RAPPORTO ORSO MARSICANO
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RAPPORTO ORSO MARSICANO
Naturaprotetta NOTIZIARIO DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE N.19 - ESTATE 2016 - SPECIALE ORSO RAPPORTO ORSO MARSICANO 2015 Naturaprotetta A Massimiliano Rocco arco NAZIONALE ’Abruzzo Lazio e Molise compagno di viaggio degli ultimi dieci anni nella tutela dell’Orso bruno marsicano, che ci ha lasciato prematuramente nel 2015 Reg. Trib. Sulmona n.136 del 19/07/2007 Distribuzione gratuita DIRETTORE EDITORIALE ANTONIO CARRARA DIRETTORE RESPONSABILE FRANCO AVALLONE COORDINAMENTO REDAZIONALE DARIO FEBBO A CURA DI ANTONIO CARRARA DANIELA D’AMICO TESTI ROBERTA LATINI LEONARDO GENTILE CINZIA SULLI DANIELA D’AMICO ISABELLA BUDANO CARMELO GENTILE CONTRIBUTI DI IVANA PIZZOL Regione Lazio LUCIANO SAMMARONE Corpo Forestale Dello Stato ANTONIO ANTONUCCI e GIOVANNA DI DOMENICO Parco Nazionale della Maiella FEDERICO STRIGLIONI Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga PAOLA MORINI Parco Regionale Sirente Velino MAURO FABRIZIO e ANTONIO MONACO Sommario INTRODUZIONE......................................................................................................................................................................................................................................................................... 1. Monitoraggio............................................................................................................................................................................................................................................................................ 1.1 L’ultimo monitoraggio genetico................................................................................................................................................................................................ 1.2 Conta delle femmine con cuccioli................................................................................................................................................................................ 2. Catture........................................................................................................................................................................................................................................................................................ 3. Cause di morte............................................................................................................................................................................................................................................................ 4. Orsi confidenti.............................................................................................................................................................................................................................................................. 5. Misure di prevenzione.................................................................................................................................................................................................................................. 6. Indennizzo dei danni da Orso......................................................................................................................................................................................................... Per ulteriori approfondimenti.......................................................................................................................................................................................................... 7. Attività Nuclei Cinofili Antiveleno in area PATOM........................................................................................................................................ 8. Attività di comunicazione e sensibilizzazione..................................................................................................................................................... Riserva Naturale Regionale Monte Genzana - Alto Gizio 9. Attività didattiche.................................................................................................................................................................................................................................................... GRAFICA/IMPAGINAZIONE 10. Formazione................................................................................................................................................................................................................................................................... VALENTINO MASTRELLA HA COLLABORATO CARMELINA DI LORETO STAMPA ROTOSTAMPA GROUP SRL - ROMA FOTOGRAFIE ARCHIVIO PNALM, V. MASTRELLA, R. LATINI, A. MONACO, B. D’AMICIS, A. IANNARELLI HOMO AMBIENS, G. MANCORI, S. MEGALE, R. VISCI 11. Rilascio di un cucciolo di Orso bruno marsicano..................................................................................................................................... L’Orso bruno marsicano nell’Appennino Centrale Nella Regione Molise...................................................................................................................................................................................................................................... Nel Parco Naturale Regionale del Sirente - Velino.................................................................................................................................... Nel Parco Nazionale della Majella ...................................................................................................................................................................................... PARCO NAZIONALE Nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana - Alto Gizio ...................................................................................... Viale Santa Lucia 67032 Pescasseroli (AQ) Nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga......................................................................................................................... tel 0863 91131 - fax 0863 912132 [email protected] www.parcoabruzzo.it 42 44 45 46 48 50 Nella Regione Lazio........................................................................................................................................................................................................................................... FOTO DI COPERTINA VALENTINO MASTRELLA D’ABRUZZO LAZIO E MOLISE 3 5 6 8 12 14 16 18 20 22 26 28 30 34 36 38 PRESENTAZIONE...................................................................................................................................................................................................................................................................... PRESENTAZIONE U n rapporto sull’Orso bruno marsicano, una nuova iniziativa del Parco per la conservazione di un animale meraviglioso ed unico che rappresenta una priorità nell’azione quotidiana dell’Ente. foto di Valentino Mastrella Vogliamo rispondere a sollecitazioni che vengono dal mondo dell’associazionismo, ma non solo da questo, e allo stesso tempo colmare un vuoto informativo al quale crediamo siano interessati Enti e istituzioni che con il Parco condividono la responsabilità della tutela dell’orso, ma anche abitanti dei territori frequentati dal plantigrado, visitatori, turisti e portatori di interesse in genere. Il rapporto ripropone un’esperienza, ormai quasi decennale, che sulle alpi realizza la provincia autonoma di Trento a seguito del progetto di reintroduzione dell’orso. Gli obiettivi della pubblicazione sono semplici e chiari: dare conto del lavoro che facciamo per la tutela dell’orso e fornire informazioni utili a tutti coloro che sono interessati alla protezione della natura e fattivamente impegnati per l’espansione dell’orso sull’appennino. Con questa nuova iniziativa, ci assumiamo un ulteriore impegno, nella convinzione che è necessario coinvolgere sempre di più, e forze più numerose, per un obiettivo che è sicuramente fondamentale per la conservazione della biodiversità, ma allo stesso tempo è particolarmente ambizioso in un percorso irto di ostacoli. Un impegno comune a svolgere azioni specifiche in un quadro di coordinamento indispensabile a superare la frammentazione delle competenze che spesso rende irrisolvibili i problemi. Il rapporto che presentiamo lo vogliamo considerare anche il frutto di un impegno comune nell’ambito del PATOM. Un impegno che a breve sarà rinnovato con la sottoscrizione del nuovo accordo di programma 2016-2018 al quale parteciperanno direttamente anche il Corpo forestale dello Stato e il Parco Nazionale della Maiella. Un ringraziamento a coloro che hanno collaborato e arricchito il rapporto, consentendoci di offrire un quadro della situazione più completo ed esaustivo. Anche questo è il segnale di una cooperazione tra Enti che si va realizzando nella pratica quotidiana e che troverà un assetto più compiuto nel nuovo accordo di programma, a cominciare dalla realizzazione di una rete di monitoraggio comune. Il rapporto arricchisce l’azione di informazione e comunicazione diffusa e quotidiana sulla tutela dell’orso marsicano, che l’Ente svolge da tempo attraverso i propri strumenti (sito web, social network), pubblicazioni specifiche, incontri e convegni. Voglio ringraziare anche Luigi Boitani e Paolo Ciucci del Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’’Università la Sapienza di Roma per aver contribuito, da oltre 10 anni, a sostenere il Parco nelle attività di ricerca sull’orso. Negli ultimi dieci anni l’Orso bruno marsicano, da sempre all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale per la estrema rarefazione, è stato oggetto di un piano d’azione per la sua conservazione. Infine, abbiamo voluto utilizzare la testata “Natura Protetta”, notiziario “storico” del Parco Nazionale d’Abruzzo, per trasmettere la continuità dell’impegno del Parco nella tutela di questo splendido animale, riaprendo così un canale di comunicazione periodica, anche a servizio delle Comunità del Parco. Il Piano di Azione per la Tutela dell’Orso bruno marsicano (PATOM), ha costituito la base e il riferimento per specifici protocolli d’intesa tra pubbliche amministrazioni, l’ultimo dei quali è stato firmato nel marzo 2014 dal Ministero dell’Ambiente, le tre Regioni interessate e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Antonio CARRARA Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 3 4 foto di Valentino Mastrella NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 INTRODUZIONE L a preziosa presenza dell’Orso bruno marsicano, che da quasi cento anni è protetto con l’istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo, è oggetto dell’azione quotidiana delle donne e degli uomini dell’Ente Parco con un impegno che poggia le basi su un continuo lavoro di ricerca. Gli esiti di questa, infatti, forniscono la conoscenza per una gestione sempre più mirata della residua popolazione di Orso, verosimilmente unica al mondo quantomeno per le caratteristiche ecologiche ed etologiche, nella convinzione dell’assunto che si gestisce meglio ciò che si conosce di più. L’impegno del Parco per l’orso può essere cadenzato anche mensilmente, non interrompendosi neppure nei mesi invernali, durante il letargo del plantigrado, che di frequente abbandona la tana per escursioni all’esterno, permettendo così alle Guardie e ai ricercatori del Parco di rilevarli. Il controllo si intensifica, ovviamente, in primavera, quando gli orsi escono dal letargo e cominciano ad essere osservati, e monitorati, con continuità, registrando anche la presenza dei cuccioli nati all’inizio dell’anno. In questo periodo si verificano anche i primi danni agli animali domestici ed alle colture agricole da parte dell’Orso, rilevati con sopralluoghi specifici da parte delle Guardie del Parco. Nei mesi successivi si intensifica l’attività scientifica sull’orso, con rilievi telemetrici e controlli conseguenti, diventando particolarmente intensa negli anni in cui si attua il censimento genetico, da maggio a luglio, con uno sforzo di personale e mezzi molto consistente. Le azioni a tutela del nostro Orso continuano in Agosto e Settembre con la conta dei cuccioli dell’anno accompagnati dalle mamme, ma anche col rilievo di cuccioli dell’anno precedente. Durante tutto l’anno il Parco attua programmi di informazione attraverso il suo Servizio di Educazione ed il relativo Centro di Educazione Ambientale. Anche la comunicazione è curata con attenzione e praticata per tutto l’anno, con produzione di opuscoli, l’organizzazione di convegni, incontri con gli abitanti del Parco e visitatori e conferenze stampa, di cui l’opuscolo ne riporta i più salienti. Un impegno continuo, quindi, supportato da zoologi e ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma, con l’obiettivo di favorire l’espansione dell’areale dell’Orso a tutto l’Appennino centrale, condizione fondamentale per la sopravvivenza di questa popolazione unica di plantigradi, con una mortalità naturale, ma anche causata dall’uomo da ridurre e, possibilmente azzerare. Anche per queste ragioni nel 2015 abbiamo implementato i nostri sforzi con lo svezzamento e l’allevamento dell’Orsetta “Morena”, trovata in Maggio senza madre e liberata in natura in Dicembre, operazione resa possibile dall’abnegazione del personale del Parco e dall’apporto di ricercatori e zoologi italiani/stranieri e dell’ISPRA, che si sono prodigati in preziosi suggerimenti nel corso delle varie fasi di crescita dell’Orsetta, determinando il successo del suo rilascio in natura, dove sin dal Dicembre scorso viene costantemente monitorata. Un’operazione, quest’ultima, che ci ha impegnati in modo intenso e svolta con entusiasmo dal Parco, che ha avuto il riconoscimento di molti ricercatori e scienziati europei e nordamericani che ci rende orgogliosi e ancora più ci impegna per il futuro del nostro Orso bruno marsicano. Dario FEBBO Direttore Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise L’autunno vede invece impegnati il Servizio Veterinario e quello Scientifico del Parco, oltre quello della Sorveglianza, in operazioni di cattura di orsi per munirli di radio collari necessari per la ricerca, occasione questa utile per monitorarli anche dal punto di vista sanitario. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 5 foto di Valentino Mastrella 1. Monitoraggio 6 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 Tra le attività di gestione, per la tutela dell’Orso bruno marsicano, il monitoraggio della popolazione ha avuto sempre una parte rilevante. D alle tradizionali tecniche di rilevamento su campo, come ad esempio la ricerca di segni di presenza (peli, escrementi ed impronte), il rilevamento delle piste su neve, la radiotelemetria e il fototrappolaggio, sono state messe a punto, negli ultimi anni tecniche aggiuntive, come la conta delle femmine con i piccoli e il monitoraggio genetico, che vengono ripetute nel Parco in modo standardizzato da circa dieci anni, fornendo informazioni molto interessanti e dati confrontabili sulla stima di popolazione e sulla sua capacità riproduttiva. In base a un insieme ideale di marcatori già selezionati nel 2011, sono stati utilizzati 11 marcatori (oltre al sesso) per l’individuazione dei genotipi individuali; 9 di questi marcatori sono in comune con il laboratorio di genetica dell’ISPRA che è l’Istituto italiano di riferimento. In alcuni casi di difficile interpretazione si è fatto ricorso ad un ulteriore marcatore (G10P) anch’esso in comune tra i due laboratori. Il monitoraggio genetico viene effettuato nel territorio del Parco e delle sue zone limitrofe, costituite in larga parte dalla ZPE (Zona di Protezione Esterna) da oltre 10 anni, con un intervallo di circa 3 anni tra un campionamento e l’altro: il primo tentativo di stima della popolazione con questa metodica risale infatti al 2004, nel 2008 è stato condotto uno studio pilota in un’area campione, mentre nel 2011 e nel 2014 il campionamento è stato esteso a tutto il Parco e alle aree limitrofe grazie al contributo del Progetto Life ARCTOS. Essenziale per la messa a punto del protocollo e per l’accuratezza delle stime finali sono stati il lungo lavoro condotto con gli animali radiocollarati e le collaborazioni con gli istituti di ricerca in particolare con il Dip. di Biologia Animale e dell’Uomo - Sapienza Università di Roma sotto la supervisione del Prof. Luigi Boitani e del Dott. Paolo Ciucci. Per una popolazione ridotta numericamente e con una bassa variabilità genetica, il monitoraggio genetico rappresenta ad oggi, in assoluto, la tecnica più importante. Per la raccolta dei campioni di pelo sono state utilizzate contestualmente diverse metodiche che si sono affiancate nel corso del tempo e che hanno permesso di aumentare la copertura campionaria della popolazione di orso e incrementare le probabilità di cattura individuali, entrambe condizioni necessarie per ottenere stime affidabili e precise tramite modelli di cattura-ricattura in popolazioni di così ridotte dimensioni. Le analisi genetiche sono state realizzate presso il WGI (Wildlife Genetics International, B.C. Canada), laboratorio specializzato nell’analisi di campioni non-invasivi di orso. foto di Valentino Mastrella Questa tecnica si basa sulla raccolta di campioni di pelo che vengono poi sottoposti ad analisi genetica per l’individuazione dei singoli genotipi. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 7 1.1 L’ultimo monitoraggio genetico Nei primi mesi dell’anno 2015 sono stati presentati i risultati del monitoraggio genetico realizzato nell’anno 2014 Per la raccolta dei campioni sono state utilizzate quattro metodiche: 1. Campionamento sistematico (hair snagging) Tra la fine di maggio e la fine di luglio sono state predisposte 215 trappole munite di esche olfattive e allestite con filo spinato atto a “catturare” campioni di pelo. Tali trappole sono state posizionate secondo un preciso disegno di campionamento all’interno di una rete a maglie di 5x5 km che copre tutto il territorio del PNALM per una superficie complessiva di 1221 km2. All’interno di ogni maglia sono state predisposte 5 trappole, attivate alternativamente secondo tempistiche diverse in modo da realizzare 5 sessioni di cattura successive della durata di 12 giorni ciascuna (Fig 1). 2. Campionamento accidentale Si tratta di un campionamento basato sulla raccolta di peli rinvenuti occasionalmente per esempio in occasione di danni prodotti dall’orso a colture o apiari o su fili spinati o recinzioni lungo passaggi. Fig 1 – Distribuzione delle 215 trappole utilizzate nel campionamento sistematico (HS) adottato nel PNALM (Giugno-Luglio 2014). 8 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 3. Campionamento opportunistico ai ramneti La raccolta di campioni è avvenuta posizionando filo spinato intorno ai nuclei di ramno che costituiscono una importante risorsa trofica in tarda estate e che consente di campionare anche cuccioli dell’anno. A partire dalla fine di agosto sono state attivate 25 trappole per pelo in 9 ramneti. I controlli avvenivano ogni 7-8 giorni e sono durati per tutto il periodo di fruttificazione del ramno. 4. Campionamento ai rub-tree Sono stati individuati 102 alberi che gli orsi utilizzano per strofinarsi e che sono stati opportunamente “armati” con filo spinato per favorire la raccolta di campioni di pelo. L’attivazione è avvenuta a partire da fine maggio e i controlli sono stati effettuati con un intervallo di 11 giorni. Risultati Il campionamento del 2014 ha permesso di raccogliere 476 campioni di pelo: di questi 346 sono stati analizzati e 276 hanno permesso l’estrazione del DNA (Tab 1 fig.2). 2011 2014 N. campioni 679 inviati ad analisi 2011 2014 HS RT OPP INC HS RT OPP INC 476 159 278 139 67 118 207 81 70 599 466 159 253 122 65 118 204 a 75b 69c Analizzati 529 466 142 222 105 60 109 120 59 58 Esito analisi negativo 103 70 40 40 6 17 17 32 7 14 426 276 102 182 99 43 92 88 52 44 80.5% 79.8% 71.8% 82% 94.3% 71.7% 84.4% 73.3% 88.1% 75.9% Esito analisi positivo % esito positivo delle analisi Tab 1 - confronto dei campioni raccolti nel campionanemto del 2011 e 2014 suddivisi per tecniche di raccolta (HS: hair snagging; RT: rub tree; Opp: opportunistico ai ramneti: INC: accidentale) Il campionamento ai rub tree ha fornito il maggior numero di campioni: sono stati raccolti 207 campioni di pelo di cui 204 sono stati ritenuti idonei e sono stati sottoposti alle analisi genetiche. Il 47.1% degli alberi “armati” ha dato infatti esito positivo. Fig 2 – Distribuzione dei campioni di orso analizzati secondo le diverse tecniche utilizzate nel PNALM (giugno settembre 2014). NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 9 Il campionamento accidentale ha permesso di raccogliere 70 campioni che sono stati raccolti nel 62% dei casi durante i sopralluoghi ai danni: 80 campioni sono stati raccolti nei fili spinati posizionati nei ramneti. Il materiale è stato raccolto su 6 ramneti diversi, 3 di essi infatti non hanno fornito alcun campione (fig. 3) fig. 3. – Distribuzione dei principali ramneti nel Parco (n=36), 9 dei quail sono satiti allestiti con trappole per peli per il campionamento 2014 (27 Aug - 30 Sept 2014). I diversi colori rappresentano il successo nel numero di campioni di pelo raccolto. Tutte le metodiche utilizzate hanno permesso di (Tab 2) estrarre 44 genotipi con una resa del campionamento pari a circa l’80%. 2011 2014 Genotipi identificati (*) 45 Genotipi mai campionati nei precedenti anni (*) Genotipi campionati in una sola tecnica 2011 2014 HS RT OPP INC HS RT OPP INC 44 26 21 22 10 23 22 13 19 16 15 8 4 8 2 7 5 3 3 20 21 8 2 8 2 4 5 6 6 Tab 2 - Confronto tra il numero dei genotipi campionati nel PNALM tra le diverse tecniche nel 2011 e 2014 (HS: hair snagging; RT: rub tree; Opp: opportunistico ai ramneti: INC: accidentale) (*) Alcuni genotipi sono stati campionati con più tecniche 10 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 L’analisi statistica dei dati raccolti con i vari metodi descritti ha consentito di stimare la popolazione a 50 individui di cui 22 maschi e 28 femmine con un rapporto sessi 1:1.27 (MM:FF) e una densità di 38,8 orsi/1000 km². (Tab.3) La variabilità genetica della popolazione è ridotta come ci si potrebbe aspettare con un esiguo numero di individui e soggetta nel tempo a veri e propri colli di bottiglia. I dati del 2014, confrontati con quelli del 2011 mostrano una stabilità demografica, nonostante una discreta produttività con almeno 31 cuccioli nati dal 2011 al 2014 e una media di 7.8 cuccioli nati/anno). (Tab.3) ANNO Ntot Nmaschi Nfemmine CV% Rapporto sessi Orsi/ (MM:FF) 1000 Km2 Ñ 95% CI Ñ 95% CI Ñ 95% CI 2011 51 47 - 66 23 21 - 31 28 26 - 35 7,9% 1:1.22 39,7 2014 50 45 - 69 22 20 - 32 28 25 - 37 10,5% 1:1.27 38.8 Tab 3 - Confronto dei risultati della stima di popolazione, numero di maschi, femmine, rapporto sessi e densità tra il 2011 e 2014 nel PNALM Fonte: Ciucci P., V. Gervasi, J. Boulanger, T. Altea, L. Boitani, D. Gentile, D. Paetkau, C. Sulli, E. Tosoni - Ex post noninvasive survey of the core Apennine bear population (Ursus arctos marsicanus) in 2014 Project LifeNAT/IT/000160 “ARCTOS” – Action E3 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 11 Al monitoraggio genetico, che è una tecnica molto costosa sia in termini economici che di lavoro su campo, è stata affiancata, a partire dal 2006, la conta delle femmine con piccoli. L a conta viene effettuata da punti di vantaggio opportunamente posizionati sul territorio in prossimità di nuclei di ramno che, come già detto, costituiscono una importante risorsa trofica. Le osservazioni vengono condotte in coincidenza con la maturazione di questa bacca (tra luglio e settembre) e prevede il coinvolgimento di numerosi operatori per consentire la simultaneità degli avvistamenti. Alle osservazioni in simultanea vengono affiancate anche osservazioni opportunistiche e il fototrappolaggio. La conta delle femmine con piccoli eseguita nel 2015 ha portato al risultato di tre unità familiari con 5 cuccioli in totale mantenendo quindi la produttività nella media degli anni 2006-2014 (tab 1) . Sono state conteggiate inoltre 3 unità familiari con 6 piccoli di un anno che hanno consentito pertanto 12 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 di documentare la sopravvivenza all’inizio del secondo anno di vita del 54% dei cuccioli nati nel 2014. I dati delle conte delle femmine con i piccoli ci indicano che la popolazione di orso bruno marsicano ha un’elevata produttività come testimoniato dal numero di femmine riproduttive, dalla dimensione della cucciolata e dall’età precoce di separazione del gruppo familiare. Purtroppo, anche i dati di mortalità restano elevati e questo determina una sostanziale stabilità della popolazione che, nonostante l’elevata produttività, non riesce a crescere come dovrebbe. Tra il 2011 e il 2015 sono stati recuperati 13 orsi morti pari a un numero minimo di 2.6 orsi morti/anno. Tali valori, da considerarsi minimi in quanto non tutti gli orsi morti vengono documentati deprimono ovviamente la capacità di ripresa della popolazione. foto di Valentino Mastrella 1.2 Conta delle femmine con cuccioli foto di HOMA AMBIENS Conta delle unità familiari e dei cuccioli dell’anno per anno (2006-2015) Unità familiari con piccoli dell’anno N. totale cuccioli dell’anno 2006 4 7 2007 3 5 2008 6 10 2009 3 6 2010 5 8 2011 1 3 2012 5 11 2013 4 6 2014 5 11 2015 3 5 MEDIA ± DS 3.8±1.5 7.1±2.8 Tab 1 - Risultati del numero di unità familiari e il numero totale dei cuccioli dell’anno osservati dal 2006 al 2015 nel PNALM Fonte: Tosoni E., R. Latini, D. Gentile - Conta cumulativa delle unità familiari di orso bruno marsicano per la stima della produttività della popolazione: estate 2015. Relazione PNALM 2015 foto di Valentino Mastrella ANNO NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 13 2. Catture Catture fuori dal PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) A marzo 2015, lo staff tecnico del Parco ha prestato la propria opera per la ricattura dell’orsa denominata “Peppina” il cui collare aveva smesso di funzionare nel luglio 2013. Quest’orsa era stata catturata per la prima volta nell’agosto 2012 a Scanno nella ZPE del PNALM mentre era intenta ad entrare all’interno di un pollaio. Nei mesi precedenti alla cattura, l’orsa aveva manifestato scarsa diffidenza nei confronti dell’uomo, e dal giorno successivo all’applicazione del radio collare è stato attivato il protocollo di dissuasione. Il 5/10/2012 l’orsa è stata fototrappolata nella RNRMGAG (Riserva Naturale Monte Genzana, Alto Gizio). 14 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 Da allora è stata seguita congiuntamente dagli staff tecnici del PNALM, PNM (Parco Nazionale della Majella) e della RNRMGAG. A seguito della rottura del collare, trattandosi di un orso confidente e in virtù della necessità di monitorare i primi spostamenti di una femmina fuori dai confini del PNALM, è stato deciso di procedere alla ricattura. Il sito di cattura è stato predisposto nel territorio del comune di Pettorano sul Gizio e controllato dal personale della Riserva. Il sito è stato controllato e pasturato dal 15 settembre 2014 al 3 marzo 2015 per un totale di 166 giorni e 159 giornate di controllo. L’orsa ha frequentato il sito in 25 giorni differenti. Sono state predisposte 6 giornate di cattura che poi di fatto è avvenuta il 3 marzo. Catture dentro il PNALM A partire dalla seconda metà di ottobre 2015 l’attività sull’orso bruno marsicano è stata dedicata alla cattura di orsi con l’obiettivo di: • rimuovere i collari non più funzionanti (attività prioritaria) • applicare nuovi radio collari • monitorare lo stato di salute Sulla base dei dati pregressi (frequentazione degli animali target nel medesimo periodo, l’assenza di fattori di disturbo e frequentazione ai siti negli anni precedenti) sono previste per le catture. Otto dei 9 siti allestiti sono stati frequentati da orsi da un minimo di 1 individuo per sito fino ad un massimo di 5. La frequentazione ai siti è avvenuta in media (± DS) dopo 8 (± 6) giorni dall’attivazione dei siti stessi. Tre dei siti sono stati frequentati dagli orsi target per una durata variabile da un minimo di 1 giorno per la F10 fino ad un massimo di 12 giorni (F08 e F10) (per la femmina F08, corrispondenti rispettivamente a 1 e 9 notti). stati individuati complessivamente 9 siti di pasturazione, di cui 7 già utilizzati nei precedenti anni. Gli orsi target sono stati attratti la prima volta dopo 12 giorni nel caso di F08 e 13 giorni nel caso di F10 . Quattro siti sono stati allestiti nella zona compresa tra la Valle del Giovenco e Terraegna con lo scopo di catturare la femmina F08 e 5 nella zona della Cicerana per la femmina F10 (entrambe ancora dotate di Due dei 9 siti allestiti sono stati armati con i lacci con un minimo di 2 ad un massimo di 5 . radiocollare). Sono state effettuate 10 notti di appostamento, una delle quali ha portato alla cattura della femmina target F08, alla quale è stato rimosso il radio collare. Nel caso della femmina F10 la scelta di concentrare 5 siti in una area di circa 12 km2 (Cicerana) è stata effettuata considerando la necessatà di aumentare le probabilità di individuare un sito frequentato in maniera esclusiva da questa femmina e massimizzare le probabilità di cattura. La frequentazione dei siti è stata verificata tramite controllo visivo e con l’aiuto di macchine fotografiche a sensore infrarosso per consentire l’identificazione degli individui frequentanti il sito e accertare o meno la presenza di individui idonei alla cattura (orsi noti con collare). La messa a terra dei lacci è stata pianificata in seguito al rilevamento di segni freschi di alimentazione e/o fotografie del giorno precedente o dello stesso giorno, li dove accertata la frequentazione da parte di femmine note. L’attività di cattura si è protratta complessivamente per un totale di 40 giorni (dal 21 settembre al 30 novembre 2015 ), inclusivi di tutte le fasi, dall’allestimento all’armatura dei siti e si è conclusa a causa di una nevicata di 3 giorni che ha precluso l’acceso alle zone NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 15 3. Cause di morte 3. Cause di Morte Dal 1971 al 31 dicembre 2015 nel database del PNALM risultano 112 orsi rinvenuti morti. Il numero degli orsi rinvenuti morti sicuramente non corrisponde al totale degli orsi deceduti, perché non sempre vengono ritrovate le carcasse. Anche nel corso del 2015 e precisamente il 21 giugnonel territorio di Pescasseroli sono stati rinvenuti resti di un orso morto sicuramente da molti mesi per cui non è stato possibile risalire alle cause. Così come è possibile che alcuni degli orsi dei quali è possibile documentare la morte non siano ricompresi nel data base del Parco. Grazie al radiocollare, sia pure non più funzionante da tempo, è stato possibile stabilire che si trattava di un orsa femmina di circa 11 anni denominata Tranquilla. In ogni caso il numero degli orsi morti che allo stato attuale siamo sicuri di poter documentare è quello riportato nel grafico 1 con l’andamento per anno. Come si nota sempre dai dati della tabella 1 le maggiori cause di mortalità per gli orsi sono da attribuire a: uccisioni da arma da fuoco, investimento treno/auto, avvelenamento bracconaggio e patologie . La media degli orsi morti negli ultimi 45 anni è circa 2,5/anno. In molti casi vengono rinvenute carcasse o pochi resti di orso per i quali non è possibile stabilire la causa di morte, come risulta anche dal grafico 2. Orsi rinvenuti mort, nell area deldall'anno PNALM, dal1971 1971 alall'anno 2015 2015, per anno. Orsi rinvenuti morti 10 8 6 4 2 0 15 20 13 20 11 20 09 20 07 20 05 20 03 20 01 20 99 19 97 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 19 16 95 Grafico 1. Andamento annuale del numero di orsi morti dal 1971 al 2015 Fonte: Archivio del PNALM 19 93 19 91 19 89 19 87 19 85 19 83 19 81 19 79 19 77 19 75 19 73 71 19 19 ! Tabella 1 Causa Numero Accidentale 3 Aggressione con specifici 6 Annegamento 2 21 Uccisioni arma da fuoco Avvelenamento 8 Sospetto avvelenamento 2 Bracconaggio 5 Denutrizione 1 Investimento da autovettura 9 Investimento da treno 6 Laccio e arma da fuoco 2 Patologie 5 2 Predazione cani Ignote 40 Accidentale Orsi rinvenuti morti e divisi per causa di morte (1971-2015) 3 6 Aggressione con specifici Annegamento 2 Uccisioni arma da fuoco 21 8 Avvelenamento Sospetto avvelenamento 2 5 Bracconaggio 1 Denutrizione 9 Investimento da autovettura 6 Investimento da treno 2 Laccio e arma da fuoco 5 Patologie 2 Predazione cani 40 Ignote 0 10 20 30 40 Grafico n 2. Numero di orsi rinvenuti per causa di morte. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 17 4. Orsi confidenti Nel Parco e nella ZPE la presenza di orsi confidenti/problematici, animali che frequentano i centri abitati e non mostrano particolare diffidenza nei confronti degli uomini è documentata da diversi anni e ciò ha determinato la messa in atto di azioni di prevenzione e di dissuasione. P er quanto riguarda l’orsa “Gemma” che ormai da molti anni frequenta il centro abitato di Scanno, non ha più, da tempo, il collare e quindi ciò ha reso problematico la localizzazione e la messa in atto di tecniche di procedure di dissuasione. Durante il 2015 comunque sono stati attivati turni notturni di controllo di sorveglianza con l’obiettivo prioritario di tranquillizzare la popolazione e di creare un presidio immediatamente allertabile in caso di necessità. Da fine settembre a inizio novembre sono stati effettuati turni pomeridiani e notturni a Villalago-Scanno dai Guardiaparco e dagli Agenti Forestali TURNI 18 UNITA’ ORE DI LAVORO GUARDIAPARCO 39 78 624 CFS/CTA 31 62 372 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 La frequentazione dell’orsa Gemma in ogni caso nel 2015 all’interno del centro abitato è stata davvero limitata, merito probabilmente dell’azione di prevenzione condotta negli anni precedenti dell’abbondanza di frutta durante l’estate. Complessivamente tra Scanno e Villalago si sono verificati tra agosto e settembre solo 7 sopralluoghi di cui 3 danni a strutture, 1 danno alle api e 3 danni a carico di animali da cortile. A fine settembre ha creato scalpore il video che testimoniava l’ingresso in una cantina dell’orsa Gemma nel centro storico di Villalago. Dal video sembrava infatti che l’orsa penetrasse all’interno di una casa mentre in realtà si trattava di una cantina nella quale erano state messe delle galline per alcuni giorni. Il fenomeno degli orsi confidenti negli ultimi anni ha interessato anche le aree esterne al PNALM e già a partire dal 2006 nel parco Nazionale della Majella e negli anni successivi anche nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio. AVVISO Entrambe le aree protette hanno proceduto mettendo in atto sistemi di prevenzione e nel 2015, grazie alla presenza del radiocollare dell’orsa Peppina è stato possibile intervenire con azioni di dissuasione. CONVIVERE CON L’ORSO La rottura del collare avvenuta il 17/9/2015 ha di fatto impedito la prosecuzione dell’attività di dissuasione. L’estendersi del fenomeno degli orsi confidenti anche al di fuori del PNALM ha consentito di attivare importanti sinergie tra le aree protette. Il lavoro congiunto dei tecnici delle aree protette interessate ha portato: • alla prima cattura di un orso fuori Parco (orsa Peppina nel marzo 2015) • all’implementazione del Protocollo per la gestione degli orsi confidenti prodotto nell’ambito del Life ARCTOS fuori dall’area Parco costituendo la prima squadra di intervento fuori Parco (Parco Nazionale della Majella). Negli ultimi mesi le visite in paese dell’orsa Gemma sono più sporadiche, tuttavia continuano ad esserci. Per questo raccomandiamo a tutti di segnalare al 1515 del Corpo Forestale dello Stato qualsiasi avvistamento di orso. Sul territorio sono presenti, dalle ore 18.00 alle ore 6.00, Guardiaparco e Forestali che potranno intervenire tempestivamente. Ricordiamo, inoltre, ai possessori di recinti elettrificati, di garantire il corretto funzionamento degli stessi. Grazie per la collaborazione NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 19 5. Misure di prevenzione I l Parco con il Progetto LIFE Arctos ha consegnato, per la prevenzione da danni da orso 245 recinzioni elettrificate sia all’interno del territorio del Parco che fuori; di queste 52 erano destinate alla difesa di apiari, 79 destinate alla difesa di patrimoni zootecnici, il restante destinato a difendere orti e frutteti soprattutto in relazione alla presenza di orsi all’interno dei centri abitati. Alla scadenza del progetto, il Parco si è assunto l’impegno di mantenere tali recinzioni in buono stato di efficienza e di continuare l’azione di prevenzione dei danni attraverso l’affidamento in comodato d’uso gratuito di altri recinti elettrificati a chi ne facesse ulteriore richiesta.. foto di Romano Visci Nel corso del 2015, il Parco, attraverso il Servizio Sorveglianza, ha effettuato n. 175 sopralluoghi per la verifica del corretto funzionamento delle recinzioni elettrificate, ha consegnato n. 8 recinzioni complete e sono stati sostituiti pezzi mancanti o non funzionanti a 7 richiedenti. 20 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 21 6. Indennizzo dei danni da Orso I danni da Orso marsicano e più in generale da fauna alla zootecnia e all’agricoltura, per il Parco sono normati dalla legge quadro sulle aree protette (394/91) art. 15, commi 3 e 4 e dal Regolamento per l’indennizzo, la cui versione attualmente vigente è stata adottata con deliberazione del C.D. n°13 del 30/04/2011. N el Regolamento, viene stabilito che per una maggiore tutela delle specie protette e per la riduzione dei conflitti con le attività agricole e zootecniche, l’Ente Parco provvede a farsi carico dell’indennizzo dei danni da Orso e da Lupo, anche nei Comuni della ZPE (Zona di Protezione Esterna/Area Contigua). La denuncia del danno viene rimessa all’Ente Parco anche per via telefonica e l’Ente il più rapidamente possibile dispone il sopralluogo di accertamento. Viene redatto un verbale, si procede quindi alle necessarie verifiche e alla liquidazione dell’indennizzo. In estrema sintesi nel Parco e ZPE in base all’ultimo aggiornamento, esercitano 1.157 attività zootecniche; 330 delle quali sono piccole attività con allevamenti per autoconsumo di animali da cortile particolarmente colpiti dagli orsi confidenti; 51 sono aziende apistiche; 872 sono allevamenti di bovini, equini, ovicaprini e suini. Delle aziende totali 1.094 sono stanziali e 63 transumanti per complessive 17.883 UBA (Unità Bovina Adulta). Relativamente agli indennizzi dei danni da Orso è stato preso in considerazione l’ultimo decennio (2006-2015). 22 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 Complessivamente l’Ente ha liquidato per danni alla zootecnia 2.488.880,00 euro, dei quali 672.894,20 per danni da Orso bruno marsicano, pari a circa il 27 % del totale con una media annua di indennizzi per danni da Orso di 67.289 euro. Nel medesimo decennio per danni da Orso bruno marsicano sono stati effettuati 1.458 sopralluoghi di accertamento (media annua 146) dei quali 1.426 hanno avuto parere favorevole e liquidati e 32 sono stati ritenuti non favorevoli all’indennizzo. Dei sopralluoghi per i quali è stato espresso parere non favorevole, in 18 di essi non è stato possibile accertare la predazione, mentre per 14 di essi, pur avendo rilevato un attacco da Orso bruno marsicano, non è stato possibile liquidarli, in quanto la località ricadeva al di fuori della ZPE e pertanto fuori dalle competenze dell’Ente. Nel grafico 1 è riportata la distribuzione in euro dei danni da Orso bruno marsicano nelle principali attività zootecniche danneggiate. La ripartizione dei 1.426 sopralluoghi effettuati per danni da Orso bruno marsicano tra le varie specie domestiche, hanno riguardato come era prevedibile gli ovini perché è la specie zootecnica più rappresentata nel territorio. € 26.111,16 € 15.129,54 Grafico 1 - Ripartizione in Euro dei settori della zootecnia danneggiati Zootecnia Apicultura Strutture Spese Veterinarie Va comunque evidenziato che nel decennio a cui ci si riferisce, sono stati registrati 191 sopralluoghi (18%) per attacchi ad animali da cortile, effettuati nella straSuini grande maggioranza dei casi da Orsi 17 confidenti. Equini 79 Tali predazioni si sono spesso verificate ai margini 170 Caprini di centri abitati. Bovini Sebbene 280 siano una piccola percentuale, contribuiOvini scono ad innalzare il livello del conflitto. 866 Animali da cortile Il numero di capi indennizzati 4116 dal 2006 al 2015 (grafico 2) riguarda in maniera predominante gli animali da cortile con una media di 61 animali deceduti per ogni evento di predazione a differenza degli !1 ovi-caprini dove la media risulta essere di 1 capo. Per gli ovi-caprini i sopralluoghi riguardanti situazioni di over killing (predazioni superiori a 10 capi/ evento di predazione) è dell’1,1% (n=6 su 548 sopralluoghi effettuati). Suini Equini 2 - Percentuale dei capi predati e indennizzati nel Caprini Graficoperiodo 2006 -2015 nel PNALM Bovini Ovini Animali da cortile NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 23 2010 215 € 100.000,00 2011 245 € 150.000,00 2012 173 € 60.000,00 2013 152 € 65.000,00 2014 120 € 67.000,00 Dal 2006 al 2015 l’andamento dei danni alla zootecnia ha evidenziato un picco nel 2010 e 2011 come si rileva 2015 75 € 54.000,00 dal grafico 3. 300 € 160.000,00 n° sopralluoghi importo 250 € 140.000,00 € 120.000,00 200 € 100.000,00 150 € 80.000,00 € 60.000,00 100 € 40.000,00 50 € 20.000,00 0 € ,00 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Grafico 3. l’andamento annuale dei sopralluoghi per danni alla zootecnia da Orso alla zootecnia rapportato agli importi annuali liquidati Infine, come evidenziato nel grafico 4 la maggior parte dei danni si verifica nella ZPE del Parco con particolare incidenza nel versante abruzzese. 600 PNALM ZPE extraZPE 558 N° SOPRALLUOGHI 450 !1 300 313 289 209 150 0 2 ABRUZZO PNALM Grafico 4. Numero dei sopralluoghi suddivisi per regioni 313e competenze territoriali 24 13 7 35 LAZIO MOLISE 209 7 ZPE 558 289 35 extra ZPE 2 13 0 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 0 foto diGiancarlo Mancori L’entità dell’indennizzo per i danni arrecati dall’orso alle attività agricole all’interno del territorio del PNALM e della Zona di Protezione Esterna (Tab 1), pur se molto altalenante, mostra un trend in crescita negli ultimi anni. (Grafico 5) Esso è comunque minimo (media di 4.500,00 € circa), specie se rapportato al territorio (circa 130.000 ha) e ai danni causati dagli ungulati (media di 65.000,00 € circa nel medesimo periodo). Tra le colture maggiormente “appetite” figurano frutta (ciliegie, fichi) e prodotti orticoli vari Anno Importo n° Anno 2009 € 2.935,00 19 2010 € 3.420,00 21 2011 € 6.417,00 58 2012 € 3.650,00 26 2013 € 1.780,00 6 2014 € 5.205,00 18 Importo n° 2009 € 2.935,00 19 2010 € 3.420,00 21 2011 € 6.417,00 58 2012 € 3.650,00 26 2013 € 1.780,00 6 2014 € 5.205,00 18 2015 € 7.855,00 49 TOTALE 2015 € 7.855,00 49 € 31.262,00 197 TOTALE € 31.262,00 197 Media € 4.466,00 28 Media € 4.466,00 28 Tab 1. Importo degli indennizzi corrisposti e numero dei sopralluoghi (2009-2015) per danni al settore agricolo. i da orso Danni da orso 7.855 € 8.000,00 € 6.417 € 6.000,00 € 3.650 € 7.855 € 5.205 € 5.205 € 4.000,00 € 2.000,00 € 1.780 € 2012 0,00 € 2013 3.650 € 3.420 € 2.935 € Importo Tendenza 2008 2014 2009 2015 2010 2011 1.780 € 2012 2013 Importo Tendenza 2014 2015 Grafico 5. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 25 “... L’orso è però avventura, leggenda, storia antichissima, cessata la quale ci sentiremmo tutti un poco più poveri e tristi”. Dino Buzzati 26 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 foto di Bruno D’Amicis NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 27 7. Attività Nuclei Cinofili Antiveleno in area PATOM C on il protocollo per l’attuazione delle azioni prioritarie del PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso bruno marsicano), sottoscritto il 27/03/2014 tra Ministero dell’Ambiente, Regione Abruzzo, Lazio, Molise e PNALM, si è stabilito di affidare al CFS il compito di coordinamento tra gli organi di vigilanza, coinvolgendo in ciò anche l’Ispettorato Generale e gli Uffici del Parco per migliorare l’attività di sorveglianza, anche con l’ausilio dei cani antiveleno. Per dare operatività agli impegni sottoscritti, il Parco Nazionale del Gran Sasso, Il Parco Nazionale della Maiella, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il CFS (Corpo Forestale dello Stato) hanno definito un protocollo di collaborazione per realizzare azioni concrete finalizzate a contrastare l’uso illegale del veleno all’interno dell’areale dell’Orso bruno marsicano. Il protocollo, che è stato sostenuto economicamente dal Ministero dell’Ambiente, prevede l’impiego di due nuclei cinofili antiveleno, gestiti dal Parco Naz. del Gran Sasso e dal CFS, sia per azioni preventive, che d’urgenza. I nuclei cinofili sono quelli addestrati e costutuiti con il progetto Life ANTITODO. Il Nucleo Cinofilo Antiveleno è composto da un conduttore e da due unità di supporto che operano con due cani, addestrati alla ricerca delle esche avvelenate secondo tecniche e procedure messe a punto in Andalusia (Spagna), dove il fenomeno ha maggiore rilevanza e dove, proprio per questo, sono state sviluppate le migliori esperienze del settore. Di seguito si riportano gli interventi effettuati nel corso degli anni 2014-2015, molti dei quali sono stati attivati dal ritrovamento di fauna deceduta per sospetto avvelenemento. ANNO 2014 n. data comune prov. località area esito 1 3/5/2014 Collarmele AQ Fonte Citruro - Carrito PATOM negativo 2 3/17/2014 Bisegna AQ Sperone PNALM negativo 3 3/18/2014 Bisegna AQ Sperone PNALM negativo 4 3/27/2014 Campoli Appennino FR Vallocchie e pantano ZPE PNALM negativo 5 6/10/2014 Gioia dei Marsi AQ Le Grette PNALM negativo 6 6/11/2014 Villavallelonga e Pescasseroli AQ V.ne Lampazzo - Fonte Puzza - Valle Cervara PNALM negativo 7 6/12/2014 Civitella Alfedena AQ Piano Cardito - Valle Orsara PNALM negativo 8 7/15/2014 Villalago AQ Quarti Avanti ZPE PNALM negativo 9 9/1/2014 Settefrati FR Mazara ZPE PNALM negativo 10 9/5/2014 Gioia dei Marsi AQ Sprone Vecchio Colle Bernardo PNALM negativo 11 9/13/2014 Pettorano sul Gizio AQ pista ciclabile Il Lago PATOM negativo 12 12/9/2014 Subiaco ROMA Monte Livata (stazione sciistica) P.N.R. M.ti Simbruini negativo 13 12/18/2014 Borgorose RI Sant’Anatolia PATOM negativo SINTESI 2014: n. 13 episodi - TUTTI NEGATIVI - n. 6 PNALM, n. 3 ZPE PNALM, n. 3 PATOM, n. 1 SIMBRUINI 28 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 note ANNO 2015 n. data comune prov. località area esito note 1 3/26/2015 Villavallelonga AQ Area periurbana ZPE PNALM positivo 1 carcassa di volpe e resti di cibo 2 3/31/2015 Palena CH Colle Campana et altre PNM positivo 4 carcasse di volpe 3 4/1/2015 Villavallelonga AQ La Rena - Cantone ZPE PNALM positivo 1 carcassa di volpe 4 4/2/2015 Anversa degli Abruzzi AQ Vicenne PATOM negativo 5 4/9/2015 Lecce dei Marsi AQ Cardito - Colle S. Vincenzo ZPE PNALM positivo 6 4/14/2015 Palena CH Colle Campana PNM negativo 7 5/4/2015 Vastogirardi IS Miglio strada comunale Vullaneta PATOM positivo 3 esche con metaldeide e vetro 8 5/5/2015 Ortona dei Marsi AQ depuratore - fiume Giovenco ZPE PNALM positivo 1 carcassa di volpe 9 5/6/2015 Ortona dei Marsi AQ Cesoli ZPE PNALM negativo 10 5/18/2015 Roccamontepiano CH Focaro PATOM (extra PNM) positivo 1 esca 11 5/21/2015 Pretoro - Rapino CH Vallicella - Corno d’Oro PATOM (extra PNM) positivo 2 eche 12 5/24/2015 Villavallelonga AQ Costarelle et altre ZPE PNALM negativo 13 5/25/2015 Villavallelonga AQ Fonte Astuni - Mesciolina S. Totaro ZPE PNALM negativo 14 5/26/2015 Villavallelonga AQ V.ne Martina - V. Fossato Fonte Astuni ZPE PNALM negativo 15 6/30/2015 Borgorose RI Lago Duchessa et altre R.N.R. M.ti Duchessa positivo resti di cani 16 10/5/2015 Villavallelonga AQ Le Querce ZPE PNALM positivo 2 esche 17 10/6/2015 VillavallelongaCollelongo AQ Le Querce - Ruotano ZPE PNALM negativo 18 11/19/2015 San Donato Valcomino FR Castelluccia ZPE PNALM negativo 19 11/20/2015 Villavallelonga AQ La Rena ZPE PNALM positivo 20 12/9/2015 Ortona dei Marsi AQ Cesoli - centro urbano ZPE PNALM negativo 21 12/21/2015 San Donato Valcomino FR Castelluccia ZPE PNALM negativo 1 carcassa di volpe 1 carcassa di cane SINTESI 2015: n. 21 episodi - n. 14 ZPE PNALM, n. 4 PATOM, n. 2 PNM, n. 1 R.N. DUCHESSA n. 11 POSITIVI n. 6 ZPE PNALM, n. 1 PNM, n. 3 PATOM, n. 1 M.te DUCHESSA NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 29 8. Attività di comunicazione e sensibilizzazione Uno dei compiti istituzionali del Parco è quello di far conoscere l’orso al grande pubblico in modo da rendere consapevoli le persone dell’importanza della conservazione di questo splendido animale. Negli ultimi anni, però, ci si è resi conto che i “comuni incontri” organizzati per informare, se pur importanti, non aiutavano le popolazioni locali a mitigare i conflitti che restano una delle maggiori criticità nel rapporto tra i grandi carnivori e le attività tradizionali, inasprendo, di fatto, gli animi e impedendo quella crescita culturale fondamentale per una gestione condivisa che mira alla conservazione della fauna. • VENERDI’ 21 GIUGNO - ore 16.00 BISEGNA c/o Il Centro Capriolo Detto ciò si è ritenuto importate iniziare un nuovo modo di confrontarsi con le popolazioni locali. • SABATO 22 GIUGNO - ore 16.00 ORTONA DEI MARSI c/o Il Centro Verde Si è pensato di “incontrare” il conflitto e “ascoltare” le persone per capire da cosa generasse. Tutto questo è stato possibile utilizzando strumenti innovativi di partecipazione attiva. Questo piccolo patrimonio di confronto e condivisione è stato possibile grazie a diversi incontri organizzati in diverse località del Parco con l’ausilio di un mediatore culturale che ha gestito le fasi dell’ascolto e l’identificazione dei reali conflitti da affrontare. 30 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 Vivere con l’Orso La storia di una Lunga convivenza tra l’uomo e l’orso bruno marsicano. Valentino Mastrella GESTIAMO IL CONFLITTO… COSTRUIAMO LA PARTECIPAZIONE • SABATO 29 GIUGNO - ore 16.00 SCANNO c/o Auditorium “G. Calogero” • VENERDI’ 12 LUGLIO - ore 16.00 VILLALAGO c/o Hotel Stella Alpina Arctos StefanoMaugeri (Ippocrate) In questi anni sono stati organizzati diversi incontri di negoziazione partecipata arrivando al coinvolgere circa 400 persone in totale nei Comuni di Scanno, Villalago, Bisegna, San Sebastiano, Ortona dei Marsi, Alvito, San Donato Val Comino. disegno di “Ci sono nei fatti due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.” Il percorso, in quanto tale è iniziato nel 2013 e non è, ad oggi, ancora concluso. GRAFICA DI P artendo dal presupposto che l’orso è spesso più conosciuto tramite miti, leggende e pregiudizi, che su assunzioni di ordine biologico ed ecologico, il Parco ha impegnato diverse risorse finanziarie e umane nella comunicazione e nell’organizzazione di incontri finalizzati alla conoscenza del plantigrado sia con le Comunità locali, sia con i visitatori dell’Area Protetta. A proposito dell’Orsetta Morena Lo scorso anno molta attenzione è stata rivolta al progetto di reintroduzione di un orfano di cucciolo di orso bruno marsicano: l’orsetta Morena. Un cucciolo di Orso trovato abbandonato. Allo scopo è stato redatto un protocollo operativo condiviso con il MATTM, ISPRA e diversi esperti internazionali. In termini di comunicazione l’Ente ha costantemente tenuto informato il pubblico attraverso comunicati e servizi televisivi al fine di far conoscere le fasi si sviluppo del progetto dal giorno del ritrovamento, allo svezzamento, alle cure, alla crescita fino alla liberazione in natura effettuata a inizio dicembre 2015. Inoltre sempre in termini di documentazione finalizzata alla comunicazione, nonché all’osservazione scientifica, durante tutto il periodo che l’orsetta Morena è stata ospite del Parco una telecamera ha filmato 24h su 24 tutto il suo quotidiano. Si sta lavorando alla realizzazione di un filmato che racconti attraverso le immagini il suo percorso fino alla liberazione. La comunicazione sugli sviluppi della ritrovata libertà di Morena e su come affronterà le sfide quotidiane in natura continuerà anche nel 2016 al fine di informare tutti gli interessati. NUTRIRE IL PIANETA Primo giugno 2015PER Expo LA Milano ENERGIA VITAConvegno dal titolo “Orso e alimentazione: la complessa storia delle connessioni” Convegno ORSO: Lo scorso anno sempre per dare contezza ad un pubblico vasto ed interessato alle tematiche riguardanti la conservazione dell’orso si è organizzato il 21 marzo un convegno dal titolo: “Il Parco e il futuro dell’Orso Giornata di presentazione del lavoro svolto e degli impegni futuri”. E’ stata l’occasione per comunicare al pubblico i dati del monitoraggio degli ultimi 10 anni, presentare la nascente rete di monitoraggio e discutere sulle scelte gestionali future per la conservazione dell’orso. Hanno partecipato al convegno circa 150 persone tra amministratori, operatori economici, associazioni di categoria, cacciatori, agricoltori e singoli interessati. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 31 Materiale divulgativo prodotto e distribuito Nel 2015 sono stati prodotti nuovi materiali cartacei di supporto alle attività di comunicazione e di informazione al pubblico: VI VE RE CON L’ORSO Va de me c CH I SONO? A LA STORIA DI UNA LUNGA CON VIVENZ TRA L’UOMO E L’ORSO BRUNO MARSIC um di c o m p o rt a me n to ANO E’ sempre di gross le molto schi vo Sono un anima e sono: taglia , le mie misur a 10 cm • altezza 75-1 180 cm 150• lungh ezza kg. • peso 90-180 ntart i, potre bbero spave Quest i numer i è buona , sono ini ma la mia indole dine, con abitud aman te della solitu ridurre not turne , per crepu scolar i e Sape r co nv ivere co n m e è un pe rd ch e co m on a la pres un ’opp or tu ni tà , po rt a al zi cu ne re on e, Se gu i i sp on sa m iei co bi lità. ns ig li e tu tt ilità di incon trare al minim o la possib per scono sciuti . che ho dormi to In prima vera dopo fame e mesi ho una gran circa quat tro cibo. alla ricerc a di quind i, giro molto ta con una spicca Sono un onni voro, origin e gli alime nti di per enza prefer to i pasti disdeg no affat VivereConLo veget ale, ma non rso.ind d . tante a base di carne tate di venta impor All’in izio dell’es o sa rà 6 pl ic e 08/05/13 09:23 08/05/13 rso.indd 2 VivereConLo anche incontrare una compagna per met tere su famiglia. L’autunno invece, mi piace molto perché posso dedicarmi a fare scorpacciate di frut ta, inset ti, ghiande e tut to quello che di buono la natura mi offre. Sai...devo ingrassare, altrimenti non supererei l’inverno. Se ne sono det te tante sul mio letargo invernale, facendomi passare per un Uomini e Orsi VivereConLorso.indd 4 Arctos 09:23 inguaribile pigro dormiglione; la verità è che non sopporto molto né il freddo né la neve, che copre tut to il mio cibo per cui me ne sto al calduccio e aspet to tempi migliori, anche perché il mio fisico senza cibo è costret to a rallentare le funzioni corporee e finisco per perdere circa il 2030% del mio peso. Credetemi!!! Vive reCo nLorso. indd E’ proprio dura la vita degli Orsi !!! 22 VivereConLorso.indd 3 Li avete chiamati orsi confidenti, ma diciamoci la verità sono solo dei bei furboni che stanno dando molti pensieri a tutti. Questi miei parenti pensano di essere più furbi di tutti noi, infatti hanno capito che facendo un saltino in paese ogni tanto, trovano polli e galline che non oppongono resistenza e si lasciano mangiare con facilità sfruttando, cosi, al massimo i vantaggi offerti dalla presenza dell’uomo. Mi rendo conto che ai vostri occhi questo comportamento non fa che alimentare le maldicenze su di noi, e dare ragione a quegli uomini che non sopportano la nostra presenza. Ma questo non è il modo abituale di vivere degli orsi, 1 più se m 08/05/13 09:23 infatti, la maggior parte di noi preferisce vagare nei boschi, il più possibile lontano dagli uomini e dai paesi. Meno male, che voi uomini state facendo molto per rendere la vita difficile a questi miei parenti confidenti, scoraggiando queste dannose abitudini.alcu ni Infatti le reti elettrificate, le assi di ferro che a scop mie i pare nti, neg rinforzano porte e finestre dei pollai, nonché le In quesrire mol to di noi li ann i vi aiuterà orsi . sicu ram to mom pedane chiodate, stanno dimostrando che l’operazione ent o so ente i loro spos che vi di esse re tament “attacco” ai pollai e agli orti è meno facile di quello che stat i att facc i, così da ser ve per segu iano dei perc hé i irat i, in irli in tutt evit are, sembra. turi sti per le loro dan ni o che che per rest ano pae se, con succ ven gan man giar i Allo ra perc scor riba più osi spun Ma la “diavoleria” più curiosa che vi ho visto usare è il o pun iti Abb iate tini pesa ntem e nei cen tri hé vi dist urb ate soddisfa tti se paz ienz nde . ci vedo no.. radiocollare. ente a!... se ci abit Rico rdat Da seco abit ati? . evi che uiamo a li orsi e Questo strano attrezzo che avete attaccato al collo il Parc o inde scen dere nnizdizo mon prev ti, con momuom ini han no ede, com in den aro. Vedrete con viss unq ue, un ent ent ram che non bi, ma con i più o men o diff uto su ques ti si tire ran lavo ran per le gen l’org ogli o per me! icili da par no indietro o di una ti che la Det to ques te di 08/05/13 09:23 !! , al Parc “sop rav terr vivo to, o a no mag vivo no”. permette e per gli siamo noi orsi che nifi ca, tem Paz ien ci Mi è cap orsi che non cap i, però un app unt za itat o di rec ipro iamo voi o: spes so sen tire ca qui ndi alcu ni di uom ini. Che altr !... Que sto o noi che VivereConLo è il mot racc ont rso.ind qua nto agg iung ere: app d 5 to. ava no te. arte ngo lo non poss Con tinu iamo a a farc i com ques te terre tan o fare nien to pag nia. te, tu inve ce puo i fare mol to... 08/05/13 08/0 5/13 09:2 3 09:23 /13 09:23 08/05 ndd ConLorso.i Vivere 20 ino? in Appenn ll’orso tospecie azione de 1921), sot con una Altobello sente rsicanus, è ad oggi pre ita quasi arctos ma trale, o, distribu ano (Ursusl’Appennino cen di vista numeric zzo, Lazio e to no marsic nel d’Abru L’orso bru no che vive solo ridotta da un pun co Nazionale Par e bru di orso remament del territorio del limitrofe. est e ui. popolazionente all’interno e appenniniche 50 individ di circa o esclusivam ALM) e nelle are olazione riproducon una pop i anno si Molise (PN si stima Esiste una o che ogn del PNALM i rivelan rela mi 8 ann le All’interno delle femmin zione fra produttivit negli ulti do condotti e e, consideran remmo MARCHE quali sono e e disponibilità di à Gli studi pot min e, non cibo le implicazion 3-4 fem in media i della popolazion i gestionali? e Nelle fem mine di orso dimension valori maggiori. tività periodo tard , la possibilit di produt aspettarci UMBRIA sto livello energetiche o estivo ed autunnal à di accedere nel la parte, queariamente che e a risorse rando altamente e quindi di (ricche di proteine, Dall’altra conside necess mine essere in un pericolo, cioli al primo vuol dire ri garanzia di buono stato rali e grassi), non fuo ABRUZZO e sia ripro nei cuc e nutrizionale, di avere ener duzione; ovvero popolazionso la mortalità particolarment è cons è ente alla fem l’allevamentogie sufficienti per lo che nell’or o anno di vita negli ultimi 8 mine svilu o e e ond l’alla ppo son ant sec ci ttamento del feto settimane e al nonost li, non dei piccoli di a. Infatti, 60 cuccio popolazione. nelle prim vat di mesi di vita vita (i piccoli nascono ele più e sta sono totalmen o nati in tana e nei anni sian di crescita per que prim te dipende eno Anche nella e nti dalla mad i LAZIO i anno alm te evidenz popolazione re). oggi, ogn la maggior par osservata di orso mar i ‘70 ad una re rti, sicano è stata a 4) valo Dagli ann o rinvenuti mo (intesa com relazione fra la prod e i domand ripresa uttività son Disdelle turbarfem come num numero di femmine 2-3 orsi antropiche (ved una mine e un ero di cucc che si com orso in mettere ripro cause per poduco ioli nati) e di ghianda per rta per tan no o re non a, e sol la prod e faggiola. elevat par olazione. uzio tene ione o l’abbanin particolare delannu troppo la maale della pop a di distribuzicano una fem Tuttavia i buo dono del afic dre. Area mina demogr la tana, bruno mars Diverse suggeriscono ni livelli di riproduzi dell’Orso ma anc con piccoli, può attività onealiment che la poss he que rvati varietà di llo dei azione umane entran ibilità di acce osse altre risorse neonat autunn can dere i, tag adli una consenta i da ale e que o potenzialme forest alta alle femminealimentari (frutta, nte in esscarn lle di ali, ere ereg fisica idon ecc. ola.)mentaraccolta tartufi svernamento conflitto con ea per ripro di raggiungerepre 4 le lasen , cond dursi ogni za izion dell’or e so te in forme e escursionismo), (es. caccia, add aree di anno. mo ma che est 4 attualme dalità compat attività che do INALram .indd ent o vrebb ibili nte lo son FaqOrso_F o solo con le zone ed ero in minima i period 12 i di parte. 1 tuale situ Qual è l’at 8 Parco Nazionale Monti Sibillini PARCO NAZIO NALE D’ABRU Parco Nazionale Laga -Monti della Gransasso ZZO, LAZIO E MOLISE L’Aquila Parco Regionale Sirente Velino Roma Parco Nazionale Majella Parco Regionale Monti Simbruini Parco Nazionale Lazio e Molise Abruzzo, MOLISE e dell’orso Areale principal Areale periferico dell’orso Parchi nazionali Parchi e riserve regionali Confini di ino Mastr ella 16 INAL.indd Vale ntin astre oM lla 7 foto INAL.indd 21 lità l’orso ma sonope senta ind d fa acit so te ate na nti di rsic ubb ne bile a della as zio che ap pia pro lev popolaz ano, considera iamente la un zio sta 19/08/15 fun elle fo izi alla c l’am e di e le e principal o è ione. ndo anc rva to lla ): ind he la rid nse en de ne d orse minaccia gli sima tare regim orsi 23 ottaL’con co iam to s ten a no gli pi.sistenz lla sed en mozio i soa e pro sos aree fra im de am ò on ni nte in to ers ssere ten iale ri u a fi iv n i p c e rv a D ae o z , a gu rc ine sse23 il m ostan ss tale onse o po il pa femm ne o n s rs e c e a. che elle osizio 19/08 ndam e e il rav e la ic att nee ntrop /15fo12:40 n e d rapp o a tto to ansio an i tu e id ra sov 2 ). ert esp a d are natu km a p sua rim altre tà di ult ip li Ris rire la ars rso rta o . lizz li ve i mo v a fa rco re tura ri d a o trà Pa po oi n i fatt Ciò corrid e de i de turbo dis genetic FaqOrso_F FaqOrso_F 7 19/08/15 03/08/15 19:3 3 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 12:40 FaqOrso_FINAL.indd 13 L.indd 1 L’alimentazione dell’orso 12:40 dd .in AL FIN rso_ qO Fa 25 AUTUNNO marsicano? FaqOrso_FINA 32 o olt che ri m tita ito terr par di i M na no AL ors è u co? og PN di so l Par bis el imo schi r a d h e ass ma Ancora za ell’o i de 0 di ion i en laz ero mri de rado rsi/10 gli sforzi oggi la morta o d fin vviv po lità dovut tur i con po il num rrito ato g (3.5 o pra dimost di contrasto a a fu ad o a la te s att rati sos v il ività ant i ele ate , id FaqOrso_F tanzialme tale minaccia che ero de sua ne orindd ché INAL. messi in ropiche illegal nte ine La morta re (ovv ione re, l’ sserv zio del campo fficaci. i o Per ca fu e21per la o zza ola nei pas rimane diff alla sop lità indotta dal oti rtante posiz min sità io usa op i fuori h sat ip ravvivenz p e c e g l’uo n i o p dec o à p vra ion de mo rap ennsiisi variabilità a del cie nn pre ella al d z 19/08/15 Le risposte alle domand più frequentie per conosce , e rispettare re l’Orso 12:40 12 foto Valent l’orso bruno AL.indd 19/08/15 PRIMAVERA è pericoloso FaqOrso_FIN regione 12:40 25 15 /08/ 19 :40 12 ESTATE 13 19/08/15 12:40 Arctos Arctos Il Progetneto dell’orso bruno: Conservazio enninico l’areale alpino e app Azioni coordinate per ch are e of whi ions, som populat with 10 ie.org). Europe ent in and is (www.lc . are pres the others years, in Italy bears over 500 present Brown isolated from ted for sicanus). ions are ely ulat isola emely plet n pop extr mar com bee os n bear has an Molise ion has sus arct which Two brow populat species (Ur n unit o, Lazio and y. nnine nall servatio a sub uzz The Ape considered and con area of Abr d only occasio 1990s, ys the lutionary foun end of nowada the it an evo limited to re bears are at 9-2002 es viduals in 199 in the This mak e, essentially dings, whe few indi undertaken oun rang ced to e released small l Park and surr was redu wer rs was enia bea ulation Nationa from Slov of new rded, ne pop bears release e reco The Alpi ect. Ten essful . ts wer rs, as US proj , in Trentino a succ n even ion. The bea when the LIFE URS some oductio ulat ure Park tions, ral repr of the pop Nat lora als a seve through exp ease lo-Brent years normal radic individu the incr g ten Adamel during with spo followin tributing to range, and present In the con inal ulations borns their orig n population, two pop Alps, with new increased d, Slovenia 10), the e and the the ecte (20 exp erable inning Region. reached Apennin ly vuln Giulia ect beg of them for the ions extreme TOS projindividuals li Venezia ulat Friu ARC in pop als that the LIFE and 30-40 e the two 50 Prior to e individuactivities sizes mak about c oductiv h limited of repr by anthropi viduals. counted vely. Suc indi number a low and is affected ated in 50 respecti in ction. ion has ulation ulation, ion was estim to extin populat the pop the pop nnine ulat erised n. The Ape contribute to 2014 the pop charact slowed dow tality d that e In ely the mor ng tren s to hav effectiv vy poaching. esent increasi viduals, on seem ng indi munities repr and hea Alps the release acti amo tral d com Cen the local In the s after rate foun ion. 10 year eeding support from this populat the first the inbr of of to ival ition the lack term surv In add between The LIFE ARCTOS project represented an initiative undertaken was 54. rded and for the long 2010 and 2014 aimed at contributing to the protection of brown bearselem in the ents ated size rate reco g ion estim Alps and the Apennines. worryin in Italy populat Bears 2014 thethe Brown In through The project supported the conservation of the two populations adoption of land management activities compatible with the bear presence, allowing the reduction of conflicts with human activities, together with information and awareness programmes for interest groups. oject Arctos Prserv ation: 4. Br own bear The s and Park recent res proved natu earch a lim ral es un tha iting factor t natural dertaken food sour There for be food ces are cri availabin the Ab ars. ruz These tical ility perio in the zo, Laz are prefer ds wh Apen io and red be slow-gro en be Mo nines wing rries Buckt ars does lise Natio in lat bu ho not rep wild na e-sum shes fou feed inten and rns are thr mer. sively resen l nd at dome t at bu the In ord stic un eatened edges ckt by wo produ er to gulat of wo horn bu ensur es. od ctiv she encro of bu ods, ity e cktho the LIF foraging produ s. achme E rns, cing nt an A ser mapp ARCTOS opportu d lea ies nities ing the and pro f gra expan of interv for zing m an ject ela entio sion from borat bears an d stu The ns of ed a dying d we buckt strateg long ter such interven the horns re imple tio m ha y for . mente ir ecolog and as the thi ns includ bit ma y. d for pla nn nagem at ed availab nting tho ing of increa ent beech experime sing le for usa nta the pro wo the be nds of The seedli odlands, l actions ductiv ars. allowe action tha on ngs, ity thus the copp ca. 20 d the t rev ha ensur icin sprou ealed The ing the g of de of buckt to export coppicin ting of ne yield im horns long-t ad bu me g exp w ste ed in ckt imale erm anho ms tha diate res eri other pro un ductivernsgli ults wa areas ment ha t wil l be ta mente frequentar ity where s certai sica the fat pro copp dutip a buckt nly rep cie ne, am horns res è ctiv noenwit icing,spe whichmi . L’orsoented are che a godellahinsua 3-4 r le fem cririo ivo peyea tical du di i rs. utt nte, rip solita ind for the od pra ivi ifero me ctice rod rne to ore diu e , ovviabearsriodo mamm possono altri zione te al pe diet.nelle be è un anch schi che se en ecce Brown Bear Con s in the Alpine Coordinated Action and Apennine Range PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO È? : CHI SO L’OR PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA le Corpo Foresta dello Stato Carta Geopark O BRUN d’id à entit e imal An ati NO REG UM Cord iferi PHYL SE Mamm ri ivo CLAS E Carn i IN id ORD LIA Urs IG FAM E Ursus ctos o brun ER ar GEN Ursus NE Orso IE SPEC E COMU NOM LY S IN ITA N BEAR BROW LIFE ARCTOS PROJECT’S OBJECTIVES o la ente bruno ni (i ma 0 kg, an ente itatam un ors frequ umano, L’orso dimensio lo to di 30 quentem e ai lim ontrare even disturbo pusco i e più i fre Inc grand re a pesar rimane i masch testa è un posta al ersi al cre r con , non in ris arriva dia il peso 0 kg pe muov cie ne), rgenti , perché, dilige tospe e ai 18 femmi hie spo in me e sot ch cie pre corta ore le ti du tos, orecc e coda inferi kg per cia spedi notte. presen tos arc ntale, te e vi pellic o sono sus arc ntro-orie ato 130 ggian ente bre folta lia Ur de Ita : ce ActIn alizz ivities bruno roton ativam nella s, loc alpina rel ile l’orso orso undert l’area marsicanu arti e atico invisib ma di quenta ake tosn 15 ale. ) viv sistem vori, quasi . vista i Carni entra a fre Ursus arcnino centr s arctos steppe de bruna e nto di rsu en e e lle rne pu (U pp din este da ca lud Da un ne all’or ente la che inc lie nell’A bruno bienti, e e le for lm fog rtie ta, L’orso enti amdre artich , appa casiona sua die i: erbe, in fer bulbi oc tun ia e solo rte della a vegetal tuberi, ne e in dif e alle in As ch rate. ri, a, far pa ga misur e, fio dimensio asiati li tempe Europ mm via o in in lar usti, ge di ogni ne plu tribuit termi di arb i e frutti È dis erica. è il a quei Am fungh nza. fic orso do nord ste identi poggian consi imo di che inano Sinon rado”, camm tig e “plan iferi ch mamm la pianta sul tutta piede (tra del o terren l’uomo). i gli quest solito ono Di ov i si mu orsi sso, in rar al pa trotto. al si ca stannono tratCiò vi bre r ete, pe no ess i sso ti, po lto veloc la re mo ngere giu 45 e rag ità di veloc km/h. The project aimed at migrating of main threats to brown bear conservation in Italy, such as the loss of natural environments, the conflicts with human activities (particularly with livestock husbandry) and the lack of robust scientific information on brown bears’ ecology necessary to guide ad hoc management practices. The availability of funds though engagement the LIFE Nature The long term results of the project were: of 10 entities programme involved in brown LIFE ARCTO of the EU and Stheproject a success 1. a decrease of conflict levels (often causes of death) through bear conserv the actions towards ation ful implementation of compatible livestock husbandry techniques; the conservation experience for the develop have made the importantly ment of concret of bears in we worked in e 2. the set up of Bear Emergency Teams to intervene in emergency potentially newly the Alps and the Apenni local communities nes. Most colonized areas and situations when bears approach human settlements and represent a administrations in order to The project to the eventua thus represe danger for human security; l raise of conflict prepare nts a virtuous procedures s. adequa example of 3. a high level of involvement of local communities. useful technic where it is about te to manage brown al tools bears in areas to of stable presenc and The project also represented the opportunity for the Despite implementation ofexpand the . e and the many efforts two national action plans PATOM and PACOBACE for the conservation of the made through status of the two populat the project and Apennine and Alpine populations, respectively. ions beyond areas there still remains critical , the conserv is the need for ation and crucial and urgent far from favourable: A series of coordinated and shared procedures andcoordin standardised techniques ated manner in both . interventions were developed through the project in a positive attempt to join efforts for implemented Such need, in a achieving the conservation objectives set by the twoadminis plans. trative in a context of ever decreas fragmentation, ing available will from the funds can only be responsible satisfied through and increasing authorities both witnessing such strong politica at local and an engagem l national levels. nationalPROJECT’s LIFE ARCTOS objectives ent 9 through the commit action plans. We are ment made within the two In order to grant long term conserv ation of Italian 1. preserve bears, we need critical habitats to: and create opportu areas; nities for expansi 2. implem on in new ent all availabl e tools to encoura and bears, in ge coexistence all between humans may be recorde areas were presence – be it stable, sporadi d; 3. implem c or future – ent innovative information public particip and awaren ation and stakeho ess raising program 4. implem lder involvem mes, ent robust ent to increase acceptance; inform the managemonitoring and applied scientific research ment authorit innovative tools es, in order to ies to mitigate conflict on the most adequate measures and Such objectiv s. es may be achieve will agree in working togethe d only on condition that coordination all involved r, sharing informa and synergie tion and knowho authorities s at national and local levels. w, fostering THE FUTURE OF BROWN BEAR SICANO SO BRUNO MAR CONOSCERE L’OR AVER VISTO SE PENSI DI O UN CUCCIOL UN ORSO O DI ORSO, TO VA TRO DI AVER E LE SUE TRACC MORENA: L’ORSETTA ARLA COME AIUT BERA A VIVERE LI I CONTATTAC 4 Durante il primo anno di vita i cuccioli di orso imparano dalla propria madre come sopravvivere nell’ambiente naturale. Attività quali la ricerca di cibo e la scelta della tana dove trascorrere l’inverno nell’orso sono innate e istintive. A partire da 6 mesi, i cuccioli arricchiscono l’alimentazione con cibi solidi, ma diventano veramente autosufficient i quando raggiungono dimensioni tali da potersi difendere dai predatori (altri orsi, lupi, cani rinselvatichiti, ecc.) ASSEROLI (AQ) D’ABRUZZO A, 67032 – PESC VIA S. LUCI 31 Tel. 0863 911 zo.it bruz info@parcoa dalle ore 8.00 alle ore de Numero Ver 800 010905 ore 8.00 alle e ore 20.00 dall avvalendosi stato realizzato Il depliant è già svolto dalla di un lavoro a di Trento nom Provincia Auto ione del PNALM dell’Ufficio Promoz Latini Scientifico e la e Roberta A cura del Servizio Molise Valentino Mastrel zzo, Lazio e Fotografie di © 2015 Ente ale d’Abru Parco Nazionrcoabruzzo.it www.pa the Brown Bears in Italy 23 è L’O E ZIONAL LISE PARCO NA , LAZIO E MO veglianza Servizio Sor 3241 tel. 0863 911 20.00 S IN ITALY The Future of : chi no rso Bru 7 The implementation of the planned activities was possible thanks to the commitment of Abruzzo, Lazio and Molise National Park in its role of coordinator, and the following partners: the Administrations of Abruzzo, Lazio and Lombardy Regions, the Autonomous Regional Administration of Friuli Venezia Giulia, the Autonomous Provincial Administration of Trento, the National Forestry Service, the University of Rome “La Sapienza”, the Adamello – Brenta Nature Park and WWF Italy. E’ necessario quindi seguire alcuni semplici regole per fare in modo che l’orso non sia disturbato e non si avvicini all’uomo o ai centri abitati; se questo è valido in generale, lo è ancora di più per i cuccioli di orso: • evitare di abbandonare o lasciare momentaneamente, fonti di cibo in prossimità di case, rifugi, aziende agricole, strade o altri contesti antropizzati (es. rifiuti organici, mangimi, mele, carote, altro...); • non cercare di attirare gli orsetti con esche alimentari allo scopo di osservarli, e/o fotografarli e informare prontamente il Servizio Sorveglianza di eventuali casi dei quali si venga a conoscenza; • segnalare al n. 0863 9113241 dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e al numero verde 800 010905 dalle ore 20.00 alle ore 8.00 ogni avvistamento di cuccioli, con immediatezza, se in prossimità di ambiti antropizzati (centri abitati, strade); • evitare di far partire la “rincorsa” alla foto/filmato da postare sui diversi social, ricordandosi la necessità di un maggiore e più rigoroso “rispetto della privacy degli animali”. li i cuccioti: Il futuro de tut sabilità di è una respon ta l’orso Natura aiu chi ama la Tuttavia l’assenza della madre può indurre, nei cuccioli, comportamenti di confidenza con l’uomo, che sono tipici dell’età giovanile, accentuando la possibilità di interazione e criticità. DepliantCuccioli_Senza.indd 2 17/12/15 14:50 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 33 9. Attività didattiche Il Parco, in linea con le direttive della Legge Quadro sulle aree protette n. 394/1991, riveste un ruolo fondamentale nel coinvolgimento di giovani e adulti in attività naturalistiche e culturali, investendo risorse in progetti, attività e iniziative strettamente finalizzati alla sensibilizzazione giovanile, educazione e interpretazione ambientale, promozione di una crescita culturale ed etica. l CEA del Parco, lavorando all’interno di un’area protetta, ha l’opportunità di accogliere e sensibilizzare i cittadini, i bambini, le loro famiglie e i diversi operatori locali alle varie tematiche che riguardano la conservazione e la protezione della natura e tendono a sottolineare l’interdipendenza, dalla quale non si può prescindere, tra l’uomo e l’ambiente. Indubbiamente l’Orso bruno marsicano rappresenta l’animale dotato di maggior attrattiva per tutte le categorie di utenti, che richiedono espressamente programmi ed attività ad esso dedicati. Proprio per far fronte a tali richieste, l’Ufficio Educazione e Volontariato del Parco, nell’ambito delle varie attività, ha organizzato nel 2015, come ogni anno, laboratori e attività didattiche per visitatori e scuole in cui l’orso è indiscusso protagonista o comunque compare nell’ambito di programmi formativi più ampi. Nel territorio del Parco operano inoltre diverse società di servizi, cooperative, associazioni o operatori singoli che, lavorando con scolaresche e gruppi di visitatori, propongono numerosi programmi ed attività specifiche sull’orso. L’Ente Parco promuove e dà visibilità a tali attività attraverso la home page del proprio sito web Laboratori didattici nei centri visita dell’Ente o in occasione di eventi e manifestazioni I laboratori, generalmente della durata di due ore, rappresentano un’ottima occasione per avvicinare i visitatori alla natura del Parco. In particolare, il laboratorio “I grandi mammiferi del Parco” svolto presso il Centro Visite di Pescasseroli, incentrato su attività didattiche relative alla conoscenza dell’ecologia ed etologia dell’Orso bruno marsicano, attraverso l’osservazione di “Lauretta”, un esemplare di Orso bruno marsicano ospitato in un grande recinto dal 1994, diventata negli anni una vera e propria beniamina dei visitatori, rivestendo il ruolo di ambasciatrice della specie. Nel 2015 sono stati realizzati decine di laboratori didattici durante i mesi di luglio, agosto ed altre festività, che hanno coinvolto soprattutto famiglie con bambini ed hanno raggiunto oltre 1.000 utenti. 34 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 Programmi didattici con le scuole Programma “Io e il Parco” Programma “Le stagioni dell’orso” Questo articolato programma, svolto in collaborazione con operatori del territorio, ha coinvolto circa 600 studenti delle classi elementari appartenenti alle scuole ricadenti nelle aree periferiche del Parco. I bambini, attraverso interventi in classe ed uscite sul campo in località prossime alla propria scuola, hanno potuto conoscere le caratteristiche del territorio, apprendendo le regole vigenti in un’area protetta necessarie ad adottare comportamenti corretti e utili alla salvaguardia dell’ambiente. Una parte del programma è stato dedicato all’orso bruno marsicano, attraverso il riconoscimento dei segni di presenza e a cenni di biologia ed etologia. Programma “Io e il Parco” Con un racconto sulla storia di due cuccioli e la loro mamma i bambini imparano a conoscere la biologia di questo animale, l’ambiente in cui vive e le relazioni con gli altri animali del bosco e le piante. Il programma, iniziato nel dicembre 2015, è in corso anche per l’anno 2016. Programma “Le stagioni dell’orso” Istituto Comprensivo di Trasacco: scuola primaria di Villavallelonga e di Collelongo 5 classi Istituto Comprensivo Fontamara di Pescina: scuola primaria di Pescina 10 classi Istituto Comprensivo di Gioia dei Marsi: scuola primaria di Gioia dei Marsi e di Lecce dei Marsi 10 classi Istituto Comprensivo n. 1 Mazzini-Capograssi di Sulmona: scuola primaria di Scanno e di Villalago 6 classi Programma “Energiocopoli” Programma rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia mirato a stimolare nei bambini comportamenti virtuosi da adottare per proteggere e salvaguardare l’ambiente. Nell’ambito del programma una grande attenzione è stata rivolta all’orso, che i bambini hanno potuto osservare da vicino durante un’attività nel Centro Visite di Pescasseroli. Programma “Energiocopoli” Istituto “Fontamara” di Pescina: scuola dell’Infanzia, plesso di Cerchio ll programma, rivolto agli alunni della scuola dell’infanzia residenti nel territorio del Parco, è strutturato per guidare i bambini più piccoli alla scoperta delle meraviglie del mondo naturale attraverso l’animale simbolo del Parco: l’orso bruno marsicano. 40 bambini Istituto Comprensivo B. Croce di Pescasseroli: scuola secondaria di primo grado, plessi di Pescasseroli e Barrea 40 bambini Programma “Leggere il paesaggio” Programma consolidato da cinque anni e tutt’ora in corso, svolto in collaborazione con colleghi di altri Servizi dell’Ente (Sorveglianza, Scientifico, Tecnico) e rivolto ai circa 100 studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto B. Croce di Pescasseroli, che, attraverso incontri frontali in classi ed uscite sul territorio, mira a stimolare nelle giovani generazioni residenti il senso di appartenenza al proprio territorio attraverso la conoscenza e l’apprezzamento di emergenze naturalistiche, storiche e culturali. Nell’ambito del programma vengono effettuati incontri con il personale dell’ufficio faunistico del Parco che dedica ampio spazio ad illustrare biologia, etologia e conservazione dell’orso bruno marsicano. Programma “Leggere il paesaggio” Istituto Comprensivo B. Croce di Pescasseroli: scuola secondaria di primo grado, plessi di Pescasseroli e Barrea 6 classi NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 35 10. Formazione T ra le azioni più importanti per una corretta gestione e tutela della popolazione di Orso bruno marsicano, rientra la professionalità e la disponibilità del personale addetto. Per queste ragioni gli Enti gestori delle Aree Protette il Corpo Forestale dello Stato e la Regione Lazio hanno dedicato risorse alla formazione e all’aggiornamento del personale destinato al monitoraggio, alla sorveglianza ed alla gestione delle situazioni emergenziali. Di seguito sono riportati gli eventi formativi realizzati nel corso del 2014-2015 1. 4-5 aprile 2014/11-12 settembre 2014 Corso di formazione per guardiaparco dal titolo: “Indagini investigative e medico forensi sulla fauna protetta” 36 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 2. dal 5 al 7 marzo 2014 Corso di formazione per guardiaparco dal titolo: “Tecniche di polizia scientifica applicate sui casi di avvelenamento 1. 28 gen. - 4 feb. 2015 corso di formazione ed aggiornamento del personale del Comando Regionale CFS Molise in materia di antibracconaggio con particolare riferimento all’applicazione del Protocollo operativo sulla scena del crimine. Corso realizzato in due sessioni per un totale di circa 150 unità. 2. 3-6 e 16-18 Giungo 2015 – corso di formazione ed aggiornamento del personale dei Comandi regionali di Abruzzo, Lazio e Molise in merito ai Protocolli di intervento sulla fauna con approfondimenti sugli orsi nell’area di nuova/recente presenza. Corso realizzato in due sessioni per un totale di 76 unità. 3. 26 maggio 2015 – supporto alla Regione Lazio per corso di aggiornamento professionale del personale delle AA.PP. della regione Lazio in merito ai Protocolli di intervento sulla fauna. Corso della durata di 5 ore, svolto presso la Scuola CFS di Rieti per un totale di 21 unità. 4. 2-4 settembre 2015 – Corso di qualificazione per il personale CFS destinato alla gestione degli orsi confidenti ed alle tecniche di dissuasione. Corso della durata di 3 giorni con esercitazioni in poligono e prova d’esame finale, realizzato presso la Scuola del CFS di Cittaducale, al quale hanno partecipato n. 20 unità. 5. Ottobre 2015 – corso di formazione ed aggiornamento professionale per il personale del Comando Regionale Abruzzo per la gestione degli orsi confidenti. Corso realizzato presso la Riserva Regionale del Monte Genzana, al quale hanno partecipato n. 30 unità. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 37 Rilascio di un cucciolo di Orso bruno marsicano Il 22 maggio 2015 è stata segnalata la presenza di un cucciolo di orso bruno marsicano nei pressi dell’abitato di Villavallelonga (AQ), nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. I l ritrovamento dell’orsetta ha determinato la necessità di una serie di scelte piuttosto complesse circa il destino di questo animale. Diversi fattori hanno di fatto pesato sulla scelta di recuperare il cucciolo e sul suo destino: innanzitutto la scelta operata sul campo dagli operatori dell’Ente in situazione di emergenza, il contesto fortemente antropizzato del rinvenimento, l’età e le condizioni fisiche del cucciolo, la gestione dell’opinione pubblica che già ne era a conoscenza, la consapevolezza dell’importanza che ogni singolo individuo di orso bruno marsicano riveste in una sottospecie a rischio di estinzione. A seguito del recupero del cucciolo, per oltre una settimana Guardie del Parco e Forestali si sono adoperati con dei rastrellamenti sul territorio alla ricerca di evidenze su quello che poteva essere capitato effettivamente al cucciolo e alla sua mamma. Generalmente i cuccioli a quell’età (circa 5 mesi) sono ancora dipendenti dalla mamma e la presenza di un cucciolo da solo, in quel contesto ha fatto ipotizzare al peggio. Dai rastrellamenti effettuati anche con i supporto dei cani antiveleno non è emerso nulla e ad oggi non sappiamo ancora cosa possa essere effettivamente accaduto. Nel mese di maggio i maschi per accoppiarsi con le femmine tendono ad essere aggressivi nei confronti dei cuccioli e forse poteva essere avvenuto anche questo, ma queste sono e resteranno solo ipotesi. 38 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 L’unica cosa certa era questo cucciolo, di circa 3 kg che non sarebbe sopravvissuto da solo. Ci si è subito attivati per alimentarlo e prestargli le cure necessarie e contestualmente ci si è adoperati per capire quale futuro offrire a quest’orsetta. Considerato lo status critico dell’orso bruno marsicano e l’importanza che ogni singolo individuo di orso rappresenta nella popolazione, soprattutto se femmina, il Parco si è orientato verso un programma di allevamento per un rilascio in natura. Le esperienze internazionali nel campo del recupero e la reimmissione in natura di cuccioli di orsi sono varie e diversificate, ed in generale in molti casi questi interventi appaiono avere avuto un significativo successo. In Italia l’unico caso analogo, ma con caratteristiche alquanto diverse è stato gestito in Trentino su un orso recuperato a maggio e liberato a luglio. I colleghi trentini sono stati contattati immediatamente per avere le prime indicazioni. Successivamente, con l’aiuto e la collaborazione di Luigi Boitani, referente scientifico del Parco per l’orso, e Piero Genovesi di ISPRA, oltre che consigliere del Parco, è stata attivata una consultazione con alcuni dei massimi esperti a livello internazionale per raccogliere esperienze, valutazioni, consigli e suggerimenti sull’orso. Fin dai primi giorni i tecnici del Parco hanno utilizzato le indicazioni contenute in “Orphan Bear Cubs foto di Valentino Mastrella 11. Rehibilitation and Release Guides” redatta da John Beecham, uno degli esperti internazionali con maggiore esperienza sulla riabilitazioni di cuccioli di orso. Della collaborazione di Beecham il Parco si è avvalso anche direttamente, ospitandolo per una settimana nel mese di agosto 2015. Durante la visita al parco, il Dott. Beecham ha fornito indicazioni sul recinto, sul’alimentazione e lo svezzamento, sulla gestione ordinaria e soprattutto per le fasi più delicate come il rilascio (tempi e luoghi) e il monitoraggio successivo. Con il contributo del Dr. Beecham è stato stilato un protocollo che è stato condiviso con gli altri esperti il che ha consentito un proficuo scambio di esperienze anche con altri tecnici europei che si sono trovati a gestire situazioni simili. A luglio, non appena era terminata la fase dello svezzamento e l’orsetta aveva cominciato a mangiare cibi solidi, Morena è stata spostata in un recinto più grande e accudita esclusivamente da due persone. Da subito ci siamo orientati per un rilascio invernale a condizione che Morena avesse raggiunto un peso idoneo (circa 1 volta e mezzo a quello dei suoi coetanei in natura ovvero circa 40 Kg). foto di Valentino Mastrella si allontanasse troppo dall’area del rilascio. A partire dal 23 novembre è stata ridotta la quantità di cibo alternando i giorni di rifornimento e, dopo circa una settimana e cioè dal 30 novembre, l’alimentazione è stata interrotta del tutto. L’analisi dei filmati della videosorveglianza hanno mostrato un rallentamento delle attività del cucciolo, in particolare un maggior periodo di tempo all’interno della tana del recinto, la costruzione di un giaciglio e la riduzione progressiva delle attività ludiche. La scelta di un rilascio invernale, rispetto quello primaverile in cui normalmente avviene la separazione dei cuccioli dalla mamma nasceva da alcune considerazioni importanti: • • ridurre il tempo di cattività assicurare al cucciolo un periodo di tranquillità maggiore in un nuovo ambiente con ridotte attività antropiche. Per favorire la permanenza di morena nell’area di rilascio è stata costruita una tana artificiale secondo le indicazioni di Beecham, sebbene esperienze pregresse indicassero che gli orsi tendono a snobbare le tane artificiali e a trovarsene una da soli, come di fatto è avvenuto. Contestualmente è stato indotto il letargo a Morena, necessario per evitare che il cucciolo, una volta liberato foto di Valentino Mastrella La zona del rilascio è stata scelta sulla base di alcuni criteri: nel cuore del Parco, lontana dai circuiti escursionistici almeno nel periodo invernale, mai stata interessata da bocconi avvelenati o altre forme di bracconaggio almeno negli ultimi anni e con una bassa densità di orsi. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 39 Foto 1: collare satellitare Iridium Vectronic tagliato e ricucito per uno sgancio meccanico. Al momento del rilascio, il cucciolo è stato marcato con marche auricolari e dotato di un radiocollare satellitare che, seppur dotato di dropp off settato al 30 dicembre 2016, è stato appositamente modificato (tagliato e ricucito) qualora lo sgancio automatico non dovesse funzionare (Foto 1). Il giorno successivo al rilascio, il monitoraggio è stato effettuato tramite radiotelemetria tradizionale che ha accertato l’orso in attività. Dopo qualche ora, sono arrivati i punti di localizzazione del collare satellitare che hanno mostrato un’attività esplorativa già poche ore dopo il rilascio. Foto 2: localizzazioni dell’orso Morena dal momento del rilascio 9/12/2015 al giorno 11/12/2015. In verde la localizzazione della tana artificiale. foto di Roberta Latini 40 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 Morena dopo circa un mese, si è spostata dall’area del rilascio, favorita probabilmente anche dall’inverno caldo e si è trovata una nuova area di svernamento (Foto 2). E’ rimasta ferma fino al 20 aprile 2016 e dal giorno successivo è cominciata per lei una nuova fase: la ricerca del cibo e la conoscenza del territorio. Morena è monitorata costantemente dal personale individuato, sebbene nulla verrà fatto per agevolarle la sopravvivenza. Dal momento che le è stata ridata la libertà, Morena dovrà cavarsela da sola come tutti gli altri orsi, ma il monitoraggio rappresenta uno strumento foto di Roberta Latini fondamentale perché questa esperienza assume un carattere pilota molto importante nel panorama europeo e italiano, considerato che mai, in Italia (fatta eccezione per la piccola esperienza trentina) è stata tentata un’operazione del genere ed in particolare su una specie così rara. L’esperienza di Morena ha rappresentato e rappresenta un’opportunità di comunicazione e di conservazione della specie: la storia di questo cucciolo ha commosso ed emozionato l’Italia e l’interesse mediatico che si è mosso intorno a questa storia può favorire il sostegno e la partecipazione del pubblico ai programmi di conservazione sull’orso bruno marsicano. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 41 L’Orso bruno marsicano nella Regione Lazio La presenza dell’Orso bruno marsicano nel territorio della Regione Lazio è un dato noto da sempre non solo relativamente al versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ma anche nelle altre aree della fascia appenninica laziale dove l’orso è presente in modo discontinuo ma ricorrente. L a Regione Lazio a partire dal 2007 si è dotata di una Rete Regionale per il monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat e delle specie della flora e della fauna presenti nel territorio regionale. Il primo progetto pilota per l’avvio della Rete di Monitoraggio è stato realizzato nel 2008 proprio per il monitoraggio della presenza e ricorrenza dell’Orso bruno marsicano. La Rete opera in tutto il territorio regionale che ricade nell’areale di presenza dell’Orso attraverso un gruppo di referenti (personale tecnico esperto) che compie sopralluoghi per la verifica e validazione degli eventi di presenza segnalati o dai rilevatori della rete (personale tecnico regionale formato per le attività di rilevamento e riconoscimento dei segni di presenza della specie) o Fig.1 - Comprensori e aree di monitoraggio nel territorio del Lazio - Cartografia realizzata da Focal Point Rete Monitoraggio Orso bruno marsicano Regione Lazio da terzi (volontari, cittadini ecc.). La Rete, inoltre, svolge attività di monitoraggio mirate in alcune aree regionali dove è stata registrata la presenza ricorrente della specie negli ultimi 20 anni. In particolare, nell’area del comprensorio dei Monti Simbruini-Ernici e dei Monti del Cicolano, dal 2008 vengono effettuate verifiche in diversi periodi dell’anno nei punti di maggiore probabilità di rinvenimento dei segni di presenza dell’Orso. Si tratta di due aree molto vaste (circa 139.000 ha) che ricadono nella porzione dell’areale periferico della specie, dove, cioè, non sono stati registrati, ad oggi, eventi riproduttivi e dove è stata rilevata la presenza solo di individui maschi, con un’unica importante eccezione nel 2003 quando una femmina (soprannominata dai referenti della Rete “Girella”) fece una rapida incursione nel Parco dei Monti Simbruini per poi tornare nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). A partire dal 2010 la Rete ha avviato il monitoraggio anche in un’area, esterna ma a ridosso del PNALM, che ricade nella core-area cioè la cosiddetta area centrale di presenza dove la specie si riproduce (fig.1). In tutte le aree sottoposte a monitoraggio viene effettuata la raccolta di campioni biologici (escrementi e peli), che l’orso lascia al suo passaggio, e che vengono inviati al laboratorio dell’ISPRA per le analisi genetiche. Le attività di monitoraggio e la verifica dei dati pregressi hanno permesso di validare e strutturare in una bancadati circa 529 eventi di presenza segnalati dagli anni 90’ ad oggi (fig.2); di questi 267 sono stati attribuiti senza alcun dubbio all’orso, 139 sono risultati ad alta attendibilità e i restanti 129 sono stati archiviati come eventi di presenza di Orso a bassa attendibilità (come per esempio avvistamenti effettuati da terzi senza alcun riscontro fotografico o riportati senza elementi esaustivi). I campioni inviati alle analisi genetiche sono stati 607 (inclusi alcuni campioni raccolti e conservati prima dell’avvio della Rete) di cui 345 sono risultati appartenere all’orso e per 189 campioni è stato possibile definire il genotipo, cioè identificare il singolo individuo. In tutto dal 2005 ad oggi nel territorio sottoposto a monitoraggio sono stati rilevati 20 genotipi di cui 6 maschi che hanno frequentato i territori dell’areale periferico e 14 individui (11 femmine e 3 maschi) rilevati nel territorio di core-area esterno al PNALM. 42 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 Per alcuni individui grazie al campionamento genetico è stato possibile ricostruire, anche se parzialmente, i movimenti effettuati negli anni riscontrando, per la prima volta, spostamenti dall’areale periferico verso la core-area e viceversa, lungo “percorsi” anche piuttosto ampi. Un caso particolare è rappresentato dall’orso M72 detto Ferroio, campionato per la prima volta nel 2006 dalla Rete nell’area del Cicolano (RNR Montagne della Duchessa) dove è stato presente negli anni 20062008, successivamente ricampionato nel territorio del PNALM a partire dal quale ha compiuto diversi spostamenti frequentando anche il Molise e altre aree Eventi di presenza 1995-2015 80 74 60 57 53 48 41 40 38 36 30 28 27 26 Fig.2 - eventi di presenza validati dalla Rete Regionale di Monitoraggio dell’Orso bruno marsicano dal 1995 al 2015 - elaborazioni Focal Point Rete Monitoraggio Orso bruno marsicano - Regione Lazio 20 13 10 6 3 0 1995 1996 1997 1998 12 9 8 5 5 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 dell’Abruzzo fino al 2014 quando è deceduto per cause naturali (fig. 3). Anche l’orso M70, detto Ulisse, noto per la sua presenza continuativa per diversi anni nel Parco dei Monti Sibillini, è stato campionato successivamente (nel 2010) nel Comprensorio del Cicolano. I dati raccolti hanno inoltre consentito di individuare l’area a ridosso del PNALM come una delle potenziali aree da cui potrebbe avere inizio l’espansione dell’areale di presenza stabile della specie nel territorio laziale. Proprio da quest’area infatti l’individuo 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 M86, campionato nel 2010 per la prima volta dalla Rete, si è diretto verso il Comprensorio dei Monti Simbruini-Ernici dove è stato avvistato e campionato più volte nel 2012, fino ad arrivare nei pressi di Tornimparte dove, nel 2013, è deceduto a causa di un investimento stradale. In generale l’attività della Rete ha consentito di acquisire, verificare e consolidare dati di presenza dell’Orso nel territorio laziale negli ultimi 20 anni e di individuare le aree più importanti dove concentrare gli sforzi per la tutela della specie. Fig.3 - M72 Ferroio NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 43 L’Orso bruno marsicano nella Regione Molise foto di Angelina Iannarelli Nella Regione Molise non è mai stata attivata una procedura finalizzata alla raccolta ed alla gestione dei dati relativi ai segni di presenza delle principali specie della fauna selvatica, con particolare riferimento a quelle minacciate, come l’orso bruno marsicano o la lontra, oppure a quella di maggiore interessa faunistico quali il lupo, l’aquila reale o altri rapaci. G li unici dati disponibili derivano da iniziative legate a singoli progetti di ricerca promossi dall’Università del Molise, in particolare dal gruppo di lavoro della Prof.ssa Anna Loy per la lontra, dall’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, limitatamente alle aree di stretta pertinenza (PNALM e area contigua), oppure dal Corpo Forestale dello Stato, con specifico riferimento alle attività condotte dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Isernia nelle Riserve Naturali e Foreste Demaniali gestite. giu.-set. 2014 1 subadulto Pasqua 2012 1 esemplare mar. 2014 1 adulto autunno 2006 1 esemplare giu. 2010 Ferroio set. 2013 1 esemplare Valle del Volturno area abitualmente frequentata nov.-dic. 2012 femm + 3 cubs giu. 2006 1 esemplare Solo a partire dal 2013 il Comando Provinciale del CFS di Isernia ha organizzato un sistema di rilevamento sistematico e coordinato dei segni di presenza delle principali specie faunistiche presenti nel territorio di competenza, il tutto sulla scorta delle esperienze messe a punto dall’Ente PNALM. Al fine di garantire una raccolta dati organica e sulla scorta dei dati rilevati dalla letteratura scientifica, sono state individuate 56 specie giudicate meritorie di essere oggetto di monitoraggio (7 anfibi-rettili - 1 crostaceo fluviale – 12 mammiferi – 36 uccelli) tra le quali NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 Il monitoraggio consiste fondamentalmente nella raccolta di informazioni, derivanti da osservazioni dirette e indirette, tramite la compilazione di una scheda dotata di vari campi, da parte del personale CFS in servizio prevalentemente nei Comandi di stazione o da soggetti appartenenti ad altri Enti accreditati (es. As.Re.M.) con i quali è stato definito un rapporto di collaborazione utile a raccogliere tutte le informazioni disponili. Considerata la rilevanza scientifica dell’orso bruno marsicano, del suo particolare status e tenendo conto anche degli impegni assunti dalla Regione Molise nell’ambito del Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM), sia con la sottoscrizione del Piano nel 2011 che del Protocollo operativo 2014-2016, tutti dati disponibili sono stati raccolti in una banca dati elettronica, dalla quale sono escluse, per ovvie ragioni di opportunità, le segnalazioni afferenti al territorio interno al PNALM. Questa banca dati è messa a disposizione degli Enti che ne facciano richiesta e che, a vario titolo, operano per la tutela e la salvaguardi della specie. fig.1 44 ovviamente è compreso l’orso bruno marsicano. A tutto il 2015, tenendo conto anche di alcune segnalazione certe, relative a periodi antecedenti al 2013, nel territorio provinciale risultano registrate, previa accurata verifica della attendibilità delle segnalazioni, n. 16 segnalazioni delle quali, 8 riguardano osservazioni dirette, 4 danni a strutture antropiche rurali, 3 da impronte su neve e 1 da resti alimentari. La gran parte delle segnalazioni, sia avvistamenti che danni, interessa le aree della Valle del Volturno e della Val di Sangro, ovvero quelle prossime ai due grandi parchi nazionali (PNM e PNALM) da e verso le quali gli esemplari si spostano. La localizzazione è riportata nella cartografia 1 (fig.1). L’Orso bruno marsicano nell’area del Sirente Velino Nell’area del Sirente Velino è storicamente documentata la presenza dell’orso, confermata nell’ambito delle attività condotte dall’Ente Parco Regionale Sirente Velino dopo la sua foto di Sara Megale istituzione (LR 54/89). L’ area della ZPS “Sirente Velino” (ca 600 seppure periferica rispetto alla core area della popolazione centrata nell’area del PNALM, è una importante area di connessione nel sistema di aree protette dell’Appennino centrale. kmq), Nel territorio del Sirente Velino, certamente utilizzato da esemplari erratici provenienti dalla core area e in spostamento in particolare verso le porzioni settentrionali dell’areale, è tuttavia documentata la presenza stabile di alcuni individui. Le attività di monitoraggio della presenza della specie nel Parco, anche mediante Progetti LIFE Natura condotti dal Parco nel periodo 1997-2007, hanno confermato la presenza continua dell’orso negli ultimi 20 anni con particolare ricorrenza in alcune aree e di zone di svernamento. Sono inoltre rilevanti i dati, seppure discontinui negli anni, relativi alla presenza di femmine con piccoli. Nell’area del PRSV sono limitati i casi registrati di aggressioni al bestiame o agli apiari (un totale di 14 casi negli ultimi dieci anni). Sono due gli esemplari deceduti rinvenuti all’interno del Parco (anni 1996 e 2012) sebbene vi siano stati eventi di mortalità anche in aree prossime e/o adiacenti al Parco e si ricorda in particolare un orso investito nell’aprile 2013 sulla A24 nei pressi della galleria autostradale di San Rocco, nella zona di connessione al confine regionale tra Lazio ed Abruzzo. La presenza dell’orso nel Parco è monitorata dal Servizio Scientifico e di Sorveglianza dell’Ente Parco in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e grazie all’importante contributo di volontari del C.I.S.D.A.M., oltre a residenti e escursionisti. Lo sforzo di ricerca attuabile potrebbe sottostimare la presenza dell’orso sul territorio data anche l’estrema rarefazione del nucleo presente. Nell’area del PRSV per il periodo 2014-2016 (al sono stati registrati un totale di 30 dati di presenza di orso comprendenti 19 dati certi di presenza e 11 segnalazioni non confermate. giugno 2016) Alcune delle segnalazioni pervengono anche da allevatori operanti sul Monte Sirente, nell’ambito del protocollo di intesa sottoscritto dall’Ente Parco, con il quale si impegnano ad operare in sintonia con il Parco e nel quale viene loro riconosciuto un ruolo di “custodi”. Dal 2015 l’Ente Parco ha sottoscritto un protocollo di intesa con l’Associazione Salviamo l’Orso nell’ambito della quale sono state realizzate, in collaborazione con l’Associazione, importanti azioni di vaccinazione dei cani pastori contro il cimurro e sono state realizzate potature di piante fruttifere in abbandono in aree di ricorrente attività dell’orso. Le azioni di monitoraggio e gestione della popolazione di cinghiale condotte dall’Ente Parco a partire dal maggio 2015 consentono un continuo programma di monitoraggio sanitario del cinghiale con importanti implicazioni per quanto attiene la potenziale diffusione del morbo di Aujesky, probabile causa del decesso dell’esemplare nell’area del Sirente nel gennaio 2012. Tra le ulteriori misure necessarie e da sviluppare per questa popolazione periferica è da considerare l’intensificazione delle azioni di monitoraggio, finalizzate alla tutela delle aree più sensibili per la specie nel Sirente Velino, anche mediante i sistemi di censimento genetico non invasivo che dovrebbero essere attuati con un coordinamento da parte della Regione Abruzzo per le aree protette regionali interessate dalla presenza dell’orso. Analogamente risulta prioritaria l’approvazione dei Piani di Gestione dei Siti N2000 comprendenti le azioni di monitoraggio e le misure di conservazione in esse previsti. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 45 L’Orso bruno marsicano nel Parco Nazionale della Majella Individuo di orso bruno marsicano filmato con video-trappola nel Parco Nazionale della Majella. La presenza dell’orso bruno marsicano nel Parco Nazionale della Majella (PNM) è documentata da sempre, tanto che parte del territorio del PNM è considerato come areale centrale di distribuzione già dal 2008 (Ciucci & Boitani). F ino al 2014 è stata documentata la presenza contemporanea di un numero minimo di individui crescente da 1 a 4, per un totale di 9 dei quali 3 di sesso femminile. Nel 2014 è stata vista per la prima volta fuori dal PNALM una femmina con 2 piccoli dell’anno e dal 2013 a oggi, inoltre, sono stati osservati ogni anno diversi eventi di associazione e accoppiamento tra una femmina marcata (F1.99) e almeno tre maschi diversi: un maschio adulto marcato, almeno un maschio adulto, almeno un maschio subadulto. Nel 2015 sono state svolte diverse attività per il monitoraggio e la conservazione dell’orso: le catture, il monitoraggio di una femmina munita di collare GPS/ Fase finale della messa a terra dei lacci da piede del tipo Fremont per la cattura di orsi bruni marsicani nel Parco Nazionale della Majella. GSM, interventi proattivi e reattivi per contrastare il problema degli orsi confidenti e il monitoraggio tramite video-trappole e raccolta di campioni genetici. La cattura di individui da munire di collare GPS/GSM è stata prevista nell’ambito di uno specifico progetto redatto dal PNM per approfondire le conoscenze riguardo la specie e mettere in campo efficaci azioni di conservazione. Nell’autunno 2015, dunque, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, sono stati costruiti due siti di cattura frequentati dagli orsi ma le attività sono state interrotte per l’arrivo di una nevicata abbondante. Le catture sono state riprese nella primavera 2016. Nel 2015, inoltre, lo staff del PNM ha collaborato con il PNALM e la RNRMGAG nella cattura dell’orsa Peppina (F1.99), già munita di collare VHF e monitorata nel 2013. L’orsa è stata catturata il 3/03/2015 e munita di collare GPS/GSM. Il monitoraggio di F1.99 è stato condotto attraverso lo svolgimento di diverse attività quali il monitoraggio VHF per il controllo sopravvivenza e l’osservazione dell’individuo, lo svolgimento di sopralluoghi presso le localizzazioni GPS, il monitoraggio GPS/VHF per la messa in campo di interventi reattivi nel periodo in cui l’orsa ha danneggiato orti e pollai. In totale sono state raccolte 3857 localizzazioni valide dal 3/03 al 27/09 2015, giorno a partire dal quale il collare ha smesso di funzionare correttamente. 46 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 I sopralluoghi svolti presso le localizzazioni hanno permesso di individuare siti di riposo e di alimentazione sia nelle aree frequentate sporadicamente dall’orsa sia nelle aree frequentate in modo più intensivo e continuativo. Il controllo quotidiano delle localizzazioni e lo svolgimento tempestivo dei sopralluoghi, inoltre, ha permesso di individuare il primo danno a pollaio presso l’abitato di Campo di Giove al quale ne sono seguiti altri presso orti e pollai. In seguito al verificarsi dei primi danni, il PNM ha proceduto a mettere in campo sia azioni preventive sia azioni reattive, le prime rappresentate dalla distribuzione di recinzioni elettrificate nei comuni di Campo di Giove e Cansano, le seconde da azioni concrete di allontanamento dell’animale dal centro abitato secondo quanto riportato nel protocollo operativo sugli orsi confidenti prodotto nell’ambito del Life Arctos e già applicato nel PNALM. Sulla base della vulnerabilità (ubicazione e solidità della struttura) sono state distribuite 8 recinzioni su 13 strutture censite. con genotipi nuovi (M1.104 e M1.106) che, sulla base dei dati raccolti con le video-trappole, sono molto probabilmente cuccioli dell’anno precedente. Il campionamento del maschio M1.105 è il quinto caso che testimonia la presenza di un flusso di animali dal PNALM verso il PNM: nel 2012 è stato campionato il maschio M1.93 già campionato nel PNALM nello stesso anno (codice RT148); nel 2013 sono stati campionati i genotipi M1.72 e M1.95 rispettivamente radio-collarato e campionato nel PNALM (Ferroio e HS451) e dal 2013 è stata monitorata la femmina F1.99 già catturata nel PNALM. Questo dato è estremamente importante ai fini della valutazione dello stato di conservazione dell’orso poiché testimonia che la popolazione del PNALM sta fungendo, come necessario, da popolazione sorgente e che è in atto l’auspicata espansione dell’areale. Negli ultimi 5 anni, dunque, sembra essersi verificata una svolta che, se accompagnata dalle necessarie azioni di tutela, lascia sperare che sia ancora possibile un futuro per l’orso bruno marsicano. L’attività di dissuasione è stata portata avanti in collaborazione con gli staff del PNALM e della RNRMGAG per 39 giorni consecutivi, durante i quali la squadra di controllo è stata attivata in 34 occasioni ed è stato effettivamente necessario mettere in campo azioni di dissuasione in 5 occasioni, sempre presso l’abitato di Campo di Giove. Nonostante i problemi determinati dal fatto che il personale del PNM abbia dovuto lavorare in uno stato emergenziale e nonostante la rottura del collare abbia impedito di proseguire l’attività dopo il 27/09, la distribuzione delle recinzioni e gli interventi reattivi hanno permesso di limitare i danni che l’orsa avrebbe potuto potenzialmente arrecare alle strutture. Sito di alimentazione su formiche trovato durante i sopralluoghi presso le localizzazioni GPS acquisite dal collare di F1.99, svolti nel Parco Nazionale della Majella. In aggiunta alle recinzioni distribuite all’interno del Parco, nel 2015 il PNM ha fornito 8 recinzioni per la prevenzione del danno presso alcune strutture site fuori Parco nel comune di Sulmona al confine con il comune di Pettorano sul Gizio. Il monitoraggio, tramite osservazioni, video-trappole e raccolta di campioni genetici, ha permesso, tra le altre cose, di stabilire il numero minimo di individui presenti nel PNM nel 2015, pari a 5: la femmina F1.99 (Peppina), il maschio M1.93 già campionato nel PNM negli anni passati (dal 2012), il maschio M1.105 campionato nel PNALM nel 2014 (codice HS374) e 2 maschi Citazione Ciucci P. and L. Boitani. 2008. The Apennine Brown Bear; a critical review of its status and conservation problems. Ursus 19:130-145 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 47 L’Orso bruno marsicano nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana - Alto Gizio Nel corso del 2015 la presenza dell’Orso bruno marsicano nel territorio della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio e più ampiamente in tutto il territorio del Comune di Pettorano sul Gizio, si è mostrata costante per l’intero arco dell’anno. S i conferma così il trend positivo degli ultimi anni, sottolineando l’importanza fondamentale di questa porzione di territorio per la salvaguardia della specie. Tramite la raccolta di campioni di pelo eseguita in modo opportunistico, si è potuto rilevare il numero minimo di animali presenti nella RNRMGAG e nelle aree adiacenti. Il 3 marzo 2015, grazie alla collaborazione congiunta dei tecnici del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), del PNM (Parco Nazionale della Majella) e della RNRMGAG (Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio), si è proceduto alla cattura dell’Orsa Peppina, mediante lacci di Aldrich, al fine di munirla di un nuovo radiocollare. Sono stati raccolti 11 campioni che hanno 2 genotipi diversi: la femmina F1.99 (Orsa Peppina) e il maschio M1.93 già campionato nel PNM negli anni passati (dal 2012). I dati delle localizzazioni GPS hanno mostrato come l’orsa, almeno per il periodo in cui il radiocollare era in funzione (03/03/2015-17/09/2015), vivesse stabilmente all’interno del PNM, della RNRMGAG e dei territori di interconnessione. Quest’ultimo orso si aggiunge ai 5 orsi già campionati a partire dal 2012. Si è accertato, inoltre, lo svernamento dell’orsa Peppina in un vallone all’interno della RNRMGAG già utilizzato negli anni precedenti. Escludendo gli eventi relativi al sito di cattura, nel territorio del Comune di Pettorano sul Gizio sono stati registrati 81 segni di presenza: 14 danni a pollai o strutture simili, 11 escrementi, una impronta, 11 campioni di pelo, 13 immagini da fototrappola e 31 avvistamenti. Tutte le segnalazioni pervenute da terzi sono state verificate da parte del personale della RNRMGAG e ritenute riconducibili al plantigrado. Nell’ambito del monitoraggio continuo del territorio si è potuta osservare nel mese di maggio l’Orsa Peppina associata ad un altro esemplare di orso bruno marsicano in fase di corteggiamento. 48 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 La femmina 1.99 era stata campionata anche nel 2014 mentre il maschio 1.93 non era mai stato campionato nella RNRMGAG. Nel 2015, per quanto riguarda i danni a pollai o strutture antropiche, si sono registrati soltanto 14 eventi (riconducibili tramite analisi genetica tutti all’ora Peppina), un numero molto inferiore rispetto all’anno precedente quando furono 52 e riconducibili a 4 individui diversi di orso, compresa Peppina. Questo dato mette in risalto l’efficacia dell’utilizzo delle recinzioni elettrificate, infatti i danni del 2015 sono riconducibili a strutture sprovviste di recinzioni o su cui non era stata montata in modo corretto. Nell’ambito di questa campagna di prevenzione la RNRMGAG, insieme all’Associazione Salviamo l’orso coinvolta nel progetto “Bear Smart Community”, hanno consegnato in comodato d’uso gratuito 24 recinti elettrificati che si sono andati ad aggiungere agli altri 54 già presenti sul territorio messi a disposizione dalla Riserva stessa, dal progetto Life “Arctos” e dall’Associazione “Rewilding Apennines”. TTETI 2012 2013 2014 2015 3 1 6 1 0 6 37 13 0 5 9 1 foto di Antonio Monaco Danni da orso nella RNNMGAG 2012 - 2015 60 50 40 30 ORTI/FRUTTETI POLLAI ARNIE 20 10 0 2012 2013 2014 2015 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 49 L’Orso bruno marsicano nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga In tempi storici l’Orso bruno marsicano è stato un animale ampiamente diffuso nel territorio dell’attuale Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. foto di Bruno D’Amicis P adre Serafinon Razzi riferisce che nel sedicesimo secolo a Farindola, nel versante pescarese del Parco era operante una scuola che insegnava ad affrontare ed uccidere il plantigrado. Lo stemma della comunità era un cuore d’orso e tra i cognomi più diffusi, tuttora, vi è quello di Ammazzalorso. Nel corso dei secoli successivi, a seguito di un forte processo di deforestazione e l’avvento di armi sempre più efficaci, l’orso divenne sempre più raro e confinato nelle zone più selvagge ed impervie dei Monti della Laga e della catena del Gran Sasso. Agli inizi del XIX secolo l’animale era divenuto rarissimo e ormai sull’orlo dell’estinzione sulla catena del Gran Sasso (Costa, 1839; Quartapelle, 1849). La cattura di uno degli ultimi orsi del Gran Sasso viene riportata da Eugenio Cerulli (1885) che narra dell’uccisione del grande carnivoro sul Monte Prena. La carcassa dell’animale fu esposta, appesa ad un gancio di un’abitazione, nel paese di Pretara, nel comune di Isola del Gran Sasso. Il periodo relativo a questo episodio è da collocare nel primo decennio dell’Ottocento, al tempo della presenza francese. Anche lungo l’alta valle del Vomano, 50 NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 l’epoca di estinzione del plantigrado è da individuare tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 (Del Re 1835; Lopez 1892; Demarco 1988). I dati di presenza recente di individui nel comprensorio del Gran Sasso e Monti della Laga sono relativi a soli 5 segni di presenza indiretta dell’orso, rilevati tra il 1994 ed il 2006, a cui si aggiunge nel 2008 il ritrovamento di un escremento sul versante nord di Pizzo di Intermesoli e un avvistamento diretto effettuato da un allevatore nel territorio di Montereale (Servizio Scientifico Ente Parco, 2010). Questo fatto avvalora l’ipotesi che l’area del Parco sia attualmente interessata dalla sporadica presenza di orsi in fase di dispersione provenienti dalla popolazione madre del PNALM che raggiungono il PNGSL attraverso il Parco Nazionale della Majella, Il Parco Regionale del Sirente - Velino. Unitamente ai territori di altre aree protette dell’Appennino centrale, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (PNGSL) costituisce l’areale di possibile ed auspicabile espansione della piccola popolazione attualmente presente nell’Italia centrale. Per quanto riguarda il monitoraggio dell’orso si è fatto ricorso all’utilizzo di trappole olfattive Per ulteriori approfondimenti Per chi volesse approfondire alcuni dei temi trattati nel rapporto, può consultare il sito del Parco ai link di seguito riportati: 1. Relazione monitoraggio genetico 2011 http://www.parcoabruzzo.it/pdf/ E3_2011Survey_final_report.pdf 2. Relazione Monitoraggio genetico 2014 http://www.parcoabruzzo.it/documentitrasparenza/amministrazione_trasparente/PNALM-amm-trasp-3527.pdf 3. Conta femmine con cuccioli 2015 Per verificare e monitorare la presenza dell’orso nel parco sono state allestite 30 “trappole per peli” (fur traps) consistenti in esche olfattive circondate da filo spinato teso ad un altezza da terra di circa 50 cm, localizzate prevalentemente all’interno di aree boscate o di aree cespugliate. In considerazione che l’orso non è presente nel PNGSL con una popolazione stabile e che la frequentazione dell’area protetta avviene in maniera sporadica ed occasionale, la localizzazione dei siti di trappolamento è stata effettuata seguendo un criterio opportunistico, sulla base dei segni di presenza della specie rinvenuti in passato e dell’idoneità ambientale per la specie delle diverse aree del parco, valutata in prevalenza in base alla presenza di aree boscate estese, mature e poco disturbate od alla presenza di risorse trofiche Nel periodo compreso tra il 14/10/2009 e il 26/07/2010 sono state posizionate 30 trappole a pelo, in tutto il territorio del Parco. http://www.parcoabruzzo.it/pdf/ Report.FWC_2015_ridotta.pdf 4. Protocollo orsetta “Morena” http://www.parcoabruzzo.it/pdf/linee. guida.rilascio.cuccioli.Orso.pdf 5. Protocollo Orsi confidenti http://www.parcoabruzzo.it/pdf/ A5_protocollo_orsi_problematici.pdf 6. Layman Report http://www.parcoabruzzo.it/pdf/ LaymanReport_FINAL.pdf Purtroppo, non è stata trovata nessuna presenza di orso. NATURA PROTETTA - ESTATE 2016 51 Stampato su carta riciclata - chlorine-free foto di Valentino Mastrella il Parco ringrazia per la collaborazione: Ministero dell’Ambiente Corpo Forestale dello Stato Regione Abruzzo Regione Lazio Regione Molise Parco Nazionale della Majella Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga Parco Regionale Sirente Velino Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio Unione Zoologica Italiana Sapienza Università Roma • • • • • • • • a IONE Z UN lamandrina S E GI O NE M O L IS E [email protected] • www.parcoabruzzo.it A R igitata rd Corpo Forestale dello Stato LIAN ITA LOGICA OO te