2400A Ital. H.rver. 2_2

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2400A Ital. H.rver. 2_2
Italienisch
Zentralkommission für
die Lehrabschlussprüfungen
der kaufmännischen
und der Büroangestellten
Hörverstehen
Lehrabschlussprüfungen
für kaufmännische Angestellte
2003
Serie 2/2
Kandidatennummer:
Lösungen
Bewertungen
Name:
Vorname:
Datum der Prüfung:
Bewertung:
Note
Die Experten:
Hinweis an die Prüfungsleitung: Die Prüfungsblätter müssen vor dem Abspielen des Bandes an
die Kandidaten und Kandidatinnen verteilt werden, damit sie sie einsehen können.
Die Prüfungszeit beginnt mit: «Die Prüfung beginnt jetzt.»
Diese Prüfungsaufgabe darf 2003 nicht im Unterricht verwendet werden. Die Zentralkommission
hat das uneingeschränkte Recht, diese Aufgabe für Prüfungs- und für Übungszwecke zu verwenden. Eine kommerzielle Verwendung bedarf der Bewilligung des Autors, des Inhabers des
HAG
Urheberrechtes. ©
HAG2400A
2400A- -1000
500
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Parte A: Elisa Togut, la ragazza d’oro della pallavolo.
Indicare con una crocetta se le affermazioni sequenti sono vere o false.
Se falso, spiegare in italiano perché.
vero
f also
Punti
X
(
(
02
2. Da bambina, l’altezza le ha causato qualche problema.
X
(
(
2
3. Gioca a pallavolo da 8 anni.
(
X
(
2
X
(
(
2
X
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02
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2
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2
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X
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2
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X
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2
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X
(
2
11. La sorella non gioca a pallavolo.
X
(
(
2
12. La mamma è la più «piccola» della famiglia.
X
(
(
2
13. Elisa mangia normalmente.
X
(
(
2
X
(
(
2
1. Sul podio, quando ha sentito l’inno nazionale, si è emozionata,
ma non ha pianto.
Gioca da quando aveva 8 anni.
4. Un amico di famiglia le ha consigliato di giocare a pallavolo.
5. Non è andata all’università perché la pallavolo le lascerebbe poco
tempo per lo studio.
6. L’allenamento dura sempre otto ore al giorno.
Tra 6 e 8 ore.
7. Elisa è sicura che dopo questa vittoria, in Italia aumenterà il pubblico
della pallavolo.
8. Le squadre che partecipano al campionato italiano sono 6.
Sono 12.
9. Elisa ha giocato sempre nella stessa squadra.
Prima giocava nel Vicenza.
10. Elisa si allena tutti i giorni.
Il lunedì no.
14. Per giocare in una squadra di campionesse, non è necessario
essere alte.
Totale A
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Parte B: Elisa Togut, la ragazza d’oro della pallavolo.
Segnare con una crocetta le 12 affermazioni esatte.
Punti
1. Il fidanzato di Elisa
a) è un po’ più piccolo di lei
X
(
1
1 b) la conosce da almeno 4 anni
X
(
1
c) gioca a calcio come professionista
(
d) la segue sempre
(
2. Elisa ed Alessandro
X
(
a) sono una coppia unita
1
(
1 b) abitano insieme
c) per il momento non pensano al matrimonio
X
(
1
d) hanno le stesse idee su matrimonio e figli
X
(
1
a) ha uno stile di vita normale
X
(
1
1 b) pensa solo agli allenamenti
(
c) viene fermata per strada
X
(
d) si trova straordinaria
(
3. Nella vita di ogni giorno Elisa
1
4. Durante i campionati
a) tutta la famiglia era con lei a Berlino
(
1 b) solo la mamma era con lei a Berlino
X
(
c) i familiari erano nello stadio a fare il tifo
(
d) quando lei ha vinto, i suoi familiari hanno gridato come matti
X
(
1
1
5. Elisa
a) considera le trasferte una noia
(
X
(
1
c) sa che le giovani sportive hanno bisogno di molta volontà
X
(
1
d) è stata frustrata
X
(
1
Totale B
12
Totale A+B
40
1 b) consiglia alle giovani sportive di essere pronte ai sacrifici
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Parte A
Elisa Togut, la ragazza d’oro della pallavolo.
È qui con noi Elisa Togut, di Gorizia. Elisa ha portato la squadra italiana al trionfo contro gli Usa il
15 settembre 2002 a Berlino. Ed è stata proclamata la migliore giocatrice del mondo.
Qual è stata la parte più bella del trionfo?
„Il podio. Quando ho realizzato che la bandiera italiana saliva più in alto di tutte e ho sentito l’inno, è
stato quasi un trauma, molto emozionante.“
Hai pianto?
„Molte delle mie compagne sì, perché anche loro erano emozionatissime. Io invece avevo già scaricato tutta l’emozione in campo e allora non avevo più energia per piangere.“
Da ragazzina che cosa pensavi della tua altezza? E da che età giochi?
„Vuoi sapere se avevo dei complessi? Be’ qualche problema l’ho avuto: a scuola ero in imbarazzo. Ho
iniziato verso gli 8 anni. Ero una bambina altissima e un giorno un amico della mia famiglia mi ha detto
di provare.“
Che studi hai fatto?
„Ragioneria. Pensavo di fare l’università, ma poi non volevo iniziare uno studio per poi abbandonarlo,
perché mi alleno dalle sei alle otto ore al giorno.“
Continui ad allenarti otto ore al giorno anche dopo i campionati del mondo?
„Certo. In questi giorni noi ‚mondiali’ abbiamo ricominciato a giocare in campionato.“
Pensi che dopo questa grande vittoria, la pallavolo avrà più pubblico?
„Ah, su questo non ci sono dubbi.“
Quante sono le squadre del campionato?
„Dodici. È come il numero delle ragazze di ogni squadra. La mia squadra è il Vini Monteschiavo Jesi.
È un debutto per me, perché prima ero nel Vicenza.“
Ma hai tempo per fare qualcosa, dopo gli allenamenti?
„Mi alleno tutti i giorni, meno il lunedì. Poi tento di avere una vita normale.“
Sei figlia unica?
„Ho una sorella. Non mi chiedere quanto è alta, lo fanno tutti: lei arriva solo a un metro e ottanta. Vuoi
sapere se fa volley come me? No, fa l’impiegata.“
E i tuoi genitori sono altissimi anche loro?
„Non come me. Mia madre è un metro e settantotto, mio padre è uno e ottantadue.“
Una curiosità. Una ragazza così alta e che fa tutto questo sport, cosa mangia?
„Come tutti gli altri, nulla di speciale. Pasta, carne, pesce, frutta.“
Bisogna essere così alte per diventare campionesse?
„No, una mia compagna di squadra è alta un metro e sessanta.“
Parte B
Elisa Togut, la ragazza d’oro della pallavolo.
Parliamo d’amore?
„Allora ti dico che ho un fidanzato, Alessandro. Siamo insieme da quattro anni. E mi segue solo quando può. È alto due centimetri meno di me, è fiorentino e non gioca a pallavolo, ma a calcio. Però per lui
lo sport è puro hobby, niente professionismo.“
Pensi di sposarti, di avere bambini?
„Boh, oddio, non ci penso... Sono ancora un po’ giovane; però siamo una coppia solida, stabile, stiamo benissimo insieme. Figli? Beh, adesso no, ma sicuramente più avanti. E Alessandro è d’accordissimo.“
C’è qualcosa d’altro di speciale nella tua vita?
„No, mi dispiace, sono normalissima... Sono una campionessa con una vita fatta solo di allenamenti,
famiglia, lavoro duro, e abitudini regolari.“
Senti, ti fermano per strada?
„Sì, e questa è una cosa straordinaria.“
E in famiglia, come l’hanno preso il trionfo?
„La mamma era con me a Berlino, ha seguito tutti i mondiali. A casa si sono emozionati, hanno fatto un
tifo da stadio, urla e tutto il resto. Siamo una bella famiglia, e quando uno vince, gli altri gridano come
matti.“
Andare in trasferta, viaggiare, è una noia o un piacere?
„Un’ abitudine.“
Alle ragazze che vogliono fare pallavolo, puoi dare qualche consiglio?
„Be’, devono essere pronte a fare molti sacrifici, a passare molte ore in palestra. Insomma, ci vuole molta volontà per passare anche i brutti momenti. Anch’io ho pianto, ho avuto frustrazioni terribili.“
Poi però è arrivato il momento della gioia, delle soddisfazioni. In bocca al lupo, Elisa.
„Grazie, crepi il lupo.“
Liberamente tratto da „Donna moderna“ anno XV, n. 41)
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