L`organizzazione degli incontri
Transcript
L`organizzazione degli incontri
1 EDITORIALE 2 Sindone di don Giuseppe GhiberƟ Mons. Giuseppe Ghiberti, sacerdote della diocesi di Torino dal 1957, insegna discipline bibliche neotestamentarie alla Sezione torinese della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e all’Università cattolica di Milano. Delegato del Custode Pontificio della Sindone, è anche Rettore della Chiesa del SS. Sudario. RIVOLI Parrocchie nella ciƩà ANNO XIII - N.2 Se embre 2009 Via F.lli Piol, 44 10098 Rivoli (TO) www.rivoliparrocchie.org [email protected] DireƩore responsabile: Paolo Paccò Vice direƩore: Franco Rolfo Segreteria di redazione: Lidia Cuva Redazione: Don Davide Ferrari Don Giovanni Isonni Don Paolo Ravarini Don Andrea Zani Riccardo Bona Paolo Burchio Pierangelo Coscia Pierfranco Du o Elena Giargia Silvano Giordani Remo Lardori Fabio Leone Elena Morra Elena Starita Mariangela Zamariola Lidia Zane e ProgeƩo grafico: Fabio Leone Impaginazione: Iden tà Mul mediale Torino Stampa: Ar Grafiche San Rocco Grugliasco (TO) Le ostensioni della Sindone sono state molte e anche diverse tra loro. Non sappiamo quante siano state e conosciamo il modo in cui si sono svolte solo dalle descrizioni che ci sono giunte, non con nue e non complete. Le ulme ostensioni (1998 e 2000) si sono differenziate dalle preceden per l’organizzazione che hanno avuto, possibile solo per il progresso dell’informa ca. Speriamo che la prossima possa ancora migliorare l’offerta. Ma le ostensioni hanno, tu e, qualcosa che non cambia mai, e che è la cosa più importante. All’ostensione si va per vedere e per pregare, vedere per pregare. Vedere è poco ed è tanto: se ho fame e vedo solo il pane, senza poterlo prendere, non mi serve molto; ma se voglio bene a una persona e riesco a vederla, incomincio a essere felice. Sopra u o se quella persona si fa vedere per venirmi incontro e incomincia così, anche da lontano, a parlarmi. Andare a vedere la Sindone ha sempre voluto dire questo. Dunque è una cosa bella andare in pellegrinaggio alla Sindone. Ma allora perché le ostensioni sono rare, distanziate nel tempo? Ci sono mo vi di ordine tecnico e di ordine psicologico. La Sindone è importante per l’immagine che vi si vede sopra. Ma questa immagine è abbastanza debole, tranne che nei pun dove è presente il sangue. Nessuno sa in modo scien fico soddisfacente come si sia formata quest’immagine: è uno dei misteri tu ora insolu di questo lenzuolo benede o. Ma certo essa si presenta come un iscurimento del telo: il fondo è di colore tra il giallognolo e il beige, mentre la figura va un po’ più nel marroncino. Se il fondo si iscurisse anch’esso al punto che il contrasto tra i due colori scomparisse, noi perderemmo la Sindone. Una delle cause dell’iscurimento è l’ossidazione e questa può essere causata sia dalla luce sia dall’ossigeno contenuto nella stessa atmosfera. Per questo mo vo la Sindone viene conservata nel buio totale e in un’atmosfera quasi totalmente priva di ossigeno. Ma per un’ostensione è necessaria la presenza della luce, perché altrimen i pellegrini non vedono nulla. È vero che in quei giorni il Duomo è immerso in un oscuramento completo, in modo che sia sufficiente poca luce per far vedere in modo otmale la Sindone, ma sempre di luce si tra a e per un numero molto elevato di ore. I mo vi di ordine psicologico sono le precauzioni che devono essere prese perché la visione troppo frequente non produca un’assuefazione che rende indifferen all’importanza dell’incontro. È il pericolo che dobbiamo comba ere con nuamente per il dono dell’Eucaris a: è la realtà più grande che possiamo immaginare, eppure il fa o che la troviamo in tu e le chiese fa sì che sia trascurata e che spesso sia tra ata con poco rispe o. Certo, se la Sindone non viene vista, può anch’essa essere dimen cata: occorre dunque trovare una via di mezzo che cerchi di rispondere a tu e queste esigenze. La presenza della fotografia nelle chiese e nelle case (ce n’è di tu e le dimensioni, nella totalità dell’immagine o nei par colari, come il volto, il mezzobusto…) è certo un grande aiuto, ma è ne-cessario un periodico conta o con la realtà auten ca e concreta della Sindone: nelle foto si vede forse meglio, ma non è la Sindone, come la foto di mia mamma è certamente bella, ma non è lei. don Giuseppe GhiberƟ SETTEMBRE 2009 L’ Agenda bianca... di don Giovanni Isonni Carissimi amici di San Bartolomeo, di San Bernardo, di San Mar no e della Madonna della Stella, un anno fa stavamo preparando le valigie in qua ro paesi della diocesi di Brescia. Come ci siamo racconta in ques mesi erano valigie assai leggere! Accanto alle storie che avevamo vissuto nei nostri anni di vita e del nostro essere pre (si sa che i ricordi sono densi, ma leggeri), ci siamo porta solo un’agenda bianca perché giorno dopo giorno voi poteste scrivervi sopra a ese, desideri, domande, sogni, proge … Abbiamo provato a lasciare questa agenda disponibile a tu , impegnandoci poi a leggerla, capirla e “servirla”. Rileggendola abbiamo trovato alcune parole ricorren , parole che ci hanno accompagnato quo dianamente… - “Don senƟ…” E’ il desiderio di essere ascolta , di poter confrontarsi, di poter dire. - “Don quando ci sei?” E’ la domanda di presenza, di esserci per condividere e costruire insieme. - “C’è un baƩesimo, un matrimonio, una sepoltura…” E’ il celebrare la vita di una comunità con i momen di gioia, di festa, ma anche di dolore e di speranza. - “E i nostri ragazzi?” E’ l’a esa di una comunità che vuole e deve essere comunità educante proprio in un tempo di emergenza educa va per la famiglia, la scuola e la società in genere. - “E quelli che non si vedono mai?” E’ la consapevolezza che tante persone che vivono nella nostra ci à e nelle nostre parrocchie non si sentono parte, non sono coinvolte, sono “lontane”. Ora all’inizio di un nuovo anno insieme ci piacerebbe pensare e proge are una vita di comunità che sia fedele a queste parole. - ASCOLTARE: la parrocchia dovrebbe essere innanzitu o il luogo dell’ascolto! Ogni persona dovrebbe poter trovare le persone, i tempi e i luoghi per raccontarsi ed essere ascoltata nella ricchezza e varietà della propria vita. - INCONTRARE: l’ascolto deve portare a un incontro: il luogo della conoscenza, della condivisione e della relazione, nel quale ognuno possa essere pienamente se stesso sentendosi accolto, acce ato e valorizzato per ciò che è. - CELEBRARE: la vita accolta e incontrata chiede di essere celebrata, perché tu o è dono di Dio. Da Lui veniamo e verso di Lui camminiamo. Tu o il nostro essere è da Lui e per Lui, per questo la comunità cris ana è il luogo della celebrazione della vita. - CREDERE nel FUTURO: oggi come comunità cris ane siamo chiama a guardare in avan lasciando perdere sterili nostalgie, a inves re in educazione verso i nostri ragazzi (il nostro futuro!), a me ere al centro i giovani vis non come problema, bensì come ricchezza. Le nostre comunità devono scomme ere in maniera forte e decisa su una ricca e pensata pastorale giovanile. - IN MISSIONE: a volte forse rischiamo di perderci impegnandoci a conservare, a salvare il salvabile. Il nostro tempo ci chiama alla missione. Ogni cris ano è missionario per vocazione. Ogni comunità è tale solo se sa farsi missionaria, proie ata oltre le pare delle sacres e, delle chiese, dei nostri recin . 3 Ogni cris ano è missionario per vocazione. Ogni comunità è tale solo se sa farsi missionaria, proie ata oltre le pare delle sacres e, delle chiese, dei nostri recin . Ci piacerebbe iniziare questo nuovo anno così…con le agende ormai non più bianche, ma colorate con: il giallo dell’ascolto l’arcobaleno degli incontri l’oro del celebrare l’azzurro del futuro dei ragazzi il verde della missione lasciando comunque sempre qualche spazio bianco, perché tu possano trovare posto, comunque e sempre! Grazie a tu gli amici, e siete tan , che hanno già voglia di me ersi in cammino e a tutdi cuore “Buon anno!!!”. Con affe o, don Giovanni … pieno di spun 4essione di rifl e di confronto... ... giusto connubio tra l’esperienza delle coppie ed i pun di vista di Don Paolo... ...con nuare a col vare con entusiasmo e curiosità la nostra vita insieme ... ... scoprire di essere al servizio della vita... ...è bello me ersi in gioco ... MATRIMONIO CRISTIANO Sposarsi in chiesa!?? Incontri di preparazione al matrimonio cristiano Se innamorarsi è un fa o is n vo, lo sposarsi deve essere il fru o della scelta di due persone che decidono di avviare un proge o di vita insieme, di donarsi in maniera totale e defini va. Costruire una relazione di coppia posi va ed equilibrata richiede tempo ed esige un costante e realis co confronto, perchè solo una relazione bene impostata si rafforza con il tempo e riesce a reggere l’impa o dei problemi e dei ritmi che la vita di oggi impone. Il matrimonio cris ano, celebrato in chiesa, si basa su una scelta libera e consapevole consacrata dal sacramento. Gli incontri di preparazione al matrimonio intendono essere uno strumento concreto per aiutare i fidanza nella costruzione del loro proge o cris ano, perchè il loro amore e la loro vita quo diana diven no segno dell’amore di Dio, loro stessi messaggeri dell’impegno cris ano e, quindi, dono e ricchezza di tu a la comunità. L’esperienza di una coppia animatrice Un bel gruppo di ragazzi entusias dell’amore che stanno vivendo, ma consapevoli delle difficoltà che la vita, inevitabilmente, porrà loro. Il pensiero comune è stato quello di affrontare il cammino con serietà ed impegno perché solo così si potrà COSTRUIRE un matrimonio solido: questo è l’augurio sincero che facciamo a queste coppie che entrano a far parte delle nostre comunità. La novità degli incontri è stata quella di aver seguito coppie di giovani fidanza delle parrocchie di Rivoli, divisi in due gruppi, affianca da qua ro coppie di sposi, con l’ausilio dell’a vissimo don Paolo. I due gruppi hanno condiviso alcuni momen delle serate e sopra u o un intenso week end a Susa dove il clima di in ma condivisione ha creato for legami. Don Paolo ha contribuito notevolmente allo svolgimento delle serate sia so o il profilo spirituale che umano, rivelando la sua energica, disincantata ed a enta conoscenza delle coppie che quo dianamente fra fa che e gioie rinnovano quel SI d’amore! L’organizzazione degli incontri • ogni sessione prevede se e incontri a cadenza se manale ed un ri ro in un fine se mana • gli incontri sono coordina da un prete e da coppie di sposi • non si tra a di lezioni ma di un sereno dialogo tra persone adulte • alcuni obie vi degli incontri : - prendere coscienza dei valori del matrimonio; - chiarire il significato degli elemen fondamentali del Matrimonio Cris ano: libertà, fedeltà, indissolubilità, fecondità; - prendere coscienza del dono rappresentato dal Sacramento del Matrimonio; - rifle ere sulla fede e approfondire il senso del loro cammino religioso sia nelle sue esigenze sia nelle sue potenzialità; • sono già organizzate le sessioni di incontro per tu o il periodo da O obre 2009 a Maggio 2010 • le iscrizioni si effe uano presso la segreteria della parrocchia della Stella • per ogni altra informazione potete rivolgervi alla segreteria oppure dire amente ai parroci 5 TERRITORIO E’ chiamata confidenzialmente chiesa “MIA” quasi ad indicare un senso di appropriazione da parte delle persone che la frequentano e che ne hanno fa o mezzo e segno della loro appartenenza alla parrocchia. “Sono della chiesa MIA” dicono gli abitan di Borgo Uriola. E’ la chiesa dedicata a Maria Immacolata Ausiliatrice di Piazza Cavallero, succursale della chiesa parrocchiale di San MarƟno Vescovo, a Rivoli. Il prossimo 8 dicembre 2009 la chiesa MIA compirà 25 anni di vita. Nella festa dell’Immacolata Concezione di Maria del 1984 la chiesa era stata aperta al pubblico ed il parroco, Don Domenico Busso, vi aveva celebrato la prima solenne Santa Messa. Era stata posata la prima pietra il 6 novembre del 1983 . La chiesa Maria Immacolata Ausiliatrice è nata da un’esigenza di piazza. Lo sviluppo della zona ai piedi della collina, il sorgere dei palazzi e delle ville aveva fatto sen re l’esigenza di un centro religioso più vicino. La chiesa parrocchiale so o al castello era troppo lontana, il senso della tradizione che legava all’an ca chiesa di San Mar no non era più sen to dai nuovi nuclei familiari della zona, in prevalenza meridionali e vene , ed il richiamo della prima an ca chiesa parrocchiale, quella di San Mar no ai Campi, si faceva sen re forte. Sorge infa poco lontano il cioché rot, l’an co campanile della primi va chiesa parrocchiale del 1200. Perché non ricostruire qui in basso, non più tra i campi, ma tra i palazzi una nuova vera chiesa? Nel 1964, per seguire la crescita della borgata Uriola, un capannone in lamiera era stato trasformato in piccola chiesa e funzionava come centro spirituale per le Messe domenicali e per i catechismi. Ma ora che il capannone non reggeva più e la borgata era diventata ci à si voleva qualcosa di nuovo e di grande: non un semplice luogo di culto per la zona, non La chiesa MIA 25 anni dopo di Remo Lardori un prolungamento della chiesa parrocchiale, ma una vera grande chiesa, con i locali per il sacerdote, il salone per l’ oratorio, le aule per i catechismi, un centro di vita cris ana che desse vita ed anima alla comunità della zona bassa di Rivoli. Nasceva così la chiesa Maria Immacolata Ausiliatrice, voluta dal Parroco Don Domenico Busso, dall’anziano Vicario Don Ma eo Peroò, da Don Luigi Ghilardi e da tu a la comunità che si strinse a orno a loro con un entusiasmo senza preceden , paragonato dallo storico di Rivoli, Domenico Tavolada, a quello dei parrocchiani di San Mar no nel 1661 che “a piedi o con carre , portavano in ogni ora del giorno e della no e pietre e ghiaia prelevandole dal Sangone o dalla collina” per ricostruire la loro chiesa parrocchiale. In altro modo e con altri contribu è successo così anche per la nuova chiesa di piazza Cavallero: molte persone ricordano ancora con commozione la partecipazione viva della gente, delle famiglie, dei gruppi, perché quella era la “loro” chiesa: appunto la chiesa MIA! LE CELEBRAZIONI DEL 25° nella chiesa MIA di piazza Cavallero Domenica 29 novembre - ore 11.00 Celebrazione eucaris ca - presiede don Giovanni. Pomeriggio con le famiglie. Da lunedì 30 novembre a lunedì 6 dicembre - ore 6.00 e ore 18.00 Celebrazione eucaris ca con riflessione, lodi e vespri Domenica 6 dicembre ore 10.30 - Santa messa di ringraziamento con gli agricoltori a San Rocco ore 11.00 Celebrazione eucaris ca - presiede don Paolo. Pomeriggio con le famiglie. Lunedì 7 dicembre ore 15.00 - Celebrazione eucaris ca per anziani e ammala con il sacramento dell’unzione degli infermi. Presiede don Mauro, cappellano dell’Ospedale di Rivoli ore 21.00 - Concerto del coro di San Mar no Martedì 8 dicembre - Solennità di Maria Immacolata ore 11.00 - Solenne celebrazione eucaris ca con don Domenico, don Fabrizio e i diaconi Bruno e Giuseppe. Pranzo comunitario. Pomeriggio con le famiglie. ore 17.00 - Benedizione dei bambini GIOVANI 6 L’ Estate Ragazzi elementari 2009 di Mariangela Zamariola San Mar no Gli incontri di programmazione preceden e il pomeriggio di festa trascorso insieme all’oratorio MIA, dopo avere ricevuto durante la Messa il “mandato” per la par colare missione parrocchiale es va, hanno legato tra loro gli animatori impegna in un lavoro non facile di volontariato. Pun di incontro tra i ragazzi delle qua ro parrocchie sono state le gite insieme al parco acqua co di As Lido, a Colle Don Bosco, al mare a Celle Ligure. Dis nguevano le parrocchie i colori delle maglie e con lo stesso simbolo (un puzzle appunto di qua ro pezzi): azzurro San Marno, giallo la Stella, rosso San Bernardo, verde San Bartolomeo. Straordinaria poi è stata la giornata del primo Luglio: oltre mille ragazzi delle E. R. delle parrocchie di Rivoli si sono ritrova a giocare insieme nella ma nata al Castello, poi, dopo un chiassoso corteo che ha sfilato per via Piol, pranzo e spe acolo ai giardini Lamarmora fino alle 16 del pomeriggio. Un brulicare di bimbi e ragazzi che non ha lasciato indifferente la ci à, meravigliata per tanto baccano e tan colori. Estate Ragazzi, una bella esperienza di unità, servita a rompere il cerchio ristre o della “mia parrocchia”, sopra u o per gli animatori ormai pron a darsi una mano tra loro, a proge are ed a muoversi insieme. San Bernardo Che qua ro parrocchie diverse e neppure vicine lavorino con programmi e finalità uguali e riescano ad avere momen di conta , potrebbe essere un bell’obie vo da raggiungere, forse un po’ difficile da realizzare… In realtà è successo qualcosa del genere nell’a vità es va delle qua ro parrocchie di Rivoli di San Bartolomeo, San Bernardo, Santa Maria della Stella e San Mar no. L’occasione è stata l’Estate Ragazzi con tu e le inizia ve che da essa hanno avuto origine. Le E. R. negli oratori delle qua ro parrocchie ci adine sono iniziate contemporaneamente appena terminate le scuole, per qua ro se mane nella parrocchia di San Mar no, per tre nelle altre: stessi temi, stesse proposte educa ve, stessi can . San Bartolomeo Santa Maria della Stella I ragazzi al lago dei seƩe colori GIOVANI 7 L’ estate ragazzi medie: volare si può! Lunedi 15 giugno iniziò la nostra avventura….un’avventura diversa dal solito: tu i ragazzi delle medie della Stella, San Bernardo, San Mar no e San Bartolomeo si sono uni per vivere insieme un’esperienza nuova, sia per loro che per gli animatori. Lungo il nostro percorso abbiamo incontrato i personaggi che ci hanno accompagnato per tu a l’estate ragazzi. Il tema affrontato durante le tre se mane è stato “L’isola del tesoro” in cui ogni giorno si scoprivano personaggi nuovi che affrontavano svaria temi: amare gli altri, la tentazione, l’abbandono, l’accoglienza… che ci hanno portato ad affrontare delle prove. Il prezioso tesoro che i ragazzi hanno trovato a fine estate ragazzi è stato quello di scoprire l’importanza della vita, amare non soltanto la propria vita ma anche quella degli altri. Il nostro remare per acque sconosciute si è trasformato in un volo a cielo aperto verso Bousson dove per una se mana abbiamo vissuto l’avventura più bella ed emozionante. In que- sta se mana ci ha accompagnato il nostro amico Jonathan Livingston, un gabbiano che ci ha insegnato a volare e a credere in noi stessi. Per arrivare a questo obbie vo la fa ca è stata tanta…ma proprio fa cando abbiamo capito l’importanza di avere amici su cui contare. E’ stata un’ esperienza indimen cabile per ognuno di noi. Siamo par come giovani gabbiani inesper che hanno capito che VOLARE SI PUO’. Estate ragazzi medie Campo estivo adolescenti di Simone Genovese Direzione Chateaux Beaulard, siamo paril 14 luglio dalla stazione di Alpignano intorno a mezzogiorno, euforici ed allegri, pron a vivere un’esperienza sicuramente forma va u le anche a consolidare il nostro gruppo composto da ragazzi na negli anni 1992-‘93-‘94. Il tema del campo ha riguardato i sogni, da intendersi come i “sogni nel casse o”; scelto con molta a enzione poiché coinvolge nel profondo ognuno di noi. Segui scrupolosamente durante le a vità, gli animatori Luca, Antonella, Daniele e Chiara insieme a Don Andrea ci hanno offerto molteplici spun di riflessione toccando mol temi a uali collega ai sogni. Pur essendo un campo forma vo, non sono manca i momen di diver mento e di aggregazione a raverso diversi giochi molto diverten come ‘Il Piromane’ classico gioco no urno a squadre oppure la caccia al tesoro fotografica. Naturalmente i momen di preghiera erano parte viva e a va delle nostre giornate, al ma no con l’ora della Luce e alla sera con l’ora delle Stelle; molto spesso infa , la preghiera offriva spun di riflessione per affrontare meglio l’a vità che la seguiva. Un’esperienza che sicuramente non dimen cherò perché è stata capace di offrirmi tan momen indimen cabili, dalla preghiera al tempo libero; nonostante avessimo a disposizione solo una se mana, il clima del campo è stato bello, tra mille risate e i molteplici momen di condivisione gli uni con gli altri, nei quali ho scoperto un altro dono grande di Dio…gli amici. GIOVANI 8 Dopo un anno di lavoro, studio e impegni vari cosa c’è di meglio di una rilassante vacanza al mare, culla dal suono delle onde che si infrangono sul bagnasciuga? ...La risposta a questa domanda forse non è poi così scontata: noi 14 giovani delle parrocchie di Rivoli oggi possiamo dire che qualcosa meglio di questa immagine “paradisiaca” c’è! Non siamo pazzi, semplicemente tes moni, perché il meglio l’abbiamo vissuto e si chiama “Cammino di San ago”. Si tra a probabilmente del pellegrinaggio più famoso al mondo e noi quest’estate abbiamo voluto essere una piccola parte di quei milioni di pellegrini che si recano a piedi a San ago de Compostela. Dal 3 all’11 agosto abbiamo infa percorso più di 200Km con il nostro zaino a spalle lungo un senero, guida semplicemente da frecce e cartelli. Siamo par in una no e d’estate senza sapere con certezza quello che avremo affrontato nei giorni a venire; avevamo ascoltato tes monianze, visto video, visitato si internet ma nulla è sufficiente per “prepararsi” ad un’esperienza unica come questa: viverla in prima persona è tu ’altra cosa! Diventa persino difficile scrivere qualcosa di sensato che possa rendere gius zia alla bellezza di questa avventura. Aver fa o il Cammino di Sanago non significa solo aver camminato per giorni da un luogo all’altro per giungere ad una meta. Questo pellegrinaggio è stato molto di più! Ovviamente lo sforzo, la fa ca e i dolori l’hanno fa a da padroni (date le più o meno 7 ore di cammino In Cammino verso Santiago giornaliere) ma la potenza di un’impresa simile è stata anche quella di riuscire a far passare in secondo piano ques aspe , inevitabilmente scalza dall’entusiasmo, dalla gioia del vivere insieme, dalla voglia di condividere. Fare il Cammino di Sanago in gruppo ha avuto aspe posi vi e nega vi. Era più difficile trovare posto negli ostelli per tu , c’era chi era più in forma e chi invece era provato dalla fa ca, ma per due se mane quel gruppo è stata la nostra famiglia, erano le persone con cui si mangiava, con cui si dormiva, con cui si rideva, con cui ci si aiutava nei momen di difficoltà…e con cui si pregava. La preghiera è stata una costante nel nostro cammino. Inevitabilmente abbiamo notato come altri pellegrini invece non vivessero questa dimensione durante il cammino, o la vivessero in modo diverso dal nostro; altri ancora talvolta si sono aggrega a noi! Come de o, essa era costantemente presente scandendo i momen delle nostre giornate: le lodi al ma no dopo già qualche ora di camminata, la messa pomeridiana nella località in cui si giungeva e la compieta prima di andare ad infilarsi dentro il sacco a pelo. È bellissimo ripensare a ques momen e capire che abbiamo pregato e cantato veramente ovunque: nei boschi, in chiese o cappelle ogni giorno diverse, per la strada, in una can na, nella ca edrale di San ago, in spiaggia e in aeroporto! È bello perché in ques momen si comprende che è proprio vero che quando due o più persone sono riunite nel Suo nome, allora Gesù e in mezzo a loro: non importava dove fossimo, e in che condizioni, sapevamo che Lui era sempre con noi e che camminava davan a noi come ad invogliarci a non arrenderci alle prime difficoltà, a non dire “basta” ma a con nuare a camminare sulle sue orme. Una delle lezioni di un pellegrinaggio forse è proprio questa: siamo torna perché abbiamo camminato, siamo sta riconosciu(a raverso la Compostela) pellegrini effe vi, ma quello che davvero bisogna ricordare è che c’è Qualcuno che ha cam- minato prima di noi e che cammina ancora oggi davan a noi per mostrarci la strada. Altro aspe o del cammino è stata la meditazione. I paesaggi, le persone che si incontravano, i discorsi con i pellegrini compagni di avventura o anche i silenzi sono sta s molo in cer momen per una meditazione personale su qualsiasi aspetto della propria vita e magari, chissà, in quei momen sono state trovate delle risposte…o addiri ura sono sorte altre domande, ma fanno parte del gioco anche quelle. Quando si fa un pellegrinaggio, o comunque un viaggio, il momento in cui si arriva alla meta è forse quello più a eso, e arrivare di fronte alla Ca edrale di San ago è stato per noi il culmine dell’emozione. Volutamente verranno spese a riguardo poche parole: la magia che nasce una volta arriva alla meta, dall’essere finalmente faccia a faccia alla ca edrale dopo le fa che affrontate (vuoi o non vuoi siamo umani anche noi e dopo più di 200Km il fisico cominciava ad essere stanco - tranne quello di don Andrea che pare non abbia avuto cedimen - ) è indescrivibile e ha suscitato in noi sicuramente emozioni diverse e profondamente personali, tes moniate dalle risate, dalle lacrime, dai silenzi o dalle mille parole de e una volta giun a des nazione. Al termine mi perme o di aggiungere un pensiero personale ma che credo sia condiviso da tu . Sembrerà banale ma ringrazio di cuore don Andrea in qualità di organizzatore dell’impresa ma anche e sopra u o di amico che s amo pian piano conoscendo sempre più; grazie a quei componen del gruppo che ancora prima di par re si sono mossi affinché tutto andasse nel migliore dei modi (e così è stato) e grazie a tu o il gruppo, perché nessuno di noi si è mai risparmiato e ha sempre dato se stesso agli altri, anche nei più piccoli ges quo diani o nei semplici sorrisi e questo contribuirà a rendere quest’avventura indimen cabile! Uno dei 14 PEREGRINOS GIOVANI 9 Trofeo Sambe e sere d’ estate a San Bernardo A metà degli anni ’90 era un punto fermo dell’estate di San Bernardo, in mol ne sen vano la mancanza…… e quest’anno è tornato! A furor di popolo! Il torneo di calcio sul campo di San Bernardo!!! Si è svolta tra metà giugno e metà luglio infa la prima edizione del rinato “Trofeo Sambe”, torneo di calcio a 8, che ha visto la partecipazione di ben 12 squadre. Grazie al consueto entusiasmo ed all’incoraggiamento di don Andrea, i giovani di San Bernardo hanno unito le forze e con grande sintonia e voglia di stare insieme e fare comunità si sono adopera perché il torneo avesse successo e fosse soprattu o un momento di incontro e di festa tra giovani della zona e giovani provenien da fuori. La Comunità Capi Scout Rivoli 4 e la Comunità Giovani di San Bernardo hanno lavorato fianco a fianco, con la convinzione di chi ha voglia di far bene e di conoscersi meglio anche a raverso queste inizia ve. Con questo spirito, il torneo non poteva che essere un successo! Lealtà, corre ezza, voglia di diver rsi: queste le linee guida che hanno cara erizzato le serate di gioco. Complimen alla squadra del Valledora, vincitrice del torneo! E complimen anche a tu i partecipan , perché è grazie a loro che il torneo è stato un momento di festa per tu . Ma i giovani non si sono ferma al torneo, ed in occasione delle serate del venerdì, subito dopo le par te, c’è stato modo di fare festa e fare aggregazione anche grazie alle “Sere d’estate”, concer dal vivo e serate danzan . Un’occasione in più per stare insieme e diver rsi ascoltando musica e ballando, dalla musica “disco” alle danze occitane. Grazie a chi ha partecipato a queste serate! Siamo già pron per il prossimo anno, vi aspe amo! Un grazie par colare va a chi si è preso cura della preparazione del campo! Co.Ca. Rivoli 4 e Co.Gi. L’ ultima enciclica di Papa Benedetto XVI Il noviziato degli scout Rivoli 4 ad Assisi Il branco degli scout Rivoli 4 a Reppia La le era enciclica sulla globalizzazione, una enciclica sociale “Caritas in veritate”: è questo il tolo della nuova enciclica di Benede o XVI, la terza del suo pon ficato, dedicata ai temi sociali. L’analisi di Benede o XVI riguarda quindi i problemi pos dal processo di globalizzazione e la necessità di un umanesimo che concili lo sviluppo sociale ed economico con il rispe o dovuto alla persona umana e con un giusto rapporto tra le categorie sociali, a enuando le eccessive disparità tra ricchi e poveri. Povertà, pace, cooperazione internazionale, disarmo, guerre su fon energe che e ambiente, globalizzazione, divario digitale, microcredito: sono tu temi tocca nel documento. GIOVANI 10 Il Clan Brownsea Diciannove ragazzi scout in servizio in Romania Quarantadue ore di pullman da Torino, sulla linea Lisbona Costanza. E’ stato questo il primo impa o con una realtà diversa, quella di chi ogni anno ripercorre questa tra a per raggiungere la propria famiglia, quella di persone che fanno parte del nostro quo diano, ma con le quali raramente ci relazioniamo. La nostra des nazione era Oneş , nella provincia di Bacau, dove risiede la comunità delle suore di Gesù Redentore cui fa capo suor Michela, l’accompagnatrice del nostro cammino di servizio. Ci siamo divisi in gruppi: uno ha operato presso la casa di Slănic, a 40 chilometri da Oneş , dove le suore hanno una casa adibita ad orfanotrofio per i bambini più piccoli (2 ai 10 anni); tre gruppi hanno operato in tre parrocchie nell’organizzazione e nell’attuazione dell’estate ragazzi; un ‘altro gruppo si è reso disponibile nella manutenzione della casa di Oneş , che al suo interno ospita adolescen e ragazze madri. In quei giorni abbiamo preso conta o con problemi diversi, da quello dell’abbandono e della distruzione delle famiglie, che si leggeva negli occhi pur sorriden dei bimbi, a quello del difficile inserimento nelle a vità delle ragazze che rimangono in casa o dei ragazzi già al lavoro nei campi, ma anche con la grande fede che sos ene l’impegno quo diano delle suore. Nel nostro zaino abbiamo riportato a casa oltre la bellezza incontaminata della natura rumena anche quella dei bimbi di due anni tanto precisi nel ves rsi e nel rifarsi il le o, l’ospitalità delle suore e delle parrocchie che ci hanno accol , lo sforzo dei ragazzi di Oneş nel farci da interpre , i sorrisi che la gente ci rivolgeva nel vederci, la soddisfazione, come fosse il miglior regalo, per un palloncino o una caramella dona . Che cosa sos ene queste realtà? Ce lo ha ripetuto tante volte suor Michela: la preghiera, l’impegno missionario, l’aiuto materiale. L’abbiamo capito sul campo: la preghiera e l’impegno personale non possono mancare, ma la comunità si sostenta anche grazie alle generosità di chi viene a conoscenza di queste realtà. Per questo ci s amo ora a vando: realizzeremo una Veglia Rover, momen di riflessione e di svago per fare conoscere nelle qua ro parrocchie la nostra esperienza e lanciare la proposta delle adozioni a distanza. Con una donazione minima di 100 euro all’anno è possibile ado are a un bambino e toglierlo dalla miseria, dalla fame e dall’abbandono. Con nueremo così il nostro impegno. Gruppo Scout Rivoli 1 Il clan in Romania ReparƟ Vega e Chaberton a Demonte Vuoi darci una mano? Bonifico bancario indirizzato a: Funda a “VICTORINE LE DIEU” Banca Comerciala Romana - Oneş (Bacau) Romania C/C nr. RO51 RNCB 0030013805090003 / EURCOD SWIFT: RNCBROBU. Oppure Eurogiro a nome di: Suor MARTINIELLO MARIA MICHELA Calea Marases , 60- 601145 Oneş (BC) Romania Mail: [email protected]. Reparto Sirio a Pragelato Il branco a Pian delle Bosse In Romania con i bambini GIOVANI Dove osano le aquile Siamo par il 25 luglio, in una giornata d’estate calda e torrida, ada a per prendere un treno. I treni portano sempre lontani, e così è stato anche stavolta: noi siamo anda a Colico, da lì iniziava la nostra avventura. Siamo un gruppo di ragazzi scout di diciasse e anni, guida da due capi adul : un Noviziato, un gruppo ristre o di giovani che si prepara all’entrata in Clan, il mondo dei grandi, della maturità, delle responsabilità. C’era ansia, nei nostri occhi, ma anche aspe a ve e felicità per tu a la vita che c’è ancora da scoprire, provare, assaggiare. E quale occasione migliore che la Route? La Route è il momento dell’anno scout più importante. E’ un momento di cammino, di crescita, di comunità. E’ sopra u o un momento che ci si sceglie da sé, da organizzare, pensare, volere. Noi, l’abbiamo voluta così. Siamo par alla scoperta della Val Codera, che per le persone in generale è soltanto il nome di una valle situata in Lombardia, ma in realtà è molto più che questo. E’ una tes monianza, ed è una tes monianza che rimanda allo scou smo. E’ un posto a cui riconduciamo le nostre radici. Nel 1928 l’A.S.C.I. (oggi A.G.E.S.C.I.), l’Associazione dello scou smo ca olico, venne soppressa dal regime fascista. Ma un gruppo inizialmente ristre o di ragazzi decise di resistere con nuando a fare scou smo, e così vennero a raccogliersi dalle varie par di Milano quelle che diventarono in seguito le Aquile Randagie. E la Val Codera diventò un vero e proprio luogo di ritrovo per loro. Una valle inesplorata e quasi disabitata che offriva loro tu o ciò che chiedevano e di cui avevano bisogno: semplicità, luoghi sicuri, natura. Noi abbiamo scelto di a raversare questa valle a piedi, con i nostri zaini sulle spalle e i sorrisi sulle labbra, sia per ricordare gli scout che prima di noi vi avevano messo piede e scoprire la loro storia, sia per camminare in mezzo alla natura in una valle incontaminata, partendo in semplicità, con la sola voglia di diver rci e crescere insieme, e supera- 11 re i nostri limi . Perché il bello di avere dei limi è quando poi si cerca di superarli insieme, ponendo la linea del possibile un po’ al di là di dove l’avevamo messa in precedenza. Arrivare sulla ve a, al passo dell’Oro (2526 metri slm), ci ha fa o un po’ questo effe o: di aver superato quel nostro limite. Arrivare là, dove solo osano le aquile, guardare giù e vedere quell’immensa distesa di verde, pra e cielo, e davan a noi la valle, immensa e forte, in tu a la sua bellezza. E voler restare lì per sempre. Noi invece siamo torna , un po’ ammacca e selvaggi, con gli occhi umidi per le troppe stelle e le gambe abbronzate per il troppo sole, le spalle rafforzate, lo stomaco in subbuglio per i cibi in scatola. E siamo torna per raccontarlo e fare esperienza del nostro cammino. Sei giorni sperdu in una valle del genere non bastano, forse, per comprendere tu o quel- lo che c’è da capire sulla natura e la storia che l’avvolge. Ma spesso, la sera a orno al fuoco, pensavamo a tu quei ragazzi che non hanno mai provato un’esperienza del genere, mai nemmeno immaginato ciò che lo scousmo riserva, a tu quelli che non sanno cosa voglia dire fare una Route, e fare una Route del genere. Abbiamo capito che siamo proprio fortuna . E che ci sono cose che mol non possono capire o non farebbero mai, ma che noi siamo orgogliosi di fare: siamo orgogliosi di spingerci dove osano le aquile. Il Noviziato del gruppo scout Rivoli 2 Il Clan del Rivoli 2 in Ardeche Il Branco Rocce Bianche a Stroppo Reparto Sirio Dragone a Dronero Route del noviziato a Val Codera TERRITORIO 12 Presenze religiose sul nostro territorio a cura di Lidia Cuva Padri Giuseppini del Murialdo Corso Francia, 15 10098 RIVOLI (Torino) Telefono Comunità: 011.950.36.66 E-mail: [email protected] www.sangiusepperivoli.org Missionari della Consolata Via 1° Maggio 3 10098 Rivoli (To) Telefono: 011.958.67.91 Fax: 011.958.09.07 E-mail: [email protected] h p://it.ismico.org L’Is tuto dei Missionari della Consolata è sorto a Torino il 29 gennaio 1901 per opera del Beato Giuseppe Allamano (1851-1926), sacerdote della diocesi di Torino, formatore di sacerdo , re ore del santuario della Consolata, uomo di spicco nella chiesa del suo tempo. Dando “una famiglia” a quan sen vano la vocazione di consacrarsi all’evangelizzazione del mondo, formulò anche un metodo di lavoro apostolico, basato sull’annuncio del vangelo e l’elevazione umana delle persone, ravvivando, nello stesso tempo, la coscienza che ogni ba ezzato e ogni chiesa devono “andare oltre” i propri confini, per me ersi al servizio dei più bisognosi in qualsiasi parte della terra. La casa di via I Maggio, eredità di Mons. Demichelis, è profondamente legata alla presenza di Giuseppe Allamano, il quale vi trascorse la convalescenza in seguito a una grave pleuropolmonite doppia che si stroncò improvvisamente al quarto giorno, cosa eccezionale in medicina. Ed è proprio a Rivoli che nasce l’ispirazione della fondazione dell’Is tuto Missioni Consolata. La “Congregazione di san Giuseppe” è nata dal cuore, ricco di fede in Dio e di sensibilità verso il prossimo bisognoso, di san Leonardo Murialdo (1828-1900), ed è stata fondata a Torino il 19 marzo 1873, nel Collegio Argianelli, di cui il Murialdo era re ore. Questa is tuzione aveva lo scopo di assistere, educare cris anamente e addestrare al lavoro professionale i ragazzi poveri, orfani e abbandona . Il Murialdo, in questo contesto educa vo e animato dalla sua precedente esperienza apostolica con i ragazzi della periferia di Torino, dopo un lungo discernimento, dà inizio alla congregazione con la precisa finalità, come dice la prima regola del 1873, di dedicarsi “alla cris ana educazione dei giovani poveri, orfani o abbandona od anche solo discoli”, cioè bisognosi di essere risca a da una vita moralmente disordinata. Pur essendo questo lo scopo primario, tu avia la congregazione può “venire in aiuto agli adul appartenen alle classi operaie con l’istruzione e la predicazione”. Come tolare, patrono e modello della congregazione, i cui membri sono chierici e fratelli laici, fu scelto san Giuseppe, l’umile ar giano di Nazaret e sopra u o l’educatore esemplare di Gesù. Da lui la congregazione deve imparare quella pedagogia che trova la sua sintesi nella carità evangelica e quello s le di vita, fa o di comportamen e a eggiamen personali e comunitari, che si compendiano nelle virtù cara eris che dell’umiltà e della carità. TERRITORIO 13 Salesiani Oratorio Don Bosco Via Stupinigi, 1 10098 Cascine Vica - Rivoli (TO) Tel. 011.959.18.40 Fax 011.957.27.62 E-mail: [email protected] www.donboscorivoli.it Le suore del Salotto: Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli Via Grandi, 5 10098 RIVOLI (TO) Tel. 011.956.17.15 Fax 011.956.45.70 E-mail: [email protected] www.salfior.it Gli “Is tu Riuni Salo o e Fiorito” situanel Centro Storico di Rivoli, via Grandi, 5, nel Distre o Scolas co 25, si compongono in un unico complesso scolas co, così denominato in seguito alla fusione avvenuta il 20 giugno 1961 dei due Is tu “Salo o” fondato nel 1837 e riconosciuto come Ente Morale nel 1862, e l’Is tuto “Gioachino Fiorito” fondato nel 1906. Scopo dei due Is tu situa entrambi in via Grandi a Rivoli era “l’educazione delle figlie povere di Rivoli”. La direzione dei due Is tu fu affidata alla Congregazione delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli. L’Ente si prefigge di offrire un servizio di promozione umana e sociale della persona. Finalizza la sua azione all’educazione, all’istruzione e alla formazione, secondo la visione cris ana della vita, senza operare alcuna dis nzione di credo religioso, di sesso e di nazionalità. A tal fine is tuisce e ges sce a vità scolas che di ogni ordine e grado, a vità di orientamento e formazione professionale, a vità culturali ed educa ve. La presenza dei salesiani di don Bosco a Rivoli inizia nel 1963 con l’apertura del Centro Catechis co per lo studio e la pubblicazione (editrice Elledici). Da subito i salesiani radunano i ragazzi di un quar ere in piena espansione popolare e povero di proposte, aprendo un oratorio. In un secondo tempo viene costruito un moderno edificio con palestre, teatro, cinema, sale giochi, sale polifunzionali e campi spor vi. A ualmente, l’Oratorio don Bosco rappresenta un punto di riferimento non solo per il quar ere ma per tu a la ci à di Rivoli e i comuni limitrofi. Il centro, aperto a tu , accoglie bambini, ragazzi, giovani, adul e famiglie. Se manalmente vi è un passaggio di oltre 1.500 ragazzi. Numerose sono le a vità proposte: l’animazione giovanile e la formazione dei minori, la pra ca spor va (pallavolo, basket, ginnas ca ar s ca, danza, judo, karate, calcio), il centro es vo, l’estate adolescen , l’animazione musicale, l’accompagnamento e il recupero scolas co. LETTERA AI CERCATORI DI DIO In una sorta di dialogo tra amici, i vescovi italiani in questo importan ssimo documento scri o in forma di «Le era», si rivolgono a tu coloro che sono alla ricerca del volto del Dio vivente. Con rispe o e amicizia, vogliono parlare a tu i cercatori di Dio, cioè a quegli uomini e donne del nostro tempo che cercano ragioni per vivere. La Le era vorrebbe suscitare a enzione e interesse anche in chi non si sente in ricerca, nel pieno rispe o della coscienza di ciascuno, con amicizia e simpa a verso tu . Il testo parte da alcune domande che sono diffuse nel cuore di mol : “Dio, chi sei per me? E io chi sono per te?”, per poi proporre l’annuncio cris ano e rispondere alla richiesta: dove e come incontrare il Dio di Gesù Cristo? TERRITORIO 14 Clausura perchè? È la domanda che mol ci pongono e si pongono dinanzi alla nostra scelta di vita claustrale. Perché rinchiudersi, quando il mondo ha tanto bisogno di cuori che amino i fratelli, di mani che lavorino per loro, di vite spese senza riserva per operare la pace, per assistere e confortare tan dolori, fisici e morali? Sono domande comprensibili, di fronte alle quali confessiamo di trovarci “spiazzate”, in quanto le nostre risposte, per essere valide e convincen , richiedono di compiere un salto di qualità: passare cioè da un’o ca puramente umana a un’o ca di pura fede. La voglia quindi di lasciar perdere è grande. Ma ricordando che san Pietro nella sua prima le era ci chiede di essere pron a rispondere a chiunque ci chiede conto della nostra fede, proviamo a dire qualcosa. Intanto ci pare che la domanda, prima che a noi, dovrebbe essere rivolta a Gesù Cristo, il quale ha de o che “non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. Già, è Lui che ci ha scelte, ci ha chiamate una per una, ci ha chiesto di andare per intrecciare con lui un dialogo d’amore, da solo a sola. Noi abbiamo soltanto steso le mani e ci siamo lasciate portare nel deserto. Ebbene, se rivolgeste a lui queste domande, egli vi risponderebbe mostrandovi la sua CROCE, che è morte per la risurrezione e la salvezza del mondo. La clausura è l’ambiente necessario perché fiorisca in pienezza l’amore, forte come la morte; che non vuole tes moni e trova in se stesso la sua gius ficazione. Egoismo? Rifiuto del mondo? paura di vivere? Chiusura in se stessi? Ricerca di quieto vivere, liberi da pesan responsabilità? Solo chi conosce o immagina il costo di questa scelta, può comprendere come siano domande senza fondamento. Il prezzo da pagare infa è alto e comprende Canonichesse Lateranensi S. Croce Via Querro, 52 10098 - Rivoli (TO) Tel. 011.958.62.96 la rinuncia a TUTTO, anche e sopra u o a se stessi; equivale a entrare in una dimensione di fede nuda e oscura, nella quale Dio stesso si nasconde agli sguardi del nostro cuore; vuol dire essere una delle novantanove pecore che il pastore lascia per andare in cerca dell’unica perduta. E bisogna amare quella pecorella con lo stesso cuore con cui Gesù l’ama, accompagnare la sua ricerca con la nostra fedeltà e la nostra preghiera e rallegrarci con lui quando ritorna all’ovile. Come spose di Cristo, dobbiamo far nostri i suoi sen men e i suoi desideri, che sono solo la salvezza del mondo e di tu o il mondo; degli uomini e di tu gli uomini. Non vogliamo, con quanto abbiamo de o fin qui, negare la validità e la necessità di altre vocazioni e di altri carismi. Certamente ad alcuni Dio affida il compito di essere le sue mani, i suoi piedi, la sua bocca; a noi ha affidato quello di essere il suo cuore. Diceva però santa Teresa di Gesù Bambino che, senza l’amore, mani e piedi non si muoverebbero mai verso i fratelli. Allora noi, con umile determinazione, diciamo ogni giorno come lei: “Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore. Così sarò tu o”. (da uno scri o delle Carmelitane Scalze) Le Carmelitane Scalze Beata Vergine delle Grazie Via Bruère, 71 10098 - Cascine Vica - Rivoli (TO) Tel. 011.959.48.74 - 011.957.10.18 CONTATTI Contatti 15 Uffici parrocchiali Sacerdoti Santa Maria della Stella Don Giovanni Isonni Parroco Santa Maria della Stella e San Mar no Cell. 339.660.41.41 [email protected] Ufficio: dal lunedì al sabato: ore 9.00 - 12.00 martedì e mercoledì: ore 15.30 - 18.00 Don Davide Ferrari Parroco San Bartolomeo Cell. 339.056.59.57 [email protected] Via F.lli Piol, 44 - Tel. 011.958.64.79 - Fax 011.951.62.91 [email protected] Tempo di ascolto (un sacerdote in ufficio): lunedì e mercoledì: ore 18.45 - 20.30 San Bartolomeo Apostolo Via Roma, 149 - Tel. e Fax 011 9580245 [email protected] Don Andrea Zani Parroco San Bernardo 347.843.71.34 [email protected] Ufficio: lunedì e sabato: ore 9.30 - 12.00 martedì e venerdì: ore 9.00 – 12.00 mercoledì: ore 16.30 – 19.00 giovedì: ore 16.00 – 20.00 Don Paolo Ravarini Vicario parrocchiale Cell. 347.239.05.27 [email protected] Tempo di ascolto (un sacerdote in ufficio): mercoledì: ore 18.00 - 20.30 Don Mauro Petrarulo Cappellano Ospedale di Rivoli Cell. 328.546.69.34 [email protected] Diaconi Giacomo Turi (S. Maria della Stella) Cell. 347.799.90.50 [email protected] Giuseppe Peca (San Bartolomeo) Cell. 338.858.73.90 [email protected] Lorenzo Cuccoƫ (San Bernardo) Tel. 011.958.59.14 [email protected] Bruno Zanini (San Mar no) Cell. 349.230.41.61 [email protected] San Bernardo Abate Viale Beltramo, 2 - Tel. 011 9584950 [email protected] Ufficio: Da martedì a venerdì: ore 10.00 - 11.00 Tempo di ascolto (un sacerdote in ufficio): mercoledì: ore 18.00 - 20.30 San Martino Vescovo Piazza san Mar no, 2 - Tel. e Fax 011.958.79.10 sanmar [email protected] Ufficio: martedì: ore 9.45 - 12.00 mercoledì: ore 16.00 - 19.00 sabato: ore 9.00 - 11.00 Tempo di ascolto (un sacerdote in ufficio): San Mar no: martedì ore 18.45 - 20.30 MIA: giovedì ore 18.45 - 20.30 E-mail unica parrocchiale: [email protected] INIZIATIVE 16 Orario celebrazioni Lunedì 08.00 San Bartolomeo 08.30 S. Maria della Stella 18.00 San Bernardo Martedì 08.00 San Bartolomeo 08.30 MIA 09.00 San Bernardo 18.00 S. Maria della Stella Mercoledì 08.00 San Rocco 08.30 S. Maria della Stella 15.30 San Francesco 18.00 San Bernardo S. Maria della Stella Giovedì 08.00 San Bartolomeo 08.30 S. Maria della Stella 09.00 San Mar no 18.00 San Bernardo S. Maria della Stella Anno pastorale diocesano PASSIO CHRISTI, PASSIO HOMINIS Anno Sacerdotale “Passio Chris , passio hominis” è il tema che accompagnerà il cammino pastorale della diocesi di Torino per vivere la straordinaria ostensione della Sindone che si svolgerà a Torino dal 10 aprile al 23 maggio 2010. La contemplazione del volto del Figlio dell’uomo e dei mille vol segna del dolore, dalla ingius zia e dalle tante povertà che caratterizzano la nostra società, cos tuiranno il percorso proposto dalla diocesi a tu e le parrocchie e a tu e le comunità cris ane della diocesi. Il primo venerdì di ogni mese, a par re da o obre fino a marzo, tu e le comunità parrocchiali, le comunità di vita religiosa, i movimen e i gruppi ecclesiali saranno invita a confluire in una celebrazione parrocchiale. Calendario appuntamenti 19 e 20 seƩembre: Santa Maria della Stella - Festa patronale ci adina 27 seƩembre: Festa di Maria, Madre del Buon Rimedio (S.Bartolomeo) 4 oƩobre: Festa patronale di San Bernardo Festa presso la chiesa di San Francesco 18 oƩobre: Giornata missionaria mondiale Venerdì 08.00 San Bartolomeo San Rocco 08.30 S. Maria della Stella 09.00 Gesù Salvatore 18.00 San Bernardo S. Maria della Stella 1 novembre- Festa di Tuƫ i SanƟ: ore 15.00 - Rosario al Camposanto Sabato - prefesƟva 17.00 Gesù Salvatore 17.30 MIA 18.00 San Francesco San Bernardo S. Maria della Stella 18,30 San Mar no 29 novembre - Inizio Avvento Domenica - fesƟva 08.00 San Bartolomeo San Rocco 09.00 San Bernardo S. Maria della Stella 09.30 San Francesco 10.00 Gesù Salvatore San Mar no 11.00 San Bernardo S. Maria della Stella MIA San Bartolomeo 15.00 Cappella Ospedale 18.00 S. Maria della Stella 18.30 San Rocco 2 novembre - Commemorazione dei defunƟ: ore 10 - S. Messa al Camposanto 8 novembre - Festa patronale San MarƟno 15 novembre - Solennità della Chiesa Locale Ri ro dei CPP dell’Unità Pastorale 36 8 dicembre - Immacolata Concezione XXV Anniversario della benedizione della chiesa M.I.A. 16 dicembre - Inizio novena di Natale Sacramento della RICONCILIAZIONE Martedì 08.00-09.00 17.00-18.00 MIA S. Maria della Stella Mercoledì 08.00-09.00 17.00-18.00 19.00-20.00 S. Maria della Stella San Bernardo San Bartolomeo Giovedì 08.00-09.00 17.00-18.00 San Mar no S. Maria della Stella Venerdì 09.30-10.30 17.00-18.00 21.00-22.00 Gesù Salvatore San Bernardo S. Maria della Stella S. Maria della Stella Sabato 16.00-18.00 S. Maria della Stella Ogni sacerdote è sempre disponibile a richiesta per la Riconciliazione.