Centro Studi Parapsicologici - AISM Associazione Italiana

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Centro Studi Parapsicologici - AISM Associazione Italiana
NOTIZIARIO
Centro Studi Parapsicologici di Bologna
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Anno 2013, n. 38. Supplemento ai Quaderni di Parapsicologia. Direttore: Brunilde Cassoli, Direttore Responsabile: Massimo Biondi
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In casa CSP: Le prossime iniziative dell’anno sociale 2013‐2014 – Notizie dal mondo – In ricordo di un’amica Pagine di storia del CSP: Alle Bermuda, di Brunilde Cassoli – Freschi di stampa: Allucinazioni ‐ Sincronicità. Capire e utilizzare le coincidenze significative ‐ Storia degli spettri. Fantasmi, medium e case infestate I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL CSP
ATTIVITÀ CULTURALI
Sabato 14 dicembre, ore 17,00, presso il centro VID, Strada Maggiore n. 42, Bologna
- La parapsicologia: una pseudoscienza destinata a estinguersi o una
disciplina in cammino? – primo incontro pubblico
Parleranno Ferdinando Bersani e Bruno Severi, introducendo anche l’attività del
Centro per il 2014. Al termine, per i Soci:
- Assemblea annuale e votazione delle cariche sociali
Martedì 28 gennaio, ore 18,00, presso il centro VID, Strada Maggiore n. 42, Bologna
- L’arte medianica: una porta aperta su un’altra dimensione? – conferenza di
Ferdinando Bersani, con la partecipazione della psicoanalista Angela Peduto
L’arte medianica è una manifestazione relativamente poco nota ai più, consistente
nel fatto che persone, spesso senza nessuna preparazione artistica e tecnica, si
mettono improvvisamente a disegnare o a dipingere in un modo incredibilmente
abile e significativo, in uno stato diverso di coscienza, guidate da una spinta
misteriosa, sovente interpretata come proveniente da altre dimensioni. Che lo
interpreti come un contatto con una dimensione extra-umana o, più
ragionevolmente, con una dimensione interiore “diversa” da quella della coscienza
ordinaria, il fenomeno è di grande interesse e suggestione, e probabilmente
rappresenta una porta aperta sulle origini della creatività.
NOTIZIE DAL MONDO
Riprese da Psynews, notiziario quotidiano di parapsicologia online (http://blog.libero.it/psynews/):
- Una quota minoritaria di coloro che vanno incontro a un arresto cardiaco dal quale si
riprendono ha un’NDE. Durante quella fase, queste persone hanno ricordi molto vividi di scene
e attività che hanno la sensazione di aver provato in una condizione di totale incorporeità; poi, a
breve distanza di tempo dalla crisi cominciano a manifestare cambiamenti positivi di pensiero e
di comportamento, che spesso si mantengono per tutto il resto della vita. Dall’insieme delle
indagini scientifiche finora effettuate sulle NDE concomitanti a un arresto cardiaco, due
psicologi americani, Natalie Trent von-Haesler (Harvard University) e Mario Beauregard
(Università dell’Arizona), deducono nuove indicazioni della realtà non-locale della mente
umana. In altri termini, il pensiero non sarebbe dipendente dalla struttura materiale del cervello,
sebbene vi sia in vario modo connesso.
-
Il
parapsicologo americano Carlos S. Alvarado sta presentando sul suo blog
(http://carlossalvarado.wordpress.com/) una serie di interviste ad alcuni noti
ricercatori e studiosi di tutto il mondo. Strutturate attorno a poche domande
fisse (come è nato l’interesse verso queste materie, quali sono stati i contributi
più importanti apportati al settore dall’intervistato, quali sono i principali fattori
che militano ovunque contro la parapsicologia), le interviste sono state tutte
effettuate a distanza, via email. Fino a oggi sono state presentate le risposte di
Patrizio Tressoldi, Julia Mossbridge, Massimo Biondi, Renaud Evrard.
- Karolina Zychowicz, della School of Social Sciences all’Università di Northampton, ha appena
avviato una ricerca finalizzata a studiare i rapporti tra gli stati alterati di coscienza prodotti da
droghe o meditazione e la precognizione. L’indagine, che oltre alle prove specifiche di
precognizione si avvarrà di alcuni questionari, prenderà in considerazione due gruppi di
partecipanti: persone che nei sei mesi precedenti il test hanno assunto l’allucinogeno ayahuasca, e
praticanti la meditazione da almeno due anni. L’obiettivo è provare a chiarire la questione, al
momento assai controversa, se le modificazioni della coscienza sono o meno un elemento
favorevole alla manifestazione di esperienze paranormali.
- Seguendo lo stesso percorso compiuto dallo psichiatra Ian Stevenson, il suo successore
all’Università della Virginia, Jim B. Tucker, si sta occupando del fenomeno dell’apparente
reincarnazione, studiando i casi dei bambini che affermano di ricordare frammenti di una vita
precedente. Negli ultimi tempi Tucker si è concentrato sui
cosiddetti “segni di nascita”, circoscritte anomalie
anatomiche visibili nel corpo di quei bambini e
corrispondenti ad analoghe lesioni fisiche presentate dalle
persone di cui i piccoli si sentono la reincarnazione. In
un’indagine appena effettuata con la collaborazione dello
psicologo australiano Jürgen Keil, lo psichiatra ha
esaminato una dozzina di vicende consistenti in “segni di
nascita” esattamente corrispondenti ad altri segni realizzati
intenzionalmente, da familiari o amici di qualcuno deceduto da poco, sulla salma della persona
defunta: persona della quale il bambino/bambina si sentirebbe la reincarnazione. I due studiosi
hanno identificato questi casi nel corso delle loro indagini, perché esisterebbe in alcune aree
estremo-orientali un’antica credenza secondo la quale una piccola ferita inferta a un cadavere poco
dopo il decesso si replicherebbe nel corpo del reincarnato, per cui qualcuno ancora effettua questo
“rito” nella speranza di riuscire a riconoscere facilmente la reincarnazione della persona defunta.
- Tutte le principali concezioni religiose e filosofiche dell’anima, nonché i dati forniti dalla ricerca
scientifica che potrebbero essere rilevanti per l’una o l’altra di
esse. Le possibili forme di sopravvivenza alla morte del corpo
(resurrezione, reincarnazione, persistenza di centri di coscienza
impersonali, inclusione in una realtà condivisa di natura onirica,
etc.). Le più rilevanti teorie interpretative del rapporto mentecorpo basate sulle visioni filosofiche tradizionali o sulle attuali
conoscenze scientifiche. Si articola su questi temi il volume
Reimagining the Soul: Afterlife in the Age of Matter (Reimmaginare l’anima: l’aldilà nell’epoca del materialismo)
dello psicologo americano Douglas M. Stokes, che da decenni è
noto per occuparsi attivamente di parapsicologia, studi sui quali pubblicato numerosi articoli. Il
testo è il frutto della lunga esperienza sperimentale acquisita dall’autore, nonché di conoscenze e
riflessioni approfondite sul tema della coscienza in rapporto ai risultati della ricerca parapsicologica,
questione alla quale Stokes ha dedicato un altro volume che uscirà il prossimo 15 aprile.
- I sogni lucidi, quelli durante i quali la persona addormentata è consapevole di stare sognando,
sembrano piuttosto frequenti in ogni età della vita, ma in particolare tra gli adolescenti e i giovani.
Uno studio su questi sogni, condotto di recente in due istituti scolastici svizzeri del circondario di
Basilea, in un campione di 214 studenti di età compresa tra 14 e 21 anni ha riscontrato un tasso di
prevalenza del 50% in quella popolazione giovanile. In particolare, il 29% degli interpellati ha
dichiarato di avere sogni ludici piuttosto spesso (una o più volte al mese), mentre in generale tutti
coloro che avevano sogni lucidi tendevano a ricordare più degli altri, al risveglio, ciò che avevano
sognato la notte precedente. Circa il 31% del campione, infine, ha affermato che conosceva la
questione già prima di essere coinvolto nell’indagine. Questi dati sono sostanzialmente in accordo
con le precedenti ricerche condotte sul tema nelle popolazioni di lingua tedesca.
IN RICORDO DI UN’AMICA
Paola Forghieri ci ha lasciati in seguito a una malattia di cui nessuno, tranne forse
gli amici più intimi, era a conoscenza. Sapevamo che, nonostante l’età avanzata,
esercitava ancora la professione di psicologa, ma non conosciamo molto di più
della sua vita, data la sua innata riservatezza che la portava più ad ascoltare il
prossimo che a parlare di se stessa.
Ricorderemo sempre la sua fattiva partecipazione alla vita del CSP, i suoi modi
gentili, la sua semplicità e la sua competenza, doti che ci hanno spinto a spianarle
la strada verso importanti cariche societarie in seno al Centro: in anni recenti è
stata Consigliere e Probo viro. Da due anni si era allontanata dal CSP. In
particolare, non la vedevamo più alle conferenze, alle quali prima non era quasi
mai mancata. Con alcuni di noi credo avesse ancora qualche scambio di
telefonate, forse più per tener viva un’amicizia che per informare su quel che
faceva o sul suo stato di salute.
Mestamente abbiamo partecipato, ancora increduli, alle onoranze funebri, svoltesi
lunedì 10 giugno presso la chiesa di San Girolamo della Certosa di Bologna.
Il Consiglio Direttivo
Pagine di storia del CSP articolo di Brunilde Cassoli
Sig. Dr. PIERO CASSOLI
Gennaio 1977
Via Valeriani 39
40134 Bologna
Carissimo,
ormai siamo in partenza, nonostante vari inconvenienti occorsi
all’imbarcazione nell’avvicinamento alla Florida. Allego fotografie mie, di
Ambrogio Fogar dall’alberatura dell’imbarcazione. La signora Tirelli ha trascorso circa 2 ore con Venia Misciano ed è rimasta molto impressionata...
3 marzo 1977
Dear Dr. Cassoli,
I am sending to you a roll of film, exposed continually with 20 shots by Mr.
Uri Geller. The pictures were taken in Bimini in my presence (...) Your help
would be most thankfully received and appreciated.
Giancarlo Berti.
Cominciava così la misteriosa storia del Triangolo delle Bermuda.
Dov’è il Triangolo? Nell’Oceano Atlantico, vicino all’arcipelago delle
Bermuda, una vasta area che va dalla Florida alle isole Bahamas. Leggende antiche raccontano che in quel tratto di mare scompaiano con periodicità aerei e navi, o magari soltanto gli equipaggi, ovviamente mai ritrovati. Si racconta che anche Cristoforo Colombo abbia avuto delle e-
sperienze incredibili nella sua traversata verso l’America. Perché gli aerei scompaiono nel nulla? I primi misteriosamente scomparsi e registrati
furono: 5 Avenger della Marina degli Stati Uniti (dicembre 1945); 1 Star
Tigger con 35 persone a bordo, tra equipaggio e passeggeri; 1 Douglas
DC3 (dicembre 1948); 2 Avrotugor (gennaio 1949). E anche recentemente le cronache ci hanno messo al corrente di simili tragedie, fra i quali
l’incidente, accaduto nel gennaio 2013 e risolto solo dopo parecchi mesi,
che ha coinvolto i familiari di un celebre sarto italiano (Missoni).
A partire dal 1945, più di 100 tra aerei e navi sono completamente
scomparsi e più di mille vite umane sono andate perdute, non essendosi
mai trovato un corpo; così come non si sono trovati rottami di aerei né di
navi. Questi misteri attrassero la curiosità e la passione per l‘avventura e
gli enigmi di alcuni italiani il cui nome è ben noto.
* * *
Ogni quattro anni si svolgeva una regata atlantica per navigatori solitari,
una gara massacrante, quasi disumana, che costringeva a lottare per
giorni contro le onde, a tirare e mollare sartie. E a guardare il vuoto per
ore e ore.
È il 1975 quando Ambrogio Fogar decide di tentare l’avventura. Sulla
sua barca, oltre le cose necessarie per la sopravvivenza, porta diversi libri, fra i quali uno sulle antiche leggende del mare. Le pagine che lo avevano colpito di più erano quelle che raccontavano del mistero del
Triangolo delle Bermuda. Era nata così l’idea di organizzare una spedizione per indagare su quel mistero.
L’entusiasmo dell’avvocato Giancarlo Berti promuove e organizza la
spedizione con imbarco il 10 febbraio da Miami. Le barche saranno due,
con diversi amici: Livio Biagini e Alessandro Tirelli, che si uniscono a Berti
nell’inviare la loro gratitudine al Centro
Studi Parapsicologici per il tempo loro
dedicato. E ci sono anche due personaggi
importanti: Enzo Maiorca, uno sportivo
ben conosciuto e amato dagli italiani, e –
come abbiamo già accennato – Ambrogio
Fogar, il “navigatore solitario”. Un altro
personaggio, il cui nome sta in questo periodo facendo il giro del mondo, è Uri
Geller, l’israeliano che il CSP ben conosce per le sue doti di sensitivo. È bene
accetto all’equipaggio delle due barche.
Fogar, innamorato del mare, aveva
cominciato già molto giovane a fare in
mare cose straordinarie. Una delle prime imprese era stata
l’attraversata dell’Atlantico del Nord, per buona parte senza l’uso del ti-
mone. Poi, dal novembre 1973 fino al dicembre 1974 aveva compiuto il
giro del mondo in barca a vela in solitario. Successivamente a quel periodo, nel 1978 la sua barca, “La Surprise”, venne affondata da un’orca,
naufragando al largo delle isole Falkland. Fogar trascorse poi due mesi
impegnativi in Alaska, quindi sull’Himalaia e in Groenlandia. Preparò un
viaggio a piedi per raggiungere il Polo Nord con la sola compagnia del
suo amato cane Armaduk. E nel 1992 nel partecipare al raid ParigiMosca-Pechino la sua auto si capovolse: Fogar subì la frattura della seconda vertebra cervicale; il midollo spinale era tranciato. Ciò significò
l’immobilità assoluta e l’impossibilità di respirare autonomamente. Forte
e generoso, nel 1997 compì comunque un “giro d’Italia” in barca su una
sedia a rotelle basculante. Quell’anno pubblicò anche il volume Solo. La
forza di vivere, nel quale scriveva: «In queste pagine ho cercato di mettere tutto me stesso, soprattutto dopo essere stato così duramente colpito dal destino». È morto il 24 agosto del 2005.
* * *
In quell’avventura, come abbiamo detto, furono tre i personaggi ben noti. Di Fogar abbiamo appena parlato. Enzo Maiorca, nato a
Siracusa nel 1931, anche lui con una grande
passione per il nuoto, cominciò ben presto a
fare sub. Nel 1960 coronò il suo sogno toccando in apnea i – 45 metri di profondità. Nel
1998 è tornato all’apnea (con le figlie Patrizia
e Rossana, già campionesse di fama mondiale
per record in apnea), per il suo ultimo record:
– 101 metri.
Curioso personaggio, Maiorca. È stato senatore di Alleanza Nazionale,
appassionato cultore della natura, e divenuto vegetariano per una curiosa e commovente avventura in mare mentre faceva pesca subacquea:
l’incontro-scontro con una grossa cernia. Quando capì che la cernia si
era incastrata in una roccia, lui le appoggiò una mano sul ventre, sentendo i battiti furiosi del cuore dell’“avversario”. Aiutò la cernia a districarsi e da allora non fece più pesca subacquea.
Il terzo personaggio noto era Uri Geller, l’israeliano sensitivo, che ben
ci stava in una spedizione di quel tipo! Geller era ben conosciuto dal nostro Centro (CSP di Bologna) col quale eseguì una ricca sperimentazione, che sfociò nel curioso fenomeno dei “mini-Geller”. Per la spedizione,
Geller fece delle foto molto particolari, di cui ci parlò Berti:
Caro [Piero] Cassoli,
ti trasmetto un rollino fotografico (20 diapositive a colori) impressionato in
continuazione con 20 scatti dal signor Geller davanti al proprio viso, con
l’obiettivo coperto da schermo “copri-obiettivo” (capsula incastrata nera).
La macchina fotografica era di proprietà del prof. Mosettig S. (fisico), cari-
cata da lui stesso. Le foto sono state scattate in nostra presenza in Bimini.
Il sig. Geller mi ha incaricato di consegnarti la pellicola (...)
Giancarlo Berti
***
Purtroppo il “mistero delle Bermuda” rimase tale. Nulla emerse da quella spedizione, nonostante la serietà e la passione con cui era stata organizzata.
Furono interrogati decine di nativi delle isole e ciascuno aveva il suo
racconto e la sua interpretazione. C’era chi favoleggiava di un’arma atomica messa a punto da una civiltà scomparsa, che ancora oggi, in certe
condizioni, colpirebbe qualsiasi cosa. C’era chi giurava sugli Ufo: «Sono
certamente gli extraterrestri». Ma c’era anche chi insisteva nel ricordo e
nella convinzione che fosse opera di Atlantide, impressionati alla scoperta che, con l’acqua del mare a livelli bassissimi, c’erano voragini che
sembrava non avessero fine. Dove portavano quei “pozzi oscuri”?
E l’isola di Bimini? Fu su quest’isola che
Hemingway scrisse uno dei suoi libri più
famosi: Il vecchio e il mare. «Qui» disse
Maiorca «ci si muove in un mondo quasi
soprannaturale. Il mare, di un verde intensissimo mai visto, dipinge di verde anche i
gabbiani che passano a pelo d’acqua. A me
piace credere che qui una volta ci fosse Atlantide.»
Ma che cos’è quest’isola? Bimini è famosa soprattutto per il “muro”, una costruzione ciclopica che corre sotto il pelo
dell’acqua, a circa otto metri di profondità,
per quasi due chilometri. Sono lastroni regolari e sembrano quasi scolpiti dall’uomo. A garantirlo era Majorca, che
asseriva di non aver mai visto niente di simile sotto il mare: l’acqua «ripudia la geometria».
L’epilogo di quella bella storia rimane... senza misteri svelati, nonostante l’attenzione degli organizzatori, l’entusiasmo dei protagonisti, e
alcune “cose” insolite che probabilmente non sarebbero mai state conosciute.
***
Ci troviamo in un periodo storico in cui la scienza conosce meglio la superficie lunare che le profondità degli oceani, che forse ci aiuterebbe a
conoscere meglio le profondità del grande mistero umano.
Nel 1991 anche il professor V. Meyer, famoso oceanografo, durante
una conferenza stampa raccontò che durante un’immersione si trovò improvvisamente immerso in una luce abbagliante. Stordito, si avvicinò con
prudenza a ciò che poteva essere la fonte di quella luminosità e con suo
stupore capì che era prodotta da un’incredibile piramide (di circa 300
metri di lunghezza per 200 di larghezza). Il materiale sembrava essere
vetro o qualcosa di simile (cristallo?), in quanto risultava liscio e trasparente.
In un’altra occasione in cui era insieme al suo equipaggio, accadde
che il sonar segnalò la presenza sul fondale marino di altre due grandi
piramidi cristalline, alla profondità di 60 metri, che presentavano
un’altra caratteristica curiosa. Sulla cima delle piramidi si distinguevano
due fori molto grandi, attraverso i quali l’acqua del mare sembrava muoversi con grande velocità, creando vortici che potevano influenzare la
superficie. Si ipotizzò che questo fenomeno vorticoso potesse essere una
delle possibili cause delle sparizioni misteriose.
Come abbiamo detto, il Triangolo è considerato una delle zone marine
più misteriose e pericolose del pianeta. Per decenni intrepidi esploratori
hanno invano cercato di risolvere l’enigma che si cela dietro questi fenomeni C’è chi è convinto che sono causati da qualche tecnologia antica.
C’è chi crede all’attività di extraterrestri. Molti ipotizzano l’opera e la
presenza di Atlantide. Questa di Atlantide è un’ipotesi molto diffusa, forse anche per il fascino che emana la storia leggendaria di quel continente perduto.
Attualmente due gruppi di esploratori americani e francesi hanno confermato, in maniera indipendente, la presenza, già nota dal 1968, di una
grande piramide traslucida (di vetro? di cristallo?) Così, i misteri sono
rimasti tali, salvo qualche conoscenza in più dei fondali marini, delle
leggendarie piramidi, del muro di Bimini. Peccato! Si rimane emotivamente coinvolti dalla lettura di queste spedizioni... e – perché no? – anche da una sana curiosità.
***
Cosa è rimasto al CSP di tutto ciò? Il piacere di avere in qualche modo
partecipato a questa “avventura”. Di aver conosciuto degli insoliti personaggi, insoliti anche nella loro vita privata; e tanti episodi di cui non
saremmo altrimenti mai venuti a conoscenza.
I rullini fotografici annunciati dall’avvocato Berti e da Geller non sono
mai arrivati. Forse sono scomparsi anch’essi in mare alle Bermuda; o
forse, semplicemente, sono rimasti sommersi nei cassetti della Segreteria del CSP, che in 60 anni si sono riempiti di incredibili quantità di materiale cartaceo. Ci è rimasta invece una bellissima carta nautica, di
cm.170 x 130. E abbiamo senz’altro le foto di Fogar, di Maiorca, di altri
membri dell’equipaggio, dell’avvocato Berti. Ma si tratta di tutte foto
scattate... prima.
Brunilde Cassoli
Freschi di stampa
Allucinazioni, di Oliver Sacks, Adelphi 2013, pagg. 325, € 19,00.
Charles Bonnet, naturalista ginevrino del Settecento, si era occupato di
tutto: dall’entomologia alla riproduzione dei polpi, dalla botanica alla
filosofia. Quando seppe che suo nonno, ormai semicieco, iniziava ad
avere “visioni” di strani oggetti flottanti e di ospiti immaginari, volle
stenderne un minuzioso resoconto, che passò inosservato per oltre un
secolo e mezzo. Oggi la sindrome descritta da Charles Bonnet, che
collegava l’insorgere di stati allucinatori con l’affievolimento della vista
è riconosciuta dalla letteratura medica, anche se viene raramente
diagnosticata perché le allucinazioni sono associate alla demenza, alla
psicosi, e chi ne soffre tende spesso a tacerne. Ma non è sempre stato
così: in altri tempi e in altre culture, gli stati alterati di coscienza dovuti
a meditazione, ascesi, droghe, venivano percepiti come condizione
privilegiata e hanno influenzato l’arte, il folclore, il senso del divino.
Sincronicità. Capire e utilizzare le coincidenze significative, di
Surprise Kirby, Mediterranee 2013, pagg. 232, € 17,50.
L’esperienza delle coincidenze significative è universale: sono state
testimoniate in tutti i periodi storici da persone di ogni cultura e
appartenenti a ogni sistema di pensiero. Il volume esamina in che
modo l’atteggiamento umano influenza il significato degli eventi e
dimostra che gli avvenimenti, in base all’attività mentale, sono
causati dalla chi li percepisce. Il fine dell’autore è comunque anche
insegnare a utilizzare la personale capacità di generare eventi
sincronistici, scoprendo come la mente crei la realtà e come si può
“passare” dallo stato di un’esistenza da esseri “separati” a una
vita come “parti di un tutto”. In pratica, l’autore descrive le
particolarità dei processi cerebrali e combina il mondo della fisica moderna con la
dimensione dell’antica mistica.
Storia degli spettri. Fantasmi, medium e case infestate fra scienza e
letteratura, di Massimo Scotti, Feltrinelli 2013, pagg. 410, € 13,00.
Il tema della casa “infestata” o “stregata”, della dimora invasa dai
fantasmi, è ricorrente nella letteratura fin dall’antichità ed è diventato
un sottogenere nel cinema horror. Dell’argomento si è interessato anche
il diritto per evidenti motivi economici, dato che un appartamento
venduto o affittato e successivamente scoperto “infestato” può essere
causa di un deprezzamento, di una ricontrattazione o di una rescissione
del contratto iniziale. Il volume offre una descrizione del tema a più
livelli, fra cronaca e tradizione, antropologia e costume, scienza e storia
delle idee: i concetti di fantasma e di spirito inquieto si manifestano e si
modificano nel tempo, riflettendo le mentalità delle varie epoche ma
anche i diversi modi di concepire l’aldilà e l’immortalità dell’anima. A complicare il problema è
stato, dalla metà dell’Ottocento, il movimento dello spiritismo, che ha spesso coinvolto anche
filosofi, intellettuali e scienziati, portando questa tematica nei vari ambiti della cultura
dominante.