Chi l`ha visto? - Parrocchia di Mareno di Piave
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Chi l`ha visto? - Parrocchia di Mareno di Piave
www.parrocchiamareno.it Chi l’ha visto? Anno XLVI - N. 174 ? Battesimo: bellissimo … e poi BASTA Prima Comunione: bellissima … e poi BASTA Protagonisti i Bambini - Responsabili e Genitori Una volta di più la nostra Comunità cristiana si interroga: come mai i genitori dei nostri bambini si prendono ufficialmente – in occasione dei Sacramenti – la responsabilità di educare ed accompagnare nel cammino di fede i loro figli, e – a partire dalla domenica seguente – tale responsabilità viene /per la maggior parte di loro) puntualmente disattesa? Che cosa non funziona bisogna domandarselo! Delle due, l’una: o i Sacramenti non sono altro che una bella festa, fine a se stessa, con l’unico scopo di radunare la parentela e di offrire regali; oppure si diffonde l’idea che tali avvenimenti non hanno nulla a che fare con la vita di tutti i giorni, e si può crescere e diventare adulti anche senza quelle cose. Del resto, non è così che fanno i genitori, i fratelli più grandi, i parenti? E non sono forse abili a trovarsi delle giustificazioni? E non stanno forse trasmettendo ai loro figli l’idea che si possono fare anche solennemente delle promesse, salvo poi disattenderle appena una settimana dopo? Ma forse il problema è più a monte. Siamo arrivati a quella forma di ateismo che consiste non tanto nella negazione di Dio o nell’attaccare la Chiesa, quanto a vivere come se Dio non esistesse. E a questo punto l’unico scopo dell’esistenza è il mio IO, lo star bene con me stesso eliminando tutto ciò che disturba o impedisce di realizzare i miei interessi o le mie pulsioni. E la Chiesa? E i Sacramenti? Sono ridotti a pure formalità tradizionali! Ben vengano, a patto che non disturbino troppo, che non impediscano la realizzazione di progetti sportivi, o ricreativi o vacanzieri… Se poi trovo un prete che, magari per non scontentare nessuno o per avere consensi, cede su tutta la linea accontentando ogni tipo di richiesta, allora se ne può parlare, altrimenti sono problemi suoi! (In una parrocchia a noi vicina il gruppo dei cresimandi è dimezzato rispetto al gruppo della Prima Comunione della stessa classe! E in una parrocchia, dove si celebravano mediamente 35 battesimi ogni anno, lo scorso anno i battesimi celebrati sono stati solo 5!) È chiaro che non sono i numeri a preoccupare, né il bisogno di visibilità o di folle, ma la qualità della vita cristiana delle loro famiglie! E se manca l’educazione alla fede e l’accompagnamento dei ragazzi da parte dei genitori, davvero priviamo i nostri figli di un dono che non è umano, ma DIVINO! Ma l’educazione alla fede avviene per… “contagio diretto”, come la varicella! Se gli adulti non vivono e non testimoniano la GIOIA DEL VANGELO, la GIOIA DELL’AMORE, la bellezza e l’importanza vitale della fede, il BISOGNO dei Sacramenti, ogni celebrazione sarà non soltanto vana, ma controproducente per i ragazzi. Loro infatti si domandano: ma se è così bello conoscere, amare, seguire Gesù – come ci insegnano le Catechiste, perché mamma e papà non lo fanno? Se il perdono è una festa e una Gioia, perché i genitori non si confessano mai? Se è così bello e importante andare a Messa la domenica, perché i miei genitori non mi portano mai, e loro ci vanno solo a Natale e Pasqua? I figli non si fanno queste domande per giudicarci, ma per svegliare la nostra fede e la nostra responsabilità. A buon intenditor… marzo - aprile - maggio 2016 MARENO DI PIAVE - SOFFRATTA Il nuovo Consiglio pastorale parrocchiale per il 2015-2020 Il Parroco Fabbro don Mario, Lot Giuseppe – De Nardo Soligon Loredana – Olto Flavio – Zaccaria Pino – Zanardo Camatta Luciana – Zandonadi Vittorina – Coan Diego – Sacconi Lovisotto Alessandra – Tonon Celestino – Zanardo Piccin Giannina – Saccon Paolo – Conte Eraaldo – Granzotto Cecchetto Renata – Modolo Polo Daniela – Lunardi Angelo – Scrassigna suor Amedea – Dall’Armellina Antonella – Zanin Ivo – Fantuz Luciano. Dal Verbale del Consiglio Pastorale parrocchiale di martedì 07 giugno Pensieri e riflessioni dei presenti Le nostre Parrocchie sono dimore che sanno accogliere e ascoltare paure e speranze? E sanno offrire una coraggiosa testimonianza di Gesù? Queste sono alcune delle domande che il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale si sta ponendo in queste settimane, riprendendo un’importante pagina di un documento della CEI datato 2004, ma ancora molto attuale. Nelle nostre Comunità speranze da raccogliere, ma soprattutto paure da ascoltare, ce ne sono molte. C’è bisogno di ascoltare e di accogliere. E non c’è un luogo speciale dove questo può avvenire. Ogni momento e ogni situazione del quotidiano può essere un centro di ascolto, se parte dal cuore. Ma anche una Comunità matura che vive intensi momenti liturgici, che percepisce che (segue a pag. 2) pagina 2 tutto viene da Dio, che si sente in continua relazione con Lui, una Comunità di persone credibili che si fa riconoscere non solo la domenica, può essere un meraviglioso centro di ascolto. È un’impresa difficile, sostiene qualcuno, perché è difficile fermarsi ad ascoltare, ma oggi più che mai è difficile accogliere. Qualcuno ritiene che il problema è anche nel saper rispondere in maniera adeguata a tante nuove richieste. È anche una questione di piccoli gesti, fatti con semplicità, serenità e soprattutto con fede, mettendosi a disposizione degli altri, con la certezza che il nostro Dio ci ama. Esserci, andare a Messa può non bastare a far capire agli altri che la Comunità è a disposizione di chi ha bisogno. Ma se manifestiamo con gioia il nostro essere cristiani, se diventiamo testimoni coraggiosi e credibili nella fede, se siamo capaci di diventare Comunità vera a partire dalle nostre famiglie, allora tutto sarà più semplice. Con tanta indifferenza e individualismo, come possiamo rendere appetibile la vita cristiana? Conoscere Gesù, pregare con Gesù, vivere secondo Gesù. Si chiede ancora il Consiglio Pastorale, in che misura l’iniziazione cristiana (costituita da tre momenti fondamentali quali la parola, la liturgia e la carità), riesce, nelle nostre Parrocchie, a far percorrere queste tappe sia ai piccoli che agli adulti? Spesso nei corsi di preparazione al matrimonio cristiano o al battesimo, si parte con tanto entusiasmo, ma altrettanto spesso, si cade poi nel vuoto. Perché forse non basta farsi guidare dai sentimenti. Bisognerebbe riuscire a cogliere l’occasione di far riavvicinare gli adulti alla vita della Parrocchia. Ma come? E ognuno di noi cosa può fare per colmare i tanti vuoti che si intravvedono all’interno delle nostre Comunità? Gli adolescenti, i giovani, dove sono? Perché non riusciamo a coinvolgerli, a tenerli vicini a Gesù in una Comunità vera che parte dalla famiglia e si sviluppa attorno alla Chiesa? Bisogna tenere uno sguardo aperto anche ai problemi del territorio e dell’intera società. Dobbiamo trovare il modo di creare spazi di reale partecipazione, di essere sempre più Chiesa in uscita come Papa Francesco ci invita a fare. Vittorina - la segretaria di turno LA VITA marzo-aprile-maggio ‘16 Prima Comunione: grande suggestione ma anche grande momento di vita spirituale Ametrano Giuseppe -Arapaj Ergi -Barbacetto Matteo -Battistella Carolina -Bergamo Andrea -Boscariol Alessia- Bottecchia Thomas -Bozzetto Jacopo -Brugnera Anna -Caiazzo Marcello -Camatta Arianna -Capellina Anna -Casagrande Simone -Castelli Vanessa -Chiesurin Sonia -Crapanzano Greta -Dal Toè Alessio -Dalla Cia Federico -Dal Bianco Domenico -Dal Bo Luca -Dalla Cia Gusalia -Dal Pos Lucia -Da Re Elia -De Marco Giovanni -Dental Matilde -Esposito Matteo -Fagaraz Luca -Feltrin Anastasia -Feltrin Lucia -Fontana Michelle -Lavina Elena -Lovat Andrea -Marangiu Jessica -Menegon Matilde -Modolo Erica -Modolo Nicole -Moret Nicola -Nadal Emanuele -Nadal Marco -Nicastro Giorgio -Palestini Giorgia -Pandin Andrea -Papa Alessandro -Pase Federico -Peruzzetto Massimo -Picciau Riccardo -Piccini Matilde -Saccon Ilaria Salamon -Matteo Schincariol Diego -Scottà Enrico -Spagnol Eleonora -Tabban Edoardo - Clarissa -Tessarolo Tommaso -Tintinaglia Erica -Tonon Mattia Trentin Alex -Trentin Francersco Zago -Mariaclotilde -Zanatta Giada -Zandonella Elisa. Anniversari speciali Zorgno Livio e Scudeller Maria l’11 aprile 2016 hanno festeggiato i 60 anni di matrimonio con le Figlie. Grande traguardo, grandi felicitazioni. Domenica 17 aprile nella nostra Arcipretale hanno celebrato le NOZZE D’ORO MATRIMONIALI i Coniugi Saccon Virginio e Tomasella Lucia. Hanno reso grazie al Signore per la meta raggiunta insieme ai figli e ai Parenti tutti. Felicitazioni da tutta la Comunità. marzo-aprile-maggio ‘16 LA V VITA IT TA munità o C la r e p ia z a r g i d ti Momen pagina 3 Nella Solenne Veglia Pasquale – Sabato Santo 26 marzo – ha ricevuto il sacramento del Battesimo TOSCA figlia di Loris Antiga e di Simonetta Serantoni, presente la Madrina Piccin Veronica Sabato 09 aprile nella suggestiva cornice della C Chiesa di Soffratta si è celebrato il battesimo di D DANIEL-FRANCESCO Manfrenuzzi di Giuseppe e di Bolgan Chantal con la presenza della Madrina Pi Piccoli Ida e di GIOIA Antoniazzi di Alessandro e di C Cecchetto Stefania con il Padrino Antoniazzi Massimo e la Madrina Borro Michela. Il 3 aprile Domenica in Albis (in bianco) come dalla veste di Chiara nella foto, battezzata dal Vescovo di Treviso nella solenne Veglia Pasquale il 26 marzo anche nella nostra Comunità si è celebrato il BATTESIMO per MELISSA di Carli Luca e di Dal POs Monica con la Madrina Tamara Rosolen – NOEMI di Guarnuto Alex e di Zanardo Giulia con il Padrino Zanardo Marco – AURORA di Bornia Michele e di Perin Alessandra con il Padrino Perin Lorenzo e la Madrina Perin Michela – NICOLA di Dassiè Flavio e di Carnelos Cristina con la Madrina Carnelos Loredana – EMMA di Vendramini Christian e di Katia Dal Cin con la Madrina Dal Cin Ilenia – GRACE di Tonon Michele e di Casagrande Mijanao con la Madrina Pancera Arianna – NOEMI di Sacchet Emanuele e di Piccoli Greta con le Madrine Zanette Deborah e Bet Chiara. Auguri Tutti i giorni sono speciali dopo i cento anni e nonna Milena ha vissuto in modo particolare il 102° Compleanno il giorno 26 maggio con serena disinvoltura intrattenendosi con quanti l’hanno voluta festeggiare a cominciare dai figli Gemma, Lucio e Giorgio con i nipoti, pronipoti , le Maestranze della Casa dove è ospite la Vicesindaco del comune di Mareno e il Parroco. Auguri e felicitazioni da parte di tutta la Comunità marenese alla nonna più anziana del Paese pagina 4 Scuola dell’infanzia Scuola materna festa della mamma Cuochi volontari festa dell’8 maggio. Ma sono solo una rappresentanza di tante persone e di tante associazioni che nelle loro attività trovano sempre il pensiero e l’aiuto per la nostra scuola dell’Infanzia. GRAZIE. Momenti che hanno coinvolto i partecipanti alla festa La mattinata di domenica 09 maggio e cominciata con grande entusiasmo nella preparazione di quanto necessario per la festa in Oratorio, Il momento culminante ha visto comunque la partecipazione di tantissime persone alla Santa Messa animata dai Bambini Pranzo condiviso con la presenza di oltre 250 persone con canti e preghiere eseguiti con grande cuore. La presenza composta e la partecipazione sentita dei Bambini ha edificato tutti gli adulti presenti. Dopo questo momento di riconoscenza e di gratitudine al Signore, si è passati al momento conviviale che ha visto una partecipazione straordinaria di famiglie con nonni e nipoti al seguito che non si vedeva da tempo. Tiro della fune: fune regolamentare: i Bambini non erano capaci neppure di portarne il peso Cucina da campo efficientissima: tutti in fila per la razione rancio Laboratorio molto frequentato, molto colorato, molto gioioso Giovedì 9 giugno circa 600 bambini delle 10 scuole appartenenti alla zona n 9 della Fism a cui anche noi pacciamo parte ,più le insegnanti e alcuni genitori si sono ritrovati presso il Centro Vicinaliss di Visnà per la 2° festa dell’Infanzia indetta dalla Fism per promuovere le nostre scuole paritarie. Il Centro ha cominciato ad animarsi dalle 9.30 con l’arrivo vociante dei bambini, ognuno dei quali doveva attaccare su un lungo cartellone il cuore “Educare è ...” simbolo della festa e della gioia di essere tutti insieme a divertirci. La festa è continuata insieme a Idea e i Cuccioli della compagnia teatrale Gli Alcuni con lo spettacolo “Chi ha pescato il pesciolino d’oro ?”. Dopo il pranzo al sacco, canti e balli scatenati la festa è finita con l’ultima scuola che ha lasciato il Centro Vicinalis alle 14.30. Un grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento ! marzo-aprile-maggio ‘16 pagina 5 LA VITA USCITA DIDATTICA ALLA FATTORIA “Il rosmarino” a Marcon (VE) Mercoledì 18 maggio 2016 una nuova avventura stava aspettando i bambini della scuola dell’Infanzia . Dovevano essere presenti a scuola tutti alle 8.00 perché i pullman erano pronti per partire verso Marcon dove li attendeva una magnifica giornata alla scoperta della fattoria. Ecco nelle foto alcuni momenti di questa entusiasmante e appassionante giornata. FACCIAMO CONOSCENZA DEGLI ANIMALI DELLA FATTORIA Il pony … nel prato .. Un po’ sporchino …ma è il maialino! Le caprette ….che voraci ! le api …per fortuna sono rinchiuse ! I LABORATORI IN CUI CI SIAMO IMPEGNATI Il cavallo … che di fieno va matto! Annusiamo i profumi delle erbe aromatiche... e facciamo il sale aromatizzato ! il piccolo Pedro di appena 4 giorni: che morbido! tutto produce suono….. persino un cuscino … … proviamo ad accordare tutti questi strani strumenti ? E dopo aver tanto visto… tanto fatto… tanto gustato … ecco il ritorno dei nostri eroi … pagina 6 Veglia di Preghiera per la vita Consacrata La sera di martedì 12 aprile 2016 nella chiesa parrocchiale di Mareno di Piave, Mons. Roberto Battistin ha presieduto una veglia di preghiera per la vita consacrata. Il primo anniversario di consacrazione nell’Ordo Virginum di Federica Pase (della Parrocchia di Ramera) è stato l’occasione per coinvolgere tutti i consacrati originari e residenti nelle nostre tre Parrocchie di Mareno, Ramera e Soffratta. È stato bello scoprire volti e nomi di tante persone che proprio nelle nostre comunità hanno gustato la bellezza di amare il Signore, visto testimoniare una fede autentica e respirato la gioia del servizio gratuito. Da questa “terra buona” sono sbocciati tanti sì alla chiamata del Signore, che invitava a seguirlo nella via dei Consigli Evangelici. Una sorpresa è stato vedere come il Signore, in questa piccola porzione di Chiesa, ha chiamato in diversi modi: chi come missionario del PIME in Brasile, chi come missionaria comboniana in Mozambico, chi come carmelitano o figlio dell’Amore Misericordioso, chi come figlia di Maria Vergine Immacolata o Ancella dell’Amore Misericordioso o figlia di Maria Ausiliatrice o suora della Divina Volontà. E molti altri sono coloro che il Signore ha già chiamato a partecipare al Banchetto delle Nozze Eterne. Tutti i 17 consacrati erano presenti: chi personalmente e chi con la presenza di un familiare; alcuni ci hanno raggiunto con una preghiera per l’occasione. È stato importante ricordarli, uno ad uno (chiamandoli per nome e portando un cero all’altare), per ringraziare il Signore del dono della vita consacrata per la Chiesa. Rischiamo di dimenticarci della loro presenza perchè molte volte sono persone che vivono nell’umiltà e nel servizio discreto e nascosto. La loro lode continua a Dio è preziosa per invocare da Lui tante grazie per il Suo popolo e per il mondo intero. Nell’ascolto della parola di Dio e nell’adorazione del Santissimo Sacramento abbiamo potuto innalzare il nostro grazie a Dio e invocare da Lui numerose e sante vocazioni per le nostre comunità e per la Chiesa tutta. Al termine della veglia molti si sono espressi così: “Questa sera abbiamo proprio pregato! e poi hai sentito come tutti cantavamo!?”, “E’ stato bello vedere così tante persone che hanno risposto sì alla chiamata del Signore, molte non le conoscevo!”, “Belle le preghiere, si sente che sono state fatte con il cuore!”, “E’ da ripetere, è importante pregare, ringraziare il Signore, se no rischiamo di dimenticarci dei tanti doni che ci fa’!”, “Grazie perchè ho il cuore pieno di gioia, ho pregato!”. Insomma c’è solo da ringraziare il Signore perchè Lui è buono e grande nell’Amore! E non dimentichiamo quanto ci ha detto Mons. Roberto: “I consacrati profumano di Paradiso”; stiamo loro vicino e aiutiamoli perchè ci fanno “assaggiare” la vita eterna. marzo-aprile-maggio ‘16 LA VITA Caritas in Parrocchia “…… Avevo fame e mi avete dato da mangiare ……… Ero nudo mi avete vestito………..” La Caritas Italiana è l’organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere “la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale della persona, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica” Con questo spirito e di fronte ai bisogni veri e primari delle persone vicine a noi, è nata 6 anni fa a Mareno di Piave la Caritas Parrocchiale che si occupa del vestiario, grazie anche al supporto logistico gentilmente concesso dal Parroco. Un piccolo gruppo di persone, confrontandosi con altre realtà simili, ha dato inizio a questo servizio che nel tempo si è ampliato e attualmente coinvolge circa 15 volontarie. La raccolta del vestiario si effettua tutti i martedi dalle ore 18,00 alle ore 19.30 e il secondo e quarto sabato del mese dalle ore 9.00 alle ore 11.00 nell’Oratorio don Bosco (di fronte alla Chiesa). E’ necessario, in ogni caso, che i vestiti siano in buono stato, pronti da indossare; questo per rispetto dei volontari che lo ricevono, controllano e lo preparano; e delle persone bisognose che usufruiscono di questo servizio che attualmente aiuta alcune famiglie del nostro comune e del comune di Vazzola. Il vestiario che invece non può essere distribuito, segue di fatto un’altra strada perché diventa legalmente “rifiuto”. Ciò non vuol dire che venga eliminato o che non contribuisca al sostegno di Caritas, infatti viene riciclato attraverso la vendita alle ditte preposte e con il ricavato vengono acquistati viveri per la distribuzione al servizio alimenti. Il servizio di distribuzione è gratuito, viene richiesto un contributo simbolico per responsabilizzare ed educare le persone che lo ricevono. La nostra opera non si ferma esclusivamente alla distribuzione di abiti, ma ricerca la relazione con l’altro considerandolo prima di tutto persona. Caritas è un’occasione in cui chi vuole fare la differenza nella vita di una persona in difficoltà, ha la possibilità di donare i propri talenti. Consiglio Comunale dei ragazzi della scuola Media ha scelto di donare una somma di denaro alle attività della Caritas. Segno importante perché dimostra la crescente sensibilità del ns. territorio. marzo-aprile-maggio p ‘16 LA VITA LA L A MIA ESPERIENZA IIN N CONGO Con un breve articolo, e senza troppe pretese, vorrei portare Co com alla comunità la mia testimonianza, basata su un’esperienza lavorativa che conduco ormai da un anno e mezzo a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo. La scelta di trasferirmi nel continente africano, non è stata facile e scontata, lasciare famigliari e amici per un consistente arco di tempo (oltre 2 anni) non è cosa da poco, ma ho deciso tuttavia di mettermi alla prova con grande entusiasmo. Giunto sul posto, sono stato catapultato su quello che non definirei terzo mondo, ma a tutti gli effetti “un altro mondo”. Pur dovendo pensare esclusivamente all’ambito lavorativo, ossia la gestione di un cantiere privato di enormi dimensioni, non riesco a rimanere indifferente a ciò che mi circonda. Paesaggi, colori, persone, vestiti e modo di vivere sono così lontani dalle abitudini occidentali, da non poter essere compresi e nemmeno immaginati, fino al contatto reale sul posto. Essendo quotidianamente tra la popolazione, posso affermare che vivere in luogo così ancora poco civilizzato risulta molto difficoltoso: appena si esce dal centro della capitale, strade, acqua potabile ed elettricità sono ancora un’utopia. La colonizzazione francese ha depredato per anni il territorio, senza lasciare un impronta di civilizzazione che potesse quantomeno avvicinarsi ad un sistema occidentale. Il territorio è infatti ricchissimo di risorse naturali, che generano un’enorme ricchezza. Ma come spesso accade in questi paesi, il benessere non risulta equamente distribuito tra la popolazione e la maggior parte dei congolesi vive in condizioni di povertà. Il lavoro, quando c’è, molto spesso è occasionale, giornaliero e lontano anni luce dai nostri standard di igiene e sicurezza. La retribuzione è nella maggior parte dei casi bassissima ed in queste condizioni mangiare due volte al giorno diventa un lusso da concedersi con moderazione. La quotidianità, per queste persone, scorre senza pretese e senza ambizioni, ma anche senza rimpianti e recriminazioni, consapevoli che la situazione in cui si trovano, è destinata a rimanere tale ancora per diverse generazioni. Di conseguenza, anche il modo di vivere rimane molto differente da quello che conosciamo, da queste parti si campa alla giornata, pensare al futuro, ad una stabilità economica e famigliare risulta fuori portata per la maggior parte della popolazione. La mia “abitudine” nel convivere con una situazione così lontana dalla nostra non mi impedisce di pensare a come, nonostante condizioni di vita davvero al limite della sopportazione, queste persone riescano sempre a trovare il lato positivo di ogni cosa. Nonostante tutto, vivono in serenità pur avendo poco o nulla a disposizione, sempre pronte a regalarsi un sorriso ed un momento di spensieratezza anche nelle situazioni più difficili. Ed è proprio quando faccio ritorno a casa che riesco, a differenza di prima, ad apprezzare appieno tutte quelle cose che ormai noi riteniamo scontate e dovute. Una strada asfaltata e facilmente percorribile, energia elettrica durante tutto l’arco della giornata, acqua potabile ed una doccia calda, diventano, dopo parecchi mesi trascorsi a Brazzaville, comodità da non sottovalutare. In definitiva, si tratta di un’avventura che mi sta facendo crescere, oltre a livello professionale, anche e soprattutto dal punto di vista umano; un’esperienza che cambia la vita e che consiglierei a molti miei coetanei. pagina 7 Impariamo a guardare al bene e non al male Questa riflessione è nata da una discussione sulla legge riguardante le unioni civili. Fra le tante cose dette, ne è scaturito che, il Vaticano comanda il Governo, che i preti, magari pedofili, giudicano la famiglia anche se loro non ne hanno una ecc ecc , …è chiaro che sono cose frutto di scarsa informazione e di luoghi comuni… ma che fanno male al cristiano comune alla Chiesa e al Popolo di Dio. E mi sono chiesto, perché mai la gente , guarda solo al male è non al bene? Sono andato a documentarmi…ed ho fatto una bella scoperta: il risultato è quanto segue. Meno preti e più anziani, e la Chiesa punta sul “popolo di Dio” : Partendo da questo dato di fatto, sottolineato anche da S.E. Mons. CORRADO PIZZIOLO nostro Vescovo nella sua lettera ai fedeli “Fare strada insieme” a conclusione della Visita Pastorale, desidero porre l’accento su una realtà quasi invisibile, ma ben presente nella nostra vita quotidiana, cioè la crisi Vocazionale dei Nostri Giorni. Perché allora guardare al bene? Se invece tutto sembra volgere al male?? Semplicemente perché dinnanzi ad una foresta che cresce, guardiamo solo l’albero che cade. I dati sono confortanti e ci devono spingere ad essere ottimisti, nonostante i media vogliono farci credere il contrario. E’ necessario quindi correggere subito una sensazione che in molte parrocchie potrebbe farsi avanti, soprattutto se interessate da sconvolgimenti organizzativi: i preti nel nostro paese sono tanti, tantissimi. Più che in ogni altro paese. Per intenderci meglio, da noi sono 33mila preti diocesani, certamente rispetto al passato sono di numero inferiore, ma il nostro sguardo deve volgersi un po’ più in là, ed allora scopriamo che…..nel Mondo le vocazioni sono in crescita. DIO NON abbandona MAI il suo popolo, il suo progetto sull’umanità va oltre le nostre capacità di comprensione, quindi affidiamoci totalmente alla sua volontà. Quindi è evidente che le strutture ecclesiastiche non possano più permettersi le glorie del passato, questo significa riorganizzare e razionalizzare. Costruendo una struttura che ricalchi il modello già operante tra i “colleghi” stranieri: «un ristretto numero di preti che cura l’educazione e il lavoro di una comunità allargata» Noi siamo Comunità, abbiamo il diritto e dovere di attivarci nelle nostre Parrocchie, mettendo a disposizione i Doni che il Signore ci ha fatto, dobbiamo in poche parole ,essere più Credibili che Credenti…………… In conclusione, è vero che ci sono situazioni all’interno della Chiesa che creano molto imbarazzo, il Papa lo denuncia apertamente ,e sta facendo il possibile per porvi rimedio, ma è altrettanto vero, che la stragrande maggioranza dei preti o consacrati/e in genere sono dediti al bene Comune……….ed allora per vedere la BELLEZZA della CHIESA ,devi entrarvici dentro, perché da fuori non lo capirai mai, mettiti in gioco, offri le tue capacità, dona un po’ del tuo tempo… facciamo sentire ai nostri Parroci un pò di calore del Popolo di DIO ! Eraldo pagina 8 Per chi suona... la campana? Lettera di un diversamente – piccolo agli alunni della Scuola Materna Cari bambini della Scuola dell’Infanzia San Pio X… anch’io qualche anno fa (si fa per dire) sono stato alunno come voi della nostra bella Scuola Materna e, sono convinto che come me e i miei compagni, avrete un sacco di occupazioni… Il nostro più bel divertimento era quello di giocare: altalene, nascondino… tana rialto. Abitando vicino alla Scuola, poi, durante il mese di Maggio, mese del Fioretto (fatevi spiegare da mamma e papà che cos’è il fioretto…) passavamo le sere belle primaverili a giocare nel parco… beh! Non divaghiamo nei ricordi e torniamo a noi. Quando eravamo a Scuola, avevamo un altro bel divertimento… far suonare le campanelle della Chiesetta… è si! Quando eravamo piccolini e “bulletti” e prima che fossero elettrificate, ci appendevamo alla corda per farle suonare… poi dovevamo correre… perché, a turno, le maestre, Sr. Amedea e Lorella ci rincorrevano… Anche voi imparerete, diventando sempre più grandi, che non ci si accorge delle persone e delle cose care finché non vengono a mancare… quelle campanelle suonando a mezzogiorno e a sera erano per noi non solo un segnale, un ricordo, ma ormai un suono più che famigliare… Nel 2011, per il Centenario dell’Istituto, ven- «LA VITA» PERIODICO DELLA PARROCCHIA DI MARENO DI PIAVE (Treviso) Direttore responsabile: don MARIO FABBRO Direttore: don Mario Fabbro Iscritto al n. 677 del Registro Stampa del Tribunale di Treviso con decreto del 23/12/1987 TIPSE - VITTORIO VENETO ne restaurata la Chiesetta e il piccolo campanile… da allora le campanelle avevano smesso il loro “richiamo” fino allo scorso 25 aprile, festa di San Marco… Cari amici immagino il vostro stupore la prima volta che avete ri-sentito suonare le campanelle… Nel 1911 quando fu costruita la Scuola, subito, la contessa Elena e don Andrea (i fondatori) vollero dotarla di una piccola Chiesetta e donarono pure due campanelle: proprio quelle lì. Sapete… hanno anche un nome ed una dedica… la Campanella grande si chiama: Gesù insieme ai Bambini e San Pio X e quella più piccola si chiama Maria Immacolata Regina della Pace… le dediche invece sono queste: la Grande porta inciso: “Quos olim ad se accedere rogabat Jesus eius nomine nunc tintinnabulum tinniens festivum iterum vocat quo vocamini laeti accurrite pueri”. Come? Non sapete il latino? Beh! Non importa ecco qua: “Un tempo Gesù chiedeva che fossero lasciati andare da Lui i fanciulli che ora la campana, suonando a festa, di nuovo chiama, rendendoci felici: venite fanciulli!”. La Piccolina invece porta scritto: “Quem Jesum cordi premens in Egyptus servatura ferebat num vobis infantes refugium parat Immaculata Virgo Dei Mater nolite timere requesietis in sinu Matris.” Che tradotto suona così: “L’Immacolata Vergine Madre di Dio portava in Egitto Gesù, tenendolo stretto al petto per salvarlo ed ora prepara un rifugio per voi bambini: non abbiate paura, riposerete nel grembo della Madre!”… Bene piccoli amici… abbiamo di nuovo le nostre campanelle… e sono felici di suonare per tutti i piccoli d’età e di spirito… E avete capito anche che cosa ci “scampanellano”. Ci ricordano che Gesù e la sua Mamma ci vogliono bene e ci vogliono buoni e bravi… e ci aspettano lì nella “loro casa” per incontrarli e ascoltarli! Il Patrono S. Pietro in un clic meraviglioso colto da Riccardo Bon in una notte di luna quando ancora troneggiava sulla punta del Campanile. Saremo capaci di rimetterlo al suo posto per vegliare ancora sulla comunità ? marzo-aprile-maggio ‘16 Ogni alba e ogni tramonto vi portino il saluto del nostro cuore che veglia nella preghiera Furlan AnnaMaria Brugnera Katina e Furlan Vi Vincenzo Blangiforti Emilia Pietro Dario Ceschin Giusto e Da R Ros M Maria i