progetto di danzaterapia

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progetto di danzaterapia
PROGETTO DI DANZATERAPIA METODO FUX
a cura di Margherita Moncalvo
rivolto a ragazzi con disabilità
"Anche se stiamo su una sedia a rotelle e possiamo muovere un solo dito, questo dito, che
stiamo muovendo, sta trasformando tutto il nostro corpo, sta trasformando tutto quello che
pensiamo e che sentiamo. Sta trasformando il nostro essere.
Anche in un solo dito c'è la possibilità di vita e da qui si inizia."
Maria José Vexenat
Il Progetto si propone di incontrare il ragazzo con disabilità attraverso il corpo, la danza,
la musica e l'arte con un approccio artistico, l'assenza di giudizio, offrendo il rinforzo
dell'immagine di sé, nei termini di un soggetto capace, creativo e dotato di valore.
La DanzaTerapia, che é arte ed improvvisazione, costituisce uno strumento di cambio
effettivo nella persona perché quando si danza si deve creare e la creazione è una piccola
rivoluzione: prima e dopo l’atto creativo nulla rimane più uguale.
Creare con il corpo movimenti sempre nuovi nell’ambito di un setting altamente
contenitivo è il rovesciamento di un concetto corporeo, di un’abitudine o una
convenzione tradotta in sequenza motoria ripetitiva, è il coraggio di inventare, aprire la
possibilità di uno spazio in cui immergersi nella propria storia corporea perché possa
amalgamarsi con il presente.
È esplorare forme conosciute per ridonare loro vita e corpo nel presente.
Come dice Maria Fux, dalla quale é nato questo metodo, attraverso la danza e la musica i
"No" del corpo si possono trasformare in "Si", in possibilità da esplorare per un rinforzo
personale e interrelazionale.
Questo permette di attingere alla parte sana che è dentro ognuno di noi e trasformarla
creativamente attraverso la danza e con il gruppo.
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Il conduttore si propone di creare uno spazio libero da giudizio in cui ogni partecipante
possa sentirsi a suo agio con se stesso e con il gruppo e possa così esprimersi, con il
corpo, in completa libertà.
Ogni incontro porta in sé un tema che viene sviluppato in modo creativo in relazione alla
musica, all'oggetto che può essere proposto ( quali ad esempio: palloncini, piume, elastici
etc.) alla relazione con il conduttore e i compagni.
Le parole del conduttore sono scelte con cura, nella metodologia vengono infatti definite
"parole madri", poiché come la musica o l'oggetto, anche la parola ha in sé una qualità
specifica che risuona nel corpo e conduce il movimento e le emozioni di chi le
sperimenta in modo attivo. Risveglia memorie vicine e lontane sia a livello fisico che
emozionale.
Durante l'incontro di danzaterapia il conduttore guida il gruppo ad entrare lentamente,
rispettando i tempi di ognuno, nel tema proposto.
Può scegliere di dividere in gruppi in modo da permettere un rispecchiamento
costruttivo e consolidante per il gruppo, in questo modo chi osserva ha l'opportunità di
apprendere dalla danza dei compagni, di arricchire la propria esperienza e imparare ad
accogliere senza giudizio la danza dell'altro.
Il gruppo che danza inoltre si può sentire valorizzato, poiché viene coinvolto in
un'esperienza di creazione che non è fine a se stessa bensì volta alla condivisione e alla
crescita dell'intero gruppo.
Al termine dell'incontro lasciamo che escano dal corpo piccole parole che possano
lasciare traccia, memoria del vissuto dentro la danza.
Da queste parole componiamo piccole poesie che possano lasciare impronte e segnare
così il cammino del percorso di danzaterapia.
Lo spazio di verbalizzazione quindi rientra in quello spazio di creazione artistica proprio
della Danzaterapia metodo Maria Fux.
TEMPI
Come progetto iniziale si propone un percorso di sei incontri, della durata di un'ora e un
quarto ciascuno, con cadenza settimanale, da organizzare in accordo con le attività e la
disponibilità dei docenti di riferimento. Si lascia aperta la possibilità di prolungare il
percorso per concedere ai ragazzi un maggior tempo di approfondimento.
Il numero di partecipanti può variare da un minimo di otto persone ad un massimo di
dodici.
Il compenso complessivo richiesto, compreso di progettazione, materiale didattico e il
tempo dell'incontro, sarà di 300 euro più iva.
Le caratteristiche del setting dovranno costituirsi di un arredamento essenziale, il
pavimento pulito e adatto a permettere il lavoro a terra senza l’uso di tappetini, un
riscaldamento adeguato durante i mesi freddi, un'illuminazione adeguata e la dimensione
raccolta dell’incontro resa possibile dal fatto di non essere disturbati da rumori esterni
troppo forti e dal passaggio di persone estranee.
Provvederò io stessa a fornire lo spazio di uno stereo a cui possa essere collegato con
cavo un iPod o Ipad.
A seconda del tipo di stimolo proposto, fornirò inoltre oggetti differenti, quali ad
esempio stoffe colorate, elastici, palloncini, piume, strumenti musicali.
STRUMENTI PER GLI INCONTRI
Nella danzaterapia Fux gli strumenti principali sono:
. La musica: scelta in modo accurato dal conduttore in base al lavoro da sviluppare.
Essa , infatti, all'interno della mitologia Fux, ha un ruolo principale, si pone come tramite
per incrementare e ampliare la creatività del soggetto.
. Gli stimoli: possono essere oggetti di uso quotidiano (foglio di giornale, stoffe, sedia
etc.) immagini, parole del conduttore. La loro funzione è quella di stimolare
l’espressività dei partecipanti.
Ogni oggetto ha in sé una qualità specifica che riesce a risvegliare nel corpo sensazioni
differenti, immagini uniche e riesce ad attingere così a memorie inconsce importanti che
muovono il soggetto da dentro.
. La relazione col conduttore: il conduttore facilita l’espressione della creatività del
singolo e del gruppo attraverso l’uso del suo corpo e della voce, partecipando
attivamente all’esperienza della danza.
CONDUTTRICE
Margherita Moncalvo, trentadue anni, sono una danzatrice
diplomata in danza classica RDA, ho continuato la mia
formazione presso l'Atelier di Teatro Danza alla scuola
d'arte drammatica Paolo Grassi di Milano e successivamente
mi sono specializzata in Danzaterapia metodo Maria Fux
presso la scuola Risvegli di Milano, con una tesi dal titolo
"Poetica e Memoria del corpo. Incontri di Mondi Possibili".
Conduco laboratori di danza e Danzaterapia con bambini, adolescenti e adulti, aperti
all'integrazione con la disabilità.
Inoltre ho avuto il piacere di portare questo metodo anche all'interno del carcere
femminile di Bergamo e nel nucleo Alzheimer del Rsa Gleno.
Inoltre seguo da quattro anni, giornalmente, come educatrice famigliare, una donna
malata di Sla e i suoi quattro figli, lungo il cammino fisico e psicologico della malattia.
APPROFONDIMENTO SULLA METODOLOGIA
La Danzaterapia metodo “Maria Fux” è stata ideata, ampiamente sperimentata e diffusa
in vari paesi del mondo dalla danzatrice e coreografa argentina di cui porta il nome. A
partire dalla propria esperienza artistica e dalla consapevolezza dell’enorme potere
espressivo e comunicativo insito nella natura della danza, Maria Fux, che oggi ha 93 anni,
ha elaborato una particolare metodologia che consente di incontrare e fare incontrare
persone di qualunque età e in qualunque condizione psico-fisica attraverso la forma
artistica della danza. Per Maria Fux la danza rappresenta “la possibilità”, il “si può”,
proprio dove sembra che ci siano impossibilità o limiti gravi che precludono o riducono
la capacità di esprimersi e relazionarsi. Perché tutto questo possa realizzarsi è previsto
che la metodologia si attui perlopiù in situazioni di gruppo, in modo tale che la presenza
degli altri consenta effettivamente di sperimentare la danza come mezzo espressivo e
comunicativo; ogni incontro di danzaterapia si articola attraverso un particolare uso della
musica, l’utilizzo di oggetti e materiali, una precisa valorizzazione dello spazio e
l’inserimento di questi elementi in un percorso simbolico che guida le persone attraverso
immagini fortemente evocative e significative e tra loro coerenti. Tutti questi stimoli
hanno lo scopo di portare gradatamente le persone del gruppo a una presa di contatto
con il proprio corpo e con lo spazio, alla scoperta e valorizzazione delle proprie
innumerevoli possibilità di movimento, al graduale incontro con gli altri attraverso il
movimento e alla progressiva trasformazione del movimento in danza. Piano piano la
persona scopre come attraverso il corpo sia possibile esprimere creativamente i propri
stati d’animo, le proprie immagini interiori, ovvero danzare, raccontarsi agli altri
attraverso la bellezza di questa forma espressiva e ricevere ciò che gli altri hanno da
raccontare. È così che la danzaterapia raggiunge il suo scopo fondamentale: diventare
mezzo di crescita, arricchimento, cambiamento, perché partendo dalla presa di contatto
con il proprio sé corporeo, emotivo e immaginativo, diventa una possibilità per entrare in
relazione e comunicazione con l’altro.
Da diversi decenni e nei più disparati paesi del mondo la DanzaTerapia è stata introdotta
come strumento artistico di recupero e di integrazione nell’ambito degli spazi giovanili,
dell’infanzia a rischio, della donna maltrattata, del disagio in generale. L’esperienza ha
dimostrato che questa tecnica corporea, quando ben applicata, può essere molto
seduttiva per l’utenza e in grado di attrarre l’attenzione del soggetto in difficoltà per
favorirne la socializzazione e aprire, attraverso un percorso terapeutico integrato con altre
discipline, un cammino di crescita e sviluppo personale attraverso la possibilità di
muoversi ed esprimersi in maniera equilibrata all’interno di un gruppo eterogeneo.
Tutto questo si aggiunge ai vantaggi, palesi, di essere un’attività motoria ben codificata e
dalle radici millenarie.
La DanzaTerapia, che é arte ed improvvisazione, costituisce uno strumento di cambio
effettivo nella persona perché quando si danza si deve creare e la creazione è una piccola
rivoluzione: prima e dopo l’atto creativo nulla rimane più uguale. Creare con il corpo
movimenti sempre nuovi nell’ambito di un setting altamente contenitivo è il
rovesciamento di un concetto corporeo, di un’abitudine o una convenzione tradotta in
sequenza motoria ripetitiva, è il coraggio di inventare, confrontare lo sconosciuto con
quello che già si sa. È esplorare forme inaspettate.
Affermava Isadora Duncan: "Ascoltate la musica con l'anima. Non sentite un essere
interiore che si risveglia dentro? E' per lui che la testa si drizza, che le braccia si
sollevano, che camminate lentamente verso la luce. E questo risveglio è il primo passo
della danza come la concepisco io".
Partendo dal semplice movimento del corpo, con la DanzaTerapia è possibile ottenere
una maggior inclusione sociale, un miglior riconoscimento del proprio posto nel gruppo,
è una porta aperta verso il mondo esterno che passando attraverso il “limite” e la
creatività rende liberi e con la libertà appare quello che siamo veramente senza
restrizioni di nessun tipo. L’attività pratica cerca di fortificare l’asse tra arte ed
educazione, sviluppo psicologico ed intellettuale, socializzazione e comunicazione.
Tra gli obiettivi fondamentali del laboratorio di DanzaTerapia:
• Sperimentare ed approfondire il lavoro di gruppo.
• Il corpo acquisisce conoscenze sul “limite”, non come qualcosa da distruggere, ma
come possibilità di espressione e libertà, valorizzandone gli aspetti di accettazione,
sicurezza e fiducia.
• Riconoscimento dello spazio proprio e di quello dell’altro come precondizione per
potersi esprimere.
• Apprendere l’osservazione del proprio movimento e di quello del compagno mentre
attraverso la DanzaTerapia il corpo esprime quello che è, sente e desidera.
• Scoprire che la danza migliora lo stato d’animo, aiuta a gestire l’aggressività e
diminuisce il senso di impotenza: valutazione dello stato emotivo prima della lezione di
danza e dopo l’incontro di DanzaTerapia...rispondere alla domanda: “Posso attraverso il
movimento e l’arte migliorare la mia qualità della vita?”
• Sviluppare la sensibilità ed empatia attraverso la comprensione di musiche sempre
differenti e contrastanti tra di loro.
• Apprendimento, all’interno di questa estetica, di abilità basiche per la realizzazione
dell’incontro come: ordine, pulizia, silenzio, gestione delle resistenze a rispettare le
consegne, correzione degli errori ed accettazione dei fallimenti.
• Favorire lo sviluppo dell’attitudine di resilienza (abilità a risorgere dalle avversità,
adattarsi, recuperarsi per accedere a una vita produttiva e significativa nonostante un
trauma) e attraverso la danza affinare l’intuito per compiere tutte quelle azioni che
favoriscono questa capacità.
“La Danza è sapere affrontare le difficoltà in positivo”
La vita si presenta spesso come un Labirinto che ci fa paura. Tutti noi possiamo trovarne
l'uscita prendendo le decisioni giuste che sono solo quelle indicate dal Limite.
Il Limite ci guida senza tradirci, ci dà sicurezza!
La DanzaTerapia può essere un filo rosso che facendosi forza del fascino insito nell'arte,
nella musica, nella danza e nella creatività personale riesce a condurci in un viaggio di
esplorazione dalla nostra dimensione più intima ad una relazionale con il mondo che ci
circonda.
OBBIETTIVI e STRUTTURAZIONE GENERALE DEGLI INCONTRI
Il gruppo è importante per la sperimentazione di sé. Esso diviene uno stimolo e una
fonte di protezione ed accoglienza per il singolo e permette, attraverso il confronto con i
vissuti dell’altro, un maggiore arricchimento individuale.
Ogni persona con le sue potenzialità e ricchezze, difficoltà e vincoli (fisici e psichici) ha
l’opportunità di portare agli altri il suo modo di essere, di confrontarsi, di percepire i
propri limiti trasformandoli in nuove possibilità di sperimentazione e di ricerca. Il
cambiamento che si genera è frutto di una integrazione della persona su due livelli:
. Integrazione individuale, tra la percezione del corpo, delle emozioni e delle funzioni
immaginativo-creative;
. Integrazione interpersonale, tra il soggetto, gli altri e il danzaterapista.
Nello specifico, gli obiettivi terapeutici che ci si prefigge di raggiungere investono quindi
sia il livello individuale che di gruppo e possono essere esemplificati in tre dimensioni
chiave:
. emotiva, in cui sperimentare gioia, fiducia in sé stessi, senso di accoglienza,
alimentando una dimensione di benessere;
. fisiologica, in cui consentire la modificazione del proprio vissuto corporeo, esplorare ed
ampliare le capacità motorie, acquisire la consapevolezza del proprio corpo;
. relazionale, in cui si favorisce il senso di appartenenza al gruppo, incentivando la
creazione di una buona comunicazione interpersonale.
Obiettivi e strutturazione generale degli incontri
Importante per la sperimentazione di sé è il gruppo, che diviene uno stimolo e una fonte
di protezione ed accoglienza per l’individuo, in quanto permette, attraverso il confronto
con i vissuti dell’altro, un maggiore arricchimento individuale.
Ogni persona con le sue proprie potenzialità e ricchezze , difficoltà e limiti (fisici e
psichici) ha l’opportunità di portare agli altri il suo modo di essere, di confrontarsi, di
percepire i propri limiti trasformandoli in nuove possibilità di sperimentazione e di
ricerca. Il cambiamento che si genera è frutto di una integrazione della persona su due
livelli:
. Integrazione individuale tra la percezione del corpo, delle emozioni e delle funzioni
immaginativo-creative.
. Integrazione interpersonale tra il soggetto, gli altri e il danzaterapista.
Nello specifico gli obiettivi terapeutici che ci si prefigge di raggiungere investono sia il
livello individuale che di gruppo e sono relativi a:
. Livello emotivo: esprimere aree emotive quali la gioia, la fiducia in sé stessi,
l’accoglienza, creando occasioni di benessere.
. Livello fisiologico: consentire la modificazione del proprio vissuto corporeo, esplorare
ed ampliare le capacità motorie, acquisire la consapevolezza del proprio corpo.
. Livello relazionale: favorire il senso di appartenenza al gruppo favorendo la creazione
di una buona comunicazione interpersonale.
Nel caso specifico di un’utenza composta da ragazzi con disabilità, gli obiettivi specifici
possono essere schematizzati in tre ambiti:
. il miglioramento della qualità e quantità di tempo di attenzione.
. la possibile riduzione delle anomalie comportamentali
. il lavoro sulla socializzazione con gli altri ragazzi, gli operatori ed i familiari.
L’intervento danzaterapeutico, attraverso il suo approccio apparentemente ludico,
l’assenza di giudizio sulle performances, il rinforzo conseguente all’accoglimento delle
modalità espressive e comunicative del soggetto, rende possibile il coniugare un lavoro
sulla motricità, il potenziamento della autonomia residua ed il rinforzo dell’immagine di
sé nei termini di soggetto ancora capace, creativo e dotato di un valore.
La possibile riduzione delle anomalie comportamentali non è il risultato di un effetto
diretto della tecnica sul sintomo, ma è il prodotto di un effetto indiretto su alcuni
meccanismi che ne determinano l’aggravamento.
Infatti l’accoglimento del comportamento anomalo ed il suo contenimento attraverso un
lavoro corporeo che consenta la scarica delle tensioni, la valorizzazione del movimento
effettuato dal soggetto, per esempio attraverso un rispecchiamento del gruppo, l’utilizzo
di una misura adeguata all’interno della quale poter regolare il gesto ed il miglioramenti
dei livelli di autostima reso possibile dallo sperimentare il raggiungimento di una
finalizzazione del proprio operare, possono consentire una riduzione delle anomalie
comportamentali.
La danzaterapia ha di base l’idea che il corpo quando si muove esprime sempre una
verità.
Questo linguaggio, pur non essendo verbale, è di enorme ricchezza in quanto esprime
aspetti dell’inconscio e permette di conoscere quello che con le parole a volte si travisa
e si nasconde.
La danza può innescare questo processo in virtù della sua essenza: come molti studi
etnoantropologici hanno evidenziato, è un istinto insito nell’essere umano, poiché il
corpo, per una ragione ancestrale, ha avuto sempre bisogno di comunicare attraverso il
movimento.
La danza, istinto innato che appartiene alle origini, è in grado di attingere alle risorse
integre dell’essere umano, per quanto questi possa trovarsi in situazioni di estremo
degrado fisico, psichico o sociale.
La risposta per questa ricerca consiste nell’accettazione, di fronte al gruppo e di fronte a
ciò che individualmente ciascuno di noi teme come fattori regressivi.
Si accrescono così le possibilità di incontrare quella parte interiore sana che c’è dentro
qualsiasi essere.
L' ASSOCIAZIONE
Shape è un’Associazione Sportiva Dilettantistica nata all’interno del progetto “A scuola
di sicurezza”, già promosso nel 2008 dall’Ufficio Scolastico Territoriale in collaborazione
con INAIL, ASL, Comune e Provincia di Bergamo. Gli ideatori del percorso e alcuni
degli studenti che vi hanno partecipato sono oggi i formatori che animano e sviluppano
le attività dell’associazione.
Shape vuole affrontare le sfide educative del presente, configurandosi come uno spazio
di sviluppo di idee e progetti innovativi, caratterizzati da uno stile di lavoro che valorizza
lo scambio tra adulti e ragazzi, attraverso l’organizzazione di occasioni formative e
culturali che hanno come denominatore comune la metodologia esperienziale e
l’outdoor training. Le attività di Shape prevedono il coinvolgimento diretto, in
particolare corporeo, dei partecipanti, che sono sempre protagonisti e mai soltanto i
destinatari delle iniziative.
L’associazione è un luogo di progettazione e di incontro per giovani, studenti e tutte le
persone, le istituzioni e gli enti che vogliano approfondire e sviluppare insieme
esperienze educative e di promozione culturale.
Il principale oggetto di interesse di Shape è il benessere della persona, inevitabilmente
legato al coinvolgimento cognitivo, emotivo e fisico dei partecipanti alle attività
dell’associazione, in cui il gioco, lo sport, la natura e il movimento assumono un ruolo
fondamentale per l’educazione e la crescita.
Per questi motivi Shape promuove: laboratori esperienziali sulla salute, la sicurezza e il
benessere all’interno di BergamoScienza e delle scuole del territorio; campus sportivieducativi (Educampus) per i più piccoli; escursioni a piedi e in bicicletta alla scoperta
delle montagne orobiche (Orobie StamBike); laboratori riflessivi all’interno dei quali
sviluppare competenze auto-imprenditive (Imprenditeam); corsi e workshop di danza e
danzaterapia anche all’aperto, a contatto con la natura, per promuovere il movimento e il
benessere personale.
Contatti:
Sito: www.associazioneshape.it
Email: [email protected]
Pagina fb: DT.LAB Danzaterapia Maria Fux Bergamo
Associazione Shape asd - Corso Europa 6 - 24068 Seriate (BG) - PI/CF 03701140166

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