Mise en page 1 - Grand cairn de Barnenez
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grand cairn de barnenez IT.qxp_cairn 04/11/14 15:20 Page1 Visita L’arte megalitica Informazioni Storia Visita L’arte megalitica Informazioni Storia ▲ ▲ ▲ L’arte megalitica* Glossario Immagini simboliche Cairn: monumento in pietra edificato a protezione delle sepolture. Concio: pietra da costruzione malleabile grazie alla sua leggerezza e alla forma regolare. Dolerite: tipo di roccia dura spesso utilizzata dall’uomo del Neolitico per costruire la lama dell’ascia. Dolmen (“tavola di pietra” in bretone): camera delimitata da pietre orizzontali. A volte può essere integrata da un corridoio funebre. Megalito o megalite: dal greco “megas” (grande) e “lithos” (pietra), si tratta quindi di una grossa pietra. Neolitico: periodo compreso tra il 5000 e il 2000 a.C., durante il quale l’uomo si sedentarizza. Pietra secca: pietre sovrapposte l’una sull’altra senza l’utilizzo della malta. Tumulo: collinetta artificiale che ricopre una o più tombe, composta da pietre e terra. A seconda dei casi, si parla di tumulo (quando la proporzione di terra è maggiore rispetto a quella delle pietre) o viceversa di cairn. In Bretagna è presente una delle tre, o quattro, principali concentrazioni di monumenti megalitici* decorati. Testimonianze della fase antica di quest’arte sono presenti soprattutto nel Morbihan, ma anche Barnenez può dare sfoggio di un bell’insieme con le sue molteplici pietre decorate. Tutte le decorazioni hanno un importante valore simbolico di cui oggi siamo in grado di decifrare le linee principali. Dell’“ascia”, per esempio e con alcune eccezioni, appare solamente la lama a forma di triangolo: prova inequivocabile che l’uomo abbia voluto evocare un simbolo di potenza distruttrice e di capacità di dominio sul regno vegetale, piuttosto che raffigurare un utensile. Immagini principali L’“idolo dalla chioma splendente” sta a simboleggiare una grande dea della fecondità e della morte. Il simbolo a forma di “U” evoca un paio di corna di bovide, emblema di una divinità con sembianze taurine. Ai segni a “zig zag”, invece, sono stati attribuiti due probabili significati: l’acqua, simbolo di fecondità, o il serpente, animale dalla simbologia molto complessa. Appare anche un “arco”, simbolo poco ricorrente. Esso può semplicemente rappresentare un’arma da caccia, ma tenendo conto della posizione in cui viene raffigurato, cioè all’ingresso della camera, forse aveva il compito di avvertire gli intrusi che quello era il luogo più sacro, quindi inviolabile, di tutto il monumento. Informazioni pratiche Durata media della visita: 1 ora. Visite adattate per portatori di handicap. Informarsi. Bookshop La guida di questo monumento è disponibile nella collezione “Itinéraires” presso il bookshop. Centre des monuments nationaux Grand cairn de Barnenez 29252 Plouezoc’h tél. 02 98 67 24 73 fax 02 98 79 51 58 [email protected] www.monuments-nationaux.fr *Spiegazioni sul retro del documento. Visita L’arte megalitica Informazioni italiano il grande cairn di Barnenez Architettura funeraria del Neolitico* crédits photos Ph. Beuzzen © Centre des monuments nationaux, Paris. conception graphique Plein Sens, Anders. réalisation beau fixe. traduction InPuzzle. impression Stipa, janvier 2015. Storia Il più grande mausoleo d’Europa Veduta aerea Costruito tra il 4500 e il 3900 a.C., il cairn* è lungo 75 metri e largo 28 e ospita, al suo interno, undici camere funerarie. È composto da due monumenti costruiti in epoche diverse: il più antico, o cairn* primario, sostiene il più recente, il cairn* secondario. Col passare del tempo, una fitta vegetazione lo ha ricoperto facendolo cadere nell’oblio. Scavi e restauri Bisognerà aspettare il 1850 quando, durante un congresso organizzato da un’associazione di studiosi, questi cumuli di terra e pietre vengono segnalati come tumulo*. Nel 1954 il monumento, rilevato da un’impresa di opere pubbliche, viene adibito a cava. La comunità scientifica però si mobilita per la sua salvaguardia e dal 1955 al 1968 vengono effettuati numerosi scavi archeologici. Finalmente, dopo scavi, consolidazioni e opere di restauro, questo enorme cumulo di pietre ritrova il suo aspetto originario e viene definito “Partenone megalitico*” da André Malraux, incaricato dal neonato Ministero della Cultura istituito nel 1959. *Spiegazioni sul retro del documento. grand cairn de barnenez IT.qxp_cairn 04/11/14 15:20 Page4 Storia Visita L’arte megalitica Informazioni ▲ 7 2 5 4 6 Cairn secondario 3 ➔ 1 Cairn primario 7 N 6 C D A 5 ➔ 3 1 Nell’edificio di ingresso un plastico permette di capire meglio la struttura del monumento di Barnenez. Il cairn* si trova su una collina della penisola di Kernéléhen che, dal versante nord, domina la baia di Morlaix. È però il versante orientale del monumento ad accogliere il visitatore. Il cairn* primario 2 Il cairn* primario ospita cinque tombe a corridoio non accessibili al pubblico. A base trapezoidale, è formato da numerosi conci* di un tipo di roccia scura locale, la dolerite*. Il suo colore è quindi più scuro rispetto a quello del cairn* secondario. 3 La facciata principale è orientata verso sud-ovest e ha una composizione interessante. Due aperture 1 minori incorniciano ai lati l’entrata centrale più grande posta sul dolmen* principale. Si può quindi già notare un primo abbozzo di uno dei principi dell’architettura classica: la simmetria. Il cairn* secondario 4 Il cairn* secondario poggia sull’estremità occidentale del cairn* primario. Esso ne prolunga la forma ed ospita altre sei tombe. È sicuramente più recente ed è di circa due volte più grande del cairn* primario. Può darsi che una tale estensione non facesse parte del piano originario, dato che il terreno su cui poggia pende vertiginosamente sulla baia di Morlaix. I costruttori hanno fatto fronte a questo problema di stabilità facendo in modo che le spinte interne si scaricassero sulla massa di pietre. Come la maggior parte dei blocchi di pietra più grandi, i conci* utilizzati per la costruzione sono quasi tutti in granito e provengono dal giacimento di Sterec, un’isola situata un chilometro più a nord. 5 La facciata, leggermente concava, presenta una sorta di sagrato rudimentale, dal quale si possono osservare tutti gli ingressi delle tombe. 6 Le tombe a corridoio, presenti anche nel cairn* primario, non sono accessibili al pubblico per ragioni di sicurezza. La loro lunghezza varia dai 5 ai 14 metri e tutti i corridoi culminano in stanze relativamente strette, di forma poligonale o circolare: le camere. Le pareti dei corridoi e delle camere sono formate da muretti di pietra secca* e pietre verticali. La maggior parte delle tombe rivela l’utilizzo di una tecnica stupefacente, chiamata “falsa cupola”, che ha permesso di realizzare coperture assai stabili con semplici pietre piatte. Molte camere, la cui volta è stata costruita più di 6.000 anni fa usando questa tecnica, erano ancora intatte quando sono state scoperte. 7 La cava. Grazie al tempestivo arresto della demolizione del cairn* e ad attente misure di prevenzione, oggi possiamo vedere sulla facciata settentrionale uno “spaccato” completo di camere giustapposte che mostrano come la maggior parte dei dolmen*, ormai portati alla luce, fossero il centro di un’architettura monumentale. *Spiegazioni sul retro del documento.