lettera aperta al Ministro Beatrice Lorenzin

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lettera aperta al Ministro Beatrice Lorenzin
Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente Lettera aperta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin Una campagna nazionale sulla qualità e sicurezza delle cure per salvare vite umane Cara Ministro, il rinnovo del suo incarico al Ministero della Salute riconosce il buon lavoro che ha svolto. Numerosi sono gli apprezzamenti che ha ricevuto, che vanno oltre agli schieramenti politici e, come operatori sanitari, abbiamo fiducia e speriamo che, con il suo nuovo mandato, si riescano a risolvere i difficili problemi che abbiamo di fronte. Come coordinatore nazionale del comitato delle regioni e province autonome per la sicurezza del paziente, volevo porre alla sua attenzione la questione qualità e sicurezza delle cure nei nostri ospedali. Il problema degli eventi avversi in sanità è rilevante, oggi 5 pazienti su 100 che entrano in ospedale subiscono una complicanza prevenibile in quasi il 50% dei casi, (Epidemiologia e Prevenzione, 2012; 35(3-­‐4): 151-­‐161). Se questo tasso fosse rapportato al numero di ricoveri annuali nei nostri ospedali, otterremo un numero rilevante di eventi avversi rispetto ai quali i margini di miglioramento sono molto ampi. Il numero di prestazioni diagnostiche, come ad esempio alcuni esami radiologici, è oggi enorme: oltre il 27% di queste risultano inappropriate (Radiol med, 2011; 116:152–162), esponendo inutilmente i cittadini a rischi e aumentando i costi e le liste di attesa. L’iniziativa internazionale “Choosing wisely” (Scegliere saggiamente) della ABIM Foundation è a questo proposito di estrema importanza. In molte strutture di chirurgia non sono raggiunte le soglie minime, come volumi di interventi, per garantire un buon esito della cura e minore mortalità (Epidemiol Prev. 2013; 37(2):1-­‐100). E’ un problema importante che incide anche sulla qualità della formazione degli operatori sanitari. Le infezioni ospedaliere sono diventate un vero e proprio flagello, sono sempre più difficili da combattere e la sepsi è ormai una delle più frequenti cause di malattia grave con 377 casi ogni 100 mila abitanti (World sepsis day, 2012). Si tratta di problemi di grande rilevanza confermati dalla letteratura internazionale e non certo presenti solo nel nostro Paese. Negli Stati Uniti, l’autorevole Institute for Healthcare Improvement, ha lanciato nel 2005 e nel 2011, due importanti campagne per “salvare vite umane” mediante l’introduzione di alcune pratiche per la sicurezza. Il successo avuto ha posto con Centro Gestione Rischio Clinico Villa La Quiete -­‐ Via Pietro Dazzi, 1 Telefono: +39 055 794.6392 -­‐6390 Fax: +39 055 794.6394 e-­‐mail: [email protected] forza in tutto in mondo, il tema della priorità della qualità e sicurezza nei percorsi di cura. A quando una campagna di questo tipo anche in Italia? Molto è stato fatto, ma è il momento di proporre una forte iniziativa a livello centrale, del Ministero della Salute, che mobiliti tutti i professionisti sulla qualità e sicurezza delle cure. Sarebbe molto utile anche per rinsaldare il rapporto di fiducia con i cittadini e ridurre il contenzioso. Colgo l’occasione per farle i migliori auguri di buon lavoro. Riccardo Tartaglia Coordinatore nazionale Comitato delle Regioni e Prov. Autonome per la Sicurezza delle Cure Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente – Regione Toscana Centro Gestione Rischio Clinico Villa La Quiete -­‐ Via Pietro Dazzi, 1 Telefono: +39 055 794.6392 -­‐6390 Fax: +39 055 794.6394 e-­‐mail: [email protected] ALCUNI PROBLEMI E PROPOSTE DA PRENDERE IN ESAME
- La qualità e sicurezza delle cure non è ancora al primo posto tra gli obiettivi
del SSN (fare di più non significa fare meglio), gli ospedali devono essere
valutati su indicatori di esito e di risk management.
- Ridurre la remunerazione del DRG laddove non sono applicate le pratiche
per la sicurezza delle cure, la prestazione sanitaria svolta in sicurezza non
può avere lo stesso valore della prestazione in cui il controllo del rischio non è
applicato.
- E’ a tutti evidente un grave ritardo nell'ìnformatizzazione del sistema. ln
particolare sono ancora molti gli ospedali a non avere una cartella clinica
informatizzata. Si parta subito con informatizzare la prescrizione e
somministrazione di farmaci mediante la scheda terapeutica unica
informatizzata.
- Il sistema sanitario è al suo interno poco competitivo ed è ancora basato su
una visione individualistica della medicina, oggi non basta più il “luminare” ci
vuole il team.
- E’ necessario costituire una authority nazionale per l’accreditamento
istituzionale e di eccellenza e comunque di accreditamento se ne devono
occupare gli organismi tecnici e non gli apparati burocratico amministrativi
regionali (se ad occuparsi di questioni tecniche è una cultura amministrativa
non può che derivarne una visione burocratica della sicurezza e della qualità
delle cure).
Centro Gestione Rischio Clinico Villa La Quiete -­‐ Via Pietro Dazzi, 1 Telefono: +39 055 794.6392 -­‐6390 Fax: +39 055 794.6394 e-­‐mail: [email protected] - Riorganizzare la rete ospedaliera basandosi sul valore della qualità e
sicurezza delle cure.
Verificare i volumi di attività (numero interventi e numero parti) e gli esiti delle
cure (mortalità ed eventi avversi), gli standard di qualità e sicurezza raggiunti,
la capacità del lavoro interdisciplinare nei percorsi clinici (es. gruppo
oncologico multidisciplinare).
- Sburocratizzare la sanità affidando più competenze agli organismi tecnici
(Agenzie nazionali e regionali, Istituto Superiore di Sanità, strutture di governo
clinico) svincolando maggiormente il governo clinico da quello politico
amministrativo.
- Pesare i drg sul livello di qualità e sicurezze delle cure dimostrato dalla
struttura sanitaria.
- Coach in sala operatoria
Non valutare le chirurgie soltanto mediante indicatori di patient safety ma
anche con l’osservazione diretta introducendo, in via sperimentale, la figura
del “coach” per supervisionare la performance professionale e la capacità di
gestione dei percorsi clinici.
- Rendere trasparenti e visibili ai cittadini gli indicatori sulla sicurezza delle
cure e i curriculum vitae dei medici presentati secondo modalità standard.
Definire un profilo di rischio (patient safety score) in ogni struttura
collegandolo alla gestione diretta dei risarcimenti.
- Favorire l’integrazione socio-sanitaria e reti cliniche con meccanismi che
incentivino la cooperazione, condivisione, comunicazione e conoscenza.
- Lotta continua alle infezioni ospedaliere attuando le pratiche della sicurezza
(igiene delle mani, prevenzione infezioni da CVC, VAP, ecc.) e velocizzando
gli esami di laboratorio per la diagnosi e la terapia
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