Chi l`ha visto? - Parrocchia di Mareno di Piave

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Chi l`ha visto? - Parrocchia di Mareno di Piave
www.parrocchiamareno.it
Chi l’ha visto?
Anno XLVI - N. 174
?
Battesimo: bellissimo …
e poi BASTA
Prima Comunione: bellissima … e poi BASTA
Protagonisti i Bambini - Responsabili e Genitori
Una volta di più la nostra Comunità cristiana si interroga: come mai i genitori dei
nostri bambini si prendono ufficialmente
– in occasione dei Sacramenti – la responsabilità di educare ed accompagnare nel
cammino di fede i loro figli, e – a partire
dalla domenica seguente – tale responsabilità viene /per la maggior parte di loro)
puntualmente disattesa? Che cosa non funziona bisogna domandarselo! Delle due,
l’una: o i Sacramenti non sono altro che
una bella festa, fine a se stessa, con l’unico
scopo di radunare la parentela e di offrire
regali; oppure si diffonde l’idea che tali
avvenimenti non hanno nulla a che fare
con la vita di tutti i giorni, e si può crescere
e diventare adulti anche senza quelle cose.
Del resto, non è così che fanno i genitori, i fratelli più grandi, i parenti? E non
sono forse abili a trovarsi delle giustificazioni? E non stanno forse trasmettendo ai
loro figli l’idea che si possono fare anche
solennemente delle promesse, salvo poi
disattenderle appena una settimana dopo?
Ma forse il problema è più a monte. Siamo arrivati a quella forma di ateismo che
consiste non tanto nella negazione di Dio
o nell’attaccare la Chiesa, quanto a vivere
come se Dio non esistesse. E a questo punto l’unico scopo dell’esistenza è il mio IO,
lo star bene con me stesso eliminando tutto
ciò che disturba o impedisce di realizzare i
miei interessi o le mie pulsioni.
E la Chiesa? E i Sacramenti? Sono ridotti a pure formalità tradizionali! Ben vengano, a patto che non disturbino troppo, che
non impediscano la realizzazione di progetti sportivi, o ricreativi o vacanzieri…
Se poi trovo un prete che, magari per non
scontentare nessuno o per avere consensi,
cede su tutta la linea accontentando ogni
tipo di richiesta, allora se ne può parlare,
altrimenti sono problemi suoi! (In una
parrocchia a noi vicina il gruppo dei cresimandi è dimezzato rispetto al gruppo della
Prima Comunione della stessa classe! E in
una parrocchia, dove si celebravano mediamente 35 battesimi ogni anno, lo scorso
anno i battesimi celebrati sono stati solo
5!)
È chiaro che non sono i numeri a preoccupare, né il bisogno di visibilità o di
folle, ma la qualità della vita cristiana delle loro famiglie! E se manca l’educazione
alla fede e l’accompagnamento dei ragazzi
da parte dei genitori, davvero priviamo i
nostri figli di un dono che non è umano,
ma DIVINO!
Ma l’educazione alla fede avviene per…
“contagio diretto”, come la varicella! Se
gli adulti non vivono e non testimoniano la GIOIA DEL VANGELO, la GIOIA
DELL’AMORE, la bellezza e l’importanza vitale della fede, il BISOGNO dei Sacramenti, ogni celebrazione sarà non soltanto vana, ma controproducente per i ragazzi. Loro infatti si domandano: ma se è
così bello conoscere, amare, seguire Gesù
– come ci insegnano le Catechiste, perché
mamma e papà non lo fanno? Se il perdono è una festa e una Gioia, perché i genitori non si confessano mai? Se è così bello
e importante andare a Messa la domenica,
perché i miei genitori non mi portano mai,
e loro ci vanno solo a Natale e Pasqua?
I figli non si fanno queste domande per
giudicarci, ma per svegliare la nostra fede
e la nostra responsabilità. A buon intenditor…
marzo - aprile - maggio 2016
MARENO DI PIAVE - SOFFRATTA
Il nuovo Consiglio
pastorale parrocchiale
per il 2015-2020
Il Parroco Fabbro don Mario,
Lot Giuseppe – De Nardo Soligon Loredana – Olto Flavio – Zaccaria Pino – Zanardo
Camatta Luciana – Zandonadi Vittorina – Coan
Diego – Sacconi Lovisotto Alessandra – Tonon
Celestino – Zanardo Piccin Giannina – Saccon
Paolo – Conte Eraaldo – Granzotto Cecchetto Renata – Modolo Polo Daniela – Lunardi
Angelo – Scrassigna suor Amedea – Dall’Armellina Antonella – Zanin Ivo – Fantuz Luciano.
Dal Verbale del Consiglio Pastorale parrocchiale di martedì 07 giugno
Pensieri e riflessioni dei presenti
Le nostre Parrocchie sono dimore che sanno accogliere e ascoltare paure e speranze?
E sanno offrire una coraggiosa testimonianza
di Gesù?
Queste sono alcune delle domande che il
nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale si sta
ponendo in queste settimane, riprendendo
un’importante pagina di un documento della
CEI datato 2004, ma ancora molto attuale.
Nelle nostre Comunità speranze da raccogliere, ma soprattutto paure da ascoltare, ce
ne sono molte. C’è bisogno di ascoltare e di
accogliere. E non c’è un luogo speciale dove
questo può avvenire. Ogni momento e ogni
situazione del quotidiano può essere un centro di ascolto, se parte dal cuore.
Ma anche una Comunità matura che vive
intensi momenti liturgici, che percepisce che
(segue a pag. 2)
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tutto viene da Dio, che si sente in
continua relazione con Lui, una
Comunità di persone credibili che
si fa riconoscere non solo la domenica, può essere un meraviglioso centro di ascolto.
È un’impresa difficile, sostiene qualcuno, perché è difficile
fermarsi ad ascoltare, ma oggi
più che mai è difficile accogliere.
Qualcuno ritiene che il problema
è anche nel saper rispondere in
maniera adeguata a tante nuove
richieste. È anche una questione
di piccoli gesti, fatti con semplicità,
serenità e soprattutto con fede,
mettendosi a disposizione degli
altri, con la certezza che il nostro
Dio ci ama.
Esserci, andare a Messa può non
bastare a far capire agli altri che la
Comunità è a disposizione di chi
ha bisogno. Ma se manifestiamo
con gioia il nostro essere cristiani,
se diventiamo testimoni coraggiosi e credibili nella fede, se siamo
capaci di diventare Comunità vera
a partire dalle nostre famiglie, allora tutto sarà più semplice.
Con tanta indifferenza e individualismo, come possiamo rendere
appetibile la vita cristiana? Conoscere Gesù, pregare con Gesù,
vivere secondo Gesù. Si chiede
ancora il Consiglio Pastorale, in
che misura l’iniziazione cristiana
(costituita da tre momenti fondamentali quali la parola, la liturgia e
la carità), riesce, nelle nostre Parrocchie, a far percorrere queste
tappe sia ai piccoli che agli adulti?
Spesso nei corsi di preparazione al matrimonio cristiano o
al battesimo, si parte con tanto
entusiasmo, ma altrettanto spesso, si cade poi nel vuoto. Perché
forse non basta farsi guidare dai
sentimenti. Bisognerebbe riuscire
a cogliere l’occasione di far riavvicinare gli adulti alla vita della
Parrocchia. Ma come? E ognuno
di noi cosa può fare per colmare
i tanti vuoti che si intravvedono
all’interno delle nostre Comunità? Gli adolescenti, i giovani, dove
sono? Perché non riusciamo a
coinvolgerli, a tenerli vicini a Gesù
in una Comunità vera che parte
dalla famiglia e si sviluppa attorno
alla Chiesa? Bisogna tenere uno
sguardo aperto anche ai problemi
del territorio e dell’intera società. Dobbiamo trovare il modo di
creare spazi di reale partecipazione, di essere sempre più Chiesa
in uscita come Papa Francesco ci
invita a fare.
Vittorina - la segretaria di turno
LA VITA
marzo-aprile-maggio ‘16
Prima Comunione: grande suggestione
ma anche grande momento di vita spirituale
Ametrano Giuseppe -Arapaj Ergi -Barbacetto Matteo -Battistella Carolina -Bergamo Andrea -Boscariol Alessia- Bottecchia Thomas -Bozzetto Jacopo -Brugnera Anna -Caiazzo Marcello -Camatta Arianna -Capellina Anna
-Casagrande Simone -Castelli Vanessa -Chiesurin
Sonia -Crapanzano Greta -Dal Toè Alessio -Dalla
Cia Federico -Dal Bianco Domenico -Dal Bo Luca
-Dalla Cia Gusalia -Dal Pos Lucia -Da Re Elia -De
Marco Giovanni -Dental Matilde -Esposito Matteo
-Fagaraz Luca -Feltrin Anastasia -Feltrin Lucia -Fontana Michelle -Lavina Elena -Lovat Andrea -Marangiu Jessica -Menegon Matilde -Modolo Erica -Modolo Nicole -Moret Nicola -Nadal Emanuele -Nadal
Marco -Nicastro Giorgio -Palestini Giorgia -Pandin
Andrea -Papa Alessandro -Pase Federico -Peruzzetto Massimo -Picciau Riccardo -Piccini Matilde
-Saccon Ilaria Salamon -Matteo Schincariol Diego
-Scottà Enrico -Spagnol Eleonora -Tabban Edoardo - Clarissa -Tessarolo Tommaso -Tintinaglia Erica
-Tonon Mattia Trentin Alex -Trentin Francersco Zago
-Mariaclotilde -Zanatta Giada -Zandonella Elisa.
Anniversari
speciali
Zorgno Livio e Scudeller Maria l’11
aprile 2016 hanno festeggiato i 60 anni
di matrimonio con le Figlie. Grande
traguardo, grandi felicitazioni.
Domenica 17 aprile nella
nostra Arcipretale hanno
celebrato le NOZZE D’ORO
MATRIMONIALI i Coniugi
Saccon Virginio e Tomasella
Lucia. Hanno reso grazie al
Signore per la meta raggiunta
insieme ai figli e ai Parenti
tutti. Felicitazioni da tutta la
Comunità.
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Nella Solenne Veglia Pasquale – Sabato Santo 26
marzo – ha ricevuto il sacramento del Battesimo
TOSCA figlia di Loris Antiga e di Simonetta
Serantoni, presente la Madrina Piccin Veronica
Sabato 09 aprile nella suggestiva cornice della
C
Chiesa
di Soffratta si è celebrato il battesimo di
D
DANIEL-FRANCESCO
Manfrenuzzi di Giuseppe
e di Bolgan Chantal con la presenza della Madrina
Pi
Piccoli
Ida e di GIOIA Antoniazzi di Alessandro e di
C
Cecchetto Stefania con il Padrino Antoniazzi Massimo
e la Madrina Borro Michela.
Il 3 aprile Domenica in Albis
(in bianco) come dalla veste di
Chiara nella foto, battezzata
dal Vescovo di Treviso nella
solenne Veglia Pasquale il
26 marzo anche nella nostra
Comunità si è celebrato il
BATTESIMO per MELISSA
di Carli Luca e di Dal POs
Monica con la Madrina
Tamara Rosolen – NOEMI di
Guarnuto Alex e di Zanardo
Giulia con il Padrino Zanardo
Marco – AURORA di Bornia
Michele e di Perin Alessandra
con il Padrino Perin Lorenzo
e la Madrina Perin Michela
– NICOLA di Dassiè Flavio
e di Carnelos Cristina con la
Madrina Carnelos Loredana
– EMMA di Vendramini
Christian e di Katia Dal Cin
con la Madrina Dal Cin Ilenia
– GRACE di Tonon Michele
e di Casagrande Mijanao con
la Madrina Pancera Arianna –
NOEMI di Sacchet Emanuele
e di Piccoli Greta con le
Madrine Zanette Deborah
e Bet Chiara.
Auguri
Tutti i giorni sono speciali dopo i cento
anni e nonna Milena ha vissuto in modo
particolare il 102° Compleanno il giorno
26 maggio con serena disinvoltura intrattenendosi con quanti l’hanno voluta festeggiare a cominciare dai figli Gemma, Lucio e
Giorgio con i nipoti, pronipoti , le Maestranze della Casa dove è ospite la Vicesindaco
del comune di Mareno e il Parroco.
Auguri e felicitazioni da parte di tutta la
Comunità marenese alla nonna più anziana
del Paese
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Scuola dell’infanzia
Scuola materna
festa della mamma
Cuochi volontari festa dell’8 maggio.
Ma sono solo una rappresentanza di tante persone e di tante associazioni che nelle loro attività trovano sempre il pensiero e l’aiuto per la nostra scuola dell’Infanzia. GRAZIE.
Momenti che hanno
coinvolto i partecipanti
alla festa
La mattinata di domenica 09 maggio e cominciata con grande
entusiasmo nella preparazione di quanto necessario per la festa
in Oratorio,
Il momento culminante ha visto comunque la partecipazione
di tantissime persone alla Santa Messa animata dai Bambini
Pranzo condiviso con la presenza di oltre 250 persone
con canti e preghiere eseguiti con grande cuore. La presenza composta e la partecipazione sentita dei Bambini ha edificato tutti gli adulti
presenti.
Dopo questo momento di riconoscenza e di gratitudine al Signore,
si è passati al momento conviviale che ha visto una partecipazione
straordinaria di famiglie con nonni e nipoti al seguito che non si vedeva da tempo.
Tiro della fune: fune
regolamentare:
i Bambini non erano capaci
neppure di portarne il peso
Cucina da campo
efficientissima: tutti in fila per
la razione rancio
Laboratorio
molto
frequentato,
molto colorato,
molto gioioso
Giovedì 9 giugno circa 600 bambini delle 10
scuole appartenenti alla zona n 9 della Fism a cui
anche noi pacciamo parte ,più le insegnanti e alcuni genitori si sono ritrovati presso il Centro Vicinaliss
di Visnà per la 2° festa dell’Infanzia indetta dalla Fism
per promuovere le nostre scuole paritarie.
Il Centro ha cominciato ad animarsi dalle 9.30 con l’arrivo vociante dei bambini, ognuno dei quali doveva attaccare su un
lungo cartellone il cuore “Educare è ...” simbolo della festa e della
gioia di essere tutti insieme a divertirci.
La festa è continuata insieme a Idea e i Cuccioli della compagnia
teatrale Gli Alcuni con lo spettacolo “Chi ha pescato il pesciolino
d’oro ?”.
Dopo il pranzo al sacco, canti e balli scatenati la festa è finita
con l’ultima scuola che ha lasciato il Centro Vicinalis alle 14.30.
Un grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento !
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LA VITA
USCITA DIDATTICA ALLA FATTORIA
“Il rosmarino” a Marcon (VE)
Mercoledì 18 maggio 2016 una nuova avventura stava aspettando i bambini della scuola dell’Infanzia .
Dovevano essere presenti a scuola tutti alle 8.00 perché i pullman erano pronti per partire verso Marcon dove li attendeva
una magnifica giornata alla scoperta della fattoria.
Ecco nelle foto alcuni momenti di questa entusiasmante e appassionante giornata.
FACCIAMO CONOSCENZA DEGLI ANIMALI DELLA FATTORIA
Il pony … nel prato ..
Un po’ sporchino …ma è il maialino!
Le caprette ….che voraci !
le api …per fortuna sono rinchiuse !
I LABORATORI
IN CUI CI SIAMO IMPEGNATI
Il cavallo … che di fieno va matto!
Annusiamo i profumi
delle erbe aromatiche...
e facciamo il sale aromatizzato !
il piccolo Pedro di appena 4 giorni:
che morbido!
tutto produce suono…..
persino un cuscino …
… proviamo ad accordare
tutti questi strani strumenti ?
E dopo aver tanto visto…
tanto fatto…
tanto gustato …
ecco il ritorno dei nostri eroi …
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Veglia di Preghiera
per la vita Consacrata
La sera di martedì 12 aprile 2016 nella chiesa parrocchiale di Mareno di Piave, Mons. Roberto Battistin ha
presieduto una veglia di preghiera per la vita consacrata.
Il primo anniversario di consacrazione nell’Ordo Virginum di Federica Pase (della Parrocchia di Ramera) è
stato l’occasione per coinvolgere
tutti i consacrati originari e residenti nelle nostre tre Parrocchie di Mareno, Ramera e Soffratta. È stato
bello scoprire volti e nomi di tante
persone che proprio nelle nostre comunità hanno gustato la bellezza di
amare il Signore, visto testimoniare una fede autentica e respirato la
gioia del servizio gratuito. Da questa
“terra buona” sono sbocciati tanti sì
alla chiamata del Signore, che invitava a seguirlo nella via dei Consigli
Evangelici. Una sorpresa è stato vedere come il Signore,
in questa piccola porzione di Chiesa, ha chiamato in diversi modi: chi come missionario del PIME in Brasile,
chi come missionaria comboniana in Mozambico, chi
come carmelitano o figlio dell’Amore Misericordioso,
chi come figlia di Maria Vergine Immacolata o Ancella
dell’Amore Misericordioso o figlia di Maria Ausiliatrice
o suora della Divina Volontà. E molti altri sono coloro
che il Signore ha già chiamato a partecipare al Banchetto
delle Nozze Eterne.
Tutti i 17 consacrati erano presenti: chi personalmente
e chi con la presenza di un familiare; alcuni ci hanno
raggiunto con una preghiera per l’occasione. È stato importante ricordarli, uno ad uno (chiamandoli per nome e
portando un cero all’altare), per ringraziare il Signore del
dono della vita consacrata per la Chiesa. Rischiamo di
dimenticarci della loro presenza perchè molte volte sono
persone che vivono nell’umiltà e nel servizio discreto
e nascosto. La loro lode continua a Dio è preziosa per
invocare da Lui tante grazie per il Suo popolo e per il
mondo intero.
Nell’ascolto della parola di Dio e nell’adorazione del
Santissimo Sacramento abbiamo potuto innalzare il nostro grazie a Dio e invocare da Lui numerose e sante vocazioni per le nostre comunità e per la Chiesa tutta.
Al termine della veglia molti si sono espressi così:
“Questa sera abbiamo proprio pregato! e poi hai sentito come tutti cantavamo!?”, “E’ stato bello vedere così
tante persone che hanno risposto sì alla chiamata del Signore, molte non le conoscevo!”, “Belle le preghiere, si
sente che sono state fatte con il cuore!”, “E’ da ripetere, è
importante pregare, ringraziare il Signore, se no rischiamo di dimenticarci dei tanti doni che ci fa’!”, “Grazie
perchè ho il cuore pieno di gioia, ho pregato!”. Insomma
c’è solo da ringraziare il Signore perchè Lui è buono e
grande nell’Amore! E non dimentichiamo quanto ci ha
detto Mons. Roberto: “I consacrati profumano di Paradiso”;
stiamo loro vicino e aiutiamoli
perchè ci fanno “assaggiare” la
vita eterna.
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LA VITA
Caritas
in Parrocchia
“…… Avevo fame e mi avete dato da mangiare ……… Ero nudo mi
avete vestito………..”
La Caritas Italiana è l’organismo pastorale della Cei (Conferenza
Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè
di promuovere “la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale
italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo
integrale della persona, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica”
Con questo spirito e di fronte ai bisogni veri e primari delle persone
vicine a noi, è nata 6 anni fa a Mareno di Piave la Caritas Parrocchiale
che si occupa del vestiario, grazie anche al supporto logistico gentilmente concesso dal Parroco.
Un piccolo gruppo di persone, confrontandosi con altre realtà simili,
ha dato inizio a questo servizio che nel tempo si è ampliato e attualmente coinvolge circa 15 volontarie.
La raccolta del vestiario si effettua tutti i martedi dalle ore 18,00 alle
ore 19.30 e il secondo e quarto sabato del mese dalle ore 9.00 alle ore
11.00 nell’Oratorio don Bosco (di fronte alla Chiesa). E’ necessario, in
ogni caso, che i vestiti siano in buono stato, pronti da indossare; questo
per rispetto dei volontari che lo ricevono, controllano e lo preparano;
e delle persone bisognose che usufruiscono di questo servizio che attualmente aiuta alcune famiglie del nostro comune e del comune di
Vazzola.
Il vestiario che invece non può essere distribuito, segue di fatto un’altra strada perché diventa legalmente “rifiuto”. Ciò non vuol dire che
venga eliminato o che non contribuisca al sostegno di Caritas, infatti
viene riciclato attraverso la vendita alle ditte preposte e con il ricavato
vengono acquistati viveri per la distribuzione al servizio alimenti.
Il servizio di distribuzione è gratuito, viene richiesto un contributo
simbolico per responsabilizzare ed educare le persone che lo ricevono.
La nostra opera non si ferma esclusivamente alla distribuzione di
abiti, ma ricerca la relazione con l’altro considerandolo prima di tutto
persona.
Caritas è un’occasione in cui chi vuole fare la differenza nella vita
di una persona in difficoltà, ha la possibilità di donare i propri talenti.
Consiglio Comunale dei ragazzi della scuola Media ha scelto di donare
una somma di denaro alle attività della Caritas. Segno importante perché
dimostra la crescente sensibilità del ns. territorio.
marzo-aprile-maggio
p
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LA VITA
LA
L
A MIA ESPERIENZA
IIN
N CONGO
Con un breve articolo, e senza troppe pretese, vorrei portare
Co
com
alla comunità
la mia testimonianza, basata su un’esperienza lavorativa che conduco ormai da un anno e mezzo a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo. La scelta di trasferirmi nel continente
africano, non è stata facile e scontata, lasciare famigliari e amici per
un consistente arco di tempo (oltre 2 anni) non è cosa da poco, ma ho
deciso tuttavia di mettermi alla prova con grande entusiasmo. Giunto sul posto, sono stato catapultato su quello che non definirei terzo
mondo, ma a tutti gli effetti “un altro mondo”. Pur dovendo pensare
esclusivamente all’ambito lavorativo, ossia la gestione di un cantiere
privato di enormi dimensioni, non riesco a rimanere indifferente a ciò
che mi circonda. Paesaggi, colori, persone, vestiti e modo di vivere
sono così lontani dalle abitudini occidentali, da non poter essere compresi e nemmeno immaginati, fino al contatto reale sul posto. Essendo quotidianamente tra la popolazione, posso affermare che vivere in
luogo così ancora poco civilizzato risulta molto difficoltoso: appena
si esce dal centro della capitale, strade, acqua potabile ed elettricità sono ancora un’utopia. La colonizzazione francese ha depredato
per anni il territorio, senza lasciare un impronta di civilizzazione che
potesse quantomeno avvicinarsi ad un sistema occidentale. Il territorio è infatti ricchissimo di risorse naturali, che generano un’enorme
ricchezza. Ma come spesso accade in questi paesi, il benessere non
risulta equamente distribuito tra la popolazione e la maggior parte dei
congolesi vive in condizioni di povertà. Il lavoro, quando c’è, molto
spesso è occasionale, giornaliero e lontano anni luce dai nostri standard di igiene e sicurezza. La retribuzione è nella maggior parte dei
casi bassissima ed in queste condizioni mangiare due volte al giorno
diventa un lusso da concedersi con moderazione. La quotidianità, per
queste persone, scorre senza pretese e senza ambizioni, ma anche senza rimpianti e recriminazioni, consapevoli che la situazione in cui si
trovano, è destinata a rimanere tale ancora per diverse generazioni.
Di conseguenza, anche il modo di vivere rimane molto differente da
quello che conosciamo, da queste parti si campa alla giornata, pensare
al futuro, ad una stabilità economica e famigliare risulta fuori portata
per la maggior parte della popolazione. La mia “abitudine” nel convivere con una situazione così lontana dalla nostra non mi impedisce
di pensare a come, nonostante condizioni di vita davvero al limite
della sopportazione, queste persone riescano sempre a trovare il lato
positivo di ogni cosa. Nonostante tutto, vivono in serenità pur avendo
poco o nulla a disposizione, sempre pronte a regalarsi un sorriso ed
un momento di spensieratezza anche nelle situazioni più difficili. Ed
è proprio quando faccio ritorno a casa che riesco, a differenza di prima, ad apprezzare appieno tutte quelle cose che ormai noi riteniamo
scontate e dovute. Una strada asfaltata e facilmente percorribile, energia elettrica durante tutto l’arco della giornata, acqua potabile ed una
doccia calda, diventano, dopo parecchi mesi trascorsi a Brazzaville,
comodità da non sottovalutare. In definitiva, si tratta di un’avventura
che mi sta facendo crescere, oltre a livello professionale, anche e soprattutto dal punto di vista umano; un’esperienza che cambia la vita e
che consiglierei a molti miei coetanei.
pagina 7
Impariamo a guardare
al bene e non al male
Questa riflessione è nata da una discussione sulla legge
riguardante le unioni civili. Fra le tante cose dette, ne è
scaturito che, il Vaticano comanda il Governo, che i preti,
magari pedofili, giudicano la famiglia anche se loro non
ne hanno una ecc ecc , …è chiaro che sono cose frutto di
scarsa informazione e di luoghi comuni… ma che fanno
male al cristiano comune alla Chiesa e al Popolo di Dio.
E mi sono chiesto, perché mai la gente , guarda solo al
male è non al bene? Sono andato a documentarmi…ed ho
fatto una bella scoperta: il risultato è quanto segue.
Meno preti e più anziani, e la Chiesa punta sul “popolo
di Dio” : Partendo da questo dato di fatto, sottolineato
anche da S.E. Mons. CORRADO PIZZIOLO nostro Vescovo nella sua lettera ai fedeli “Fare strada insieme” a
conclusione della Visita Pastorale, desidero porre l’accento su una realtà quasi invisibile, ma ben presente nella
nostra vita quotidiana, cioè la crisi Vocazionale dei Nostri
Giorni.
Perché allora guardare al bene? Se invece tutto sembra
volgere al male??
Semplicemente perché dinnanzi ad una foresta che
cresce, guardiamo solo l’albero che cade. I dati sono
confortanti e ci devono spingere ad essere ottimisti, nonostante i media vogliono farci credere il contrario.
E’ necessario quindi correggere subito una sensazione che
in molte parrocchie potrebbe farsi avanti, soprattutto se interessate da sconvolgimenti organizzativi: i preti nel nostro
paese sono tanti, tantissimi. Più che in ogni altro paese.
Per intenderci meglio, da noi sono 33mila preti diocesani,
certamente rispetto al passato sono di numero inferiore, ma
il nostro sguardo deve volgersi un po’ più in là, ed allora
scopriamo che…..nel Mondo le vocazioni sono in crescita.
DIO NON abbandona MAI il suo popolo, il suo progetto
sull’umanità va oltre le nostre capacità di comprensione,
quindi affidiamoci totalmente alla sua volontà.
Quindi è evidente che le strutture ecclesiastiche non
possano più permettersi le glorie del passato, questo significa riorganizzare e razionalizzare. Costruendo una
struttura che ricalchi il modello già operante tra i “colleghi” stranieri: «un ristretto numero di preti che cura
l’educazione e il lavoro di una comunità allargata»
Noi siamo Comunità, abbiamo il diritto e dovere di attivarci nelle nostre Parrocchie, mettendo a disposizione i Doni che il Signore ci ha fatto, dobbiamo in poche
parole ,essere più Credibili che Credenti……………
In conclusione, è vero che ci sono situazioni all’interno della Chiesa che creano molto imbarazzo, il Papa
lo denuncia apertamente ,e sta facendo il possibile per
porvi rimedio, ma è altrettanto vero, che la stragrande
maggioranza dei preti o consacrati/e in genere sono dediti al bene Comune……….ed allora per vedere la BELLEZZA della CHIESA ,devi entrarvici dentro, perché
da fuori non lo capirai mai, mettiti in gioco, offri le tue
capacità, dona un po’ del tuo tempo… facciamo sentire ai nostri Parroci un pò di calore del Popolo di DIO !
Eraldo
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Per chi suona... la campana?
Lettera di un diversamente – piccolo
agli alunni della Scuola Materna
Cari bambini della Scuola dell’Infanzia San Pio X…
anch’io qualche anno fa (si
fa per dire) sono stato alunno
come voi della nostra bella
Scuola Materna e, sono convinto che come me e i miei
compagni, avrete un sacco di
occupazioni… Il nostro più bel
divertimento era quello di giocare: altalene, nascondino…
tana rialto. Abitando vicino alla
Scuola, poi, durante il mese di
Maggio, mese del Fioretto (fatevi spiegare da mamma e papà
che cos’è il fioretto…) passavamo le sere belle primaverili
a giocare nel parco… beh! Non
divaghiamo nei ricordi e torniamo a noi. Quando eravamo
a Scuola, avevamo un altro bel
divertimento… far suonare le
campanelle della Chiesetta…
è si! Quando eravamo piccolini
e “bulletti” e prima che fossero
elettrificate, ci appendevamo
alla corda per farle suonare…
poi dovevamo correre… perché, a turno, le maestre, Sr.
Amedea e Lorella ci rincorrevano…
Anche voi imparerete, diventando sempre più grandi, che
non ci si accorge delle persone e delle cose care finché non
vengono a mancare… quelle
campanelle suonando a mezzogiorno e a sera erano per noi
non solo un segnale, un ricordo, ma ormai un suono più che
famigliare… Nel 2011, per il
Centenario dell’Istituto, ven-
«LA VITA»
PERIODICO DELLA PARROCCHIA
DI MARENO DI PIAVE (Treviso)
Direttore responsabile: don MARIO FABBRO
Direttore: don Mario Fabbro
Iscritto al n. 677 del Registro Stampa del Tribunale
di Treviso con decreto del 23/12/1987
TIPSE - VITTORIO VENETO
ne restaurata la Chiesetta e il
piccolo campanile… da allora
le campanelle avevano smesso il loro “richiamo” fino allo
scorso 25 aprile, festa di San
Marco… Cari amici immagino il vostro stupore la prima
volta che avete ri-sentito suonare le campanelle… Nel 1911
quando fu costruita la Scuola,
subito, la contessa Elena e don
Andrea (i fondatori) vollero
dotarla di una piccola Chiesetta
e donarono pure due campanelle: proprio quelle lì.
Sapete… hanno anche un
nome ed una dedica… la Campanella grande si chiama: Gesù
insieme ai Bambini e San Pio
X e quella più piccola si chiama Maria Immacolata Regina della Pace… le dediche
invece sono queste: la Grande porta inciso: “Quos olim
ad se accedere rogabat Jesus
eius nomine nunc tintinnabulum tinniens festivum iterum
vocat quo vocamini laeti accurrite pueri”. Come? Non
sapete il latino? Beh! Non
importa ecco qua: “Un tempo
Gesù chiedeva che fossero lasciati andare da Lui i fanciulli
che ora la campana, suonando a festa, di nuovo chiama,
rendendoci felici: venite fanciulli!”. La Piccolina invece
porta scritto: “Quem Jesum
cordi premens in Egyptus servatura ferebat num vobis infantes refugium parat Immaculata Virgo Dei Mater nolite
timere requesietis in sinu Matris.” Che tradotto suona così:
“L’Immacolata Vergine Madre di Dio portava in Egitto
Gesù, tenendolo stretto al petto per salvarlo ed ora prepara
un rifugio per voi bambini:
non abbiate paura, riposerete
nel grembo della Madre!”…
Bene piccoli amici… abbiamo di nuovo le nostre campanelle… e sono felici di suonare per tutti i piccoli d’età e di
spirito… E avete capito anche
che cosa ci “scampanellano”.
Ci ricordano che Gesù e la sua
Mamma ci vogliono bene e ci
vogliono buoni e bravi… e ci
aspettano lì nella “loro casa”
per incontrarli e ascoltarli!
Il Patrono S. Pietro
in un clic meraviglioso
colto da
Riccardo Bon
in una notte
di luna
quando ancora
troneggiava
sulla punta
del Campanile.
Saremo capaci
di rimetterlo al
suo posto per vegliare
ancora sulla comunità ?
marzo-aprile-maggio ‘16
Ogni alba e ogni tramonto
vi portino il saluto
del nostro cuore
che veglia nella preghiera
Furlan AnnaMaria
Brugnera Katina e Furlan Vi
Vincenzo
Blangiforti Emilia
Pietro Dario
Ceschin Giusto e Da R
Ros M
Maria
i