N-5 Cineforum

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N-5 Cineforum
Cineforum
2010-11
5
NSocietà Generale di Mutuo Soccorso
aprile - maggio
giugno
Ore 16 - 18 - 20 - 22
(Salvo diversa indicazione)*
26/27/28 aprile 2011
IL GRINTA di Ethan Coen, Joel Coen
(15.40 - 17.50 - 20.00 - 22.10)* p. 2
3/4/5 maggio 2011
IL CIGNO NERO di Darren Aronofsky
(15.40 - 17.50 - 20 - 22.10)* p. 4
10/11/12 maggio 2011
AMORE & ALTRI RIMEDI
di Edward Zwick
(15.40 - 17.50 - 20 - 22.10)*
p. 6
17/18/19 maggio 2011
LA VITA FACILE
di Lucio Pellegrini
p. 7
24/25/26 maggio 2011
C’E’ CHI DICE NO
di Giambattista Avellino
p. 8
31 maggio 1/2 giugno 2011
SE SEI COSI’ TI DICO SI’
di Eugenio Cappuccio
p. 10
7/8/9 giugno 2011
NOTIZIE DEGLI SCAVI
di Emidio Greco
p. 11
L’ACCESSO IN SALA E’ CONSENTITO SOLO
ESIBENDO LA TESSERA
I BIGLIETTI SONO IN VENDITA TUTTI I GIORNI.
Si prega di tenere spenti i cellulari in sala.Grazie.
IMPORTANTE: le tessere del Cineforum Odeon e
del Filmstudio danno diritto al biglietto ridotto.
CON LE E.MAIL I PROGRAMMI DEL CINEMA
ODEON A CASA VOSTRA. E’ sufficiente collegarsi al sito: www.odeonline.it.
I BIGLIETTI SONO IN VENDITA da 20 minuti prima della
proiezione.
SI RICORDA: LE USCITE DI EMERGENZA SI
USANO SOLO INCASO DI NECESSITÀ
w w w. o d e o n l i n e . i t . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
infatti, gli attori interagiscono
con
entrambi per
le indicazioni
26 - 27 - 28 aprile (Ore 15.40 - 17.50 - 20 - 22.10) delle scene,
ottenendo le
Regia: Ethan Coen, Joel Coen Attori: Jeff
Bridges (Reuben J. 'Rooster' Cogburn), stesse risposte da tutti e due.
Hailee Steinfeld (Mattie Ross), Matt Per questo motivo, nel mondo
Damon (LaBoeuf), Josh Brolin (Tom del cinema vengono spesso
Chaney), Barry Pepper ('Lucky' Ned definiti come "il regista a due
Pepper), Dakin Matthews (Colonnello teste". Iniziano a lavorare come
Stonehill), Paul Rae (Emmett Quincy), assistenti sul set, e nel 1982
Domhnall Gleeson (Moon), Elizabeth collaborano con l'amico Sam
Marvel (Mattie Ross adulta), Jarlath Raimi, anch'esso al debutto, in
Conroy (Becchino), RoyLee
Jones una produzione a basso costo
(Yarnell) Soggetto: Charles Portis (roman- che diverrà un vero e proprio
zo) Sceneggiatura: Ethan Coen, Joel cult: 'La casa'. Nel 1984 esordiCoen Fotografia: Roger Deakins Musiche: scono in proprio con 'Sangue
Carter Burwell Montaggio: Ethan Coen facile', pellicola che gli vale un
(Roderick Jaynes), Joel Coen (Roderick successo immediato, grazie alla
Jaynes) Scenografia: Jess Gonchor vittoria del prestigioso Premio
Arredamento: Nancy Haigh Costumi: della Giuria del Sundance Film
Mary Zophres Effetti: Special FX Festival. Nel 1987 dirigono
International, Wolf Stuntworks Inc., "Arizona Junior", con il quale
Creature Effects, Luma Pictures Tratto da: conquistano i favori della critica
romanzo "Un vero uomo per Mattie Ross" e del pubblico. Nel film "Barton Fink - E'
di Charles Portis (ed. Mondadori e Club successo ad Hollywood" (1991)i Coen
degli Editori, 1969) Produzione: ETHAN vincono la Palma d'Oro al Festival di
COEN, JOEL COEN, SCOTT RUDIN PER Cannes e John Turturro riceve il premio
SKYDANCE PRODUCTIONS, SCOTT come migliore attore protagonista. Tuttavia
RUDIN PRODUCTIONS Distribuzione: la pellicola che li consacra definitivamente
UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL è "Fargo"(1996), con il quale ottengono
ITALY (2011) Durata: 110 min. Origine: l'Oscar 1997 per la migior sceneggiatura.
Seguono altri due successi, "Il grande
USA, 2010 Genere: WESTERN
Lebowsky" (1998) e "Fratello, dove
sei?"(2000) di cui Ethan è ancora una
Il regista
Ethan Coen nasce a MINNEAPOLIS volta, autore, regista e sceneggiatore
insieme a Joel. Nel 2003 sono di nuovo
(Minnesota, USA) il 21-09-1957.
Joel Coen nasce a MINNEAPOLIS, vincitori a Cannes con "L'uomo che non
c'era" interpretato da Billy Bob Thornton, e
Minnesota, (USA) il 29-11-1954.
I due fratelli Coen, Ethan e Joel, scrivono nel 2004 portano in scena "Ladykillers",
solitamente insieme il soggetto e la sce- remake de "La signora omicidi", interpretaneggiatura dei loro film. Nei titoli Joel viene to da un simpatico Tom Hanks.
accreditato come regista della pellicola, Hanno diretto due corti che fanno parte
anche se generalmente i due fratelli lavo- della pellicola "Paris, je t'aime" presentata
rano insieme in maniera talmente vicina a Cannes nella sezione 'Un certain regard'.
che questa distinzione non è netta. Sul set Inoltre hanno vinto l'Oscar come miglor
film, miglior regia e
miglior sceneggiatura
non originale con la pellicola "Non è un paese
per vecchi" (2008).
Hanno presentato fuori
concorso alla 65 Mostra
del cinema di Venezia
Abbigliamento donna
la commedia "Burn
after reading" (2008)
Vicenza
con la coppia George
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
Clooney - Brad Pitt.
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
2
Presentano fuori concorso alla quarta edizioine del Festival di Roma "A Serious
Man" (2009) con Michael Stuhlbarg e
Richard Kind.
LA STORIA
Stati Uniti, 1870 circa. La 14enne Mattie
Ross è determinata a vendicare il padre
assassinato a sangue freddo dal codardo
Tom Chaney. Dopo aver incrociato il gioviale e ubriacone marshal Rooster
Cogburn, lo costringe suo malgrado ad
affiancarla nella caccia all'assassino
Chaney. I due si spingeranno nei territori
indiani, ma sulla loro strada si inserirà un
Texas Ranger di nome LaBoeuf...
LA CRITICA
Panorami struggenti, personaggi scolpiti,
pistole, cavalli e duelli al sole. Il Grinta,
remake dell'omonimo western del '69, è
ricco di tali e tante fiammate epiche, raffinate citazioni e saette di humour nero da
rendere letteralmente estasiasti gli spettatori come noi nostalgici del cinema classico e della sua primigenia solennità. I fratelli Coen, del resto, erano gli unici registi
contemporanei in grado di riavvicinarsi con
classe e convinzione al romanzo. (...)
Naturalmente il valore dell'operazione è
strettamente collegato alla prova meravigliosa degli attori, tutti in grado di diventare
sullo schermo 'più grandi della vita' come
indicava il primo comandamento dell'età
dell'oro hollywoodiana. (...) Nulla da invidiare alla pellicola del '69 con John Wayne
(...) Con la pertinente complicità della foto-
CINEFORUM ODEON
Le CONVENZIONI
stipulate
per i SOCI
Quarto Potere
grafia di Roger Deakins e le musiche di
Carter Burwell, II Grinta scavalca le angustie e i complessi dell'immaginario anni
Duemila e si riunisce per via diretta ai
poemi di Ford, Hawks, Walsh e ai tormentati e rabbiosi neowestern del più giovane
e disilluso Sam Peckinpah ('Sfida nell'Alta
Sierra'). Si sarà capito a questo punto
come il film sprigioni tutta la geometrica
potenza - in apparenza un po' statica, in
quanto lontana anni luce del frenetico
movimentismo dell'odierno blockbuster che serve a metaforizzare tematiche pregnanti come il rapporto tra giustizia e vendetta, la fine e la rinascita dello spirito di
frontiera e, in quest'ultimo senso, l'eterno
incontro/scontro tra l'anima americana
zelante, espansionista e democratica e
quella originaria e pionieristica, anarcoindividualista e libertaria.
Valerio Caprara, 'Il Mattino', 18 febbraio 2011
Se quello di Hathaway con Wayne era a
cavallo della crisi, questo dei Coen è un
meraviglioso western che vive di puro
cinema, nel rispetto del classico ma di una
sconvolgente modernità di stile, con una
sceneggiatura da insegnare a scuola. Il
cast non fa una grinza: la Steinfeld è una
teenager prodigio, Bridges-Damon due
assi. Inizio e finale da urlo.
Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 18
febbraio 2011
Piacerà a tutti coloro che amano il western
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e hanno seguito al colmo del gaudio I'iter
del film dei Coen. Non solo piaciuto (e
parecchio) alla critica (è un gran favorito
nella corsa all'Oscar). Ma anche tantissimo (e questo è un dato che ha dell'incredibile) al pubblico Usa. Il film è stato in
America un campione degli incassi natalizi
(...). E va bene, molti fan del film con John
Wayne storceranno (qualcuno ha già storto) il naso. Wayne 'era' Grinta, viveva la
parte. Jeff Bridges per quanto bravo la
recita solamente. Però riconosciamolo, la
vecchia pellicola, pur fatta benissimo, era
quasi disneyana nel racconto e nei personaggi. La ferocia del Grinta era solo dichiarata (mai vista) e lo show down finale (...)
era plausibile solo per gli under 10. Con i
fratelli Coen, si sa, la violenza non è mai
bella e gloriosa. Gli scontri sono crudeli,
quasi sempre sleali, il discrimine tra la
violenza 'buona' e quella 'cattiva' diventa
un optional. (...) Fosse vivo Sergio Leone
farebbe follie per 'Il grinta' secondo Coen.
Non tanto per come raccontano il West (lo
stile è duro e secco, lontano dai barocchismi leoniani) per il senso di cupo tramonto
con cui l'America chiude la sua fase eroica. Nel film dominano i 'vecchi' ('Grinta' e i
fuorilegge, emblemi di un mondo che sta
svanendo) ma s'affacciano i giovani.
LaBoeuf che porta la civiltà e la legalità.
Ma sopratutto Mattie, indifesa nel corpo,
ma durissima nella determinazione, l'ambasciatrice di un'America che nel secolo
successivo prenderà in pugno i destini dei
mondo.
Giorgio Carbone, 'Libero', 18 febbraio 2011
Violenza, avventura e delusione questa la
storia raccontata sapientemente dai Coen
che, attraverso immagini rese seducenti
dalla splendida fotografia di Roger
Deackins, prendono a prestito le tematiche
classiche del genere per parlare dell'America di oggi e ancora una volta della propria personale visione dell'esistenza. Non
si può non pensarla così guardando il
mondo con gli occhi del vero 'Grinta' della
storia, quell'eroina impertinente e sicura,
dallo sguardo candido ed innocente che
troppo spesso disarmato e malinconico si
posa sui cadaveri che una società moralmente degradata e senza amore lascia
dietro di sé. Bellissimi i primi piani di questa quattordicenne, reale alter ego dei
Coen, che durante il film i due trovano
sempre la scusa d'inquadrare, sfiorando
quel volto fiero ma ancora morbido
dell'adolescenza, unica possibilità in cui i
due riscoprono ancora una volta e nonostante tutto il sogno di un mondo migliore.
Alessia Mazzenga, 'Terra', 18 febbraio 2011
Contrà S. Stefano, 3 (centro storico)
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Tel. 0444.323721
3
preferito il duro realismo
di
The
Wrestler, portandosi
a casa l'ambito
Leone d'Oro di
Venezia. Spirito
d'artista fin da giovane, Aronofsky
comincia a mettere
alla prova le doti di
visionario nel campo
dei graffiti. Dopo il
diploma, decide di
viaggiare e parte
per Israele ma la
vacanza dura solo
3 - 4 - 5 maggio (Ore 15.40 - 17.50 - 20 - 22.10) qualche giorno.
Qualche
tempo
Regia: Darren Aronofsky Attori: Natalie
Portman (Nina Sayers), Vincent Cassel dopo si iscrive alla Harvard University per
(Thomas Leroy), Mila Kunis (Lilly), Barbara studiare cinematografia: può finalmente
Hershey (Erica Sayers), Winona Ryder mettere a frutto la passione per il cinema
(Beth Macintyre) Soggetto: Andrés Heinz classico, oltre che l'amore per le varie
Sceneggiatura: Andrés Heinz, Mark tecniche d'animazione grafica. La tesi di
Heyman, John J. McLaughlin Fotografia: laurea, il cortometraggio Supermarket
Matthew Libatique Musiche: Clint Mansell Sweep (1991) con Sean Gullette, risulta
Montaggio:
Andrew
Weisblum finalista alla National Student Academy
Scenografia:
Thérèse
DePrez Award, e viene seguito da due altri lavori di
Arredamento: Tora Peterson Costumi: breve durata, Fortune Cookie (1991) e
Amy Westcott Effetti: Dan Schrecker Protozoa (1993). Qualche anno dopo
LOOK! Effects Inc. Produzione: PHOENIX richiama l'amico Gullette per scrivere la
PICTURES, PROTOZOA PICTURES, sceneggiatura di Pi – Il teorema del delirio
CROSS
CREEK
PICTURES (1997), storia di un genio della matematica
Distribuzione: 20TH CENTURY FOX che in una piccola stanza di Chinatown, tra
ITALIA (2011) Durata: 110 min. Origine: calcoli e computer, trova un modo per
USA, 2010 Genere: PSICOLOGICO, spiegare le leggi della natura e del comportamento umano attraverso l'uso dei
THRILLER Vietato: 14
numeri. Il film prende parte anche al
Sundance Film Festival, dove viene
Il regista
Nato il 12 Febbraio 1969 a New York City. accolto favorevolmente sia dal pubblico
Amante della follia e delle stranezze della che dalla critica. Dopo un esordio del
vita. Ha iniziato la carriera con film ricchi di genere, il regista si ritrova a dover far
provocazioni, tra calcoli matematici impos- fronte ad un bel gruppo di appassionati
sibili e droghe allucinatorie. È rimasto che hanno visto nel film precedente la
affascinato dal fantasy al quale ha poi forza stilistica di un autore. Sceglie nuovamente ambientazioni cupe e oniriche
per il successivo
Requiem for a Dream
(2000), sguardo allucinato su una realtà
degradata, dove la
cattiveria e l'apatia la
fanno da padrone.
Abbigliamento donna
Tratto dal romanzo di
Hubert Selby Jr., il film
Vicenza
si basa su immagini di
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forte impatto, sostenuP.zza XX settembre, 2 - 0444317574
4
te da un ritmo incalzante e un montaggio
convulso che cerca di rendere sul grande schermo le allucinazioni dovute
all'uso di stupefacenti.
Il tema dello sfortunato L'albero della
vita (2006), venuto alla luce dopo numerosi problemi sul set, abbandoni improvvisi da parte del cast, riduzione del budget, è la ricerca dell'immortalità lungo il
corso dei secoli. Il progetto è fin troppo
ambizioso e la voglia di stupire si ritorce
contro il regista che viene snobbato al
botteghino e declassato dalla critica. Le
difficoltà logistiche della realizzazione di
quest'ultimo fantasy metafisico e l'insuccesso nelle sale, suggerisce ad
Aronofsky nuove strade da percorrere.
In breve tempo presenta The Wrestler
(2008) alla Mostra del cinema di Venezia
e vince il Leone d'Oro, tra i consensi di
tutti. Sfruttando anche la vita privata
dell'attore protagonista Mickey Rourke,
in declino dopo i successi del passato e
rinato grazie a qualche buona occasione
cinematografica, il regista ripercorre le
tappe di un campione del wrestling in
piena crisi esistenziale. Appassionato di
pugilato, non smette di indagare nel
mondo dei combattenti con Robocop
(2011), questa volta rappresentati da un
automa invincibile, già visto sugli schermi nel 1987. Cambia tuttavia radicalmente genere con la direzione di Il cigno
nero (2011) con Natalie Portman, in cui
racconta l'accesa rivalità tra due prime
ballerine del New York City Ballet.
VICENZA
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SPECIALITA’ PESCE
CINEFORUM ODEON
LA CRITICA
In corsa per l'Oscar, Cigno nero è un thriller psicologico ambientato nel mondo del
balletto newyorkese: sulle punte e sugli
scudi - se c'è un dio del cinema, la statuetta è sua - è Natalie Portman, prima ballerina e fragile donna. La sua Nina si troverà
imprigionata in una ragnatela di competizione con una nuova, ambiziosa rivale
(Mila Kunis), ma anche tutto il resto è
ossessione, prevaricazione e paranoia.
Dopo il Leone d'Oro The Wrestler, Darren
Aronofsky abbandona il ring e mette il tutù
alla tensione: estetizzante, compiaciuto,
ricattatorio, quel che volete, ma sa girare,
e la confezione è splendida, il cast - anche
Vincent Cassel, Barbara Hershey e
Winona Ryder - strepitoso. Non è il canto
del cigno, ma una prova d'autore: al netto
della furbizia.
Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano',
17 febbraio 2011
Anima sgorga, vieni fuori. Così sulle punte,
CINEFORUM ODEON
in estenuanti esercizi, Nina (Natalie
Portman), ballerina del New York City
Ballet, chiede ai lacci e lacciuoli che l'avvinghiano di lasciare uscire tutta la passione, che la tiene inchiodata alla sbarra per
ore, oltre l'orario consentito e ragionevole
per la fibra del suo corpo. (...) Come riuscire ad arrivare alla spontanea e maliarda
indolenza di Lily (Mila Kunis), fascinosa
corruttrice? È su questa dualità, tanto invocata dalla dolce Nina, che si impernia il
thriller psicologico Il cigno nero di Darren
Aronofsky. Come la lotta in The Wrestler con cui il regista americano vinse il Leone
d'oro nel 2008 -, il balletto in Il cigno nero
non è che il pretesto per dare corpo a un
thriller psicologico, basato su una competizione esasperata con gli altri e con se
stessi fino alla mortificazione corporale e
autodistruttiva È un film godibile, anche
per la bravura di Portman, che per sei
mesi si è allenata cinque ore al giorno pur
di sostenere senza controfigure la parte.
La giovane Natalie era stata infatti sottratta
al mondo del balletto da Luc Besson che la
volle in 'Léon' al fianco di Jean Reno. Al
Cigno nero manca però la grazia disperata
di The Wrestler e il volto dolente di Mickey
Rourke. Cristina Battocletti, 'Il Sole 24
Ore', 18 febbraio 2011
Un po' come faceva con
il precedente The
Wrestler, solo che là
c'era un attore (Mickey
Rourke) che sapeva
infondere una scintilla di
verità a un personaggio
un po' stereotipato, qui
invece la pur brava
Natalie Portman non riesce a salvare una
storia troppo programmatica e 'metaforica'.
(...) E così il film diventa, anche senza
risparmiarsi momenti fanta-truculenti, uno
scontro tra le due anime della protagonista,
proprio come il balletto di Ciajkovskij racconta lo scontro tra Odette e Odile, il Cigno
bianco e quello nero. Non è certo una novità
quella della protagonista che ha in se stessa, nelle proprie paure e rigidità, il nemico
più temibile, ma Aronofsky sceglie di enfatizzare troppo questo percorso di «autocoscienza», senza risparmiarci sogni lesbici
ed eccessi sanguinari. E tutto diventa previsto e prevedibile. Paolo Mereghetti, 'Il
Corriere della Sera', 2 settembre 2010
Il film che si vorrebbe colto e profondo è
ricco di psicologismi superficiali, visioni
oniriche d'accatto, ovvietà, errori vistosi
(neppure la protagonista Portman ha un
corpo da ballerina). Nella storia la danzatrice sarebbe tecnicamente perfetta ma fredda, incapace di lasciarsi andare e di esprimere passioni perché repressa da una
madre distruttiva ex ballerina; (...)Un
pasticcio, ma niente affatto male.
Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 2 settembre 2010
MUSICDRINKFOOD
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LA STORIA
New York. Nina è una ballerina professionista la cui vita è completamente assorbita
dalla danza. Al contempo, la ragazza è
ossessivamente dominata dalla madre
Erica, un'ex ballerina che esercita su di lei
un controllo soffocante. Quando il direttore
artistico Thomas Leroy decide di rimpiazzare l'etoile Beth MacIntyre per il balletto
d'apertura della nuova stagione, 'Il lago dei
cigni', Nina è la sua prima scelta, ma al
suo posto potrebbe subentrare Lily, una
nuova ballerina che lui apprezza in egual
misura. Oltre alle qualità tecniche, 'Il lago
dei cigni' richiede una ballerina che possa
interpretare un doppio ruolo: quello del
cigno bianco, aggraziato e innocente, e
quello del cigno nero, astuto e sensuale.
Nina è perfetta per il primo ruolo, ma la
sua ossessiva ricerca della perfezione
tecnica non le permette di tirare fuori il suo
lato più spregiudicato, necessario a caratterizzare il personaggio oscuro. Lily, invece, sebbene non sia una ballerina di
prim'ordine, riesce comunque a incarnare i
due aspetti del personaggio. La competizione serrata e il duro allenamento porteranno le due rivali a stringere un forte
sodalizio che metterà Nina in contatto con
il suo lato oscuro, fautore di una pericolosa
e letale irrequietezza.
5
10 - 11 - 12 maggio (Ore 15.40 - 17.50 - 20 - 22.10)
COMMEDIA, ROMANTICO
Il regista
Nato l' 8 Ottobre 1952 a Chicago
(Illinois – USA). Noto produttore
hollywoodiano oltre che regista,
Edward Zwick si laurea in letteratura ad Harvard negli anni '70, nel
frattempo scrive per Rolling Stone
e The New Republic. Pur essendo
passato alla Harvard Law School
accetta la Rockefeller Fellowship
per studiare il teatro sperimentale
in Europa. A Parigi incontra in
maniera fortuita Woody Allen e
diventa suo assistente nel 1975
per Amore e guerra. Tornato negli
Stati Uniti si iscrive all'American
Film Institute nel corso di regia. Il
suo primo film corto, Timothy and
Regia: Edward Zwick Attori: Jake
Gyllenhaal (Jamie Randall), Anne the Angel (1976), vince la selezione stuHathaway (Maggie Murdock), Oliver denti del Chicago Film Festival. Debutta
Platt (Bruce Winston), Hank Azaria (Dott. sul grande schermo, dietro la macchina
Stan Knight) Soggetto: Jamie Reidy da presa nel 1979 con “A proposito della
(libro)
Sceneggiatura:
Charles notte scorsa” adattamento della pièce di
Randolph, Marshall Herskovitz, Edward David Mamet "Sexual Perversity in
Zwick Fotografia: Steven Fierberg Chicago". Legatosi all'amico Marshall
Musiche: James Newton Howard Herskovitz dirige gli episodi di
Montaggio: Steven Rosenblum Thirtysomething serie della ABC che vale
Scenografia:
Patti
Podesta alla coppia l'Emmy Award. Del 1989 è il
Arredamento: Meg Everist Costumi: suo primo film di grande successo: Glory
Deborah Lynn Scott Tratto da: libro – uomini di gloria, che racconta le vicen"Hard Sell: The Evolution of a Viagra de dei soldati afro americani durante la
Salesman"
di
Jamie
Reidy guerra civile americana. È il debutto
Produzione:EDWARD ZWICK, SCOTT della sua collaborazione con Denzel
STUBER, CHARLES RANDOLPH, Washington (che per Glory vincerà un
MARSHALL HERSKOVITZ, PIETER Oscar per la migliore interpretazione),
JAN BRUGGE PER BEDFORD FALLS film che mette già in campo gli intenti di
PRODUCTIONS, FOX 2000 PICTURES, Zwick per un cinema mainstream, ritmaDistribuzione: MEDUSA (2011) Durata: to e visivamente attraente per il grande
112 min. Origine:USA, 2010 Genere: pubblico ma che tratta temi di alto impegno sociale. Zwick colpisce il
pubblico raccontando storie
epiche di passioni e eroi, come
dimostrano i successivi Fuga
per un sogno, Vento di passioni (1994) con Brad Pitt e
Anthony Hopkins, fino a Il
coraggio della verità(1995),
con Denzel Washington e Meg
Ryan, dramma in ambito legale-militare. Se come produttore
nel 1998 Zwick contribuisce al
successo di Shakespeare in
Love, lo stesso anno lo vede
alle prese con Attacco al potere, ancora con Denzel
andiamo al
Washington, questa volta un
film d'azione sul terrorismo che
vicenza - piazza Biade 22 - info 0444 327799
Caffè Commercio
6
tre anni prima dell'attacco alle Torri
Gemelle rivela come Hollywood sia decisamente meno immaginifica della realtà.
Zwick produrrà anche Traffic (2000),
successo da Oscar di Steven Soderbergh,
Mi chiamo Sam (2001) e Abandon –
Misteriosi Omicidi. I successi come produttore non impediscono a Edward Zwick
di continuare un'intensa attività dietro la
macchina da presa. Il suo stile registico
si affina sensibilmente dando alla luce,
nel 2003, L'Ultimo Samurai, godibile e
pomposo blockbuster con Tom Cruise in
un Giappone del diciannovesimo secolo.
Zwick è anche produttore esecutivo e
partecipa insieme a Herskovitz alla sceneggiatura. Ma la sua abilità come regista cresce per gradi, e lo dimostra Blood
Diamond (2006) con Leonardo Di Caprio
nei panni di un mercenario. Film d'azione
dai risvolti politici che punta il dito contro
le multinazionali del diamante e il loro
sostegno alle guerre in Africa, Blood
Diamond richiama il genere del film di
denuncia alla Constant Gardener, con un
Leonardo DiCaprio in pienissima forma.
Zwick riesce a costruire un ottimo prodotto politico, rendendo pubblici temi di
assoluto interesse attraverso una forma
da grande pubblico. Nel 2009 torna alla
regia per Defiance, dove tre fratelli ebrei
(Daniel Craig, Liev Schreiber e Jamie
Bell) cercano vendetta per il massacro
delle loro famiglie da parte dei nazisti
durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel 2011 ritorna nelle sale con la commedia drammatica Amori & altri rimedi,
dove Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway
interpretano due amanti legati da un
amore finemente romantico, dove lei,
malata del morbo di Parkinson, conquisterà il cuore di lui, venditore farmaceutico fascinoso e intrigante, da anni allergico alle relazioni durature.
LA STORIA
Maggie, è una giovane dal seducente
spirito libero, refrattaria a qualsiasi legame. Jamie Randall, è un giovane, brillante e rampante rappresentante farmaceutico dal fascino irresistibile, che sfrutta
quasi infallibilmente sia nel mondo del
lavoro che in quello femminile. L'incontro
tra i due porterà entrambi, con loro grande sorpresa, a sentirsi sotto l'effetto della
droga più forte di tutte: l'amore.
LA CRITICA
L'amore ai tempi del Viagra. No, non è
come pensate voi, i protagonisti sono
CINEFORUM ODEON
giovanissimi e non hanno bisogno della
pillola blu. (...) Altro che 'product placement'! Qui marchi e prodotti sono coprotagonisti del film a tutti gli effetti. Nuova
frontiera della commedia o del marketing? La seconda, temiamo. Si ride un
po', non ci si emoziona mai, si apprezza
il mestiere di tutti malgrado la patina di
cinismo, e basta. Piccolo ruolo per la
compianta Jill Clayburgh.
Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 febbraio 2011
Una commedia. Prima solo erotica, poi
romantica e alla fine un po' patetica, ma
nei limiti giusti. (...) Alla base, c'è un
romanzo americano sul Viagra non ancora uscito qui da noi. Si è incaricato di
portarlo sullo schermo un regista forse
non di molto peso però sorretto sempre
da un buon mestiere, Edward Zwick, di
cui si potranno ricordare L'ultimo samurai con Tom Cruise e, soprattutto
'Defiance'. All'inizio ha puntato tutto sulla
spigliatezza, mettendo il personaggio
principale al centro di avventure erotiche
affidate a ritmi quasi martellanti, poi è
riuscito, con una certa abilità, a farla
confluire in climi più raccolti quando al
sesso si sostituisce improvviso l'amore,
finendo per inserirvi, inatteso, il tema
della malattia che, pur anche un po' commuovendo, riesce a tener lontano dagli
accenti strappalacrime di Love Story. Lo
coadiuvano delle buone tecniche, una
fotografia studiata anche con finezza e
delle musiche con canzoni che sanno
spesso inserire in varie situazioni le
atmosfere più consone. I due protagonisti sono Jake Gyllenhaal ('I segreti di
Brokeback Mountain') e Anne Hathaway
('Il diavolo veste Prada'). Stanno bene
insieme. Anche vestiti. Gian Luigi Rondi,
'Il Tempo', 18 febbraio 2011
(...) Zwick osa questa volta sfumature,
varianti e impliciti, trovando momenti di
ispirata (e insperata) delicatezza.
Combinando il registro romance con la
commedia, Amori & altri rimedi esibisce
sentimento e divertissement nell'America
‘impotente' degli anni Novanta che correggeva l'esasperato puritanesimo, sperimentava in laboratorio gli orgasmi e
avviava la corsa al Viagra. Gli anni in cui
i boomers sfioriti si scoprivano incapaci
di ‘amare' e la Pfizer riduceva in pillole
(blu) il sogno americano.
Marzia Gandolfi, Mymovies.it
CINEFORUM ODEON
Regia: Lucio Pellegrini
Attori:
Pierfrancesco
Favino (Luca Manzi),
Stefano Accorsi (Mario
Tirelli), Vittoria Puccini
(Ginevra), Camilla Filippi
(Elsa), Angelo Orlando
(Salvatore), Eliana Miglio
(Nicoletta)
Soggetto:
Stefano Bises, Andrea
Salerno Sceneggiatura:
Stefano Bises, Laura
Paolucci, Andrea Salerno
Fotografia: Gogò Bianchi
Musiche:
Gabriele
Roberto
Montaggio:
Walter
Fasano
Scenografia: Roberto De
Angelis Costumi: Silvia
Nebbiolo Produzione:
17 - 18 - 19 maggio (16 - 18 - 20 - 22)
DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO IN
COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILM
Distribuzione: MEDUSA (2011) Durata:
102 min. Origine: ITALIA, 2010
Genere:DRAMMATICO, SENTIMENTALE
Il regista
Nasce a ASTI, il 20-10-1965. Studia
Filosofia all'Università di Torino dove
comincia a maturare la sua passione per il
cinema nelle videoteche. Dal 1992 al 1998
lavora come autore in campo televisivo
collaborando con Mtv, Rai e soprattutto
Mediaset, dove si segnala come autore di
trasmissioni come 'Target' e 'Ciro'. Il suo
esordio in campo cinematografico avviene
nel 1999 con il film, 'E allora Mambo'. Nel
2000 è la volta di un'altra commedia riuscita 'Tandem'. Ha curato la realizzazione
della videoclip di Piero Pelù 'Io ci sarò' ed il
corto 'Biodegradabile' per Legambiente e
Telepiù.
lavorare negli ospedali da campo. Passano
gli anni, Mario è diventato un luminare
della cardiochirurgia, ma la sua vita non è
così perfetta. Per questo decide di partire
per il Continente Nero e andare a ritrovare
il suo amico Luca. Ma non sarà solo Mario
a partire, anche Ginevra decide di raggiungere i due e, una volta giunta pure lei sul
posto, il riunito trio si troverà a vivere ancora una volta le antiche emozioni, ma con
inevitabili ripercussioni...
LA CRITICA
Lucio Pellegrini è un regista giovane, estraneo a smanie di megalomania, uno che
non si è mai presentato sullo schermo
senza una storia, che sa cos'è la commedia e come si dirigono gli attori. Uno che
parla del nostro paese e del suo presente
(suo a tutt'oggi l'unico film a parlare dei fatti
di Genova del 2001), anche quando esso è
irrimediabilmente
invischiato
nel
passat(ism)o. Dopo essersi sperimentato
nel comico (i film con Luca e Paolo) e
nell'omaggio alla commedia all'italiana
(Figli delle stelle), con La vita facile tenta
LA STORIA
L'amicizia di Mario e Luca, due ragazzi che
si sono laureati in medicina insieme e si
frequentano assiduamente, viene messa a
dura prova quando
incontrano la giovane e
bellissima Ginevra.
Entarmbi se ne innamorano, ma sarà Mario a
Abbigliamento donna
conquistare il cuore di
lei e i due si sposano.
Vicenza
Deluso, Luca decide di
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
andarsene in Africa per
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
7
una strada ibrida, che contamina genere e
sentimento, e si rivela piacevolmente più
libera. Non tutto deve “tornare” a tutti i costi
nella sceneggiatura di Bises, Paolucci, e
Salerno; il film non si diverte solo a raccontare personaggi che rivelano man mano
aspetti del proprio essere che contraddicono l'etichetta che gli abbiamo facilmente
messo indosso, ma anche a disattendere
le aspettative formali e strutturali: il piccolo
Ippocrate non si farà del male, la sua famiglia non inseguirà Favino con le lance
appuntite, l'infermiera Elsa (Camilla Filippi)
non passerà dall'altra parte dei ferri. Perché
questo è un altro film. Più libero, appunto,
di giocare, da un certo inoltrato momento in
poi, con gli ingredienti del genere – valigette, tradimenti mélo, il caveau di una banca
e una femme fatale - ma anche più vivo e
meno scritto di altri, più attento ai volti che
ai tramonti.
Marianna Cappi, Mymovies.it, marzo 2011
Piacerà a chi sarà piacevolmente sorpreso
dagli sviluppi del racconto. Che dalle premesse sembrerebbe una delle tante commediole sentimentali che oggi impazzano.
E invece incappiamo in un bel numero di
colpi di scena, orchestrati da Pellegrini con
perizia francamente superiore alla nostra
media. Giorgio Carbone, 'Libero', 4 marzo
2011
Regia: Giambattista Avellino
Attori: Luca Argentero (Max
Rizzi), Paola Cortellesi (Irma
Camuzzo), Paolo Ruffini
(Samuele Bazzoni), Myriam
Catania (Enza Giannotti), Claudio
Bigagli (Leo Fenaroli), Marco
Bocci (Pino Conca) Giorgio
Albertazzi (Rolando De Rolandis)
Soggetto: Fabio Bonifacci
Sceneggiatura: Fabio Bonifacci
Giambattista Avellino
(collaborazione) Fotografia: Roberto
Forza Musiche: Pivio, Aldo De
Scalzi Montaggio: Claudio Di
Mauro Scenografia: Marco
Belluzzi Costumi: Nicoletta
Taranta Produzione: RICCARDO
TOZZI, GIOVANNI STABILINI,
MARCO CHIMENZ PER CATTLEYA
Distribuzione: UNIVERSAL
PICTURES INTERNATIONAL
Durata: 95 min. Origine: ITALIA, 2010
Genere: COMMEDIA
Il regista
Nato il 18 Novembre 1957 a Livorno.
Regista e sceneggiatore italiano, durante il
periodo universitario collabora con
Lanciostory e Skorpio come sceneggiatore
di fumetti, poi passa al cinema firmando la
miniserie tv diretta da Aldo Lado La stella
del parco (1991) con Ray Lovelock, Stefania
Sandrelli, Paolo Marchese, Francesca Neri,
Riccardo Montanaro e Maurizio Tropea.
Alla ricerca della commedia italiana perduSuccessivamente, lavora dietro lo script di:
ta, Pellegrini mescola molti ingredienti
Cascina Vianello, I misteri di Cascina
socio sentimentali per narrare l'amicizia tra Vianello e il film tv Crociera Vianello (2008);
due medici, uno in Africa senza frontiere, il programma “Quelli che… lo smoking”
l'altro a Roma per Tangentopoli. Tra loro, (2001) di Paolo Beldi con Simona Ventura e
che novità!, una ragazza che fa sbandare il Gene Gnocchi. Il primo film da lui scenegfilm verso un improbabile thriller. La somma giato è Nati stanchi (2002) diretto da
degli addendi non dà il risultato sperato: si Dominick Tambasco con la coppia comica
scivola nel folk, cinismo e buonismo, siciliana di “Zelig” e “L'ottavo nano” Ficarra
miscuglio di generi invadente, le star e Picone, ma anche con Luigi Maria
(Accorsi e Favino gassmaneggiante) gio- Burruano e Aurora Quattrocchi. La collabocano assai sotto e sopra tono. Maurizio razione con questo duo comico continua
Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 marzo 2011 anche con la commedia Il 7 e l'8 (2007) che
però Avellino arriva a
dirigere con ritmo ed
equilibrio come regista
imbastendo la storia di
uno scambio di culle
con l'aiuto di interpreti
come
Eleonora
Abbagnato,
Rocco
Abbigliamento donna
Barbaro, Arnoldo Foà,
Remo Girone, Lucia
Vicenza
Sardo, Tony Sperandeo
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
e Andrea Tidona.
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
8
24 - 25 - 26 maggio
(Ore 16 - 18 - 20 - 22)
Stesso successo per La matassa (2009),
che mantiene lo stesso disarmante candore.
LA STORIA
Delusi dal mondo del lavoro, tutt'altro che
meritocratico, tre giovani e talentuosi professionisti, amici tra loro, decidono di reagire e ribellarsi al sistema. Max, valido giornalista in un quotidiano locale, per arrotondare è costretto a scrivere su improbabili
riviste di settore e quando finalmente sembra a un passo dall'agognata assunzione
viene scavalcato dalla figlia di un celebre
scrittore. Irma è invece uno dei dottori più
stimati dell'ospedale in cui lavora e sopravvive grazie alle borse di studio; quando sta
per ottenere il contratto le viene tuttavia
preferita la nuova fidanzata del primario.
Samuele, genio del diritto penale, sta per
vincere un concorso da ricercatore dopo
anni passati a fare l'assistente-schiavo di
un barone universitario; il posto gli viene
però soffiato dall'inetto genero del barone.
Tutti gli anni passati tra esami, lauree e
specializzazioni sembrano improvvisamente inutili e per questo Max, Irma e Samuele
decidono di ribellarsi al sistema prendendo
di mira ciascuno il raccomandato dell'altro
con piccole vendette e molestie quotidiane.
Tuttavia, quello che era iniziato come un
gioco, sfuggirà loro di mano...
LA CRITICA
Chi di noi, almeno una volta, non si è
lasciato tentare da una scorciatoia? Dal
conoscente che può farci ottenere un lavoro a quello che può toglierci una multa?
Bisogna iniziare a liberarsi da questa mentalità a partire dalle piccole cose.(...)
Potrebbe trovare frotte di emulatori in patria
CINEFORUM ODEON
la trovata del film di Giambattista Avellino,
C'é chi dice no (come l'omonima canzone
di Vasco, che è però assente dalla pellicola): la conferma di Argentero come interprete più gettonato della nuova commedia italiana (e di Fabio Bonifacci come sceneggiatore: era stato già autore di Diverso da
chi?), spunti d'attualità trattati con leggerezza, una colonna sonora alla moda e il côté
medio-alto borghese. Ambientato a Firenze
- "Rispetto a Roma è una città piccola, che
offre molte meno alternative ai personaggi
e gli dà quindi maggiori pressioni", motiva
Avellino - C'è chi dice no è la storia di tre ex
compagni di liceo - lei è medico, lui giornalista, l'altro professore di diritto, tutti e tre
precari - che si ritrovano quindici anni dopo,
unici della classe a non avere avuto successo professionale perché puntualmente
scavalcati da quelli con i "giusti" agganci
familiari. Decidono che è l'ora di reagire,
all'inizio con una spietata attività di stalking,
poi con maggiore consapevolezza politica
che li porta a dar vita al movimento "I pirati
del merito". Ma il sistema è destinate a
rimanere com'è. "Le raccomandazioni
c'erano anche 50 anni fa - racconta
Albertazzi, guest star del film nel ruolo del
"barone" universitario che favorisce l'impresentabile genero - solo che oggi si sono
moltiplicate perché è aumentato il numero
di coloro che le possono dare. Prima c'erano due sottosegretari, oggi ne abbiamo
sette". "Ma - aggiunge Albertazzi - non
bisogna generalizzare: una cosa è segnalare chi ha talento, come ho fatto io una volta
proponendo Alida Valli a Joseph Losey;
un'altra è mettere tre imbecilli a fare i direttori dei teatri solo perché tuoi parenti".
Rispetto al passato inoltre "c'è molta meno
fiducia nel futuro, maggiore rassegnazione"
- sostiene Marco Chimenz, uno dei produttori - e questo spiegherebbe perché le
nuove commedie italiane, se pur a tematica
sociale, non condividono la cattiveria e il
cinismo senza ritorno di quelle alla Monicelli:
"Inconsciamente abbiamo bisogno di
redenzione", conferma Avellino. E nessun
problema se questa passa dalla commedia:
"Abbiamo una grande tradizione di commedie che hanno utilizzato la risata per farci
riflettere - interviene Albertazzi - e del resto
anche quella di Dante era commedia.
Credo che questo sia un buon film, girato
con leggerezza. Oltre che contro il nepotismo, si scaglia contro la burocrazia che
soffoca il Paese. Gianluca Arnone,
Cinemtografo.it, 05 Aprile 2011
Da alcuni anni la stragrande maggioranza
CINEFORUM ODEON
del cinema italiano
ha intrapreso un’unica strada, quella
della commedia. Per
amore del pubblico e
del botteghino, la
‘nuova commedia
all’italiana’ sforna
decine di film l’anno
tanto da riuscire a
dividere il genere in
svariati filoni. Tra
questi, spicca quello
che guarda al sociale e che cerca di
inquadrare l’attualità del nostro Paese. C’è
chi dice no percorre questa strada, affrontando un tema tanto drammatico quanto
deontologicamente scorretto: la raccomandazione, caratteristica tipica degli italiani,
che ne hanno fatto ormai un tragico costume. Sulle spalle dei tre bravi protagonisti,
Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo
Ruffini, il peso delle storie di tre giovani che
provano a combattere il sistema. Ne esce
fuori un film dal ritmo efficace e dalla giusta
dose di leggerezza, grazie alla tecnica del
regista Giambattista Avellino e alla penna
sicura di Fabio Bonifacci, sceneggiatore
ormai esperto del filone della ‘commedia
sociale’. Ciò che colpisce è che si sorride
nonostante la drammaticità di un tema tragicamente attuale. Sarebbe bello se il film
riuscisse a svegliare le coscienze, anche
perché mai come ora, il nostro Paese
avrebbe bisogno di quelle ‘ombre del merito’ in grado di impensierire finalmente un
sistema del lavoro che denigra e mortifica.
Cristian Scardigno, 35mm.it, 6 aprile 2011
oggi più disorientamento e disillusione, ben
rappresentati anche dai personaggi del film,
il cinema si incarica in parte di controbilanciare questi sentimenti: con una piccola
porta aperta alla speranza che si prende
anche il rischio (a nostro parere ben avvertibile) di legittimare in parte l'esistente. E'
comunque vero che, se gli stereotipi si
affacciano in più di una scena (i due studenti "spinellati" coinquilini del ricercatore, la
ragazza raccomandata ultraricca e col
poster di Che Guevara) e qualche situazione risulta eccessivamente prevedibile (la
storia d'amore tra la suddetta ragazza e il
personaggio di Argentero, annunciata sin
dalla prima entrata in scena di lei), la regia
riesce a creare, in modo molto abile, un
coinvolgimento emotivo raro in prodotti di
questo genere, con momenti topici come la
dimostrazione finale ma anche con altri più
intimi come lo svelamento, verso le ultime
battute, della storia di un personaggio fino
ad allora considerato secondario. Elementi
che, insieme all'affiatamento dei tre protagonisti (a cui si aggiunge un gradito e gradevole cameo di Giorgio Albertazzi) fanno di
C'è chi dice no un prodotto d'intrattenimento
valido, che riesce anche a restituire e a fissare su pellicola un po' della nostra, sempre
più sfuggente, realtà. Se non si chiede al
cinema di cambiare il mondo (compito che
peraltro non è mai stato il suo) si può essere
soddisfatti. Marco Minniti, Movieplayer.it, 05
Aprile 2011
Il film, per gran parte della sua durata, strappa risate convinte: ma, come da tradizione
del nostro cinema, sono risate amare. Tirare
in ballo per l'ennesima volta la commedia
all'italiana e il cinema di maestri come Mario
Monicelli e Dino Risi è operazione oziosa
quanto, in fondo, inevitabile: ma la cattiveria
di quel cinema è lontana, e lo sguardo di
registi come Giambattista
Avellino è al contempo
più accomodante e più
(ingenuamente?) speranzoso di un cambiamento pacifico dell'esistente. D'altronde, come
lo stesso regista ha
ricordato in conferenza
stampa, i tempi sono
Ottica Signorini di G. Cegan
mutati, e se nel tessuto Corso Fogazzaro, 71 ° 36100 Vicenza
sociale italiano ci sono T 0444 322758
9
31 maggio 1 - 2 giugno
(Ore 16 - 18 - 20 - 22)
Regia: Eugenio Cappuccio Attori: Emilio
Solfrizzi (Piero Cicala), Belén Rodríguez
(Talita Cortès), Iaia Forte (Marta, ex moglie
Piero), Fabrizio Buompastore (Emissario),
Totò Onnis (Gianni, barbiere amico di
Piero), Gaetano D'Amore (Vincenzo
Corrente, pizzaiolo), Salvatore Marino
(Amed, cuoco), Roberto De Francesco
(Gustavo Bacelli, giornalista), Gianni
Colajemma (Michele, barista), Manuela
Morabito (Arianna, prostituta), Pinuccio
Sinisi (Superman, pescatore), Francesca
Faiella (Assistente di Talita), Azzurra
Martino (Giusy, cameriera Soggetto:
Antonio Avati (idea) Sceneggiatura:
Eugenio Cappuccio, Claudio Piersanti,
Guia Soncini (collaborazione) Fotografia:
Gian Filippo Corticelli Musiche: Franco
Cerasi Montaggio: Fabio Nunziata
Scenografia: Giuliano Pannuti Costumi:
Stefania Consaga, Maria Fassari
Produzione:
DUEA
FILM
IN
COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILM
Distribuzione: MEDUSA (2011) Origine:
ITALIA, 2010 Genere:COMMEDIA Durata:
100 min.
Il regista
Nasce a Latina nel 1961. Fra il 1983 e il
1985 frequenta il Centro sperimentale di
cinematografia di Roma, diplomandosi in
sceneggiatura. È assistente alla regia in
Ginger e Fred di Fellini, al quale nel 1990
dedica il documentario Verso la Luna. Nel
1995 vince la sezione Pardi di Domani al
Festival di Locarno con il corto Il caricatore
che, due anni dopo, diventa un lungometraggio realizzato e interpretato insieme a
M. Gaudioso e F. Nunziata. Con gli stessi
collaboratori nel 1999 realizza e interpreta
La vita è una
sola, che sottopone a uno
sguardo ironico
e grottesco il
mondo dei giovani aspiranti
registi.
Nel
2004 si misura
con la prima prova di regia autonoma in
Volevo solo dormirle addosso, graffiante
ritratto di un giovane manager impegnato
in una complessa ristrutturazione aziendale che impone il taglio di numerosi posti di
lavoro.
LA STORIA
Negli anni '80 Piero Cicala aveva raggiunto il successo con la sua hit 'Io, te e il
mare'. Tuttavia, nonostante un milione di
dischi venduti, Piero è rimasto una meteora del panorama musicale e negli anni s'è
visto svanire la fortuna dalle mani. Piero è
tornato a vivere in Puglia, ma quando
viene chiamato a Roma per partecipare a
una trasmissione televisiva sulle glorie del
passato non esita a recarsi nella capitale,
dove incontrerà anche la bella e famosa,
regina del gossip Talita Cortès …
LA CRITICA
SEZIONE MANCANTE. IL FILM E' IN USCITA
NAZIONALE IL 15/04/2011.
Su www.odeonline.it l’ intervista completa
a Eugenio Cappuccio, Belen Rodriguez e
Emilio Solfrizzi (di Francesca Fiorentino,
Movieplayer.it)
Eugenio, com'è nato il progetto del film?
Eugenio Cappuccio: E' nato come i film di
Abbigliamento donna
Vicenza
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
10
una volta, con il produttore, Antonio Avati,
che ha avuto un'idea e mi ha chiamato. Il
bello del film è che i due protagonisti sono
due personaggi di oggi, non si può nacondere che gli elementi di racconto del presente siano tutti vivi. Piero Cicala è un
cantante che ha venduto un milione di
copie e trent'anni dopo sente nuovamente
il desiderio di sfidare il mondo dello spettacolo e lo fa partecipando a I migliori anni di
Carlo Conti. Tornando a Roma incontra la
Cortès che lo porta in un ulteriore altrove.
Antonio Avati: L'idea del film mi è venuta
proprio vedendo Carlo Conti in tv. Mi è
venuta voglia di scoprire cosa succedeva
a far incontrare una diva alla Paris Hilton
con l'ex cantante più sfigato d'Italia.
Belen, possiamo dire che il personaggio di
Talita ti somigli un po'?
Belen Rodriguez: A dire la verità leggendo
il copione, parecchio tempo fa, ho avuto
subito la sensazione che il personaggio mi
si avvicinasse molto, è una specie di
azienda che cammina. Così ho pensato
che sarebbe stato facile farlo e ho deciso
di interpretarlo. Poi quando ho incontrato
Eugenio ho capito che dovevo trovare
un'altra chiave per rendere quella figura,
con tutte le somiglianze del caso. Sono
stata io ad adattarmi al personaggio. (...)
PROSEGUE SU: www.odeonline.it
Quarto Potere snc
Contrà Pusterla, 14
Tel./fax 0444 022746
CINEFORUM ODEON
7 - 8 - 9 giugno (Ore 16 - 18 - 20 - 22)
Regia: Emidio Greco Attori: Giuseppe Battiston
('Il Professore'), Ambra Angiolini (La Marchesa),
Giorgia Salari
(Lea), Annapaola Vellaccio
(Gina), Francesca Fava (Wanda), Iaia Forte (La
Signora) Soggetto: Franco Lucentini (racconto),
Emidio Greco Sceneggiatura: Emidio Greco
Fotografia: Francesco Di Giacomo Musiche:
Luis Enríquez Bacalov (Luis Bacalov)
Montaggio: Bruno Sarandrea Scenografia:
Marcello Di Carlo Arredamento: Luciano
Cammerieri Costumi: Loredana Buscemi Tratto
da: racconto omonimo di Franco Lucentini (Ed.
Mondadori) Produzione: EMANUELE NESPECA,
GIANLUCA ARCOPINTO E MARCO LEDDA
PER LA FABBRICHETTA S.R.L. IN
COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
Distribuzione: MOVIMENTO FILM (2011)
Durata: 90 min. Origine: ITALIA, 2010 Genere:
DRAMMATICO
Il regista
Nasce a LEPORANO (TA) il 20-10-1938. Nel
1952 si trasferisce a Torino dove completa gli
studi. Comincia in questo periodo ad interessarsi al mondo dello spettacolo preferendo però il
teatro al cinema. Si appassiona al grande
schermo a 19 anni, dopo aver preso parte ad
alcune conferenze del critico cinematografico
della 'Stampa' Mario Gromo. Nel 1964 vince il
concorso ed entra al Centro Sperimentale di
Cinematografia, dove si diploma in regia due
anni dopo con il saggio d'esame 'Uno, due e
tre'. Dopo il diploma resta al Centro Sperimentale
altri due anni, fino al 1968, come insegnante di
regia. La sua collaborazione con la tv di Stato
prosegue, con profitto, fino al 1980 con programmi culturali, documentari e inchieste fra le
quali 'Da una guerra all'altra' (1976-77), 'Niente
da vedere, niente da nascondere' (1978) e
'L'Italia del boom' (1979), vincitore del premio
'Saint Vincent' per la migliore inchiesta tv.
Debutta alla regia di lungometraggi cinematografici nel 1974 con 'L'invenzione di Morel' tratto dal romanzo di Adolfo Bioy Casares - che
partecipa al Festival di Cannes nella 'Quinzaine
des Réalisateurs'. Per due anni consecutivi (il
1975 ed il 1976) la pellicola viene proiettata
quotidianamente in nove musei europei d'arte
moderna nell'ambito della mostra 'Le macchine
celibi'. La sua opera seconda, 'Ehrengard' (tratta dal romanzo omonimo di Karen Blixen),
viene presentata alla Mostra di Venezia del
1982. L'anno seguente la pellicola vince il premio 'Cinema e società' come "miglior film tratto
da opera letteraria" ma circola molto poco a
causa del fallimento della Gaumont Italia che lo
aveva acquistato. Il terzo lungometraggio, 'Un
caso d'incoscienza' (1984, da un soggetto originale dell'autore) viene presentato alla Mostra di
Venezia nella sezione 'Film per la tv'. Dopo aver
girato, per la tv svizzera, due programma culturali ('Vivere un'altra vita' nel 1988 e
'Contrabbando d'idee' l'anno dopo), nel 1991
realizza 'Una storia semplice", dal romanzo
omonimo di Leonardo Sciascia, che riceve un
Leone d'oro alla Mostra di Venezia per l'interpretazione di Gian Maria Volontè. La pellicola
vince, fra l'altro, una 'Grolla d'Oro' per l'interpretazione, un 'Nastro d'argento' per la sceneggiatura, un 'Globo d'oro' per la sceneggiatura e la
musica e l'Antigone d'oro al Festival di
Montpellier. Nel 1998 il suo 'Milonga' vince il
'Globo d'oro' della stampa estera per l'interpretazione di Giancarlo Giannini'.
LA STORIA
"Il Professore" è un quarantenne dall'aspetto
scialbo, dall'espressione concentrata e stupita, che sembra vivere in un universo racchiuso solo nella sua testa e che vive in una casa
per appuntamenti dove viene utilizzato come tuttofare. Complice l'amicizia
con la Marchesa, una prostituta della
casa che ha tentato il suicidio per una
delusione d'amore, e le visite agli
scavi della Villa
di Adriano, a
Tivoli, la sua
coscienza
si
smuoverà
tra
I NOSTRI SERVIZI
scambi e intrecci
Trasferimenti con autovettura
Matrimoni/Feste
e pulmino 9 posti
Trasferimenti Hotel/discoteche di significati con
Trasferimenti da/per aeroporti
Tour delle ville Venete
la mediocrità
Viaggi personali
Escursioni in città d’Arte
Servizi ausiliari ad aziende
Servizio spesa-Shopping
della sua vita.
LA CRITICA
SEZIONE CRITICA RIDOTTA: IL FILM E’ IN USCITA
NAZIONALE IL 29/04/2011
Notizie degli scavi è il titolo di un racconto pubblicato da Franco Lucentini nel 1964, prima di formare la celebre coppia letteraria con Carlo
Fruttero. Il regista Emidio Greco avrebbe voluto
trarne un film già all'epoca, ma fu distratto da altri
impegni e solo ora, da più di quarat'anni, è riuscito a realizzare il suo progetto, presentato fuori
concorso alla Mostra di Venezia. Nella trasposizione dalla pagina allo schermo, Greco ha scelto
di ambientare la vicenda al presente ma ha conservato il linguaggio artificioso e straniante inventato da Lucentini per il personaggio del Professore.
Soprannominato così, con evidente ironia, il
Professore è un quarantenne che sembra vivere
sempre assorto nei suoi pensieri, distratto e infantile, tutto preso dalle piccolezze dei compiti quotidiani, che per lui sono enormi. Vive in una casa di
prostitute facendo pulizie e commissioni alle
ragazze, che lo trattano con condiscendenza. Un
giorno viene incaricato di fare visita in ospedale
alla Marchesa, una prostituta che prima faceva
parte della casa e che ha tentato il suicidio per
amore. Anche con lei ili Professore si mostra
disponibile, tornando più volte a trovarla nei
momenti liberi del suo lavoro, che consiste per
esempio nell'accompagnare le ragazze quando
vanno in trasferta fuori Roma. In una di queste
occasioni, per ingannare l'attesa visita la Villa
Adriana di Tivoli, tornandoci poi più volte per
osservarne ogni singolo particolare. La contemplazione del monumento, insieme alla nuova
conoscenza, provocano nel Professore un risveglio, una trasformazione, una fame di vita. (…)
La scelta registica, non risolta fino in fondo, risente di questo stare a metà fra il realismo, le forti
caratterizzazioni delle figure di contorno e l'aspirazione all'astrazione. Dove invece il film funziona
meglio è ,senz'altro nell'interpretazione dei due
attori protagonisti, una dolente Ambra Angiolini,
che sta dimostrando sempre più le sue qualità, e
uno spaesato Battiston senza barba, scosso da
improvvise illuminazioni. Il racconto morale di
Lucentini ha in loro i suoi più giusti e partecipi
interpreti. Barbara Corsi, Vivilcinema n°2, marzo/
aprile 20011
P.zza Biade 18
Vicenza
cell.327.1324353
EL GELATARO
DE MAGRE‛
Fiere/Convention cene d’affari
CINEFORUM ODEON
11
104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104°
ARCUGNANO (VI) - Via Adige, 44
Tel. e Fax 0444.288697
Cell. 333.2039973
Emporio Biologico
Alimenti Biologici - Alimenti per intolleranze - Detersivi ecologici alla spina
ORARIO CONTINUATO 9:00 - 19:30 - Mercoledì CHIUSO Pomeriggio
Vicenza C.trà S.Marco, 8 - Tel.0444.327267 - E-mail: [email protected]
Ristorazione tipica vicentina
Formule “Pausa pranzo”
Buffet di laurea e altri eventi
APERT O T UTTI I G IOR NI
Contrà Do Rode 20 a Vicenza tel. 0444.544085
SCONTO 10% a tutti i TESSERATI del Cinema ODEON
CINEFORUM ODEON
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