Freddie Mercury - Scuola di Musical

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Freddie Mercury - Scuola di Musical
Freddie Mercury
Scritto da Antonio Calanna
Farrokh Bulsara, noto come Freddie Mercury (Stone Town, 5 settembre 1946 – Londra, 24
novembre 1991), è stato un cantante, compositore e musicista britannico di origini parsi e
indiane.
Gli anni Settanta
Nell'aprile 1970 May, Taylor e Bulsara decidono di formare un nuovo gruppo insieme e
scelgono "Queen" come nome della band. Nello stesso periodo, Farrokh Bulsara comincia a
farsi chiamare Freddie Mercury, decisione presa in seguito alla composizione della canzone
"My Fairy King". Il 27 giugno 1970 il bassista Mike Grose entra nella band che si esibisce per la
prima volta in pubblico a Truro, in un concerto di beneficenza per la Croce Rossa. Con il primo
tour in Cornovaglia del 1971 tuttavia il gruppo assume la composizione definitiva con il bassista
John Deacon. Nel 1972, Mercury, grazie alla sua formazione come grafico, progettò il logo dei
Queen, basandosi sullo stemma reale del Regno Unito e includendo nel logo i segni zodiacali
dei quattro componenti della band. Durante un'intervista del dicembre 1974 al New Musical Express, Freddie dichiara di essere
"gay come una giunchiglia". In questi anni, Mercury vestiva abiti della stilista Zandra Rhodes,
con capelli lunghi e unghie con lo smalto. Soprattutto a causa dell'eccentricità di Freddie, la
prima decade dei Queen è caratterizzata da stravaganti esibizioni che spesso sfociano in
spettacoli teatrali; Mercury e May si presentano truccati e vestiti totalmente in bianco e nero,
chiudendo i concerti lanciando rose agli spettatori, brindando con loro con champagne e
intonando "God Save the Queen", l'inno nazionale del Regno Unito.
Gli anni ottanta
Nel 1980, Mercury cambia notevolmente il suo aspetto, tagliandosi i capelli e facendosi
crescere i baffi, seguendo il look detto "Castro clone", moda lanciata da alcuni omosessuali
dell'epoca. Questa trasformazione è inizialmente mal vista dai fan, che inviano al cantante rasoi
da barba usa e getta. Il 1981 sarà un anno di transizione; vive a Monaco di Baviera, in
Germania, la cui vita notturna lo condiziona molto, non riuscendo a lavorare "quasi mai in
condizioni psicologiche perfette". Alla fine del 1982, i Queen, dopo il successo del The Game
Tour e dell'Hot Space Tour, decidono di comune accordo di separarsi per un certo periodo e i
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quattro si dedicano a progetti solisti. Mercury in particolare, che aveva già ipotizzato tra gli anni
settanta e gli anni ottanta di pubblicare un album proprio, collabora con Giorgio Moroder per la
nuova colonnna sonora della versione rieditata e restaurata del film di Fritz Lang Metropolis.
Con lui scrisse il brano "Love Kills", il suo primo singolo da solista, che raggiunge la decima
posizione nella classifica britannica. I Queen si ritrovano nell'agosto 1983 per registrare "The
Works" e seguono una serie di lunghe tournée in tutto il mondo. Il 13 luglio 1985 prendono
parte al Live Aid, un concerto umanitario organizzato da Bob Geldof che vede la partecipazione
dei più importanti artisti internazionali, allo scopo di ricavare fondi in favore delle popolazioni
dell'Etiopia, colpite da una grave carestia. I Queen si esibiscono al Wembley Stadium di Londra
e Freddie Mercury con la sua interpretazione passa alla storia.
Gli ultimi anni prima della morte
Nel 1987, Mercury abbandona la vita pubblica, affermando che un uomo di 40 anni non poteva
saltare e cantare su un palco con una calzamaglia indosso e che voleva rompere la routine
album-tour. Alcune testate scandalistiche cominciano a sospettare che il cantante sia malato.
Nel 1989, costretto ad accertamenti clinici più specifici, viene confermata definitivamente la sua
positività all'HIV che si tramuta in AIDS conclamato. Il 18 febbraio 1990, per ricevere un premio per il contributo dei Queen alla musica britannica ai
BRIT Awards, Freddie Mercury fa la sua ultima apparizione in diretta.
Si trasferisce a Montreux, in Svizzera, dove affitta un appartamento, la "Duck House". Continua
a registrare canzoni, nonostante sia molto debilitato dalla malattia e costretto a riposo per molte
ore al giorno. Ai primi di novembre 1991, Freddie ritorna in Inghilterra per stare vicino ai suoi cari. Qui vien
sottoposto ad alcune cure palliative, con medicinali che arrivavano di nascosto alla Garden
Lodge. Tuttavia il cantante diventa sempre più debole, non riuscendo ad alzarsi dal letto e
cominciando a perdere la vista. Il 22 novembre 1991, Mercury convoca nella sua casa di Earls
Court il manager dei Queen Jim Beach per redigere un comunicato ufficiale, che viene
consegnato alla stampa il giorno successivo:
"Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell'HIV e di aver contratto l'AIDS. Ho
ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di
proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i
miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi
seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia."
Mercury muore alle 18:48 del 24 novembre 1991 all'età di 45 anni; la causa ufficiale del
decesso fu una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all'AIDS.
I funerali, che si svolsero al Kensal Green Cemetery, furono celebrati da un sacerdote
zoroastriano; secondo le sue ultime volontà, Mercury fu cremato e le sue ceneri affidate a Mary
Austin, sparse poi probabilmente nei pressi del Lago di Ginevra. Tra i 35 presenti alla
cerimonia, oltre ai familiari anche i suoi compagni John Deacon, Brian May e Roger Taylor, il
suo compagno Jim Hutton e i cantanti Elton John, Michael Jackson e David Bowie. Ho cercato di riassumere la vita di questo “immortale” artista, ma ci vorrebbe un libro intero per
accogliere la storia di questo personaggio che ha segnato la scenario rock-pop in maniera così
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indelebile. Con il suo apporto artistico molti omosessuali (che ancora al tempo rimanevano
nascosti) poterono uscire allo scoperto con molta più tranquillità, perché Mercury aveva
cambiato il modo in cui la gente vedeva la comunità Gay. Mi ispiro a questo uomo perché oltre
ad essere stato un cantante con una tecnica raffinata, Mercury era e rimane uno dei pochi artisti
pop-rock che rende allo stesso modo ascoltato live o registrato.
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