L`organizzazione degli incontri

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L`organizzazione degli incontri
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EDITORIALE
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Sindone
di don Giuseppe GhiberƟ
Mons. Giuseppe Ghiberti, sacerdote della diocesi di Torino dal 1957, insegna discipline bibliche neotestamentarie alla Sezione torinese della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e all’Università cattolica di Milano.
Delegato del Custode Pontificio della Sindone, è anche Rettore della Chiesa del SS. Sudario.
RIVOLI
Parrocchie nella ciƩà
ANNO XIII - N.2
Se embre 2009
Via F.lli Piol, 44
10098 Rivoli (TO)
www.rivoliparrocchie.org
[email protected]
DireƩore responsabile:
Paolo Paccò
Vice direƩore:
Franco Rolfo
Segreteria di redazione:
Lidia Cuva
Redazione:
Don Davide Ferrari
Don Giovanni Isonni
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Paolo Burchio
Pierangelo Coscia
Pierfranco Du o
Elena Giargia
Silvano Giordani
Remo Lardori
Fabio Leone
Elena Morra
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Mariangela Zamariola
Lidia Zane e
ProgeƩo grafico:
Fabio Leone
Impaginazione:
Iden tà Mul mediale Torino
Stampa:
Ar Grafiche San Rocco
Grugliasco (TO)
Le ostensioni della Sindone sono state molte e anche diverse tra loro. Non
sappiamo quante siano state e conosciamo il modo in cui si sono svolte
solo dalle descrizioni che ci sono giunte, non con nue e non complete. Le ulme ostensioni (1998 e 2000) si sono
differenziate dalle preceden per l’organizzazione che hanno avuto, possibile solo per il progresso dell’informa ca.
Speriamo che la prossima possa ancora
migliorare l’offerta. Ma le ostensioni
hanno, tu e, qualcosa che non cambia mai, e che è la cosa più importante. All’ostensione si va per vedere e per
pregare, vedere per pregare. Vedere è
poco ed è tanto: se ho fame e vedo solo
il pane, senza poterlo prendere, non mi
serve molto; ma se voglio bene a una
persona e riesco a vederla, incomincio
a essere felice. Sopra u o se quella
persona si fa vedere per venirmi incontro e incomincia così, anche da lontano,
a parlarmi. Andare a vedere la Sindone
ha sempre voluto dire questo. Dunque
è una cosa bella andare in pellegrinaggio alla Sindone. Ma allora perché le
ostensioni sono rare, distanziate nel
tempo? Ci sono mo vi di ordine tecnico e di ordine psicologico. La Sindone
è importante per l’immagine che vi si
vede sopra. Ma questa immagine è abbastanza debole, tranne che nei pun
dove è presente il sangue. Nessuno
sa in modo scien fico soddisfacente
come si sia formata quest’immagine:
è uno dei misteri tu ora insolu di
questo lenzuolo benede o. Ma certo
essa si presenta come un iscurimento
del telo: il fondo è di colore tra il giallognolo e il beige, mentre la figura va
un po’ più nel marroncino. Se il fondo
si iscurisse anch’esso al punto che il
contrasto tra i due colori scomparisse,
noi perderemmo la Sindone. Una delle
cause dell’iscurimento è l’ossidazione
e questa può essere causata sia dalla
luce sia dall’ossigeno contenuto nella
stessa atmosfera. Per questo mo vo la
Sindone viene conservata nel buio totale e in un’atmosfera quasi totalmente
priva di ossigeno. Ma per un’ostensione è necessaria la presenza della luce,
perché altrimen i pellegrini non vedono nulla. È vero che in quei giorni il
Duomo è immerso in un oscuramento
completo, in modo che sia sufficiente
poca luce per far vedere in modo otmale la Sindone, ma sempre di luce
si tra a e per un numero molto elevato di ore. I mo vi di ordine psicologico sono le precauzioni che devono
essere prese perché la visione troppo
frequente non produca un’assuefazione che rende indifferen all’importanza dell’incontro. È il pericolo che
dobbiamo comba ere con nuamente
per il dono dell’Eucaris a: è la realtà
più grande che possiamo immaginare,
eppure il fa o che la troviamo in tu e
le chiese fa sì che sia trascurata e che
spesso sia tra ata con poco rispe o.
Certo, se la Sindone non viene vista,
può anch’essa essere dimen cata: occorre dunque trovare una via di mezzo
che cerchi di rispondere a tu e queste
esigenze. La presenza della fotografia
nelle chiese e nelle case (ce n’è di tu e
le dimensioni, nella totalità dell’immagine o nei par colari, come il volto, il
mezzobusto…) è certo un grande aiuto,
ma è ne-cessario un periodico conta o
con la realtà auten ca e concreta della
Sindone: nelle foto si vede forse meglio, ma non è la Sindone, come la foto
di mia mamma è certamente bella, ma
non è lei.
don Giuseppe GhiberƟ
SETTEMBRE 2009
L’ Agenda bianca...
di don Giovanni Isonni
Carissimi amici
di San Bartolomeo, di San Bernardo,
di San Mar no e della Madonna della
Stella,
un anno fa stavamo preparando le valigie
in qua ro paesi della diocesi di Brescia.
Come ci siamo racconta in ques mesi
erano valigie assai leggere! Accanto alle
storie che avevamo vissuto nei nostri anni
di vita e del nostro essere pre (si sa che
i ricordi sono densi, ma leggeri), ci siamo porta solo un’agenda bianca perché
giorno dopo giorno voi poteste scrivervi
sopra a ese, desideri, domande, sogni,
proge … Abbiamo provato a lasciare
questa agenda disponibile a tu , impegnandoci poi a leggerla, capirla e “servirla”. Rileggendola abbiamo trovato alcune
parole ricorren , parole che ci hanno accompagnato quo dianamente…
- “Don senƟ…” E’ il desiderio di essere
ascolta , di poter confrontarsi, di poter
dire.
- “Don quando ci sei?” E’ la domanda di
presenza, di esserci per condividere e costruire insieme.
- “C’è un baƩesimo, un matrimonio, una
sepoltura…” E’ il celebrare la vita di una
comunità con i momen di gioia, di festa,
ma anche di dolore e di speranza.
- “E i nostri ragazzi?” E’ l’a esa di una comunità che vuole e deve essere comunità
educante proprio in un tempo di emergenza educa va per la famiglia, la scuola
e la società in genere.
- “E quelli che non si vedono mai?” E’ la
consapevolezza che tante persone che vivono nella nostra ci à e nelle nostre parrocchie non si sentono parte, non sono
coinvolte, sono “lontane”.
Ora all’inizio di un nuovo anno insieme
ci piacerebbe pensare e proge are una
vita di comunità che sia fedele a queste
parole.
- ASCOLTARE: la parrocchia dovrebbe essere innanzitu o il luogo dell’ascolto!
Ogni persona dovrebbe poter trovare le
persone, i tempi e i luoghi per raccontarsi
ed essere ascoltata nella ricchezza e varietà della propria vita.
- INCONTRARE: l’ascolto deve portare a
un incontro: il luogo della conoscenza,
della condivisione e della relazione, nel
quale ognuno possa essere pienamente
se stesso sentendosi accolto, acce ato e
valorizzato per ciò che è.
- CELEBRARE: la vita accolta e incontrata
chiede di essere celebrata, perché tu o è
dono di Dio. Da Lui veniamo e verso di Lui
camminiamo. Tu o il nostro essere è da
Lui e per Lui, per questo la comunità cris ana è il luogo della celebrazione della vita.
- CREDERE nel FUTURO: oggi come comunità cris ane siamo chiama a guardare
in avan lasciando perdere sterili nostalgie, a inves re in educazione verso i nostri ragazzi (il nostro futuro!), a me ere al
centro i giovani vis non come problema,
bensì come ricchezza.
Le nostre comunità devono scomme ere
in maniera forte e decisa su una ricca e
pensata pastorale giovanile.
- IN MISSIONE: a volte forse rischiamo di
perderci impegnandoci a conservare, a
salvare il salvabile. Il nostro tempo ci chiama alla missione. Ogni cris ano è missionario per vocazione. Ogni comunità è tale
solo se sa farsi missionaria, proie ata oltre le pare delle sacres e, delle chiese,
dei nostri recin .
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Ogni cris ano
è missionario
per vocazione.
Ogni comunità
è tale solo se sa
farsi missionaria,
proie ata
oltre le pare
delle sacres e,
delle chiese,
dei nostri recin .
Ci piacerebbe iniziare questo nuovo anno così…con le
agende ormai non più bianche, ma colorate con:
il giallo dell’ascolto
l’arcobaleno degli incontri
l’oro del celebrare
l’azzurro del futuro
dei ragazzi
il verde della missione
lasciando comunque sempre qualche spazio bianco,
perché tu possano trovare
posto, comunque e sempre!
Grazie a tu gli amici, e siete
tan , che hanno già voglia di
me ersi in cammino e a tutdi cuore “Buon anno!!!”.
Con affe o,
don Giovanni
… pieno di spun
4essione
di rifl
e di confronto...
... giusto connubio tra
l’esperienza delle coppie
ed i pun di vista
di Don Paolo...
...con nuare a col vare
con entusiasmo
e curiosità
la nostra vita insieme ...
... scoprire di essere
al servizio della vita...
...è bello
me ersi in gioco ...
MATRIMONIO CRISTIANO
Sposarsi in chiesa!??
Incontri di preparazione al matrimonio cristiano
Se innamorarsi è un fa o is n vo, lo sposarsi deve essere il fru o della scelta di due
persone che decidono di avviare un proge o di vita insieme, di donarsi in maniera
totale e defini va. Costruire una relazione di coppia posi va ed equilibrata richiede
tempo ed esige un costante e realis co confronto, perchè solo una relazione bene
impostata si rafforza con il tempo e riesce a reggere l’impa o dei problemi e dei ritmi
che la vita di oggi impone. Il matrimonio cris ano, celebrato in chiesa, si basa su una
scelta libera e consapevole consacrata dal sacramento. Gli incontri di preparazione
al matrimonio intendono essere uno strumento concreto per aiutare i fidanza nella
costruzione del loro proge o cris ano, perchè il loro amore e la loro vita quo diana
diven no segno dell’amore di Dio, loro stessi messaggeri dell’impegno cris ano e,
quindi, dono e ricchezza di tu a la comunità.
L’esperienza di una coppia animatrice
Un bel gruppo di ragazzi entusias dell’amore che
stanno vivendo, ma consapevoli delle difficoltà che la
vita, inevitabilmente, porrà loro. Il pensiero comune
è stato quello di affrontare il cammino con serietà
ed impegno perché solo così si potrà COSTRUIRE un
matrimonio solido: questo è l’augurio sincero che
facciamo a queste coppie che entrano a far parte
delle nostre comunità. La novità degli incontri è stata
quella di aver seguito coppie di giovani fidanza delle
parrocchie di Rivoli, divisi in due gruppi, affianca da
qua ro coppie di sposi, con l’ausilio dell’a vissimo
don Paolo. I due gruppi hanno condiviso alcuni momen delle serate e sopra u o un intenso week end
a Susa dove il clima di in ma condivisione ha creato
for legami. Don Paolo ha contribuito notevolmente allo svolgimento delle serate sia so o il profilo
spirituale che umano, rivelando la sua energica, disincantata ed a enta conoscenza delle coppie che
quo dianamente fra fa che e gioie rinnovano quel
SI d’amore!
L’organizzazione degli incontri
• ogni sessione prevede se e incontri a cadenza se manale
ed un ri ro in un fine se mana
• gli incontri sono coordina da un prete e da coppie di sposi
• non si tra a di lezioni ma di un sereno dialogo tra persone
adulte
• alcuni obie vi degli incontri :
- prendere coscienza dei valori del matrimonio;
- chiarire il significato degli elemen fondamentali
del Matrimonio Cris ano: libertà, fedeltà,
indissolubilità, fecondità;
- prendere coscienza del dono rappresentato dal
Sacramento del Matrimonio;
- rifle ere sulla fede e approfondire il senso del loro
cammino religioso sia nelle sue esigenze sia nelle
sue potenzialità;
• sono già organizzate le sessioni di incontro per tu o il periodo da O obre 2009 a Maggio 2010
• le iscrizioni si effe uano presso la segreteria della parrocchia della Stella
• per ogni altra informazione potete rivolgervi alla segreteria
oppure dire amente ai parroci
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TERRITORIO
E’ chiamata confidenzialmente chiesa
“MIA” quasi ad indicare un senso di appropriazione da parte delle persone che
la frequentano e che ne hanno fa o mezzo e segno della loro appartenenza alla
parrocchia. “Sono della chiesa MIA” dicono gli abitan di Borgo Uriola. E’ la chiesa
dedicata a Maria Immacolata Ausiliatrice
di Piazza Cavallero, succursale della chiesa parrocchiale di San MarƟno Vescovo,
a Rivoli. Il prossimo 8 dicembre 2009 la
chiesa MIA compirà 25 anni di vita. Nella festa dell’Immacolata Concezione di
Maria del 1984 la chiesa era stata aperta
al pubblico ed il parroco, Don Domenico
Busso, vi aveva celebrato la prima solenne Santa Messa. Era stata posata la prima
pietra il 6 novembre del 1983 .
La chiesa Maria Immacolata Ausiliatrice
è nata da un’esigenza di piazza. Lo sviluppo della zona ai piedi della collina, il
sorgere dei palazzi e delle ville aveva fatto sen re l’esigenza di un centro religioso
più vicino. La chiesa parrocchiale so o al
castello era troppo lontana, il senso della
tradizione che legava all’an ca chiesa di
San Mar no non era più sen to dai nuovi
nuclei familiari della zona, in prevalenza
meridionali e vene , ed il richiamo della
prima an ca chiesa parrocchiale, quella
di San Mar no ai Campi, si faceva sen re forte. Sorge infa poco lontano il cioché rot, l’an co campanile della primi va
chiesa parrocchiale del 1200. Perché non
ricostruire qui in basso, non più tra i campi, ma tra i palazzi una nuova vera chiesa?
Nel 1964, per seguire la crescita della
borgata Uriola, un capannone in lamiera
era stato trasformato in piccola chiesa e
funzionava come centro spirituale per le
Messe domenicali e per i catechismi. Ma
ora che il capannone non reggeva più e
la borgata era diventata ci à si voleva
qualcosa di nuovo e di grande: non un
semplice luogo di culto per la zona, non
La chiesa MIA 25 anni dopo
di Remo Lardori
un prolungamento della chiesa parrocchiale, ma una vera grande chiesa,
con i locali per il sacerdote, il salone per l’ oratorio, le aule per i catechismi, un centro di vita cris ana che desse vita ed anima alla comunità della
zona bassa di Rivoli. Nasceva così la chiesa Maria Immacolata Ausiliatrice,
voluta dal Parroco Don Domenico Busso, dall’anziano Vicario Don Ma eo
Peroò, da Don Luigi Ghilardi e da tu a la comunità che si strinse a orno
a loro con un entusiasmo senza preceden , paragonato dallo storico di
Rivoli, Domenico Tavolada, a quello dei parrocchiani di San Mar no nel
1661 che “a piedi o con carre , portavano in ogni ora del giorno e della
no e pietre e ghiaia prelevandole dal Sangone o dalla collina” per ricostruire la loro chiesa parrocchiale. In altro modo e con altri contribu è
successo così anche per la nuova chiesa di piazza Cavallero: molte persone ricordano ancora con commozione la partecipazione viva della gente,
delle famiglie, dei gruppi, perché quella era la “loro” chiesa: appunto la
chiesa MIA!
LE CELEBRAZIONI DEL 25°
nella chiesa MIA di piazza Cavallero
Domenica 29 novembre - ore 11.00
Celebrazione eucaris ca - presiede don Giovanni. Pomeriggio con le famiglie.
Da lunedì 30 novembre a lunedì 6 dicembre - ore 6.00 e ore 18.00
Celebrazione eucaris ca con riflessione, lodi e vespri
Domenica 6 dicembre
ore 10.30 - Santa messa di ringraziamento con gli agricoltori a San Rocco
ore 11.00 Celebrazione eucaris ca - presiede don Paolo. Pomeriggio con le
famiglie.
Lunedì 7 dicembre
ore 15.00 - Celebrazione eucaris ca per anziani e ammala con il sacramento dell’unzione degli infermi. Presiede don Mauro, cappellano dell’Ospedale
di Rivoli
ore 21.00 - Concerto del coro di San Mar no
Martedì 8 dicembre - Solennità di Maria Immacolata
ore 11.00 - Solenne celebrazione eucaris ca con don Domenico, don Fabrizio e i diaconi Bruno e Giuseppe. Pranzo comunitario. Pomeriggio con le
famiglie.
ore 17.00 - Benedizione dei bambini
GIOVANI
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L’ Estate Ragazzi elementari 2009
di Mariangela Zamariola
San Mar no
Gli incontri di programmazione preceden e il pomeriggio di
festa trascorso insieme all’oratorio MIA, dopo avere ricevuto
durante la Messa il “mandato” per la par colare missione parrocchiale es va, hanno legato tra loro gli animatori impegna
in un lavoro non facile di volontariato. Pun di incontro tra i ragazzi delle qua ro parrocchie sono state le gite insieme al parco
acqua co di As Lido, a Colle Don Bosco, al mare a Celle Ligure.
Dis nguevano le parrocchie i colori delle maglie e con lo stesso
simbolo (un puzzle appunto di qua ro pezzi): azzurro San Marno, giallo la Stella, rosso San Bernardo, verde San Bartolomeo.
Straordinaria poi è stata la giornata del primo Luglio: oltre mille
ragazzi delle E. R. delle parrocchie di Rivoli si sono ritrova a giocare insieme nella ma nata al Castello, poi, dopo un chiassoso
corteo che ha sfilato per via Piol, pranzo e spe acolo ai giardini
Lamarmora fino alle 16 del pomeriggio. Un brulicare di bimbi e
ragazzi che non ha lasciato indifferente la ci à, meravigliata per
tanto baccano e tan colori. Estate Ragazzi, una bella esperienza di unità, servita a rompere il cerchio ristre o della “mia parrocchia”, sopra u o per gli animatori ormai pron a darsi una
mano tra loro, a proge are ed a muoversi insieme.
San Bernardo
Che qua ro parrocchie diverse e neppure vicine
lavorino con programmi e finalità uguali e riescano
ad avere momen di conta , potrebbe essere un
bell’obie vo da raggiungere, forse un po’ difficile da
realizzare… In realtà è successo qualcosa del genere
nell’a vità es va delle qua ro parrocchie di Rivoli
di San Bartolomeo, San Bernardo, Santa Maria della
Stella e San Mar no. L’occasione è stata l’Estate Ragazzi con tu e le inizia ve che da essa hanno avuto
origine. Le E. R. negli oratori delle qua ro parrocchie ci adine sono iniziate contemporaneamente
appena terminate le scuole, per qua ro se mane
nella parrocchia di San Mar no, per tre nelle altre:
stessi temi, stesse proposte educa ve, stessi can .
San Bartolomeo
Santa Maria della Stella
I ragazzi al lago dei seƩe colori
GIOVANI
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L’ estate ragazzi medie:
volare si può!
Lunedi 15 giugno iniziò la nostra avventura….un’avventura diversa dal solito:
tu i ragazzi delle medie della Stella, San
Bernardo, San Mar no e San Bartolomeo
si sono uni per vivere insieme un’esperienza nuova, sia per loro che per gli animatori. Lungo il nostro percorso abbiamo
incontrato i personaggi che ci hanno accompagnato per tu a l’estate ragazzi. Il
tema affrontato durante le tre se mane
è stato “L’isola del tesoro” in cui ogni giorno si scoprivano personaggi nuovi che affrontavano svaria temi: amare gli altri, la
tentazione, l’abbandono, l’accoglienza…
che ci hanno portato ad affrontare delle prove. Il prezioso tesoro che i ragazzi
hanno trovato a fine estate ragazzi è stato
quello di scoprire l’importanza della vita,
amare non soltanto la propria vita ma anche quella degli altri. Il nostro remare per
acque sconosciute si è trasformato in un
volo a cielo aperto verso Bousson dove
per una se mana abbiamo vissuto l’avventura più bella ed emozionante. In que-
sta se mana ci ha accompagnato il nostro amico Jonathan Livingston, un
gabbiano che ci ha insegnato a volare e a credere in noi stessi. Per arrivare
a questo obbie vo la fa ca è stata tanta…ma proprio fa cando abbiamo
capito l’importanza di avere amici su cui contare. E’ stata un’ esperienza
indimen cabile per ognuno di noi. Siamo par come giovani gabbiani
inesper che hanno capito che VOLARE SI PUO’.
Estate ragazzi medie
Campo estivo adolescenti
di Simone Genovese
Direzione Chateaux Beaulard, siamo paril 14 luglio dalla stazione di Alpignano
intorno a mezzogiorno, euforici ed allegri,
pron a vivere un’esperienza sicuramente forma va u le anche a consolidare il
nostro gruppo composto da ragazzi na
negli anni 1992-‘93-‘94.
Il tema del campo ha riguardato i sogni,
da intendersi come i “sogni nel casse o”;
scelto con molta a enzione poiché coinvolge nel profondo ognuno di noi.
Segui scrupolosamente durante le a vità, gli animatori Luca, Antonella, Daniele
e Chiara insieme a Don Andrea ci hanno
offerto molteplici spun di riflessione toccando mol temi a uali collega ai sogni.
Pur essendo un campo forma vo, non
sono manca i momen di diver mento
e di aggregazione a raverso diversi giochi
molto diverten come ‘Il Piromane’ classico gioco no urno a squadre oppure la
caccia al tesoro fotografica.
Naturalmente i momen di preghiera erano parte viva e a va delle nostre giornate, al ma no con l’ora della Luce e alla
sera con l’ora delle Stelle; molto spesso
infa , la preghiera offriva
spun di riflessione per affrontare meglio l’a vità che
la seguiva.
Un’esperienza che sicuramente non dimen cherò
perché è stata capace di
offrirmi tan momen indimen cabili, dalla preghiera
al tempo libero; nonostante avessimo a disposizione
solo una se mana, il clima
del campo è stato bello, tra
mille risate e i molteplici momen di condivisione gli uni
con gli altri, nei quali ho scoperto un altro dono grande
di Dio…gli amici.
GIOVANI
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Dopo un anno di lavoro, studio e impegni vari cosa c’è
di meglio di una rilassante
vacanza al mare, culla dal
suono delle onde che si infrangono sul bagnasciuga?
...La risposta a questa domanda forse non è poi così
scontata: noi 14 giovani delle parrocchie di Rivoli oggi
possiamo dire che qualcosa
meglio di questa immagine
“paradisiaca” c’è!
Non siamo pazzi, semplicemente tes moni, perché il
meglio l’abbiamo vissuto e si
chiama “Cammino di San ago”. Si tra a probabilmente
del pellegrinaggio più famoso al mondo e noi quest’estate abbiamo voluto essere
una piccola parte di quei
milioni di pellegrini che si
recano a piedi a San ago de
Compostela. Dal 3 all’11 agosto abbiamo infa percorso
più di 200Km con il nostro
zaino a spalle lungo un senero, guida semplicemente
da frecce e cartelli.
Siamo par
in una no e
d’estate senza sapere con
certezza quello che avremo affrontato nei giorni a
venire; avevamo ascoltato
tes monianze, visto video,
visitato si internet ma nulla
è sufficiente per “prepararsi” ad un’esperienza unica
come questa: viverla in prima persona è tu ’altra cosa!
Diventa persino difficile scrivere qualcosa di sensato che
possa rendere gius zia alla
bellezza di questa avventura.
Aver fa o il Cammino di Sanago non significa solo aver
camminato per giorni da un
luogo all’altro per giungere
ad una meta. Questo pellegrinaggio è stato molto di
più! Ovviamente lo sforzo,
la fa ca e i dolori l’hanno
fa a da padroni (date le più
o meno 7 ore di cammino
In Cammino verso Santiago
giornaliere) ma la potenza di un’impresa
simile è stata anche quella di riuscire a far
passare in secondo piano ques aspe ,
inevitabilmente scalza dall’entusiasmo,
dalla gioia del vivere insieme, dalla voglia
di condividere. Fare il Cammino di Sanago in gruppo ha avuto aspe posi vi
e nega vi. Era più difficile trovare posto
negli ostelli per tu , c’era chi era più in
forma e chi invece era provato dalla fa ca, ma per due se mane quel gruppo è
stata la nostra famiglia, erano le persone
con cui si mangiava, con cui si dormiva,
con cui si rideva, con cui ci si aiutava nei
momen di difficoltà…e con cui si pregava. La preghiera è stata una costante nel
nostro cammino. Inevitabilmente abbiamo notato come altri pellegrini invece
non vivessero questa dimensione durante
il cammino, o la vivessero in modo diverso dal nostro; altri ancora talvolta si sono
aggrega a noi!
Come de o, essa era costantemente presente scandendo i momen delle nostre
giornate: le lodi al ma no dopo già qualche ora di camminata, la messa pomeridiana nella località in cui si giungeva e la
compieta prima di andare ad infilarsi dentro il sacco a pelo.
È bellissimo ripensare a ques momen
e capire che abbiamo pregato e cantato
veramente ovunque: nei boschi, in chiese o cappelle ogni giorno diverse, per la
strada, in una can na, nella ca edrale di
San ago, in spiaggia e in aeroporto!
È bello perché in ques momen si comprende che è proprio vero che quando
due o più persone sono riunite nel Suo
nome, allora Gesù e in mezzo a loro: non
importava dove fossimo, e in che condizioni, sapevamo che Lui era sempre con
noi e che camminava davan a noi come
ad invogliarci a non arrenderci alle prime
difficoltà, a non dire “basta” ma a con nuare a camminare sulle sue orme. Una
delle lezioni di un pellegrinaggio forse è
proprio questa: siamo torna perché abbiamo camminato, siamo sta riconosciu(a raverso la Compostela) pellegrini
effe vi, ma quello che davvero bisogna
ricordare è che c’è Qualcuno che ha cam-
minato prima di noi e che cammina ancora oggi davan a noi per mostrarci la
strada.
Altro aspe o del cammino è stata la meditazione. I paesaggi, le persone che si incontravano, i discorsi con i pellegrini compagni di avventura o anche i silenzi sono
sta s molo in cer momen per una
meditazione personale su qualsiasi aspetto della propria vita e magari, chissà, in
quei momen sono state trovate delle
risposte…o addiri ura sono sorte altre
domande, ma fanno parte del gioco anche quelle. Quando si fa un pellegrinaggio, o comunque un viaggio, il momento
in cui si arriva alla meta è forse quello più
a eso, e arrivare di fronte alla Ca edrale di San ago è stato per noi il culmine
dell’emozione.
Volutamente verranno spese a riguardo
poche parole: la magia che nasce una volta arriva alla meta, dall’essere finalmente faccia a faccia alla ca edrale dopo le
fa che affrontate (vuoi o non vuoi siamo
umani anche noi e dopo più di 200Km il
fisico cominciava ad essere stanco - tranne quello di don Andrea che pare non abbia avuto cedimen - ) è indescrivibile e
ha suscitato in noi sicuramente emozioni
diverse e profondamente personali, tes moniate dalle risate, dalle lacrime, dai
silenzi o dalle mille parole de e una volta
giun a des nazione.
Al termine mi perme o di aggiungere
un pensiero personale ma che credo sia
condiviso da tu . Sembrerà banale ma
ringrazio di cuore don Andrea in qualità
di organizzatore dell’impresa ma anche e
sopra u o di amico che s amo pian piano conoscendo sempre più; grazie a quei
componen del gruppo che ancora prima di par re si sono mossi affinché tutto andasse nel migliore dei modi (e così
è stato) e grazie a tu o il gruppo, perché
nessuno di noi si è mai risparmiato e ha
sempre dato se stesso agli altri, anche nei
più piccoli ges quo diani o nei semplici sorrisi e questo contribuirà a rendere
quest’avventura indimen cabile!
Uno dei 14 PEREGRINOS
GIOVANI
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Trofeo Sambe
e sere d’ estate
a San Bernardo
A metà degli anni ’90 era un punto
fermo dell’estate di San Bernardo, in
mol ne sen vano la mancanza…… e
quest’anno è tornato! A furor di popolo! Il torneo di calcio sul campo di San
Bernardo!!! Si è svolta tra metà giugno
e metà luglio infa la prima edizione
del rinato “Trofeo Sambe”, torneo di
calcio a 8, che ha visto la partecipazione di ben 12 squadre. Grazie al consueto entusiasmo ed all’incoraggiamento
di don Andrea, i giovani di San Bernardo hanno unito le forze e con grande
sintonia e voglia di stare insieme e fare
comunità si sono adopera perché il
torneo avesse successo e fosse soprattu o un momento di incontro e di festa
tra giovani della zona e giovani provenien da fuori. La Comunità Capi Scout
Rivoli 4 e la Comunità Giovani di San
Bernardo hanno lavorato fianco a fianco, con la convinzione di chi ha voglia di
far bene e di conoscersi meglio anche
a raverso queste inizia ve. Con questo
spirito, il torneo non poteva che essere
un successo! Lealtà, corre ezza, voglia
di diver rsi: queste le linee guida che
hanno cara erizzato le serate di gioco.
Complimen alla squadra del Valledora, vincitrice del torneo! E complimen
anche a tu i partecipan , perché è
grazie a loro che il torneo è stato un
momento di festa per tu . Ma i giovani non si sono ferma al torneo, ed
in occasione delle serate del venerdì,
subito dopo le par te, c’è stato modo
di fare festa e fare aggregazione anche
grazie alle “Sere d’estate”, concer dal
vivo e serate danzan . Un’occasione in
più per stare insieme e diver rsi ascoltando musica e ballando, dalla musica
“disco” alle danze occitane. Grazie a
chi ha partecipato a queste serate! Siamo già pron per il prossimo anno, vi
aspe amo! Un grazie par colare va a
chi si è preso cura della preparazione
del campo!
Co.Ca. Rivoli 4 e Co.Gi.
L’ ultima enciclica
di Papa Benedetto XVI
Il noviziato
degli scout
Rivoli 4
ad Assisi
Il branco degli scout
Rivoli 4 a Reppia
La le era enciclica sulla globalizzazione, una enciclica sociale “Caritas in
veritate”: è questo il tolo della nuova enciclica di Benede o XVI, la terza
del suo pon ficato, dedicata ai temi
sociali.
L’analisi di Benede o XVI riguarda
quindi i problemi pos dal processo
di globalizzazione e la necessità di un
umanesimo che concili lo sviluppo
sociale ed economico con il rispe o
dovuto alla persona umana e con un
giusto rapporto tra le categorie sociali, a enuando le eccessive disparità
tra ricchi e poveri. Povertà, pace, cooperazione internazionale, disarmo,
guerre su fon energe che e ambiente, globalizzazione, divario digitale,
microcredito: sono tu temi tocca
nel documento.
GIOVANI
10
Il Clan Brownsea
Diciannove ragazzi scout in servizio in Romania
Quarantadue ore di pullman
da Torino, sulla linea Lisbona
Costanza. E’ stato questo il
primo impa o con una realtà diversa, quella di chi ogni
anno ripercorre questa tra a
per raggiungere la propria
famiglia, quella di persone
che fanno parte del nostro
quo diano, ma con le quali
raramente ci relazioniamo.
La nostra des nazione era
Oneş , nella provincia di Bacau, dove risiede la comunità
delle suore di Gesù Redentore cui fa capo suor Michela,
l’accompagnatrice del nostro
cammino di servizio. Ci siamo
divisi in gruppi: uno ha operato presso la casa di Slănic,
a 40 chilometri da Oneş
, dove le suore hanno una
casa adibita ad orfanotrofio
per i bambini più piccoli (2
ai 10 anni); tre gruppi hanno operato in tre parrocchie
nell’organizzazione e nell’attuazione dell’estate ragazzi;
un ‘altro gruppo si è reso
disponibile nella manutenzione della casa di Oneş ,
che al suo interno ospita
adolescen e ragazze madri.
In quei giorni abbiamo preso
conta o con problemi diversi, da quello dell’abbandono
e della distruzione delle famiglie, che
si leggeva negli occhi pur sorriden dei
bimbi, a quello del difficile inserimento
nelle a vità delle ragazze che rimangono in casa o dei ragazzi già al lavoro nei
campi, ma anche con la grande fede che
sos ene l’impegno quo diano delle suore. Nel nostro zaino abbiamo riportato a
casa oltre la bellezza incontaminata della
natura rumena anche quella dei bimbi di
due anni tanto precisi nel ves rsi e nel
rifarsi il le o, l’ospitalità delle suore e
delle parrocchie che ci hanno accol , lo
sforzo dei ragazzi di Oneş nel farci da
interpre , i sorrisi che la gente ci rivolgeva nel vederci, la soddisfazione, come
fosse il miglior regalo, per un palloncino o
una caramella dona . Che cosa sos ene
queste realtà? Ce lo ha ripetuto tante volte suor Michela: la preghiera, l’impegno
missionario, l’aiuto materiale. L’abbiamo
capito sul campo: la preghiera e l’impegno personale non possono mancare,
ma la comunità si sostenta anche grazie
alle generosità di chi viene a conoscenza
di queste realtà. Per questo ci s amo ora
a vando: realizzeremo una Veglia Rover,
momen di riflessione e di svago per fare
conoscere nelle qua ro parrocchie la
nostra esperienza e lanciare la proposta
delle adozioni a distanza. Con una donazione minima di 100 euro all’anno è possibile ado are a un bambino e toglierlo
dalla miseria, dalla fame e dall’abbandono. Con nueremo così il nostro impegno.
Gruppo Scout Rivoli 1
Il clan in Romania
ReparƟ Vega e Chaberton
a Demonte
Vuoi darci una mano?
Bonifico bancario indirizzato a:
Funda a “VICTORINE LE DIEU”
Banca Comerciala Romana - Oneş (Bacau) Romania
C/C nr. RO51 RNCB 0030013805090003 / EURCOD
SWIFT: RNCBROBU.
Oppure Eurogiro a nome di:
Suor MARTINIELLO MARIA MICHELA
Calea Marases , 60- 601145 Oneş (BC) Romania
Mail: [email protected].
Reparto Sirio a Pragelato
Il branco a Pian delle Bosse
In Romania con i bambini
GIOVANI
Dove osano
le aquile
Siamo par
il 25 luglio, in una giornata d’estate calda e torrida, ada a per
prendere un treno. I treni portano sempre lontani, e così è stato anche stavolta:
noi siamo anda a Colico, da lì iniziava la
nostra avventura. Siamo un gruppo di ragazzi scout di diciasse e anni, guida da
due capi adul : un Noviziato, un gruppo
ristre o di giovani che si prepara all’entrata in Clan, il mondo dei grandi, della
maturità, delle responsabilità. C’era ansia, nei nostri occhi, ma anche aspe a ve
e felicità per tu a la vita che c’è ancora
da scoprire, provare, assaggiare. E quale
occasione migliore che la Route?
La Route è il momento dell’anno scout più
importante. E’ un momento di cammino,
di crescita, di comunità. E’ sopra u o un
momento che ci si sceglie da sé, da organizzare, pensare, volere. Noi, l’abbiamo
voluta così. Siamo par
alla scoperta
della Val Codera, che per le persone in
generale è soltanto il nome di una valle
situata in Lombardia, ma in realtà è molto più che questo. E’ una tes monianza,
ed è una tes monianza che rimanda allo
scou smo. E’ un posto a cui riconduciamo le nostre radici. Nel 1928 l’A.S.C.I.
(oggi A.G.E.S.C.I.), l’Associazione dello
scou smo ca olico, venne soppressa dal
regime fascista. Ma un gruppo inizialmente ristre o di ragazzi decise di resistere con nuando a fare scou smo, e così
vennero a raccogliersi dalle varie par di
Milano quelle che diventarono in seguito
le Aquile Randagie. E la Val Codera diventò un vero e proprio luogo di ritrovo per
loro. Una valle inesplorata e quasi disabitata che offriva loro tu o ciò che chiedevano e di cui avevano bisogno: semplicità,
luoghi sicuri, natura. Noi abbiamo scelto
di a raversare questa valle a piedi, con i
nostri zaini sulle spalle e i sorrisi sulle labbra, sia per ricordare gli scout che prima
di noi vi avevano messo piede e scoprire
la loro storia, sia per camminare in mezzo alla natura in una valle incontaminata,
partendo in semplicità, con la sola voglia
di diver rci e crescere insieme, e supera-
11
re i nostri limi . Perché il bello di avere
dei limi è quando poi si cerca di superarli insieme, ponendo la linea del possibile
un po’ al di là di dove l’avevamo messa in
precedenza. Arrivare sulla ve a, al passo
dell’Oro (2526 metri slm), ci ha fa o un
po’ questo effe o: di aver superato quel
nostro limite. Arrivare là, dove solo osano
le aquile, guardare giù e vedere quell’immensa distesa di verde, pra e cielo, e
davan a noi la valle, immensa e forte, in
tu a la sua bellezza. E voler restare lì per
sempre. Noi invece siamo torna , un po’
ammacca e selvaggi, con gli occhi umidi
per le troppe stelle e le gambe abbronzate per il troppo sole, le spalle rafforzate,
lo stomaco in subbuglio per i cibi in scatola. E siamo torna per raccontarlo e fare
esperienza del nostro cammino. Sei giorni
sperdu in una valle del genere non bastano, forse, per comprendere tu o quel-
lo che c’è da capire sulla natura e la storia che l’avvolge.
Ma spesso, la sera a orno
al fuoco, pensavamo a tu
quei ragazzi che non hanno
mai provato un’esperienza
del genere, mai nemmeno
immaginato ciò che lo scousmo riserva, a tu quelli
che non sanno cosa voglia
dire fare una Route, e fare
una Route del genere. Abbiamo capito che siamo proprio fortuna . E che ci sono
cose che mol non possono
capire o non farebbero mai,
ma che noi siamo orgogliosi di
fare: siamo orgogliosi di spingerci dove osano le aquile.
Il Noviziato del gruppo
scout Rivoli 2
Il Clan del Rivoli 2
in Ardeche
Il Branco Rocce
Bianche a Stroppo
Reparto Sirio Dragone a Dronero
Route del noviziato
a Val Codera
TERRITORIO
12
Presenze religiose sul nostro territorio
a cura di Lidia Cuva
Padri Giuseppini del Murialdo
Corso Francia, 15
10098 RIVOLI (Torino)
Telefono Comunità: 011.950.36.66
E-mail: [email protected]
www.sangiusepperivoli.org
Missionari della Consolata
Via 1° Maggio 3
10098 Rivoli (To)
Telefono: 011.958.67.91
Fax: 011.958.09.07
E-mail: [email protected]
h p://it.ismico.org
L’Is tuto dei Missionari della Consolata è sorto a Torino il 29 gennaio 1901
per opera del Beato Giuseppe Allamano
(1851-1926), sacerdote della diocesi di
Torino, formatore di sacerdo , re ore del
santuario della Consolata, uomo di spicco
nella chiesa del suo tempo.
Dando “una famiglia” a quan sen vano
la vocazione di consacrarsi all’evangelizzazione del mondo, formulò anche un metodo di lavoro apostolico, basato sull’annuncio del vangelo e l’elevazione umana
delle persone, ravvivando, nello stesso
tempo, la coscienza che ogni ba ezzato e
ogni chiesa devono “andare oltre” i propri
confini, per me ersi al servizio dei più bisognosi in qualsiasi parte della terra.
La casa di via I Maggio, eredità di Mons.
Demichelis, è profondamente legata alla
presenza di Giuseppe Allamano, il quale
vi trascorse la convalescenza in seguito
a una grave pleuropolmonite doppia che
si stroncò improvvisamente al quarto
giorno, cosa eccezionale in medicina. Ed
è proprio a Rivoli che nasce l’ispirazione
della fondazione dell’Is tuto Missioni
Consolata.
La “Congregazione di san Giuseppe” è nata dal cuore, ricco di fede in Dio
e di sensibilità verso il prossimo bisognoso, di san Leonardo Murialdo
(1828-1900), ed è stata fondata a Torino il 19 marzo 1873, nel Collegio Argianelli, di cui il Murialdo era re ore. Questa is tuzione aveva lo scopo
di assistere, educare cris anamente e addestrare al lavoro professionale i
ragazzi poveri, orfani e abbandona .
Il Murialdo, in questo contesto educa vo e animato dalla sua precedente
esperienza apostolica con i ragazzi della periferia di Torino, dopo un lungo
discernimento, dà inizio alla congregazione con la precisa finalità, come
dice la prima regola del 1873, di dedicarsi “alla cris ana educazione dei
giovani poveri, orfani o abbandona od anche solo discoli”, cioè bisognosi
di essere risca a da una vita moralmente disordinata. Pur essendo questo lo scopo primario, tu avia la congregazione può “venire in aiuto agli
adul appartenen alle classi operaie con l’istruzione e la predicazione”.
Come tolare, patrono e modello della congregazione, i cui membri sono
chierici e fratelli laici, fu scelto san Giuseppe, l’umile ar giano di Nazaret
e sopra u o l’educatore esemplare di Gesù. Da lui la congregazione deve
imparare quella pedagogia che trova la sua sintesi nella carità evangelica
e quello s le di vita, fa o di comportamen e a eggiamen personali
e comunitari, che si compendiano nelle virtù cara eris che dell’umiltà e
della carità.
TERRITORIO
13
Salesiani
Oratorio Don Bosco
Via Stupinigi, 1
10098 Cascine Vica - Rivoli (TO)
Tel. 011.959.18.40
Fax 011.957.27.62
E-mail: [email protected]
www.donboscorivoli.it
Le suore del Salotto:
Figlie della Carità
di San Vincenzo De’ Paoli
Via Grandi, 5
10098 RIVOLI (TO)
Tel. 011.956.17.15
Fax 011.956.45.70
E-mail: [email protected]
www.salfior.it
Gli “Is tu Riuni Salo o e Fiorito” situanel Centro Storico di Rivoli, via Grandi,
5, nel Distre o Scolas co 25, si compongono in un unico complesso scolas co,
così denominato in seguito alla fusione
avvenuta il 20 giugno 1961 dei due Is tu
“Salo o” fondato nel 1837 e riconosciuto
come Ente Morale nel 1862, e l’Is tuto
“Gioachino Fiorito” fondato nel 1906.
Scopo dei due Is tu situa entrambi in
via Grandi a Rivoli era “l’educazione delle figlie povere di Rivoli”. La direzione dei
due Is tu fu affidata alla Congregazione
delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’
Paoli.
L’Ente si prefigge di offrire un servizio di
promozione umana e sociale della persona. Finalizza la sua azione all’educazione,
all’istruzione e alla formazione, secondo
la visione cris ana della vita, senza operare alcuna dis nzione di credo religioso,
di sesso e di nazionalità.
A tal fine is tuisce e ges sce a vità scolas che di ogni ordine e grado, a vità di
orientamento e formazione professionale, a vità culturali ed educa ve.
La presenza dei salesiani di don Bosco a
Rivoli inizia nel 1963 con l’apertura del
Centro Catechis co per lo studio e la
pubblicazione (editrice Elledici). Da subito i salesiani radunano i ragazzi di un
quar ere in piena espansione popolare
e povero di proposte, aprendo un oratorio. In un secondo tempo viene costruito
un moderno edificio con palestre, teatro,
cinema, sale giochi, sale polifunzionali e
campi spor vi.
A ualmente, l’Oratorio don Bosco rappresenta un punto di riferimento non solo
per il quar ere ma per tu a la ci à di Rivoli e i comuni limitrofi. Il centro, aperto
a tu , accoglie bambini, ragazzi, giovani,
adul e famiglie. Se manalmente vi è un
passaggio di oltre 1.500 ragazzi.
Numerose sono le a vità proposte: l’animazione giovanile e la formazione dei minori, la pra ca spor va (pallavolo, basket,
ginnas ca ar s ca, danza, judo, karate,
calcio), il centro es vo, l’estate adolescen , l’animazione musicale, l’accompagnamento e il recupero scolas co.
LETTERA
AI
CERCATORI
DI DIO
In una sorta di dialogo tra
amici, i vescovi italiani in
questo importan ssimo
documento scri o in forma di «Le era», si rivolgono a tu coloro che
sono alla ricerca del volto
del Dio vivente. Con rispe o e amicizia, vogliono parlare a tu i cercatori di Dio, cioè a quegli
uomini e donne del nostro tempo che cercano
ragioni per vivere.
La Le era vorrebbe suscitare a enzione e interesse anche in chi non si
sente in ricerca, nel pieno rispe o della coscienza di ciascuno, con amicizia e simpa a verso tu .
Il testo parte da alcune
domande che sono diffuse nel cuore di mol :
“Dio, chi sei per me? E io
chi sono per te?”, per poi
proporre l’annuncio cris ano e rispondere alla
richiesta: dove e come
incontrare il Dio di Gesù
Cristo?
TERRITORIO
14
Clausura perchè?
È la domanda che mol ci pongono e si pongono dinanzi alla
nostra scelta di vita claustrale.
Perché rinchiudersi, quando il
mondo ha tanto bisogno di cuori che amino i fratelli, di mani
che lavorino per loro, di vite
spese senza riserva per operare
la pace, per assistere e confortare tan dolori, fisici e morali?
Sono domande comprensibili,
di fronte alle quali confessiamo
di trovarci “spiazzate”, in quanto le nostre risposte, per essere
valide e convincen , richiedono
di compiere un salto di qualità:
passare cioè da un’o ca puramente umana a un’o ca di
pura fede. La voglia quindi di
lasciar perdere è grande. Ma
ricordando che san Pietro nella sua prima le era ci chiede
di essere pron a rispondere a
chiunque ci chiede conto della nostra fede,
proviamo a dire qualcosa. Intanto ci pare che
la domanda, prima che a noi, dovrebbe essere rivolta a Gesù Cristo, il quale ha de o che
“non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”.
Già, è Lui che ci ha scelte, ci ha chiamate una
per una, ci ha chiesto di andare per intrecciare con lui un dialogo d’amore, da solo a sola.
Noi abbiamo soltanto steso le mani e ci siamo
lasciate portare nel deserto. Ebbene, se rivolgeste a lui queste domande, egli vi risponderebbe mostrandovi la sua CROCE, che è morte
per la risurrezione e la salvezza del mondo. La
clausura è l’ambiente necessario perché fiorisca in pienezza l’amore, forte come la morte;
che non vuole tes moni e trova in se stesso
la sua gius ficazione. Egoismo? Rifiuto del
mondo? paura di vivere? Chiusura in se stessi? Ricerca di quieto vivere, liberi da pesan
responsabilità? Solo chi conosce o immagina
il costo di questa scelta, può comprendere
come siano domande senza fondamento. Il
prezzo da pagare infa è alto e comprende
Canonichesse Lateranensi S. Croce
Via Querro, 52
10098 - Rivoli (TO)
Tel. 011.958.62.96
la rinuncia a TUTTO, anche e sopra u o a se
stessi; equivale a entrare in una dimensione
di fede nuda e oscura, nella quale Dio stesso
si nasconde agli sguardi del nostro cuore; vuol
dire essere una delle novantanove pecore che
il pastore lascia per andare in cerca dell’unica perduta. E bisogna amare quella pecorella
con lo stesso cuore con cui Gesù l’ama, accompagnare la sua ricerca con la nostra fedeltà e la nostra preghiera e rallegrarci con lui
quando ritorna all’ovile. Come spose di Cristo,
dobbiamo far nostri i suoi sen men e i suoi
desideri, che sono solo la salvezza del mondo
e di tu o il mondo; degli uomini e di tu gli
uomini. Non vogliamo, con quanto abbiamo
de o fin qui, negare la validità e la necessità
di altre vocazioni e di altri carismi. Certamente ad alcuni Dio affida il compito di essere le
sue mani, i suoi piedi, la sua bocca; a noi ha
affidato quello di essere il suo cuore. Diceva
però santa Teresa di Gesù Bambino che, senza l’amore, mani e piedi non si muoverebbero
mai verso i fratelli. Allora noi, con umile determinazione, diciamo ogni giorno come lei:
“Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò
l’amore. Così sarò tu o”.
(da uno scri o delle Carmelitane Scalze)
Le Carmelitane Scalze
Beata Vergine delle Grazie
Via Bruère, 71
10098 - Cascine Vica - Rivoli (TO)
Tel. 011.959.48.74 - 011.957.10.18
CONTATTI
Contatti
15
Uffici parrocchiali
Sacerdoti
Santa Maria della Stella
Don Giovanni Isonni
Parroco Santa Maria della Stella e
San Mar no
Cell. 339.660.41.41
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Ufficio: dal lunedì al sabato: ore 9.00 - 12.00
martedì e mercoledì: ore 15.30 - 18.00
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Tempo di ascolto (un sacerdote in ufficio):
lunedì e mercoledì: ore 18.45 - 20.30
San Bartolomeo Apostolo
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Don Andrea Zani
Parroco San Bernardo
347.843.71.34
[email protected]
Ufficio: lunedì e sabato: ore 9.30 - 12.00
martedì e venerdì: ore 9.00 – 12.00
mercoledì: ore 16.30 – 19.00
giovedì: ore 16.00 – 20.00
Don Paolo Ravarini
Vicario parrocchiale
Cell. 347.239.05.27
[email protected]
Tempo di ascolto (un sacerdote in ufficio):
mercoledì: ore 18.00 - 20.30
Don Mauro Petrarulo
Cappellano Ospedale di Rivoli
Cell. 328.546.69.34
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Diaconi
Giacomo Turi (S. Maria della Stella)
Cell. 347.799.90.50
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Giuseppe Peca (San Bartolomeo)
Cell. 338.858.73.90
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Lorenzo Cuccoƫ (San Bernardo)
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Bruno Zanini (San Mar no)
Cell. 349.230.41.61
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San Bernardo Abate
Viale Beltramo, 2 - Tel. 011 9584950
[email protected]
Ufficio: Da martedì a venerdì: ore 10.00 - 11.00
Tempo di ascolto (un sacerdote in ufficio):
mercoledì: ore 18.00 - 20.30
San Martino Vescovo
Piazza san Mar no, 2 - Tel. e Fax 011.958.79.10
sanmar [email protected]
Ufficio: martedì: ore 9.45 - 12.00
mercoledì: ore 16.00 - 19.00
sabato: ore 9.00 - 11.00
Tempo di ascolto (un sacerdote in ufficio):
San Mar no: martedì ore 18.45 - 20.30
MIA: giovedì ore 18.45 - 20.30
E-mail unica parrocchiale:
[email protected]
INIZIATIVE
16
Orario celebrazioni
Lunedì
08.00 San Bartolomeo
08.30 S. Maria della Stella
18.00 San Bernardo
Martedì
08.00 San Bartolomeo
08.30 MIA
09.00 San Bernardo
18.00 S. Maria della Stella
Mercoledì
08.00 San Rocco
08.30 S. Maria della Stella
15.30 San Francesco
18.00 San Bernardo
S. Maria della Stella
Giovedì
08.00 San Bartolomeo
08.30 S. Maria della Stella
09.00 San Mar no
18.00 San Bernardo
S. Maria della Stella
Anno pastorale diocesano
PASSIO CHRISTI, PASSIO HOMINIS
Anno Sacerdotale
“Passio Chris , passio hominis” è il tema che accompagnerà il cammino pastorale della
diocesi di Torino per vivere la straordinaria ostensione della Sindone che si svolgerà a
Torino dal 10 aprile al 23 maggio 2010. La contemplazione del volto del Figlio dell’uomo e dei mille vol segna del dolore, dalla ingius zia e dalle tante povertà che caratterizzano la nostra società, cos tuiranno il percorso proposto dalla diocesi a tu e le
parrocchie e a tu e le comunità cris ane della diocesi. Il primo venerdì di ogni mese,
a par re da o obre fino a marzo, tu e le comunità parrocchiali, le comunità di vita religiosa, i movimen e i gruppi ecclesiali saranno invita a confluire in una celebrazione
parrocchiale.
Calendario appuntamenti
19 e 20 seƩembre: Santa Maria della Stella - Festa patronale ci adina
27 seƩembre: Festa di Maria, Madre del Buon Rimedio (S.Bartolomeo)
4 oƩobre: Festa patronale di San Bernardo
Festa presso la chiesa di San Francesco
18 oƩobre: Giornata missionaria mondiale
Venerdì
08.00 San Bartolomeo
San Rocco
08.30 S. Maria della Stella
09.00 Gesù Salvatore
18.00 San Bernardo
S. Maria della Stella
1 novembre- Festa di Tuƫ i SanƟ: ore 15.00 - Rosario al Camposanto
Sabato - prefesƟva
17.00 Gesù Salvatore
17.30 MIA
18.00 San Francesco
San Bernardo
S. Maria della Stella
18,30 San Mar no
29 novembre - Inizio Avvento
Domenica - fesƟva
08.00 San Bartolomeo
San Rocco
09.00 San Bernardo
S. Maria della Stella
09.30 San Francesco
10.00 Gesù Salvatore
San Mar no
11.00 San Bernardo
S. Maria della Stella
MIA
San Bartolomeo
15.00 Cappella Ospedale
18.00 S. Maria della Stella
18.30 San Rocco
2 novembre - Commemorazione dei defunƟ: ore 10 - S. Messa al Camposanto
8 novembre - Festa patronale San MarƟno
15 novembre - Solennità della Chiesa Locale
Ri ro dei CPP dell’Unità Pastorale 36
8 dicembre - Immacolata Concezione
XXV Anniversario della benedizione della chiesa M.I.A.
16 dicembre - Inizio novena di Natale
Sacramento della RICONCILIAZIONE
Martedì
08.00-09.00
17.00-18.00
MIA
S. Maria della Stella
Mercoledì
08.00-09.00
17.00-18.00
19.00-20.00
S. Maria della Stella
San Bernardo
San Bartolomeo
Giovedì
08.00-09.00
17.00-18.00
San Mar no
S. Maria della Stella
Venerdì
09.30-10.30
17.00-18.00
21.00-22.00
Gesù Salvatore
San Bernardo
S. Maria della Stella
S. Maria della Stella
Sabato
16.00-18.00
S. Maria della Stella
Ogni sacerdote è sempre disponibile
a richiesta per la Riconciliazione.