Ongaro,dalrugby aimprenditore dello"streetfood"

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Ongaro,dalrugby aimprenditore dello"streetfood"
XXIV
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Sport
TESTIMONIAL
Ongaro, dal rugby
a imprenditore
dello "street food"
TREVISO - (micmir) Dai campi di rugby
con la carriera iniziata nel Benetton, la
Nazionale, l'esperienza a Londra, 5 campionati e coppe vinti, alcuni Sei Nazioni alle
spalle, all’attività imprenditoriale. Fabio
Ongaro ha cominciato gestendo due locali:
il Galloway a Parma e il Gulliver Pub a
Collecchio, dando poi vita nel 2015 al
marchio UnoDue, attività di street food.
Perché ha smesso di giocare?
«Dopo un incidente e la richiamata in
nazionale, mi dissi che questa sarebbe stata
l’ultima
sfida (tra
l'altro vinta contro
la Scozia,
ndr). Mi
era subentrata
un pò di
paura
che in
questo
sport di
contatto
non deve
esserci,
era arrivato il
momento di chiudere da vincitore e pensare al futuro».
L'idea come è nata?
«A Londra. Pensavo a un futuro che,
come il terzo tempo, aggregasse e mi
aprisse una visuale diversa».
Cosa le manca?
«Il campo, la partita, il confronto. La vita
di un'atleta non è facile, è un lavoro con le
sue regole, avevo un vestito che dopo anni
di successi ho tolto per indossarne un altro
ma la persona è la stessa».
Soddisfatto dell'attività?
«Certamente, da una piccola azienda con
10 dipendenti ci siamo sviluppati e abbiamo
un marchio. Siamo presenti in grandi eventi
come il Sei Nazioni, ma anche gli Internazionali di tennis e Fiera cavalli a Verona».
Il rugby a Treviso?
«In Ghirada si riunivano rubgy, basket e
volley: una grande famiglia di vincenti. È
rimasto il rugby, una realtà che a Treviso
deve continuare e quindi è augurabile che
la famiglia Benetton non molli».
Martedì 23 febbraio 2016
EDUCARESPORT Ieri a Treviso il seminario per atleti ed ex nel post carriera
Farina, dai trionfi Sisley
all’attivitàcommerciale
TREVISO - (mm) «EduCare Sport», seminario
della Bnl Gruppo Bnp Paribas in partnership col
Coni e moderato da Marisa Muzio, ha fatto tappa
ieri in Ghirada. Secondo appuntamento, dopo
quello di Milano, del progetto per accompagnare nella formazione post carriera i dirigenti, gli
atleti ed ex. E la gremita platea era formata
proprio da dirigenti e atleti di varie discipline.
Oltre ai testimonial Alessandro Farina (volley) e
Fabio Ongaro (rugby), coi vertici della Bnl e il
presidente del Coni veneto Bardelle, sono intervenuti Paolo Conti (Roma), i nuotatori Fabrizio
Pescatori e Cinzia Rampazzo, la pallavolista
Marta Galeotti, Roberto Salvalaio ex calciatore
e allenatore, Marcelo Nicola (basket). Tutti a
confermare l'importanza del dopo carriera: «la
gara più importante in cui investire è il futuro»..
la vita pubblica e seguire delle
regole per raggiungere gli obiettivi. E quando si vince ci si
rende conto quanto tutto ciò sia
importante per la crescita ma
anche per il dopo».
Smettere è stato difficile?
«Non si vorrebbe mai smettere, ma gradatamente bisogna
pensarci, a 38 anni, un anno e
mezzo fa, era giunto il momento
di dire stop, gli anni pesavano e
c'erano esigenze della famiglia
che ora vivo intensamente».
Ed ha pensato all'attività commerciale.
«Rilevando una licenza e par-
Michele Miriade
TREVISO
Dagli applausi e gli autografi
nei palasport alla gratificazione
dei clienti. La vita di Alessandro Farina, ex pallavolista, è
cambiata ma è gratificante grazie all’attività commerciale.
Smessi i panni di atleta che ha
vinto molto, con la Sisley Treviso e la Nazionale (6 campionati,
4 coppe Italia, 7 supercoppe
italiane, 3 Champions, 3 Cev, 1
Supercoppa europea, oro in
World League e ai Giochi del
Mediterraneo), rilevando assieme alla moglie la licenza di
un'attivita alimentare, con il suo
furgone-rivendita «Dal Faio, salumi e formaggi», gira i mercati
di Breda, Susegana, Santa Lucia, Ponzano, Salgareda e Quarto d'Altino.
Farina, una carriera splendida.
«Sì, arrivai a Treviso ventenne giocando sempre ad alto
livello con la Sisley, tante soddisfazioni e ricordi».
Cosa comporta essere atleta?
«Rinunciare ad una parte del-
PROTAGONISTI
Alessandro
Faio Farina
ex libero
della Sisley e
della nazionale
A sinistra
il tallonatore
azzurro
ed ex Benetton
Fabio Ongaro
tendo dal nome Faio che i tifosi
mi avevano dato, giro i mercati
e vendo salumi e formaggi».
Altre soddisfazioni.
AMBULANTE
Faio oggi vende
salumi e formaggi
«Da atleta facevano piacere
autografi e applausi, ero su un
palcoscenico, ma ora la soddisfazione del cliente che ti conosce e ringrazia per il prodotto
che gli proponi non è cosa da
poco, così come il dialogo che si
instaura».
Ad un atleta salumi o
formaggi?
«Non si deve esagerare, bisogna seguire un regime alimentare corretto, ma prosciutto crudo
e bresaola sono nei menù di chi
pratica sport».
Aveva pensato di rimanere
nell'ambiente sportivo?
«Penso che
mettersi al
servizio dei
giovani sia importante e chi
ha praticato
sport lo deve
fare, io ho fatto
un’altra
scelta ma non
si sa mai in
futuro. Però
amo fare una
cosa alla volta».
Guardando
avanti nella
sua attività attuale.
«Magari ampliandola e diventare distributore esclusivo di qualche eccellenza alimentare».
Del caso Totti e la Roma cosa
pensa?
«Forse c'è stata una leggerezza, le problematiche devono rimanere all'interno dello spogliatoio per essere risolte, comprendo il suo sfogo ma approvo la
scelta dell'allenatore per salvaguardare tutta la squadra».
CALCIO D Il presidente Foscan: «Bisogna mantenere la calma e ...fare punti
PRO12
OrarischiaanchelaLiventina
Cinque permit players
rinforzano il Benetton
MOTTA - (gr) «Una brutta
sconfitta, dispiace perché
non ci voleva». Così il presidente della Liventina, Bruno
Foscan, al termine della gara interna persa 3-1 contro
l'Abano. «Di solito non mi
lamento mai dell'arbitraggio, ma questa volta mi permetto di dire che la direzione di gara ci ha un pò
penalizzato. La gestione dei
cartellini è stata discutibile,
a loro qualche giallo, mentre
a noi due rossi che tra l'altro
ci penalizzeranno nelle prossime gare».
Passata la rabbia, quale la
ricetta?
«Ora bisogna star calmi,
cercare di far gruppo ancor
di più. E provare a far punti,
perché ormai cominciamo
ad essere a ridosso della
zona pericolosa. Viviamo un
momento un pò brutto ma
non dobbiamo perdere la
concentrazione».
Infatti il programma prevede due complicate trasferte consecutive, la prima in
casa della Luparense e poi a
Campodarsego.
«La Luparense ha dimostrato il suo valore andando
a vincere domenica proprio
a Campodarsego. Sono due
partite difficili ma non è
detto che dobbiamo perdere
in partenza. Noi dobbiamo
provarci comunque e sappiano che in tutte le gare possiamo muovere la classifica».
Tra i giocatori, poca voglia di parlare, anche se
traspare, oltre all'amarezza
del risultato, pure una certa
insofferenza per i cartellini
sventolati dal direttore di
gara. Soprattutto il rosso a
Vianello è sembrato esagerato, visto che, a detta degli
stessi protagonisti, in campo
non c'erano state particolari
ruggini fin a quel momento.
Da lì in poi la gara è stata in
discesa per l'Abano.
Girando pagina ora la
strada si fa in salita. Perché nel prossimo match in
casa della Luparense i biancoverdi, tra infortuni e
squalifiche, saranno decimati. Fuori i soliti infortunati (Cardin, Grandin e
Crivaro) mister Tossani rischia di dover rinunciare a
capitan Vianello e a Perissinotto, espulsi domenica.
Ma anche a Dené, che deve
scontare la seconda delle
due giornate di squalifica.
E dovrebbe essere squalificato pure Pagan, già in
diffida e domenica scorsa
ammonito.
TREVISO - (eg) Dieci atleti convocati in
Nazionale, altri due (Gega e Santamaria)
infortunati. Il Benetton è stato costretto a
rimpinguare la propria rosa con 5 permit
players. A Federico Zani e Paolo Buonfiglio,
già aggregati due settimane fa, si sono
così aggiunti l'ala Andrea Buondonno e la
3. linea Ruben Riccioli, entrambi del
Marchiol, quindi il centro Andrea Bettin del
Petrarca. Buondonno, in predicato di trasferirsi definitivamente in Benetton nella
prossima stagione, ha fatto parte del
gruppo dei 30 convocati dal ct azzurro
Jacques Brunel per Italia-Inghilterra giocata il 14 febbraio.
ALTRI - Con le Zebre sono stati aggregati,
sempre come permit players, il mediano
Fabio Semenzato e l'ala Filippo Guarducci,
entrambi del Marchiol.