RAPPORTO ORSO MARSICANO

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RAPPORTO ORSO MARSICANO
Naturaprotetta
NOTIZIARIO DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE
N.19 - ESTATE 2016 - SPECIALE ORSO
RAPPORTO ORSO MARSICANO
2015
Naturaprotetta
A Massimiliano Rocco
arco
NAZIONALE
’Abruzzo
Lazio e Molise
compagno di viaggio degli ultimi dieci anni
nella tutela dell’Orso bruno marsicano,
che ci ha lasciato prematuramente nel 2015
Reg. Trib. Sulmona n.136 del 19/07/2007
Distribuzione gratuita
DIRETTORE EDITORIALE
ANTONIO CARRARA
DIRETTORE RESPONSABILE
FRANCO AVALLONE
COORDINAMENTO REDAZIONALE
DARIO FEBBO
A CURA DI
ANTONIO CARRARA
DANIELA D’AMICO
TESTI
ROBERTA LATINI
LEONARDO GENTILE
CINZIA SULLI
DANIELA D’AMICO
ISABELLA BUDANO
CARMELO GENTILE
CONTRIBUTI DI
IVANA PIZZOL
Regione Lazio
LUCIANO SAMMARONE
Corpo Forestale Dello Stato
ANTONIO ANTONUCCI e GIOVANNA DI DOMENICO
Parco Nazionale della Maiella
FEDERICO STRIGLIONI
Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga
PAOLA MORINI
Parco Regionale Sirente Velino
MAURO FABRIZIO e ANTONIO MONACO
Sommario
INTRODUZIONE.........................................................................................................................................................................................................................................................................
1. Monitoraggio............................................................................................................................................................................................................................................................................
1.1 L’ultimo monitoraggio genetico................................................................................................................................................................................................
1.2 Conta delle femmine con cuccioli................................................................................................................................................................................
2. Catture........................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Cause di morte............................................................................................................................................................................................................................................................
4. Orsi confidenti..............................................................................................................................................................................................................................................................
5. Misure di prevenzione..................................................................................................................................................................................................................................
6. Indennizzo dei danni da Orso.........................................................................................................................................................................................................
Per ulteriori approfondimenti..........................................................................................................................................................................................................
7. Attività Nuclei Cinofili Antiveleno in area PATOM........................................................................................................................................
8. Attività di comunicazione e sensibilizzazione.....................................................................................................................................................
Riserva Naturale Regionale Monte Genzana - Alto Gizio
9. Attività didattiche....................................................................................................................................................................................................................................................
GRAFICA/IMPAGINAZIONE
10. Formazione...................................................................................................................................................................................................................................................................
VALENTINO MASTRELLA
HA COLLABORATO
CARMELINA DI LORETO
STAMPA
ROTOSTAMPA GROUP SRL - ROMA
FOTOGRAFIE
ARCHIVIO PNALM, V. MASTRELLA, R. LATINI,
A. MONACO, B. D’AMICIS, A. IANNARELLI
HOMO AMBIENS, G. MANCORI, S. MEGALE, R. VISCI
11. Rilascio di un cucciolo di Orso bruno marsicano.....................................................................................................................................
L’Orso bruno marsicano nell’Appennino Centrale
Nella Regione Molise......................................................................................................................................................................................................................................
Nel Parco Naturale Regionale del Sirente - Velino....................................................................................................................................
Nel Parco Nazionale della Majella ......................................................................................................................................................................................
PARCO NAZIONALE
Nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana - Alto Gizio ......................................................................................
Viale Santa Lucia 67032 Pescasseroli (AQ)
Nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.........................................................................................................................
tel 0863 91131 - fax 0863 912132
[email protected]
www.parcoabruzzo.it
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Nella Regione Lazio...........................................................................................................................................................................................................................................
FOTO DI COPERTINA
VALENTINO MASTRELLA
D’ABRUZZO LAZIO E MOLISE
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5
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PRESENTAZIONE......................................................................................................................................................................................................................................................................
PRESENTAZIONE
U
n rapporto sull’Orso bruno marsicano, una nuova iniziativa del Parco
per la conservazione di un animale
meraviglioso ed unico che rappresenta una priorità nell’azione quotidiana
dell’Ente.
foto di Valentino Mastrella
Vogliamo rispondere a sollecitazioni che
vengono dal mondo dell’associazionismo,
ma non solo da questo, e allo stesso tempo
colmare un vuoto informativo al quale
crediamo siano interessati Enti e istituzioni
che con il Parco condividono la responsabilità
della tutela dell’orso, ma anche abitanti dei
territori frequentati dal plantigrado, visitatori, turisti e
portatori di interesse in genere.
Il rapporto ripropone un’esperienza, ormai quasi
decennale, che sulle alpi realizza la provincia autonoma di Trento a seguito del progetto di reintroduzione dell’orso.
Gli obiettivi della pubblicazione sono semplici e
chiari: dare conto del lavoro che facciamo per la tutela
dell’orso e fornire informazioni utili a tutti coloro
che sono interessati alla protezione della natura e
fattivamente impegnati per l’espansione dell’orso
sull’appennino.
Con questa nuova iniziativa, ci assumiamo un ulteriore impegno, nella convinzione che è necessario
coinvolgere sempre di più, e forze più numerose, per
un obiettivo che è sicuramente fondamentale per la
conservazione della biodiversità, ma allo stesso tempo
è particolarmente ambizioso in un percorso irto di
ostacoli.
Un impegno comune a svolgere azioni specifiche in
un quadro di coordinamento indispensabile a superare la frammentazione delle competenze che spesso
rende irrisolvibili i problemi.
Il rapporto che presentiamo lo vogliamo considerare
anche il frutto di un impegno comune nell’ambito del
PATOM.
Un impegno che a breve sarà rinnovato con la sottoscrizione del nuovo accordo di programma 2016-2018
al quale parteciperanno direttamente anche il Corpo
forestale dello Stato e il Parco Nazionale della Maiella.
Un ringraziamento a coloro che hanno collaborato
e arricchito il rapporto, consentendoci di offrire un
quadro della situazione più completo ed esaustivo.
Anche questo è il segnale di una cooperazione tra
Enti che si va realizzando nella pratica quotidiana e che
troverà un assetto più compiuto nel nuovo accordo di
programma, a cominciare dalla realizzazione di una
rete di monitoraggio comune.
Il rapporto arricchisce l’azione di informazione
e comunicazione diffusa e quotidiana sulla tutela
dell’orso marsicano, che l’Ente svolge da tempo
attraverso i propri strumenti (sito web, social network),
pubblicazioni specifiche, incontri e convegni.
Voglio ringraziare anche Luigi Boitani e Paolo Ciucci
del Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo
dell’’Università la Sapienza di Roma per aver contribuito, da oltre 10 anni, a sostenere il Parco nelle attività
di ricerca sull’orso.
Negli ultimi dieci anni l’Orso bruno marsicano, da
sempre all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale
per la estrema rarefazione, è stato oggetto di un piano
d’azione per la sua conservazione.
Infine, abbiamo voluto utilizzare la testata “Natura
Protetta”, notiziario “storico” del Parco Nazionale
d’Abruzzo, per trasmettere la continuità dell’impegno
del Parco nella tutela di questo splendido animale,
riaprendo così un canale di comunicazione periodica,
anche a servizio delle Comunità del Parco.
Il Piano di Azione per la Tutela dell’Orso bruno marsicano (PATOM), ha costituito la base e il riferimento per
specifici protocolli d’intesa tra pubbliche amministrazioni, l’ultimo dei quali è stato firmato nel marzo 2014
dal Ministero dell’Ambiente, le tre Regioni interessate e
il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Antonio CARRARA
Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
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foto di Valentino Mastrella
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
INTRODUZIONE
L
a preziosa presenza dell’Orso bruno marsicano, che da quasi cento anni è protetto con
l’istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo,
è oggetto dell’azione quotidiana delle donne
e degli uomini dell’Ente Parco con un impegno che
poggia le basi su un continuo lavoro di ricerca.
Gli esiti di questa, infatti, forniscono la conoscenza per
una gestione sempre più mirata della residua popolazione di Orso, verosimilmente unica al mondo quantomeno per le caratteristiche ecologiche ed etologiche,
nella convinzione dell’assunto che si gestisce meglio
ciò che si conosce di più.
L’impegno del Parco per l’orso può essere cadenzato
anche mensilmente, non interrompendosi neppure
nei mesi invernali, durante il letargo del plantigrado,
che di frequente abbandona la tana per escursioni
all’esterno, permettendo così alle Guardie e ai ricercatori del Parco di rilevarli.
Il controllo si intensifica, ovviamente, in primavera,
quando gli orsi escono dal letargo e cominciano ad
essere osservati, e monitorati, con continuità, registrando anche la presenza dei cuccioli nati all’inizio
dell’anno.
In questo periodo si verificano anche i primi danni
agli animali domestici ed alle colture agricole da parte
dell’Orso, rilevati con sopralluoghi specifici da parte
delle Guardie del Parco.
Nei mesi successivi si intensifica l’attività scientifica
sull’orso, con rilievi telemetrici e controlli conseguenti,
diventando particolarmente intensa negli anni in cui si
attua il censimento genetico, da maggio a luglio, con
uno sforzo di personale e mezzi molto consistente.
Le azioni a tutela del nostro Orso continuano in Agosto
e Settembre con la conta dei cuccioli dell’anno accompagnati dalle mamme, ma anche col rilievo di cuccioli
dell’anno precedente.
Durante tutto l’anno il Parco attua programmi di informazione attraverso il suo Servizio di Educazione ed il
relativo Centro di Educazione Ambientale.
Anche la comunicazione è curata con attenzione e
praticata per tutto l’anno, con produzione di opuscoli,
l’organizzazione di convegni, incontri con gli abitanti
del Parco e visitatori e conferenze stampa, di cui l’opuscolo ne riporta i più salienti.
Un impegno continuo, quindi, supportato da zoologi e
ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma, con
l’obiettivo di favorire l’espansione dell’areale dell’Orso
a tutto l’Appennino centrale, condizione fondamentale
per la sopravvivenza di questa popolazione unica di
plantigradi, con una mortalità naturale, ma anche
causata dall’uomo da ridurre e, possibilmente azzerare.
Anche per queste ragioni nel 2015 abbiamo implementato i nostri sforzi con lo svezzamento e l’allevamento dell’Orsetta “Morena”, trovata in Maggio senza
madre e liberata in natura in Dicembre, operazione
resa possibile dall’abnegazione del personale del Parco
e dall’apporto di ricercatori e zoologi italiani/stranieri
e dell’ISPRA, che si sono prodigati in preziosi suggerimenti nel corso delle varie fasi di crescita dell’Orsetta,
determinando il successo del suo rilascio in natura,
dove sin dal Dicembre scorso viene costantemente
monitorata.
Un’operazione, quest’ultima, che ci ha impegnati in
modo intenso e svolta con entusiasmo dal Parco, che
ha avuto il riconoscimento di molti ricercatori e scienziati europei e nordamericani che ci rende orgogliosi
e ancora più ci impegna per il futuro del nostro Orso
bruno marsicano.
Dario FEBBO
Direttore Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
L’autunno vede invece impegnati il Servizio Veterinario
e quello Scientifico del Parco, oltre quello della
Sorveglianza, in operazioni di cattura di orsi per
munirli di radio collari necessari per la ricerca, occasione questa utile per monitorarli anche dal punto di
vista sanitario.
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
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foto di Valentino Mastrella
1. Monitoraggio
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NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
Tra le attività di gestione, per la tutela dell’Orso bruno marsicano, il monitoraggio
della popolazione ha avuto sempre una parte rilevante.
D
alle tradizionali tecniche di rilevamento su
campo, come ad esempio la ricerca di segni
di presenza (peli, escrementi ed impronte), il rilevamento delle piste su neve, la radiotelemetria e il fototrappolaggio, sono state messe a punto,
negli ultimi anni tecniche aggiuntive, come la conta
delle femmine con i piccoli e il monitoraggio genetico,
che vengono ripetute nel Parco in modo standardizzato da circa dieci anni, fornendo informazioni molto
interessanti e dati confrontabili sulla stima di popolazione e sulla sua capacità riproduttiva.
In base a un insieme ideale di marcatori già selezionati
nel 2011, sono stati utilizzati 11 marcatori (oltre al sesso)
per l’individuazione dei genotipi individuali; 9 di questi
marcatori sono in comune con il laboratorio di genetica dell’ISPRA che è l’Istituto italiano di riferimento.
In alcuni casi di difficile interpretazione si è fatto
ricorso ad un ulteriore marcatore (G10P) anch’esso in
comune tra i due laboratori.
Il monitoraggio genetico viene effettuato nel territorio del Parco e delle sue zone limitrofe, costituite in
larga parte dalla ZPE (Zona di Protezione Esterna) da oltre 10
anni, con un intervallo di circa 3 anni tra un campionamento e l’altro: il primo tentativo di stima della popolazione con questa metodica risale infatti al 2004, nel
2008 è stato condotto uno studio pilota in un’area
campione, mentre nel 2011 e nel 2014 il campionamento è stato esteso a tutto il Parco e alle aree limitrofe grazie al contributo del Progetto Life ARCTOS.
Essenziale per la messa a punto del protocollo e per
l’accuratezza delle stime finali sono stati il lungo lavoro
condotto con gli animali radiocollarati e le collaborazioni con gli istituti di ricerca in particolare con il Dip. di
Biologia Animale e dell’Uomo - Sapienza Università di Roma sotto
la supervisione del Prof. Luigi Boitani e del Dott. Paolo
Ciucci.
Per una popolazione ridotta numericamente e con
una bassa variabilità genetica, il monitoraggio genetico rappresenta ad oggi, in assoluto, la tecnica più
importante.
Per la raccolta dei campioni di pelo sono state utilizzate contestualmente diverse metodiche che si sono
affiancate nel corso del tempo e che hanno permesso
di aumentare la copertura campionaria della popolazione di orso e incrementare le probabilità di cattura
individuali, entrambe condizioni necessarie per ottenere stime affidabili e precise tramite modelli di cattura-ricattura in popolazioni di così ridotte dimensioni.
Le analisi genetiche sono state realizzate presso il
WGI (Wildlife Genetics International, B.C. Canada), laboratorio
specializzato nell’analisi di campioni non-invasivi di
orso.
foto di Valentino Mastrella
Questa tecnica si basa sulla raccolta di campioni di
pelo che vengono poi sottoposti ad analisi genetica
per l’individuazione dei singoli genotipi.
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1.1 L’ultimo monitoraggio genetico
Nei primi mesi dell’anno 2015 sono stati presentati i risultati del monitoraggio genetico
realizzato nell’anno 2014
Per la raccolta dei campioni sono state utilizzate
quattro metodiche:
1. Campionamento sistematico (hair snagging)
Tra la fine di maggio e la fine di luglio sono state
predisposte 215 trappole munite di esche olfattive e
allestite con filo spinato atto a “catturare” campioni
di pelo.
Tali trappole sono state posizionate secondo un
preciso disegno di campionamento all’interno di
una rete a maglie di 5x5 km che copre tutto il territorio del PNALM per una superficie complessiva di
1221 km2.
All’interno di ogni maglia sono state predisposte
5 trappole, attivate alternativamente secondo tempistiche diverse in modo da realizzare 5 sessioni di
cattura successive della durata di 12 giorni ciascuna
(Fig 1).
2. Campionamento accidentale
Si tratta di un campionamento basato sulla
raccolta di peli rinvenuti occasionalmente per
esempio in occasione di danni prodotti dall’orso a
colture o apiari o su fili spinati o recinzioni lungo
passaggi.
Fig 1 – Distribuzione delle 215 trappole utilizzate nel
campionamento sistematico (HS) adottato
nel PNALM (Giugno-Luglio 2014).
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NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
3. Campionamento opportunistico ai ramneti
La raccolta di campioni è avvenuta posizionando
filo spinato intorno ai nuclei di ramno che costituiscono una importante risorsa trofica in tarda
estate e che consente di campionare anche cuccioli
dell’anno.
A partire dalla fine di agosto sono state attivate
25 trappole per pelo in 9 ramneti.
I controlli avvenivano ogni 7-8 giorni e sono durati
per tutto il periodo di fruttificazione del ramno.
4. Campionamento ai rub-tree
Sono stati individuati 102 alberi che gli orsi
utilizzano per strofinarsi e che sono stati opportunamente “armati” con filo spinato per favorire la
raccolta di campioni di pelo.
L’attivazione è avvenuta a partire da fine maggio
e i controlli sono stati effettuati con un intervallo di
11 giorni.
Risultati
Il campionamento del 2014 ha permesso di raccogliere 476 campioni di pelo: di questi 346 sono stati analizzati e 276 hanno
permesso l’estrazione del DNA (Tab 1 fig.2).
2011
2014
N. campioni
679
inviati ad analisi
2011
2014
HS
RT
OPP
INC
HS
RT
OPP
INC
476
159
278
139
67
118
207
81
70
599
466
159
253
122
65
118
204 a
75b
69c
Analizzati
529
466
142
222
105
60
109
120
59
58
Esito analisi
negativo
103
70
40
40
6
17
17
32
7
14
426
276
102
182
99
43
92
88
52
44
80.5%
79.8%
71.8%
82%
94.3%
71.7%
84.4%
73.3%
88.1%
75.9%
Esito analisi
positivo
% esito positivo delle analisi
Tab 1 - confronto dei campioni raccolti nel campionanemto del 2011 e 2014 suddivisi per tecniche di raccolta
(HS: hair snagging; RT: rub tree; Opp: opportunistico ai ramneti: INC: accidentale)
Il campionamento ai rub tree ha fornito il maggior numero di campioni: sono stati raccolti 207 campioni di pelo di cui 204 sono stati
ritenuti idonei e sono stati sottoposti alle analisi genetiche.
Il 47.1% degli alberi “armati” ha dato infatti esito positivo.
Fig 2 – Distribuzione dei campioni di orso analizzati
secondo le diverse tecniche utilizzate nel
PNALM (giugno settembre 2014).
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Il campionamento accidentale ha permesso di raccogliere 70 campioni che sono stati raccolti nel 62% dei casi
durante i sopralluoghi ai danni: 80 campioni sono stati raccolti nei fili spinati posizionati nei ramneti. Il materiale è
stato raccolto su 6 ramneti diversi, 3 di essi infatti non hanno fornito alcun campione (fig. 3)
fig. 3. – Distribuzione dei principali ramneti nel
Parco (n=36), 9 dei quail sono satiti allestiti
con trappole per peli per il campionamento
2014 (27 Aug - 30 Sept 2014). I diversi colori
rappresentano il successo nel numero di
campioni di pelo raccolto.
Tutte le metodiche utilizzate hanno permesso di (Tab 2) estrarre 44 genotipi con una resa del campionamento pari a circa l’80%.
2011
2014
Genotipi identificati (*)
45
Genotipi mai campionati
nei precedenti anni (*)
Genotipi campionati
in una sola tecnica
2011
2014
HS
RT
OPP
INC
HS
RT
OPP
INC
44
26
21
22
10
23
22
13
19
16
15
8
4
8
2
7
5
3
3
20
21
8
2
8
2
4
5
6
6
Tab 2 - Confronto tra il numero dei genotipi campionati nel PNALM tra le diverse tecniche nel 2011 e 2014
(HS: hair snagging; RT: rub tree; Opp: opportunistico ai ramneti: INC: accidentale)
(*) Alcuni genotipi sono stati campionati con più tecniche
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NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
L’analisi statistica dei dati raccolti con i vari metodi descritti ha consentito di stimare la popolazione a 50 individui di
cui 22 maschi e 28 femmine con un rapporto sessi 1:1.27 (MM:FF) e una densità di 38,8 orsi/1000 km². (Tab.3)
La variabilità genetica della popolazione è ridotta come ci si potrebbe aspettare con un esiguo numero di individui
e soggetta nel tempo a veri e propri colli di bottiglia.
I dati del 2014, confrontati con quelli del 2011 mostrano una stabilità demografica, nonostante una discreta produttività con almeno 31 cuccioli nati dal 2011 al 2014 e una media di 7.8 cuccioli nati/anno). (Tab.3)
ANNO
Ntot
Nmaschi
Nfemmine
CV%
Rapporto sessi
Orsi/
(MM:FF)
1000 Km2
Ñ
95% CI
Ñ
95% CI
Ñ
95% CI
2011
51
47 - 66
23
21 - 31
28
26 - 35
7,9%
1:1.22
39,7
2014
50
45 - 69
22
20 - 32
28
25 - 37
10,5%
1:1.27
38.8
Tab 3 - Confronto dei risultati della stima di popolazione, numero di maschi, femmine, rapporto sessi e
densità tra il 2011 e 2014 nel PNALM
Fonte: Ciucci P., V. Gervasi, J. Boulanger, T. Altea, L. Boitani, D. Gentile,
D. Paetkau, C. Sulli, E. Tosoni - Ex post noninvasive survey of the core
Apennine bear population (Ursus arctos marsicanus) in 2014
Project LifeNAT/IT/000160 “ARCTOS” – Action E3
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
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Al monitoraggio genetico, che è una tecnica molto costosa sia in termini
economici che di lavoro su campo, è stata affiancata, a partire dal 2006,
la conta delle femmine con piccoli.
L
a conta viene effettuata da punti di vantaggio
opportunamente posizionati sul territorio in
prossimità di nuclei di ramno che, come già
detto, costituiscono una importante risorsa
trofica.
Le osservazioni vengono condotte in coincidenza
con la maturazione di questa bacca (tra luglio e settembre)
e prevede il coinvolgimento di numerosi operatori per
consentire la simultaneità degli avvistamenti.
Alle osservazioni in simultanea vengono affiancate anche osservazioni opportunistiche e il
fototrappolaggio.
La conta delle femmine con piccoli eseguita nel
2015 ha portato al risultato di tre unità familiari con
5 cuccioli in totale mantenendo quindi la produttività
nella media degli anni 2006-2014 (tab 1) .
Sono state conteggiate inoltre 3 unità familiari con
6 piccoli di un anno che hanno consentito pertanto
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NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
di documentare la sopravvivenza all’inizio del secondo
anno di vita del 54% dei cuccioli nati nel 2014.
I dati delle conte delle femmine con i piccoli ci indicano che la popolazione di orso bruno marsicano ha
un’elevata produttività come testimoniato dal numero
di femmine riproduttive, dalla dimensione della
cucciolata e dall’età precoce di separazione del gruppo
familiare.
Purtroppo, anche i dati di mortalità restano elevati e
questo determina una sostanziale stabilità della popolazione che, nonostante l’elevata produttività, non
riesce a crescere come dovrebbe.
Tra il 2011 e il 2015 sono stati recuperati 13 orsi
morti pari a un numero minimo di 2.6 orsi morti/anno.
Tali valori, da considerarsi minimi in quanto non tutti
gli orsi morti vengono documentati deprimono ovviamente la capacità di ripresa della popolazione.
foto di Valentino Mastrella
1.2 Conta delle femmine con cuccioli
foto di HOMA AMBIENS
Conta delle unità familiari e dei cuccioli dell’anno per anno (2006-2015)
Unità familiari con
piccoli dell’anno
N. totale
cuccioli dell’anno
2006
4
7
2007
3
5
2008
6
10
2009
3
6
2010
5
8
2011
1
3
2012
5
11
2013
4
6
2014
5
11
2015
3
5
MEDIA ± DS
3.8±1.5
7.1±2.8
Tab 1 - Risultati del numero di unità familiari e il numero totale dei cuccioli dell’anno
osservati dal 2006 al 2015 nel PNALM
Fonte: Tosoni E., R. Latini, D. Gentile - Conta cumulativa delle unità
familiari di orso bruno marsicano per la stima della produttività
della popolazione: estate 2015. Relazione PNALM 2015
foto di Valentino Mastrella
ANNO
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
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2. Catture
Catture fuori dal PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)
A
marzo 2015, lo staff tecnico del Parco ha
prestato la propria opera per la ricattura
dell’orsa denominata “Peppina” il cui
collare aveva smesso di funzionare nel
luglio 2013.
Quest’orsa era stata catturata per la prima volta
nell’agosto 2012 a Scanno nella ZPE del PNALM mentre
era intenta ad entrare all’interno di un pollaio.
Nei mesi precedenti alla cattura, l’orsa aveva manifestato scarsa diffidenza nei confronti dell’uomo, e dal
giorno successivo all’applicazione del radio collare è
stato attivato il protocollo di dissuasione.
Il 5/10/2012 l’orsa è stata fototrappolata nella
RNRMGAG (Riserva Naturale Monte Genzana, Alto Gizio).
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NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
Da allora è stata seguita congiuntamente dagli staff
tecnici del PNALM, PNM (Parco Nazionale della Majella)
e della RNRMGAG.
A seguito della rottura del collare, trattandosi di un
orso confidente e in virtù della necessità di monitorare
i primi spostamenti di una femmina fuori dai confini
del PNALM, è stato deciso di procedere alla ricattura.
Il sito di cattura è stato predisposto nel territorio del
comune di Pettorano sul Gizio e controllato dal personale della Riserva. Il sito è stato controllato e pasturato
dal 15 settembre 2014 al 3 marzo 2015 per un totale di
166 giorni e 159 giornate di controllo.
L’orsa ha frequentato il sito in 25 giorni differenti.
Sono state predisposte 6 giornate di cattura che poi
di fatto è avvenuta il 3 marzo.
Catture dentro il PNALM
A partire dalla seconda metà di ottobre 2015 l’attività
sull’orso bruno marsicano è stata dedicata alla cattura
di orsi con l’obiettivo di:
• rimuovere i collari non più funzionanti
(attività prioritaria)
• applicare nuovi radio collari
• monitorare lo stato di salute
Sulla base dei dati pregressi (frequentazione degli
animali target nel medesimo periodo, l’assenza di fattori di
disturbo e frequentazione ai siti negli anni precedenti) sono
previste per le catture.
Otto dei 9 siti allestiti sono stati frequentati da
orsi da un minimo di 1 individuo per sito fino ad un
massimo di 5.
La frequentazione ai siti è avvenuta in media (± DS)
dopo 8 (± 6) giorni dall’attivazione dei siti stessi.
Tre dei siti sono stati frequentati dagli orsi target
per una durata variabile da un minimo di
1 giorno per la F10 fino ad un massimo di 12 giorni
(F08 e F10)
(per la femmina F08, corrispondenti rispettivamente a 1 e
9 notti).
stati individuati complessivamente 9 siti di pasturazione, di cui 7 già utilizzati nei precedenti anni.
Gli orsi target sono stati attratti la prima volta dopo
12 giorni nel caso di F08 e 13 giorni nel caso di F10 .
Quattro siti sono stati allestiti nella zona compresa
tra la Valle del Giovenco e Terraegna con lo scopo
di catturare la femmina F08 e 5 nella zona della
Cicerana per la femmina F10 (entrambe ancora dotate di
Due dei 9 siti allestiti sono stati armati con i lacci con
un minimo di 2 ad un massimo di 5 .
radiocollare).
Sono state effettuate 10 notti di appostamento, una
delle quali ha portato alla cattura della femmina target
F08, alla quale è stato rimosso il radio collare.
Nel caso della femmina F10 la scelta
di concentrare 5 siti in una area di circa
12 km2 (Cicerana) è stata effettuata
considerando la necessatà di aumentare le probabilità di individuare un
sito frequentato in maniera esclusiva
da questa femmina e massimizzare le
probabilità di cattura.
La frequentazione dei siti è stata
verificata tramite controllo visivo e
con l’aiuto di macchine fotografiche a
sensore infrarosso per consentire l’identificazione degli individui frequentanti il
sito e accertare o meno la presenza di
individui idonei alla cattura (orsi noti con
collare).
La messa a terra dei lacci è stata pianificata in seguito al rilevamento di segni
freschi di alimentazione e/o fotografie
del giorno precedente o dello stesso
giorno, li dove accertata la frequentazione da parte di femmine note.
L’attività di cattura si è protratta
complessivamente per un totale di 40
giorni (dal 21 settembre al 30 novembre
2015 ), inclusivi di tutte le fasi, dall’allestimento all’armatura dei siti e si è
conclusa a causa di una nevicata di 3
giorni che ha precluso l’acceso alle zone
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
15
3. Cause di morte
3. Cause di Morte
Dal 1971 al 31 dicembre 2015 nel database del PNALM risultano 112 orsi rinvenuti morti.
Il numero degli orsi rinvenuti morti sicuramente non
corrisponde al totale degli orsi deceduti, perché non
sempre vengono ritrovate le carcasse.
Anche nel corso del 2015 e precisamente il 21
giugnonel territorio di Pescasseroli sono stati rinvenuti
resti di un orso morto sicuramente da molti mesi per
cui non è stato possibile risalire alle cause.
Così come è possibile che alcuni degli orsi dei quali
è possibile documentare la morte non siano ricompresi nel data base del Parco.
Grazie al radiocollare, sia pure non più funzionante
da tempo, è stato possibile stabilire che si trattava di un
orsa femmina di circa 11 anni denominata Tranquilla.
In ogni caso il numero degli orsi morti che allo stato
attuale siamo sicuri di poter documentare è quello
riportato nel grafico 1 con l’andamento per anno.
Come si nota sempre dai dati della tabella 1 le
maggiori cause di mortalità per gli orsi sono da attribuire a: uccisioni da arma da fuoco, investimento
treno/auto, avvelenamento bracconaggio e patologie .
La media degli orsi morti negli ultimi 45 anni è circa
2,5/anno.
In molti casi vengono rinvenute carcasse o pochi
resti di orso per i quali non è possibile stabilire la causa
di morte, come risulta anche dal grafico 2.
Orsi rinvenuti
mort, nell area
deldall'anno
PNALM, dal1971
1971 alall'anno
2015 2015, per anno.
Orsi rinvenuti
morti
10
8
6
4
2
0
15
20
13
20
11
20
09
20
07
20
05
20
03
20
01
20
99
19
97
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
19
16
95
Grafico 1. Andamento annuale del numero di orsi morti dal 1971 al 2015
Fonte: Archivio del PNALM
19
93
19
91
19
89
19
87
19
85
19
83
19
81
19
79
19
77
19
75
19
73
71
19
19
!
Tabella 1
Causa
Numero
Accidentale
3
Aggressione con specifici
6
Annegamento
2
21
Uccisioni arma da fuoco
Avvelenamento
8
Sospetto avvelenamento
2
Bracconaggio
5
Denutrizione
1
Investimento da autovettura
9
Investimento da treno
6
Laccio e arma da fuoco
2
Patologie
5
2
Predazione cani
Ignote
40
Accidentale
Orsi rinvenuti morti e divisi per causa di morte (1971-2015)
3
6
Aggressione con specifici
Annegamento
2
Uccisioni arma da fuoco
21
8
Avvelenamento
Sospetto avvelenamento
2
5
Bracconaggio
1
Denutrizione
9
Investimento da autovettura
6
Investimento da treno
2
Laccio e arma da fuoco
5
Patologie
2
Predazione cani
40
Ignote
0
10
20
30
40
Grafico n 2. Numero di orsi rinvenuti per causa di morte.
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
17
4. Orsi confidenti
Nel Parco e nella ZPE la presenza di orsi confidenti/problematici, animali che frequentano i
centri abitati e non mostrano particolare diffidenza nei confronti degli uomini è documentata da
diversi anni e ciò ha determinato la messa in atto di azioni di prevenzione e di dissuasione.
P
er quanto riguarda l’orsa “Gemma” che ormai
da molti anni frequenta il centro abitato di
Scanno, non ha più, da tempo, il collare e
quindi ciò ha reso problematico la localizzazione e la messa in atto di tecniche di procedure di
dissuasione.
Durante il 2015 comunque sono stati attivati turni
notturni di controllo di sorveglianza con l’obiettivo
prioritario di tranquillizzare la popolazione e di creare
un presidio immediatamente allertabile in caso di
necessità.
Da fine settembre a inizio novembre sono stati effettuati turni pomeridiani e notturni a Villalago-Scanno
dai Guardiaparco e dagli Agenti Forestali
TURNI
18
UNITA’
ORE DI
LAVORO
GUARDIAPARCO
39
78
624
CFS/CTA
31
62
372
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
La frequentazione dell’orsa Gemma in ogni caso
nel 2015 all’interno del centro abitato è stata davvero
limitata, merito probabilmente dell’azione di prevenzione condotta negli anni precedenti dell’abbondanza
di frutta durante l’estate.
Complessivamente tra Scanno e Villalago si sono
verificati tra agosto e settembre solo 7 sopralluoghi di
cui 3 danni a strutture, 1 danno alle api e 3 danni a
carico di animali da cortile.
A fine settembre ha creato scalpore il video che testimoniava l’ingresso in una cantina dell’orsa Gemma
nel centro storico di Villalago.
Dal video sembrava infatti che l’orsa penetrasse
all’interno di una casa mentre in realtà si trattava di
una cantina nella quale erano state messe delle galline
per alcuni giorni.
Il fenomeno degli orsi confidenti negli ultimi anni
ha interessato anche le aree esterne al PNALM e già
a partire dal 2006 nel parco Nazionale della Majella
e negli anni successivi anche nella Riserva Naturale
Regionale Monte Genzana Alto Gizio.
AVVISO
Entrambe le aree protette hanno proceduto
mettendo in atto sistemi di prevenzione e nel 2015,
grazie alla presenza del radiocollare dell’orsa Peppina
è stato possibile intervenire con azioni di dissuasione.
CONVIVERE CON L’ORSO
La rottura del collare avvenuta il 17/9/2015 ha di fatto
impedito la prosecuzione dell’attività di dissuasione.
L’estendersi del fenomeno degli orsi confidenti
anche al di fuori del PNALM ha consentito di attivare
importanti sinergie tra le aree protette.
Il lavoro congiunto dei tecnici delle aree protette
interessate ha portato:
•
alla prima cattura di un orso fuori Parco (orsa
Peppina nel marzo 2015)
•
all’implementazione del Protocollo per la
gestione degli orsi confidenti prodotto nell’ambito del Life ARCTOS fuori dall’area Parco costituendo la prima squadra di intervento fuori
Parco (Parco Nazionale della Majella).
Negli ultimi mesi le visite in paese dell’orsa Gemma sono più
sporadiche, tuttavia continuano ad esserci.
Per questo raccomandiamo a tutti di segnalare al 1515
del Corpo Forestale dello Stato qualsiasi avvistamento di orso.
Sul territorio sono presenti,
dalle ore 18.00 alle ore 6.00, Guardiaparco e Forestali
che potranno intervenire tempestivamente.
Ricordiamo, inoltre, ai possessori di recinti elettrificati, di
garantire il corretto funzionamento degli stessi.
Grazie per la collaborazione
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
19
5. Misure di prevenzione
I
l Parco con il Progetto LIFE Arctos ha consegnato, per la prevenzione
da danni da orso 245 recinzioni elettrificate sia all’interno del territorio del Parco che fuori; di queste 52 erano destinate alla difesa
di apiari, 79 destinate alla difesa di patrimoni zootecnici, il restante
destinato a difendere orti e frutteti soprattutto in relazione alla presenza
di orsi all’interno dei centri abitati.
Alla scadenza del progetto, il Parco si è assunto l’impegno di mantenere tali recinzioni in buono stato di efficienza e di continuare l’azione
di prevenzione dei danni attraverso l’affidamento in comodato d’uso
gratuito di altri recinti elettrificati a chi ne facesse ulteriore richiesta..
foto di Romano Visci
Nel corso del 2015, il Parco, attraverso il Servizio Sorveglianza, ha
effettuato n. 175 sopralluoghi per la verifica del corretto funzionamento
delle recinzioni elettrificate, ha consegnato n. 8 recinzioni complete e
sono stati sostituiti pezzi mancanti o non funzionanti a 7 richiedenti.
20
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
21
6. Indennizzo dei danni da Orso
I danni da Orso marsicano e più in generale da fauna alla zootecnia e all’agricoltura, per
il Parco sono normati dalla legge quadro sulle aree protette (394/91) art. 15, commi 3 e 4 e
dal Regolamento per l’indennizzo, la cui versione attualmente vigente è stata adottata con
deliberazione del C.D. n°13 del 30/04/2011.
N
el Regolamento, viene stabilito che per una
maggiore tutela delle specie protette e per
la riduzione dei conflitti con le attività agricole e zootecniche, l’Ente Parco provvede
a farsi carico dell’indennizzo dei danni da Orso e da
Lupo, anche nei Comuni della ZPE (Zona di Protezione
Esterna/Area Contigua).
La denuncia del danno viene rimessa all’Ente Parco
anche per via telefonica e l’Ente il più rapidamente
possibile dispone il sopralluogo di accertamento.
Viene redatto un verbale, si procede quindi alle
necessarie verifiche e alla liquidazione dell’indennizzo.
In estrema sintesi nel Parco e ZPE in base all’ultimo
aggiornamento, esercitano 1.157 attività zootecniche;
330 delle quali sono piccole attività con allevamenti
per autoconsumo di animali da cortile particolarmente
colpiti dagli orsi confidenti; 51 sono aziende apistiche;
872 sono allevamenti di bovini, equini, ovicaprini e
suini.
Delle aziende totali 1.094 sono stanziali e 63 transumanti per complessive 17.883 UBA (Unità Bovina
Adulta).
Relativamente agli indennizzi dei danni da Orso
è stato preso in considerazione l’ultimo decennio
(2006-2015).
22
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
Complessivamente l’Ente ha liquidato per danni alla
zootecnia 2.488.880,00 euro, dei quali 672.894,20 per
danni da Orso bruno marsicano, pari a circa il 27 % del
totale con una media annua di indennizzi per danni da
Orso di 67.289 euro.
Nel medesimo decennio per danni da Orso bruno
marsicano sono stati effettuati 1.458 sopralluoghi di
accertamento (media annua 146) dei quali 1.426 hanno
avuto parere favorevole e liquidati e 32 sono stati ritenuti non favorevoli all’indennizzo.
Dei sopralluoghi per i quali è stato espresso parere
non favorevole, in 18 di essi non è stato possibile accertare la predazione, mentre per 14 di essi, pur avendo
rilevato un attacco da Orso bruno marsicano, non è
stato possibile liquidarli, in quanto la località ricadeva
al di fuori della ZPE e pertanto fuori dalle competenze
dell’Ente.
Nel grafico 1 è riportata la distribuzione in euro dei
danni da Orso bruno marsicano nelle principali attività
zootecniche danneggiate.
La ripartizione dei 1.426 sopralluoghi effettuati per
danni da Orso bruno marsicano tra le varie specie
domestiche, hanno riguardato come era prevedibile gli
ovini perché è la specie zootecnica più rappresentata
nel territorio.
€ 26.111,16 € 15.129,54
Grafico 1 - Ripartizione in Euro dei settori della zootecnia
danneggiati
Zootecnia
Apicultura
Strutture
Spese Veterinarie
Va comunque evidenziato che nel decennio a cui ci
si riferisce, sono stati registrati 191 sopralluoghi (18%)
per attacchi ad animali da cortile, effettuati nella straSuini
grande maggioranza dei casi da Orsi 17
confidenti.
Equini
79
Tali predazioni si sono spesso verificate
ai margini
170
Caprini
di centri abitati.
Bovini
Sebbene
280
siano una piccola percentuale,
contribuiOvini
scono ad innalzare il livello del conflitto.
866
Animali
da cortile
Il numero
di capi
indennizzati 4116
dal 2006 al 2015
(grafico 2) riguarda in maniera predominante gli
animali da cortile con una media di 61 animali deceduti per ogni evento di predazione a differenza degli
!1
ovi-caprini dove la media risulta essere di 1 capo.
Per gli ovi-caprini i sopralluoghi riguardanti situazioni di over killing (predazioni superiori a 10 capi/
evento di predazione) è dell’1,1% (n=6 su 548 sopralluoghi effettuati).
Suini
Equini
2 - Percentuale dei capi predati e indennizzati nel
Caprini Graficoperiodo
2006 -2015 nel PNALM
Bovini
Ovini
Animali da cortile
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
23
2010
215 €
100.000,00
2011
245 €
150.000,00
2012
173 €
60.000,00
2013
152 €
65.000,00
2014
120 €
67.000,00
Dal 2006
al 2015 l’andamento
dei danni alla
zootecnia ha evidenziato un picco nel 2010 e 2011 come si rileva
2015
75 €
54.000,00
dal grafico 3.
300
€ 160.000,00
n° sopralluoghi
importo
250
€ 140.000,00
€ 120.000,00
200
€ 100.000,00
150
€ 80.000,00
€ 60.000,00
100
€ 40.000,00
50
€ 20.000,00
0
€ ,00
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Grafico 3. l’andamento annuale dei sopralluoghi per danni alla zootecnia da Orso alla zootecnia rapportato agli importi
annuali liquidati
Infine, come evidenziato nel grafico 4 la maggior parte dei danni si verifica nella ZPE del Parco con particolare
incidenza nel versante abruzzese.
600
PNALM
ZPE
extraZPE
558
N° SOPRALLUOGHI
450
!1
300
313
289
209
150
0
2
ABRUZZO
PNALM
Grafico 4. Numero
dei sopralluoghi suddivisi per regioni
313e competenze territoriali
24
13
7
35
LAZIO
MOLISE
209
7
ZPE
558
289
35
extra ZPE
2
13
0
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
0
foto diGiancarlo Mancori
L’entità dell’indennizzo per i danni arrecati dall’orso
alle attività agricole all’interno del territorio del PNALM
e della Zona di Protezione Esterna (Tab 1), pur se molto
altalenante, mostra un trend in crescita negli ultimi
anni. (Grafico 5)
Esso è comunque minimo (media di 4.500,00 € circa),
specie se rapportato al territorio (circa 130.000 ha) e ai
danni causati dagli ungulati (media di 65.000,00 € circa
nel medesimo periodo).
Tra le colture maggiormente “appetite” figurano
frutta (ciliegie, fichi) e prodotti orticoli vari
Anno
Importo
n°
Anno
2009
€
2.935,00
19
2010
€
3.420,00
21
2011
€
6.417,00
58
2012
€
3.650,00
26
2013
€
1.780,00
6
2014
€
5.205,00
18
Importo
n°
2009
€
2.935,00
19
2010
€
3.420,00
21
2011
€
6.417,00
58
2012
€
3.650,00
26
2013
€
1.780,00
6
2014
€
5.205,00
18
2015
€
7.855,00
49
TOTALE
2015
€
7.855,00
49
€
31.262,00
197
TOTALE
€
31.262,00
197
Media
€
4.466,00
28
Media
€
4.466,00
28
Tab 1. Importo degli indennizzi corrisposti e numero dei sopralluoghi
(2009-2015) per danni al settore agricolo.
i da orso
Danni da orso
7.855 €
8.000,00 €
6.417 €
6.000,00 €
3.650 €
7.855 €
5.205 €
5.205 €
4.000,00 €
2.000,00 €
1.780 €
2012
0,00 €
2013
3.650 €
3.420 €
2.935 €
Importo
Tendenza
2008
2014
2009
2015
2010
2011
1.780 €
2012
2013
Importo
Tendenza
2014
2015
Grafico 5.
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
25
“... L’orso è però avventura, leggenda, storia antichissima,
cessata la quale ci sentiremmo tutti un poco più poveri e tristi”.
Dino Buzzati
26
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
foto di Bruno D’Amicis
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
27
7. Attività Nuclei Cinofili Antiveleno in area PATOM
C
on il protocollo per l’attuazione delle azioni
prioritarie del PATOM (Piano d’Azione per la
Tutela dell’Orso bruno marsicano), sottoscritto
il 27/03/2014 tra Ministero dell’Ambiente,
Regione Abruzzo, Lazio, Molise e PNALM, si è stabilito
di affidare al CFS il compito di coordinamento tra gli
organi di vigilanza, coinvolgendo in ciò anche l’Ispettorato Generale e gli Uffici del Parco per migliorare
l’attività di sorveglianza, anche con l’ausilio dei cani
antiveleno.
Per dare operatività agli impegni sottoscritti, il Parco
Nazionale del Gran Sasso, Il Parco Nazionale della
Maiella, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il
CFS (Corpo Forestale dello Stato) hanno definito un protocollo di collaborazione per realizzare azioni concrete
finalizzate a contrastare l’uso illegale del veleno all’interno dell’areale dell’Orso bruno marsicano.
Il protocollo, che è stato sostenuto economicamente dal Ministero dell’Ambiente, prevede l’impiego
di due nuclei cinofili antiveleno, gestiti dal Parco Naz.
del Gran Sasso e dal CFS, sia per azioni preventive,
che d’urgenza. I nuclei cinofili sono quelli addestrati e
costutuiti con il progetto Life ANTITODO.
Il Nucleo Cinofilo Antiveleno è composto da un
conduttore e da due unità di supporto che operano
con due cani, addestrati alla ricerca delle esche avvelenate secondo tecniche e procedure messe a punto
in Andalusia (Spagna), dove il fenomeno ha maggiore
rilevanza e dove, proprio per questo, sono state sviluppate le migliori esperienze del settore.
Di seguito si riportano gli interventi effettuati
nel corso degli anni 2014-2015, molti dei quali sono
stati attivati dal ritrovamento di fauna deceduta per
sospetto avvelenemento.
ANNO 2014
n.
data
comune
prov.
località
area
esito
1
3/5/2014
Collarmele
AQ
Fonte Citruro - Carrito
PATOM
negativo
2
3/17/2014
Bisegna
AQ
Sperone
PNALM
negativo
3
3/18/2014
Bisegna
AQ
Sperone
PNALM
negativo
4
3/27/2014
Campoli
Appennino
FR
Vallocchie e pantano
ZPE PNALM
negativo
5
6/10/2014
Gioia dei Marsi
AQ
Le Grette
PNALM
negativo
6
6/11/2014
Villavallelonga e
Pescasseroli
AQ
V.ne Lampazzo - Fonte Puzza - Valle
Cervara
PNALM
negativo
7
6/12/2014
Civitella Alfedena
AQ
Piano Cardito - Valle Orsara
PNALM
negativo
8
7/15/2014
Villalago
AQ
Quarti Avanti
ZPE PNALM
negativo
9
9/1/2014
Settefrati
FR
Mazara
ZPE PNALM
negativo
10
9/5/2014
Gioia dei Marsi
AQ
Sprone Vecchio Colle Bernardo
PNALM
negativo
11
9/13/2014
Pettorano
sul Gizio
AQ
pista ciclabile Il Lago
PATOM
negativo
12
12/9/2014
Subiaco
ROMA
Monte Livata (stazione sciistica)
P.N.R. M.ti Simbruini
negativo
13
12/18/2014
Borgorose
RI
Sant’Anatolia
PATOM
negativo
SINTESI 2014: n. 13 episodi - TUTTI NEGATIVI - n. 6 PNALM, n. 3 ZPE PNALM, n. 3 PATOM, n. 1 SIMBRUINI
28
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
note
ANNO 2015
n.
data
comune
prov.
località
area
esito
note
1
3/26/2015
Villavallelonga
AQ
Area periurbana
ZPE PNALM
positivo
1 carcassa di volpe
e resti di cibo
2
3/31/2015
Palena
CH
Colle Campana et altre
PNM
positivo
4 carcasse di volpe
3
4/1/2015
Villavallelonga
AQ
La Rena - Cantone
ZPE PNALM
positivo
1 carcassa di volpe
4
4/2/2015
Anversa
degli Abruzzi
AQ
Vicenne
PATOM
negativo
5
4/9/2015
Lecce dei Marsi
AQ
Cardito - Colle S. Vincenzo
ZPE PNALM
positivo
6
4/14/2015
Palena
CH
Colle Campana
PNM
negativo
7
5/4/2015
Vastogirardi
IS
Miglio strada comunale Vullaneta
PATOM
positivo
3 esche con
metaldeide e vetro
8
5/5/2015
Ortona dei Marsi
AQ
depuratore - fiume Giovenco
ZPE PNALM
positivo
1 carcassa di volpe
9
5/6/2015
Ortona dei Marsi
AQ
Cesoli
ZPE PNALM
negativo
10
5/18/2015
Roccamontepiano
CH
Focaro
PATOM
(extra PNM)
positivo
1 esca
11
5/21/2015
Pretoro - Rapino
CH
Vallicella - Corno d’Oro
PATOM
(extra PNM)
positivo
2 eche
12
5/24/2015
Villavallelonga
AQ
Costarelle et altre
ZPE PNALM
negativo
13
5/25/2015
Villavallelonga
AQ
Fonte Astuni - Mesciolina S. Totaro
ZPE PNALM
negativo
14
5/26/2015
Villavallelonga
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Villavallelonga
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17
10/6/2015
VillavallelongaCollelongo
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negativo
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11/19/2015
San Donato
Valcomino
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19
11/20/2015
Villavallelonga
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12/9/2015
Ortona dei Marsi
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21
12/21/2015
San Donato
Valcomino
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Castelluccia
ZPE PNALM
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1 carcassa di volpe
1 carcassa di cane
SINTESI 2015: n. 21 episodi - n. 14 ZPE PNALM, n. 4 PATOM, n. 2 PNM, n. 1 R.N. DUCHESSA
n. 11 POSITIVI n. 6 ZPE PNALM, n. 1 PNM, n. 3 PATOM, n. 1 M.te DUCHESSA
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
29
8. Attività di comunicazione e sensibilizzazione
Uno dei compiti istituzionali del Parco è quello di far conoscere l’orso al grande pubblico in modo da
rendere consapevoli le persone dell’importanza della conservazione di questo splendido animale.
Negli ultimi anni, però, ci si è resi conto che i “comuni
incontri” organizzati per informare, se pur importanti,
non aiutavano le popolazioni locali a mitigare i conflitti
che restano una delle maggiori criticità nel rapporto tra
i grandi carnivori e le attività tradizionali, inasprendo,
di fatto, gli animi e impedendo quella crescita culturale
fondamentale per una gestione condivisa che mira alla
conservazione della fauna.
• VENERDI’ 21 GIUGNO - ore 16.00
BISEGNA c/o Il Centro Capriolo
Detto ciò si è ritenuto importate iniziare un nuovo
modo di confrontarsi con le popolazioni locali.
• SABATO 22 GIUGNO - ore 16.00
ORTONA DEI MARSI c/o Il Centro Verde
Si è pensato di “incontrare” il conflitto e “ascoltare”
le persone per capire da cosa generasse.
Tutto questo è stato possibile utilizzando strumenti
innovativi di partecipazione attiva.
Questo piccolo patrimonio di confronto e condivisione è stato possibile grazie a diversi incontri organizzati in diverse località del Parco con l’ausilio di un
mediatore culturale che ha gestito le fasi dell’ascolto e
l’identificazione dei reali conflitti da affrontare.
30
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
Vivere con l’Orso
La storia di una Lunga convivenza tra
l’uomo e l’orso bruno marsicano.
Valentino Mastrella
GESTIAMO IL CONFLITTO… COSTRUIAMO LA PARTECIPAZIONE
• SABATO 29 GIUGNO - ore 16.00
SCANNO c/o Auditorium “G. Calogero”
• VENERDI’ 12 LUGLIO - ore 16.00
VILLALAGO c/o Hotel Stella Alpina
Arctos
StefanoMaugeri
(Ippocrate)
In questi anni sono stati organizzati diversi incontri
di negoziazione partecipata arrivando al coinvolgere
circa 400 persone in totale nei Comuni di Scanno,
Villalago, Bisegna, San Sebastiano, Ortona dei Marsi,
Alvito, San Donato Val Comino.
disegno di
“Ci sono nei fatti
due cose: scienza ed
opinione; la prima
genera conoscenza, la
seconda ignoranza.”
Il percorso, in quanto tale è iniziato nel 2013 e non
è, ad oggi, ancora concluso.
GRAFICA DI
P
artendo dal presupposto che l’orso è spesso
più conosciuto tramite miti, leggende e
pregiudizi, che su assunzioni di ordine biologico ed ecologico, il Parco ha impegnato
diverse risorse finanziarie e umane nella comunicazione e nell’organizzazione di incontri finalizzati alla
conoscenza del plantigrado sia con le Comunità locali,
sia con i visitatori dell’Area Protetta.
A proposito dell’Orsetta Morena
Lo scorso anno molta attenzione è stata rivolta al
progetto di reintroduzione di un orfano di cucciolo di
orso bruno marsicano: l’orsetta Morena. Un cucciolo di
Orso trovato abbandonato.
Allo scopo è stato redatto un protocollo operativo condiviso con il MATTM, ISPRA e diversi esperti
internazionali.
In termini di comunicazione l’Ente ha costantemente tenuto informato il pubblico attraverso comunicati e servizi televisivi al fine di far conoscere le fasi
si sviluppo del progetto dal giorno del ritrovamento,
allo svezzamento, alle cure, alla crescita fino alla liberazione in natura effettuata a inizio dicembre 2015.
Inoltre sempre in termini di documentazione finalizzata alla comunicazione, nonché all’osservazione
scientifica, durante tutto il periodo che l’orsetta Morena
è stata ospite del Parco una telecamera ha filmato 24h
su 24 tutto il suo quotidiano.
Si sta lavorando alla realizzazione di un filmato che
racconti attraverso le immagini il suo percorso fino alla
liberazione.
La comunicazione sugli sviluppi della ritrovata libertà
di Morena e su come affronterà le sfide quotidiane in
natura continuerà anche nel 2016 al fine di informare
tutti gli interessati.
NUTRIRE IL PIANETA
Primo giugno
2015PER
Expo LA
Milano
ENERGIA
VITAConvegno dal titolo
“Orso e alimentazione:
la complessa storia delle connessioni”
Convegno ORSO:
Lo scorso anno sempre per dare contezza ad un pubblico vasto ed interessato alle tematiche riguardanti la
conservazione dell’orso si è organizzato il 21 marzo un convegno dal titolo:
“Il Parco e il futuro dell’Orso
Giornata di presentazione
del lavoro svolto e degli impegni futuri”.
E’ stata l’occasione per comunicare al pubblico i dati del monitoraggio degli
ultimi 10 anni, presentare la nascente rete di monitoraggio e discutere sulle
scelte gestionali future per la conservazione dell’orso.
Hanno partecipato al convegno circa 150 persone tra amministratori, operatori
economici, associazioni di categoria, cacciatori, agricoltori e singoli interessati.
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
31
Materiale divulgativo prodotto e distribuito
Nel 2015 sono stati prodotti nuovi materiali cartacei di supporto alle attività di
comunicazione e di informazione al pubblico:
VI VE RE CON L’ORSO
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VivereConLo
anche incontrare una compagna per
met tere su famiglia.
L’autunno invece, mi piace molto perché
posso dedicarmi a fare scorpacciate di
frut ta, inset ti, ghiande e tut to quello che
di buono la natura mi offre.
Sai...devo ingrassare, altrimenti non
supererei l’inverno.
Se ne sono det te tante sul mio letargo
invernale, facendomi passare per un
Uomini
e
Orsi
VivereConLorso.indd 4
Arctos
09:23
inguaribile pigro dormiglione; la verità è
che non sopporto molto né il freddo né la
neve, che copre tut to il mio cibo per cui
me ne sto al calduccio e aspet to tempi
migliori, anche perché il mio fisico senza
cibo è costret to a rallentare le funzioni
corporee e finisco per perdere circa il 2030% del mio peso.
Credetemi!!!
Vive
reCo
nLorso.
indd
E’ proprio dura la vita degli Orsi !!!
22
VivereConLorso.indd 3
Li avete chiamati orsi confidenti, ma diciamoci la
verità sono solo dei bei furboni che stanno dando
molti pensieri a tutti.
Questi miei parenti pensano di essere più furbi
di tutti noi, infatti hanno capito che facendo un
saltino in paese ogni tanto, trovano polli e galline
che non oppongono resistenza e si lasciano mangiare
con facilità sfruttando, cosi, al massimo i vantaggi
offerti dalla presenza dell’uomo. Mi rendo conto che
ai vostri occhi questo comportamento non fa che
alimentare le maldicenze su di noi, e dare ragione a
quegli uomini che non sopportano la nostra presenza.
Ma questo non è il modo abituale di vivere degli orsi,
1
più se m
08/05/13 09:23
infatti, la maggior parte di noi preferisce vagare nei
boschi, il più possibile lontano dagli uomini e dai paesi.
Meno male, che voi uomini state facendo molto
per rendere la vita difficile a questi miei parenti
confidenti, scoraggiando queste dannose abitudini.alcu
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Infatti le reti elettrificate, le assi di ferro che a scop mie i pare nti,
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rinforzano porte e finestre dei pollai, nonché le In quesrire mol to di noi li ann i vi aiuterà
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km/h.
The project aimed at migrating of main threats to brown bear conservation
in Italy, such as the loss of natural environments, the conflicts with human
activities (particularly with livestock husbandry) and the lack of robust
scientific information on brown bears’ ecology necessary to guide ad hoc
management practices.
The availability
of funds though
engagement
the LIFE Nature
The long term results of the project were:
of 10 entities
programme
involved in brown
LIFE ARCTO
of the EU and
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1. a decrease of conflict levels (often causes of death) through
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implementation of compatible livestock husbandry techniques;
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communities
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Durante il primo anno di vita i cuccioli di orso
imparano
dalla propria madre come sopravvivere nell’ambiente
naturale.
Attività quali la ricerca di cibo e la scelta della
tana dove
trascorrere l’inverno nell’orso sono innate e
istintive.
A partire da 6 mesi, i cuccioli arricchiscono
l’alimentazione
con cibi solidi, ma diventano veramente autosufficient
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quando raggiungono dimensioni tali da potersi
difendere dai
predatori (altri orsi, lupi, cani rinselvatichiti, ecc.)
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D’ABRUZZO
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dell’Ufficio Promoz Latini
Scientifico e
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A cura del Servizio
Molise
Valentino Mastrel
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Fotografie di
© 2015 Ente
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Parco Nazionrcoabruzzo.it
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The Future of
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The implementation of the planned activities was possible thanks to
the commitment of Abruzzo, Lazio and Molise National Park in its role of
coordinator, and the following partners: the Administrations of Abruzzo,
Lazio and Lombardy Regions, the Autonomous Regional Administration of
Friuli Venezia Giulia, the Autonomous Provincial Administration of Trento, the
National Forestry Service, the University of Rome “La Sapienza”, the Adamello
– Brenta Nature Park and WWF Italy.
E’ necessario quindi
seguire alcuni semplici
regole per fare in modo che
l’orso non sia disturbato e
non si avvicini all’uomo o
ai centri abitati; se questo
è valido in generale, lo è
ancora di più per i cuccioli
di orso:
• evitare di abbandonare o lasciare
momentaneamente, fonti di cibo in
prossimità di case, rifugi, aziende
agricole, strade o altri contesti
antropizzati (es. rifiuti organici, mangimi,
mele, carote, altro...);
• non cercare di attirare gli orsetti con
esche alimentari allo scopo di osservarli,
e/o fotografarli e informare prontamente
il Servizio Sorveglianza di eventuali casi
dei quali si venga a conoscenza;
• segnalare al n. 0863 9113241 dalle ore
8.00 alle ore 20.00 e al numero verde
800 010905 dalle ore 20.00 alle ore
8.00 ogni avvistamento di cuccioli, con
immediatezza, se in prossimità di ambiti
antropizzati (centri abitati, strade);
• evitare di far partire la “rincorsa” alla
foto/filmato da postare sui diversi social,
ricordandosi la necessità di un maggiore
e più rigoroso “rispetto della privacy degli
animali”.
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i cuccioti:
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Tuttavia l’assenza della madre
può indurre, nei cuccioli,
comportamenti di confidenza
con l’uomo, che sono tipici
dell’età giovanile, accentuando la
possibilità di interazione e criticità.
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NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
33
9. Attività didattiche
Il Parco, in linea con le direttive della Legge Quadro sulle aree protette n. 394/1991, riveste un ruolo
fondamentale nel coinvolgimento di giovani e adulti in attività naturalistiche e culturali, investendo risorse
in progetti, attività e iniziative strettamente finalizzati alla sensibilizzazione giovanile, educazione e
interpretazione ambientale, promozione di una crescita culturale ed etica.
l
CEA del Parco, lavorando all’interno di un’area
protetta, ha l’opportunità di accogliere e sensibilizzare i cittadini, i bambini, le loro famiglie e i diversi
operatori locali alle varie tematiche che riguardano la conservazione e la protezione della natura e
tendono a sottolineare l’interdipendenza, dalla quale
non si può prescindere, tra l’uomo e l’ambiente.
Indubbiamente l’Orso bruno marsicano rappresenta l’animale dotato di maggior attrattiva per tutte
le categorie di utenti, che richiedono espressamente
programmi ed attività ad esso dedicati.
Proprio per far fronte a tali richieste, l’Ufficio
Educazione e Volontariato del Parco, nell’ambito delle
varie attività, ha organizzato nel 2015, come ogni anno,
laboratori e attività didattiche per visitatori e scuole
in cui l’orso è indiscusso protagonista o comunque
compare nell’ambito di programmi formativi più ampi.
Nel territorio del Parco operano inoltre diverse
società di servizi, cooperative, associazioni o operatori singoli che, lavorando con scolaresche e gruppi di
visitatori, propongono numerosi programmi ed attività
specifiche sull’orso.
L’Ente Parco promuove e dà visibilità a tali attività
attraverso la home page del proprio sito web
Laboratori didattici nei centri visita dell’Ente o in
occasione di eventi e manifestazioni
I laboratori, generalmente della durata di due ore,
rappresentano un’ottima occasione per avvicinare i
visitatori alla natura del Parco.
In particolare, il laboratorio “I grandi mammiferi del
Parco” svolto presso il Centro Visite di Pescasseroli,
incentrato su attività didattiche relative alla conoscenza dell’ecologia ed etologia dell’Orso bruno
marsicano, attraverso l’osservazione di “Lauretta”,
un esemplare di Orso bruno marsicano ospitato in un
grande recinto dal 1994, diventata negli anni una vera
e propria beniamina dei visitatori, rivestendo il ruolo di
ambasciatrice della specie.
Nel 2015 sono stati realizzati decine di laboratori
didattici durante i mesi di luglio, agosto ed altre festività, che hanno coinvolto soprattutto famiglie con
bambini ed hanno raggiunto oltre 1.000 utenti.
34
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
Programmi didattici con le scuole
Programma “Io e il Parco”
Programma “Le stagioni dell’orso”
Questo articolato programma, svolto in collaborazione con operatori del territorio, ha coinvolto circa
600 studenti delle classi elementari appartenenti alle
scuole ricadenti nelle aree periferiche del Parco.
I bambini, attraverso interventi in classe ed uscite
sul campo in località prossime alla propria scuola,
hanno potuto conoscere le caratteristiche del territorio, apprendendo le regole vigenti in un’area protetta
necessarie ad adottare comportamenti corretti e utili
alla salvaguardia dell’ambiente.
Una parte del programma è stato dedicato all’orso
bruno marsicano, attraverso il riconoscimento dei
segni di presenza e a cenni di biologia ed etologia.
Programma “Io e il Parco”
Con un racconto sulla storia di due cuccioli e la
loro mamma i bambini imparano a conoscere la
biologia di questo animale, l’ambiente in cui vive e
le relazioni con gli altri animali del bosco e le piante.
Il programma, iniziato nel dicembre 2015, è in
corso anche per l’anno 2016.
Programma “Le stagioni dell’orso”
Istituto Comprensivo di Trasacco:
scuola primaria di Villavallelonga e di Collelongo
5 classi
Istituto Comprensivo Fontamara di Pescina:
scuola primaria di Pescina
10 classi
Istituto Comprensivo di Gioia dei Marsi:
scuola primaria di Gioia dei Marsi e di Lecce dei
Marsi
10 classi
Istituto Comprensivo n. 1 Mazzini-Capograssi di
Sulmona:
scuola primaria di Scanno e di Villalago
6 classi
Programma “Energiocopoli”
Programma rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia mirato a stimolare nei bambini comportamenti
virtuosi da adottare per proteggere e salvaguardare
l’ambiente.
Nell’ambito del programma una grande attenzione è
stata rivolta all’orso, che i bambini hanno potuto osservare da vicino durante un’attività nel Centro Visite di
Pescasseroli.
Programma “Energiocopoli”
Istituto “Fontamara” di Pescina:
scuola dell’Infanzia, plesso di Cerchio
ll programma, rivolto agli alunni della scuola
dell’infanzia residenti nel territorio del Parco, è
strutturato per guidare i bambini più piccoli alla
scoperta delle meraviglie del mondo naturale attraverso l’animale simbolo del Parco: l’orso bruno
marsicano.
40 bambini
Istituto Comprensivo B. Croce di Pescasseroli:
scuola secondaria di primo grado, plessi di
Pescasseroli e Barrea
40 bambini
Programma “Leggere il paesaggio”
Programma consolidato da cinque anni e tutt’ora
in corso, svolto in collaborazione con colleghi di altri
Servizi dell’Ente (Sorveglianza, Scientifico, Tecnico) e
rivolto ai circa 100 studenti della scuola secondaria
di primo grado dell’Istituto B. Croce di Pescasseroli,
che, attraverso incontri frontali in classi ed uscite sul
territorio, mira a stimolare nelle giovani generazioni
residenti il senso di appartenenza al proprio territorio
attraverso la conoscenza e l’apprezzamento di emergenze naturalistiche, storiche e culturali.
Nell’ambito del programma vengono effettuati
incontri con il personale dell’ufficio faunistico del
Parco che dedica ampio spazio ad illustrare biologia,
etologia e conservazione dell’orso bruno marsicano.
Programma “Leggere il paesaggio”
Istituto Comprensivo B. Croce di Pescasseroli:
scuola secondaria di primo grado, plessi di
Pescasseroli e Barrea
6 classi
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
35
10. Formazione
T
ra le azioni più importanti per una corretta gestione e tutela della popolazione di Orso bruno marsicano,
rientra la professionalità e la disponibilità del personale addetto.
Per queste ragioni gli Enti gestori delle Aree Protette il Corpo Forestale dello Stato e la Regione Lazio
hanno dedicato risorse alla formazione e all’aggiornamento del personale destinato al monitoraggio, alla
sorveglianza ed alla gestione delle situazioni emergenziali.
Di seguito sono riportati gli eventi formativi realizzati nel corso del 2014-2015
1. 4-5 aprile 2014/11-12 settembre 2014 Corso di
formazione per guardiaparco dal titolo: “Indagini
investigative e medico forensi sulla fauna protetta”
36
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
2. dal 5 al 7 marzo 2014 Corso di formazione per
guardiaparco dal titolo: “Tecniche di polizia scientifica applicate sui casi di avvelenamento
1. 28 gen. - 4 feb. 2015 corso di formazione ed
aggiornamento del personale del Comando
Regionale CFS Molise in materia di antibracconaggio con particolare riferimento all’applicazione
del Protocollo operativo sulla scena del crimine.
Corso realizzato in due sessioni per un totale di
circa 150 unità.
2. 3-6 e 16-18 Giungo 2015 – corso di formazione
ed aggiornamento del personale dei Comandi
regionali di Abruzzo, Lazio e Molise in merito ai
Protocolli di intervento sulla fauna con approfondimenti sugli orsi nell’area di nuova/recente
presenza. Corso realizzato in due sessioni per un
totale di 76 unità.
3. 26 maggio 2015 – supporto alla Regione Lazio per
corso di aggiornamento professionale del personale delle AA.PP. della regione Lazio in merito ai
Protocolli di intervento sulla fauna. Corso della
durata di 5 ore, svolto presso la Scuola CFS di Rieti
per un totale di 21 unità.
4. 2-4 settembre 2015 – Corso di qualificazione per
il personale CFS destinato alla gestione degli orsi
confidenti ed alle tecniche di dissuasione. Corso
della durata di 3 giorni con esercitazioni in poligono e prova d’esame finale, realizzato presso
la Scuola del CFS di Cittaducale, al quale hanno
partecipato n. 20 unità.
5. Ottobre 2015 – corso di formazione ed aggiornamento professionale per il personale del
Comando Regionale Abruzzo per la gestione degli
orsi confidenti. Corso realizzato presso la Riserva
Regionale del Monte Genzana, al quale hanno
partecipato n. 30 unità.
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
37
Rilascio di un cucciolo di Orso bruno marsicano
Il 22 maggio 2015 è stata segnalata la presenza di un cucciolo di
orso bruno marsicano nei pressi dell’abitato di Villavallelonga (AQ), nel
territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
I
l ritrovamento dell’orsetta ha determinato la necessità di una serie di scelte piuttosto complesse circa
il destino di questo animale.
Diversi fattori hanno di fatto pesato sulla scelta
di recuperare il cucciolo e sul suo destino: innanzitutto
la scelta operata sul campo dagli operatori dell’Ente in
situazione di emergenza, il contesto fortemente antropizzato del rinvenimento, l’età e le condizioni fisiche
del cucciolo, la gestione dell’opinione pubblica che già
ne era a conoscenza, la consapevolezza dell’importanza che ogni singolo individuo di orso bruno marsicano riveste in una sottospecie a rischio di estinzione.
A seguito del recupero del cucciolo, per oltre una
settimana Guardie del Parco e Forestali si sono adoperati con dei rastrellamenti sul territorio alla ricerca di
evidenze su quello che poteva essere capitato effettivamente al cucciolo e alla sua mamma.
Generalmente i cuccioli a quell’età (circa 5 mesi) sono
ancora dipendenti dalla mamma e la presenza di un
cucciolo da solo, in quel contesto ha fatto ipotizzare
al peggio.
Dai rastrellamenti effettuati anche con i supporto
dei cani antiveleno non è emerso nulla e ad oggi non
sappiamo ancora cosa possa essere effettivamente
accaduto.
Nel mese di maggio i maschi per accoppiarsi con le
femmine tendono ad essere aggressivi nei confronti
dei cuccioli e forse poteva essere avvenuto anche
questo, ma queste sono e resteranno solo ipotesi.
38
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
L’unica cosa certa era questo cucciolo, di circa 3 kg
che non sarebbe sopravvissuto da solo.
Ci si è subito attivati per alimentarlo e prestargli le
cure necessarie e contestualmente ci si è adoperati per
capire quale futuro offrire a quest’orsetta.
Considerato lo status critico dell’orso bruno marsicano e l’importanza che ogni singolo individuo di
orso rappresenta nella popolazione, soprattutto se
femmina, il Parco si è orientato verso un programma
di allevamento per un rilascio in natura.
Le esperienze internazionali nel campo del recupero e la reimmissione in natura di cuccioli di orsi
sono varie e diversificate, ed in generale in molti casi
questi interventi appaiono avere avuto un significativo
successo.
In Italia l’unico caso analogo, ma con caratteristiche
alquanto diverse è stato gestito in Trentino su un orso
recuperato a maggio e liberato a luglio.
I colleghi trentini sono stati contattati immediatamente per avere le prime indicazioni.
Successivamente, con l’aiuto e la collaborazione di
Luigi Boitani, referente scientifico del Parco per l’orso,
e Piero Genovesi di ISPRA, oltre che consigliere del
Parco, è stata attivata una consultazione con alcuni
dei massimi esperti a livello internazionale per raccogliere esperienze, valutazioni, consigli e suggerimenti
sull’orso.
Fin dai primi giorni i tecnici del Parco hanno utilizzato le indicazioni contenute in “Orphan Bear Cubs
foto di Valentino Mastrella
11.
Rehibilitation and Release Guides” redatta da
John Beecham, uno degli esperti internazionali con
maggiore esperienza sulla riabilitazioni di cuccioli di
orso.
Della collaborazione di Beecham il Parco si è avvalso
anche direttamente, ospitandolo per una settimana
nel mese di agosto 2015.
Durante la visita al parco, il Dott. Beecham ha fornito
indicazioni sul recinto, sul’alimentazione e lo svezzamento, sulla gestione ordinaria e soprattutto per le
fasi più delicate come il rilascio (tempi e luoghi) e il
monitoraggio successivo.
Con il contributo del Dr. Beecham è stato stilato un
protocollo che è stato condiviso con gli altri esperti il
che ha consentito un proficuo scambio di esperienze
anche con altri tecnici europei che si sono trovati a
gestire situazioni simili.
A luglio, non appena era terminata la fase dello svezzamento e l’orsetta aveva cominciato a mangiare cibi
solidi, Morena è stata spostata in un recinto più grande
e accudita esclusivamente da due persone.
Da subito ci siamo orientati per un rilascio invernale
a condizione che Morena avesse raggiunto un peso
idoneo (circa 1 volta e mezzo a quello dei suoi coetanei in
natura ovvero circa 40 Kg).
foto di Valentino Mastrella
si allontanasse troppo dall’area del rilascio.
A partire dal 23 novembre è stata ridotta la quantità di cibo alternando i giorni di rifornimento e, dopo
circa una settimana e cioè dal 30 novembre, l’alimentazione è stata interrotta del tutto.
L’analisi dei filmati della videosorveglianza hanno
mostrato un rallentamento delle attività del cucciolo,
in particolare un maggior periodo di tempo all’interno
della tana del recinto, la costruzione di un giaciglio e la
riduzione progressiva delle attività ludiche.
La scelta di un rilascio invernale, rispetto quello
primaverile in cui normalmente avviene la separazione
dei cuccioli dalla mamma nasceva da alcune considerazioni importanti:
•
•
ridurre il tempo di cattività
assicurare al cucciolo un periodo di tranquillità
maggiore in un nuovo ambiente con ridotte attività
antropiche.
Per favorire la permanenza di morena nell’area di
rilascio è stata costruita una tana artificiale secondo le
indicazioni di Beecham, sebbene esperienze pregresse
indicassero che gli orsi tendono a snobbare le tane
artificiali e a trovarsene una da soli, come di fatto è
avvenuto.
Contestualmente è stato indotto il letargo a Morena,
necessario per evitare che il cucciolo, una volta liberato
foto di Valentino Mastrella
La zona del rilascio è stata scelta sulla base di alcuni
criteri: nel cuore del Parco, lontana dai circuiti escursionistici almeno nel periodo invernale, mai stata interessata da bocconi avvelenati o altre forme di bracconaggio almeno negli ultimi anni e con una bassa
densità di orsi.
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
39
Foto 1: collare satellitare Iridium
Vectronic tagliato e
ricucito per uno sgancio
meccanico.
Al momento del rilascio, il cucciolo è stato marcato
con marche auricolari e dotato di un radiocollare
satellitare che, seppur dotato di dropp off settato al
30 dicembre 2016, è stato appositamente modificato
(tagliato e ricucito) qualora lo sgancio automatico non
dovesse funzionare (Foto 1).
Il giorno successivo al rilascio, il monitoraggio è
stato effettuato tramite radiotelemetria tradizionale
che ha accertato l’orso in attività.
Dopo qualche ora, sono arrivati i punti di localizzazione del collare satellitare che hanno mostrato un’attività esplorativa già poche ore dopo il rilascio.
Foto 2: localizzazioni dell’orso
Morena dal momento del
rilascio 9/12/2015 al giorno
11/12/2015. In verde la
localizzazione della tana
artificiale.
foto di Roberta Latini
40
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
Morena dopo circa un mese, si è spostata dall’area
del rilascio, favorita probabilmente anche dall’inverno
caldo e si è trovata una nuova area di svernamento
(Foto 2).
E’ rimasta ferma fino al 20 aprile 2016 e dal giorno
successivo è cominciata per lei una nuova fase: la
ricerca del cibo e la conoscenza del territorio.
Morena è monitorata costantemente dal personale
individuato, sebbene nulla verrà fatto per agevolarle la
sopravvivenza.
Dal momento che le è stata ridata la libertà,
Morena dovrà cavarsela da sola come tutti gli altri
orsi, ma il monitoraggio rappresenta uno strumento
foto di Roberta Latini
fondamentale perché questa esperienza assume
un carattere pilota molto importante nel panorama
europeo e italiano, considerato che mai, in Italia (fatta
eccezione per la piccola esperienza trentina) è stata tentata
un’operazione del genere ed in particolare su una
specie così rara.
L’esperienza di Morena ha rappresentato e rappresenta un’opportunità di comunicazione e di conservazione della specie: la storia di questo cucciolo
ha commosso ed emozionato l’Italia e l’interesse
mediatico che si è mosso intorno a questa storia può
favorire il sostegno e la partecipazione del pubblico
ai programmi di conservazione sull’orso bruno
marsicano.
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
41
L’Orso bruno marsicano nella Regione Lazio
La presenza dell’Orso bruno marsicano nel territorio della Regione Lazio è un dato noto da
sempre non solo relativamente al versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise
ma anche nelle altre aree della fascia appenninica laziale dove l’orso è presente in modo
discontinuo ma ricorrente.
L
a Regione Lazio a partire dal 2007 si è dotata
di una Rete Regionale per il monitoraggio dello
stato di conservazione degli habitat e delle
specie della flora e della fauna presenti nel
territorio regionale.
Il primo progetto pilota per l’avvio della Rete di
Monitoraggio è stato realizzato nel 2008 proprio per
il monitoraggio della presenza e ricorrenza dell’Orso
bruno marsicano.
La Rete opera in tutto il territorio regionale che
ricade nell’areale di presenza dell’Orso attraverso
un gruppo di referenti (personale tecnico esperto) che
compie sopralluoghi per la verifica e validazione degli
eventi di presenza segnalati o dai rilevatori della rete
(personale tecnico regionale formato per le attività di rilevamento e riconoscimento dei segni di presenza della specie) o
Fig.1 - Comprensori e aree di
monitoraggio nel territorio
del Lazio - Cartografia
realizzata da Focal
Point Rete Monitoraggio
Orso bruno marsicano Regione Lazio
da terzi (volontari, cittadini ecc.).
La Rete, inoltre, svolge attività di monitoraggio
mirate in alcune aree regionali dove è stata registrata
la presenza ricorrente della specie negli ultimi 20 anni.
In particolare, nell’area del comprensorio dei Monti
Simbruini-Ernici e dei Monti del Cicolano, dal 2008
vengono effettuate verifiche in diversi periodi dell’anno
nei punti di maggiore probabilità di rinvenimento dei
segni di presenza dell’Orso.
Si tratta di due aree molto vaste (circa 139.000 ha)
che ricadono nella porzione dell’areale periferico della
specie, dove, cioè, non sono stati registrati, ad oggi,
eventi riproduttivi e dove è stata rilevata la presenza
solo di individui maschi, con un’unica importante eccezione nel 2003 quando una femmina (soprannominata
dai referenti della Rete “Girella”) fece una rapida incursione nel Parco dei Monti Simbruini per poi tornare nel
Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM).
A partire dal 2010 la Rete ha avviato il monitoraggio
anche in un’area, esterna ma a ridosso del PNALM,
che ricade nella core-area cioè la cosiddetta area
centrale di presenza dove la specie si riproduce (fig.1).
In tutte le aree sottoposte a monitoraggio viene
effettuata la raccolta di campioni biologici (escrementi e
peli), che l’orso lascia al suo passaggio, e che vengono
inviati al laboratorio dell’ISPRA per le analisi genetiche.
Le attività di monitoraggio e la verifica dei dati
pregressi hanno permesso di validare e strutturare in
una bancadati circa 529 eventi di presenza segnalati
dagli anni 90’ ad oggi (fig.2); di questi 267 sono stati
attribuiti senza alcun dubbio all’orso, 139 sono risultati
ad alta attendibilità e i restanti 129 sono stati archiviati come eventi di presenza di Orso a bassa attendibilità (come per esempio avvistamenti effettuati da terzi
senza alcun riscontro fotografico o riportati senza elementi
esaustivi).
I campioni inviati alle analisi genetiche sono stati 607
(inclusi alcuni campioni raccolti e conservati prima dell’avvio
della Rete) di cui 345 sono risultati appartenere all’orso
e per 189 campioni è stato possibile definire il genotipo, cioè identificare il singolo individuo.
In tutto dal 2005 ad oggi nel territorio sottoposto
a monitoraggio sono stati rilevati 20 genotipi di cui
6 maschi che hanno frequentato i territori dell’areale
periferico e 14 individui (11 femmine e 3 maschi) rilevati
nel territorio di core-area esterno al PNALM.
42
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
Per alcuni individui grazie al campionamento genetico è stato possibile ricostruire, anche se parzialmente,
i movimenti effettuati negli anni riscontrando, per la
prima volta, spostamenti dall’areale periferico verso la
core-area e viceversa, lungo “percorsi” anche piuttosto
ampi.
Un caso particolare è rappresentato dall’orso M72
detto Ferroio, campionato per la prima volta nel
2006 dalla Rete nell’area del Cicolano (RNR Montagne
della Duchessa) dove è stato presente negli anni 20062008, successivamente ricampionato nel territorio
del PNALM a partire dal quale ha compiuto diversi
spostamenti frequentando anche il Molise e altre aree
Eventi di presenza 1995-2015
80
74
60
57
53
48
41
40
38
36
30
28
27
26
Fig.2 - eventi di presenza validati dalla Rete Regionale di
Monitoraggio dell’Orso bruno marsicano dal 1995 al
2015 - elaborazioni Focal Point Rete Monitoraggio Orso
bruno marsicano - Regione Lazio
20
13
10
6
3
0
1995
1996
1997
1998
12
9
8
5
5
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
dell’Abruzzo fino al 2014 quando è deceduto per cause naturali (fig. 3).
Anche l’orso M70, detto Ulisse, noto
per la sua presenza continuativa per
diversi anni nel Parco dei Monti Sibillini,
è stato campionato successivamente (nel
2010) nel Comprensorio del Cicolano.
I dati raccolti hanno inoltre consentito
di individuare l’area a ridosso del PNALM
come una delle potenziali aree da cui
potrebbe avere inizio l’espansione dell’areale di presenza stabile della specie nel
territorio laziale.
Proprio da quest’area infatti l’individuo
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
M86, campionato nel 2010 per la prima
volta dalla Rete, si è diretto verso il
Comprensorio dei Monti Simbruini-Ernici
dove è stato avvistato e campionato più
volte nel 2012, fino ad arrivare nei pressi
di Tornimparte dove, nel 2013, è deceduto a causa di un investimento stradale.
In generale l’attività della Rete ha
consentito di acquisire, verificare e consolidare dati di presenza dell’Orso nel
territorio laziale negli ultimi 20 anni e di
individuare le aree più importanti dove
concentrare gli sforzi per la tutela della
specie.
Fig.3 - M72 Ferroio
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
43
L’Orso bruno marsicano nella Regione Molise
foto di Angelina Iannarelli
Nella Regione Molise non è mai stata attivata una procedura finalizzata alla raccolta ed alla gestione
dei dati relativi ai segni di presenza delle principali specie della fauna selvatica, con particolare
riferimento a quelle minacciate, come l’orso bruno marsicano o la lontra, oppure a quella di maggiore
interessa faunistico quali il lupo, l’aquila reale o altri rapaci.
G
li unici dati disponibili derivano da iniziative
legate a singoli progetti di ricerca promossi
dall’Università del Molise, in particolare dal
gruppo di lavoro della Prof.ssa Anna Loy per
la lontra, dall’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e
Molise, limitatamente alle aree di stretta pertinenza
(PNALM e area contigua), oppure dal Corpo Forestale
dello Stato, con specifico riferimento alle attività
condotte dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità
di Isernia nelle Riserve Naturali e Foreste Demaniali
gestite.
giu.-set. 2014
1 subadulto
Pasqua 2012
1 esemplare
mar. 2014
1 adulto
autunno 2006
1 esemplare
giu. 2010
Ferroio
set. 2013
1 esemplare
Valle del Volturno
area abitualmente
frequentata
nov.-dic. 2012
femm + 3 cubs
giu. 2006
1 esemplare
Solo a partire dal 2013 il Comando Provinciale del
CFS di Isernia ha organizzato un sistema di rilevamento sistematico e coordinato dei segni di presenza
delle principali specie faunistiche presenti nel territorio
di competenza, il tutto sulla scorta delle esperienze
messe a punto dall’Ente PNALM.
Al fine di garantire una raccolta dati organica e
sulla scorta dei dati rilevati dalla letteratura scientifica,
sono state individuate 56 specie giudicate meritorie
di essere oggetto di monitoraggio (7 anfibi-rettili - 1
crostaceo fluviale – 12 mammiferi – 36 uccelli) tra le quali
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
Il monitoraggio consiste fondamentalmente nella
raccolta di informazioni, derivanti da osservazioni
dirette e indirette, tramite la compilazione di una
scheda dotata di vari campi, da parte del personale CFS
in servizio prevalentemente nei Comandi di stazione
o da soggetti appartenenti ad altri Enti accreditati (es.
As.Re.M.) con i quali è stato definito un rapporto di
collaborazione utile a raccogliere tutte le informazioni
disponili.
Considerata la rilevanza scientifica dell’orso bruno
marsicano, del suo particolare status e tenendo conto
anche degli impegni assunti dalla Regione Molise
nell’ambito del Piano di Azione per la Tutela dell’Orso
Marsicano (PATOM), sia con la sottoscrizione del Piano
nel 2011 che del Protocollo operativo 2014-2016, tutti
dati disponibili sono stati raccolti in una banca dati
elettronica, dalla quale sono escluse, per ovvie ragioni
di opportunità, le segnalazioni afferenti al territorio
interno al PNALM.
Questa banca dati è messa a disposizione degli Enti
che ne facciano richiesta e che, a vario titolo, operano
per la tutela e la salvaguardi della specie.
fig.1
44
ovviamente è compreso l’orso bruno marsicano.
A tutto il 2015, tenendo conto anche di alcune segnalazione certe, relative a periodi antecedenti al 2013,
nel territorio provinciale risultano registrate, previa
accurata verifica della attendibilità delle segnalazioni,
n. 16 segnalazioni delle quali, 8 riguardano osservazioni dirette, 4 danni a strutture antropiche rurali, 3 da
impronte su neve e 1 da resti alimentari.
La gran parte delle segnalazioni, sia avvistamenti
che danni, interessa le aree della Valle del Volturno
e della Val di Sangro, ovvero quelle prossime ai due
grandi parchi nazionali (PNM e PNALM) da e verso le
quali gli esemplari si spostano.
La localizzazione è riportata nella cartografia 1 (fig.1).
L’Orso bruno marsicano nell’area del Sirente Velino
Nell’area del Sirente Velino è storicamente documentata la presenza dell’orso, confermata
nell’ambito delle attività condotte dall’Ente Parco Regionale Sirente Velino dopo la sua
foto di Sara Megale
istituzione (LR 54/89).
L’
area della ZPS “Sirente Velino” (ca 600
seppure periferica rispetto alla core
area della popolazione centrata nell’area
del PNALM, è una importante area di
connessione nel sistema di aree protette dell’Appennino centrale.
kmq),
Nel territorio del Sirente Velino, certamente utilizzato da esemplari erratici provenienti dalla core area e
in spostamento in particolare verso le porzioni settentrionali dell’areale, è tuttavia documentata la presenza
stabile di alcuni individui.
Le attività di monitoraggio della presenza della
specie nel Parco, anche mediante Progetti LIFE Natura
condotti dal Parco nel periodo 1997-2007, hanno
confermato la presenza continua dell’orso negli ultimi
20 anni con particolare ricorrenza in alcune aree e
di zone di svernamento. Sono inoltre rilevanti i dati,
seppure discontinui negli anni, relativi alla presenza di
femmine con piccoli.
Nell’area del PRSV sono limitati i casi registrati di
aggressioni al bestiame o agli apiari (un totale di 14 casi
negli ultimi dieci anni).
Sono due gli esemplari deceduti rinvenuti all’interno
del Parco (anni 1996 e 2012) sebbene vi siano stati eventi
di mortalità anche in aree prossime e/o adiacenti al
Parco e si ricorda in particolare un orso investito nell’aprile 2013 sulla A24 nei pressi della galleria autostradale di San Rocco, nella zona di connessione al confine
regionale tra Lazio ed Abruzzo.
La presenza dell’orso nel Parco è monitorata dal
Servizio Scientifico e di Sorveglianza dell’Ente Parco
in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato
e grazie all’importante contributo di volontari del
C.I.S.D.A.M., oltre a residenti e escursionisti.
Lo sforzo di ricerca attuabile potrebbe sottostimare
la presenza dell’orso sul territorio data anche l’estrema
rarefazione del nucleo presente.
Nell’area del PRSV per il periodo 2014-2016 (al
sono stati registrati un totale di 30 dati
di presenza di orso comprendenti 19 dati certi di
presenza e 11 segnalazioni non confermate.
giugno 2016)
Alcune delle segnalazioni pervengono anche da
allevatori operanti sul Monte Sirente, nell’ambito del
protocollo di intesa sottoscritto dall’Ente Parco, con
il quale si impegnano ad operare in sintonia con il
Parco e nel quale viene loro riconosciuto un ruolo di
“custodi”.
Dal 2015 l’Ente Parco ha sottoscritto un protocollo di
intesa con l’Associazione Salviamo l’Orso nell’ambito
della quale sono state realizzate, in collaborazione con
l’Associazione, importanti azioni di vaccinazione dei
cani pastori contro il cimurro e sono state realizzate
potature di piante fruttifere in abbandono in aree di
ricorrente attività dell’orso.
Le azioni di monitoraggio e gestione della popolazione di cinghiale condotte dall’Ente Parco a partire
dal maggio 2015 consentono un continuo programma
di monitoraggio sanitario del cinghiale con importanti
implicazioni per quanto attiene la potenziale diffusione
del morbo di Aujesky, probabile causa del decesso
dell’esemplare nell’area del Sirente nel gennaio 2012.
Tra le ulteriori misure necessarie e da sviluppare per
questa popolazione periferica è da considerare l’intensificazione delle azioni di monitoraggio, finalizzate alla
tutela delle aree più sensibili per la specie nel Sirente
Velino, anche mediante i sistemi di censimento genetico non invasivo che dovrebbero essere attuati con
un coordinamento da parte della Regione Abruzzo per
le aree protette regionali interessate dalla presenza
dell’orso.
Analogamente risulta prioritaria l’approvazione dei
Piani di Gestione dei Siti N2000 comprendenti le
azioni di monitoraggio e le misure di conservazione
in esse previsti.
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
45
L’Orso bruno marsicano nel Parco
Nazionale della Majella
Individuo di orso bruno
marsicano filmato con
video-trappola nel Parco
Nazionale della Majella.
La presenza dell’orso bruno marsicano nel Parco Nazionale della Majella (PNM) è documentata
da sempre, tanto che parte del territorio del PNM è considerato come areale centrale di
distribuzione già dal 2008 (Ciucci & Boitani).
F
ino al 2014 è stata documentata la presenza
contemporanea di un numero minimo di individui crescente da 1 a 4, per un totale di 9 dei
quali 3 di sesso femminile.
Nel 2014 è stata vista per la prima volta fuori dal
PNALM una femmina con 2 piccoli dell’anno e dal
2013 a oggi, inoltre, sono stati osservati ogni anno
diversi eventi di associazione e accoppiamento tra una
femmina marcata (F1.99) e almeno tre maschi diversi:
un maschio adulto marcato, almeno un maschio
adulto, almeno un maschio subadulto.
Nel 2015 sono state svolte diverse attività per il
monitoraggio e la conservazione dell’orso: le catture,
il monitoraggio di una femmina munita di collare GPS/
Fase finale della messa a terra
dei lacci da piede del tipo
Fremont per la cattura di
orsi bruni marsicani nel
Parco Nazionale della
Majella.
GSM, interventi proattivi e reattivi per contrastare
il problema degli orsi confidenti e il monitoraggio
tramite video-trappole e raccolta di campioni genetici.
La cattura di individui da munire di collare GPS/GSM
è stata prevista nell’ambito di uno specifico progetto
redatto dal PNM per approfondire le conoscenze
riguardo la specie e mettere in campo efficaci azioni
di conservazione.
Nell’autunno 2015, dunque, dopo aver ottenuto le
necessarie autorizzazioni, sono stati costruiti due siti di
cattura frequentati dagli orsi ma le attività sono state
interrotte per l’arrivo di una nevicata abbondante.
Le catture sono state riprese nella primavera 2016.
Nel 2015, inoltre, lo staff del PNM ha collaborato
con il PNALM e la RNRMGAG nella cattura dell’orsa
Peppina (F1.99), già munita di collare VHF e monitorata
nel 2013. L’orsa è stata catturata il 3/03/2015 e munita
di collare GPS/GSM.
Il monitoraggio di F1.99 è stato condotto attraverso
lo svolgimento di diverse attività quali il monitoraggio
VHF per il controllo sopravvivenza e l’osservazione
dell’individuo, lo svolgimento di sopralluoghi presso
le localizzazioni GPS, il monitoraggio GPS/VHF per la
messa in campo di interventi reattivi nel periodo in cui
l’orsa ha danneggiato orti e pollai.
In totale sono state raccolte 3857 localizzazioni
valide dal 3/03 al 27/09 2015, giorno a partire dal
quale il collare ha smesso di funzionare correttamente.
46
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
I sopralluoghi svolti presso le localizzazioni hanno
permesso di individuare siti di riposo e di alimentazione sia nelle aree frequentate sporadicamente
dall’orsa sia nelle aree frequentate in modo più intensivo e continuativo.
Il controllo quotidiano delle localizzazioni e lo
svolgimento tempestivo dei sopralluoghi, inoltre,
ha permesso di individuare il primo danno a pollaio
presso l’abitato di Campo di Giove al quale ne sono
seguiti altri presso orti e pollai.
In seguito al verificarsi dei primi danni, il PNM ha
proceduto a mettere in campo sia azioni preventive sia azioni reattive, le prime rappresentate dalla
distribuzione di recinzioni elettrificate nei comuni
di Campo di Giove e Cansano, le seconde da azioni
concrete di allontanamento dell’animale dal centro
abitato secondo quanto riportato nel protocollo operativo sugli orsi confidenti prodotto nell’ambito del Life
Arctos e già applicato nel PNALM.
Sulla base della vulnerabilità (ubicazione e solidità della
struttura) sono state distribuite 8 recinzioni su 13 strutture censite.
con genotipi nuovi (M1.104 e M1.106) che, sulla base dei
dati raccolti con le video-trappole, sono molto probabilmente cuccioli dell’anno precedente.
Il campionamento del maschio M1.105 è il quinto
caso che testimonia la presenza di un flusso di animali
dal PNALM verso il PNM: nel 2012 è stato campionato
il maschio M1.93 già campionato nel PNALM nello
stesso anno (codice RT148); nel 2013 sono stati campionati i genotipi M1.72 e M1.95 rispettivamente radio-collarato e campionato nel PNALM (Ferroio e HS451) e dal
2013 è stata monitorata la femmina F1.99 già catturata
nel PNALM.
Questo dato è estremamente importante ai fini
della valutazione dello stato di conservazione dell’orso
poiché testimonia che la popolazione del PNALM sta
fungendo, come necessario, da popolazione sorgente
e che è in atto l’auspicata espansione dell’areale.
Negli ultimi 5 anni, dunque, sembra essersi verificata una svolta che, se accompagnata dalle necessarie
azioni di tutela, lascia sperare che sia ancora possibile
un futuro per l’orso bruno marsicano.
L’attività di dissuasione è stata portata avanti in collaborazione con gli staff del PNALM e della RNRMGAG
per 39 giorni consecutivi, durante i quali la squadra
di controllo è stata attivata in 34 occasioni ed è stato
effettivamente necessario mettere in campo azioni di
dissuasione in 5 occasioni, sempre presso l’abitato di
Campo di Giove.
Nonostante i problemi determinati dal fatto che il
personale del PNM abbia dovuto lavorare in uno stato
emergenziale e nonostante la rottura del collare abbia
impedito di proseguire l’attività dopo il 27/09, la distribuzione delle recinzioni e gli interventi reattivi hanno
permesso di limitare i danni che l’orsa avrebbe potuto
potenzialmente arrecare alle strutture.
Sito di alimentazione su
formiche trovato durante
i sopralluoghi presso le
localizzazioni GPS acquisite
dal collare di F1.99, svolti
nel Parco Nazionale della
Majella.
In aggiunta alle recinzioni distribuite all’interno del
Parco, nel 2015 il PNM ha fornito 8 recinzioni per la
prevenzione del danno presso alcune strutture site
fuori Parco nel comune di Sulmona al confine con il
comune di Pettorano sul Gizio.
Il monitoraggio, tramite osservazioni, video-trappole e raccolta di campioni genetici, ha permesso, tra
le altre cose, di stabilire il numero minimo di individui
presenti nel PNM nel 2015, pari a 5: la femmina F1.99
(Peppina), il maschio M1.93 già campionato nel PNM
negli anni passati (dal 2012), il maschio M1.105 campionato nel PNALM nel 2014 (codice HS374) e 2 maschi
Citazione
Ciucci P. and L. Boitani. 2008. The Apennine Brown Bear; a critical review of its
status and conservation problems. Ursus 19:130-145
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
47
L’Orso bruno marsicano nella Riserva Naturale Regionale
Monte Genzana - Alto Gizio
Nel corso del 2015 la presenza dell’Orso bruno marsicano nel territorio della Riserva Naturale
Regionale Monte Genzana Alto Gizio e più ampiamente in tutto il territorio del Comune di
Pettorano sul Gizio, si è mostrata costante per l’intero arco dell’anno.
S
i conferma così il trend positivo degli ultimi
anni, sottolineando l’importanza fondamentale di questa porzione di territorio per la
salvaguardia della specie.
Tramite la raccolta di campioni di pelo eseguita in
modo opportunistico, si è potuto rilevare il numero
minimo di animali presenti nella RNRMGAG e nelle
aree adiacenti.
Il 3 marzo 2015, grazie alla collaborazione congiunta
dei tecnici del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio
e Molise), del PNM (Parco Nazionale della Majella) e della
RNRMGAG (Riserva Naturale Regionale Monte Genzana
Alto Gizio), si è proceduto alla cattura dell’Orsa Peppina,
mediante lacci di Aldrich, al fine di munirla di un nuovo
radiocollare.
Sono stati raccolti 11 campioni che hanno 2 genotipi
diversi: la femmina F1.99 (Orsa Peppina) e il maschio
M1.93 già campionato nel PNM negli anni passati (dal
2012).
I dati delle localizzazioni GPS hanno mostrato come
l’orsa, almeno per il periodo in cui il radiocollare era
in funzione (03/03/2015-17/09/2015), vivesse stabilmente
all’interno del PNM, della RNRMGAG e dei territori di
interconnessione.
Quest’ultimo orso si aggiunge ai 5 orsi già campionati a partire dal 2012.
Si è accertato, inoltre, lo svernamento dell’orsa
Peppina in un vallone all’interno della RNRMGAG già
utilizzato negli anni precedenti.
Escludendo gli eventi relativi al sito di cattura, nel
territorio del Comune di Pettorano sul Gizio sono stati
registrati 81 segni di presenza: 14 danni a pollai o strutture simili, 11 escrementi, una impronta, 11 campioni
di pelo, 13 immagini da fototrappola e 31 avvistamenti.
Tutte le segnalazioni pervenute da terzi sono state
verificate da parte del personale della RNRMGAG e
ritenute riconducibili al plantigrado.
Nell’ambito del monitoraggio continuo del territorio si è potuta osservare nel mese di maggio l’Orsa
Peppina associata ad un altro esemplare di orso bruno
marsicano in fase di corteggiamento.
48
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
La femmina 1.99 era stata campionata anche nel
2014 mentre il maschio 1.93 non era mai stato campionato nella RNRMGAG.
Nel 2015, per quanto riguarda i danni a pollai o strutture antropiche, si sono registrati soltanto 14 eventi
(riconducibili tramite analisi genetica tutti all’ora Peppina),
un numero molto inferiore rispetto all’anno precedente quando furono 52 e riconducibili a 4 individui
diversi di orso, compresa Peppina.
Questo dato mette in risalto l’efficacia dell’utilizzo
delle recinzioni elettrificate, infatti i danni del 2015
sono riconducibili a strutture sprovviste di recinzioni o
su cui non era stata montata in modo corretto.
Nell’ambito di questa campagna di prevenzione la
RNRMGAG, insieme all’Associazione Salviamo l’orso
coinvolta nel progetto “Bear Smart Community”,
hanno consegnato in comodato d’uso gratuito 24
recinti elettrificati che si sono andati ad aggiungere agli
altri 54 già presenti sul territorio messi a disposizione
dalla Riserva stessa, dal progetto Life “Arctos” e dall’Associazione “Rewilding Apennines”.
TTETI
2012
2013
2014
2015
3
1
6
1
0
6
37
13
0
5
9
1
foto di Antonio Monaco
Danni da orso nella RNNMGAG 2012 - 2015
60
50
40
30
ORTI/FRUTTETI
POLLAI
ARNIE
20
10
0
2012
2013
2014
2015
NATURA PROTETTA - ESTATE 2016
49
L’Orso bruno marsicano nel Parco Nazionale
Gran Sasso e Monti della Laga
In tempi storici l’Orso bruno marsicano è stato un animale ampiamente diffuso
nel territorio dell’attuale Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
foto di Bruno D’Amicis
P
adre Serafinon Razzi riferisce che nel sedicesimo secolo a Farindola, nel versante
pescarese del Parco era operante una scuola
che insegnava ad affrontare ed uccidere il
plantigrado. Lo stemma della comunità era un cuore
d’orso e tra i cognomi più diffusi, tuttora, vi è quello di
Ammazzalorso.
Nel corso dei secoli successivi, a seguito di un forte
processo di deforestazione e l’avvento di armi sempre
più efficaci, l’orso divenne sempre più raro e confinato
nelle zone più selvagge ed impervie dei Monti della
Laga e della catena del Gran Sasso.
Agli inizi del XIX secolo l’animale era divenuto rarissimo e ormai sull’orlo dell’estinzione sulla catena del
Gran Sasso (Costa, 1839; Quartapelle, 1849).
La cattura di uno degli ultimi orsi del Gran Sasso
viene riportata da Eugenio Cerulli (1885) che narra
dell’uccisione del grande carnivoro sul Monte Prena. La
carcassa dell’animale fu esposta, appesa ad un gancio
di un’abitazione, nel paese di Pretara, nel comune di
Isola del Gran Sasso.
Il periodo relativo a questo episodio è da collocare
nel primo decennio dell’Ottocento, al tempo della
presenza francese. Anche lungo l’alta valle del Vomano,
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l’epoca di estinzione del plantigrado è da individuare
tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 (Del Re 1835; Lopez
1892; Demarco 1988).
I dati di presenza recente di individui nel comprensorio del Gran Sasso e Monti della Laga sono relativi a
soli 5 segni di presenza indiretta dell’orso, rilevati tra
il 1994 ed il 2006, a cui si aggiunge nel 2008 il ritrovamento di un escremento sul versante nord di Pizzo
di Intermesoli e un avvistamento diretto effettuato
da un allevatore nel territorio di Montereale (Servizio
Scientifico Ente Parco, 2010).
Questo fatto avvalora l’ipotesi che l’area del Parco
sia attualmente interessata dalla sporadica presenza
di orsi in fase di dispersione provenienti dalla popolazione madre del PNALM che raggiungono il PNGSL
attraverso il Parco Nazionale della Majella, Il Parco
Regionale del Sirente - Velino.
Unitamente ai territori di altre aree protette dell’Appennino centrale, il Parco Nazionale del Gran Sasso e
Monti della Laga (PNGSL) costituisce l’areale di possibile ed auspicabile espansione della piccola popolazione attualmente presente nell’Italia centrale.
Per quanto riguarda il monitoraggio dell’orso si è
fatto ricorso all’utilizzo di trappole olfattive
Per ulteriori approfondimenti
Per chi volesse approfondire alcuni dei temi
trattati nel rapporto, può consultare il sito del
Parco ai link di seguito riportati:
1. Relazione monitoraggio genetico 2011
http://www.parcoabruzzo.it/pdf/
E3_2011Survey_final_report.pdf
2. Relazione Monitoraggio genetico 2014
http://www.parcoabruzzo.it/documentitrasparenza/amministrazione_trasparente/PNALM-amm-trasp-3527.pdf
3. Conta femmine con cuccioli 2015
Per verificare e monitorare la presenza dell’orso nel
parco sono state allestite 30 “trappole per peli” (fur
traps) consistenti in esche olfattive circondate da filo
spinato teso ad un altezza da terra di circa 50 cm, localizzate prevalentemente all’interno di aree boscate o di
aree cespugliate.
In considerazione che l’orso non è presente nel
PNGSL con una popolazione stabile e che la frequentazione dell’area protetta avviene in maniera sporadica
ed occasionale, la localizzazione dei siti di trappolamento è stata effettuata seguendo un criterio opportunistico, sulla base dei segni di presenza della specie
rinvenuti in passato e dell’idoneità ambientale per la
specie delle diverse aree del parco, valutata in prevalenza in base alla presenza di aree boscate estese,
mature e poco disturbate od alla presenza di risorse
trofiche
Nel periodo compreso tra il 14/10/2009 e il
26/07/2010 sono state posizionate 30 trappole a pelo,
in tutto il territorio del Parco.
http://www.parcoabruzzo.it/pdf/
Report.FWC_2015_ridotta.pdf
4. Protocollo orsetta “Morena”
http://www.parcoabruzzo.it/pdf/linee.
guida.rilascio.cuccioli.Orso.pdf
5. Protocollo Orsi confidenti
http://www.parcoabruzzo.it/pdf/
A5_protocollo_orsi_problematici.pdf
6. Layman Report
http://www.parcoabruzzo.it/pdf/
LaymanReport_FINAL.pdf
Purtroppo, non è stata trovata nessuna presenza di
orso.
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Stampato su carta riciclata - chlorine-free
foto di Valentino Mastrella
il Parco ringrazia per la collaborazione:
Ministero dell’Ambiente Corpo Forestale dello Stato Regione Abruzzo Regione Lazio Regione Molise
Parco Nazionale della Majella Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga Parco Regionale Sirente Velino
Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio Unione Zoologica Italiana Sapienza Università Roma
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