criteri per la valutazione del rischio rapina
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criteri per la valutazione del rischio rapina
BOZZA CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO RAPINA 1.0 Andamento del fenomeno delle rapine e strategie di contenimento del rischio Poste Italiane, nel periodo compreso tra la fine degli anni ’70 e gli ultimi anni ’90, aveva provveduto alla blindatura di quasi tutti gli uffici postali. In quel periodo la circolazione di contanti, era proporzionalmente più ingente di oggi1. I sistemi di conservazione del denaro disponibili erano comunemente di tipo tradizionale (classiche casseforti). Gli uffici postali, pertanto, erano nelle mire della criminalità organizzata che non esitava ad utilizzare tecniche molto aggressive, per attuare le rapine, quali: utilizzo di armi da fuoco, di mazze pesanti per far saltare le serrature della blindatura, di esplosivi, di automezzi o camion come arieti, presa di ostaggi, introduzione dei malviventi ad ufficio chiuso per sorprendere i dipendenti all’apertura; l’esperienza ha dimostrato perciò che la blindatura da sola non è risolutiva nello scoraggiare gli attacchi dei rapinatori professionisti e pertanto Poste Italiane ha messo in atto una strategia che ha come punto focale quello di rendere sempre meno disponibile il denaro contante negli uffici postali e darne evidenza attraverso una adeguata campagna di informazione. Le tradizionali misure antirapina, sono state sostituite da dispositivi tecnologicamente più avanzati di conservazione del denaro ad apertura ritardata non modificabili dal personale e di speciali cassetti utilizzabili dallo sportellista che non rendono disponibile l’erogazione del denaro immagazzinato. Ciò ha determinato che il rapinatore professionista, nel valutare il rischio di cattura in rapporto al bottino, ha dovuto tenere conto della poca convenienza dell’atto criminale. In linea con questa scelta strategica Poste Italiane, a partire dall’anno 2000, ha cominciato a ridurre la disponibilità di denaro contante, a introdurre sistemi di sicurezza avanzati per la conservazione del denaro, innovativi sistemi di pagamento, l’utilizzo di sistemi di erogazione del contante (ATM). La problematica perciò si restringe oggi a rapine che vedono come protagonisti rapinatori occasionali2. Questi agiscono spinti da necessità urgenti di reperire denaro, talvolta sotto l’effetto di droghe e, generalmente, agiscono con un’arma da taglio o con armi improprie (taglierino, siringa). Per molti versi, le rapine che avvengono nell’ufficio postale di tipo aperto, risultano non dissimili da quelle a danno di esercizi commerciali piccoli o medi. 2.0 Criteri di indirizzo nella scelta dei sistemi anticrimine in Poste Italiane Sulla scelta dei sistemi di sicurezza anticrimine è necessario riflettere sul “mandato sociale” di Poste Italiane. L’Azienda, mediante i 14.000 Uffici Postali dipendenti, è presente in quasi tutti i Comuni d’Italia con un servizio caratterizzato da massima capillarità. L’accessibilità è garantita a tutti senza “selezione” del cliente. In altre parole nell’ufficio postale normalmente può entrare la mamma con la carrozzina, il disabile su sedia a ruote, l’anziano con difficoltà motorie. Inoltre la clientela può introdurre nell’ufficio pacchi per la spedizione anche di misure ingombranti. È evidente che tale propensione, di valenza sociale, non risulta compatibile, con “sistemi filtro” eccessivamente selettivi quali le bussole3 monopersona e metal detectors. In taluni casi, ove la fisicità degli spazi lo ha consentito4, sono state installate porte interbloccate multipersona. 1 In quel periodo il ricorso alla domiciliazione di utenze o all’accredito dello stipendio/pensione nonché l’utilizzo di sistemi di pagamento quali carte bancomat o carte di credito, non esisteva. 2 Il rapinatore occasionale, ha scarsa esperienza, cura poco l’organizzazione del colpo che spesso è dettato da necessità incombenti, solitamente agisce da solo. Non riesce a controllare le situazioni impreviste. 3 Sistema che consente l’accesso di una persona alla volta, con ante interbloccate (un’anta si apre solo quando l’altra è chiusa) di tipo girevole, scorrevole, a cardini. Può essere associato un sistema tarabile per il riconoscimento di masse metalliche superiori ad una determinata consistenza. Pagina 1 di 1 L'impegno di Poste italiane è, quindi, rivolto, da un lato verso la predisposizione di misure di sicurezza anticrimine volte a ridurre la disponibilità di denaro contante e, dall’altro, nell’informare e formare il personale applicato all’ufficio postale affinché: sia consapevole dei rischi che la rapina genera; si attenga alle disposizioni antirapina; conosca il funzionamento dei dispositivi anticrimine installati; sappia affrontare le difficoltà che l'evento criminoso può generare. In caso di rapina, le disposizioni impartite ai lavoratori degli uffici postali, privilegiano sempre l’incolumità delle persone rispetto all’integrità dei beni. Nel 2005, Poste Italiane e il Ministero dell’Interno hanno stipulato una convenzione (allegata in appendice) che prevede lo sviluppo del progetto denominato “Sicurezza Uffici Postali”, in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, finalizzato alla prevenzione di rapine e furti nei 14.000 uffici postali italiani. Il progetto consente, alle questure, di predisporre piani articolati e puntuali di controllo del territorio ed a Poste Italiane, di migliorare le difese anticrimine dei singoli uffici postali. È inoltre prevista la sottoscrizione tra Poste Italiane e le prefetture territoriali, di protocolli d’intesa per la prevenzione della criminalità negli Uffici Postali che consentirà il dispiegamento delle FF.O. in specifiche attività di prevenzione e repressione. Al riguardo giova evidenziare che le misure anticrimine fisiche, considerate le già accennate caratteristiche di non prevedibilità, devono essere tali da assicurare un livello adeguato di protezione per tutte le dipendenze. Security & Safety ha il compito di aggiornare le misure al progresso tecnologico, tenendo conto degli studi di settore e delle indicazioni provenienti dalle FF.O. 3.0 Le misure di tutela anticrimine fisiche Gli uffici postali esistenti sono configurati secondo due principali profili di protezione: - ufficio postale chiuso dove la retrosportelleria è separata fisicamente dall’atrio al pubblico da un bancone blindato; - ufficio postale aperto dove, in sostituzione della separazione fisica, sono installate alcune misure di dissuasione: forte riduzione del contante disponibile allo sportello, frazionamento dei valori con dispositivi a tempo non modificabili dal personale, videoregistrazione ecc. La diversità dei sistemi di protezione, determina che negli uffici di tipo chiuso le rapine hanno una minore frequenza ma dinamiche più cruente. Negli uffici di tipo aperto le rapine sono, generalmente, più ricorrenti, rispetto agli uffici blindati ma, di solito, meno violente 4.0 La valutazione del rischio rapina Tale valutazione rientrante nel Documento di Valutazione di cui all’art. 4, comma 2, del D.Lgs 626/94, riguarda ogni ufficio dell’azienda ove sussista il rischio (discriminante è la presenza di valori, con o senza contatto con il pubblico), tenendo conto anche degli scenari esterni (pericolosità ambientale). Il rischio rapina rientra nella più vasta fenomenologia dei rischi derivanti da atti criminosi di terzi, ben può essere annoverato tra i rischi generali d’impresa. Il rischio rapina, sotto il profilo previsionale, presenta caratteristiche del tutto peculiari e diverse da quelli dei rischi tipicamente riconducibili all’attività produttiva dell’azienda, essendo la probabilità di accadimento dell’evento criminoso e, sopratutto, l’entità dell’eventuale danno, elementi non riconducibili né assimilabili a quelli sinora affrontati e definiti tanto in letteratura, quanto dalle normative succedutesi nel tempo in materia di sicurezza. Al riguardo, corre l’obbligo di sottolineare 4 Alcuni uffici postali, inseriti in particolari contesti, hanno dimensioni assai ridotte e non possono essere soggetti ad una diminuzione rilevante dello spazio per il pubblico per l’installazione di sistemi a doppie porte interbloccate. Pagina 2 di 2 che nel seguito, i danni che sono considerati sono esclusivamente quelli che riguardano le persone, siano essi dipendenti di Poste Italiane, lavoratori terzi e visitatori. La valutazione è effettuata con il consueto utilizzo della formula per il calcolo del Rischio = Probabilità(P) x Danno(D) e comporta la valutazione dell’esposizione dei lavoratori al rischio medesimo. Ciascuno dei numerosi elementi afferente alla probabilità o al danno prende in esame differenti voci alle quali è preassegnato un punteggio (vedi successivi sottocapitoli 4.1 e 4.2; i punteggi più elevati corrispondono ad una maggiore incidenza della probabilità e del danno e viceversa). I punteggi risultanti dall’analisi del singolo ufficio postale, sono poi inseriti nell’apposito foglio di calcolo. 4.1 Valutazione della PROBABILITA’ di accadimento Tale valutazione si basa sull’analisi delle misure di sicurezza insite nell’ufficio postale e sull’analisi del contesto ambientale sotto il profilo del fenomeno criminale nell’ambito territoriale, mitigato dalle azioni intraprese dalla Polizia Postale e delle Telecomunicazioni. Definito ∑1 la somma dei punteggi di cui agli elementi p1, p2, p3, p4; ∑2 la somma dei punteggi di cui agli elementi p5, p6; Ki il quoziente di riduzione derivante dalla messa in atto da parte delle FF.O. di piani mirati atti alla diminuzione delle azioni criminali, allora la probabilità di accadimento è rappresentata dalla seguente formula: P = ∑1 + (∑2 / Ki). p1) Tipologia dell’Ufficio Postale Gli uffici postali esistenti sono configurati secondo due principali profili di protezione: - ufficio postale chiuso dove la retrosportelleria è separata fisicamente dall’atrio al pubblico da un bancone blindato; - ufficio postale aperto dove, in sostituzione della separazione fisica, sono installate alcune misure alternative, tra cui la riduzione del contante disponibile allo sportello, il frazionamento dei valori con dispositivi a tempo non modificabili dal personale, videoregistrazione ecc. Tipologia Ufficio Postale Ufficio Postale chiuso con bancone blindato Ufficio Postale aperto o tipo layout Punteggio 1 3 p2) Sistemi e dispositivi di sicurezza attivi e passivi presenti (di cui al dettaglio in All. 2) Presenza di misure anticrimine attive e passive, appartenenti alle seguenti tre categorie Categoria A – Sistemi o dispositivi di controllo all’ingresso dell’ufficio: - bussola (ove installabile); - doppia porta automatica interbloccata (ove installabile); - vigilanza armata; - rilevatore biometrico. Categoria B - dispositivi di deterrenza del compimento dell’atto criminoso: - bancone blindato; - camera di sicurezza; - cassetti antirapina da sportello (frazionatore temporizzato dei valori disponibili); - casseforti; - ritardatore d’apertura - cassaforte passavalori bifronte. Categoria C - dispositivi di ausilio per le forze dell’ordine: - impianto di allarme con funzione antirapina; - impianto di videoripresa a circuito chiuso con registrazione delle immagini; - collegamento remoto con i Centri di Telesorveglianza aziendale. Pagina 3 di 3 Le misure di tutela anticrimine si ritengono adeguate, in termini di rischio, quando sono presenti almeno tre dei sistemi o dispositivi di sicurezza derivati da almeno due delle tre categorie. Difese attive e passive presenti Punteggio Numero di sistemi e dispositivi di sicurezza derivanti 0 da almeno due delle tre categorie in misura > 4 Numero di sistemi e dispositivi di sicurezza derivanti 1 da almeno due delle tre categorie in misura = 4 Numero di sistemi e dispositivi di sicurezza derivanti 3 da almeno due delle tre categorie in misura = 3 Numero di sistemi e dispositivi di sicurezza derivanti 8 da almeno due delle tre categorie in misura < 3 (*) (*) In tale circostanza è previsto un intervento di adeguamento che preveda, a prescindere dall’indice di rischio finale, l’installazione di congrue misure di sicurezza attive e passive fino ad un numero ≥ 3, sempre derivante da almeno due delle tre categorie. p3) Collocazione dell’Ufficio Postale La tabella prende in considerazione la collocazione dell’Ufficio Postale in relazione soprattutto alla possibilità di fuga dei malviventi Collocazione dell’Ufficio Postale Ufficio collocato nelle pertinenze interne di edifici polifunzionali (es. interno Filiale di Poste o altra dipendenza), interno di aeroporti, stazioni ferroviarie, ecc. In centro urbano con limitazione del traffico veicolare o piccoli centri o frazioni con una o due strade di accesso Ufficio non rientrante negli altri tre casi Ufficio collocato presso arterie di traffico o crocevia od ufficio isolato di piccolo centro o frazione servito da più di due strade Punteggio 0 1 3 4 p4) Informazione e formazione del personale L’attuazione di una formazione e informazione mirata alla conoscenza degli aspetti procedurali e gestionali relativi ai contenuti del manuale di sicurezza (All. 3), interviene come misura atta a prevenire gli eventi criminosi; Informazione e formazione del personale Reiterazione del processo formativo in aula con supporto di strumenti audiovisivi e tutor o corso tradizionale Formazione in aula con supporto di strumenti audiovisivi e tutor o corso tradizionale Formazione e-learning (formazione effettuata a distanza con tecnologie informatiche) sulle procedure di sicurezza Consegna di opuscoli sul rischio specifico (misure di tutela, comportamenti, ecc.) Consegna procedure di sicurezza anticrimine Punteggio 0 1 3 4 7 Il risultato della sommatoria degli elementi di analisi di cui ai punti p1, p2, p3, p4 si somma al risultato degli elementi di cui al punto successivo 4.1.2. (Analisi dell’ elemento di probabilità legato al contesto ambientale). Pagina 4 di 4 4.1.2. Analisi dell’elemento di probabilità legato al contesto ambientale Tale valutazione si basa sull’analisi del contesto ambientale sotto il profilo del fenomeno criminale dell’ambito territoriale ed è rappresentato dalla sommatoria degli elementi legati al numero di rapine e tentate rapine occorse nell’ufficio postale, mitigato dalla messa in atto da parte delle FF.O. di strategie mirate ad un maggior controllo del territorio. Pertanto la sommatoria degli elementi del numero di rapine e numero di tentate rapine si dividerà per l’elemento legato all’attuazione del contenuto del protocollo d’intesa. p5) Numero di rapine Il numero di rapine accadute nell’Ufficio Postale negli ultimi tre anni, con riferimento ad un archivio storico continuamente aggiornato (all. 1); Numero di rapine occorse nell’Ufficio Postale negli ultimi tre anni 0 1÷2 3÷4 ≥5 Punteggio 0 2 3 5 p6) Numero di tentate rapine Il numero di tentate rapine accadute nell’Ufficio Postale negli ultimi tre anni, con riferimento ad un archivio storico continuamente aggiornato (all. 1); Numero di tentate rapine occorse nell’Ufficio Postale negli ultimi tre anni 0 1÷2 3÷4 ≥5 Punteggio 0 2 3 5 p7) Protocollo d’Intesa con le Prefetture È prevista la sottoscrizione con le Prefetture territoriali, di protocolli d’intesa per la prevenzione della criminalità negli Uffici Postali. Con tale elemento di analisi si prende in considerazione l’attuazione dell’iniziativa che consentirà il dispiegamento delle FF.O. in specifiche attività di prevenzione e repressione. Protocollo d’Intesa con la Prefettura Sul territorio sono state avviate delle iniziative per prevenire le attività criminose Sul territorio sono in programma iniziative mirate alla prevenzione delle attività criminose Punteggio 2 1 4.2 Valutazione e stima del DANNO La stima del danno alle persone è desumibile dai seguenti elementi alcuni dei quali basati sui dati disponibili dell’ultimo evento criminoso. La creazione di una banca dati dettagliata inerente alle dinamiche connesse agli eventi criminosi e agli effetti sui dipendenti e sul pubblico, permetterà, assieme ai dati inerenti la frequenza dei delitti, di stimare meglio gli elementi che concorrono alla valutazione complessiva del rischio. La stima del danno è data da D = ∑3 sommatoria relativa agli elementi da d1 a d8. Pagina 5 di 5 d1) Tipologia dell’Ufficio Postale Gli uffici postali esistenti sono configurati secondo due principali profili di protezione: - ufficio postale chiuso dove la retrosportelleria è separata fisicamente dall’atrio al pubblico da un bancone blindato. In tale ufficio l’evento rapina è generalmente più cruento e mirato all’eliminazione delle barriere anche con danni alle persone; - ufficio postale aperto dove, in sostituzione della separazione fisica, sono installate alcune misure alternative, tra cui la riduzione del contante disponibile allo sportello, il frazionamento dei valori con dispositivi a tempo non modificabili dal personale, videoregistrazione ecc. In tale realtà l’evento si sviluppa con minore impatto ed efferatezza. Tipologia Ufficio Postale Ufficio Postale aperto o nuovo layout Ufficio Postale chiuso con bancone blindato Punteggio 2 4 d2) Caratterizzazione dell’Ufficio Postale Classificazione Master5 della Chief Network and Sales Office, Divisione di Poste Italiane che presiede alla gestione degli Uffici Postali in funzione dell’indice di potenziale commerciale. Generalmente il numero dei dipendenti e dei clienti è in relazione al tale classificazione. Caratterizzazione Ufficio Postale Presidio o Servizio Standard Relazionale o di Transito Centrale Punteggio 1 2 3 4 d3) Informazione e formazione del personale L’entità del danno, sia a livello fisico che psichico, derivabile dall’evento rapina, appare fortemente condizionato dalla capacità di gestione dell’evento stesso, vale a dire dalla capacità del personale dell’Ufficio Postale di gestire la situazione critica con modalità adattive alla circostanza; Informazione e formazione del personale Reiterazione del processo formativo in aula con supporto di strumenti audiovisivi e tutor o corso tradizionale Formazione in aula con supporto di strumenti audiovisivi e tutor o corso tradizionale Formazione e-learning (formazione effettuata a distanza con tecnologie informatiche) sulle procedure di sicurezza Consegna di opuscoli sul rischio specifico (misure di tutela, comportamenti, ecc.) Consegna procedure di sicurezza anticrimine Punteggio 0 1 2 3 4 5 Presidio: UP in zone a bassa densità abitativa e commerciale; Servizio: UP in area generalmente marginale dal lato commerciale (paesi e aree suburbane); Standard: UP tipico, generalmente 2-5 sportelli e sala consulenza; Relazione: UP in zona residenziale e/o a forte densità commerciale, con clientela da sviluppare su prodotti finanziari (una o più aree di consulenza sempre presidiate); Transito: UP in aree di forte passaggio (es. stazioni, centri direzionali, aree servizi), focalizzato su gestione traffico; Centrale: punto di riferimento tradizionale con ruolo di rappresentanza per clientela di città, con tutti i servizi. Pagina 6 di 6 d4) Numero di dipendenti e clienti coinvolti nell’ultima rapina Rappresenta il numero dei soggetti minacciati e che sono stati coinvolti attivamente nell’evento. Numero di dipendenti e clienti coinvolti nella Punteggio rapina Nessun dipendente 0 1 1 2÷3 2 4÷5 3 ≥6 4 d5) Danni fisici subiti dai dipendenti o dai clienti nell’ultima rapina Rappresenta la tipologia di danno corporeo conseguenti alle aggressioni fisiche Danni fisici subiti Nessun danno Modesta entità (abrasioni, contusione tagli, effetti reversibili in breve tempo) Gravi ma comunque reversibili Gravissimi (invalidità permanente, morte) Punteggio 0 1 2 4 d6) Danni psichici subiti dai dipendenti o dai clienti nell’ultima rapina Rappresenta gli effetti psicologici subiti dal personale e conseguenti all’evento criminoso I disturbi post traumatici da rapina si distinguono in: Disturbo acuto da stress (DAS). Esso si manifesta entro quattro settimane con durata da due giorni a quattro settimane. I sintomi si rivelano sotto forma di ansie, paure, rabbia, ecc. Disturbo post traumatico da stress (DPTS). Esso si manifesta immediatamente o anche a distanza, dopo esposizione a traumi particolarmente gravi, ed ha durata non inferiore a quattro settimane (da qui la distinzione con la DAS). Gli effetti, oltre a quelli dovuti al DAS, sono rappresentati da disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, pensiero che ricostruisce continuamente l’evento traumatico, irascibilità; il DPTS può verificarsi quando la rapina è particolarmente violenta, ad es. con presa di ostaggio, uso di armi, ecc. Occorre evidenziare che il DPTS, anche in presenza delle accennate dinamiche violente, è tutt’altro che frequente. Pertanto la diagnosi del danno psichico ed in particolare del DAS e del DPTS necessita dell’intervento del medico competente che si avvarrà, quando occorre, della figura specializzata dello psicologo ed indicherà la necessità di un sostegno psicologico adeguato per facilitare il superamento del trauma e favorire il reinserimento del lavoratore nel posto di lavoro. Danni psichici Nessun danno Disturbo lieve Disturbo acuto da stress (DAS) Disturbo post traumatico da stress (DPTS) Punteggio 0 1 2 4 d7) livello di aggressività delle minacce subite nel corso dell’ultima rapina Livello di aggressività delle minacce Nessuna rapina Un solo rapinatore munito di armi improprie (taglierino, siringa) o minaccia di aggressione Un solo rapinatore munito di armi da fuoco o coltello Presenza di più rapinatori armati Presenza di più rapinatori armati e presa in ostaggio di personale dipendente o pubblico Punteggio 0 1 2 3 4 Pagina 7 di 7 d8) Numero medio dei giorni di infortunio conseguente l’ultima rapina. Rappresenta il numero medio dei giorni di infortunio occorsi al personale presente al momento dell’evento (numero totale dei giorni d’infortunio di tutto il personale nell’ultima rapina diviso il numero del personale presente all’evento). Numero medio giorni di infortunio per dipendente 0 1÷ 6 7 ÷ 12 13 ÷18 > 18 Punteggio 0 1 2 3 4 Pagina 8 di 8 INSERIRE FOGLIO DI CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO Pagina 9 di 9 Probabilità MATRICE PER L’INDIVIDUAZIONE DELL’INDICE DI RISCHIO IN FUNZIONE DELLA PROBABILITA’ E DEL DANNO 4 – molto probabile 4 8 12 16 3 - probabile 3 6 9 12 2 - possibile 2 4 6 8 1 - improbabile 1 2 3 4 1 - lievi 2 - modesti 3 - gravi 4 - gravissimi Danno In funzione dell’entità del rischio si individuano le seguenti conclusioni: Rischio (D x P) 1 2÷3 4÷6 8÷16 Conclusioni Il rischio non è significativo e non è ragionevole prevedere che aumenti in futuro. Il rischio è sotto controllo. Non sono necessarie ulteriori misure di tutela oltre a quelle già previste. Il rischio è moderato. E’ adeguatamente controllato ma possono essere migliorate le misure di tutela o i sistemi di controllo esistenti. Il rischio è rilevante Azioni Non sono necessarie misure di tutela o ulteriori azioni. Non sono necessarie misure di tutela o ulteriori azioni. Il mantenimento del rispetto delle misure di tutela spetta alle funzioni aziendali preposte. Individuare e programmare delle misure per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, nonché il controllo periodico dell’andamento del rischio (“Programma di miglioramento”). Identificare e porre in atto misure immediate,anche provvisorie per diminuire il rischio. Pagina 10 di 10 5.0 Misure di prevenzione e protezione Per quanto riguarda le misure preventive e protettive per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, esse possono essere schematizzate nelle seguenti categorie: • Per l’abbattimento della probabilità di accadimento del rischio: - Difese attive e passive (apprestamenti di security); - Procedure organizzative definite dalle norme e procedure di sicurezza (regolamentazioni della Funzione Security); - Attivazione di protocolli d’intesa con FF.O. e predisposizione di piani mirati al contrasto delle azioni criminali; - Informazione e formazione (norme di Safety/Security relative ai comportamenti individuali e collettivi); • Per la mitigazione delle conseguenze: - Difese attive e passive (apprestamenti di security); - Procedure organizzative definite dalle norme e procedure di sicurezza (regolamentazioni della Funzione Security); - Informazione e formazione (norme di Safety/Security relative ai comportamenti individuali e collettivi); - Primo soccorso (procedure per gli incaricati all’emergenza e primo soccorso) e interventi sanitari e di supporto (preventivi e da attuare in caso di emergenza); 5.1 Procedure Organizzative Le procedure organizzative possono influenzare sia la probabilità dell’accadimento, che ridurre/eliminare le conseguenze. Esse comprendono la definizione delle norme di sicurezza per i dipendenti, le disposizioni per la gestione delle casseforti, gli apparati di sicurezza, la tenuta delle chiavi, ecc, l’ordinamento per il servizio di vigilanza antirapina e per il trasporto dei valori, le disposizioni per la gestione delle giacenze, ecc. Sono gestite in linea generale dalla funzione Security e formalizzate tramite manuale, circolari, lettere riservate, disposizioni di servizio. Esse devono essere sempre prontamente disponibili per tutti i lavoratori dell’ufficio. 5.2 Informazione e formazione Nell’ambito delle misure che assolvono una funzione preventiva occupano un posto di assoluto rilievo gli adempimenti in materia di informazione e formazione dei lavoratori, da assolvere in attuazione degli art. 21 e 22 del D.Lgs. n. 626/94. Le attività formative ritenute rilevanti nella gestione dell’evento e delle sue conseguenze, sono da riferirsi all’attività svolta, alle normative di sicurezza alle disposizioni aziendali in materia, alle procedure che riguardano la gestione dell’evento in emergenza. L’entità del danno, sia a livello fisico che psichico, derivabile dall’evento rapina, appare fortemente condizionato dalla capacità di gestione dell’evento stesso, vale a dire dalla capacità del personale dell’Ufficio Postale di gestire la situazione critica con modalità adattive alla situazione contingente. Pertanto, in ambito formativo, a tutto il personale è stato distribuito un opuscolo informativo completamente dedicato al rischio rapina articolato sui seguenti punti: la rapina e le sue caratteristiche; la prevenzione della rapina; comportamento durante la rapina; comportamento dopo la rapina. Il processo formativo ha visto l’erogazione di uno specifico corso di formazione a cura della società INFOR (Milano) della durata di 6 ore e finalizzato a trasferire la conoscenza delle diverse tipologie e comuni modalità di svolgimento di una rapina. I principali obiettivi della formazione sono quelli di : • fornire informazioni sulle tecniche e le prassi da seguire per un’efficace prevenzione delle rapine; Pagina 11 di 11 • rendere i partecipanti in grado di adottare i comportamenti e le procedure più adeguate per gestire al meglio un’eventuale rapina, minimizzandone gli effetti e le conseguenze; • trasferire la conoscenza delle azioni da intraprendere immediatamente a seguito di una rapina e le modalità per gestire la situazione di crisi insorta. L’attività formativa e informativa di cui sopra viene altresì erogata in occasione dell’assunzione di nuove risorse o del trasferimento o cambio mansione di personale di Poste di nuova applicazione in attività di sportelleria. Tale attività formativa e informativa deve avvenire in ogni caso prima dell’applicazione del personale in un Ufficio Postale con contatto con la clientela ed utilizzo di contante. La formazione del personale incaricato del primo soccorso di cui al Decreto Interministeriale n. 388 del 15/07/2003 deve comprendere specifiche nozioni sulla gestione delle fasi post-rapina. Particolare attenzione dovrà essere riservata nelle fasi di avvicendamento del Direttore dell’Ufficio Postale, in tale contesto il direttore uscente provvederà ad illustrare al Direttore subentrante tutti gli apprestamenti di sicurezza installati nel sito effettuando anche delle prove e verifiche di funzionalità con l’ausilio del Centro Servizi Telesorveglianza. Illustrerà la disponibilità dei manuali d’uso delle attrezzature installate nonché degli impianti ed effettuerà il relativo passaggio di consegna di chiavi e password. Il tutto dovrà essere documentato con apposito verbale di consegna a firma congiunta e come previsto da apposita procedura (DRT Direzione Operazioni, comunicazione di servizio n. 141 del 09/08/2005 e comunicazione di servizio n. 172 del 11/10/2006). Per quanto attiene l’informazione alla clientela sui corretti comportamenti da tenere in caso di evento criminoso, si è proceduto all’affissione nella zona ad essa riservata di cartellonistica indicante le regole comportamentali. Tutto il processo di Valutazione del Rischio Rapina è stato oggetto di consultazione da parte dei Rappresentanti dei Lavoratori per La Sicurezza e degli Organismi Paritetici Regionali e Nazionali. L’argomento è stato opportunamente esaminato nel corso della riunione periodica di cui all’ex art. 11 del D.lgs 626/94 per l’anno 2006. 5.3 Tutela sanitaria È stata studiata un’apposita procedura sanitaria da attivare a favore dei lavoratori coinvolti in un evento criminoso, che prevede l’intervento del medico competente dopo la rapina e una o più visite, su richiesta del lavoratore, per individuare l’eventuale necessità di un supporto psicologico, adeguato alla sintomatologia post traumatica. Principali figure interessate alla procedura: lavoratori di Poste italiane; medici competenti territoriali; medico competente centrale coordinatore (gestisce, a livello centrale, i report della procedura); equipe psicologi; Servizio di Prevenzione e Protezione. Intervento del medico competente territoriale e dell’addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione dopo il verificarsi della rapina Scopo: Informare i lavoratori dell’esistenza della procedura sanitaria post rapina (qualora non fosse già nota a tutti), spiegandone la natura, lo scopo e le modalità d’attivazione; valutare, personalmente, le circostanze raccogliendo sul posto utili informazioni sulle modalità d’esecuzione della rapina e delle sue possibili ripercussioni sui lavoratori; Pagina 12 di 12 fornire un primo supporto psicologico ai lavoratori direttamente coinvolti6 nella rapina; individuare i lavoratori che, sulla scorta delle prime valutazioni, potrebbero usufruire degli interventi previsti dalla procedura sanitaria post rapina. Favorire una migliore conoscenza da parte del servizio di prevenzione e protezione delle problematiche quali: le dinamiche dell’evento, le possibili conseguenze emotive, le reazioni avute dai dipendenti o dal pubblico, le diverse situazioni di pericolo connesse ad una rapina, ecc; anche ai fini dell’implementazione dell’archivio dati-aziendali quale strumento per l’analisi del fenomeno; Successivamente, in linea con quanto previsto dall’art. 17 del D.Lgs 626/94 e s.m.i, a richiesta dei lavoratori7 direttamente coinvolti e che denuncino problemi di salute riconducibili8 all’evento criminoso sarà attivata la procedura sanitaria post rapina che prevede:- al lavoratore direttamente coinvolto in un evento criminoso di incontrare il medico competente territoriale ed eventualmente uno psicologo, che potranno tempestivamente diagnosticare l’eventuale insorgenza di disturbi riconducibili all’evento traumatico, suggerendo gli adeguati percorsi terapeutici, valutando nel tempo l’evolversi del quadro clinico. Gli interventi medici modulati secondo l’esigenza di recupero, sono: visita medica da parte del medico competente territoriale; valutazione da parte dell’equipe di psicologi con effettuazione test MMPI-2; 2^ Visita medica da parte del medico competente a 6 mesi dalla precedente; ulteriori valutazioni da parte dell’equipe di psicologi e del medico competente territoriale secondo necessità. All. 1 - Dati evento rapina del periodo 2004-2006 per l’Ufficio Postale All.2 – Apprestamenti di Security dell’Ufficio Postale All.3 – Manuale di sicurezza Ufficio Postale (raccolta delle procedure di sicurezza) 6 Si intendono “direttamente coinvolti” nell’evento, i lavoratori applicati al front office al momento dell’evento criminoso. 7 L’attivazione “a richiesta” della procedura, della cui esistenza devono essere adeguatamente informati tutti i lavoratori, in considerazione del carattere prettamente sanitario dell’intervento previsto (visita medica), risulta essere pienamente rispettosa della normativa vigente in materia di accertamenti medici per i lavoratori. 8 In questa fase il medico competente territoriale garantirà il suo intervento per tutti coloro che si trovino nelle condizioni di richiederlo. Solo successivamente sarà possibile valutare la diretta connessione fra un problema di salute e l’evento traumatico (rapina), se necessario mediante anche accertamenti sanitari e test psicologici ripetuti nel tempo. Pagina 13 di 13