Alla ricerca della bellezza della vita

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Alla ricerca della bellezza della vita
Alla ricerca della bellezza della vita
ALLA RICERCA
DELLA BELLEZZA
DELLA VITA
Alessandra Augelli
La bellezza della vita non è alla fine di un percorso, ma nel suo tragitto. Mettersi in ricerca è già
averla annusata e in qualche modo pregustata. La bellezza della vita è spezzettata nella
quotidianità, e spetta a ciascuno, come per un caleidoscopio, ogni volta, attraverso il dinamismo
degli eventi e del tempo, unire i frammenti per farne mosaico. Per rendere bella una vita non
occorre sottrarre i momenti dolorosi e difficili. Si tratta, al contrario, di coltivare uno sguardo che
sappia coglierla oltre la polvere e le lacrime. Agli educatori il compito di nutrire questo sguardo,
innanzitutto, per sé: occhi capaci di scorgere la bellezza sapranno animare negli altri il desiderio
di cercarla.
5 film proposti
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Alla ricerca della bellezza della vita
Il circo della farfalla
Cortometraggio – Regia di Joshua Weigel – Usa, 2009
http://www.youtube.com/watch?v=7BNG7e9RDis
(audio inglese, sottotitolato in italiano)
Will è un uomo senza arti che, per vivere, si presta come fenomeno da baraccone in un circo.
Esposto alla derisione degli spettatori, viene presentato come una persona “a cui anche Dio ha
voltato le spalle”. Proprio lì, dove tutti lo fanno sentire non-persona, senza alcuna dignità,
giunge il direttore di un altro circo che riesce ad intravedere qualcosa in più che un semplice
fenomeno da baraccone. Nel Circo della Farfalla tutti, infatti, hanno dovuto riscattarsi da una
situazione di fragilità a cui la vita li ha sottoposti. Il nuovo direttore, attraverso un sano realismo,
riesce a tirar fuori da ciascuno il senso autentico della vita: soltanto la consapevolezza della
propria situazione e l’esercizio coraggioso delle proprie risorse permettono di accedere alla
bellezza di vivere che consiste in un alleggerimento delle sofferenze, né in una sostituzione nel
momento della difficoltà, ma nella capacità di scoprirsi riconosciuto come persona, unica,
irripetibile. Will non trasforma il suo corpo, ma il suo animo: da “progetto mancato” la sua vita
diviene “progetto scelto”, resa di formidabile testimonianza anche per gli altri, proprio in quanto
contemplazione del limite e del suo superamento. Quali sono i nostri “arti mancanti”? Cosa ci
impedisce di vedere nuove possibilità? Riusciamo a compiere la stessa opera educativa del
direttore del circo: spingere lo sguardo oltre il limite per lasciar assaporare la pienezza della
propria esistenza?
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Alla ricerca della bellezza della vita
· Jacob Il bugiardo
Regia di Peter Kassovitz – Usa, 1999
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=EwkyZPKgczA
Jacob è il proprietario di un bar chiuso da tempo per la guerra. Siamo in Polonia, durante la
Seconda Guerra Mondiale, in un piccolo ghetto ebraico. Per caso Jacob ascolta un bollettino
radio proibito che informa di alcuni successi del governo sovietico sui nazisti. Dicendolo a due
amici fortemente sconfortati, si accorge che questo annuncio riesce ad animare e tener viva la
speranza degli abitanti del ghetto. Nonostante il possesso di una radio costituisca un grande
reato per i nazisti, punibile anche con la morte, Jacob decide di diffondere ogni giorno notizie
incoraggianti. Tra finti bollettini di guerra e avvenimenti inventati Jacob riuscirà nell’intento di
trasmettere fiducia nella vita, rinunciando alla sua stessa vita. Quando, infatti, anche i tedeschi
vengono a conoscenza dell’esistenza di questa radio (in realtà mai esistita) e gli impongono di
dire la verità, lui opterà ancora per diffondere il coraggio e la forza di continuare. Il contrasto tra
valori, tra verità e speranza come si risolve in questa storia? Possiamo considerare la “bugia” di
Jacob uno spazio animativo all’interno del ghetto? Qual è il senso della vita a cui Jacob è
legato? Cosa intravede negli altri per riuscire a sostenere con coraggio la sua scelta?
Risvegli
Regia di Penny Marshall – Usa, 1990
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Alla ricerca della bellezza della vita
(bellissimo spezzone sulla bellezza della vita: http://www.youtube.com/watch?v=UTxTTpDNAD
w
Tratto da uno dei venti episodi dell’omonimo libro di Oliver Sachs, il film racconta del giovane
dottor Sayer che arriva nel Bainbridge Hospital dove un gruppo di malati cronici, considerati
incurabili, vivono in condizioni penose. Ridotti ad una vita vegetativa, senza poter parlare né
comunicare in altro modo, i degenti vengono nutriti dal personale, in attesa della loro morte. Il
dottor Sayer, che è un ricercatore, osserva in loro alcune piccole reazioni, e si convince che
sono "vivi dentro", perciò pensa di sperimentare sui post-encefalici un nuovo farmaco, "L-dopa",
già usato con successo sui malati di Parkinson. Sayer si interessa particolarmente a Leonard
che vive in questo stato fin da quando è bambino e, riuscendo a convincere l’anziana madre di
Leonard e il dott. Kaufman, scettico e ostile ai nuovi metodi, inizia un nuovo percorso. Dopo vari
tentativi Leonard prodigiosamente torna a vivere: cammina, parla, scrive e prende pian piano
consapevolezza del suo essere maturo. Guarda il mondo come se fosse appena nato, con
stupore e meraviglia. Un senso di solitudine e di disagio si diffonde, però, tra alcuni dei pazienti
“risvegliati”: si ritrovano con un mondo cambiato e una famiglia spesso distrutta. Gli effetti
collaterali del farmaco pian piano emergeranno, ma Sayer, pur soffrendo per l’insuccesso,
continua a prendersi amorevolmente cura dei suoi pazienti. Il passaggio da una vita passiva ad
un’esistenza attiva non è solo opera di farmaci a fronte di un disagio conclamato, ma è compito
quotidiano di ciascuno. Quanti e quali “risvegli” nella nostra quotidianità? Chi sostiene e
promuove queste rinascite? In che modo favorire lo stupore e la meraviglia di fronte alla vita e il
contatto immediato con la realtà?
· Io& Marley
Regia di David Frankel – Usa, 2008
(trailer: http://www.youtube.com/watch?v=UKQQNLf2aP0
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Alla ricerca della bellezza della vita
«Se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo»: http://www.youtube.com/watch?v=oQE-2XdYItw
John e Jenny si sposano nell'inverno gelido del Michigan. Innamorati e ansiosi di intraprendere
una vita insieme si trasferiscono nella più calda Florida, dove trovano il lavoro e la casa dei loro
sogni. Jenny tende a programmare la vita in ogni suo aspetto, mentre John, più insicuro,
vorrebbe che le situazioni accadessero naturalmente senza sceglierle sempre
intenzionalmente. Pur di distogliere la moglie dal desiderio di maternità John regala un cucciolo
di Labrador a Jenny, che inizia, praticamente e metaforicamente, a sconvolgere la casa e la vita
dei due coniugi. Marley – chiamato così per il celebre cantautore giamaicano – “rosicchierà”
infatti i programmi e le certezze della famiglia Grogan, invitandoli a vivere in pienezza il
presente, senza rimpianti sulle possibilità lasciate e senza idealismi su ciò che dovrà venire.
Marley rappresenta il punto di unione tra la responsabilità di una vita scelta e l’apertura verso
un’esistenza che non può restare chiusa nei programmi e nelle pianificazioni. Marley è ciò che
spiazza e “costringe” allo stupore e all’abbandono di continue aspettative che impediscono di
vivere a pieno. Chi o che cosa aiuta quest’opera di decostruzione nella nostra quotidianità?
Come si può conciliare l’impegno e la fedeltà alla vita con la flessibilità e la creatività con cui
accogliere imprevisti e novità?
Film classici
La vita è meravigliosa di Franz Capra.
Il film in youtube: http://www.youtube.com/watch?v=wNZx4pRAINc
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Alla ricerca della bellezza della vita
La vita è meravigliosa è un film del 1946 diretto da Frank Capra e interpretato da James
Stewart, tratto dal racconto The Greatest Gift di Philip Van Doren Stern. Si tratta di una parodia
della società americana vista in chiave fiabesca. La figura del vecchio Henry Potter è
chiaramente associabile a Ebenezer Scrooge, a zio Paperone e a tutti i simboli negativi del
capitalismo. Per contro, l'idealismo dei giovani e della parte oppressa della società - che cerca
disperatamente di emergere dalla massa - troverà ugualmente la gioia di vivere grazie ai
sentimenti, quali l'amore e l'amicizia, e ai valori della famiglia. Frank Capra decise di girare il
film in bianco e nero perché riteneva che il tipo di storia, specialmente quando George
immagina la vita senza che lui fosse mai nato, non si sarebbe adattata alla pellicola a colori.
Tuttavia il film, negli anni a seguire, è stato colorato ed una versione in tal senso è contenuta in
alcune edizioni dvd, come ad esempio, in quella americana.
La vita è bella di R. Benigni
(streaming: http://casacinema.eu/movie-film-La+vita+%C3%A8+bella+streaming-5447.html )
Film del 1997 diretto ed interpretato da Roberto Benigni. Il film ricevette tre Oscar: quello alla
migliore colonna sonora, quello al miglior film straniero e quello al miglior attore protagonista.
Un film troppo noto per suggerire anche solo un breve commento.
6/6