Interventi a favore della conservazione dell`Orso bruno marsicano

Transcript

Interventi a favore della conservazione dell`Orso bruno marsicano
Consiglio Regionale
Interventi a favore della conservazione dell’Orso bruno marsicano
Relazione
Signor Presidente, Colleghi Consiglieri,
la presente proposta di legge, “Interventi a favore della conservazione dell’Orso bruno
marsicano”, si pone l’obiettivo, tra le altre cose, di ridurre i conflitti tra le attività agricole e
zootecniche anche non professionali e la presenza dell’Orso bruno marsicano (Ursus arctos
marsicanus).
Tra le specie faunistiche omeoterme maggiormente rappresentative della Regione
Abruzzo, l’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus), rappresenta sicuramente una
priorità assoluta. L’attuale popolazione è stata caratterizzata da un prolungato periodo di
isolamento che ne ha determinato una significativa differenziazione genetica e morfologica
dalle popolazioni di orsi dell’arco alpino e del resto d’Europa, ed il suo status di
conservazione rimane precario.
L’Orso bruno marsicano, infatti, è una sottospecie a forte rischio di estinzione, la cui
consistenza numerica, sebbene stabile negli ultimi anni, è stimata nel 2014 in 50 orsi (IF
95%: 45 - 69 orsi) ponendosi al di sotto della soglia minima di sopravvivenza nel lungo
periodo, soprattutto considerato il limitato numero delle femmine attualmente presenti
(Ciucci P. et al 2015).
Attualmente l’areale della popolazione comprende il Parco Nazionale Abruzzo Lazio
Molise (PNALM) e le zone ad esso contigue per una superficie complessiva di circa 2.000
km2, ma anche in aree periferiche a tale comprensorio si registra periodicamente la presenza
di individui erratici, con densità estremamente contenute. Tale più ampio areale di presenza
si estende in una matrice di oltre 10.000 km2 di habitat idonei alla specie, compresi
all’interno del territorio di 5 regioni e 12 province. Il numero estremamente ridotto degli
esemplari che sopravvivono all’interno del PNALM, come dimostrato da numerosi studi,
non può aumentare a causa delle elevate esigenze di spazio (home range) caratteristici della
specie e, pertanto, la sopravvivenza a lungo termine di una popolazione vitale (MPV) del
plantigrado è condizionata alla possibilità di espandere l’areale anche in altre aree protette
ed in aree esterne alle stesse non oggetto di forme particolari di tutela.
Nel caso dell’Orso marsicano la difficoltà di attuare una strategia comune e sinergica tra
i vari Enti che, in maniera frammentaria, si occupano di gestione faunistica, viene colmata
da alcuni Piani d’azione e Protocolli di seguito enumerati, i cui contenuti sono stati utilizzati
ai fini della presente proposta legislativa:
 Il “Piano d’Azione nazionale per la tutela dell’Orso bruno marsicano” (AA.VV. –
2001, Quad.Cons.Natura. Min. Amb. e ISPRA);
 Il “Protocollo di intesa per l’attuazione delle azioni prioritarie per la tutela dell’Orso
bruno”.
Le presenti disposizioni assumono come riferimento:
2
1. Il“Piano d’Azione nazionale per la tutela dell’Orso bruno Marsicano” (AA.VV. –
2001, Quad.Cons.Natura. Min. Amb. e ISPRA) realizzato sulla base delle migliori
conoscenze scientifiche sull’Orso bruno marsicano e di un ampio processo di
partecipazione e discussione su obiettivi, metodi e azioni necessarie per garantire il
miglioramento dello stato di conservazione della specie nell’Appennino centrale
sottoscritto ed approvato dalla Regione Abruzzo con la D.G.R. 14.06.2010 n.469.
2. Il “Protocollo di intesa per l’attuazione delle azioni prioritarie per la tutela dell’Orso
bruno” promosso dal Ministero dell’Ambiente e sottoscritto il 27 marzo 2014 dalle
Regioni Abruzzo, Lazio, Molise, dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e
dal Ministero dell’Ambiente.
3. Le “Linee guida per le Regioni e le Province autonome in materia di monitoraggio
delle specie e degli habitat di interesse comunitario: valutazione e rendicontazione ai
sensi dell’ art. 17 della Direttiva “Habitat” 92/43/CCE” del MATTM.
4. Il D.P.R. 08/09/1997, n. 357 e ss.mm.ii. che disciplina le procedure per l'adozione
delle misure previste dalla direttiva 92/43/CEE «Habitat» e dalla direttiva 79/409/CE
“Uccelli” e dispone che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano
debbano assicurare per i proposti siti di importanza comunitaria opportune misure per
evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie, nonché la
perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate, nella misura in cui
tale perturbazione potrebbe avere conseguenze significative per quanto riguarda gli
obiettivi di detto regolamento, tenendo in debita considerazione le esigenze
economiche, sociali e culturali, nonché le particolarità regionali e locali.
Le norme proposte attribuiscono risorse finanziarie specifiche per il rimborso e la
prevenzione dei danni causati dalla specie all’esterno dei parchi, anche per gli agricoltori o
allevatori non professionali, che in quanto tali, nelle zone montane, pur mantenendo attività
residuali di coltivazione e allevamento di alto valore culturale ed ambientale, sono esclusi
dai risarcimenti dei danni causati dalla fauna selvatica. Permettono, conseguentemente, una
migliore compatibilità tra le esigenze di conservazione dell’Orso e le attività agricole e
zootecniche residuali di montagna.
Modificano la L.R. 10/2003, che disciplina le modalità di rimborso dei danni causati
dalla fauna selvatica, al fine di aggiornarla, integrarla, renderla compatibile con le presenti
disposizioni e ottimizzarne l’applicazione. Nell’allegato “A” della stessa Legge Regionale
vengono pertanto escluse: specie inesistenti in Abruzzo e nell’ Appennino, come la Lince;
specie molto elusive che non hanno mai apportato danni alle colture e agli animali domestici
in Abruzzo ed in tutta l’Europa, come il Gatto selvatico; specie i cui danni alle colture ed
animali domestici sono del tutto irrisori come il Tasso e, soprattutto, l’Aquila reale.
Al contrario, vengono inserite, considerato che non sono presenti, specie protette, o non
cacciabili, che causano danni alle colture e agli animali domestici regolarmente, come
l’Istrice, il Capriolo e lo Storno, o, in forma più occasionale e meno frequente, la Faina e la
Donnola. Queste modifiche si rendono necessarie anche in considerazione delle difficoltà di
accertamento e/o la rarità o irrisorietà dei danni apportati da altre specie ed i relativi
contenziosi in merito agli accertamenti dei danni che ne possono derivare, nonché la
necessità di carattere generale di ridurre le spese per il rimborso di danni dubbi o di entità
minima, si ritiene pertanto opportuno evitare l’inserimento in allegato di un elenco inutile o
eccessivo di specie.
3
Riguardo alle limitate risorse finanziarie, disponibili per il ristoro dei danni al patrimonio
zootecnico e alle colture e del conseguente ripetersi di ritardi o mancati pagamenti per i
danni subiti dagli allevatori, le norme proposte provvedono ad una modifica ed integrazione
dei commi 1 e 4 dell’ Articolo 4 della L.R. 10/2003 finalizzata ad evitare i risarcimenti nei
casi di predazioni a carico di bestiame non allevato o custodito nel rispetto della normative
vigenti. Il rigoroso rispetto delle norme vigenti per gli allevamenti zootecnici, tra le quali
deve essere segnalata la recente entrata in vigore della L. R. 04.01.2014, n.3 Legge organica
in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della
regione Abruzzo, per essere ammessi al risarcimento, è finalizzato, inoltre, a ridurre ogni
possibilità di trasmissione di malattie da parte del bestiame all’Orso che possono, come
dimostrato recentemente nel caso di un esemplare contagiato da Tubercolosi bovina,
determinare la morte del plantigrado.
Per le motivazioni elencate nella presente relazione, si esclude la specie Orso bruno
marsicano (Ursus arctos marsicanus) tra quelle inserite nell’Allegato A) della L.R. 10/2003.
Inoltre, con questa proposta di legge, si uniformano i procedimenti di accertamento e
risarcimento del danno sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, tra la presente
norma e la citata L.R. 10/2003; si recepisce l’attuazione dei Piani e Linee Guida sopra
richiamate per quanto relativo alla specie Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus);
si prevedono, altresì, il concorso alla copertura delle spese per la attuazione di attività di
monitoraggio all’esterno dei parchi nazionali, dove attualmente non vengono realizzate, con
la conseguente carenza di informazioni indispensabili per la tutela della specie e per la
corretta istruttoria delle procedure di Vinca, così come richiamate dalla procedura
d’indagine EU Pilot 6730/14/ENVI – Attuazione della Direttiva 92/43/CEE di cui alla nota
della Presidenza del Consiglio dei Ministri prot. DPE 3253 P-4.22.17.4.5 del 27/03/2015.
RELAZIONE ALL’EMENDAMENTO INTEGRALMENTE SOSTITUTIVO
(Approvato dalla 3^ Commissione)
Tra le specie faunistiche maggiormente rappresentative della Regione Abruzzo, l’Orso
bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus), rappresenta sicuramente una priorità assoluta.
L’attuale popolazione è stata caratterizzata da un prolungato periodo di isolamento che
ne ha determinato una significativa differenziazione genetica e morfologica dalle
popolazioni di orsi dell’arco alpino e del resto d’Europa ed il suo status di conservazione
rimane precario.
Attualmente, l’areale comprende il Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise (PNALM) e
le zone ad esso contigue per una superficie complessiva di circa 2.000 km2. Si registra,
sempre più spesso, in aree più periferiche a tale comprensorio, la presenza di plantigradi
erranti, come chiaramente emerge dai sempre più frequenti avvistamenti, riportati anche dai
mezzi di comunicazione.
La presente proposta di legge, “Interventi a favore della conservazione dell’Orso bruno
marsicano”, si pone l’obiettivo, tra le altre cose, di ridurre i conflitti tra chi esercita le
attività agricole e zootecniche non professionali e la presenza dell’Orso bruno marsicano
(Ursus arctos marsicanus).
Le norme proposte attribuiscono risorse finanziarie specifiche per il rimborso e la
prevenzione dei danni causati dalla specie all’esterno dei parchi, esclusivamente per gli
agricoltori o allevatori non professionali che, nelle zone montane, pur mantenendo attività
residuali di coltivazione e allevamento di alto valore culturale ed ambientale, sono esclusi,
4
ad oggi, dai risarcimenti dei danni causati dalla fauna selvatica. Questo progetto di legge si
propone, conseguentemente, di favorire una migliore compatibilità tra le esigenze di
conservazione dell’Orso e le attività agricole e zootecniche residuali di montagna.
L’articolo 1 individua come priorità della Regione Abruzzo la conservazione dell’Orso
bruno marsicano nel quadro della strategia europea e nazionale per la biodiversità e,
pertanto, favorisce e promuove, nell’ambito delle proprie competenze, la tutela della specie
in tutto il territorio regionale. Inoltre, mira a ridurre i conflitti, favorendo la coesistenza tra
la presenza dell’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) e le popolazioni residenti.
Riconosce, infine, la specie Orso bruno marsicano come animale simbolo regionale.
L’articolo 2 stabilisce che la Regione Abruzzo provvede, determinandone i criteri,
all’indennizzo dei danni causati dall’Orso nelle aree esterne ai parchi nazionali e regionali,
esclusivamente, nei confronti di coloro che non sono in possesso della qualifica IAP
(Imprenditore Agricolo Professionale).
L’articolo 3, al fine di sensibilizzare le popolazioni residenti ad una corretta convivenza,
stabilisce che la Regione partecipa alle iniziative volte alle attività di formazione e gestione
contenute nel piano di azione nazionale per la tutela dell’Orso.
L’articolo 4 determina criteri stringenti circa l’individuazione delle priorità di spesa, nei
limiti degli stanziamenti annuali, relativamente a: indennizzo dei danni alle colture e al
patrimonio zootecnico; prevenzione dei danni alle colture e al patrimonio zootecnico;
gestione delle attività finalizzate alla sensibilizzazione e riduzione dei conflitti tra le
popolazioni residenti e l’Orso bruno marsicano.
L’articolo 5 attribuisce alla Giunta regionale il compito di redigere un programma
annuale di intervento che individui, a seconda delle necessità del momento, le priorità
sancite dall’articolo 4, nonché i casi di esclusione e limitazione di utilizzo delle risorse. La
Giunta, inoltre, definisce le modalità, le procedure e i criteri necessari alla concessione dei
contributi.
L’articolo 6 prevede il rispetto della normativa europea in materia di aiuti di stato.
L’articolo 7 istituisce il fondo regionale per la conservazione dell’Orso bruno in cui
possono confluire risorse derivanti, tra l’atro, da donazioni e liberalità di carattere pubblico
e privato.
L’articolo 8 è la norma finanziaria che determina, per l’annualità 2016, la somma di euro
30.000,00.
L’articolo 9 è l’entrata in vigore della norma.
RELAZIONE DELLA 3^ COMMISSIONE CONSILIARE
La 3^ Commissione consiliare “Agricoltura, Sviluppo Economico, Attività produttive” ha
esaminato il progetto di legge n. 154/2015 di iniziativa dei Consiglieri Lorenzo Berardinetti
- Dino Pepe – Donato Di Matteo e Sandro Mariani, recante “Interventi a favore della
conservazione dell’Orso bruno marsicano” nel corso delle sedute tenutesi nei giorni
18/11/2015, 20/4/2016 e 27/4/2016. Sono stati ascoltati in audizione il Presidente regionale
Giuseppe Di Marco dell’Associazione Legambiente Abruzzo, il Presidente Domenico
D’Aurora dell’Associazione Dalla Parte dell’Orso, i rappresentanti del Parco Nazionale
d’Abruzzo Lazio e Molise Antonio Carrara e del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti
della Laga Domenico Nicoletti.
5
Suggerimenti sono pervenuti dall’Associazione Salviamo l’Orso con nota prot. n. 24775
del 19/11/2015 e dall’Associazione WWF Italia Onlus, Abruzzo con nota prot. n. 24749 del
18/11/2015.
Il Servizio Analisi Economica, Statistica e Monitoraggio ha trasmesso con note prot. n.
25030 del 20 novembre 2015 e n. 8018 del 4 aprile 2016 le relative schede per l’istruttoria
finanziaria ed il Servizio Legislativo, Qualità della legislazione e Studi con nota prot. n.
24750 del 18 novembre 2015 ha trasmesso, altresì, la scheda per l’istruttoria legislativa.
La 1^ Commissione consiliare “Bilancio, Affari Generali e Istituzionali” nella seduta
straordinaria del 4 aprile 2016, ha espresso parere finanziario favorevole a maggioranza dei
presenti sull’art. 10 (Disposizioni finanziarie), così come riformulato dall’emendamento a
firma dei Consiglieri Berardinetti e Mariani, trasmesso a questa Commissione per gli
adempimenti di competenza.
Nella seduta del 27 aprile 2016, la Commissione ha proceduto all’esame finale del
progetto di legge al quale sono stati presentati numero 1 emendamento integralmente
sostitutivo del testo, che recepisce, tra l’altro, l’emendamento relativo alle Disposizioni
finanziarie sopracitato.
Nel corso dei lavori della medesima seduta, sono stati presentati numero 3 sub
emendamenti all’emendamento integralmente sostitutivo che, posti in votazione, sono stati
approvati come segue:
o i sub emendamenti nn. 1-2 sono stati approvati a maggioranza dei presenti. Hanno votato
a favore: Berardinetti, Olivieri, Balducci, Paolini. Si sono astenuti i Consiglieri Mercante,
Ranieri + delega del Consigliere Smargiassi, Febbo, Iampieri e Sospiri;
o il sub emendamento n. 3 è stato approvato a maggioranza dei presenti. Hanno votato a
favore: Berardinetti, Olivieri, Balducci, Paolini, Febbo, Iampieri e Sospiri. Si sono astenuti i
Consiglieri Mercante, Ranieri + delega del Consigliere Smargiassi.
La Commissione, di conseguenza, ha approvato a maggioranza dei presenti il testo del
progetto di legge, così come modificato. Hanno votato a favore: Berardinetti, Olivieri,
Balducci, Paolini. Si sono astenuti i Consiglieri Mercante, Ranieri + delega del Consigliere
Smargiassi, Febbo, Iampieri e Sospiri.
Pertanto si propone al Consiglio regionale:
- di approvare l’allegato progetto di legge n. 154/2015, così come modificato, di iniziativa
dei Consiglieri Berardinetti – Pepe – Di Matteo – Mariani.

Documenti analoghi

dell`orso bruno marsicano Ursus arctos marsicanus

dell`orso bruno marsicano Ursus arctos marsicanus Anche il ruolo di minacce sanitarie vecchie e nuove, prospettabili in via generale (MILANI et al., 2012) ma anche già esplicitamente riferite ai rischi per la popolazione marsicana come la malattia...

Dettagli

Curriculum vitae - Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles

Curriculum vitae - Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles - Raccolta dei campioni di pelo di orso bruno marsicano tramite 4 strategie di campionamento (hair snagging; “rub-trees”; arbusteti a Rhamnus alpina; raccolta accidentale); ovvero: selezione, alles...

Dettagli

SPECIE A RISCHIO Di `ESTINZIONE E

SPECIE A RISCHIO Di `ESTINZIONE E praterie periodicamente allagate. Qui trovano i fattori chiave per la loro esistenza: grossi alberi dove nidificare e frutti delle palme di cui nutrirsi (semi legnosi e frutti

Dettagli

Formato pdf – 1 MB - Progetto Life Arctos

Formato pdf – 1 MB - Progetto Life Arctos mentre cacciatori e cercatori di tartufi rimangono relegati all’esterno delle aree protette, gli allevatori portano il bestiame, e quindi i cani, all’interno dei parchi in zone sensibili per l’orso.

Dettagli

Nome comune: ORSO BRUNO (Inglese: brown bear)

Nome comune: ORSO BRUNO (Inglese: brown bear) agli orsi polari, gli orsi bruni sono i più grandi fra le otto specie di orsi; sono animali plantigradi e hanno zampe anteriori armate di lunghi artigli, che servono loro per scavare. Il mantello d...

Dettagli