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Il laboratorio di scienze naturali
Percorsi didattici dentro e fuori la scuola
Il laboratorio di scienze naturali
Percorsi didattici dentro e fuori la scuola
di
Maria Antonietta Damiano e Valeria Fiorini
Codice ISBN: 978-88-97272-17-5
maggio 2011
Pag.2
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Il laboratorio di scienze naturali
Percorsi didattici dentro e fuori la scuola
Note dell’Editore
L’obiettivo della Sysform Editore e del nostro team è scrivere e-book efficaci per creare prodotti
specifici e di qualità che permettano a te lettore di utilizzare – copiare – reinventare - prendere
spunto da quello che abbiamo fatto o stiamo realizzando a scuola (o intorno alla scuola)
“concretamente”, svelando i segreti, gli ostacoli, i dubbi, le soluzioni trovate, affinché tu possa
giovarti di una esperienza che ha dato/sta dando buoni frutti.
Lo spirito con cui ognuno di noi si muove è quello di scrivere a un amico-lettore qualcosa che
conosco, di cui sono esperto: la mia conoscenza e la mia esperienza messa a tua disposizione.
Perché partire sempre da zero quando il grande Troisi ci suggerisce di RICOMINCIARE (almeno)
DA TRE !
Lo spirito di Sysform Editore nasce dalla convinzione che la comunità della scuolapossibile può
condividere analisi, strategie
e soluzioni già sperimentate da colleghi e sentirsi, quindi,
accompagnati, oltre che confortati, dalla collaborazione di chi – come noi- crede in ciò che fa e
cerca di farlo ricercando le soluzioni migliori. Ecco che la formazione personale e professionale
diventa lo spazio da coltivare, cui attingere per trovare forza ed energia per affrontare le difficoltà,
non per sentirsi succube di ciò che non va ma per sentirsi co-attore di un processo troppo
importante perché sia lasciato alle buone intenzioni del singolo. Come persone di scuola abbiamo
pensato da persone di scuola e riteniamo importante che:
ciò che leggo deve essere frutto “autentico” di chi conosce la scuola e ciò che può
servire a me che lavoro a scuola
ciò che leggo deve rispondere ai miei bisogni di crescita, di approfondimento
ciò che leggo deve rispondere al bisogno di gestire le situazioni difficili ma deve essere
anche uno stimolo a vederle in maniera diversa
ciò che leggo deve essere comprensibile, deve scivolare via, e non obbligarmi a
“traduzioni” letterarie
Pag.3
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ciò che leggo mi deve far sentire vicino chi ha scritto, l’esperto: voglio essere condotto
per mano e capire come si può fare ciò che mi proponi di fare
ciò che leggo non si deve trasformare in un ricettario da applicare e mi aspetto di poter
“ragionare” su ciò che leggo
…
ciò che leggo mi deve far venire la voglia di sperimentare, di mettere in pratica quello
che mi stai suggerendo e consigliando di fare … perché sento che si può fare, mi può
essere utile, mi solletica un PERCHE’ NO!
L’e-book ha il vantaggio di essere un vero strumento di lavoro: permette di inserire link a siti o
video, permette di aprire note di spiegazione o approfondimenti, e hai tutto lì a disposizione … solo
con un click!!
Buon proseguimento
Pag.4
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Nei nostri e-book il lettore potrà trovare link a degli approfondimenti di diversa
natura.. Per accedere a tali contenuti è necessario che il PC sia connesso a Internet.
Pag.5
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Copyright
ATTENZIONE: Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta con alcun
mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutti i diritti sono riservati a
norma di legge. Abbiamo scelto di non “ingabbiare” con password il materiale
contenuto e confidiamo nella correttezza del lettore di non trasmettere ad altri
il presente e-book né in formato cartaceo né elettronico, né per denaro né a
titolo gratuito. Il contenuto del presente libro è frutto del lavoro dell’Autore e di
altre persone che hanno investito tempo e professionalità per realizzarlo.
Aiutaci a difendere i diritti d’Autore.
Una pagina di questo libro contiene un watermark dove risulta il
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Pag.6
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Indice
Introduzione
La didattica laboratoriale e l’apprendimento
PERCORSO DIDATTICO DI APPRENDIMENTO
Costruzione di microambienti
Cosa fare per motivarli al compito?
Prima attività: proiezione di un filmato sul rapporto uomo-animale
Seconda attività: lettura di un brano sul rapporto uomo-animale
Come costruire i microambienti
Fase 1 – Costruzione di vasca e coperchio per quattro microambienti
1.a – costruzione della vasca
1.b – costruzione di coperchio semplice per acquario, terrario, terrario umido
1.c – Costruzione di coperchio modificato per terrario-secco
Fase 2 - Arredamento e manutenzione di 4 microambienti
2.1 Acquario
2.2 Terracquario
2.3 Terrario umido
2.4 Terrario secco
Fase 3 – Costruzione, arredamento e manutenzione di un insettario
3.a -Costruzione insettario
3.b – Arredamento e manutenzione di un insettario
Schede di verifica del raggiungimento degli obiettivi
PERCORSO DIDATTICO DI APPRENDIMENTO
Piccoli animali da osservare in microambienti
Attività stimolo: discussione guidata
Allevamento di piccoli animali
Prima di cominciare…
Schede informative
Schede di lavoro
Schede di verifica del raggiungimento degli obiettivi
PERCORSO DIDATTICO DI APPRENDIMENTO
Pag.7
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L’uscita naturalistica
Fase A - Cosa fare per motivarli al compito?
- Proposte di attività
Fase B - Ci prepariamo ad uscire
1- Preparazione del materiale per la raccolta degli esemplari
a) Elenco materiale
b) Costruzione di una pressa da campo
c) Preparazione dei contenitori per piccoli animali
2 - Preparazione del materiale per la rilevazione e registrazione di dati
a) Elenco materiale
b) Schede di lavoro
• Il luogo
• Le piante
• Schede fornite
• Gli animali
• Schede fornite
Schede di verifica del raggiungimento degli obiettivi
•
•
•
•
•
Fase C: l’attività dopo l’uscita
1 - Attività pratiche
Sistemazione degli esemplari
Costruzione di una pressa da laboratorio
Realizzazione di un erbario
Realizzazione di uno schedario scientifico
Griglia di osservazione/registrazione
Verifica del raggiungimento degli obiettivi
Informazioni utili
Conclusioni
Pag.8
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Introduzione
L’esperienza laboratoriale è stata inclusa già da tempo in numerosi Piani di
Offerta formativa delle scuole primarie italiane. Essa tuttavia era una pratica non generalizzata, ma restava legata alla disponibilità di insegnanti innovatori, alle competenze professionali di insegnanti sperimentatori, alle sollecitazioni e agli interventi di enti territoriali e/o associazioni interessati al
rinnovamento della scuola (Comuni, WWF, Legambiente, IRRE…)
La legge 53/2003 ha reso la pratica laboratoriale obbligatoria. Molti
saranno gli interrogativi e le perplessità dei docenti chiamati a realizzare e a
condurre con modalità adeguate e consapevoli un modello didattico poco
esplorato.
Il lavoro che vi proponiamo è frutto dell’esperienza pluriennale di due
insegnanti della scuola primaria impegnate nella conduzione di laboratori di
scienze naturalistiche e coltiva l’ambizione di fornire ai colleghi, alla
ricerca di punti di riferimento, materiale di esperienze già collaudate da
utilizzare non come ricette da riproporre pedissequamente, ma come
opportunità di ripensare la propria azione didattica e il proprio abito
professionale alla luce delle esigenze e dei compiti che oggi più che mai la
scuola è chiamata a soddisfare.
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La Didattica Laboratoriale e l’Apprendimento
Come abbiamo già detto, il laboratorio nella scuola dell’obbligo, pur non
essendo una novità, costituisce senz’altro una sua parte qualificante: una
scuola che mira allo sviluppo delle potenzialità/capacità del discente per
consentirgli di costruire competenze è, senza ombra di dubbio, una scuola
che supera la trasmissione astratta del sapere e non si accontenta di
registrare semplici apprendimenti.
Nella scuola dell’autonomia la didattica laboratoriale è l’unica in grado di
garantire
il
superamento
dell’impostazione
intellettualistica
della
metodologia di lavoro e, perciò, della impostazione dicotomica mente –
mano, conoscenza ed esperienza. La didattica laboratoriale salvaguarda la
dimensione globale del bambino e del ragazzo, consentendo a reti
concettuali e a prassi sperimentali di alimentarsi “sistemicamente”.
Nel laboratorio il ragazzo fa, agisce: l’azione stimola lo sviluppo
dell’intelligenza come una necessità strumentale che si struttura
progressivamente con l’acquisizione di grandi concetti metacognitivi.
Per agire, infatti, occorre percepire i rapporti con le cose nello spazio, e
allora intervengono anche il tempo, il ritmo, la causalità, la successione,
cioè tutti quei rapporti che collegano diversi fenomeni.
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Ogni situazione, più o meno strutturata dall’insegnante, costituisce di fatto
un luogo dove si realizza una esperienza cognitiva in cui l’individuo è
protagonista del processo che porta alla conoscenza, attraverso l’interazione
attiva con tutti gli elementi del contesto. Un processo cognitivo è
rappresentabile come un flusso continuo in cui interagiscono livelli
dell’esperienza concreta e del pensiero astratto che si saldano nella
elaborazione e nella realizzazione.
Ma esperienza e processo cognitivo introducono il concetto di operatività
come relazione attiva in un contesto, coinvolgendo strumenti, materiali e
concetti astratti.
L’operatività è una meta-competenza, cioè la competenza che costruisce
competenze: competenze globali (la logica, la creatività…), abilità
specifiche
(uso
di
codici
comunicativi,
padronanza
di
tecniche
strumentali..), apprendimenti di contenuti ( p.es. disciplinari). L’operatività
è l’elemento veramente trasversale.
Molto
spesso,
però,
nella
scuola
è
avvenuta
un’operazione
pedagogicamente scorretta: l’identificazione dell’operatività con la
manualità, che è, in verità, solo una componente della prima; il laboratorio
è stato così ridotto a luogo del semplice fare, di attività manuale per la
produzione di oggetti (prodotti).
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“Laboratorio” è invece una metodologia globale per strutturare contesti in
cui si dà spazio all’esperienza diretta per avviare la costruzione di processi
cognitivi ed espressivi individuali.
Insomma, il laboratorio a scuola è il luogo del “fare intelligente”.
Il laboratorio mette il ragazzo nella condizione di fare esperienze “per
tentativi” in modo che si avvicini progressivamente ad una sempre più
chiara metodologia scientifica e che il “brancolamento” sperimentale sia
realmente una successione di ipotesi e ricerche. Esso si delinea come il
luogo dove è consentito all’alunno di:
 SCEGLIERE e DECIDERE per praticare la consapevolezza del
proprio pensare ed agire;
 GIOCARE come modalità di apprendimento:
 GESTIRE IL TEMPO come variabile personale riconosciuta;
 SCOPRIRE come modalità e percorso del conoscere;
 PRODURRE come significato tangibile del percorso e delle attività svolti.
Non è necessario avere un laboratorio per adottare la metodologia
laboratoriale.
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In un simile contesto, se si delinea un ruolo diverso del discente quale
costruttore del proprio sapere, necessariamente si configura un diverso
ruolo del docente.
L’insegnante conosca in modo non meramente empirico le potenzialità e le
preconoscenze dei suoi alunni prima di avviare una Unità di
Apprendimento. Il rispetto di questa condizione infatti scongiurerà il
pericolo di richiedere prestazioni e formulare richieste non compatibili con
il livello cognitivo e operativo dell’alunno e di esporlo alla frustrazione e
alla demotivazione.
Sinteticamente riportiamo le condizioni che delineano il nuovo ruolo
dell’insegnante

Non proporrà l’UdA senza aver coinvolto gli alunni nella di-
scussione e nel confronto di idee, di opinioni e di esperienze, come momento non eludibile di consapevolezza e di capacità progettuale (saper “perdere
tempo” per motivare al compito).

Eviterà lo spontaneismo che rischia di relegare l’operatività a
mero “bricolage” , pianificando rigorosamente con gli alunni le fasi e il percorso che l’esperienza dovrà avere per giungere ad un risultato positivo o a
un prodotto;

Durante lo svolgersi dell’esperienza suo compito sarà non già
quello di fornire soluzioni precostituite, ma di incoraggiare la capacità di riPag.13
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flessione, di stimolare l’iniziativa, di regalare informazioni e indicazioni
per facilitare il superamento di situazioni e nodi problematici;

Contestualmente sarà necessario che osservi e registri dinami-
che, atteggiamenti e abilità che emergono durante lo svolgersi dell’esperienza e che costituiranno il supporto delle schede finali di verifica affinché
la valutazione finale di ciascun alunno non sia meramente sommativa.
Alla luce della nostra esperienza ci preme rilevare che non è ininfluente, ai
fini del rinforzo motivazionale dell’alunno, la pubblicizzazione e la
socializzazione dell’esperienza (monografie, mostre, DVD…).
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PERCORSO DIDATTICO DI APPRENDIMENTO
COSTRUZIONE DI MICROAMBIENTI
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Costruzione di microambienti
Vi proponiamo la costruzione di cinque microambienti finalizzati
all’allevamento di piccoli animali. Questa parte è strettamente collegata con
la sezione “ Piccoli Animali da Osservare in Microambienti”.
I cinque microambienti:

Acquario, nel quale potranno essere osservati piccoli animali d’acqua
dolce;

Terracquario e Terrario umido, per l’osservazione di piccoli anfibi;

Terrario secco, per l’osservazione di lucertole;

Insettario, per l’osservazione di insetti.
La scelta di tale proposta è stata determinata dalla considerazione che lo
studio dell’ambiente, oltre ad essere indicato nei Programmi ministeriali,
merita oggi un’attenzione particolare.
Le problematiche legate all’inquinamento, all’alterazione degli equilibri
biologici naturali non possono essere affrontate solo con i divieti, ma è
necessaria quella conoscenza da cui scaturisce consapevolezza e senso di
responsabilità. Non a caso le indicazioni per le Scienze sperimentali dei
Programmi di insegnamento nella S.M.S. del 1979 presentavano, tra gli
obiettivi formativi, i seguenti: “individuare le strette interazioni fra mondo
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fisico, mondo biologico e comunità umane” e “maturare il proprio senso di
responsabilità nell’impatto con la natura e nella gestione delle sue
risorse”. Ci sembra che, anche nella nuova scuola della riforma sancita
dalla legge 53/2003, tali obiettivi non possano essere disconosciuti, se non
altro, come finalità cui tendere.
Convinte di ciò, e forti delle esperienze già vissute nei tanti anni di
esercizio della nostra professione, riteniamo che i ragazzi possano
diventare responsabili solo attraverso la “pratica” quotidiana della
cura di un essere vivente.
La cura di qualcuno o qualcosa, infatti, presuppone la profonda conoscenza
delle sue necessità e crea quindi negli alunni, nel caso dell’allevamento di
animali a scuola, l’urgenza spontanea (non indotta dalle richieste degli
insegnanti) di documentarsi sull’habitat, sul tipo di alimentazione, sulle
abitudini dell’essere vivente che si vuole crescere.
Anche il solo preparare un microambiente richiede che l’alunno preveda,
prima ancora che l’animale vi venga ospitato, quali siano le condizioni da
rispettare perché esso possa abitarvi al meglio.
È opportuno, inoltre, mettere in evidenza che la costruzione dei
microambienti non soltanto coinvolge conoscenze e abilità relative alle
scienze naturali, ma richiede e sviluppa anche abilità trasversali,
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cosicché l’attività presentata può configurarsi come una unità di
apprendimento in cui confluiscono obiettivi specifici di più discipline.
Per ottenere la piena partecipazione degli allievi è però necessario che essi
condividano obiettivi e percorsi; ciò è possibile solo attraverso il loro
coinvolgimento profondo: è indispensabile, dal punto di vista pedagogico,
che nessun compito sia calato dall’alto, ma che venga introdotto mediante
una opportuna sensibilizzazione.
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Cosa fare per motivarli al compito?
Si presentano qui due diversi tipi di attività, che l’insegnante può proporre
agli allievi, tenendo conto degli interessi rilevati e di tutte le altre
caratteristiche del gruppo classe. Esse costituiscono un esempio, che
l’insegnante potrà utilizzare completamente, in successione, oppure
attuandone una parte. Potranno anche essere scelte come attività
pluridisciplinari ed essere svolte nei laboratori di attività di potenziamento
facoltativo – opzionali (vedi legge 53/2003). L’importante è che, prima di
avviare l’attività didattica vera e propria, l’insegnante provveda, nel modo
più opportuno, a far nascere nei discenti la motivazione a compiere
l’esperienza proposta, e che trovi insieme a loro qualche risposta ai quesiti
che, procedendo in tal modo, dovranno necessariamente scaturire fra i
ragazzi, primo fra tutti uno: come conciliare il diritto di libertà degli
animali con lo studio degli stessi in cattività?
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Prima attività
Proiezione di un filmato sul rapporto uomo-animale
Si elencano qui di seguito i titoli, corredati dalle relative trame, di cinque
film facilmente reperibili, che offrono spunti utili per lo scopo predetto:
1.
Il cucciolo (1946) Regia di Clarence Brown - distribuzione MGM
2.
Zanna bianca, un piccolo grande lupo (1991) Regia Randal Kleiser –
distribuzione Warner Bross
3.
Nata Libera (1965) Regia di James Hill – distribuzione CEIAD
4.
Un ghepardo per amico (1990) Regia di Jeff Blyth – distribuzione
Warner Bross Italia
5.
Free Willy, un amico da salvare (1993) Regia di Simon Winer – distribuzione Warner Bross
Altri titoli di film a sfondo naturalistico sono suggeriti più avanti.
Alla proiezione seguirà sempre la discussione del film.
Sarebbe bene che l’insegnante organizzasse il dibattito in modo rigoroso,
sia perché tutti abbiano la possibilità di esprimersi ed essere ascoltati, sia
perché possano essere sviluppate, attraverso tale momento educativo, le
abilità trasversali coinvolte:
 osservare,
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 analizzare
 valutare
e poi ancora
 comunicare,
 prendere appunti,
 stilare verbali di sintesi.
Le esperienze fatte hanno dimostrato proficuo che il docente dia un breve
richiamo al compito, indicando lo scopo della discussione e ricordando le
modalità di intervento:
1. chiedere la parola,
2. attendere il proprio turno,
3. cercare di essere chiari e concisi,
4. non interrompere chi sta parlando neanche per esprimere il proprio disaccordo,
5. munirsi di carta e penna per registrare eventuali annotazioni,
6. scegliere un segretario o anche due, che registrino i concetti
principali emersi e ne facciano poi una sintesi da utilizzare nella
fase conclusiva del lavoro.
Tale fase consisterà nell’esprimere le regole fondamentali con le quali
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GLI ALUNNI SI ASSUMERANNO L’IMPEGNO
DI ALLEVARE UN ANIMALE.
Se la classe è sufficientemente matura l’insegnante potrà decidere di
lasciare ad un allievo il compito del moderatore; sia questo che i
segretari saranno scelti a rotazione.
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TRAMA DEI FILM:
Trama del 1°film: Il cucciolo
Trama del 2° film: Zanna bianca, un piccolo grande lupo
Trama del 3° film: Nata libera
Trama del 4° film: Un ghepardo per amico
Trama del 5° film: Free Willy, un amico da salvare
Elenco di altri film a sfondo naturalistico
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Seconda attività
Lettura di un brano sul rapporto uomo-animale
Si propongono di seguito, in modo esemplificativo, alcuni brani.
L’insegnante potrà, a suo piacimento, selezionarne molti altri. È
fondamentale che alla lettura segua la discussione del brano; si suggerisce
di seguire le stesse modalità già indicate per la discussione del film.
Brano n. 1: La volpe di Fabio Tombari da “Il libro degli animali”,
Mondadori
Brano n.2: Lulu di Karen Blixen da “La mia Africa”, Feltrinelli
Brano n. 3: Solo di Hugo Van Lawick da “Solo”, Rizzoli
Pag.24
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Come costruire i microambienti
Con il termine microambiente intendiamo indicare la ricostruzione di un
piccolo ambiente naturale.
In questo e-book si illustra la realizzazione di cinque microambienti,
suddivisa nelle seguenti fasi:
1. - costruzione di vasca e coperchio per 4 microambienti
2. - arredamento e manutenzione di 4 microambienti:
2.1. - acquario
2.2. - terracquario
2.3. - terrario umido
2.4. - terrario secco
3. – costruzione, arredamento e manutenzione di un insettario
Clicca per scaricare il pacchetto delle schede sui microambienti ed insettario.
Le attività presentate possono essere programmate in modo
pluridisciplinare.
Pag.25
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Obiettivo generale:
♦
Educazione ambientale: costruire un microambiente
Obiettivi specifici:
1.
Saper formulare un progetto
2.
Saper realizzare un progetto
3.
Saper collaborare (obiettivo educativo)
4.
Conoscere materiali diversi (cristallo, silicone, acetone, alcol,
legno ...)
5.
Saper distinguere le caratteristiche di un microambiente
6.
Saper documentare il lavoro svolto.
Prerequisiti:

Saper osservare

Saper confrontare misure lineari

Saper trarre informazioni da un testo
Pag.26
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Fase 1
Costruzione di vasca e coperchio per 4 microambienti
Nelle pagine seguenti sono presentati i materiali e le istruzioni per la
costruzione di una piccola vasca, con la quale possono essere realizzati 4
diversi microambienti differenziati tra loro per l’arredamento interno:

un acquario per piccoli pesci di acqua dolce, insetti d’acqua, gasteropodi ed altri invertebrati;

un terracquario per rane e tritoni;

un terrario umido per rospi, chiocciole e limacce;

un terrario secco per lucertole, ramarri e gechi.
Successivamente, saranno fornite le istruzioni per la costruzioni dei
coperchi per le vasche, necessari a proteggere gli animali in esse allevati e
ad impedirne la fuga.
Verranno presentati due tipi di coperchio: uno che è utilizzabile per i primi
tre microambienti e l’altro differenziato per il terrario secco.
Per tutte le costruzioni suggerite è necessario seguire una procedura
rigorosa. Quella qui proposta è formulata in modo tale da essere anche
stampata e consegnata direttamente all’alunno.
Pag.27
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