2 - Fibs

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2 - Fibs
La variabilità
nell’insegnamento delle
tecniche sportive
Laura Bortoli
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti-Pescara
[email protected]
Tecniche sportive
Abilità motorie
Movimenti appresi (automatizzati)
attraverso l'esperienza
Consentono di ottenere obiettivi di prestazione
• in un tempo ottimale
• con elevata possibilità di riuscita
• con minimo dispendio energetico
Pratica deliberata
(Ericson, et al. 1993)
a)
b)
c)
d)
e)
Specifica per favorire l’acquisizione di un’abilità
Utilizzata per incrementare la prestazione
Richiede sforzo cognitivo e/o fisico
Non divertente di per sé
Organizzata da allenatori o insegnanti
Baker, J.( 2003). Early Specialization in Youth Sport: a requirement for adult
expertise?
Baker, J., Horton, S., Robertson-Wilson, J., and Wall, M. (2003). Nurturing sport
expertise: factors influencing the development of elite athlete.
Soberlak, P., and Côté, J. (2003). The developmental activities of elite ice hockey
players.
Côté, J., Ericsson, K. A., & Law, M. P. (2005). Tracing the development of athletes
using retrospective interview methods: A proposed interview and validation
procedure for reported information.
Côté, J., Baker, J., & Abernethy, B (2007). Practice and play in the development of
sport expertise.
Abernethy, B., & Côté, J. (2007). Nurturing the development of a comprehensive model
of expertise.
Berry, J., Abernethy, B., & Côté, J. (2008). The contribution of structured activity and
deliberate play to the development of expert perceptual and decision-making skill.
Strachan, L., Côté, J., & Deakin, J. (2009). Specializers versus "samplers" in youth
sport: Comparing experiences and outcomes.
Fraser-Thomas, J., Côté, J., & Deakin, J. (2008). Understanding dropout and prolonged
engagement in adolescent competitive sport.
Fraser-Thomas, J., & Côté, J. (2009). Understanding adolescents' positive and
negative developmental experiences in sport.
Baker, J., Cobley, S., & Fraser-Thomas, J. (2009). What do we know about early sport
specialization? Not much!
Pratica deliberata
(Ericson, et al. 1993)
a)
b)
c)
d)
e)
Specifica per favorire l’acquisizione di un’abilità
Utilizzata per incrementare la prestazione
Richiede sforzo cognitivo e/o fisico
Non divertente di per sé
Organizzata da allenatori o insegnanti
Gioco deliberato
(Côté, 1999)
a)
b)
c)
d)
Insieme di attività che si rifanno a quelle tipiche di uno sport
Finalizzate soprattutto al divertimento (gratificanti e motivanti)
Effettuate con regole adattate
Gestite sia direttamente dai ragazzi, sia da un adulto
Developmental model of sport participation (Côté, Baker, & Abernethy, 2007)
Commissione Medica del Comitato Olimpico
Internazionale – 2006 (www.olympic.org)
IOC Consensus Statement on Training the Elite Child Athlete
Società Internazionale di Psicologia dello sport - 2009
Côté, Lidor & Hackfort. ISSP position stand: To sample or to
specialize? Seven postulates about youth sport activities that
lead to continued participation and elite performance.
(Ford et al., 2012)
328 giovani calciatori under 16 di accademie affiliate a squadre
professionistiche di 7 nazioni
L’insegnamento delle tecniche sportive
Apprendimento motorio
Insieme di processi associati con
l’esercizio o l’esperienza che determinano
cambiamenti relativamente permanenti in
un comportamento
(Singer, 1980)
(Schimdt e Lee, 1999).
Riflessione 1
(Edwards 2011)
Riflessione 2
Modello semplificato di elaborazione delle informazioni.
Input
(Stimolo)
Identificazione
degli stimoli
Selezione
della risposta
Programmazione
della risposta
Output
(Movimento)
Percezione
Attenzione
Anticipazione
Riconoscimento
di pattern
Memoria
Decision
making
Su cosa dovrebbe focalizzare l’attenzione il giocatore mentre batte?
Su stimoli interni?
Su stimoli esterni?
Partecipanti 8 giocatori di baseball esperti, 8 meno esperti
Procedura
Su abilità con focus interno
(movimento delle mani)
Con stimoli sempre uguali, 4
diverse richieste attentive durante
l’esecuzione del colpo
(palla a diverse altezze)
Su abilità con focus esterno
(movimento della mazza)
Su ambiente con focus esterno
(palla che lasciava la mazza +
direzione della palla colpita)
Su ambiente con focus irrilevante
(palla che lasciava la mazza +
tonalità del suono)
2 blocchi da 20 prove per ognuna delle situazioni
2 blocchi da 20 prove in situazione di controllo (senza nessuna richiesta)
Risultati
Per giocatori meno esperti, preferibile attenzione sul gesto (int. o est.)
Per giocatori più esperti, preferibile attenzione su aspetti diversi dal gesto
Riflessione 3
Prestazione
Apprendimento
Comportamento osservabile
Non osservabile
direttamente (processi interni)
Può essere solo un
comportamento temporaneo
Cambiamenti relativamente
permanenti
Influenzato da variabili
temporanee
(legate a soggetto, contesto
didattico, ambiente)
Ad esempio, pratica
costante o pratica variabile
Non influenzato da variabili
temporanee
Competizione
Riflessione 4
L’apprendimento non è osservabile
direttamente
Quando si studiano i fattori che possono incidere
sull’apprendimento, come si può verificare che vi
è stato apprendimento?
 Misure di acquisizione
 Misure di ritenzione
 Misure di transfer
Insegnamento delle tecniche sportive
Aspetti didattico-metodologici
- Formulazione di obiettivi
- Quantità
- Istruzioni (verbali, visive, cinestesiche)
- Variabilità
- Organizzazione della variabilità (per blocchi, random,
seriale)
- Feedback (KP e KR: quanto, quando, che cosa)
VARIABILITÀ
Teoria dello schema
(Schmidt, 1975)
Programma motorio
Programma motorio generalizzato
Schema
• di richiamo
• di riconoscimento
Programma motorio generalizzato
Caratteristiche invarianti:
- ordine degli elementi
- struttura temporale (timing)
- forza relativa
Parametri:
durata complessiva, la forza
complessiva, selezione dei muscoli
specifici, direzione, traiettoria …
a. Normal speed (10 sec)
30%
20%
40%
10%
b. Faster (5 sec)
30%
20%
40%
10%
c. Slower (15 sec)
30%
20%
40%
10%
Schmidt, R.A., & Lee, T.D. (1999). Motor control and learning: a behavioral emphasis (3rd ed.). Champaign, IL: Human Kinetics.
Teoria dello schema
Errore

può essere elemento di variabilità
Fascia accettabilità prestazione (performance bandwidth)
Teoria dei sistemi dinamici
Kelso, (1984, 1994)
Comportamento Motorio
come
fenomeno emergente da costrizioni (richieste) legate a:
Compito
Organismo
Ambiente
Un controllo cognitivo centralizzato ed esaustivo della
motricità non è necessario.
Le caratteristiche essenziali del comportamento del
sistema effettore risultano da:
processi di auto-organizzazione
ARGOMENTI A FAVORE DELL’APPROCCIO DINAMICO
1) Strutture coordinative innate (e apprese) per varie
azioni  non è necessario un sistema di
rappresentazione in memoria
2) Cambiamenti in parametri di controllo possono
determinare cambiamenti drastici di caratteristiche
coordinative
3) La moltitudine di azioni e di variazioni di azioni non
può essere spiegata interamente con sistemi di
controllo basati su programmi motori
Aspetti applicativi della variabilità
Pratica specifica o pratica variabile?
Pratica costante o pratica variabile?
Variabilità di programmi o variabilità di parametri?
Pratica per blocchi o pratica random/seriale?
Pratica specifica o
pratica variabile?
(Shea &Kohl, 1991. In Wright et al., 2014)
Catalano, J.F., & Kleiner, B.M. (1984). Distant transfer and practice variability.
Perceptual and Motor Skills, 58, 851-856.
Timing task
- Pratica variabile: 5, 7, 9, 11 mph
- Pratica costante, 4 gruppi: una sola velocità (5, 7, 9, 11 mph)
Ricadute applicative 1
I contenuti
Proporre variabilità di programmi soprattutto
con i più giovani (es., correre, lanciare,
passare: multilateralità)
Proporre variabilità di parametri all’interno di
uno stesso programma motorio (es.,
passare a velocità e/o distanze diverse
Richiedere la simmetrizzazione dei
movimenti
Pratica per blocchi o pratica random/seriale?
L’organizzazione della variabilità
L’INTERFERENZA CONTESTUALE
1a lezione
2a lezione
Distribuzione: NO, Variabilità: ?,
45 presa palla a dx
45 presa palla a sx
Allenamento difesa
interbase
3a lezione
Interferenza: NO
45 presa palla centro
Distr.: SI, Var. SI (di programmi motori), Interf.: BASSA
15 palla a dx
15 palla a sx
15 palla centro
15 palla a dx
15 palla a sx
15 palla centro
15 palla a dx
15 palla a sx
15 palla centro
Distr.: SI, Var. SI (di programmi motori), Interf.: SI
5 palla a dx
5 palla a sx
5 palla centro
per 3 volte
5 palla a dx
5’ palla a sx
5 palla centro
per 3 volte
5 salto-giro
5’ palla a sx
5 palla centro
per 3 volte
Variazione parametri
1a lezione
1 rimbalzante veloce
2 lenta (anticipo)
3 line (al volo)
2a lezione
3a lezione
Distr.: SI, Var. SI (di programmi motori e di parametri),
Interf.: SI (alta)
5 palla dx 1
5 palla dx 1
5 palla dx 1
5 palla a sx 1
5 palla a sx 1
5 palla a sx 1
5 palla centro 1
5’ palla centro 1
5 palla centro 1
5 palla dx 2
5 palla a sx 2
5 palla centro 2
5 palla dx 2
5 palla a sx 2
5 palla centro 2
5 palla dx 2
5 palla a sx 2
5 palla centro 2
5 palla dx 3
5 palla a sx 3
5 palla centro 3
5 palla dx 3
5 palla a sx 3
5 palla centro 3
5 palla dx 3
5 palla a sx 3
5 palla centro 3
McMorris, T., & Hale, T. (2006). Coaching science: Theory into practice.
Goode, S.L., and Magill, R.A. (1986). Contextual interference effects
in learning three badminton serves. Research Quarterly for Exercise
and Sport, 57, 308-314.
Obiettivo
Partecipanti
Verificare l’effetto dell’interferenza contestuale nel
contesto sportivo.
Compito: battere efficacemente 3 tipi di lancio
(fastball, curveball, changeup)
30 giocatori di baseball esperti, suddivisi in 3
gruppi omogenei per livello di abilità (punteggi al
pretest, media di battute, valutazione tecnica)
Procedura Pretest:
Tutti si esercitavano per 2 giorni su 45 fastball, curveball e
changeup lanciati nello stesso ordine random da un
tecnico esperto (2 giudici esperti valutavano se battuta
buona o no)
Gruppo random: allenamento regolare di battuta + 12
sessioni di battuta in risposta a 15 lanci di ciascun tipo in
ordine random (tot 45)
Gruppo pratica bloccata: allenamento regolare di battuta
+ 12 sessioni di battuta in risposta a tutti i 15 lanci di
ciascun tipo in successione (tot 45)
Gruppo di controllo: non pratica aggiuntiva su battuta
Risultati
5 sett
8 sett
EFFETTI VANTAGGIOSI INTERFERENZA
CONTESTUALE
Variazioni ripetute parametri e/o programmi
sollecitano processi cognitivi di:
1) elaborazione e confronto delle abilità
(ipotesi di elaborazione)
2) generazione, abbandono e ricostruzione
piani esecutivi delle abilità (ipotesi della
dimenticanza)
Ricadute applicative 2
Alternanza di proposte, ripetuta all’interno della
stessa seduta  interferenza contestuale
 Esercitare più abilità all’interno della stessa
lezione
 Dopo una prima fase di apprendimento,
alternare fra loro esercitazioni relative a più
abilità nella stessa lezione
 Combinare l’esecuzione di più abilità con
variazioni della singola abilità
Apprendimento motorio
Insieme di processi associati con
l’esercizio o l’esperienza che determinano
cambiamenti relativamente permanenti in
un comportamento
Decision training
Behavioral training Decision training
(fisico, tecnico, non-cognitivo)
(fisico, tecnico, cognitivo)
Forme tradizionali
insegnamento/allenamento
•
Efficaci a breve termine
•
Inefficaci a lungo termine e in
condizioni di stress
Vickers (2011)
Fasi processo insegnamento/allenamento
(adattato da Lavallee, Kremer, Moran, & Williams, 2004)
Trasmissione
informazioni
(1)
- Dimostrazione
- Istruzioni verbali
Struttura
attività
(2)
- Variabilità
- Interf. contestuale
Feedback
(3)
- Precisione
- Frequenza
- Tempo
Caratteristiche behavioral training e decision training
Behavioral training
Decision training
(fisico, tecnico, non-cognitivo)
(fisico, tecnico, cognitivo)
• Pratica costante o
poco variabile
• Pratica bloccata
Pratica (2)
• Pratica variabile
• Pratica random
CONCLUSIONI
(1)
Pratica costante - per blocchi:
- rapidi miglioramenti iniziali (che però possono sparire
altrettanto rapidamente se si interrompe anche per un
breve periodo)
- inizialmente utile per i principianti
- i veloci incrementi determinano motivazione
Può diventare presto monotona e noiosa
(Abraham & Collins, 2011)
CONCLUSIONI
(2)
Pratica variabile e random/seriale:
- sviluppo a lungo termine poiché incoraggia l’atleta a
pensare e ad acquisire abilità adattabili e trasferibili
- utile per atleti con un certo livello di esperienza o
dotati
- trasferibile a situazioni di gioco
- motivante
(Abraham & Collins, 2011)