il programma di sala del concerto - Società del Quartetto di Vicenza

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il programma di sala del concerto - Società del Quartetto di Vicenza
105a Stagione Concertistica 2014/2015
PROGRAMMA
Ora o mai più (Amurri - Ferrio)
Piccolissima serenata (Amurri - Ferrio)
Domino (Martin) / Lady bossa nova (Ferrio - Marinacci)
Non cantare spara (Ferrio - Savona)
Una donna, una storia (Ferrio)
Quando mi dici così (Amurri - Ferrio)
Non gioco più (Lerici - Ferrio)
Soliloquio (Ferrio)
Trasparenze (Calabrese - Ferrio)
Parole parole (Chiosso, Del Re - Ferrio)
JAZZ VICENZA ORCHESTRA
Michele Calgaro chitarre
Silvia Carta, Danilo Memoli pianoforte
Lorenzo Calgaro contrabbasso
Antonio Moretti basso elettrico
Gianni Bertoncini batteria
Gianluca Carollo tromba e flicorno
Gianmatteo Carollo trombone
Quartetto Quartini
Francesco Lovato, Mattia Tonon violini
Michele Sguotti viola
Giovanni Costantini violoncello
Claudia Valtinoni, Bruno Conte voci
Ettore Martin sax tenore, arrangiamenti e direzione
i testi recitati da Amanda Sandrelli sono di Stefano Ferrio
si ringrazia per la preziosa e amorevole collaborazione la signora Alba Fossati Ferrio
GIANNI FERRIO
Nato a Vicenza il 15 novembre del 1924, Gianni Ferrio ha studiato violino al Conservatorio di Venezia e contemporaneamente ha iniziato gli studi in medicina a Padova,
interrompendoli a metà strada per seguire definitivamente la carriera di musicista,
grazie anche ai consigli di Lelio Luttazzi.
Nella seconda metà degli anni ´40, poco più che ventenne, si mette già in luce come
direttore d´orchestra e nei primi anni ´50 approda come arrangiatore alla casa discografica CGD, fondata nel dopoguerra da Teddy Reno. È in questo contesto che ha
modo di collaborare con le giovani promesse italiane dell’epoca come Jula de Palma,
Jonny Dorelli e lo stesso Teddy Reno, per il quale scrive – nel 1958 – “Piccolissima
serenata”.
Nel 1956 sposa Alba Fossati figlia di emigrati italiani in Argentina già étoile del
Teatro Colón di Buenos Aires.
Nel 1959 e nel 1962 dirige l´orchestra al Festival di San Remo, esperienza con la
quale inizia una lunga collaborazione con la televisione italiana. A Gianni Ferrio sono
infatti legati molti varietà Rai come “Il Musichiere”; “Teatro 10” con Mina e Alberto
Lupo (trasmissione per la quale scrive la sigla di coda “Parole parole”); “Milleluci”
con Mina e Raffaella Carrà (anche la sigla finale di questo programma, “Non gioco
più”, fu un grande successo); “Bambole, non c´è una lira” del 1977; “Al Paradise”,
diretto da Antonello Falqui, dal 1983 al 1985. Nel 2007 torna a dirigere al Festival
di San Remo con una sua canzone scritta per Jonny Dorelli.
Sue, poi, le musiche originali del western musicale per la tv “Non cantare, spara” per
la regia di Daniele D´Anza (nel cast c´erano il Quartetto Cetra, Mina, Giorgio Gaber e
gli attori Tino Scotti, Lina Volonghi, Aroldo Tieri, Raffaele Pisu, Valeria Fabrizi...); suo
anche il commento sonoro del ciclo “Tutto Totò”, una serie di 9 mediometraggi che
Totò girò nel 1967 poco prima di morire.
Nel frattempo, però, Gianni Ferrio si era fatto conoscere anche come autore di colonne sonore collaborando con Olmi, Duccio Tessari, Steno, Mario Mattoli, Corbucci,
Zampa, Festa Campanile, Ferroni e Sordi. Sono oltre 120 le colonne sonore firmate
dal maestro vicentino.
Ma il momento centrale della sua lunga carriera rimane certamente il sodalizio con
Mina. Conosciuta alla fine degli anni ´50 ai tempi del “Musichiere”, Gianni Ferrio da
allora ha fatto parte del percorso artistico della cantante anche nei suoi punti più
sperimentali. Il suo apporto alla produzione di Mina è intriso di una classe e di una
varietà che nessun altro ha saputo emulare. Le ha regalato canzoni-capolavoro
oltrepassando il concetto nudo e crudo di “canzone” sia dal vivo, che in sala di
incisione. Le ha fatto conoscere e le ha affiancato alcuni mostri sacri della musica
“classica” (come Severino Gazzelloni e Dino Asciolla); l´ha fatta duettare con il magico bandoneon di Astor Piazzolla e con l´armonica di Toots Thielemans. Ha sfoderato
per lei bizzarrie, perle di ironia, temi struggenti, pezzi difficilissimi da interpretare
esaltando all´inverosimile la dimensione “strumentale” della sua splendida voce.
Gianni Ferrio si è spento a Roma il 21 ottobre del 2013.
I PROTAGONISTI
La Jazz Vicenza Orchestra nasce nel 2007 per iniziativa della Scuola di Musica
Thelonious di Vicenza e riunisce nella propria formazione alcuni fra i più importanti
jazzisti vicentini. La formazione vanta prestigiose collaborazioni anche con artisti di
livello internazionale come quella con il noto trombettista statunitense Tom Harrell.
Per la particolare occasione di questo concerto in ricordo del maestro Gianni Ferrio
l’organico è stato allargato ad una sezione d’archi “classica” grazie all’inedita
collaborazione con il Quartetto Quartini.
Più che un quartetto stabile, il Quartini è un soggetto artistico a formazioni variabili
che coinvolge più di 20 musicisti provenienti da varie regioni. Il vasto repertorio
dell’ensemble spazia dai Concerti barocchi ai Divertimenti di Mozart fino alle canzoni
dei Beatles e alle colonne sonore.
Ettore Martin, sassofonista compositore e arrangiatore vicentino ha all’attivo
più di 30 incisioni delle quali 6 a proprio
nome: Sitting Bull Dance (1995), Soul
Streets (1999), Natural Code (Abeat,
2001), Senzaparole (Abeat, 2005), Corpo Acustico (Caligola, 2008) e Diecistorie
(Blue Serge, 2011) segnalato dalla rivista
JazzIt tra i migliori 100 cd dell’anno.
Vincitore e finalista di importanti concorsi
per sassofono, composizione e arrangiamento jazz (fra i quali il Barga dal 2010
al 2012 ed il “Scrivere in Jazz” di Sassari
nel 2006), Ettore Martin è arrangiatore
dell’Orchestra Jazz del Veneto con la quale ha collaborato con artisti quali Paolo
Fresu, Fabrizio Bosso, Pietro Tonolo.
Con il quartetto del pianista triestino Roberto Magris suona nel 2003 a Melbourne (Australia), al 1° “Italian Jazz Festival” e a Tashkent e Samarcanda (Uzbekistan)
al Festival “Con il Jazz sulla Grande Via della Seta”. Nel 2004 è con lo stesso gruppo
in Bulgaria al “Sofia Jazz Peak” e in Indonesia al 2° “Jakarta Anniversary Festival”.
Col progetto Senzaparole suona nel 2006 in Canada al “Vancouver International
Jazz Festival” e a Zurigo, con lo stesso gruppo, partecipa successivamente ai Festival “Jazz & Wine” di Poysdorf (Austria) e “Italian Jazz in Melbourne” (Australia)
e alle rassegne di Vienna, Cracovia (Klub Studencki Zaczek) e Praga (Reduta Jazz
Club).
Insegna da molti anni sassofono e musica d’insieme a Vicenza (Thelonious) e a
Thiene (Istituto Musicale).
Laureata in Discipline delle Arti, della
Musica e dello Spettacolo presso l’Università degli studi di Padova, Claudia
Valtinoni ha iniziato gli studi di canto
moderno con Anna Cimenti nel 2003 e nel
2006 ha frequentato il CPM di Milano con
Daniela Rando.
Ha frequentato alcuni seminari di interpretazione e di vocalità con Luca Pitteri,
Franco Fasano, Marco Guerzoni, Robert
Steiner, Silvia Gollini, Alessandra Onano,
Pete Churchill e Miguel Angel Curti, di cui
è attualmente allieva.
Svolge un’intensa attività concertistica
con ensemble e orchestre.
Dal 2010, con il duo “A bassa voce” (www.
abassavoce.it), tiene concerti in tutta Italia assieme a Toni Moretti (Venezia Jazz
Festival, Ivrea Jazz Festival, Fiera della
musica di Bologna, Ubijazz, “Scimmie” di Milano, ecc..) collaborando anche con
importanti ospiti italiani e stranieri (Frank Vignola, Knagui Giddins, ecc.).
Con il duo ha inciso due CD con musiche che spaziano dal Jazz al Pop appositamente
arrangiate e brani inediti in collaborazione con musicisti di prestigio.
Insegna canto moderno presso l’Accademia Musicale di Schio.
Foto Camonico
Noto come interprete della Canzone d’Autore italiana e internazionale, nei suoi
spettacoli Bruno Conte si presenta in
veste creativa e delicata, alternando alle
canzoni i suoi commenti che sanno dare
un tono profondo e di riflessione alla serata. Ha maturato una lunga esperienza
negli anni ’90 in ambito Jazz-Swing e Pop
come Primo Tenore nel Quartetto Vocale
Blue Bop conseguendo importanti collaborazioni con artisti tra i quali Romano
Mussolini e Lino Patruno, Virgilio Savona
e Lucia Mannucci del Quartetto Cetra,
Rossana Casale , Ron e Lucio Dalla. Nel
novembre 2013 ha effettuato la sua prima tournée all’estero con sette concerti
tenuti nei teatri messicani, da Città del
Messico fino allo stato di Veracruz, nelle
città di Xalapa, Cordoba e Orizaba.
Ha inciso quattro dischi da solista. L’ultima produzione, del 2014, s’intitola
Lucio&Lucio…storia di una tournée sognata, dall’omonimo concerto-recital in cui
Dalla incontra Battisti per un fantasioso ritorno sulle scene.
Ma è principalmente nei concerti dal vivo che Bruno esprime al meglio le sue doti
interpretative e coinvolgenti; un tocco musicale gentile che in modo pacato propone
attraverso i brani un messaggio di fiducia e di speranza.
Tutti ricordano Amanda Sandrelli
quando, splendida ventenne, nel 1984
prese parte al capolavoro di Massimo
Troisi Non ci resta che piangere («bisogna provare, provare, provare»…).
La sua carriera come attrice cinematografica è proseguita con lavori per il
grande schermo (l’ultimo dei quali è
Universitari – Molto più che amici di Federico Moccia) e per la televisione (Cuccioli, Perlasca: un eroe italiano, Il giudice
Mastrangelo…).
Il teatro rimane comunque la sua grande
passione: «una dimensione più artigianale, quotidiana, più ricca di emozioni».
Fra i suoi ultimi impegni teatrali sono
da ricordare Tale madre, tale figlia (con
Elena Ferri, per la regia di Laura Forti),
Tres (con Anna Galiena, Marina Massironi e Sergio Muniz, per la regia di Chiara
Noschese) ed il monologo “di parole e musica” Oscar e la dama in rosa (dal libro
di Éric-Emmanuel Schmitt).
Come regista ha diretto il corto Un amore possibile ed il documentario Piedi x
Terra che racconta il suo incontro con Mobwuto, il bambino malawita adottato una
decina di anni fa.
In mezzo a tutto ciò, un tenero duetto canoro con il padre, Gino Paoli, per la colonna sonora della versione italiana del film Disney La Bella e la Bestia.
IL PROSSIMO CONCERTO
MARTEDì 28 APRILE
ore 20:45
salvatore accardo violino
LAURA GORNA violino
FRANCESCO FIORE viola
CECILIA RADIC violoncello
Felix Mendelssohn-Bartholdy: Integrale del Quartetti per archi (2° concerto)
Biglietti: intero € 25 / ridotto over65 € 20 / ridotto under30 € 12
UN EROE MUSICALE
Conosco bene l’ambiente dei musicisti, le sue invidie, le gelosie, l’aspra competizione tra
colleghi.
C’è solo un musicista che gode del rispetto e dell’ammirazione incondizionata di ogni
lavoratore della musica. Gianni Ferrio.
Ho visto Il Maestro dirigere l’orchestra e ho letto negli occhi di coloro che stavano
suonando il rispetto e la fiducia verso quell’uomo elegante sul podio.
Il gusto musicale di Gianni Ferrio non ha uguali. La capacità di inserire l’emozione nel
tessuto armonico di quello che scrive è una sua prerogativa. I suoi arrangiamenti
sono manuali di cultura musicale del ventesimo secolo, intessuti di lacrime e sorrisi, di
grandi emozioni che arrivano dirette all’ascoltatore. Del lavoro del Maestro può godere
ugualmente il profano come il musicista professionista. Si emoziona sia l’ascoltatore
distratto sia il musicista più snob, disposto ad ascoltare solo le vette della produzione dei
più grandi nomi del mondo.
La preparazione di compositore, la sua competenza le sue conoscenze musicali di
orchestratore, sono il punto di arrivo più alto che si possa pensare, il tutto filtrato da una
capacità unica di scegliere l’andamento musicale che porta l’ascoltatore a una emozione
forte, alla consapevolezza di ascoltare qualcosa che unisce eleganza e forza espressiva.
Gianni Ferrio é uomo di intelligenza superiore, come superiore è il musicista.
Ho avuto l’onore di poterlo guardare lavorare da vicino. Ho visto un gigante. Ho intuito i
suoi pensieri, ho guardato nel profondo dei suoi occhi ed ho cercato di interpretare il suo
obiettivo, attraverso la dialettica dei suoi gesti di direttore d’orchestra. Ho guardato la
sua musica scritta e l’ho ascoltata nascere mentre l’orchestra la eseguiva. Lui ha dato alla
luce dei capolavori. Ogni pagina di musica del Maestro è permeata di equilibrio musicale
e di una elegante efficacia che mi lascia ammirato per tanta eccellenza.
Ho visto musicisti e cantanti di successo farsi piccoli piccoli, di fronte a Gianni Ferrio.
L’autorevolezza di cui gode gli viene dal rispetto che questi hanno per il suo genio.
Lui può permettersi di essere dolce e raffinato nei modi, come lo è nella vita.
Solo una artista è grande come lui: Mina. E Mina con Gianni Ferrio è ancora più grande.
Lui è il suo arrangiatore naturale. L’unico che ha capito come esaltare le straordinarie
doti espressive del suo cantare. Frank Sinatra e Nelson Riddel come Mina e Gianni Ferrio.
Colto, ironico, sprezzante della mediocrità, mai banale nei suoi giudizi. Capace di grandi
passioni. Capace di lunghi silenzi. Elegante nei modi e nel vestire. Capace di amare solo
una donna: Alba. Ha dedicato la sua vita a lei. Ha dedicato la sua vita alla musica che, in
maniera quasi spontanea, fuoriesce dal suo pensiero.
Ascoltando quello che ho scritto fin qui, alcuni si saranno chiesti perché il discorso sia
redatto al presente.
Parlo al presente perché per me Gianni Ferrio è un eroe musicale. È il mio eroe.
Gianni Ferrio è per me grande come quegli uomini passati alla storia. E dalla storia nel
mito. Non si parla al passato di uomini come lui. Si narrano le gesta degli eroi per sempre.
Io lo faccio con i miei figli e con quanti non lo hanno conosciuto. Ma so che come me lo
stanno facendo tutti quei musicisti che hanno ascoltato la sua musica che hanno lavorato
con lui e che ancora non hanno smesso di emozionarsi e di ammirare il suo genio e la
sua classe infinita.
Con devozione e amore sincero.
Massimiliano Pani
I SOSTENITORI
La 105a Stagione Concertistica della Società del Quartetto è realizzata grazie a
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PAOLO
MARZOTTO
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ENTI ISTITUZIONALI
Per le attività culturali
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Il servizio TAXITEATRO70 è svolto in collaborazione con
COMUNE DI VICENZA
Assessorato alla Comunità e alle famiglie
il pianoforte della serata è fornito dalla ditta ZANTA PIANOFORTI
la carta di questa pubblicazione
è gentilmente offerta da