. Desidero ringraziare la professoressa Anna Zanrosso, insegnante dell’ITCG Pasini di Schio, per la gentilezza, l’impegno e la presenza sempre costante in tutto il periodo dei corsi di ballo, e tutti i ragazzi che con autentico entusiasmo hanno partecipato”. Silvana Bortoli 8 Sabato 29 maggio 2010 Grafica Altopiano Nell’ambito del Progettorete <Costituzione Glocal – Mente>, si è tenuto ad Asiago giovedì 20 maggio il convegno “Cittadinanza e costituzione a Scuola: confronto e proposte” che ha visto la partecipazione di circa 150 studenti e di una trentina di docenti di varie scuole di Bassano del Grappa (Liceo “Brocchi”, IPSGA “Parolini” e IPSIA “Scotton”) e Vicenza (IIS “Canova” e ITAS “Boscardin”). Il Convegno era articolato in un programma fitto ed impegnativo, coordinato dall’Ispettore dr. Cerchiaro che segue, per conto dell’Ufficio Scolastico Regionale, tutte le tematiche relative al mondo dei giovani. Sedi della manifestazione sono state il “Grillo Parlante” per i momenti collegiali e l’Istituto Superiore per quanto riguarda i lavori di gruppo e le attività di sintesi. I lavori sono iniziati con i saluti di rito e proseguiti con una rappresentazione sul tema “Cittadinanza è”, curata dagli studenti delle classi 4^B e 4^C dell’Istituto Professionale di Asiago (guidati dalla prof.ssa Borgo) che hanno 9 Riuscito convegno ad Asiago su “Cittadinanza e costituzione a scuola” presentato, sotto forma di happening, alcune tematiche centrali relative alla cittadinanza, catturando l’attenzione e l’interesse di tutti gli intervenuti. Di seguito, presentato dall’ispettore Cerchiaro, è intervenuto il prof. Marco Giampieretti, docente di Diritto Pubblico dell’Economia all’Università di Padova e coordinatore della Scuola di Formazione Costituzionale; nel corso dell’Intervento il relatore ha saputo mettere in evidenza la grande attualità della nostra Carta Costituzionale, esaminando con profonda competenza e grande capacità di coinvolgimento per i giovani tematiche essenziali come la sovranità, i diritti, la solidarietà. La platea dei ragazzi, particolarmente attenta, ha saputo anche cogliere gli stimoli e presentare domande a cui è stata data subito una risposta e successivamente un approfondimento nel corso dei lavori di gruppo. Conclusa la prima fase gli studenti si sono spostati, come da programma, all’Istituto Superiore (colorando lungo il tragitto via Matteotti come una piccola rogazione) dove, nelle aule del Liceo, si sono svolti i Ben 150 gli studenti bassanesi e vicentini convenuti lavori di gruppo su vari temi: <partecipazione democratica a scuola>, <dialogo interculturale: incontro con l’altro>, <inclusione: lotta alla povertà>, <ambiente e sviluppo sostenibile> e <la Costituzione è …> che si sono conclusi alle 12,30 in modo da consentire lo svolgimento del pranzo predisposto e preparato dagli studenti delle classi 2^E e 3^E dell’Istituto Alberghiero sotto la guida dei docenti Meneghini, Dal Prà, Rebeschini e Quarisa. Momento questo che ha avuto un fascino particolare in quanto, anche grazie alla splendida giornata di sole, i partecipanti hanno potuto consumarlo all’aperto in uno scenario caratteristico, fra il campo di pallacanestro e la pista d’atletica, con la cornice di un prato verde intenso ed il contrasto del giallo del tarassaco in fiore. Un effetto scenografico che ha colpito tutti, dai ragazzi a tutto il personale delle varie scuole (che ha messo la massima dedizione collaborando affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi). Al termine dell’apprezzatissimo pranzo, i convegnisti hanno ripreso l’attività dei lavori di gruppo che si è conclusa con l’<action painting> finale durante il quale gli studenti hanno costruito un puzzle le cui singole tessere erano state predisposte sui temi trattati nel corso della giornata. A conclusione di questo lavoro il Coro dell’Istituto di Asiago, con la partecipazione straordinaria di alcuni studenti delle altre scuole presenti, si è esibito trascinando alla fine tutti i ragazzi nella condivisione dei brani cantati. Conclusa questa fase, nuovo trasferimento al <Grillo Parlante> per la conclusione del programma; prima l’intervento dell’ispettore Michele Di Cintio e quindi la proiezione di alcuni filmati, il primo dei quali prodotto dagli stessi ragazzi nel corso della giornata. La parentesi successiva ha avuto come protagonista assoluto il regista <asiaghese> Ermanno Olmi che, impossibilitato a presenziare, ha inviato un documentario sulla democrazia; è stato infine condivisa con i presenti l’intervento che lo stesso Olmi ha fatto il 19 febbraio scorso nel corso del convegno sulla <Scuola che verrà>; il messaggio proposto da uno dei maestri del cinema italiano è stato accolto con un’ovazione e su questo l’ispettore Cerchiaro ha concluso i lavori di una giornata lunga ed impegnativa ma entusiasmante. Queste alcune considerazioni finali del Dirigente ScolaGrafica Altopiano SCUOLA l’Altopiano stico Paiola: “Durante tutta la giornata si è respirata un’evidente manifestazione di entusiasmo da parte degli studenti che sono riusciti a contagiare positivamente tutti gli adulti parte- cipanti all’iniziativa; è emersa la consapevolezza delle enormi potenzialità che esistono nell’universo giovanile ed il ruolo e l’importanza della scuola e della società adulta per incanalarli in modo efficace e produttivo. Il successo della giornata ha prodotto come immediato risultato l’arrivederci a settembre per la riproposizione, all’interno di un’ altra importante manifestazione come la settimana didattico-pedagogica, di un’altra esperienza per rinnovare lo spirito di questo incontro”. Cesare Pivotto Uno stage musicale ad Asiago L’Amministrazione Comunale di Asiago, grazie ai finanziamenti stanziati dal Ministero delle Politiche Giovanile, intende avviare un percorso culturale teso alla ricostituzione del corpo bandistico della Città di Asiago, storico complesso scioltosi negli anni ‘70. A tale scopo, si è deciso di sostenere economicamente questa iniziativa dando la possibilità agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori di partecipare ad uno stage musicale che si terrà ad Asiago dal 24 al 27 giugno presso la Scuola Elementare “Monte Ortigara”. Lo stage sarà gratuito, verrà richiesto il versamento di una quota di iscrizione pari 30 euro comprensiva di polizza di assicurazione. Gli strumenti proposti saranno essenzialmente a fiato (clarinetto, flauto, tromba e trombone) ed a percussione. La presentazione del progetto avverrà lunedì 31 maggio 2010 presso la sala consiliare del Comune di Asiago. Le iscrizioni si raccolgono presso l’Ufficio del Turismo del Comune di Asiago. Tel. 0424/464081. Un’opportunità in più per imparare la musica divertendosi! 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 10 Convegno in Comunità Montana “Il Mercato volontario dei crediti di carbonio” I proprietari boschivi diverrebbero venditori di carbonio ad aziende che ne necessitino, per compensare gli inquinanti dalle stesse rilasciati nell’atmosfera Ancora una volta è la Comunità a farsi capofila di progetti di primaria importanza per il nostro territorio, assumendo il ruolo di “casa della gente” così come era originariamente e come è, e dev’essere ancor oggi. Durante il convegno, gli operatori altopianesi del settore boschivo hanno avuto l’opportunità di seguire un’iniziativa di utilità ambientale, ma dalla ricaduta anche economica. A seguito del disegno di Legge approvato il 12 marzo scorso per il quale, all’Art. 4, si possono avviare contratti con associazioni e privati, in iniziative atte a favorire l’assorbimento di anidride carbonica (Co2) tramite l’incremento del patri- monio arboreo (piantando ad esempio nelle città un albero per ogni nuovo nato), si è tenuto il secondo Wokshop inerente il tema “Carbomark nuove possibilità di compensazione delle emissioni di Co2”. L’ obiettivo, quello di presentare anche ai proprietari forestali dell’area vicentina, l’importante opportunità di sviluppo prevista per le aree montane venete. Praticamente, seguendo le direttive e i parametri previsti, i proprietari boschivi diverrebbero venditori di carbonio ad aziende che ne necessitino, per compensare gli inquinanti dalle stesse rilasciati nell’atmosfera. (Se l’emissione c’è, che almeno questa non sia solo un danno l’ambiente in cui l’Azienda opera, ma vi possa essere una compensazione, almeno di tipo economico). Ovviamente tali aziende dovranno nel frattempo adeguarsi alle direttive europee vigenti e dotarsi di tutte le certificazioni idonee al proseguo delle loro attività, in ottemperanza al protocollo di Kyoto. Relatori dell’evento: Tommaso Anfodillo (Servizio Pianificazione e Ricerca Forestale/ RegioneVeneto), Giovanni Carraro (Direzione Foreste Economia montana RegioneVeneto), Federico Balzan (Ricerca e Sviluppo Regione Veneto). Il Dott. Anfodillo spiega come “stoccare” Co2 nelle foreste, L’innovativa tecnologia del gel in sospensione in integratori alimentari che aiutano a vivere meglio La passione per le erbe e i rimedi naturali gli è stata trasmessa dalla madre Francesca, grande conoscitrice ed erborista amatoriale, che ha sempre curato i suoi famigliari con i prodotti spontanei offerti dalla natura. Pur senza aver il tempo di cercare e raccogliere da sé questi prodotti, Francesco Bonomo ne è sempre stato attirato, tanto da riservare sempre una particolare attenzione all’evoluzione delle proposte in fatto di derivati naturali, che l’ha portato alla felice scoperta degli innovativi integratori alimentari di una ditta americana, leader nel settore. Si tratta di prodotti frutto della tecnologia del gel in sospensione, che offre una via più facile e pratica per bruciare grassi, aumentare l’energia, migliorare il benessere fisico. Integratori che risultano efficaci per il controllo del peso, l’incremento della resistenza fisica, il miglioramento della memoria e l’ efficienza mentale, la riduzione di stress e nevrosi, il rafforzamento delle difese immunitarie, il contributo nella risoluzione di probleFrancesco Bonomo mi di circolazione del sangue. Con benefici anche nelle azioni disintossicanti, per il miglioramento del sistema immunitario, del funzionamento del fegato e la riduzione del colesterolo e del disordine stomacale, l’aiuto contro le allergie, rimedi per herpes, per la salute del cuoio capelluto, per problemi alle articolazioni, e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo. La fornitura del gel in pack monodosi, risolve qualsiasi problema di assunzione anche fuori casa, negli orari più indicati. Se desiderate saperne di più su questi integratori che possono aiutare a vivere meglio, potete rivolgervi a Francesco Bonomo, al n. telefonico 335 56.95.828. Francesco è a disposizione anche per fornire qualsiasi informazione a chi potrebbe essere interessato a conoscere meglio il mondo di questi prodotti, anche allo scopo di entrare a farne parte per avere un’attività part time aggiuntiva al proprio lavoro, semplice da gestire e che può riservare grandi soddisfazioni, sotto vari punti di vista. Servizio redazionale con l’aumento della superficie boscata e con l’implemento dello “stock” in bosco (migliorando i boschi a bassa densità e risparmiando parte dell’incremento forestale), per rientrare nel conteggio nazionale previsto dal Protocollo di Kyoto. L’attività prevede la sottoscrizione di un contratto, volto a “risparmiare in percentuale all’incremento” come dalle Leggi Reg. 1252/’04 e 3956/’07. Progetto, attuabile in 30 anni con l’impegno di utilizzare meno dello standard previsto dalla legge e andando quindi “in credito”. (In Comune di Roana ad esempio, la superficie boscata corrisponde a 3795 ettari sui 3860 totali; le particelle produttive sono 194; il credito è di 2.17 e il Co2 pari a 3.98). Il valore di mercato o Carbomark è 5 •/mg Co2. (...Dati di non semplice lettura per un profano!) L’intervento del Dott. Carraro illustra il “metodo contrattuale” da parte del venditore (proprietaro forestale): definiti i Piani di assestamento (a livello cartografico e tipologico) validi o in corso di revisione ad indirizzo puramente produttivo ed effettuato un primo monitoraggio, ci dovrà essere l’adesione e la sottoscrizione da parte dei proprietari, presso i registri regionali dei Kyoto Observatories. Procedimento: bosco - pianta che cresce - fissazzione della Co2 - risparmio dell’incremento legnoso e adesione al mercato dei crediti. (Per il concetto di “addizionalità”: impegno al risparmio dell’incremento, con vincolo di “tagliare” meno dell’incremento, cioè all’accrescimento naturale del bosco, fino a raggiungere un provvigione ottimale, ovvero applicare prelievi di massa legnosa inferiori al suo sviluppo naturale). Il Dottor Balzan spiega infine il target delle Aziende papabili acquirenti di carbonio e porta ad esempio i settori produttivi della sua area (il Bellunese), che inten- dono investire nel mercato del carbonio, acquistando i “crediti” dei proprietari forestali del bellunese e del vicentino, per andare a compensare le proprie emissioni di Co2. Le aziende, per avere accesso a tale opportunità, dovranno acquisire le certificazioni EMAS, Iso 14000, PEFC, FSC, quella di qualità ISO 9001, di sicurezza OHSAS 18000 e quelle volontarie: Ecolabel, EPD, LCA, Carbon Point, D.O.C. e D.O.P. Un bussiness nuovo quindi, che nasce dall’esigenza di equiparare le aree montane e fittamente boscate quindi sane - con quelle più inquinate, dove però si deve continuare a produrre per restare competiti nei rispettivi settori. Si permette così di portare profitto ai proprietari boschivi che operano in aree più disagiate a livello economico e di produrre reddito per sé e per il proprio territorio. Beppa Rigoni Scit I Tavernicoli al Maddarello Il 5 Giugno 2010, alle ore 23:00 al Pub Maddarello, si terrà un concerto di grande impatto sonoro ed emotivo. Suoneranno “I Tavernicoli”, un trio di eclettici musicisti formatosi nel 2003 nella Valle dell’Agno con lo scopo di comporre e far assaporare al pubblico uno spettacolo totalmente acustico con ricercate soluzioni ritmiche e melodiche. La grande magia della loro musica sta nella capacità di mescolare gli stili musicali, creandone uno nuovo di difficile categorizzazione. Nei loro brani, le sonorità della musica etnica, create utilizzando chitarre, djembè, conga, darabukka, boomerangs, didgeridoo, udu drum, si fondono con il rock progressivo, con le canzoni popolari e la musica ipnotica e psichedelica, generando uno spettacolo che non può lasciare indifferenti. E’ forse per questa caratteristica di fusione tra stili che “I Tavernicoli”, fin dalla prime esibizioni, hanno attirato un pubblico sempre più numeroso ed eterogeneo. Nel 2005, hanno prodotto il loro primo disco, intitolato “Hypnopotamo” e, nel 2007, è uscita “La Mammuthanza”; entrambi i lavori sono stati segnalati con ottime critiche dal MEI (Meeting Etichette Indipendenti) che si tiene a Faenza. Grazie alla forza della sua musica, il trio dei Tavernicoli si è esibito in manifestazioni di diverso genere, che spaziano dai festival riservati agli artisti per strada, fino a rinomati locali jazz. Ospiti in numerosi locali del nord Italia e trasmissioni su Radio Capodistria, Radio Base, Ra- dio Planet ed emittenti locali come TVA Vicenza e ODEON TV, nel Luglio del 2006, hanno suonato sul palco del più grande festival in Italia, l’Arezzo Wave Love Festival, classificandosi finalisti tra oltre 1900 gruppi iscritti. Tra tutte queste premesse, non ci resta che aspettare lo spettacolo che “I Tavernicoli” ci offriranno nel primo sabato di Giugno al Maddarello: una serata che ci farà vivere una nuova esperienza di musica, un nuovo stimolo di apertura nei confronti di un genere musicale del tutto nuovo e affascinante. Luca Baù 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 11 Munari festeggia i cinquant’anni di attività nel settore delle calzature e dell’abbigliamento sportivo Un compleanno davvero speciale quello che si sta per festeggiare a Gallio, in casa Munari: 50 anni tondi tondi di attività nell’ambito della vendita di calzature e abbigliamento sportivo. Mezzo secolo passato in negozio, dietro al banco, fra le corsie e gli scaffali, con sorriso e modi gentili sempre pronti, per cercare di accontentare le richieste della clientela: solo a pensarci si emoziona Rosa Luisa Gloder, è lei infatti la “titolare” di questo prestigioso traguardo. Chissà se ha un minima L’attività avviata da Rosa Luisa Gloder nel tempo si è evoluta e ampliata e continua grazie all’impegno dei tre figli e delle loro famiglie idea di quante paia di scarpe ha preso in mano, porgendole ai clienti per fargliele provare, aprendo e richiudendo scatole su scatole… E’ stata lei per prima ad occuparsi del negozio, mentre il marito Piero andava a vendere casa per casa, lontano dall’altopiano. Sono stati tanti i sacrifici fatti dalla signora Luisa, ripagati però negli anni nel vedere i figli appassionarsi all’attività, pensare di allargarla, ri- modernando e ampliando il negozio, che nel tempo è completamente cambiato, specializzandosi tra l’altro negli articoli per il trekking . Un esperto occhio di riguardo è poi riservato all’hockey, di cui sia Luca che Mauro sono ex giocatori e grandi appassionati: non dimentichiamoci che quest’anno Mauro, allenatore della squadra asiaghese di serie C ha portato i suoi ragazzi ad aggiudicarsi il campionato italiano! Il nome Munari, con la grande sede di Gallio che si sviluppa su tre piani e il negozio al Bivio Italiano di Canove, è da molto tempo punto di riferimento per altopianesi e turisti affezionati, che sanno di poterci trovare una scelta davvero vasta di prodotti per uomo, donna e bambino: calzature di ogni genere, con le ultime tendenze moda, scarpe sportive, per il tempo libero, la corsa, il trekking. E poi il reparto di abbigliamento e accessori per la montagna, gli articoli per l’hockey ghiaccio e inline, il calcio, il tennis, il nuoto, ai quali si aggiungono la pantofoleria, la piccola pelletteria, le borse, la valigeria, gli occhiali. Tutto proposto con i prezzi più onesti, con il giusto consiglio, indirizzando e non forzando i La signora Luisa con i figli Gianni, Luca e Mauro clienti all’acquisto. Le marche presenti nei vari settori del negozio sono quelle più conosciute e richieste, che garantiscono qualità, e nuove tecnologie per prodotti che si adattano perfettamente alle esigenze, in par- ticolare quelli che riguardano lo sport e il tempo libero. Oggi la famiglia Munari al completo si occupa dei due negozi: a Canove c’è Luca con la moglie Michela, mentre Gianni e Mauro, assieme alla moglie Daniela e ai figli Martina e Giacomo, gestiscono la grande sede di Gallio, sempre con la collaborazione di mamma Luisa, orgogliosa di aver visto crescere bene negli anni figli, nipoti e… negozio! Sono tanti i ricordi di Luisa legati alla sua attività, ricordi che parlano di impegno, tutti i giorni, e a volte fino a tarda ora, per accontentare chi non poteva arrivare prima, o per sistemare e riordinare il negozio. Ma sono tante anche le soddisfazioni avute, come quando arrivano affezionati clienti da lontano, a far acquisti per tutta la famiglia, vestendosi da capo a piedi. Da Munari si trovano anche tantissime idee regalo, per grandi e piccoli: articoli di vari prezzi, ma comunque utili e dunque graditi, per un piccolo pensiero o un dono importante, come lo può essere ad esempio un set di valigie, adatto anche a degli sposi. Tornando al “compleanno” del negozio, 50 anni di attività vanno degnamente festeggiati: nel pomeriggio di giovedì 10 giugno si farà festa nel negozio di Gallio, con tutta la famiglia riunita e pronta ad accogliere con la consueta simpatia e amicizia quanti vorranno brindare insieme, unendosi agli “evviva” per la signora Luisa e per questa specialissima ricorrenServizio redazionale za. 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 12 ASSEMBLEA DELLA CASSA RURALE DI ROANA ROANA Sabato 22 maggio si è svolta nei locali dell’ex cinema di Roana l’annuale Assemblea dei Soci della Cassa Rurale, Bilancio 2009: un anno in crescita Incrementati la raccolta e gli impieghi - Contenere i prezzi la politica per il futuro che si avviano a toccare le mille unità. I Soci sono stati puntualmente e concretamente ragguagliati dal Pre- sidente Maurizio Zovi, sui risultati raggiunti, sulle problematiche in atto e sulle prospettive. Le Casse Rurali accanto agli universitari Le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali della Provincia di Vicenza hanno iniziato un nuovo percorso accanto ai giovani studenti dell’Università Vicentina. I rappresentanti dei 10 Istituti bancari berici hanno tenuto a battesimo, su invito della Fondazione Studi Universitari di Vicenza, una nuova aula didattica nella sede universitaria di Viale Margherita. La cerimonia di intitolazione delle aule 2010 è stata introdotta da Silvio Fortuna, Presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza, che ha ringraziato le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali Vicentine, insieme alle altre aziende vicentine che hanno sostenuto la Fondazione: Adacta Studio Associato, Forgerossi Spa, Serenissima Ristorazione Spa, Zeta Far- maceutici Spa. “Negli anni Ottanta l’Università e l’impresa erano mondi totalmente separati- ha esordito il Presidente della Fondazione Silvio FortunaUn dialogo tra sordi. Ma oggi non è più così. A Vicenza da anni abbiamo inaugurato un nuovo metodo di lavoro: accanto alla formazione e allo studio abbiamo cercato una sintonia stretta con il mondo produttivo, a Vicenza particolarmente vivace, per permettere ai nostri studenti maggiori opportunità di crescita e un inserimento più mirato nel mondo del lavoro”. “Le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali della provincia di Vicenza vogliono rafforzare questo dialogo tra Università e impresa - ha detto Ilario Novella, Presidente di Banca San Giorgio e Valle Agno in rap- Giornata davvero interessante per i soci dell’Associazione storica “Cimeetrincee” che domenica 16 maggio son stati ospiti al Forte Corbin. Esemplare l’ospitalità della famiglia Panozzo, promotrice del meeting, che ha proposto una visita guidata alla struttura bellica, inoltre ha offerto gratuitamente il pranzo ai settanta partecipanti alla gita, giunti presentanza delle 10 sorelle vicentine - La nostra missione statutaria prevede di dare slancio ad attività del territorio per alimentare il volano della crescita economica, sociale e culturale della comunità. Il contributo che abbiamo devoluto alla Fondazione Universitaria è un segno tangibile del nostro impegno per i giovani e per i valori dello studio e della formazione. Ciascuna banca localmente favorisce la creazione di servizi, di prodotti e di iniziative diverse, dedicate al mondo giovanile”. La Fondazione Studi Universitari dunque ha voluto, con questa forma di intitolazione nuova ed originale, consolidare e render noti i positivi riscontri di rapporti Impresa-Università: rapporti che sottolineano il riconoscimento del valore dell’attività svolta fino ad oggi. In sintesi la raccolta totale della clientela ha avuto un incremento del 9,99% mentre gli impieghi sono aumentati nel 2009 dell’8,19%. La crescita della raccolta e degli impieghi è stata molto buona, superiore alla media del Credito Cooperativo che già nella crisi, complessivamente, è cresciuto più del resto del sistema bancario. Gli incrementi acquistano ancora maggior significato in quanto sono stati raggiunti in uno scenario di stabilità di numero di sportelli. Pur in presenza di uno scenario macroeconomico che permane critico, la Banca altopianese ha saputo coniugare due aspetti. Il primo, aumentare il sostegno all’economia dei nostri territori nel momento in cui l’accesso al credito è diventato in generale più difficile e nel contempo non scaricare particolari aumenti di costi sui nostri Soci e clienti. Questo fa parte della mission dell’Istituto. Accanto a ciò è “Cimetrincee” ospite del Forte Corbin stata messa in atto un’oculata politica di prudenti accantonamenti con la finalità di salvaguardare in primis la solidità della Banca. Lo scenario si mantiene problematico, ma il Cda crede che l’intraprendere la strada del contenimento dei costi interni, al fine di “contenere i prezzi” per i clienti, rappresenti la carta vincente per essere riconosciuti come la vera Banca del territorio. Non si tratta dunque solo di uno slogan abusato spesso impropriamente, ma di effettiva realtà. In tal senso non sono mancati gli interventi in beneficenza e i momenti sociali per rafforzare lo spirito cooperativo che pervade l’ azio- ne della banca e che impegna i suoi amministratori nel diffondere la cultura che le persone vengono prima del profitto dell’Azienda. Accanto alle storiche gite dei soci e al tradizionale pacco di Natale, si è confermato a conclusione dell’Assemblea l’incontro conviviale che, proprio per rafforzare l’appoggio alle attività dei territori, il Consiglio di Amministrazione, quest’anno ha voluto distribuire su ristoranti di Roana, Mezzaselva e Rotzo, rinviando l’importante momento di incontro, tutti insieme, che negli ultimi anni, era vissuto con la cena presso il Palazzetto dello Sport di Roana. da varie regioni d’italia. Una pastasciutta posta sulle tavolate a mo’ di rancio, nulla a che vedere con la sbobba che sicuramente il cuoco della guarnigione serviva alla truppa durante il conflitto 1915-18. Alla fine dell’incontro la dirigenza dell’Associazione ha donato a Costanza e Severino Panozzo due quadri ricordo. G.D.F. A Treschè Conca 2° Raduno dei Panozzo Dopo le emozioni dello scorso anno, quando per la prima volta a Treschè Conca si è organizzato il raduno dei Panozzo che ha fatto rincontrare amici, conoscenti e parenti che hanno condiviso una bella giornata di festa, il prossimo 20 giugno si replica, richiamando in paese tantissime persone che portano lo stesso cognome, alcune delle quali arriveranno anche da molto lontano. La Pro Loco, in collaborazione con la Parrocchia, ha definito in questi giorni il programma della giorna- ta di festa, che si terrà in concomitanza con la ricorrenza del patrono S.Luigi Gonzaga che si festeggia il 21 giugno, scegliendo il giorno precedente, visto che sarà domenica. Alle 10.30 la giornata prenderà il via con la S. Messa, mentre alle 11 presso il Centro Parrocchiale verrà aperta la pesca di beneficienza; il pranzo è previsto alle 12.30 nel palatenda, è aperto a tutti i simpatizzanti, e richiede la prenotazione entro il giorno 15. Nel pomeriggio alle ore 16 saranno possibili le visite al Museo della Guerra- Collezione Rovini, e al Forte Corbin, con ingresso gratuito a tutti i Panozzo. Per concludere in allegria, la sera poi tutti di nuovo al palatenda per la serata danzante. Gli organizzatori comunicano che il costo del pranzo è di 25 euro a persona, da versarsi al momento della prenotazione, rivolgendosi alla pasticceria Corbin in via Belmonte (tel. 0424 694161) o al panificio Danilo Frigo in Piazza Fondi (tel. 0424 694030). S.B. 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 13 GALLIO La Madonna del Buso si fa bella Necessari ed urgenti i lavori di restauro e conservazione già iniziati Là dove la Val Frenzela si fa stretta ed angusta e dove il buon fra’ Giovanni Battista Casera (eremita agordino del Terz’Ordine Francescano) nel 1834 eresse il primo tempio mariano, sorge oggi la chiesa dedicata alla Madonna del Caravaggio, meglio conosciuta come il Santuario della Madonna del Buso, meta importante della fede mariana dell’intero Altopiano. Dopo i bombardamenti della Grande Guerra che non lo risparmiarono e che lo rasero al suolo, il tempio così come oggi lo vediamo fu ricostruito nel dopoguerra ed inaugurato il 27 maggio 1927; all’interno, sopra l’altare, la tela che rappresenta la Madonna del Caravaggio opera del maestro Antonio Della Colletta. Ma le condizioni climaticoambientali di quel luogo, umido e freddo, lasciano impietosamente il segno sulle strutture della chiesetta e così i lavori di restauro si sono fatti sempre più urgenti ed improcrastinabili, tanto da <obbligare> il parroco galliese, don Lauderio Dal Bianco, a dare il via alla procedura per il recupero conservativo della struttura. Predisposti i progetti di intervento, ottenuto il benestare delle competenti autorità, i lavori sono dunque iniziati non appena le condizioni meteorologiche di questa primavera fino a pochi giorni fa non certo mite lo hanno permesso. Gli interventi sono abbastanza complessi ed articolati; riguardano il rifacimento in toto della copertura, l’abbattimento delle malte dello zoccolo basso ed il risanamento delle murature (all’interno verrà lasciato a vista (per circa 150 cm) il muro di sassi, gli stessi del vecchio tempio recuperati dalle macerie), il rifacimento del marciapiede che percorre il perimetro della chiesa, la pulizia della muratura esterna anche per Cuccioli di renna nella fattoria di Severino Nella fattoria di Severino Alberti, in via Ronchi di dietro a Gallio, sono arrivati i cuccioli di renna, a conferma che questi animali possono adattarsi benissimo al clima altopianese e quindi anche moltiplicarsi. Dopo essere state importate in Altopiano dal Nord per trovare casa a Gallio, le renne finlandesi sono diventate in fretta le beniamine di popolazione e turisti che le hanno circondate di affetto nel parco dei giardini di Gallio, dove, nel periodo della vacanze natalizie, hanno rappresentato una grande attrattiva. Con la nuova arrivata le renne presenti a Gallio son 4 e a giorni arriverà un secondo cucciolo. Insieme al maschio Caio, ci sono le femmine Brunela e Angiola, e Adri, la nuova arrivata. recuperare i colori originali e riproporli con la nuova tinteggiatura, la sistemazione di infissi ed inferriate (indi- storia dei capitelli del paese che propone anche una ricca e documentata appendice dedicata proprio al Santuario del Buso ed alla sua storia; il volume è disponibile in Canonica al prezzo di 12 euro ed il ricavato dalla sua vendita verrà destinato proprio a coprire parte delle ingenti spese di restauro della Chiesa del Buso. I lavori sono iniziati in queste settimane e si spera, con l’aiuto di una stagione mite e fa- vorevole, di poter portarli a termine nel corso dell’estate; dovrebbero essere già a buon punto per il 26 luglio, in occasione del secondo appuntamento ufficiale (dopo quello del 26 maggio) che tradizionalmente porta laggiù in pellegrinaggio i fedeli dell’intero vicariato, ma l’inaugurazione a lavori ultimati non si prevede prima della fine di agosto o dei primi giorni di settembre. Cesare Pivotto Patente di pedone e di ciclista agli alunni A Gallio c’è un nutrito gruppetto di “neo patentati”: sono i bambini delle classi seconda e quarta elementare del paese e della frazione Stoccareddo che, dopo lezioni teoriche e una prova pratica, si sono visti consegnare rispettivamente la patente di “pedone” e di “ciclista”. Ogni anno la polizia municipale tiene lezioni di educazione stradale per i piccoli delle elementari, seguendo l’apposito programma, insegnando i comportamenti esatti da tenere a piedi, in bicicletta e in auto con i genitori. La novità di quest’anno è stata quella di organizzare una mattinata con prove pratiche, grazie al suggerimento degli agenti di polizia locale accolto dall’amministrazione comunale, ovvero quello di acquistare un kit di segnaletica a misura di bambino, per allestire un apposito circuito. Dopo aver chiuso due strade nei pressi del municipio, è stato preparato un percorso da far fare ai bambini, sia a piedi che in bicicletta, grazie anche alla collaborazione dei nonni vigile. Ciò è servito a far capire come si mette in pratica, sulla strada, quanto di teorico imparato a scuola. Anche i mezzi di trasporto, ovvero le biciclette dei bambini, sono stati controllati per ve- GARA DI SETTINO A GALLIO Una coppia di Lusiana, formata da Giorgio Zannoni ed Eddi Pernechele, ha colto nel segno al torneo di settino del bar “Alla Pesa” di Gallio, aggiudicandosi il “7° trofeo Cassa Rurale e Artigiana di Roana”. Nella finale hanno relegato alla piazza d’onore la coppia formata da Francesco e Donato Finco di Gallio. Terza piazza per l’accoppiata di Gallio formata da Albino Segafredo e Diego Piotto, quarta l’accoppiata di Asiago formata Antonio Rigoni e Marco Forte. E.Z. spensabili per cercare di evitare i reiterati furti ed atti di vandalismo di cui è stato oggetto fino a poco tempo fa) e dell’impianto elettrico. Il tutto con una previsione di spesa che sicuramente andrà oltre i 50 mila euro cui don Lauderio spera di poter fra fronte anche grazie all’aiuto della gente. Qualche mese fa la Parrocchia di Gallio ha dato alle stampe uno splendido volume intitolato “Gallio e i suoi capitelli”, una puntuale e precisa ricostruzione a firma dello storico prof. Danillo Finco sulla Nella foto, le prime due coppie classificate al bar “Alla Pesa” con Mariuccia che ha consegnato le coppe ai vincitori dere se risultavano a posto per poter circolare! Dopo le prove, il sindaco di Gallio Pino Rossi ha consegnato ad ogni bambino una psuedo-patente con tanto di nome e foto, attestante l’ idoneità di pedone e ciclista. I piccoli hanno ricevuto dalla polizia locale anche un libricino con il riassunto di insegnamenti e regole da seguire. La mattinata si è conclusa con musica, animazione e un piccolo rinfresco offerto dall’amministrazione comunale. Silvana Bortoli 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 14 Agriturismo Le Porte, dove la natura incanta ed emoziona Un tempo era il luogo di ritrovo per gli scambi commerciali tra gli abitanti dell’altopiano e quelli della pianura, “la porta” di accesso verso gli uni o gli altri. Oggi alle “porte” di Val Lastaro si trova un agriturismo dal quale sembrano proprio spalancarsi le porte verso paesaggi mozzafiato, in mezzo a una natura che incanta ed emoziona, regalando la sensazione di riuscire a toccare Mercoledì 12 Maggio presso l’America Bar dello Sporting residence si è tenuta a cura dell’ADID Asiago 7 comuni una serata con il Distillatore Schiavo di Costabissara. “Un incontro molto piacevole - sostiene il Presidente Rigoni Mirko ringrazio la famiglia Schiavo per il tempo, la disponibilità è la cortesia dedicateci”. Con il suo modo di fare accattivante, il relatore Marco Schiavo, figlio d’arte e responsabile vendite della ditta, ha spiegato con parole il cielo con un dito. E’ forse proprio questo il periodo migliore per scoprire l’Agriturismo Alle Porte, in località Val Lastaro: scendendo da Asiago e prendendo la strada per Rubbio, all’altezza delle Laite le indicazioni fanno deviare a destra, e dopo un chilometro di strada bianca in perfette condizioni, immergendosi nelle mille tonalità del verde dei boschi e dei prati punteggiati dai tanti colori dei fiori di stagione, si arriva all’accogliente locale che ospita ristorante e bar, circondato da giochi per bambini, solarium, e spazi attrezzati dove fermarsi a contemplare le bellezze del luogo, e il panorama della pianura sottostante, con la vista che, nelle giornate più limpide, può spaziare fino al mare. Molto suggestive le due sale del ristorante, con capienza totale di sessanta persone: sedendovi ai tavoli potrete assaporare tutti i gusti della montagna, in piatti tipici o ricercati, come le specialità proposte dallo chef Paolo Rigon, che vi accoglierà con le sue rinomate delizie culinarie. Un tripudio di colori e sapori, un insieme di bellezze naturali e gusti genuini, un ambiente rilassante dove poter dimenticare tutto il resto:ecco quel che troverete all’Agriturismo Le Porte, visitabile anche sul profilo di Facebook. Fino a metà giugno il locale sarà aperto il venerdì, sabato e domenica, quindi tutti i giorni. Per informazioni potete chiamare il n. 349 – 8806445. Servizio redazionale Le piacevoli serate in compagnia dell’Adid molto semplici la storia di questa azienda, nata ufficialmente nel 1887 dal trisavolo Domenico sino alla guida, fino a poco tempo fa, del padre Beppe, dunque sicuramente una delle più antiche del vicentino. La filosofia aziendale è quella del realizzare un prodotto di qualità e di valorizzare il territorio. L’azienda dispone di un impianto discontinuo in rame a caldaiette a vapore. La produzione nel corso degli anni è stata invariata: da circa 700 kg di vinaccia si ottengono circa 30 litri di grappa a pieno grado, circa 75°- 80° vol. in circa 2 ore di produzione. Il prodotto poi viene fatto riposare in contenitori di acciaio per circa 8 mesi e poi prosegue per l’imbottigliamento. Marco ha spiegato che, rispetto alle grandi aziende, è lui stesso che va dal contadino a reperire la materia prima e a verificarne la qualità. Si è passati quindi alla degustazione, abbinata con cioccolatini di fattura artigianale di varie componenti aromatiche e da piccola biscotteria vicentina. Da una favolosa Grappa vera di Clinto ottenuta dalle famose vinacce di questo vitigno usato solo per produzione personale, si è passati alla grappa El Cao da uve Cabernet, Fragolino e Merlot. Infine una Grappa di Amarone ottenuta da vinacce fresche di Corvina, Molinara, Rondinella e dal loro appassimento per ottenere il famoso vino. La degustazione ha entusiasmato i partecipanti che non hanno lesinano sulle curiosità a cui Marco ha risposto pronta- mente e con molta professionalità. Un altro incontro organizzato dall’Adid si è tenuto il 19 maggio, protagonista la distilleria Villa Laviosa da Bronzolo (BZ). Il Patron dell’evento è stato Alberto Franchi, socio fondatore della giovane azienda altoatesina, fondata solamente dieci anni fa. Una piccola Distilleria che punta sulla qualità e sul territorio, n particolare altoatesino, ma che recentemente ha puntato gli occhi sul nostro Altipiano. Alberto ha parlato della nascita dell’azienda e dei sistemi produttivi, nonchè della filosofia aziendale e dei futuri impegni. Il sistema di produzione è quello tipico delle aree del Sud-Tirol, ovvero il bagnomaria discontinuo. I prodotti presentati e degustati nel corso della serata sono: grappa affinata in barrique di ciliegio per dieci mesi; due grappe mono-vitigno rispettivamente di Muller-Thurgau e Gewurztraminer. Semplicemente emozionanti. I vitigni d’origine risaltano in modo superbo su entrambi i prodotti, note di fiori e frutta matura. A seguire mono-vitigno tipico del trentino cioè Lagrein e Teroldego, dunque a bacca rossa. Sicuramente entrambe più decise, ma non per questo meno interessanti. Finale in bellezza con due grappe aromatizzate, una all’Asperula ed una al miele d’Acacia. Semplicemente eccellenti su tutti gli aspetti. A fine serata, tra la soddisfazione generale, le ultime curiosità, e per chiudere, una promessa da parte del Presidente Mirko Rigoni: la probabile visita presso Villa Laviosa da parte delle delegazione altopianese nel mese di settembre-ottobre. 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 15 A Lusiana vi “coccoliamo” LUSIANA “Nuove idee, tanta accoglienza e calore umano per farvi stare bene nel nostro paese”. E’quanto offrono i commercianti, albergatori e gli esercenti di Lusiana, località dell’Altopiano dei Sette Comuni, ai villeggianti, visitatori e ai loro clienti. Il fine è di “coccolarli”, in un ambiente naturale che conserva intatto la sua genuina bellezza e che difficilmente si fa dimenticare. Sicuramente non quando sul posto si vive un’esperienza unica ed appassionante, a contatto con la natura, camminando lungo i sentieri che l’attraversano, conoscendo il suo centro, le sue contrade e le sue genti. Ed è proprio puntando sulle emozioni e sul vivere bene che si basa questa innovativa, quanto coinvolgente, forma di benvenuto all’ospite che è stata attivata già da qualche giorno dal Da maggio, la proposta di vivere una giornata indimenticabile è del gruppo “Idee, Negozi, Accoglienza di Lusiana” – Confcommercio ed è rivolta a villeggianti, visitatori e clienti gruppo “Idee, Negozi, Accoglienza di Lusiana”. Questa “formazione”, composta dai titolari di 24 attività associate Confcommercio (ristoranti, bar, pasticcerie, alberghi, negozi di abbigliamento, di alimentari, l’estetica e la farmacia), situate nel centro del paese e nelle frazioni di Santa Caterina, Velo, Vitarolo, ha assunto l’impegno volontario di offrire ai visitatori, ospiti, clienti proposte per gustare al meglio il piacere di vivere una giornata a Lusiana. Si inizia di buon mattino con un break di benvenuto in uno dei bar partecipanti all’iniziativa, quindi si parte per una visita guidata al Museo Diffuso, una realtà costituita da un insieme di diversi siti museali sparsi e radicati nell’intero territorio comunale, che raccontano il patrimonio locale legato alla storia, alla cultura, all’ambiente e alle tradizioni; si prosegue verso la chiesa arcipretale di San Giacomo, dove si possono ammirare anche due preziose tele di Jacopo da Ponte, una raffigurante la “Natività”, l’altra “La discesa Settanta ciclisti alla giornata della bici dello Spirito Santo”; a mezzogiorno, pranzo in uno dei ristoranti locali, per gustare i piatti tipici della tradizione, tra cui la prelibata “carne secca di Lusiana”. Nel pomeriggio, giro per i negozi del posto, i quali oltre allo shopping offriranno particolari “sorprese” ai loro visitatori e, infine, coffee break per l’arrivederci finale in un altro locale del posto. Tale formula è stata sperimentata lo scorso sabato 17 aprile, con il coinvolgimento di 7 rappresentanti di altrettante associazioni vicentine che operano a favore della terza età, e dei loro collaboratori. Il riscontro è stato più che positivo, con commenti entusiastici da parte dei partecipanti. “Con questa prima giornata abbiamo voluto testare un nuovo modo di fare accoglienza, che tutti noi del gruppo condividiamo e sul quale puntiamo molto per contribuire a va- lorizzare il nostro paese. Il test era necessario per calibrare al meglio la proposta prima di presentarla in modo continuativo a tutti coloro che intendono scoprire Lusiana, conoscere il posto e la sue genti, vivere una giornata coinvolgente in compagnia di nuovi amici – spiega Carlo Alessandro Xausa, del gruppo “Idee, Negozi, Accoglienza a Lusiana”- e il risultato è stato più che positivo, tant’è che lo proporremo ogni sabato di maggio e giugno. Anche il sindaco Antonella Corradin ha molto apprezzato l’iniziativa e ci ha incoraggiato a proseguire con il giusto entusiasmo. Quello che noi operatori del commercio del turismo e dei servizi di Lusiana vogliamo fare è comunicare il piacere di vivere il nostro territorio e tutto ciò che offre, sia dal punto di vista naturalistico, enogastronomico e storicoculturale, ma anche, e soprat- tutto, umano. Una buona parola, un momento in allegria restano segni indelebili se servono a stare bene: questo è quanto vogliamo offrire, valorizzando quel patrimonio di buona accoglienza dell’ospite che è da sempre presente a Lusiana”.Come detto l’iniziativa sarà attivata il sabato nei mesi di maggio e giugno (su richiesta anche in altri giorni), per gruppi al massimo di 25 persone. Il costo di partecipazione individuale è di 15 euro e per maggiori informazioni o per comunicare la propria adesione all’iniziativa è attivo il n. telefonico 331 3961555. Successo per i libri in piazza Il primo “Eco day” In occasione della giornata mondiale per la promozione della lettura, la biblioteca si è trasferita in piazza IV Novembre. A disposizione degli appassionati una serie di libri da leggere ed è stato possibile anche uno scambio di volumi. La manifestazione si è svolta nell’arco di tre giorni. Sabato 22 maggio nella sala consiliare del Palazzon si è svolto un incontro di formazione per genitori, educatori ed insegnanti. L’attrice Angela Graziani ha letto alcuni brani inerenti al tema: “Come affascinare bambini e ragazzi alla lettura fin da piccoli”. In serata, sempre al Palazzon, Margherita De Pllegrin ha recitato alcuni versi imperniati sull’”Incanto poetico della parola”. Altri brani sono stati recitati da Eros Zecchini e Andrea Wollman. In chiusura alla “Vecchia Osteria Bertiaga” si è svolta un’”Incursione poetica” con brevi letture di versi poetici. Poi l’appuntamento in piazza domenica 23. Il trittico di appuntamenti si è chiuso lunedì pomeriggio al Palazzon dove gli studenti della scuola media “Padre Mario Pozza” hanno letto pagine di libri di vari autori. Egidio Zampese Il gruppo di Protezione civile “El Corgnon” con la collaborazione dell’Amministrazione comunale organizza per mercoledì 2 giugno il “Primo Eco-day” , ovvero “Puliamo Lusiana riscoprendo l’ambiente”. Il ritrovo dei partecipanti è previsto per le 8,30 in località Labioli. L’organizzazione fornirà un kit con attrezzi per la pulizia degli ambienti. I percorsi previsti si dipartono verso due direzioni: un primo gruppo salirà fino a Ristoro e Monte Corno; un secondo gruppo scenderà fino alla zona di Vitarolo. Per le 12,30 è previsto il ritorno al piazzale dei Labioli dove sarà allestito un posto di ristoro. Alle ore 15 il coro “L’Eco delle Valli” offrirà una serie di canzoni. E.Z. Una settantina di appassionati delle due ruote hanno partecipato alla “Giornata della bicicletta”. Il gruppo ha compiuto un percorso che si è snodato tra Vitarolo e il monte Xausa. All’arrivo, in piazza IV Novembre, il sindaco Antonella Corradin e gli assessori Sabrina Passuello e Gianni Dalle Nogare hanno premiato i ciclisti. Il premio per la bicicletta più vecchia è andato ad Ottorino Girardi Nella foto, la premiazione di Ottorino Girardi con la bici più che ha percorso il tragitto vecchia al giro ciclistico con una bicicletta ancora con i freni a bacchetta. Un pre- Elisabetta Cantele, Alice Pozza, e Cristian Ronzani. Un grazie è mio anche per il più anziano Gio- Luca Maino, Nadir Rachid, stato rivolto agli accompagnatori vanni Battista Brunello e al ci- Alessandro Villanova, Riccardo Cristina Balista, Mariano clista più giovane Pietro Ronzani. Marolla, GianAntonio Michelon Villanova e Fortunato Ronzani. Ha organizzato il gruppo ciclistico “Frezza Arredamenti” in collaborazione con il Comune e la “Protezione civile”. Per l’oc- El giorno de SAN MARCO go visto na dona che la pareva la MADONNA DELLA NEVE. La gaveva la pele BIANCOIA, i cavei BRUNEI e na bela casione le autorità hanno anche BOCCHETTA. Sta bela dona LAZERA andà a le FONTANELE a provare un RUBIETO che butave fora acqua che la BAGNARA i MURI dele premiato gli studenti che lo scor- case, ma che el COSTAva deLEBELE SPELONCHETE. Fato sta che tuto a un CULPI xe saltà fora do BIELLI TOPI che la tosa dala paura so inverno hanno colto posizioni SEGALA date de corsa fin al TORNANTE; la coreva come un CONCOrde CUNCHELE gambe che LEGHE rivava ALTO fin ala MOLTRINA. di rilievo nelle gare nazionali di Purtoppo la xe cascà su par na LASTARI, el la se gà sbroià tuti e do i GOMAROLO. Da quei ORNI par ricordar sta bela GNOGNA i sona i sci alpino e nordico. I riconosci- CAMPANARI i fa na bela TORTIMA co la pasta FROLA co sora dei PIZINI tochi de ciocolato. La gente de sto posto xè bona e CORTESE, la Lodovico Bramaltoco menti sono andati a Marta ed SONIA sempre, la SONIA sempre e no dise mai no, MAINO. Le contrade di Conco www.cinemaluxasiago.it Via JACOPO SCAIARO 33 A - ASIAGO Telefono: 0424 463694 8 Sabato 29 maggio 2010 ROTZO La mostra itinerante composta di foto inedite della famiglia di Mario Rigoni Stern, dell’archivio del Museo Murer arricchito da manoscritti e lettere, dai disegni originali preparatori degli anni ’70 sul tema del “Sergente nella neve” di Augusto Murer e dalla cartella completa delle incisioni realizzate, è stata inaugurata a Falcade la scorsa estate col titolo “Falcade ciao Sergente!” e passata poi a Dolo col nome “Ciao Sergente!” presso l’ex Macello del Comune, ora sede museale. Anticipiamo, speriamo e...incrociamo le dita, arriverà finalmente in Altopiano quest’estate in una collocazione ideale: il Forte Campolongo in Comune di Rotzo. La stan programmando il Sindaco Matteo Dal Pozzo (soddisfatto, ma al contempo preoccupato per la questione “sorveglianza al Forte”, dato il valore delle opere l’Altopiano 16 Forte Campolongo, terza tappa della mostra itinerante “Murer” dedicata a Rigoni Stern un colpo solo dall’Arch. Andrea Simionato progettista assieme all’Ing. Mirko Carollo (tecnico in Comunità Montana), del progetto “Ecomuseo della Grande Guerra”, di “itinerare” la mostra quassù, sono: onorare Mario Rigoni Stern, esporre le opere di Murer da Lui prodotte proprio in omaggio al nostro grande concittadino e con la scusa dell’ambientazione, far co- e dei documenti esposti), il Presidente della Pro Loco di Rotzo, Matteo Tondello e i progettisti dell’Ecomuseo della Guerra, Andrea Simionato e Mirko Carollo. Solo gli Alpini dei gruppi di Rotzo e Roana, si erano messi finora a disposizione per la sorveglianza: una decina in tutto. No problems, Sindaco...ecco la risposta: “dalla formazione alla disponibilità”! Potremmo anche chiamarlo “volontariato” non in senso stretto, ma in una declinazione particolare, ovve- ro: “mettere a disposizione” il proprio tempo per qualcosa di basilare per il territorio e la cultura. Normalmente il concetto di “volontariato” si abbina più a onlus con finalità benefiche legate alla salute, alla ricerca, alla disabilità (mentre in realtà anche gli alpini lo fanno, lo fanno i volontari della Protezione civile o anche solo i “nonni vigile”...). Nella fattispecie, la disponibilità è volta a fare da sorveglianza e presenza per la mostra in questione. Gli obiettivi centrati con noscere il Forte Campolongo, appena ristrutturato. “Tre” piccioni con una fava! Ed è stato appunto in chiusura della sua ultima relazione al corso di Accompagnatori in Comunità Montana, che l’Arch. Simionato ha lanciato ai presenti il suo messaggio: “C’è qualcuno fra voi, che si rende disponibile a far da vigilanza notte e giorno, per la du- rata della mostra?”...Ed ecco alzarsi una selva di mani, ad indicare che la sensibilizzazione messa in atto col corso, circa iniziative ed eventi a carattere turistico/culturale, ha lasciando il segno. In merito a tempi, durata, orari e manifestazioni inerenti la mostra, Vi relazioneremo qui, non appena ricevuta conferma dagli organizzatori. Beppa Rigoni Scit Dal Pozzo sempre protagonista Anche all’adunata di quest’anno, a Bergamo, è stato tra i protagonisti più applauditi. Cristiano Dal Pozzo, nato nel 1913, è probabilmente tra le penne nere più anziane d’Italia ed è un reduce dell’Abissinia, la guerra che circa 100mila italiani combatterono in Etiopia nel 1936 su ordine di Mussolini. In suo onore le autorità sono scese dalla tribuna per un saluto particolare. Cristiano ha ricevuto le strette di mano del sottosegretario alle politiche della famiglia, Carlo Giovanardi, del presidente Ana nazionale, Corrado Perona, del sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, e del presidente della provincia di Bergamo Ettore Pirovano. Un saluto che è durato una manciata di minuti, tra l’ovazione delle migliaia di persone che assistevano al corteo. Dal Pozzo a sua volta si è alzato dalla sua sedia a rotelle per ringraziare Bergamo e le alte cariche che gli stavano di fronte. Cappello d’alpino in testa e divisa militare indosso, su cui luccicano le medaglie all’onore che si è guadagnato in guerra, ha guardato commosso la folla di Bergamo che non smetteva di applaudirlo e scattargli fotografie. Lo sguardo lucido, le parole rotte dall’emozione, ma la memoria è ancora viva: «Mi suono arruolato volontario per andare in Etiopia – racconta – e di quel periodo ricordo tanta miseria. Quando stavo ad Addis Abeba erano molti i bambini che morivano di fame. Conoscevano solo quella e la paura della guerra. Nel vedere i soldati italiani, tantissimi ci venivano incontro dicendo “Guytana barguta”, “dammi un po’ di pane”. Sono trascorsi tantissimi anni da allora, ma le facce di quei bambini e la loro fame le ho stampate nella mente». Poi c’è stata la guerra in Libia. L’Italia perde sul fronte libico e nel 1943 Dal Pozzo rientra a Bolzano, dove era arruolato, ma viene fatto subito prigioniero e recluso in un campo di concentramento in Austria. La sua lunga e dolorosa prigionia non gli fa perdere la speranza e soprattutto la fede. «Ho passato momenti duri, ma ho fatto un voto a Sant’Antonio: se mi avesse permesso di portare a casa la pelle, sarei andato in pellegrinaggio a Padova ogni anno», racconta la penna nera, mostrandoci la medaglia del santo con la quale è stato insignito lo scorso anno proprio per la sua devozione. Uscito vivo dal campo di concentramento e sopravvissuto al fronte, il reduce di Rotzo ha mantenuto il suo voto e ogni anno celebra il suo compleanno, il 1° dicembre, a Padova: prende da solo il pullman che dal suo paese lo porta al Santo, dove prega e porta ai frati sacchi di patate e verdure del suo orto. Salutando Bergamo ha detto: «Sono vicino ai bergamaschi: per cinque anni ho lavorato in Val Brembana costruendo dighe. Quando ero giovane si andava spesso lontano in cerca di lavoro, perché da noi scarseggiava. Qui ho conosciuto bene questa gente, disponibile e ospitale. Allora come oggi. Ringrazio Bergamo per gli onori ricevuti e per l’emozione davvero grande di questa adunata». Rotzo, incontro sul tema scuola L’Associazione Genitori Rotzo organizza per lunedi’ 7 giugno alle ore 20.30 presso la palestra delle scuole elementari un incontro dal titolo “La riforma Gelmini “ la scuola che cambia. Interverra’ l’operatrice sindacale della Cisl Fernanda Bersanelli 8 Sabato 29 maggio 2010 Si sta profilando una catastrofe ambientale… La Piana di Marcesina urbanizzata senza che nemmeno si siano valutati profondamente gli aspetti legati alla normativa ambientale e al rispetto dell’ambiente…Certo, cominciare un articolo in questo modo è un po’ brutale e potrebbe essere superficiale e deleterio per le buone intenzioni dell’Amministrazione di Enego. Andiamo quindi con ordine, passo per passo, pragmaticamente e rispettosamente. Il progetto è denominato: INIZIATIVA PER LA VALORIZZAZIONE TURISTICA, AMBIENTALE E NATURALISTICA DELL ’ A R E A TRANSFRONTALIERA DELLA “PIANA DI MARCESINA”. Bene: gli obiettivi espressi dalla descrizione del progetto sono lodevoli e giustamente ambiziosi per la singolarità di quel territorio. Andiamo nello specifico quindi…. Si tratta di organizzare la presenza umana e le sue attività in quest’area da sempre ritenuta uno dei luoghi più suggestivi delle Alpi, la Finlandia d’Italia. Torbiere, zona a protezione speciale, storia ancestrale, botanica, storia moderna, fauna e chi più ne ha più ne metta. Marcesina ridonda di tutto questo e, com’è purtroppo normale che sia in questi ultimi decenni, la presenza dell’essere umano è sempre più invadente. Giusto quindi sedersi a un tavolo, chiedere l’intervento di professionisti in urbanistica e studiare un progetto che assecondi l’indole umana, ma che allo stesso tempo preservi alcuni milioni di anni di evoluzione e di storia. I particolari del progetto L’Amministrazione di Enego, nella persona del Sindaco Igor Rodeghiero, ha valuto affrontare un problema realistico. Tra agosto e la prima metà di settembre, la Piana di Marcesina è invasa da auto di escursionisti e fungaioli. E’ stato sicuramente abile ed efficiente nell’ottenere i fondi necessari, 3.500.000 euro, dal D.G.R.V. N°. 1655 DEL 24/6/2008, intesa per la disciplina del migliore esercizio delle funzioni amministrative inerenti i settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti di trasporto, interessanti i territori confinanti della Regione del Veneto e della Provincia Autonoma di Trento. Il progetto finora presentato invece, consta sostanzialmente in opere di viabilità e, l’Altopiano 17 Quale futuro per Marcesina? Il progetto di valorizzazione della piana rappresenta la possibilità di uno sviluppo consapevole e attento alla salvaguardia delle ricchezze naturali e storiche presenti nell’area o si tratta piuttosto di una catastrofe ambientale? per la maggior parte dell’importo finanziato, nella costruzione di n. 9 ambiti di intervento relativi a parcheggi per autovetture e aree attrezzate per totali mq. 33.600, la predisposizione di n. 840 posti auto, n. 50 posti Camper in postazioni dotate di parchimetro, vari focolari/fuochi, tavoli, servizi diversi, opere di sistemazione, di restauro e di riallestimento del sito museale di Forte Lisser, tre interventi su viabilità interessanti la strada Campo Cavallo, la strada Bivio Spa-Buson, il tratto Loc. Tombal-Forte Lisser, interventi sulla Casa Forestale e altre minori. I limiti del progetto Mi voglio soffermare fondamentalmente sul tema relativo ai parcheggi in prossimità di una zona ritenuta definita S.I.C. cioè Sito di Interesse Comunitario e gravata di da Uso Civico, scelta che significherebbe un danno enorme all’ambiente, derivato da notevoli movimentazioni di terreno, sbancamenti, rottura del cono di visuale sul paesaggio, dai rischi di inquinamento delle falde acquifere, dai danni alla flora e alla fauna, dalle emissioni di CO2 accentuate da un crescente turismo di massa. E’ evidente che questo tipo di progetto, seppur comprensibile, manca totalmente di coscienza ambientale. Si sta andando a effettuare un intervento prettamente “turistico”, con tutta una serie di dubbi sull’effettiva ed innovativa strategia turistica che si limita a costruire, per la maggior parte del progetto, parcheggi, tralasciando completamente gli aspetti fondamentali e topici dell’area. La sua salvaguardia ambientale. L’Amministrazione di Enego ha davanti a sé un bivio storico: o conti- nuare con questa politica invasiva del territorio o partire dal territorio e salvaguardarlo dall’invasione umana. Direttrici opposte evidentemente. Tutte le ricchezze di Marcesina Mettiamo a questo punto sull’altro piatto della bilancia un po’ di informazioni “ambientali”. Che patrimonio naturalistico e storico ha in sé la Piana di Marcesina ? Nella piana si trovano due torbiere, tardoglaciali ambienti umidi protetti inseriti dall’Unione Europea nelle aree S.I.C. con particolarità botaniche e faunistiche. Tra le specie rare ed endemiche vanno annoverate le piante carnivore (quali la Drosera rotundifolia) e il relitto artico Andromeda polifolia, quest’ultima scoperta per la prima volta proprio a Marcesina nel 1703. I boschi di abete rosso costituiscono l’habitat di cervi e caprioli, galli forcelli e pernici, scoiattoli e volpi; in alcune zone della prateria è presente la marmotta. Nel 2006 è stato riavvistato anche l’orso (scomparso dall’altopiano nel 1856). Dal punto di vista storico interessante è il sentiero dei Cippi, che segue i perimetri regionali del Veneto e del Trentino, formato da oltre trenta cippi in pietra, disposti nel 1752 quali indicatori dell’allora confine tra la Serenissima Repubblica di Venezia e i domini asburgici e che termina con l’altare di Anepoz, il terzo altare della tradizione cimbra insieme all’Altar Knotto e allo Spitz Knotto. Nella parte nord di Marcesina si trova una piccola chiesetta dedicata a San Lorenzo, protagonista di alcune leggende locali: la chiesetta è dedicata al Santo che secondo un’antica leggenda scese sulla Piana per difendere i pastori locali dagli usurpatori della Valsugana: tutta la Piana è infatti disseminata di pietre (in realtà di origine morenica, la cui asportazione è peraltro vietata da un Decreto del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali; mi viene da sorridere… nemmeno i sassi si possono toccare sulla Marcesina…), ma che secondo questa tradizione sarebbero appunto le stelle cadenti scagliate dal Santo per spaventare i valsuganotti. La chiesetta venne ricostruita nel 1925 dopo che i bombardamenti della Prima Guerra Mondiale la distrussero quasi completamente (quasi per miracolo il campanile rimase però intatto). Le contraddizioni Insomma…. Da una parte parcheggi, poca strategia turistica e pochissimo approfondimento attraverso strumenti legali, quali Valutazioni di Impatto Ambientale e Valutazione di Incidenza Ambientale,e dall’altro tutto questo? Ho la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra. Ricapitolando: 850 parcheggi per un picco di presenza automo- bilistiche nel mese di Agosto. Da una parte, nessun progetto turistico, nessun marketing plan, nessun business plan … dall’altra centinaia di anni di tradizione umana e millenni di tradizione naturalistica. Ci andrei più cauto. Strategie di sviluppo rispettose dell’ambiente A questo punto del nostro ragionamento si potrebbero aprire due diversi scenari: il primo è quello di bloccare l’accesso e di regolamentare l’afflusso alla piana di Marcesina. Il secondo è quello di dotare la Piana delle infrastrutture necessarie affinché l’impatto umano sia più discreto possibile. Ognuno è libero di avere la sua rispettabilissima idea su questo punto. Personalmente ritengo che in ogni caso, la Piana sia una risorsa per i cittadini di Enego e di tutto l’Altopiano di Asiago. Una risorsa dove mettere in pratica strategie di sviluppo dell’indotto all’avanguardia, dove protezione dell’ambiente sia la priorità, ma che allo stesso tempo possa rappresentare una fonte di indotto per le popolazioni che ci vivono. Guide turistiche, guide botaniche, istruttori di trekking, fondo, nordic walking, ciaspole, attrezzature per il bird watching, percorsi specifici per biciclette sono tutte attività che potrebbero creare lavoro per i cittadini, primi difensori a questo punto del loro stesso patrimonio naturalistico… E nei paesi limitrofi? Servizi navetta (elettriche…. perché no? Esistono in tutta Europa le navette elettriche e qui da noi la cosa fa sorridere!!!) e strutture ricettive adeguate. Scelte basate su attente valutazioni Per concludere… penso che non si possa fermare quella che è l’indole stessa dell’uomo, volenti o nolenti. Urbanizzare territori, soprattutto in una situazione dove, se non si fa niente, sarà sempre peggio. Corredare il progetto dell’Architetto Vescovi con SERISSIME e non proforma, valutazioni di impatto ambientale, redatte da persone esterne al progetto. Conosco da Facebook almeno una decina di giovani altopianesi che hanno studiato scienze ambientali o ingegneria ambientale a Padova e a Trento. Impegnarsi perché siano i nostri giovani competenti a porre quelle limitazioni ambientali che garantiranno il futuro della Piana. A questo punto, avere il coraggio di considerare Italia Nostra, Legambiente, il WWF e il gruppo TAM del CAI ( Territorio Ambiente Montano), Greenpeace non nemici, ma consulenti e compagni nel processo progettuale. Sottoporre loro un progetto dove si terranno conto delle ragioni socioeconomiche, ma accompagnato dalle migliori possibili Valutazioni di Impatto Ambientale e azioni correttive, affinchè il progetto non sia solo urbanistico-istituzionale, ma nasca e si sviluppi dal popolo dell’Altopiano. Avere il coraggio soprattutto di considerare le associazioni ambientalistiche come partner e non come un problema e nascondersi dietro a superficiali prese di posizione. Sia ben chiaro che qualsiasi cosa verrà fatta, modificherà quell’ambiente incontaminato che, per ragioni evoluzionistiche, si ritrova invaso da una delle specie viventi tra le ultime arrivate. Quindi…. mettere solo un mattone per terra significa prendersi la responsabilità morale di averlo fatto davanti alle generazioni future. Credo proprio che a qualsiasi Sindaco tremerebbe non poco il polso al momento di firmare il progetto esecutivo e quindi prendersi una così grande responsabilità davanti alla Comunità, anche futura. Claudio Savelli 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 18 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Il segreto della felicità è guardarci con occhi diversi Immagino sappiate cosa significa dialogo. Dia-logos, dal greco, si può tradurre in “discorso” fra parti. Ciò avviene quando un essere vivente comunica con un suo simile utilizzando una qualche forma di codice. Comunicare è fondamentale. Se c’è vita, dev’esserci (nel senso Darwiniano) uno scambio, sia esso di energia o d’informazioni. È essenziale interagire tra creature del pianeta per creare reti, legami, vincoli biologicamente e psicologicamente necessari alla sopravvivenza. Da quando l’uomo si è evoluto in quello che è attualmente (dai tempi ormai lontani in cui il nostro cervello ha raggiunto l’evoluzione attuale, ovvero i circa 90.000 anni dell’homo sapiens sapiens), la capacità della nostra mente e del nostro pensiero ha permesso di raggiungere livelli di elaborazione delle informazioni prima sconosciuti, non ultima la possibilità di parlare. Ciò ha dato il via a un’escalation culturale rapidissima in termini evoluzionistici tanto da cambiare per sempre il modo di vivere dell’umanità (e del pianeta nel suo insieme). Una caratteristica fondamentale, che viene solo debolmente ricalcata dagli animali più evoluti quali le scimmie, è di poter pensare a sé; in pratica, ci riconosciamo allo specchio, sappiamo di essere al mondo e siamo in grado di fare ragionamenti sulla nostra esistenza. È la capacità detta “consapevolezza di sé”. Questa caratteristica, tra le innumerevoli possibili, ci permette di ragionare per ipotesi e deduzioni, immaginare l’inesistente e…parlare a noi stessi. Proprio così, siamo gli unici esseri al mondo che possono instaurare un dialogo interno “noi con noi”. In pratica, ci è concesso di osservarci dal di fuori e commentare ciò che stiamo facendo. Pare cosa paradossale, simile a un quadro di Escher, “un cane che si morde la coda”. È invece uno strumento di conoscenza eccezionale che ci apre a una coscienza superiore. Purtroppo (e qui casca l’asino), ogni cosa può essere utilizzata in modo appro- priato o in modo distruttivo; non si esime da questa regola il pensiero, che può essere arma straordinaria quanto letale. Nel corso della vita abbiamo imparato ad educare, direi quasi ad “ammaestrare” il nostro modo di ragionare, dirigendo il pensiero su fronti “utili”, “morali”, “giusti”, “positivi”. Ovvero, ci hanno insegnato a pensare certe cose considerate “accettabili”. Cresciamo con l’illusione di poter controllare la nostra mente, pretendiamo di averne il giusto dominio, la vogliamo depurare dai contenuti inaccettabili o bizzarri. Applichiamo meticolosamente, in base agli insegnamenti raccolti nel corso della vita dai nostri mentori, un’igiene mentale che ci garantisca un equilibrio interno perlomeno sopportabile. A volte ci riusciamo, altre volte no: siamo ben lungi dal padroneggiare l’Io. La nostra visione del mondo, il nostro mondo interno, il dialogo che quotidianamente ci mette in relazione con noi stessi, sono costantemente bersagli di distorsioni cognitive, attribuzioni erronee, malfunzionamenti del sistema cognitivo. Non siamo macchine perfette. Siamo menti che seguono binari percorsi e ripercorsi, concedendoci talvolta lo slancio dell’imprevedibile attraverso un atto creativo, più frequentemente deragliando clamorosamente. In ogni caso, non illudiamoci di essere delle fucine di genialità. Il nostro pensiero non è così complesso e misterioso come sembra all’apparenza, anzi. Più facilmente esso è prevedibile, scontato, rigido e poco divergente. È più facile ripetere uno schema di ragionamento trito e ritrito, piuttosto di creare machiavelliche opere d’ingegno. Le menti migliori sono estremamente ordinate e semplici. Come in matematica, la genialità è l’eleganza della sintesi e della semplificazione, non certo la complicazione. Dico questo perché mi capita spesso di incontrare, soprattutto nelle persone giovani, un certo compiacimento nell’essere volutamente “arrovellati” e NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA 1° giugno 2010, buon compleanno museo! a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni Dal libro dei visitatori cervellotici, quasi fosse, quel manierismo mentale, sintomo d’intelligenza ed esercizio di potere. Succede in adolescenza, quando le risorse creative e la maturazione del pensiero lasciano presupporre che si ha il mondo tra le mani, sia quello interno, sia quello esterno. Questa fase non ricalca il massimo grado di consapevolezza possibile, anzi ne è l’esatto contrario; la saggezza arriva quando si riconosce di dover mollare la presa, per accettare di essere dominati dalle nevrosi, dai difetti, dai nostri limiti. Nella sofferenza mentale, una costante che accomuna molti disturbi è la paura di non poter controllare i propri pensieri e di cadere vittima dei propri fenomeni psichici. L’ansia, l’ossessione, i pensieri depressivi, le fobie, i disturbi sessuali, sono spesso conseguenze della necessità di dominare la nostra mente e le emozioni, ponendo dei limiti ad una materia che per definizione è senza forma. Le persone iniziano a stare meglio quando accettano i pro- pri stati interni, imparano a conoscerli e a riconoscerli, senza averne paura. Non che questo basti, dal punto di vista terapeutico. Bisogna davvero cambiare perché la serenità si consolidi; piuttosto, è il primo passo verso un dialogo interno diverso, in cui ci si guarda con meno criticismo, meno morale e meno pretese a noi stessi. Uno sguardo compassionevole, saggio, misuratamente distaccato; forse questo è il segreto della s-pensieratezza, chiamiamola così, se usare la parola felicità alimenta troppe preoccupazioni, soprattutto a chi non ha coraggio di pronunciarla. Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 19 Il vecchio palazzo della Spettabile Reggenza dei 7 comuni ad Asiago STORIA (2° e ultima parte) a cura di Mario Basso Nel 1812, il Comune doveva provvedere a proprie spese alla residenza del Giudice di Pace ed è stato, per tale motivo, che la Sala delle Riduzioni veniva divisa a metà, mentre le pareti venivano affrescate di bianco, cancellando per sempre gli affreschi originali dello Scajaro. La parte di sala volta a mezzogiorno veniva concessa in uso al Comune, mentre quella a settentrione al Rappresentante francese della giustizia. Ed è stato proprio in quell’occasione che veniva eretta, dalla parte della Canonica, un’altra scala di accesso dall’esterno, successivamente incorporata nell’ampio sottopassaggio di collegamento, l’ottava arcata, con la strada per Camporovere, per dare accesso alla residenza del Giudice di Pace e rimasta in uso fino allo scoppio della grande guerra. Dopo il 1815, allorquando il Veneto diventava suddito dell’Austria, e, insieme alla Lombardia, si costituiva nel Regno Lombardo Veneto, il Giudice di Pace cessava di esistere, sostituito però, nelle sue funzioni, dall’Ufficio dell’Intendente Regio Commissario Distrettuale, al quale veniva pure affidato il compito di amministrare anche i Beni della ex Reggenza. Ed è nel 1818 che, a seguito della necessità di trovare nuovi spazi, il palazzo subiva un ulteriore ampliamento verso nord, fino a congiungersi allo stabile della canonica. Nel 1861, dovendo affrescare nuovamente le pareti del locale, occupato dall’ I. R. Commissario Distrettuale, tornavano alla luce due pitture dello Scajaro e più precisamente quella dell’Atto di Dedizione dei 7 Comuni alla Repubblica Veneta e, purtroppo solo parzialmente, perché deturpata dall’aper- tura della porta di accesso al locale, quella raffigurante la cattura in Val d’Astico di Marsiglietto da Carrara. A i Paganin della contrada Bosco, padre e figlio, pittori e decoratori di capitelli, veniva affidato il delicato incarico di ritoccare La Grande Guerra in pillole “Cartoline dal pubblico” Proseguiamo la nostra ricerca in collaborazione con il Museo di Canove che gentilmente ci concede di attingere dal proprio archivio di documenti d’epoca. Per alleggerire le notizie che giungevano dai vari fronti la Domenica del Corriere dedicò una rubrica alle spigolature, alle notiziole un po’ ricercate che oggi potremo definire «freddure» tipiche dell’humour inglese. La sezione era titolata «Cartoline dal pubblico», posta a taglio basso del giornale si compilava spesso con brevi barzellette. Per alimentare il repertorio di tali storielle, la redazione istituì quindici premi trimestrali quantificati in alcune centinaia di lire, comunque anche il semplice invio di cartoline postali, e la conseguente pubblicazione del loro contenuto, dava diritto ad un compenso di 5 lire. Da «La Domenica del Corriere», 3 – 10 novembre 1918 -Nella corsia d’un ospedale militare in un giorno di visita: - Che cosa avete in quella bottiglia? – domanda il capo reparto ad un soldato carico d’ogni ben di Dio. – Del Chianti, signor capitano, metà per me e metà per il mio paesano del reparto di chirurgia! – Come, non sai che il tuo male non ti permette di bere del vino? Versa subito la tua metà nella vasca del rubinetto. – Come fare, signor capitano… la parte mia è in fondo… 17 – 24 novembre 1918 -La guerra ha tante ripercussioni psicologiche! Ecco, per esempio, il biglietto da visita di un fervente patriotta, accanito interventista, ecc. ecc.: Filippo Filippini Amico intimo del capitano X. Y. promosso maggiore per meriti di guerra. Coinquilino del tenente O. Z. in convalescenza per ferite riportate alla fronte, le quali gli fruttarono due medaglie al valore Eccessiva liricità: -Giorni sono arrivò una granata da 105 a gas che, anziché scoppiare, si conficcò in parte nel terreno. Stamane vicino ad essa ho letto i sottonotati versi scritti da rozza mano su un cartello postovi accanto e che denotano lo spirito dei nostri soldati: Sotto queste verdi zolle Un colpo da 105 giace - Che per vergogna sua scoppiar non volle. - Lascialo o passeggero - Che scoppierà di rabbia - Quando Guglielmo sarà morto in gabbia 28 dicembre 1918 - 5 gennaio 1919 Primo premio per bugia. A giudizio di un censore militare il record delle bugie fra le lettere passate per le mani della censura è stato battuto da un soldato francese che raccontando alla sua famiglia una sua traversata a bordo di un piroscafo militare scortato, si esprimeva in questi termini: «Miei cari, avevamo appena perduto di vista il porto di…, quando vedemmo sorgere tutto intorno a noi dalla profondità del mare un gran numero di sommergibili nemici. I loro periscopi erano numerosi quanto le canne selvatiche in una palude. Ne contai settantacinque. Subito cominciò il fuoco. L’artigliere che era vicino a me cadde al suolo esanime, suppongo colpito da un proiettile. Io balzai al cannone e presi a sparare. Col primo colpo raggiunsi un sommergibile sul dorso, a poppa, e glielo sfondai. Subito le acque attorno si fecero rosse di sangue e si chiazzarono di olio. Continuai il fuoco e da me solo colai a fondo ben dodici sommergibili. La lotta si protrasse a lungo e ho saputo poi che 50 sommergibili erano stati distrutti, senza che nessuno di noi fosse rimasto ucciso durante la battaglia. I sommergibili superstiti presero finalmente la fuga, lasciandoci in pace né mai più li vedemmo ricomparire. Il vostro soldatino X. Giovanni Dalle Fusine i dipinti. Ma, a detta di Jacopo Mattielli, giornalista e critico d’arte, essi sono andati ben oltre il ritocco, fino a modificarne le delicate ombreggiature e la fisionomia degli stessi personaggi. Nel 1861, per attenuare le proteste, sempre più frequenti, della popolazione residente, l’I.R. Commissario Distrettuale Marzio Dal Pozzo otteneva l’autorizzazione, dalle superiori autorità, a costituire il Consorzio dei 7 Comuni, coinvolgendo nel Consiglio di Amministrazione i maggiorenti di ciascun comune, permettendo finalmente in questo modo anche ai residenti di intervenire sugli atti amministrativi dei beni della ex Reggenza. Infatti, dopo la costituzione del Regno LombardoVeneto ed il passaggio del cospicuo patrimonio boschivo e non solo, sotto la tutela dell’I. R. Commissario Distrettuale, ai rappresentanti dei comuni dell’Altopiano, reali proprietari di questi beni, veniva concesso solo l’amaro privilegio di approvare i conti preventivi e consuntivi senza possibilità di controllo amministrativo. Con decorrenza 1 gennaio 1862, finalmente, il nuovo Statuto, accolto con entusiasmo dalla popolazione locale, entrava in vigore, permettendo così ai pubblici rappresentanti della popolazione di riappropriarsi dei loro diritti, negati dopo la caduta della ex Reggenza, avvenuta il 29 giugno 1807. Nel settembre 1866, a seguito della Terza Guerra d’Indipendenza, il Veneto e quindi anche l’Altopiano, veniva liberato dal giogo austriaco e diveniva quindi parte integrante del Regno d’Italia. Il successivo 25 e 26 settembre, alla presenza dei rappresentanti della Provincia e di tutti i cittadini in festa, l’avvenimento veniva celebrato all’interno della Chiesa di San Rocco. Il 27 ottobre 1873 nasceva il Circolo Alpino dei 7 Comuni, seconda Sezione del CAI Veneto, dopo quella di Agordo. Nel 1878 ancora veniva elevato di un piano l’ala nord dello stabile. Ed è così che, mentre nella parte meridionale del mede- simo, insistente sopra le sette arcate, dopo il 1866, aveva sede l’Amministrazione Comunale di Asiago, in quella settentrionale invece, al piano terra trovava collocazione il Consorzio dei 7 Comuni, al primo piano il Consiglio di Leva del Circondario di Asiago ed al secondo piano, invece, a partire dall’anno successivo, parte degli stessi locali, insieme alla sede del CAI, venivano adibiti a museo naturalistico, il cosidetto “Museo dei Fossili”, con reperti naturalistici ed archeologici, raccolti nei 7 Comuni dall’Ing. Giuseppe Nalli, all’epoca Ispettore Forestale sul nostro comprensorio. Ogni piano dello stabile, era composto da ampi locali, in ottime condizioni, con soffitti e pareti tinteggiate ed in parte rivestite con tavole. La chiusa alle porte ed alle finestre erano di buona fattura. Sul retro, come d’uso a quel tempo, un pergolato in legno, coperto da tettuccio in scandole, collegava i locali con una latrina esterna in muratura. Completava lo stabile il sottotetto, usato come magazzino. Il tetto, infine, sorretto da ampie e solide travature, era coperto da tegole alla marsigliese. Nel primo decennio del ‘900, la facciata orientale veniva ristrutturata ed arricchita con elementi di architettura classica, quali lesene, fasce marcapiano, trabeazioni classiche e pitture, in stile Liberty, sotto lo sporto del tetto. Nel corso del primo conflitto mondiale, il palazzo veniva quasi completamente distrutto. Dopo la crisi bellica, poiché tale piazzetta non era più ritenuta idonea quale sede del nuovo Palazzo comunale, si riteneva comunque opportuno di ricostruirlo ugualmente, lasciandolo però in uso al Clero locale. Ma purtroppo il Ministero per le Terre Liberate, con sede temporanea a Treviso, vietava in via generale la ricostruzione di palazzi, distrutti dall’attività bellica, alla base dei quali insistesse un sottopassaggio pubblico di collegamento tra strade comunali. Purtroppo, nel nostro caso, proprio alla base centrale del palazzo c’era il sottopassaggio di collegamento, il cosidetto “Porton dei Sete”, tra la piazzetta e la strada comunale per Camporovere ed è per questo motivo che esso non è stato più ricostruito. 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 20 Hockey Inline settore giovanile INLINE «La partita di inline più bella che ho visto quest’anno ». « Un’emozione immensa, mi sono commosso, hanno giocato con un cuore mai visto». « Mai vista tanta determinazione, emozionante, ho pianto anch’io ». Pensieri e parole raccolti qua e là a caldo, ma anche nei giorni seguenti la piccola grande impresa compiuta dagli Asiago Vipers. Non quelli “grandi” stavolta, ma quelli più “piccoli” dell’Under 13, che nel primo weekend dedicato alle finali nazionali giovanili hanno vinto lo scudetto di categoria superando i favoriti, ma soprattutto hanno regalato emozioni vere, intense. Successo di squadra. Non è retorica: Atleti (da chi ha giocato di più a chi ha sofferto insieme ai compagni dalla panchina), allenatori, dirigenti, genitori, tifosi. Tutti. Vittoria di gruppo, esaltato dai colpi di qualche singolo, che a distanza di un anno dalle otto sberle ricevute dal Real Torino nella finale di Molina di Quosa ha saputo crescere, diventare più forte ed unito partita dopo partita, superando uno dopo l’altro tutti gli ostacoli. Percorso immacolato nella regular season, idem nel gironcino di qualificazione. In semifinale un po’ di apprensione in più, ma altro successo. Poi, in finale, di “Real” ci sono stati proprio i piccoli di casa Vipers, capaci di prendersi rivincita (3-1) e scudetto in un colpo solo. Parola di coach. « Un’emozione diversa, più intensa di Continua l’attività del Motor Club Altopiano, sempre pronto a organizzare eventi sportivi di aggregazione, non solo per quanto riguarda il mondo dei motori. Nei tradizionali appuntamenti di primavera ci sono il Torneo di Freccette dell’Altopiano, il Torneo di Bowling, il Gran Premio Go kart. 15° Torneo di Freccette dell’Altopiano Si è tenuto a fine aprile il Torneo di Freccette, l’unico appuntamento di rilievo organizzato sull’Altopiano per gli appassionati di questo sport. Per la prima volta il torneo si è trasferito dai locali del Toi di Camporovere, sede del Club, al Gulliver Pub di Gallio, e ha visto la partecipazione di una ventina di concorrenti. La classifica assoluta ha visto al primo posto Enrico De Guio, seguito da Rino Frigo e Paolo D’Urso. E per la prima vol- Ancora uno scudetto sull’Altopiano. A conquistarlo le “vipere” più piccole, ma le emozioni sono state davvero grandi quando ho vinto io. All’inizio pensavo fosse solo un lavoro e, invece, stagione dopo stagione si è creato qualcosa di speciale con questi “boce” ». La sintesi di Claudio Mantese, che insieme a Roberto e Giovanni Cantele ha portato a termine un percorso iniziato tre anni e mezzo prima. « Questa è una squadra-spugna, che vuole imparare, assorbire ed assimilare a livello tecnico, ma anche caratteriale. Prima della finale abbiamo detto loro che si può vincere ed essere perdenti oppure perdere, ma essere vincenti. Non conta il risultato, ma ciò che si è. Hanno dato tutto quello che avevano ed alla fine è arrivato anche il premio per il loro impegno. Questo, comunque, è un successo di squadra anche fuori dalla pista. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare con persone come Ivan Dalle Ave, Stefania Rigoni e Moreno Alberti. Oltre che a loro il ringraziamento va esteso anche a tutti i genitori ed amici che hanno lavorato (e continueranno a farlo) all’organizzazione di queste finali. Esperienza unica. Personalmente non so se l’anno prossimo sarò ancora qui con questo gruppo, ma in ogni caso porterò con me il ricordo di questi anni stu- pendi; ancora adesso mi commuovo ripensando a questa avventura ». U15, sogno sfumato. Una settimana dopo il tricolore dell’Under 13 è stato il turno dell’altra formazione altopianese impegnata nelle finali nazionali. L’Under 15, diretta da Giacomo Petrone e Maurizio Schivo, ha sfiorato la qualificazione alle semifinali, non riuscendo a superare lo sbarramento del gironcino preliminare. Dopo l’esordio vincente con la Molinese, infatti, gli arancioneri si sono arresi di misura al Polet Trieste nella sfida decisiva per il passaggio del turno e quindi, nell’epilogo, al Milano 24, poi finalista. Applausi, comunque, per questi ragazzi. Campioni. Detto dello scudetto Under 13 cucito sul petto della Rigoni di Asiago Vipers, il Real Torino, da sempre compagine dominatrice a livello giovanile, quest’anno si è portata via solo i titoli nell’Under 15 e 17. Nella “20” trionfo della Molinese; mentre nell’Under 23 (finale unica) ad esultare è stata l’altra Torino, quella dei Draghi. Ombelico del mondo. Lo è stato, e lo sarà ancora (dal 4 al 6 giugno “Trofeo delle Regioni” riservato alle categorie NOTIZIE DAL MOTOR CLUB ALTOPIANO 7C Podio del 15° Torneo di Freccette: da sinistra: Paolo D’Urso, Enrico De Guio, Rino Frigo e Luca Valente ta il vincitore assoluto, De Guio, si è aggiudicato anche il titolo di primo nella classifica riservata agli iscritti al Motor Club, risultati meritati dopo vari secondi posti nei precedenti tornei. Come da tradizione, la serata si è conclusa con le premiazioni e la consueta bicchierata in compagnia. Il Motor Club ringra- zia tutti i partecipanti e in particolare i titolari del Gulliver Pub, Giovanna e Ugo, per la disponibilità e il contributo dati. 9° Torneo di bowling Venerdì 21 maggio, presso il Centro Rendola di Asiago si è disputato il nono torneo di Bowling dell’Altopiano dei 7 Comuni. Alla manifestazione hanno partecipato Under 15, 17 e 20), Asiago, con le piste dell’Odegar e di via Cinque al centro del mondo delle otto ruote. “Numeri” significativi quelli prodotti da questa kermesse, sia come presenze alberghiere che come movimento nel suo insieme, nonostante il meteo abbia guastato la festa nel primo dei due weekend. « Mi sono sembrati tutti entusiasti – commenta Fabio Forte, presidente degli Asiago Vipers – ed ho sentito commenti favorevoli da più parti. Abbiamo certamente prodotto numeri positivi a livello turistico e in tema organizzazione, grazie al gran lavoro dei volontari, tutto è andato bene, incluso il villaggio hospitality all’esterno dell’impianto di via Cinque. Dovessimo in futuro ripetere questa esperienza, però, bisognerebbe trovare una sola location, in modo da concentrare tutto in un unico posto ». Stefano Angonese tembre e di Altavilla Vicentina il 16 ottobre. Classifiche dei pronostici Formula 1 (6 gare su 19) 1° Lorenzo Rigoni p. 108; 2° Antonio Zandonà 105; 3° Jgor Confortin 99; 4° Edoardo Pangrazio 97; 5° Gabriele Carli 94; seguono altri 61 soci. Moto Gp (3 gare su 18) 1° Mauro Mosele p. 58; 2° Sergio Tiatto 49; 3° Enzo Scapin 47; 4° Cristiano Mosele 47; 5° Renato Busa 43; seguono altri 55 soci. una ventina di giocatori che con la velocità è fissato per per ben più di quattro ore sabato 5 giugno dove nel hanno dato vita ad un’en- kartodromo di Ala (Tn) con tusiasmante sfida. Il inizio alle ore 17.00 si dispuneovincitore assoluto e del terà il tradizionale Gran PreMotor Club è stato Mario mio. Da quest’anno il Motor Carli di Asiago che ha su- Club ha indetto il Trofeo Camperato nella finalissima di pione dell’anno Go-kart. soli otto punti Cristiano Faranno parte del campioMosele; terzo si è classifi- nato, oltre alla gara di Ala, cato Renato Cuffolo di i Gran Premi di Altivole Canove battendo il campio- (Tv) in programma l’11 setne 2009 Gabriele Ceschi d i Camporovere. Fabiana Baù si è aggiudicata la categoria femminile ottenendo la sesta piazza assoluta. 31° G.P. Gokart Podio del 9° Torneo di Bowling: da sinistra: Cristiano Il prossimo Mario Carli; Renato Cuffolo e Gabriele Ceschi appuntamento Mosele, 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 21 Calcio - Terza categoria Asiago: gran partenza, poi il crollo E tra un paio di settimane “novità” in vista CALCIO E anche per l’Asiago Calcio Altopiano adesso è tempo di vacanze e di programmare il proprio futuro. Per la verità, i giallorossi già da qualche settimana si sono potuti concentrare sull’anno che verrà, visto che il campionato, quello “vero”, per la formazione di Marcello Carlesso era finito con largo anticipo, troppo. E dire che l’annata di ricostruzione, come l’aveva definita il presidente Federico Longhini alla vigilia, era iniziata con una partenza lanciata che aveva fatto schizzare l’Asiago in zona playoff a lottare con le migliori. Poi il nulla, o quasi. Da dicembre (erano 23 i punti all’attivo) alla fine del torneo sono stati racimolati la miseria di sei punti. D’accordo il basso profilo e la classica annata di transizione però… « C’era la speranza di concludere meglio il campionato – ammette Longhini – e che la squadra riuscisse a tenere botta per più tempo. Ma, dopo trent’anni vissuti nell’ambiente del calcio, non sono certo stupito che sia finita così. Se non hai un nucleo solido, che lavora con costanza è difficile rimanere ad alti livelli per l’intera stagione. Abbiamo pagato le defezioni, dovute agli impegni di lavoro, di molti nostri difensori ed il solito inverno, lungo e tribolato, ma non vogliono essere le attenuanti generiche di ogni anno. Un simile crollo è legato anche ad un problema di mentalità. Nei mesi caldi, ad esempio, tutti masticano calcio, l’entusiasmo è tangibile; poi quando arrivano i primi freddi tutto cambia ed in pochi “sopravvivono” veramente alle difficoltà. Su questo dovremo lavorare, tutti, ma in primis i giocatori più giovani. Servirebbero più spirito di sacrificio, passione ed attaccamento alla maglia ». Quale futuro attende questo Asiago? « Andremo avanti come sempre, con alti e bassi, ma ci saremo e di questi tempi è una vittoria già così. La nostra idea sarebbe quella di inserire qualche elemento che possa realmente fare la differenza, anche a livello caratteriale; per il resto la squadra c’è. Guardiamo avanti con serenità ». E con Carlesso alla guida tecnica? « Dobbiamo ancora incontrarci. Lo faremo a breve. Ha lavorato con passione e serietà ». Longhini poi abbandona l’argomento Asiago e parla Immobiliare Stella Asiago calcio a 5 Ottimo piazzamento alle finali regionali La bellissima cittadina di Caorle ha ospitato lo scorso fine settimana le finali regionali del campionato 2009/2010 di calcio a 5, a cui si erano classificate le 3 migliori formazioni dei vari gironi del Veneto. La formazione sponsorizzata dall’Immobiliare Stella di Asiago, che aveva meritatamente raggiunto la qualificazione alle finali regionali in virtu’ di una grande fase finale di campionato nel girone vicentino inanellando ben sei vittorie consecutive, ha esordito a Caorle vincendo in maniera autorevole la prima partita contro l’Autotre Treviso, ma ha avuto poi la sfortuna di incrociare subito le due big della fase finale, pri- ma il Porto di Venezia, poi la fortissima formazione del Miki Pell Vicenza, che hanno sbarrato la strada alla squadra asiaghese. L’Immobiliare Stella di Asiago ha così subito due sconfitte di stretta misura, tra l’altro maturate solo nei minuti finali delle rispettive partite; rimane comunque un grande soddisfazione per aver giocato un grande match, con il risultato in bilico fino all’ultimo minuto, soprattutto contro la formazione di Vicenza, squadra che ha poi vinto il titolo regionale. Calato così il sipario sul campionato e volendo fare un primo bilancio della stagione appena finita, rimane la grande soddisfazione per aver raggiunto con entrambe la squadre risultati notevolmente oltre le aspettative iniziali, nonostante molti infortuni e le iniziali difficolta’ dovute ad assemblare le due squadre. Già nei prossimi giorni si inizierà a programmare la prossima stagione agonistica, che, in considerazione degli ottimi risultati della stagione appena terminata e del sempre più numeroso gruppo di atleti praticanti, potrebbe indurre la dirigenza della società ad iscriversi al campionato provinciale di serie D; come sempre troverete tutte le ultime novità con foto e commenti sul sito www.asiagocalcioa5.it curato da Marco Rigoni. Alessandro Cunico dei possibili ritiri estivi: « Abbiamo avuto le visite di Napoli, Chievo e Catania e con i siciliani speriamo possa concretizzarsi qualcosa, siamo in attesa di una risposta. C’è anche un’opzione inglese (una formazione della Football League Championship, la serie B britannica ndr), ma abbastanza complicata. Confermata, invece, la presenza della scuola calcio Inter tra giugno e luglio; mentre ad agosto ci saranno gli Allievi nerazzurri in ritiro ». Il finale, però, è a sorpresa, visto che il presidente giallorosso chiude con un “comunque tra un paio di settimane potrebbero esserci novità interessanti legate all’Asiago Calcio” che tiene aperta la finestra della curiosità. Non resta che aspettare. Stefano Angonese La classifica finale del girone “B”: Molina e Cogollo punti 63; Monte Malo 61; Silva 1950 59; S. Paolo 55; U.C. Thiene 52; Galvanauto Motta 47, Novoledo Villaverla 43; Siggi Schio 41; Faizanè 36; Arsiero 32; Asiago e Valli 29; Zugliano 21; Rozzampia 14; Giavenale 10. I verdetti. Molina promosso in Seconda categoria dopo aver vinto lo spareggio con il Cogollo. Playoff: Cogollo-S.Paolo (andata 21); Silva 1950-Monte Malo (andata 1-1). Domenica 30 maggio le gare di ritorno. Mountain bike 1° round race Melette 2000 Sulla nuova pista delle Melette si corre il 1° Trofeo Asiago 7 Comuni. Precede la competizione agonistica un percorso di 35 km proposto da “Altopianobike.com” sulle zone della Grande Guerra Si terrà sabato 5 e domenica 6 giugno il 1° Trofeo Asiago 7 Comuni, gara di Down Hill Regionale, categoria Top Class, l’evento è valido come 1^ prova del Circuito DH Nord Est 2010. Al comitato organizzatore Gravity Project è affidato l’incarico di preparare il percorso che si snoda sui circa 1500 metri della neonata pista, ove è garantita la spettacolarità da salti con vari livelli di difficoltà. Il programma della manifestazione sportiva prevede il ritrovo per le prove libere nella giornata che precede la gara (dalle 9.00 alle 15.00), presso il Bike Park Melette nelle adiacenze di Baita Sporting. Domenica la competizione, dalle 9.00 alle 12.00 prove libere assistite, dalle 10.00 alle 12.00 verifica licenze, ore 11.00 riunione tecnica, alle 13.00 partenza prima manche. Modalità di scrizione alla gara: per i tesserati F.C.I. esclusivamente tra- mite “Fattore K”, per i tesserati agli Enti della Consulta tramite fax 0444300894, le iscrizioni terminano il venerdì 4 giugno alle ore 23.59 La quota di partecipazione è di • 30.00, comprensiva dei servizi e delle risalite meccanizzate. A spiegare che ormai la stagione 2010 dell’off road su due ruote è aperta concorre l’escursione di sabato 5 giugno proposta dal sito “Altopianobike.com.”, sodalizio di appassionati che da qualche anno macina chilo- metri lungo strade e sentieri dei Sette Comuni. La partenza è fissata dalla baita Sporting, quartier generale di quello che è destinato a diventare il “resort” dedicato alla mountain bike sull’Altopiano di Asiago. L’itinerario si svilupperà verso Campomulo, Campomuletto, Malga Fiara, Campofilone, fino al Piazzale delle Lozze per poi toccare il Rifugio Barricata, Marcesina, Campo Cavallo, Baita Solaia e affrontare la discesa finale del tracciato freeride del bike park. La lunghezza del tratto si aggira intorno ai 35 km, con dislivello di 1300 mt circa (dati indicativi). Per chi volesse partecipare a questa manifestazione non agonistica, l’appuntamento è sabato mattina 5 giugno ore 9.00 davanti alla baita Sporting. La baita si trova a fianco della partenza della seconda seggiovia delle Melette 2000. G. Dalle Fusine 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 VOLLEY Anche quest´anno è calato il sipario sulla stagione sportiva dello “Slegar Volley Club Asiago”, stagione che ha riservato ancora due importanti affermazioni nel campionato provinciale A.i.c.s. La squadra maggiore, ha per poco mancato la finale per il primo e secondo posto nella categoria Under 18, dopo un campionato passato per gran parte in vetta alla classifica, la squadra, causa qualche infortunio a fine stagione e la panchina un po’ corta, si è dovuta accontentare della “finalina”, peraltro vinta con un secco 3 set a 0 sulla squadra avversaria. Complimenti comunque per la conquista del terzo posto assoluto, che conferma la bravura delle atlete. Le ragazze della Under 16, hanno concluso il proprio torneo propinando nell´ultima parte di stagione qualche buona prestazione, con relativa vittoria, questa squadra ha dimostrato una crescita continua durante l´arco dell´anno, fattore che fa ben sperare 22 Slegar Volley Club Asiago, il bilancio della stagione: Under 18 e Under 14 salgono sul podio provinciale per la prossima stagione agonistica. L´Under 14 dopo una splendida stagione, ha conquistato con merito il secondo posto nel campionato provinciale. Nella partita di finale contro l´Auxilium di Schio, le nostre atlete si sono fatte intimidire oltre modo dalle avversarie e non hanno sapu- sabato 29 maggio Sismica venerdì 4 giugno Fafifurni Grafica Altopiano sabato 5 giugno In her shoes - tributo Elisa to esprimere al meglio le loro potenzialità, resta comunque la soddisfazione di un ottimo campionato pas- sato sempre tra le prime squadre della classifica. Le premiazioni delle migliori squadre si sono svolte per tutte le Under, domenica 16 maggio 2010, presso il palazzetto dello sport di Arcugnano (VI). Per concludere un pensiero va anche alle piccole pallavoliste del minivolley, che hanno proseguito la loro attività con vari raduni e che piano pianino stanno apprendendo le nozioni di base del gioco della pallavolo. Un grazie doveroso per l´impegno, la passione profusa, la dedizioni alle nostre atlete va a tutti gli allenatori, Mauro, Sabina, Massimiliano, Roberta e Alberto, agli arbitri, ai segnapunti nonché a tutti gli addetti che hanno aiutato la società, ai genitori e sostenitori che con passione hanno seguito le varie squadre. Un sentito ringraziamento va anche alla Amministrazione Comunale, in particolare all´Assessore Franco Sella, per la concessione dell´impianto sportivo comunale, nonché al Patronato di Asiago per la disponibilità del pulmino e per il sostegno e collaborazione continua di don Federico. Prossimamente troverete pubblicata la programmazione estiva della società e le eventuali nuove iniziative, su questo indispensabile e prezioso periodico, che ha cortesemente ospitato durante la stagione agonistica i nostri articoli, che confidiamo siano stati graditi ed apprezzati dai lettori. Un grande ringraziamento quindi al Direttore, un arrivederci a presto e ancora un... Forza Slegar !!! Renato Stona Volley Cesuna: è l’ora dei resoconti Con la cena di società in programma il prossimo venerdì 4 giugno a Camporovere, cala il sipario sulla stagione sportiva della P.G.S. Pallavolo Cesuna iniziata ai primi di ottobre con i gironi eliminatori di U16 femminile e terminata domenica scorsa con il Girone Coppa di U13 maschile. È proprio l’U13 maschile l’assoluta novità nel Volley Cesuna che è riuscito a creare le premesse per dar modo anche ai ragazzi di potersi esprimere in uno sport in continua espansione nell’Altopiano; confermato quindi l’auspicio del Direttore Sportivo Corrado Pesavento che solo due anni fa ne aveva proposto la formazione. Senza dubbio a fare da traino ai propositi degli atleti in erba ha avuto un ruolo preponderante la squadra maschile del Caseificio Pennar che negli anni ha saputo ritagliarsi un posto di prim’ordine nello scenario della pallavolo vicentina. Un’incessante maturazione tecnica del gruppo, affidato alla guida di Fabio Munari, che nella corrente stagione è arrivato a bussare alle porte della massima serie provinciale: la Prima Divisione. Prima Divisione le cui vesti hanno adornato la divisa dell’altra squadra di vertice del Cesuna: La Bussola Asiago, formazione femminile allenata da Corrado Pesavento. Anche le “Tigers” hanno saputo farsi apprezzare per le qualità espresse in un campionato dagli alti contenuti tecnici. In effetti, come ribadito più volte nel corso della stagione, la scelta della società è stata quella di aumentare il livello tecnico generale iscrivendo tutte le squadre unicamente nei campionati di Federazione, obiettivo che si è rivelato possibile grazie all’accresciuto numero di allenatori tesserati con la Fipav. E gli atleti hanno sicuramente premiato il Cesuna che ha incrementato ulteriormente il numero degli iscritti nonostante la presenza in Altopiano di altre due società che si occupano di pallavolo. Infatti in pochi anni la società è riuscita a raddoppiare il numero dei partecipanti all’attività agonistica arrivando a raggiungere quota 135 atleti, di cui 25 maschi, ed ulteriori 15 tesserati fra dirigenti, segnapunti ed arbitri di società. Numeri di tutto rilievo se si pensa che fino a pochi anni fa in altopiano la pallavolo era una sorta di sport di nicchia riservato solamente a pochi fedelissimi appassionati. Il ricordo non può allora che correre alla generosità di Suor Giuseppina Lorenzi, salesiana, autentico propulsore capace di coinvolgere tutta una comunità a cui va il merito di aver saputo far vivere l’esperienza dello sport come momento di educazione, di maturazione e di impegno. Ora il testimone è passato nelle mani di un nutrito numero di volontari che fanno sì che l’associazione continui a rendere concreti gli obiettivi di promozione sociale prefissati. In que- sto contesto l’impegno della P.G.S. Pallavolo Cesuna quest’anno si arricchisce di un nuovo strumento: il progetto “Un muro che unisce”, proposta che vuole premiare simbolicamente l’atleta che, nonostante le difficoltà sostenute quotidianamente, trova nella costante partecipazione alle attività sportive lo sprone per integrarsi nella comunità. Con il crescere dell’Associazione sono aumentati anche gli impegni finanziari che riescono ad essere soddisfatti grazie agli sponsor che sostengono le singole squadre e all’adesione alla Polisportiva Comune di Roana sorretta dai contributi finanziari del Comune di Roana, ma anche dalle elargizioni della Rigoni di Asiago, della Cassa Rurale ed Artigiana di Roana e del Consorzio fra i Caseifici dell’Altopiano di Asiago. Non va dimenticato poi il recente apporto personale che ogni contribuente può operare attraverso la sottoscrizione del cinque per mille indicando nella casella dedicata alla associazioni sportive dilettantistiche il codice fiscale del Volley Cesuna (93011530248). Prima di chiudere vorrei fare un resoconto personale sull’attività che mi ha visto impegnato anche quest’anno dall’inizio di settembre per nove lunghi mesi. Attività in cui ho cercato di dar spazio e visibilità, nei limiti del possibile, a tutte le squadre della società: Giocavolley, Minivolley, U13 maschile e femminile, U14, U16, U18, Open femminile, 1^ Divisione femminile, 2^ Divisione maschile; ho raccontato quasi integralmente delle 110 partite di campionato che si sono susseguite in questo periodo e che hanno trovato esposizione nei 60 comunicati diffusi fra Il Giornale dell’Altopiano ed il relativo sito web, Radio Asiago, nonché i siti web della Pro-loco Cesuna e, ovviamente, del Volley Cesuna. In questo marasma di notizie sicuramente ho trascurato qualcuno: qualche squadra ha avuto meno attenzioni, al lavoro degli allenatori non è dato il giusto risalto, le prestazioni degli atleti non sempre hanno trovato il meritato rilievo. Va da sé che siamo in tanti ed è impossibile accontentare tutti, però ora vorrei ricordare chi sommessamente continua a fare il proprio dovere di atleta pur sapendo che non ci sarà un premio per lui se non quello di far parte del gruppo, ma ancor più vorrei ricordare i volontari che contribuiscono in maniera determinante a far funzionare la società citando per tutti l’encomiabile impegno di Daniele Rodeghiero. Non me ne voglia il D.S. se, nel congedarmi, mi approprio del suo motto augurando: Buona pallavolo a tutti! Ilario De Guio 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 23 Un grande combattente sull’Altopiano ARTI MARZIALI Sempre più in questi ultimi tempi si vedono in televisione, campionati estremi di sport da combattimento,di arti marziali. Viene spontaneo chiedersi chi è il più forte combattente del mondo, il più grande campione. Non è facile stabilire un nome, tutti gli sport da combattimento hanno troppe regole, troppe federazioni e in ognuna di esse regole diverse. Ma ci sono arti marziali che davvero propongono combattimenti senza alcun tipo di regola, dove è tutto lecito, dai colpi ai genitali alle dita negli occhi. Queste arti marziali hanno un nome come punto di riferimento, un combattente indiscusso che da anni è punto di riferimento per il combattimento reale. Emin Boztepe. E’ un turco che da trent’anni si occupa di combattimento reale, è stato istruttore dei corpi speciali dei Marines U.S.A e si è occupato dell’addestramento dei S.E.A.L.S. britannici, la polizia speciale di recupero ostaggi. E’ diventato famoso alcuni anni fa, quando ha combattuto contro William Cheung, un cinese che da anni Intervista esclusiva a Emin Boztepe, uno dei combattenti più famosi al mondo di Wing Tzun, tornato recentemente in Altopiano, ospite di Paolo Baù del quale è stato maestro girava il mondo, dichiarandosi invincibile e sfidando ogni campione di arti marziali . Emin Boztepe accettò quella sfida e la vinse in soli 18 secondi! Da allora è diventato uno dei combattenti più famosi al mondo, con una propria federazione, presente in 56 nazioni, dall’Europa, all’Asia, dall’India al Sud Africa. Attualmente vive ad Hollywood, dove è protagonista di una serie di film, con lo stesso regista e casa di produzione, della serie “ WA L K E R T E X A S RANGER”. Ad aprile Emin Boztepe è stato nel nostro Altopiano, ospite del Pentagym, la scuola di difesa personale di Paolo Baù, a Stoccareddo. L’abbiamo intervistato in esclusiva per il “Giornale dell’altopiano”. Lei vive ad Hollywood, come ha trovato il nostro altopiano? “E’ un posto meraviglioso, ci vengo spesso ed ogni volta scopro una natura meravigliosa, siete fortunati a vivere qui”. Cosa la porta qui? “Sto facendo un tour mondiale di stage di Arti Marziali,sono appena arrivato da Londra e tra tre giorni sarò a Chicago, poi a Philadelphia, poi ancora a Mosca, Tokio,e così via . Alla fine saranno ben 15 paesi, in tre continenti , n questo tour di 2 mesi”. Gira moltissimo! In Italia dove va? “In Italia faccio una tappa qui ,da Paolo Bau’, mio istruttore e tra i pochissimi SI-FU (Maestri) italiani, internazionalmente riconosciuti,e farò poi un’altra tappa a Bologna”. Come ha conosciuto Paolo Baù ? “Lo conobbi circa 20 anni fa, quando portammo il Wing Tzun (l’arte marziale che insegno) in Italia. Credo sia stato tra i primi cinque italiani ad imparare quest’arte e tutt’ora e tra i pochissimi ad esserne diventato maestro”. Ci spiega che cos’è il Wing Tzun ? “E’ uno stile di Kung Fu, estremamente realista, inventato da una donna e sviluppato per la difesa personale femminile”. Quali sono le differenze dalle altre arti marziali, dal Karate per esempio, che qui in Italia è molto conosciuto? “Il karate è un ottima arte marziale, ma e molto differente dal Wing Tzun, il karate, per esempio, ha centinaia di tecniche, il Wing Tzun ha solo cinque movimenti di braccia e tre di gambe”. Solo otto movimenti in tutto? Un Arte marziale con così poche “mosse”? “Si,solo otto movimenti, e tutte le combinazioni tra essi, non movimenti qualsiasi, ma basati su principi filosofici”. Una cosa strana… “Si,da provare per capire”. Ho letto in una delle ottantamila pagine di internet che parlano di Lei,che ultimamente sta facendo l’attore in vari film “E’ vero,sto facendo anche quella carriera, ho appena finito di girare una serie di film polizieschi per la televisione turca,e ora faro’ un film per una casa di produzione statunitense. E’ un film sulla guerra dei Balcani, dove io faccio la parte di un feroce combattente serbo”. Si vedranno questi film in Italia? “Credo di si, stanno studiando una convenzione con un grosso distributore italiano”. Ci sono già stati suoi film al cinema? “Si, avevo iniziato partecipando al film “Cristoforo Colombo “ con Gerard Depardieu, poi ho lavorato con il mio amico Mikey Rourke, ed ho partecipato a vari film, con la mia attuale compagna Jaquelin Bisset”. Sono tutti attori molto conosciuti in Italia, auguriamo anche a lei di diventarlo, nel cinema come lo è nelle arti marziali. “Lo spero, magari un giorno verro’ qui non solo come inse- Emin Boztepe con la sua attuale compagna Jaquelin Bisset” gnante di arti marziali, ma anche come attore. Avete dei paesaggi talmente belli qui che sarebbero un ottimo scenario per un film”. A noi farebbe solo piacere. Gara di tiro a Valbella Nella splendida cornice di località Valbella si svolgerà anche quest’anno la Gara di Tiro organizzata dal Gruppo Cacciatori di Montagna di Gallio. L’appuntamento, che costituisce il 5° Trofeo Immobiliare Neve, è fissato per sabato 29 maggio e domenica 30. Il poligono allestito per l’occasione sarà aperto sabato dalle 9 alle 19 e domenica dalle 9 alle 18. Le categorie previste sono : Armi e Tiro Open, Armi e Tiro Cacciatori, Armi e Tiro Master Sport, Ex –Ordinanza. Per le armi e tiro lunga distanza 2010: Tactical e sport 500 metri. A disposizione dei tiratori ci sono 30 linee di tiro . Si spara seduti a 200 metri sul nuovo bersaglio unificato del Circuito Armi e Tiro. Per l’ex- ordinanza si spara su bersagli U.I.T.S. Per la gara a 500 metri è previsto l’apposito bersaglio. Per tutte le categorie sono previsti sei colpi nel tempo massimo di otto minuti. Ad eccezione Grazie Maestro Emin Boztepe. “Grazie a te e un saluto e tutti i lettori del “Giornale dell’Altopiano”. Serena De Pretto della categoria ex- ordinanza che spara otto colpi. Domenica al termine delle gare, in attesa delle premiazioni (per tutte le categorie un cesto di prodotti enogastronomici locali) con lotteria a premi finale, si terrà una “bicchierata”, con assaggi di prodotti tipici dell’Altopiano dei Sette Comuni, offerta dal Gruppo Organizzatore. Nelle ultime due gare prima della pausa estiva ANCORA MEDAGLIE PER IL KARATE ALTOPIANESE Anche maggio riserva soddisfazioni per gli atleti altopianesi dell’A.S.D. Fuji-Yama Karate-Do Sette Comuni! Domenica 16 maggio presso il Palazzetto dello Sport di Zola Predosa (Bologna), il 2° Campionato Interregionale Libertas ( gara svolta con il regolamento Internazionale) ha visto la partecipazione di atleti provenienti da Veneto, Friuli, Lombardia, Liguria e Trentino; nell’agguerrito lotto di concorrenti gli atleti altopianesi hanno ben figurato aggiudicandosi ben tre ori, protagoniste Lara Pozza 1^ nella classe Esordienti nei meno 47 kg, Andrea Bedin 1^ nella classe Cadetti nei meno 54 kg e Sara Porro 1^ nella classe Juniores nei meno 67 kg, ed altrettanti bronzi con Mirko Passuello, 3° nella classe Senior nei meno 60 kg, Nikola Maric’ 3° nella classe Senior nei meno 76 kg e Nicola Rossi 3° nella classe Senior nei meno 84 kg. In una cornice estiva con tanta voglia di mare e di spiaggia, nello scorso week end (22 e 23 maggio) Rimini ha ospitato i Campionati Nazionali della Libertas (gara con regolamento italiano) andati in scena presso il locale Palazzetto dello Sport; nella manifestazione si sono cimentati i migliori atleti provenienti da tutta Italia, ben 340 il sabato per le prove di kata (forme) e 380 alla domenica per le prove di kumite (combattimento). Ben sei sono stati i ragazzi altopianesi saliti sul podio, anche se purtroppo nessuno sul gradino più alto; sono comunque ben tre i Vice Campioni Nazionali che si sono fregiati dell’argento, e cioè Massimiliano Apolloni (2° nella classe Esordienti/A nei meno 40 kg), Claudio Pozza (2° nella classe Juniores nei meno 83 kg) e Nicola Rossi (2° nella classe Seniores nei meno 83 kg); altrettanti i bronzi finiti al collo di Sharon Apolloni (3^ nella Classe Esordienti/B nei meno 45 kg), Andrea Lombardo (3° nella Classe Cadetti nei più 76 kg) e Nikola Maric’ (3° nella classe Juniores nei meno 76 kg). Buona la prestazione anche degli altri atleti altopianesi presenti, che, nelle rispettive categorie di peso, hanno conquistato più che onorevoli piazzamenti: quinti per Francesca Ronzani e Lara Pozza e settimi per Mirko Passuello e Davide Bedin. Cesare Pivotto 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 24 GALLIO: UN ANNO... DI FUMO Lunedì 3 maggio u.s. nella sala consiliare del Municipio di Gallio c’è stato un incontro tra amministratori, apposita commissione che dovrà affiancare gli amministratori (quando non se ne sa come venir fuori da un vespaio è matematica la creazione di una “apposita Commissione”), e “popolo delle partite Iva di Gallio”. L’argomento su cui dibattere era l’impianto di arroccamento di Monte Ongara. Sono intervenute una cinquantina di persone, tutti compresi, per sentire le ultime novità su un argomento del quale si parla, ormai, da più di un anno. Per farla breve, e per amore della verità, sulla base di quanto esposto dal Sindaco, siamo ancora a livello di mera iniziativa, tanto è che, in quella sede, è stata chiesto il benestare per affidare l’incarico dell’esecuzione del progetto di massima che comporta per una spesa che si aggira sui 150 mila Euro. “... Sognare per ora non costa nulla”, questa è la frase conclusiva di una pagina del depliant illustrativo dello studio di massima al nuovo comprensorio sciistico sul monte Ongara che viene distribuito da qualche mese. Già, sognare non costa nulla 20 partite in casa , 25 in trasferta, 2 di Coppa Italia, 8 di playoff ad Asiago…. Odegar esaurito, quante partite? 1 (Una)!!!. Come “una”? Una solo? Ebbene si, questi sono i numeri inequivocabili dell’andamento dell’Asiago Hockey ma non dentro al ghiaccio, ma fuori. Per una comunità come quella Altopianese, hockey su ghiaccio è lo sport “nazionale”, che ha fatto crescere molti ragazzi, oggi uomini, che ha dato gioie e dolori da 75 precisi anni, che ha regalato proprio quest’anno il secondo Scudetto della sua Storia. Una squadra dalle mille risorse, dal grande cuore, dal grande attaccamento alla maglia stellata, anche da chi non se lo si sarebbe mai aspettato. Vanno condivisi i meriti anche alla grande passione, sacrificio e anche coraggio (poi ripagato) di persone come Renato Tessari e Piercarlo Mantovani, i due cardini della società che comprende altre persone che con il loro apporto hanno dato vita a questo SOGNO che a e, dopo un anno di chiacchiere, siamo ancora a livello di sogno. Non esiste niente di certo. Né sul costo dell’opera, quantificato in via approssimativa in 10 - 15 milioni di Euro, né sulla provenienza dei finanziamenti necessari alla realizzazione (secondo il Sindaco: Regione - Comune di Asiago - Comune di Roana attuale ditta gerente delle “Melette” - Maestri di sci Altri imprenditori - Popolo delle partite Iva di Gallio e qualsiasi altro ente o persona che, credendo nell’impresa, voglia investire soldi propri). Insomma, la partenza è deludente. Quanto meno un piano finanziario di massima con l’impegno degli enti interessati per la quota di loro competenza, sia pure in via indicativa, avrebbe dovuto già essere gli atti. Non si può varare un’impresa simile e dire: “Per un anno abbiamo chiacchierato, ora iniziamo a fare sul serio, anche se continuiamo a brancolare nel buio.” Non mi sembra proprio corretto. In definitiva, la sera del 3 maggio 2010, è stato chiesto ai presenti il consenso a “portare avanti l’idea” in modo concreto, iniziando, naturalmente, con l’affidamento dell’incarico dello studio di un progetto di massima. Il resto seguirà. Come a dire: “Intanto spendiamo 150 mila euro, poi, se si troveranno i finanziamenti bene, altrimenti sarà stato un bel sogno e nulla più (come dice una famosa canzone del Quartetto Cetra). Comunque vada, sarete stati voi ad autorizzarci.” Quello di trovare un capro espiatorio è lo sport nazionale: non è mai successo che, in caso di fallimento di una qualsivoglia iniziativa, non si abbia trovato il “colpevole”. La “favola Melette” tiene banco da più un anno e, se siamo ancora a questo punto, ripeto al punto di mera iniziativa, c’è poco da sperare. Staremo a vedere, ma se il bel giorno si vede dal mattino... E gli altri problemi? I parcheggi, la viabilità, la circonvallazione? Se ne parla da quattro lustri, ma non si è ancora intervenuti a dovere. Forse perché la loro soluzione richiede coraggio, esperienza e competenza. Purtroppo, si sa, il coraggio è merce talmente rara da risultare introvabile; l’esperienza si può fare, un poco alla vol- ta e solo se ci si applica sotto la guida di ottimi maestri; la competenza, ahimé, non la si può inventare. Ma se non si posseggono queste doti, poco male; possono essere suffragate dalla buona volontà, dalla dedizione e dall’indipendenza di giudizio (per non fare “la testa di legno”). L’onestà, da sempre condizione naturale di ogni individuo, si deve dare per scontata. Per quanto riguarda la soluzione del problema parcheggi va detto che, a ben guardare, non occorre scervellarsi poi tanto: quelli da realizzare sono là, sotto gli occhi di tutti. Ancora una volta, anziché porre termine ad un problema infinito, si è preferito svicolare e adottare una soluzione striminzita, cervellotica ed eclatante: quella di ridurre a parcheggio parte dell’unico spazio a verde che c’è in Centro (la zona denominata “Giardini Pubblici”), nata come “Parco della Rimembranza” a ricordo dei Caduti di Gallio. Se ritornassero in vita, anche per poco, i nostri nonni, i nostri padri... Tanto valeva spianare l’edificio adibito a scuole. Per quanto riguarda la viabilità e la circonvallazione, in- vece, si è ancora nel buio più assoluto. Per essere più esatti, per la cosiddetta “piccola circonvallazione” (via Camona, Albergo Valbella via Campo) vi sono sì delle proposte, ma ancora a livello di esposizione, mentre per l’altra circonvallazione, quella che eliminerebbe l’80% del traffico pesante che transita per il Centro, non se ne ancora fatto niente e, finché se ne ha la possibilità è un dovere realizzarla! D’altra parte queste cose succedono quando, invece di individuare i problemi di una comunità (non è il caso di Gallio dove i problemi sono ben individuati e da tanto tempo) e risolverli, tutte le energie sono rivolte a mantenere o ad aumentare il consenso. Oramai la ricerca del consenso, in moltissimi piccoli Comuni (e non solo), è l’attività principale degli amministratori e Gallio non fa certo eccezione. Ecco allora il fiorire delle premiazioni di atle- La gioia gratuita dei tifosi occasionali molti pareva irrealizzabile. Ecco a molti, ma non a tutti.. Questi pochi “alcuni” ai quali si fa riferimento, sono stati sempre presenti alle partite in casa, ad alcune trasferte, agli interi playoff, macinando chilometri, ore piccole, strade in condizioni difficili e altro. E non solo durante questa stagione, ma anche in quelle passate, dove si finiva all’ultimo posto, dove una vittoria valeva moltissimo, dove nei bar spesso ci si imbatteva in discorsi del tipo: “L’Asiago? HANNO perso anche stasera!”... e poi giù critiche a rotta di collo contro tutti, anche contro gli “sfigati”, così chiamati coloro che andavano a veder le partite. Il problema non è il fatto in sé, perche ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee e critiche, e di essere rispettato per questo, ma quando poi le stesse persone, o molte di queste, al 60mo del 15 aprile 2010 esclamarono “ABBIAMO vinto lo scudetto” allora le cose cambiano, ci si trova davanti a persone che solo ed esclusivamente in gara 4 di finale si recano in un posto chiamato STADIO, magari con bandiere, sciarpe o capelli colorati, pronti a farsi fotografare vicino alla coppa o con i giocatori, tutti belli e felici del risultato ottenuto. Allora ci si chiede: ma ancora per quanto tempo si vedranno queste scene? Non si riesce proprio in nessun modo ad avvicinare le persone allo sport poi bello del mondo? Qual è la causa di tutto ciò? Prezzi dei biglietti?Squadra scarsa? Odegar inospitale? Svogliatezza degli Asiaghesi? A molti basta poter dire “Io c’ero”? Il problema riguarda soprattutto la gente della zona, quella che dovrebbe essere lo “zoccolo duro” perché dalla pedemontana (e non solo) c’è gente che sale sempre. I contatti di radio Asiago nel ti, di scolari, di studenti, la commemorazione, la creazione di borse di studio, l’intitolazione di vie, parchi e giardini a benemeriti cittadini i cui parenti sono in vita e, naturalmente, vanno a votare. Tutte cose positive, naturalmente, ma non si progredisce con le sole manifestazioni del genere. Ci vuole ben altro! Se, a distanza di un anno, si scorre il programma della lista che ha vinto le elezioni e la si confronta con quanto è stato realizzato, viene da piangere. Detto questo, necessita correre ai ripari. Mancano quattro anni al termine della legislatura ed il tempo c’è tutto. Ma bisogna cambiare, raddrizzare timone e rotta da subito, e la parola d’ordine deve essere: “Basta chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere, ma fatti, fatti e ancora fatti.” Sempre e comunque: “IN BOCCA AL LUPO”. Gastone Paccanaro territorio durante le partite casalinghe sono centinaia, a dimostrare che le partite spesso vengono seguite, ma in poltrona. La poca gente che ha seguito la squadra SEMPRE e COMUNQUE ha sicuramente avuto una soddisfazione interiore maggiore rispetto al resto, ha sentito molto più SUO questo scudetto, ha sicuramente anche una parte di merito nel raggiungimento di questo storico traguardo. Queste poche righe non sono state fatte per criticare o condannare il comportamento delle persone, ma piuttosto per sensibilizzare e cercare di far diventare un tifoso occasionale, o meglio un “tifoso da playoff”, tifoso o appassionato a tutti gli effetti, facendo così in modo che durante la stagione regolare, che si giochi con il Fassa, con il Pontebba o con il Bolzano, si abbia un apporto maggiore e una partecipazione degna di una squadra e una società che ASSIEME hanno raggiunto un obiettivo difficile e in un modo altrettanto caparbio, tenace e coraggioso. Stefano Rossi 8 l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 Lo sapevo . Prima o dopo doveva accadere. Guerra in Thailandia.? Crisi mondiale? Crollo della borsa ? ma va! Beghe di portineria . Qui il problema è ben più grave: LORSO ! Si, proprio così LORSO come si pronuncia! Che – si dice – continua a uccid e re ( ? ) E s u l poveretto Giù le mani da “LORSETTO DINO” giù fiumi di parole. Dall’assessore al turismo regionale a quello provinciale, da Galan , fino all’onirico elzeviro di Sebastiano Melilli. E poi giornalisti e opinionisti, di varia estrazione: pagine liriche , ricordi di infanzia, e le ire degli allevatori. Tutti a suggerire soluzioni sul povero orsetto ( “nessuno spari a quell’animale “sentenzia Galan)! C’è chi lo vede come una attrazione turistica , chi come il simbolo della montagna selvaggia, e chi – come i malghesi- lo vorrebbe stecchito e imbalsamato. Si parla già di un tavolo tecnico per affrontare la belva!, ma no! E chi difenderà l’orsetto al tavolo tecnico?!! Insomma , sul cosa fare ce n’è per tutti , la confusione regna sovrana. E dopo tanti più o meno alati discorsi qualche “ asenada” mi pare ci stia. E allora - a tavolo tecnico avvenuto - via con il rituale –: Giù le mani dal lorsetto . Mentre i Rangers monitorano (?) il territorio che ti combina il piccolo? Quando ha fame, e sembra che ce l’abbia tutti i giorni , ripulisce qualche stalla e annesso pollaio. Chiariamo subito: primo : lorsetto non combina “malefatte” non “uccide” come dice qualcuno . Lorsetto fa semplicemente il suo mestiere e quando è necessario e non potendo andare al ristorante (dovrebbe andare alla mensa della Caritas ?) mangia quello che trova.( Ma noi non mangiamo il”musso”?) Secondo ..ma come al solito è bene partire dall’inizio: chi è Grazie a Occhi Aperti Voglio dire GRAZIE A “OCCHI APERTI PER COSTRUIRE GIUSTIZIA”, grazie perché siete dei volontari che lavorano per aprirci gli occhi dell’anima e aiutarci a scoprire nuove possibilità di condivisione. L’incontro organizzato da quest’Associazione il 21 maggio ha avuto come titolo “La comunità che educa”; riflettendo mi son chiesta se davvero siamo comunità, perché comunità significa condividere gioie e dolori e sapersi prendere cura gli uni degli altri. Così una persona o una famiglia che ha problemi gravi, siano essi contingenti o che si dilatano nel tempo, dovrebbe avere la dimostrazione concreta del coinvolgimento di tutti quei membri della comunità che incontra nel proprio cammino. Ci sono tanti bellissimi esempi in questo senso, basti pensare al mondo del volontariato, a chi fa il proprio lavoro con dedizione e mettendoci il cuore, a chi nel silenzio ama e si prende cura degli altri…Però per essere davvero comunità tanto lavoro c’è ancora e sempre ci sarà da fare.Ad esempio ho notato che all’incontro dell’11 maggio scorso su “Diversità come risorsa” le presenze non sono state numerose come agli altri incontri che parlavano più in generale delle relazioni tra genitori e figli e dei rapporti con la scuola; in quest’occasione erano presenti in sala prevalentemente persone che lavorano nel campo della disabilità e genitori di ragazzi con problematiche riguardanti la disabilità che magari nelle altre conferenze non erano in- 25 tervenuti. Come se la parola “disabilità “ fosse circoscritta a loro e non dovesse riguardare direttamente ciascuno di noi. Mi son chiesta quanta coscienza abbiamo, come collettività, che se in una famiglia vi è, ad esempio, una persona con disabilità, non si dovrebbe assolutamente pensare “povareti…”, ma si dovrebbe dire: “è affare nostro, di tutti noi,quindi anche mio, affrontiamo i problemi insieme, ognuno secondo il proprio ruolo nella comunità…”; inoltre: “oggi è una condizione sua, domani potrebbe essere mia o di un mio famigliare… tutti siamo potenzialmente disabili, in tal caso come vorremmo essere trattati e considerati?”. Ovviamente nella vita quotidiana gli impegni sono molti, non ci sono il tempo e le energie per interessarsi di tutto, ma è un certo tipo di atteggiamento che dobbiamo impegnarci a costruire e da questo nessuno può esimersi. E così il figlio “che si droga”, il marito “che beve”, il nonno con l’Alzheimer, il fratello disoccupato, la zia che si suicida, la sorella con un male incurabile…dovrebbero essere affare di ciascuno di noi, di tutti, della comunità…ma non solo nel momento in cui accade un fatto eclatante…Così pure non possiamo esimerci dall’impegno di trovare delle strategie per combattere contro la mafia e l’illegalità, come ci stimolano a fare i nostri giovani anche, ma non solo, con lo spettacolo da loro organizzato il 23 maggio. Un ragazzo intervistato alla manifestazione di Milano ha detto che la mafia siamo anche noi quando non ci diamo da fare per cambiare… mi ha fatto riflettere… Eh sì…mafia sono anch’io quando non so piangere e disperarmi per i morti che fa, come se fossero miei figli, mariti o fratelli…mafia sono anch’io se dall’emozione di questi lutti non so far nascere la speranza in un domani migliore…mafia sono anch’io quando non riconosco come fratelli coloro che muoiono attraversando il deserto ed il mare… mafia sono anch’io quando non so chiedermi chi ha raccolto queste arance, questi pomodori…chi ha cucito questa maglietta o questi pantaloni che son contenta di essermi comprata risparmiando un bel po’…quando per procurarmi il necessario non cerco una strada alternativa per favorire il lavoro legale… Le strade alternative ci sono, e credo che gli amici di “Occhi Aperti…” ci possano aiutare a trovarle. In ogni caso, realtà come “consumo critico”, “Commercio equo-solidale”, “economia sostenibile”, “Banca Etica” e simili sono ormai consolidate… Quassù in Altopiano dovremmo approfondirne la conoscenza ed impegnarci a diffonderle, possono aprirci nuovi orizzonti ed anche questo è un modo per costruire giustizia. Sarebbe buona cosa se questo Giornale, letto da tanti altopianesi, fosse un mezzo per diffondere una mentalità più aperta verso il cambiamento, cambiamento possibile, se per esempio nella scuola e nel lavoro, ma anche nelle relazioni commerciali, iniziassimo a sostituire la parola “competitività” con la parola “solidarietà”. Una mamma in ricerca lorsetto di cui tutti parlano ? Identikit: Razza : animale Specie Plantigrado che di nome fa Stanko Sabalesevich ( Ramo Karageorgevic) - in Italia chiamato Dino - nato nella foresta di Splovice ( Erzegovina) di bassa statura e di pelo bruno (il che denuncia chiaramente le origini calabresi…?). Senza fissa dimora e permesso di soggiorno …(.attento alla Lega orsetto) Password : M5. Età: anni 4. Ex marito di Joska la Rossa di Ostrovitz ( Slovenia)– dove dirige un bed and breakfast. Abitudini alimentari: Disdegna la carne umana e di norma preferisce asinelli, qualche cavallino – se possibile d.o.c, pollastre, pavoncelle, conigli , anatre ( ma con le penne è dura..), pecorelle, scolopendre (le famose scolopendre del Gelpach), gatti randagi, ecc. Si lagna perché non sono di razza – dice lui. Per forza – sono quelli di Posina e di Conco ! Quelli sono di razza Berbera ! Provare nel territorio di Asiago. dove – notoriamente – vivono asini di razza ( alcuni li hanno fatti studiare…), tipo Samojedi , Andalusi , Baldani , ecc. Come mi ha confessato l’altro ieri all’Osteria del Barenthal – dove abitualmente ci facciamo un “prosecco”, adora il Cevapcicic e lo Slivoviz, ma non ne trova. Provare all’Acli. Professione: Laureato in zoologia alimentare a Belgrado con una tesi su “ L’asino di Buridano” , ora in Italia per un dottorato di ricerca. Cervello in fuga? Mah! O forse faceva il furbo con altre orsette e Ioska gli ha dato il benservito? Mah! In questo momento è rientrato a Posina: in ritiro spirituale e in attesa di offrirsi qualche prelibatezza. Fonti non bene identificate sostengono che sia anche alla ricerca di tenerezze… ma di orsacchiotte nisba, neanche l’ombra. Ma uno così “ poareto “lo facciamo stecchito? Per concludere: qualcuno vorrebbe sbattere lorsetto in un recinto e andarlo a vedere con i bambini e magari buttargli le noccioline. Proposta uno:Perché non ci sbattiamo dentro gli umani.. nel recinto e aspettiamo che ci porti lui le caramelle ? Proposta due e basta “orsetto libero e ..federalista(?)” Ultimaora: Purtroppo il gran Sinedrio delle teste d’uovo ha dato la sentenza. Scappa lorsetto! Se ti prendono ti riportano dalla Joska!!!! Paolo Lorenzi Sentenza di cattura per l’orso Dal summit della settimana scorsa in Comunità Montana, i “solonii” hanno celebrato il processo per l’orso Dino senza che questi potesse avvalersi dell’”assistenza legale”. La sentenza emanata è categorica e senza appello: “L’ orso va catturato e deportato in Slovenia” da dove sembra sia venuto. Siccome non potrà essere catturato con una manciata di sale, come si fa con le mucche, presumo che sarà addormentato con una fiala di anestetico sparatagli da una delle tante guardie e volontari sguinzagliati nelle località frequentate, attesa la sua preferenza per gli asini. I catturatori diventeranno famosi e probabilmente sarà un avvenimento mediatico nazionale, visto che ormai la storia dell’orso, fra stampa e tv, è diventata un pezzo forte di questi ultimi tempi. Ora si è levato un grido d’allarme da parte dei malgari che si apprestano a trasferire le mucche nelle malghe attive per l’alpeggio. Ma sono forse preoccupazioni esagerate, poiché la presenza dei cani a guardia delle mucche impediranno una sua invasione di campo. E intanto si sono create due fazioni nel- l’opinione pubblica: pro e contro, chi vuole che venga lasciato in libertà, chi vuole che venga catturato e allontanato, altri che venga addirittura fatto fuori. Io sto per il lasciarlo in libertà, perché non si è insediato sull’Altopiano a caso, vuol dire che ha trovato un habitat ideale e mi augurerei che vi arrivasse anche un’orsa e quindi si riproducesse, perché, mi dicono gli esperti, è prossima la stagione degli amori. Si consideri che ci sono animali stanziali, come gli ungulati camosci, cervi, caprioli che addirittura circoscrivono la propria area e al primo infiltrato si sfidano a duello , poiché in natura prevale la legge del più forte in modo da favorire una riproduzione con ottime caratteristiche genetiche; altri animali, fra i quali appunto l’orso, sono da considerarsi erratici, in quanto si spostano da una località all’altra, in questo caso dalla Slovenia, e quindi da una distanza di centinaia di chilometri. Ho letto con interesse l’articolo di Danilo Mainardi, autorevole etologo, sul Corriere della sera, intitolato: “Aquile reali sull’Appennino – Il ritorno degli animali”. Sottotitolo: “Dalle cicogne all’orso, segno che l’ambiente migliora”. Si scrive: “L’attuale invasione di orsi, invece, viene dall’Est, e sono animali che potrebbero anche starci, da noi, ma occorrerebbe una popolazione umana culturalmente preparata ad accoglierli, il che non è facile”. Anch’io la penso così e mi auguro che Dino riesca a sfuggire alla cattura, poiché, come ha detto il Comandante provinciale C.F.S. Daniele Zovi in una recente intervista: “ Dino è più dannoso rispetto agli altri orsi, ma l’uomo è più pericoloso per lui”. E i danni chi li paga? Intervengano la Provincia e la Regione, deputate alla gestione dei patrimoni faunistici e non solo, compresi i danni provocati da caprioli e cervi che attraversano d’improvviso le strade con rischi per l’incolumità del conducente e danni di migliaia di euro per le auto. Inoltre si aggiunge la beffa che l’animale viene sequestrato per regolamento dagli agenti di polizia venatoria e se ne vuoi acquistare un pezzo, devi anche pagarlo tanto al kg. Edoardo Sartori 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 26 a cura di G. Dalle Fusine Da sabato 29 maggio a venerdì 11 giugno 2010 Il 29 maggio è il 149° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 216 giorni alla fine del 2010 Sabato 29 maggio S. Massimiliano Domenica 30 SS. Trinità Lunedì 31 Visitazione S.V. Martedì 1 giugno S. Giustino Mercoledì 2 Festa della Repubblica Giovedì 3 S. Carlo Venerdì 4 S. Quirino Sabato 5 S. Bonifacio Domenica 6 S. Corpus Domini Lunedì 7 S. Gilberto Martedì 8 S. Medardo Mercoledì 9 S. Efrem Giovedì 10 S. Asterio Venerdì 11 S. Barnaba Curiosità del mese: il 1° giugno il Sole sorge alle 4:39 e tramonta alle 19:35. Giugno è il mese in cui esplode il caldo, la luce domina e le giornate si allungano sempre più fino ad arrivare al 21, giorno del solstizio d’estate, in cui si ha il massimo della quantità di luce con la prevalenza di ore diurne su quelle notturne. E’ il sesto mese del calendario civile, conta 30 giorni. Il giorno 21 si verifica il Solstizio d’Estate, è questo il giorno più lungo dell’anno, si passa dalla Primavera all’Estate. Il mese di Giugno era il quarto mese del Calendario Arcaico Romano. Il sostantivo deriverebbe, secondo Ovidio, da juniores: “i giovani” a cui i romani offrivano questo mese (avendo Romolo suddiviso la popolazione romana in due, i maggiori, gli adulti anziani, appunto, e i minori, i giovani abili alle armi, così che i primi governassero con la saggezza, i secondi con la forza delle armi) ; secondo altri deriverebbe dal nome della dea Giunone Juno, dea della luce, protettrice delle donne, delle nozze e dei parti, sposa-sorella di Giove e simbolo della floridezza femminile, a cui il mese sarebbe stato dedicato. Invece nel periodo della Rivoluzione Francese l’intervallo che andava dal 20 Maggio al 18 Giugno prese il nome di Pratile, mentre quello che andava dal 19 Giugno al 18 Luglio prese il nome di Messidoro. Questo è il mese di più grande abbondanza nel mondo campestre, l’erba nei prati è pronta per essere tagliata. Le messi giungono a sviluppo completo, la frutta di molte specie è pronta ad essere raccolta, i giardini sono in fiore. I giorni continuano ad allungarsi fino al giorno 21, giorno del Solstizio d’Estate, poi iniziano ad accorciarsi. La condizione termica dell’aria si fa sempre più calda. Ci dicono i nostri contadini che per una buona riuscita del raccolto il mese di Giugno deve essere caldo, le piogge non sono gradite. repubblicana, che ottenne al Centro-Nord un buon 63%, mentre al Sud vinse la Monarchia con il 67% dei voti. Al voto di Ravenna, la città più repubblicana (91,2%) si contrapponeva l’85,4% monarchico di Messina. Comunque su scala nazionale la sconfitta monarchica provocò l’esilio dei regnanti di Casa Savoia, che sono tornati in Italia solo nel 2003, dopo 57 anni d’esilio. Importante aggiungere che per l’occasione si ebbe la prima tornata elettorale italiana a vero suffragio universale: finalmente anche le donne andarono alle urne. Proverbi del mese: - Biondo ondeggia di giugno il grano pronto sta il contadino con falce in mano. - Giugno la falce in pugno. - Giugno ha tesori in pugno: raccolti e promozioni, nozze e delusioni. - Chi semina in ottobre miete in giugno. - Giugno ciliegie a pugno. Fave e piselli sono la spia della buona annata. - Giugno ventoso, porta presto il grano sull’aia. - Acqua di giugno rovina il mugnaio. - Per San Vittorino, ciliege a quattrino. - Per San Barnaba, l’uva viene e il fiore va. - Quando piove per San Vito, il raccolto dell’uva va fallito. - A San Vito il castagno è incardito. - Per san Vito il merlo becca moglie e marito. - Per San Paolino, c’è il grano e manca il vino. Un santo per volta: tra i santi più noti del mese, San Giustino (1 giugno). Il filosofo nativo della Palestina, nacque nel 100 e morì nell’anno 166 dopo Cristo. Compiuti i trent’anni si convertì dopo aver letto le Sacre Scritture. Fu portato a Roma dopo essere stato arrestato, e gli fu imposto di rinnegare la propria fede in cambio della vita. La leggenda narra che disse ai suoi carnefici allorché si accingevano a togliergli la vita: “quando un uomo ha finalmente trovato la propria verità, egli si deve attenere ad essa costi quel che costi “. Gli fu mozzata la testa insieme ad altri cristiani. Giustino è Patrono dei Filosofi e dei lettori. Una ricetta semplice: cipolle e patate cotte nella cenere. 190 Kcal a porzione. Ricetta per 2 persone: facile da preparare, pronta in 45 minuti. Ingredienti: 4 patate medie, 2 piccole cipolle rosse, 2 spicchi d’aglio piuttosto grossi, 1 rametto di rosmarino, 1 cucchiaio d’olio extravergine di oliva, sale fino. Preparazione: 2 giugno: Festa della Repubblica. La Francia festeggia il 14 luglio la Presa della Bastiglia, gli Stati Uniti il 4 luglio l’Independence Day; per l’Italia la Festa Nazionale arriva il 2 giugno. In questa data si ricorda il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946 con il quale gli italiani furono chiamati a scegliere la futura forma di governo, nel ballottaggio monarchico-repubblicano. La Monarchia ricevette 10.719.284 preferenze; con 12.717.923 voti a favore era nata la Repubblica Italiana. Sofferta la vittoria lavare bene le patate sotto acqua fresca corrente. Metterle, ancora bagnate, in un largo foglio di carta stagnola assieme alle cipolle, all’aglio vestito e al rosmarino ben lavato. Chiudere la carta stagnola attorno alle verdure ed avvolgerle ulteriormente in un secondo foglio. Al termine dell’utilizzo del barbecue, spezzettare le braci rimaste e seppellirvi il cartoccio con le verdure. Tenerle in cottura per una ventina di minuti circa. Prima di tirarle fuori pungere il cartoccio con uno spiedino di legno per verificarne la cottura: dovrà entrare senza opporre resistenza. Portare in tavola, aprire il cartoccio e servire le verdure con olio e sale. L’abbinamento ideale di queste verdure è con secondi piatti a base di carne o di pesce. DALLE ORE 8.45 DI SABATO 29 MAGGIO ALLE ORE 8.45 DI SABATO 05 GIUGNO ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi Zuccato – Viale Matteotti DALLE ORE 8.45 DI SABATO 5 ALLE ORE 8.45 DI SABATO 12 GIUGNO CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio – Via Roma, 33 CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici – Piazza S. Marco 23 ARIETE Molti, forse troppi, pianeti nel vostro segno potrebbero farvi perdere il senso della realtà, spingendovi verso iniziative lontane dai vostri interessi. Specialmente nell’amore sono possibili incomprensioni con un partner nervoso, con il quale però, se ci tenete, potete dare vita a un rapporto più sincero. Nel lavoro e nelle spese, lasciate che il destino faccia il suo corso. TORO Con Mercurio, ancora per poco nel vostro segno, e il favore di Nettuno, non vi manca la prontezza di spirito per far fronte a ogni impertinente proposta di chi vuole indurvi a comportarvi in modo a voi non congeniale. Nell’amore seguite il vostro cuore, senza tener conto di pettegolezzi di corridoio, che non corrispondono quasi mai alla verità. GEMELLI Plutone nel vostro segno, in aspetto impegnativo con Saturno, vi mette alle strette, imponendovi di prendere una iniziativa coraggiosa per conquistare la considerazione di chi vi interessa. Se si tratta di faccende di cuore il partner non sarà insensibile alle vostre attenzioni. Per lavoro e investimenti immobiliari, avete buone possibilità di agire con successo. CANCRO L’ottimismo per il momento è la carta vincente su cui puntare per fare centro. Nell’amore, soprattutto se il vostro partner è un gemelli, prendete una iniziativa coraggiosa e divertente, aperta alle novità, lasciando che il destino si manifesti. Nel lavoro avete l’occasione di farvi valere con una proposta innovativa che valorizzi la vostra professionalità. LEONE Avete la bellezza di quattro pianeti in aspetto positivo, non vi resta che scegliere, decidendo voi stessi le priorità. Se in cima a tutto c’è l’amore, non esitate a prendere l’iniziativa di un incontro che suggelli il rapporto esistente, proprio come volete voi. Se invece siete single, guardatevi attorno con la massima disponibilità alle proposte del destino. VERGINE Senza sottovalutare l’importanza di Saturno nel vostro segno, potete però approfittare di una occasione divertente che il destino graziosamente vi offre. Un incontro galante, una serata mondana, un acquisto gratificante: potete scegliere quello che preferite. Ma non dimenticate l’impegno nel lavoro e nella difesa dei vostri sacrosanti diritti. BILANCIA Avete Venere, Giove e Urano all’opposizione del vostro segno, e non vi mancano certo i motivi per impegnarvi. In amore avete finalmente l’occasione di ottenere quello che desiderate, sia per consolidare il rapporto, sia per concluderlo. Se siete single, non sono esclusi incontri esaltanti, da vivere con prudente ottimismo. SCORPIONE Marte nel vostro segno vi dà forza e fiducia in voi stessi, oltre a quel tanto di energia che rende piacevole ogni battaglia d’amore. Per fortuna Saturno in aspetto positivo vi indica i limiti da non superare se non volete passare dalla parte del torto, specie in questioni di prestigio. Evitate le persone che hanno la capacità di farvi perdere il controllo. SAGITTARIO Avete tutto il tempo di riflettere sul da farsi, sia nell’amore che nei rapporti di lavoro e finanziari. Plutone all’opposizione del vostro segno vi fornisce la necessaria determinazione per fare centro. Non insistete sulle parole, ma invece puntate sui fatti per un’azione costruttiva: sarà destinata al successo, se saprete scegliere il modo e il momento giusto. CAPRICORNO Con il sostegno di Mercurio, che vi dà l’idea giusta, e di Marte che vi offre l’energia necessaria, siete in grado di affrontare con successo un confronto, evitando che diventi uno scontro. Fate leva sulla vostra professionalità per sostenere le vostre ragioni nei confronti di qualcuno che potrebbe tentare di farvi perdere soldi o prestigio. ACQUARIO Siete giunti al punto in cui vi sarà facile superare tutti gli ostacoli, purché vi impegniate a fondo in quello che vi sta a cuore. Nei sentimenti, se il partner fa i capricci, fatevi da parte per un po’, lasciando che il destino, più esperto di voi, si manifesti serenamente. Nel lavoro guardatevi attorno e cercate di cogliere eventuali voci di corridoio dovute all’invidia. PESCI Vi siete già accorti che i vostri progetti incontrano degli ostacoli, evidentemente avvertite l’opposizione di Saturno al vostro segno, che durerà a lungo. Non allarmatevi: il destino suggerisce solo un cambiamento di rotta, che può riguardare l’amore, se il partner non corrisponde più alle vostre esigenze, o il lavoro. Sta a voi scegliere come procedere a oltranza. Domenica 30 maggio ASIAGO: AGIP - Via Verdi LUSIANA: IP – Via Europa, 50 Mercoledì 02 giugno ASIAGO: TOTAL – Via Autieri d’Italia Domenica 6 giugno ASIAGO: IP – Via Rendola, 54 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano Grazie alle nostre speciali maestre Noi bambini della seconda elementare di Gallio, assieme ai nostri genitori , abbiamo pensato di esprimere il nostro più vivo e sincero ringraziamento alle maestre Gianna Fracaro e Giuliana Saggiorato, prossime al pensionamento, nel modo che ci sembra migliore. Grazie! Ci avete insegnato solo per due anni, ma l’amore che sentiamo per voi è grande. Con i vostri insegnamenti abbiamo appreso che la scuola non è solo libri e quaderni ma è: scoprire le nostre capacità uniche ed individuali attraverso passeggiate all’aria aperta in mezzo alla natura, vivere a contatto con persone al di fuori della scuola che con i loro racconti ci hanno fatto volare con la fantasia! Troppo poco tempo abbiamo avuto, ma quello che ci è stato dato rimarrà impresso nei nostri ricordi per sempre. Le parole non possono esprimere la grandezza dei vostri insegnamenti , con queste righe sul giornale letto da tutto l’Altopiano vogliamo che tutti sappiano che la stima e l’affetto che nutriamo per voi sono grandi! Speriamo che possiate continuare a collaborare con noi nei progetti condivisi fino ad ora perché quello che avete ancora da dare è tanto! Insieme abbiamo iniziato il cammino che ci porterà a diventare adulti e voi ci avete accompagnato per mano come fanno le mamme con i loro bambini. I vostri alunni 27 Fatevi gli auguri con il Giornale Cristiano Rigoni (Magnalardo), che vediamo nella foto insieme alla moglie Iside, lo scorso 18 maggio, ha compiuto 90 anni. Il compleanno è stato festeggiato in bella compagnia con la presenza di gran parte dei familiari: fratello, sorella, cognati, nipoti e pronipoti. Da tutta la parentela ancora tantissimi affettuosi auguri “ad una persona speciale che con la sua saggezza e la sua cultura ci è sempre stata d’esempio, di stimolo e d’aiuto”. Le “Balene” verso la Scuola primaria Tre anni sono passati in fretta: i pesciolini sono diventati prima delfini e poi balene ed ora sono pronti per lasciare il bellissimo “mare” della scuola per l’infanzia Regina Margherita e avventurasi in quello della scuola primaria. Tante le conquiste fatte in questi tre anni in cui questi magnifici bambini, che si sono guadagnati il diploma con tanto di cappello e corona d’alloro, sono cresciuti armonicamente imparando un sacco di cose, facendo tante importanti esperienze insieme guidati delle loro bravissime maestre. Un ringraziamento particolare va all’insegnante Marinella che ha messo in campo tutta la sua energia, la sua fantasia, la sua sensibilità e la sua lunga esperienza, alla maestra Elisa che ha lavorato al suo fianco e a tutto il personale della scuola Regina Margherita per l’ottimo lavoro svolto. l’Altopiano Sabato 29 maggio 2010 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Stefano Rigoni, Ilario De Guio, Alessandro Cunico, Daniele Paganin, Chiara Stefani, Mario Basso, Renato Stona, Luigi Casanova, Giorgio Spiller, Giancarlo Marchetto, Luca Baù, Sara De Pretto, Claudio Savelli Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Domenica 23 maggio, nel tratto di strada tra Cesuna e Gallio, probabilmente a bordo di un pullman di ritorno da una gita, è stato smarrito un basco nero da fante con il numero 8 riportato sul fregio. Si tratta di un oggetto di grande valore affettivo, chi l’avesse ritrovato è pregato di telefonare al n. 338 1460517 CEDESI A PREZZO VERAMENTE VANTAGGIOSO FAVOLOSA CROCIERA MSC DI UNA SETTIMANA PER 2 PERSONE DAL 23 AL 30 OTTOBRE PROSSIMO, CON META GRECIA TURCHIA E CROAZIA. TELEFONARE AL 347 6108587 o 340 5639030 Cedesi avviata attività di abbigliamento in centro ad Asiago. Gli interessati sono pregati di inviare nome e numero di telefono al seguente indirizzo e-mail: [email protected] Il 5 per mille per i bambini di Njobe IL TUO 5x1000 Sostiene il progetto AfricaMilkProject.org Destina il 5x1000 della tua imposta sul reddito al CEFA: 01029970371 Grazie a te, tanti bambini di Njombe, in Tanzania, avranno il latte. www.cefaonlus.it 8 Sabato 29 maggio 2010 l’Altopiano 28