«Io, Elisa, dalla Scala a Stoccarda sulle orme delle stelle della danza»

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«Io, Elisa, dalla Scala a Stoccarda sulle orme delle stelle della danza»
Spettacoli 55
L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2012
a
«Io, Elisa, dalla Scala a Stoccarda
sulle orme delle stelle della danza»
Si chiama Ghisalberti, ha 17 anni e frequenta la scuola fondata da John Cranko
«All’estero più considerazione. Ferri e Abbagnato si sono affermate via dall’Italia»
TIZIANA SALLESE
Volontà e carattere, si diceva,
che Elisa dimostra anche nella
scelta della scuola in cui proseguire gli studi. Infatti dopo aver
superato tutte le audizioni a cui
si è presentata, da Amburgo a
Monaco, a Cannes, Elisa sceglie
Stoccarda. La John Cranko
Schule infatti è considerata dopo trent’anni dalla sua fondazione, una delle più prestigiose al
mondo. «Studio danza 8 ore al
giorno. Ci sono lezioni di tecnica classica, variazioni,
repertorio, pas de
danze di carat«Studio deux,
tere, danza contemmolto. poranea, improvvisae punte. Questo
Il mio sogno zione
è il mio mondo, il mio
entrare a far sogno. Certo, è dura,
il lavoro e la fatica
parte di una ma
non mi spaventano.
compagnia» So che questa è la
strada che devo percorrere per realizzare il mio desiderio». Ambizione e traguardo per ogni ballerino è entrare a
far parte di una compagnia: «Il
mio prossimo obiettivo è il corpo di ballo del teatro di Stoccarda. Poco prima di Natale, spiega
Elisa, ho superato l’esame più
importante per poter accedere
al corso di studi per conseguire
il diploma di danzatore classico».
E proprio per le feste di Natale, Elisa è tornata qualche giorno nella sua casa di Mozzo, dove
a Dall’Accademia della
Scala di Milano alla prestigiosa
John Cranko Schule di Stoccarda. In pochi anni ha fatto davvero tanta strada Elisa Ghisalberti, la giovanissima ballerina bergamasca che dall’età di dieci anni ha le idee chiare e un unico
progetto in testa: fare la ballerina. O meglio, come Elisa ama
sottolineare, diventare una étoile come Svetlana Zacharova,
prima ballerina del
Bolshoi e star internazionale. Diciassette anni appena compiuti e una volontà di
ferro, come del resto
si addice ad una vera
ballerina, Elisa sta
frequentando il 3° anno della scuola fondata nel 1971 dal coreografo e ballerino John
Cranko che realizzò così il suo
sogno di creare a Stoccarda un
centro nel quale formare giovani danzatori a stretto contatto
con la compagnia dello Stuttgart
Ballett. «Dopo aver frequentato
per tre anni la scuola della Scala di Milano, racconta Elisa, ho
iniziato a fare le audizioni per
essere ammessa alle accademie
più prestigiose. Ho sempre cercato il massimo della preparazione perché non mi accontento di raggiungere risultati facili».
abitano papà Elio, mamma Debora e suo fratello Luca. «Il suo
mondo è davvero la danza, confermano i genitori, quando sta
più di dieci giorni senza ballare
sta male. Certo, quando torna a
casa è contenta di vederci, ma la
danza le manca e non vede l’ora
di tornare a scuola, a Stoccarda». E poi a Stoccarda, oltre la
scuola, ci sono anche i compagni
di corso e probabilmente anche
un affetto più importante. Compagni sul palcoscenico e nella vita? Chissà! Fatto è che Elisa recentemente ha ballato un passo
a due con Roger Cabrera Cuadrado, anche lui allievo della
John Cranko Schule.
«Mi sa che non sono semplicemente colleghi», scherza papà
Elio, «e mi sa anche che Elisa
non tornerà più in Italia. La sua
vita è la danza e per poter fare
questo mestiere ha già messo in
conto di girare il mondo». Vero,
perché se la danza è da sempre
la Cenerentola delle arti, in Italia lo è ancora di più. Prova ne
sono étoile come Alessandra
Ferri ed Eleonora Abbagnato,
solo per citarne alcune, che hanno trovato all’estero le condizioni migliori per esprimere il proprio talento. «Elisa è davvero determinata e niente la potrà fermare. Sa anche che noi le siamo
vicini e la sosteniamo nella sua
scelta, fosse anche quella di trasferirsi per sempre all’estero». ■
Roberto Vecchioni
Vecchioni
in concerto
al Donizetti
il 17 aprile
a Roberto Vecchioni martedì 17 aprile sarà protagonista di
un concerto al Donizetti, che seguirà la tavola rotonda con Luca
Mercalli, lo stesso Roberto Vecchioni, Magdi Cristiano Allam, nel quadro del progetto Sorella Terra, di
carattere annuale e alla sua terza
edizione, organizzato dal Centro di
Etica Ambientale.
Elisa Ghisalberti, promessa della danza dall’Accademia della Scala di Milano alla prestigiosa John Cranko Schule di Stoccarda
Il tema centrale è l’energia sostenibile, in accordo con le direttive dell’Onu che ha proclamato il 2012 «Anno internazionale dell’energia sostenibile per
tutti». Confermata la presenza
istituzionale dei tre soci fondatori del Cea, il vescovo Francesco Beschi, il sindaco Franco
Tentorio, il presidente Ettore
Pirovano. Mercalli, Vecchioni,
Allam, protagonisti di rilievo
nazionale, saranno chiamati a
testimoniare sui valori di bellezza e di dignità della Terra, all’Auditorium del Seminario Vescovile di Bergamo. Roberto
Vecchioni terrà poi il suo concerto la sera al Donizetti. ■
a
«Va pensiero sull’ali dorate»
A Seriate lirica e balletto
a «Va pensiero sull’ali dorate» è il titolo della nuova stagione lirica e di balletto della città di Seriate,
arrivata alla sua IV edizione e in programma dal 2 marzo al 9 novembre.
Si inaugurerà con il Nabucco di
Giuseppe Verdi, riproposto nella stessa produzione realizzata al
Teatro San Babila di Milano lo
scorso novembre, a cura dell’Orchestra Sinfonica Lombarda e
del Coro lirico di Parma, che fir-
meranno anche il terzo appuntamento con la Madama Butterfly di Giacomo Puccini previsto
per il 5 ottobre. Alle due opere liriche, pilastro della storia del melodramma italiano, si alterneranno il Pulcinella di Stravinskij in
programma per il 13 aprile e il
Gran Galà del Balletto su musiche di Ciaikovskij e Prokofiev, il
9 novembre, a cura della Compagnia stabile di Danza Ariston
Proballet di Sanremo sotto la direzione del maestro Marcello Algeri, originario di Bergamo. «Pulcinella – commenta il direttore
artistico Antonio Brena – è la
maschera più famosa della commedia dell’arte, che con ironia sa
portare al pubblico un insieme di
valori e di sentimenti in grado di
stimolare le coscienze. Il Gran
Galà sarà invece un omaggio al
repertorio del balletto classico
a
stagione di prosa del Teatro Filodrammatici di Treviglio domani sera (ore 20,45). La bella e brava Pamela Villoresi interpreta, è proprio
il caso di dirlo, un grande classico,
«Medea» di Euripide.
La scena si apre con Medea ripiegata su se stessa, in atto di
profonda contrizione genuflessa, con indosso uno splendido
abito da sera rosso, il rosso della
passione, dell’amore, della vita,
dell’ira, del sangue, velato a sua
volta da una seta del medesimo
Cultura in collaborazione con
l’associazione Chitarfisa andranno in scena al Cineteatro Gavazzeni in via Marconi, 40 a Seriate
sempre alle ore 21, il costo del biglietto è 16 euro a rappresentazione e 15 euro l’uno per l’acquisto di 2 o più biglietti.
«Nonostante i tagli economici siamo riusciti a riproporre la
Stagione lirica e di balletto, benché si chieda un contributo d’ingresso», ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Ferdinando Cotti. «La rassegna è nata quattro
anni fa per sanare la mancanza
della lirica nella proposta culturale cittadina». ■
E. Bar.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
a
A Treviglio Medea
con Pamela Villoresi
a Spettacolo di punta della
Il direttore artistico Antonio Brena
dell’Ottocento e del Novecento.
Quattro allestimenti di alta qualità, con artisti esperti e di fama
nazionale e internazionale». Il
maestro Antonio Brena riconosce a Seriate di essere una delle
poche città non capoluogo italiane pronte a scommettere sulla
cultura. «Nonostante gli scarsi finanziamenti a disposizione –
spiega il sindaco Silvana Saita –
crediamo nell’importanza della
cultura come formazione della
persona. Aver scelto come immagine simbolo della stagione la
scultura di Amore e Psiche realizzata dal Canova è segno di un nostro sguardo fiducioso verso il futuro». Opere liriche e balletti
promossi dall’assessorato alla
colore (costumi e scenografie firmati dal pittore Michele Cacciofera): è il colore dell’anima di
Medea. Quando il velo scivola via
inizia il dramma, deflagrante, di
una donna attuale, che «urla» le
sue ragioni di amante tradita e
strumentalizzata e rivendica i
suoi diritti di compagna in un
mondo che considera solo la ragione di stato e le convenienze
sociali dell’unione consacrata.
L’uccisione dei figli è un gesto
estremo ma lucido, perché estremo è il dolore allucinato della
protagonista. «Sarà una Medea
insolita. Ci riporta alle donne
d’oggi, sono loro infatti a mettere in discussione la vecchia cultura facendosi portatrici di un
nuovo pensiero», dice il regista
Maurizio Panici, che veste anche
i panni del saggio e paterno Egeo.
Il testo di Euripide è presentato
in traduzione/adattamento di
Michele Di Martino e Maurizio
Panici. Accanto alla Villoresi,
troviamo David Sebasti (Giasone), Renato Campese (Creonte),
Silvia Budri Da Maren (Nutrice),
Andrea Bacci (messaggero), Evelina Meghnagi (Prima Corifea).
Per info 0363302748 oppure
[email protected]. Abbonamento 170/110,
biglietto singolo 27/16 euro. ■
Angela Feola
Lechner e Tiempo
La classica con swing
a Per l’inaugurazione ufficiale la Società del Quartetto di Bergamo non poteva proporre un concerto più ardito. Non tanto per il genere – per due pianoforti – quanto
per il taglio della proposta. In buona parte canonica sulla carta, nella
sostanza sottilmente ma anche clamorosamente «eversiva».
Insomma il bel duo venezuelano Karin Lechner e Sergio Tiempo ha anticipato a suo modo la
contiguità e la vicinanza che l’associazione sta provando da qualche tempo tra musica classica e
altri mondi, jazz in particolare.
Lo swing, letteralmente il «dondolamento», che anima il cuore
della musica afroamericana, ha
trovato una declinazione del tutto particolare e contagiosa nelle
esecuzioni dei due solisti. Filigrane che già attraversavano gli
umori cangianti dell’eclettico
Milhaud si riversavano in gran
copia nelle spettacolari pagine di
Piazzolla, cariche di una poesia
e di una forza trascinante come
riesce ad essere una fotografia
d’autore in bianco e nero rispet-
to al colore. Dal punto di vista interpretativo tra i due intesa al
battito di ciglio: vibrava ben leggibile la lezione della Argerich,
vera maestra e mentore di Tiempo: simili le gestualità, simili gli
affondi dinamici, stessa visione
fiammeggiante e felina della musica. Col sorriso di chi si diverte
prima ancora di far divertire la
platea, i due hanno affrontato
iperboli tecniche di estremo grado, come le magnifiche Variazioni su Paganini di Lutoslawski
(diamo ragione a Sergio Fornoni, un ascolto che merita), ma
anche le rifinite tavolozze pianistiche dei Nocturnes di Debussy
e de La Valse di Ravel. Un virtuosismo esaltato con magistero dai
due protagonisti. ■
B. Z.

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