Malamusik - CLEAN edizioni
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Malamusik - CLEAN edizioni
Pietra Montecorvino is one-ofa-kind: an authentic person, unafraid of the power of the real. Her talent comes from the ground up, her sense of humor from the world around her. She is outrageous, but there is humanity and delicacy underneath her explosive style. She grabs you by the collar and takes you on a journey into the unknown. She is a storyteller. And an actress. And someone I look forward to working with again, and seeing her explode upon the world. Pietra Montecorvino è unica nel suo genere, una persona autentica che non si lascia intimorire dal potere della realtà. Il suo talento è innato, il suo senso dell’umorismo deriva dal mondo che la circonda. All’apparenza può sembrare oltraggiosa, ma c’è umanità e delicatezza sotto le vesti del suo stile esplosivo. è una donna che sa prenderti per mano e portarti in giro nell’ignoto. È una narratrice, un’attrice, qualcuno con cui ho voluto lavorare a tutti i costi e che non vedo l’ora possa ‘esplodere’ nel mondo intero. John Turturro Foto Matthew Sussman Copyright © 2013 CLEAN via Diodato Lioy 19, 80134 Napoli telefax 0815524419-5514309 www.cleanedizioni.it [email protected] Tutti i diritti riservati è vietata ogni riproduzione ISBN 978-88-8497-245-3 Copyright © 2013 DVD Malamusik Editing Anna Maria Cafiero Cosenza Progetto grafico Costanzo Marciano Copertina Angelo Formisano Foto copertina Umberto Telesco Foto retrocopertina Luisa Terminiello Credits Estratto dallo spettacolo Malamusik di Pietra Montecorvino direzione artistica: Pietra Montecorvino arrangiamenti musicali: Eugenio Bennato light designer: Bruno Colella sound designer: Albino D’Amato chitarra battente, oud e violoncello: Erasmo Petringa contrabasso: Daniele Brenca con la partecipazione di Attilio Pastore e la voce di Massimiliano Colonna video dello spettacolo: Fulvio Bennato riprese video: Officine Sonore Network I quadri sono di Pietra Montecorvino, pp. 38, 44, 51, 54, 72, 90-91, 109 Si ringraziano: Ivana Annarita Ciro Patty Daniela Renato Malamusik nasce dall’idea e dall’esigenza di Pietra Montecorvino di mettere in scena un percorso musicale che attraversa Napoli, da interpretare in maniera folle e originale. L’artista compie un viaggio nella canzone napoletana classica, moderna, etnica; episodi di musica neomelodica scritta dai figli dei figli dei poeti di contrabbando. Gli arrangiamenti musicali e l’intuizione della “Malamusik” (Nu jeans e na maglietta, Nu latitante) sono a cura di Eugenio Bennato. Il DVD contiene I parte Lusingame Señorita Murì Indifferentemente Malafemmena Nu jeans e na maglietta Nu latitante Carmela II parte Brigante se more Tu si na cos grande Comme facette mammeta Addo’ sta Zazà Tutto cambia Senza voce Amante italiano ‘O surdato ‘nnammurato Sud 7 Prefazione 9 Sogni 13 L’amore 16 La depressione 20 I misteri 28 Il tempo 31 La religione 34 Lo spettacolo 37 Quello che non dici 39 La libertà 45 Come vorrei fosse Napoli 47 Il silenzio (ognuno si scrive il suo) 50 Buchi neri 52 Lettera d’amore mai spedita (buona per tutti o quasi, potete dedicarla a chi vi ama) 56 73 92 Racconti Attraverso il paradiso Il fiume La pazza Prefazione (foto di Armando Percuoco) T utti hanno qualcosa da dire ma nessuno dice la verità o meglio nessuno pare disposto a dare, a offrire quell’attimo di preziosa riflessione che appartiene a ognuno di noi. Tra tutti i romanzi scritti dai migliori autori navigano libri improbabili come questo mio. Perché? Cosa mai voglio raccontare me lo domando io stessa. Forse, la semplice necessità di raccontarmi senza scrupoli, parlare in prima persona senza tabù. Scrivere, nonostante il fatto che con una canzone riesco a esprimere tutto ciò che voglio e non voglio dire. Sono anni che mi esprimo senza veli, che, come una mitragliatrice, dico e faccio quello che penso. Oggi mi rendo conto di essere andata controcorrente con le mie idee e mi accorgo di quanto le mie scelte siano lontane dal mondo dell’apparenza. Non credo che l’Arte possa essere passeggera, l’Arte è per sempre e non può essere apparenza. L’Arte è essenza, l’essenza di un essere indifeso ed emotivo che non può vendere il culo per far parte di un mondo inesistente. Essendo una cantante ho potuto vivere la mia vita tra il bene e il male del palcoscenico, ma tenendomi sempre un po’ in disparte. Spesso mi sono addirittura sentita in imbarazzo per le invadenze altrui, per la spietatezza con cui le persone ottengono le cose e quell’incoscienza che spinge al potere, un potere che fa della sottocultura il padrone. Oggi pare serva chi non serve per servire a tacere per sempre. Intanto, l’essere umano pare riesca ad abituarsi bene a tutto e, perciò, a sopravvivere anche di questo. Coltivo la necessità di vivere, per questo motivo resto a meditare, a contemplare Arte, poesia e delicatezza che non va imposta, che deve essere goduta, assaporata, continuamente inventata. Foto Salvio Parisi 6 7 Il sogno N (foto di Armando Percuoco) on tutti ricordano quello che sognano, beh, io non faccio parte di questa schiera di persone; non solo mi ricordo tutto ma ne sono talmente dentro, che al risveglio cerco ancora di vivere quelle sensazioni e, solo nel pomeriggio mi rassegno a pensare “e va bè però è un sogno”. Non vorrei stare a dire che attraverso i sogni riesco a determinare meglio la mia realtà, il mio stato d’animo, ma riesco a sognare quello che voglio. È un mondo che non mi delude mai, riesco a stare al passo, è come una vita parallela, mi rende giustizia sempre. Non ho quasi mai sognato cose brutte, i miei sogni sono sempre onesti, giusti e questa stessa onestà si trasforma in qualcosa di principesco, di magico. A volte mi basta aprire le braccia per volare alto come solo nei sogni si può. A parte strani incubi, una volta sognai di essere una regina, la regina della Reggia di Caserta ed ero lì con i miei servitori, ma c’erano degli infiltrati che volevano derubarmi e scoprivo poi che erano i miei amici. Il giorno dopo feci lo stesso sogno ma gli infiltrati arrivavano con i pullman a derubarmi e a stuprarmi, veramente un sogno assurdo. Erano forniti di acqua, biscotti e tutto l’occorrente per la gita alla Reggia, io ero incuriosita ma turbata, questa era la sensazione. Riuscivo a vederli, addirittura a sentirli anche se ero altrove sana e salva, non so forse su una nuvola o forse in un luogo indefinito, ma, come in una palla magica, potevo vedere quello che succedeva nella Reggia. Mi sono poi svegliata, ma la sensazione di essere stata regina era più forte dell’evento dissacrante, dopotutto chi non ti vuole sfottere? Spesso sogno un uomo con il quale non ho nessun tipo di rapporto nella vita, l’avrò sognato almeno una ventina di volte da quando Foto Salvio Parisi 8 9 l’ho conosciuto, praticamente avrei una vita trascorsa insieme a lui da raccontargli. Lui nei miei sogni è l’uomo perfetto, mi prende per mano, mi porta in posti bellissimi e ogni volta che appare è sempre più innamorato, soddisfa ogni mia richiesta, di ogni tipo e mi dà baci lunghissimi che quasi manca l’aria. Una volta mi ha salvato la vita: ero appesa a un tetto, si era rotta una tegola ed era molto alto il salto che avrei dovuto fare, ma, come un angelo, arriva lui, mi solleva con estrema facilità come se non pesassi, e mi porta in una stanza con la moquette rossa. Una stanza vuota con delle scatole aperte con dentro macchinette per il caffè, compact disc, stampanti, cellulari e cose di questo tipo; non era un magazzino, né un deposito, forse un ripostiglio momentaneo dato che c’erano facchini che prendevano e portavano queste scatole. In ogni caso, lui mi aveva portato lì perché doveva darmi una cosa che nessuno poteva vedere, mi chiese di chiudere gli occhi, ma quando mi disse di riaprirli non c’era né più lui né più niente, la stanza era magicamente arredata e le scatole sparite, solo una tavola bianca apparecchiata con pietanze gustose messe lì quasi come scenografia; sembrava come se fossi stata messa in una scena da film, infatti, era proprio un set cinematografico e al tavolo c’era lui bellissimo in smoking che sorrideva. Ricordo ancora il gusto delle pietanze, era tutto così perfettamente finto che meglio non poteva esistere, lui mi dichiarava il suo amore, mi toccava i capelli, le spalle mentre io gustavo ogni sapore. Un sogno bellissimo, non avrei voluto mai più svegliarmi, le sue parole mi entravano letteralmente nel cuore, nello stomaco e nella pancia dandomi sensazioni fortissime. Eppure era solo un film ma sembrava vero, eravamo dei grandi attori ma allo stop finisce la scena e se ne va. Ritorna, poi, la stessa notte in un altro sogno. Giuro di non essere mai stata amata così in vita mia; a ogni risveglio mi rendo conto che è solo un sogno, eppure ogni volta lo conosco un po’ meglio. Ogni sogno è un’esperienza nell’anima e quella persona così estranea e assente è l’unico uomo che conosco veramente nel profondo, conosco la sua voce e i suoi respiri, i suoi baci, i suoi passi, i suoi segreti eppure non so chi sia, conosco la sua faccia ma non la sua vita, conosco la sua anima ma lui non conosce la mia. 10 Obbiettivamente non è facile distaccarsi da un sogno così frequente e così bello e poi, il fatto che lui esista per davvero mi sorprende, perché posso capire se l’avessi sognato una o due volte ma non ho mai sognato tanto un uomo nella mia vita. Un sogno così ricorrente è sempre lui così presente. è strano tutto questo, ci sono persone che nella vita ho amato veramente ma le ho sognate di rado, una presa per il culo perfetta che un po’ mi soddisfa e un po’ m’imbarazza ma non oso capire, non mi basta e poi stiamo parlando di sogni, perché approfondire? è così bello sognare, è solo un sogno e non può far male ma posso assicurare che quell’uomo non lo potrò mai più dimenticare. 11 (foto di Tony Scognamiglio) La religione P enso che la spiritualità sia una cosa personalissima e istintiva. Sicuramente ognuno di noi è influenzato dal posto in cui nasce, e se siamo Cristiani o Musulmani non è un caso. Litigi per questioni religiose sono assurde, è come litigare per sesso, e sappiamo quanto è insensato, ognuno fa il suo di sesso! La religione non può essere prigione, perché religione è libertà di credere o non credere, la cosa più importante di questo mondo. Io credo, e senza non saprei vivere. Ho bisogno di essere giudicata, anche se solo virtualmente, da qualcuno, di credere che al di là della morte ci sia un’altra esistenza, di convincermi che il bene sia meglio del male. Ho bisogno d’amore e credere, quindi, che anche tu mi ami. Non penso che la vita possa avere un senso se non ci fosse qualcosa al di là della nostra volontà. Sarà solo suggestione ma, ogni volta che mi sono rivolta a Dio, lui mi ha sempre ascoltata e, anche nei momenti più bui, non mi sono mai sentita sola. Non credo nei preti, nelle suore, nella Chiesa, ma credo in Dio. Preferisco la messa musulmana alla nostra, ma solo per una questione di spettacolarità e umiltà nei confronti della vita stessa. La stessa religione si rovescia contro quest’ultima, è una questione umana, è parte del progresso, e, quello che sarà valutando l’ignoranza di chi prega. Aspetteremo secoli per liberare le anime maledette. Aprirei le Chiesa ai poveri, e, con il potere della stessa, non permetterei mai al mondo la sopravvivenza. Ma questa è una questione politica, e quindi religiosa. Non ci si scontra mai per lo Spirito ma per eventuali poteri, sporchi poteri, che noi, poveri cittadini di un pianeta meraviglioso, ignoriamo, seppur pagandone le conseguenze, vittime di un senso di colpa marchiato ancor prima di nascere. Amo tutte le religioni, in maniera particolare il Buddismo. Penso che sia una filosofia esistenziale, dettagliatamente quasi perfetta, ma Foto Barbara Ledda 30 31 stento a credere che Buddha non sia Dio e Dio non sia Allah. È già molto che ce ne sia solo uno di Dio, se c’è davvero, figurarsi quattro o cinque, è da pazzi fottuti! A ogni modo, è giusto che in ogni posto ci sia un punto di riferimento, ma da qui a fare guerre, per questioni, tra l’altro, invisibili, mi sembra pura demagogia. Intanto la storia di Cristo e delle sue belle parole, è la storia più bella e affascinante mai sentita. In più, questo Cristo bonissimo di cui chiunque s’innamorerebbe. Una storia così moderna e affascinante. Cristo visto come uomo mortale, vicino a noi, come noi. Tutto ciò è fantastico e, di certo, non limita le nostre aspettative, senza parlare, poi, di quel genio di Dante Alighieri che ci ordina le idee dividendo e nominando i luoghi del bene e del male. Spesso vado in Chiesa, è un luogo che, comunque, mi suggestiona e, in cui, la presenza del Divino rende onnipotenti e vicini a Dio che non c’è. È tutta una follia della mente, l’anima cerca spazio e, d’improvviso il miracolo: Dio c’è. Il miracolo è tutto! Fiori, prati, mare, sole, amore. Chi ha creato tutto questo ben di Dio, se non un qualche grande, ma così grande, che non vederlo è impossibile? Allora ognuno di noi, chi più chi meno, avrà occhi per vedere oltre il proprio naso e, se non ci riesce, sarà l’anima a pensarci. Niente paura, siamo tutti legati allo stesso filo, l’invulnerabilità dell’essere. E se poi non ci avessi creduto, dove sarebbero andati tutti i mali così scomparsi? Come farei a vivere pensando che bisogna semplicemente morire? Dio è in un respiro, in un mio stato d’animo, in un’atmosfera, e, fin tanto che ci penso, mi porta a pensare che ci sia, che esista. Forse è importante pregare, è una nenia che si libera nello spazio e arriva da qualche parte, tu lo senti perché ti senti libero, leggero, in armonia, e ogni cosa pare stai al suo posto. (foto di Armando Percuoco) Foto Annarita Esposito 32 33 Lo spettacolo L ’improvvisazione è un attimo fuggente, si perde nel tempo, appartiene a ciò che non puoi fermare, allora come coglierla? Salire su un palco ed esibirsi è un atto d’amore, più si ama e più lo si riesce a trasmettere. È impossibile fare uno spettacolo senza pubblico, non avrebbe senso, e questo è il bello dell’Arte che brilla se la si diffonde. L’Arte, modo sublime di vedere la vita, di riuscire a trasformarla, è un mondo nel mondo dove tu sei Dio e inventi, decidi, trasformi, illudi. Un mondo in cui, a differenza della vita vera, si sa cosa è magico e cosa non lo è perché si può morire per finta e fare tutto l’impossibile che si vuole. Questo è lo spettacolo. La cosa importante è che non si accontenti mai il pubblico ma se stessi. L’Arte è nell’aria, già esiste, bisogna solo coglierla e mostrarla, è il cibo dell’anima. Se non ci fosse il mondo sarebbe inutile nonostante le bellezze naturali. L’essere umano ha bisogno di commuoversi se pur davanti a una finzione. Amo il cinema che tutto può, anche un temporale, e può fartelo vedere, assaporare come fosse vero. Così fa la musica, e anche la pittura. L’arte viaggia senza freni e senza passaporto, al di là dell’ignoranza, e, quando si pensa di averla fermata, ecco che esce da ogni pizzo e come l’Edera si moltiplica, non muore mai. È su questa base che può esistere un rapporto vitale, un compromesso tra mente e cuore. Il pensiero dell’umano è grande quanto Dio e la sua ricchezza non ha prezzo. Ho conosciuto artisti importanti, e ho imparato da loro più di quanto avrei imparato da me stessa. Senza l’arte degli altri, io non potrei essere un’artista, e semmai lo sia non seguirò il successo. Quella è un’altra cosa, quello è un potere di cui non bisogna fidarsi. Sto cercando altro, o, forse, solo un posto per dondolarmi a tempo di un tamburo africano e senza nessun messaggio particolare. Semplicemente suonare e stare bene, magari fermando parole che altrimenti andrebbero perdute per sempre, parole che come biglie rotolano, canzoni che tagliano come lame ogni volta che devo cantare. 34 Ogni volta penso di non farcela poi ci riesco e vorrei fermare il tempo sperando di riuscirci sempre allo stesso modo, ma, puntualmente, mi convinco del contrario e poi mi ricredo. Addirittura a volte mi manca la voce ma, come d’incanto, riappare. “è un miracolo!” Certo che sul palco succedono cose strane, si ha a che fare con la magia, si sfida il tempo. Ogni spettacolo, seppur uguale, è diverso dall’altro perché ogni giorno è un nuovo giorno per tutti noi. La musica ha il potere di fermare il tempo, ovviamente metaforicamente, e riesce a parlare di un’epoca. Perdersi nella musica, nelle note che arrivano dritte al cuore senza mezzi termini, è la cosa più bella dopo l’amore. A ognuno la sua arte. Forse una guerra può fermare la musica, ma certamente questa non si può fermare da sé! L’Arte sopravviverà sempre e mai nessun mercato sulle righe potrà interrompere questo processo perpetuo. Il bello esiste così come il brutto, l’unica sostanziale differenza è che il brutto si dimentica, tutto qua. L’Arte non si può né fermare né sostituire, lo spettacolo è un’altra cosa. Esiste addirittura lo spettacolo fatto dai mestieranti che, come impiegati, eseguono i CERIMONIALI senz’anima con il sorriso stampato sulle facce bianche. Questa è l’altra voce del senso del vuoto, dello sfacelo, dell’improbabile. Tutti, a comando, applaudono senza coscienza. L’educazione democratica tende a questo, e cioè, all’appiattimento del genere umano in modo tale da poterlo gestire ancora oggi, in questi tempi NETWORKIANI. Il tutto si aggira nel potere della scatola magica, la tanto amata televisione che ci propone la mediocrità per abituarci ad accontentarci senza combattere. Ma le bugie hanno le gambe corte e l’evoluzione è inadeguata, dietro l’angolo la musica vera esplode in ogni dove di ogni vicolo, così l’Arte, al di là di quello che vorrebbe il sistema, cresce senza mezzi termini imponendosi a tutti i costi perché lo spettacolo deve continuare. 35 (foto di Armando Percuoco) Quello che non dici E quello che non dici, non va detto. Le cose che non si dicono, quelle non dette per pudore o per intimità, sono tutte quelle che appartengono alla sfera del sesso? Tutti abbiamo dei segreti che non diremmo mai a nessuno perché appartengono alla nostra privacy. Quante volte, per esempio, avremmo voluto dire ti amo e non l’abbiamo detto, oppure voler mandare al diavolo qualcuno senza mai farlo, oppure sopportare l’alito cattivo di chi ti parla senza avere il coraggio di dire: “Mi stai ammazzando fatti un po’ più in là”. Insomma, ciò che avremmo voluto dire e, che in realtà, non abbiamo mai detto almeno il cinquanta per cento delle volte, appartiene alle cose non dette. Quelle parole che parlano nel silenzio della nostra mente, scandite, precise, sicure. Parole che non diremmo mai, di disaccordo, di perversione o, semplicemente, di disprezzo, quando, con una risata, tutto sembra andare bene. Questa si può chiamare falsità, ma si tratta del nostro mondo intimo e segreto in cui incappiamo nello sdoppio della personalità. La persona si divide in due, l’uno ascolta mentre l’altro commenta senza paura di essere ascoltato in quanto è solo un pensiero e, da tale, non ha voce se non quella interiore. Le cose che non dici spesso parlano d’amore, di quell’amore sfiorato, intravisto, adorato e mai raccolto, quell’amore sublime, al di sopra di ogni cosa, che andrebbe gridato mentre tace. Nell’anima, spesso, accade anche questo. Tra le parole mai dette, tutto ciò che è muto resta un pensiero, seppur reale, che nessuno saprà mai oltre te. Sono tante le cose che vorrei dire, ma queste appartengono al mondo del detto. Quelle che non ho detto diventano, poi, la convinzione che mi spinge a dire ciò che dico. Il pensiero, più della parola espressa, è il vero riferimento a noi stessi. Le parole che non ho mai detto sono la mia verità. Foto Barbara Ledda 36 37 La libertà A ognuno il suo Mondo. Ogni essere umano ha bisogno di sentirsi libero perché questa è la nostra natura. Ognuno intende il termine ‘libertà’ a modo proprio, anche se questo sembra avere un solo significato. Che bella parola ‘libertà’, riempie la bocca e soddisfa il cuore. Il cuore, infatti, è collegato a questa parola più di ogni altro organo, perché la percepisce nelle sue pulsazioni oltre alla paura e all’amore. Essere liberi significa sentirsi leggeri e camminare sospesi tra la terra e il cielo. Non è impossibile, questa è libertà. Chi è libero non ha paura di morire, non ha paura di restare solo, non ha paura di vivere. L’ultima parola che vorremmo pronunciare prima di andarcene è proprio questa: libertà. Sarei voluta essere lì pronta per odiare chi mi odia ma la libertà non me l’ha permesso. Avrei voluto volare in alto quando tutti puntavano in basso ma spesso sono caduta. Ora le mie ali sono consumate dal tempo, la mia voce dal canto. Oggi non volo, zoppico, ma ho deciso di imparare anch’io a volare. Non ho le ali, ma lo so fare. Ho incontrato gente libera, giravano il mondo loro e sognavano il paradiso, ma più crescevo, più i miei incontri venivano caratterizzati da gente sempre meno libera, gente che non sognava più. Il sogno di tutta l’umanità è sentirsi liberi di vivere la propria vita, a ognuno la sua parte. Come in un film, le parti son già fatte e gli attori le conoscono. è simile al cerchio che si crea tra l’umanità e la sua libertà, così, perpetuamente, non esiste libertà mia se non c’è la tua. È conseguenza di un pensiero che vola oltre, e, se arriva dall’altra parte del Mondo, è come un uccello migratore. È una buona ragione per vivere. Ascoltare in silenzio quello che ci circonda è la libertà degli animali che, come mai, amano correre, nuotare, saltare, strisciare, volare. Tante lotte sono state fatte per la libertà, almeno per quella di parola, per una democrazia quantomeno civile, ma troppo sangue 38 39 è stato versato nelle piazze e troppa gente ha perso la vita per un diritto così ovvio. Perché di fronte a tale evidenza indietreggiamo? Nessuno lo sa? Paura degli altri che non c’è… Da piccola le prendevo sempre da mia madre perché era mia abitudine scappare, ora che sono grande scappo lo stesso e nessuno mi dice niente anche se mi cercano ugualmente. Ringraziando Dio, non le prendo più. Perché tutti mi vogliono quando non ci sono? Lo so che centra poco nel discorso, mi è venuto così alla mente pensando quando è rara la libertà. La Libertà di dire vaffanculo alle ingiustizie, a tutti quelli che giudicano, a tutti quelli che fingono, a tutti quelli che pensano di essere migliori degli altri. Vaffanculo a quelli che si piangono addosso e a quelli che fanno finta di stare bene. Per non offendere nessuno, me ne vado a fare in culo pure io. Ma non si può finire così, quindi, per par condicio, devo avere anche la libertà di dire che vi amo tutti, brutti, belli, buoni, cattivi, buffoni e convinti. Anche se per gioco, ci ho provato. Ora chiedo scusa e me ne vado, libera da ogni luogo comune qui espresso, via da me stessa. Me ne vado verso un lido, verso il sole, me ne vado a far l’amore e, se mi chiami, non ci sto. Poi, tornerò alle falde del mio peccato, sarò pronta per rotolare come una pietra dalla montagna fino al mare. Sarò come sarò, come un fiume circonciso. Saremo come stelle che brillano, saremo un soffio di vento, un corpo, un amore, un fiore. Non vorrei mai dirti che non ho sfiorato il colle. Non vorrei mai cadere giù dove, per poco e niente, mi fucilavano. No, non vorrei mai essere quella donna che viene presa a pietrate, ma, purtroppo, sono anche quella donna che non ha libertà e muore nel silenzio del suo dolore, senza piangere, senza ridere. No, non può essere vero. Vergogna a tutto ciò che priva la vita anche a una formica. Mi dispiace, ma un giorno tutti pagheremo ogni gesto, ogni azione, ogni minimo particolare. Tutti condannati, tutti fucilati. A ognuno la sua parte. Non abbiate fretta, per volare e sentirsi liberi c’è tutta l’eternità e tutti lo potranno fare. Io preferisco cominciare da viva, perché da morta non so cosa ne sarà di me e della mia libertà, anche se già avverto che volare è come morire, e, forse, è questa la libertà. A ogni modo, bisogna morire con l’anima pulita cosicché anche se mi spari non morirò mai. L’immortalità dell’anima. è lei che vola, lei 40 che sa, lei che decide, che impone. Non può esistere libertà senza anima e senza pensiero. I pensieri volano o si scagliano come biglie. Non voglio giocare, voglio imparare a essere libera, libera, libera. Sospesa fra la terra e il cielo, come un gabbiano in volo, libera di andare e di tornare, e poi sognare di diventare mare, riemergere e trovare quell’unico orizzonte immenso circolare. 41