INTERVISTA A CRISTIAN SAVANI
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INTERVISTA A CRISTIAN SAVANI
INTERVISTA A CRISTIAN SAVANI Siamo Gianluca e Simone, due alunni della classe 5 A della scuola primaria “U. Betti” di Camerino e rivolgiamo alcune domande ad un giovane campione di oggi: Cristian Savani che è il capitano sia della nazionale maschile di pallavolo che di quella marchigiana della Lube Banca Marche Macerata. Ciao Cristian, come mai hai scelto di fare questo sport? Perché dove sono nato è molto praticato e perché la mia statura di un metro e novantacinque centimetri me lo ha consentito. A che età hai iniziato? Sin da piccolo ero già appassionato a questo sport e all'età di diciotto anni ho iniziato a far parte di una squadra. In quale squadra? Nel Carpendolo Volley in serie B2, in provincia di Brescia. Hai cambiato molte squadre prima di arrivare a quella attuale della Lube? Sì, sono passato alla pallavolo professionistica della Gabeca Montichiari fino al Perugia Volley. Nel 2001 mi hanno chiamato in nazionale. Quanti premi hai vinto finora? Molti, sia individualmente che con le squadre. Con gli azzurri abbiamo vinto l'oro agli Europei nel 2003 e nel 2005, poi un argento e un bronzo nel World League nel 2003 e nel 2004. Nel 2007-2008 ho vinto la coppa CEV, nel 2009-2010 ho vinto la Challenge Cup, poi ancora nella stagione 2010-2011 sono stato ingaggiato dalla Lube vincendo ancora la Challenge Cup. Nella stagione successiva ci aggiudi chiamo il campionato italiano, per me il primo, e la Supercoppa. Con la nazionale nel 2011 abbiamo vinto il campionato europeo. Nel 2012 abbiamo conquistato la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra giocando contro la Bulgaria e vincendo quattro set. Qui ti hanno premiato anche individualmente, vero? Sì, mi hanno premiato come migliore in battuta perché da solo ho segnato 23 punti di cui 7 ace. Che cos'è la battuta? La battuta o servizio che deve essere effettuata entro 8 secondi dal fischio dell'arbitro, è l'unica azione che compiono a turno tutti i giocatori ,tranne il libero,fuori dal campo per inviare la palla agli avversari. Se questi ultimi non riescono a prenderla prima che cada a terra, si conquista il punto ed è chiamato Ace. Ci sai dire quali sono le origini di questo sport? Nel 1893 fu introdotto in Germania un gioco chiamato “Faustball” ma il merito va a William Morgan ,statunitense, che nel 1895 inventò la pallavolo in forma moderna. La caratteristica di questa disciplina era quella di non avere contatto fisico tra i partecipanti come avveniva in passato, si prediligeva invece l'agilità rispetto alla forza. Nel corso degli anni questo sport e' stato perfezionato prima nelle Filippine con l'invenzione della “ schiacciata”, poi nei paesi dell'Est con l'introduzione del “muro” che serve per arrestare la palla avversaria sulla rete. I cecoslovacchi hanno aggiunto la tecnica del “bagher” che serve per prendere la palla ,che arriva a gran velocità, con le braccia unite. In Europa arrivò durante la prima guerra mondiale. Noi la chiamiamo pallavolo ma il nome originario quale era? “Volleyball”, che vuole dire “palla sparata”. Quali sono le caratteristiche del campo di gioco? Il campo di gioco è a forma rettangolare lungo 18 metri e largo 9 . E' diviso in due settori uguali da una rete posta ad un 'altezza di 2,43 metri per le gare maschili. L'altezza tra l'area di gioco e il soffitto non deve essere inferiore a 7 metri. Le partite si devono disputare al coperto. Che tipo di palla bisogna utilizzare? Il regolamento dice che la palla deve essere di cuoio vero o sintetico, di forma sferica con una circonferenza di circa 65 centimetri, deve avere una specifica pressione interna e il peso di circa 260 grammi. Qual è lo scopo del gioco? Lo scopo è di far cadere la palla nel campo avversario oppure fuori dalla linea di gioco dopo che un giocatore dell'altra squadra l'ha toccata. Quanto dura un incontro di pallavolo? Secondo il regolamento una partita deve durare al massimo 5 set, la squadra vincente è quella che ne conquista 3. Per vincere un set bisogna arrivare a 25 punti con un margine di 2 punti sulla squadra avversaria. La squadra da quanti atleti è composta? Ogni squadra ha sei giocatori più le riserve. Quali sono i ruoli dei giocatori? Il palleggiatore ( o alzatore ) passa la palla allo schiacciatore che cerca poi di inviarla nel campo avversario . Il ruolo del libero è stato introdotto da circa 10 anni , può essere sia in difesa che in ricezione , può attaccare ma deve sempre tenere i piedi a contatto con il suolo, è l'unico ad avere una maglia di colore diverso per essere riconoscibile. Infine c'è il centrale che è il primo difensore e mura la palla su attacco avversario. Tu in che ruolo giochi? Il mio ruolo è lo schiacciatore e cerco di lanciare la palla al di sopra del muro avversario per fare punto. Che numero di maglia indossi? Nella nazionale ho il numero 11 mentre alla Lube ho il numero 3. Quante ore al giorno dedichi agli allenamenti? La mia giornata inizia presto in palestra facendo esercizi muscolari e pesi, di pomeriggio mi alleno al palazzetto con la squadra per circa cinque ore , questo accade di solito cinque giorni a settimana. Ultimamente hai avuto un grave infortunio come è successo? Durante un allenamento ho avuto una distorsione abbastanza grave ad una caviglia, mi hanno dovuto operare e dopo tanta fisioterapia sono tornato a giocare solo dopo tre mesi . Che emozione si prova stando in panchina mentre i compagni di squadra gareggiano? C'è più ansia da spettatore che da giocatore e ho capito ciò che provano i tifosi e i familiari quando guardano una partita. La pallavolo è lo sport più praticato a livello scolastico , ai ragazzi che vogliono intraprendere questa disciplina che cosa consigli? Per fare qualsiasi sport ci vuole passione , tanto sacrificio e allenamenti costanti. Bisogna anche divertirsi, andare d 'accordo con i compagni di squadra, rispettare e accettare i consigli dei tecnici e degli allenatori che hanno più esperienza di noi. Spesso ,viene voglia di mollare , soprattutto durante le prime partite perse perciò ci vuole tanta tenacia e forza di volontà perché le prime vittorie arriveranno e daranno energia per continuare. Lo sport è come la vita bisogna accettare anche le sconfitte , superarle e andare avanti senza arrendersi , mettendo da parte l'orgoglio e chiedendo aiuto anche alla famiglia, ai compagni e agli amici . Grazie Cristian di tutto ciò che ci hai detto , noi siamo ancora molto giovani e le prime difficoltà della vita le incominciamo ad affrontare adesso soprattutto nello studio e nell'ambiente scolastico . Ora dobbiamo ascoltare con attenzione i consigli che i nostri genitori e insegnanti ci danno ogni giorno , in futuro capiremo da soli , in base alle nostre esperienze , ciò che è più giusto fare nella nostra vita. Aureli Gianluca e Carboni Simone con la collaborazione della Classe 5° A Dell’ ISTITUTO COMPRENSIVO “U. BETTI” plesso “BETTI” CAMERINO (MC)