chapter 6 - Luigi Marattin
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chapter 6 - Luigi Marattin
LA DISOCCUPAZIONE CHAPTER 6 Unemployment 0 COSA IMPAREREMO Il tasso naturale di disoccupazione Che cos’è Da cosa è determinato La sua dinamica nel mondo reale IL TASSO NATURALE DI DISOCCUPAZIONE Definizione: Il tasso di disoccupazione medio attorno a cui l‘economia fluttua: Durante una fase recessiva, il tasso di disoccupazione sale oltre il tasso naturale. Durante una fase espansiva, scende sotto il tasso naturale. CHAPTER 6 Unemployment 2 Tassi effettivi (e tassi naturali) di disoccupazione, U.S., 1960-2010 Percentuale della forza lavoro 12 10 Tasso di disoccupazione 8 6 4 2 Tasso naturale di disoccupazione 0 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 Le fluttuazioni della disoccupazione attorno al tasso naturale sono determinate dal ciclo economico, che costituisce l’argomento della terza parte del nostro corso. Qui, in coerenza con quanto abbiamo fatto finora, studiamo l’andamento del tasso di disoccupazione nel lungo periodo. CHAPTER 6 Unemployment 4 Un primo modello del tasso naturale Notazione (ricordate settimana scorsa) L = componenti della forza-lavoro E = numero di occupati U = numero di disoccupati U/L =tasso di disoccupazione CHAPTER 6 Unemployment 5 Ipotesi: 1. L è esogenamente fissata. 2. Ogni mese, s = tasso di “separazione dal lavoro, la frazione di occupati che perdono il lavoro f = tasso di collocamento al lavoro la frazione di disoccupati che viene assunta s e f sono esogene CHAPTER 6 Unemployment 6 La transizione tra occupazione e disoccupazione s ×E occupati disoccupati f ×U CHAPTER 6 Unemployment 7 La condizione di stato stazionario Definizione: il mercato del lavoro è in stato stazionario, o equilibrio di lungo periodo, se il tasso di disoccupazione è costante. La condizione di stato stazionario è: s ×E = f ×U Numero di occupati che perdono/lascia no il lavoro CHAPTER 6 Unemployment Numero di disoccupati che viene assunto 8 La disoccupazione di equilibrio f ×U = s×E = s × (L – U ) = s×L – s×U Risolviamo per U/L: (f + s) × U = s × L quindi CHAPTER 6 U s = L s+f Unemployment 9 Esempio: Ogni mese, 1% degli occupati perde il lavoro (s = 0.01) 19% dei disoccupati trova lavoro (f = 0.19) Trovate il tasso naturale di disoccupazione: U s 0.01 = = = 0.05, cioè il 5% 0.01 + 0.19 L s +f CHAPTER 6 Unemployment 10 Implicazioni di politica economica Una riforma riuscirà a ridurre il tasso naturale di disoccupazione solo se riduce s oppure aumenta f. Esempio di una politica economica che aumenta f? La formazione professionale. CHAPTER 6 Unemployment 11 Perchè esiste disoccupazione? Se le ri-assunzioni fossero istantanee (f = 1), i periodi di disoccupazione sono brevissimi, e il tasso naturale sarebbe zero. CI sono due motivi per cui f < 1: 1. Ricerca del lavoro (“job search”) 2. Rigidità dei salari CHAPTER 6 Unemployment 12 1. Job search e disoccupazione frizionale Disoccupazione frizionale: quella disoccupazione che dipende dal fatto che occorre tempo ad un lavoratore per cercare e trovare un impiego. Si verifica anche quando i salari sono pienamente flessibile e c’è abbondanza di posti di lavoro. ….e allora perchè si verifica? CHAPTER 6 Unemployment 13 I lavoratori hanno diverse abilità e preferenze (sul lato dell’offerta) I lavori richiedono abilità diverse (sul lato della domanda) La mobilità geografica dei lavoratori non è istantanea Il flusso di informazioni riguardanti i posti di lavoro disponibili e le abilità dei candidati è imperfetto. CHAPTER 6 Unemployment 14 Cambiamenti settoriali/strutturali definizione: cambiamenti nella composizione della domanda, tra diversi settori o regioni. Possono provocare disoccupazione frizionale. esempio: Progresso tecnologico più opportunità di lavoro per chi ripara computer, meno per chi ripara macchine da scrivere esempio: Un nuovo accordo commerciale internazionale La domanda di lavoro aumenta nei settori rivolti all’esportazione, diminuisce in quelli che risentono della competizione internazionale. CHAPTER 6 Unemployment 15 CASE STUDY: Cambiamento strutturale in USA Agriculture Manufacturing Other industry Services 76,5% 1960 57.9% 2006 4.2% 1,1% 13,9% 9.9% 28.0% 8,5% Altri esempi di cambiamenti settoriali o strutturali Rivoluzione industriale (19esimo secolo): l’agricoltura declina, la manifattura in ascesa Crisi energetica (anni 70): la domanda si sposta dalle autovetture più grandi a quelle più piccole Spesa sanitaria come % del PIL: 1960: 5.2% 1980: 9.1% 2000: 13.8% 2008: 16.2% In un’economia dinamica, cambiamenti settoriali di dimensione più ridotta occorrono frequentamente, contribuendo alla formazione di disoccupazione frizionale. CHAPTER 6 Unemployment 17 DOMANDONE…. Perché ho sentito il bisogno di specificare “in un’economia dinamica”……? Intendevo dire….in un’economia in cui sia facile per i fattori produttivi spostarsi da settori in declino a settori in espansione….(e per farlo, nel caso del lavoro, ci vuole tempo) ….VI RICORDA QUALCOSA…? CHAPTER 6 Unemployment 18 Politiche pubbliche e “job search” Le politiche pubbliche che hanno effetto sul tasso di disoccupazione naturale includono: Miglioramento incontro domanda/offerta di lavoro Formazione professionale Aiuta i lavoratori espulsi dai settori in declino a riqualificarsi per acquisire le competenze necessarie per I settori in espansione. …..perchè c’è bisogno che la “formazione professionale” sia finanziata dal pubblico…..? CHAPTER 6 Unemployment 19 Perché è un’esternalità positiva! Nel mondo reale, i fondi pubblici per la formazione professionale provengono dall’Unione Europea (il “Fondo Sociale Europeo”), e vengono gestiti dalle Regioni, che li girano alle Province (ente a cui è delegata la funzione di formazione professionale). Con l’imminente ridefinizione delle province, si sta discutendo in merito a quale livello di governo debba occuparsi del tema. CHAPTER 6 Unemployment 20 Sussidi di disoccupazione Il sussidio di disoccupazione è un trasferimento corrisposto al lavoratore per un periodo di tempo limitato dopo che ha perso l’impiego. Nella teoria economica, e nei paesi dove il sussidio è universale, si tende a riscontrare che il sussidio aumenti la disoccupazione, in quanto riduce: Il costo-opportunità di essere disoccupato L’urgenza di cercare e trovare lavoro. CHAPTER 6 Unemployment 21 I benefici del sussidio di disoccupazione Poichè concede al disoccupato maggior tempo per la ricerca del lavoro, il sussidio porta a migliori “abbinamenti” tra lavoratori e posti di lavoro, il che aumenta la produttività e il reddito. CHAPTER 6 Unemployment 22 Il mercato del lavoro in Italia…. Una delle anomalie più evidenti dell’Italia rispetto al resto delle economie avanzate ha tradizionalmente riguardato il mercato del lavoro, sotto due forme: a) una forte rigidità in uscita (disciplina sui licenziamenti) b) una non-universale copertura del sistema di “ammortizzatori sociali” (= sussidi di disoccupazione). Prima del 1997 (“pacchetto Treu”) in Italia vi era anche una forte rigidità in entrata del mercato del lavoro. Con il pacchetto Treu nel 1997, e con la legge-Biagi del 2003, si è instaurata una marcata flessibilità in entrata, che è rapidamente degenerata in una diffusa precarietà, esclusivamente concentrata però nei lavoratori giovani. CHAPTER 6 Unemployment 23 Alle due anomalie di cui sopra (rigidità in uscita e mancata universalità dei sussidi) si è quindi aggiunta una terza: un dualismo nel mercato del lavoro che vede fortemente penalizzati i giovani. Il 18 luglio 2012 è entrata in vigore la legge 92 (cosiddetta “riforma Fornero”) che, nelle intenzioni, vorrebbe porre rimedio a queste anomalie italiane. La discussione e approvazione di tale riforma ha rappresentato uno dei temi più caldi della politica italiana degli ultimi anni. CHAPTER 6 Unemployment 24 La riforma è estremamente ampia (4 articoli e ben 270 commi) e investe molti aspetti del mercato del lavoro italiano. Gli aspetti su cui si è maggiormente concentrata l’attenzione mediatica riguardano proprie le “tre anomalie” che abbiamo segnalato: A) viene modificata la disciplina sui licenziamenti individuali (l’art.18 dello Statuto dei lavoratori), concedendo maggiori spazi per licenziamenti per motivi economici e/o disciplinari, con contestuale corresponsione di un indennizzo in luogo dell’obbligo automatico al reintegro. CHAPTER 6 Unemployment 25 B) Gli ammortizzatori sociali attualmente esistenti (Cassa Integrazione Ordinaria) vengono estesi a settori produttivi prima esclusi, e viene creata l’ASPI (Assicurazione Sociale per l’Impiego), che nelle intenzioni dovrebbe essere l’embrione di un sussidio di disoccupazione universale (non lo è, al momento) C) vengono ridotte alcune “degenerazioni” legate all’utilizzo eccessivo della flessibilità in entrata (stage non retribuiti, associazione in partenariato, utilizzo improprio delle partite IVA al posto di lavori dipendenti, abolizione delle “dimissioni in bianco” per le donne in maternità, ecc). CHAPTER 6 Unemployment 26 La riforma è entrata in vigore poche settimane fa, e ancora necessita di molti decreti attuativi. Al momento, l’opinione pubblica è divisa sul giudizio relativo alla riforma Fornero. CHAPTER 6 Unemployment 27 Ok, torniamo indietro….perchè esiste disoccupazione di lungo periodo? U s = Il tasso naturale di disoccupazione: L s +f Le due ragioni per cui f < 1: fatto 1. job search Da fare 2. Rigidità salariali CHAPTER 6 Unemployment 28 Rigidità del salario reale come fonte di disoccupazione Se il salario reale si trova sopra a quello di equilibrio, non ci saranno abbastanza posti di lavoro per tutti. Salario reale disoccupazione Salari o reale rigido Domanda lavoro Lavoratori assunti CHAPTER 6 offerta Unemployment Lavoratori disponibili 29 Le ragioni delle rigidità salariali 1. Salario minimo 2. Sindacati 3. Salari d’efficienza CHAPTER 6 Unemployment 30 1. Il salario minimo Il salario minimo per i lavoratori non qualificati, specialmente se molto giovani, potrebbe essere superiore a quello di equilibrio. Ma il salario minimo non può spiegare l’intero tasso naturale di disoccupazione, poichè i salari della maggior parte dei lavoratori sono di molto superiori al salario minimo. In Italia non esiste il salario minimo. CHAPTER 6 Unemployment 31 2. Sindacati I sindacati esercitano un potere di monopolio per assicurare salari più alti ai propri rappresentanti/iscritti. Quando i salari fissati dalla contrattazione collettiva eccedono il salario di equilibrio, ne risulta disoccupazione. Insiders: Lavoratori iscritti al sindacato il cui interesse è tenere alti i salari. Outsiders: Disoccupati (non iscritti al sindacato!) che preferirebbero avere il salario di equilibrio…almeno potrebbero lavorare! CHAPTER 6 Unemployment 32 3. Teorie del “salario di efficienza” Sono le teorie in cui salari più alti aumentano la produttività dei lavoratori. Come? Attraendo lavoratori migliori Invogliandoli a lavorare di più e meglio Migliorando le loro condizioni di salute (nei paesi in via di sviluppo) Le imprese pagano volentieri salari reali superiori a quello di equilibrio, perchè aumentano la produttività. Questo però crea disoccupazione strutturale. CHAPTER 6 Unemployment 33 COSA ABBIAMO IMPARATO 1. Il tasso naturale di disoccupazione definizione: la media di lungo periodo, o il tasso di disoccupazione di “stato stazionario” Dipende dai tassi di separazione dal lavoro e di collocamento al lavoro. 2. Disoccupazione frizionale Dovuto al tempo che occorre per “abbinare” lavoratori col posto di lavoro Può essere aumentata da un uso eccessivo dei sussidi di disoccupazione universali (laddove esistono…) 3. Disoccupazione strutturale Dipende dalla rigidità salariale: il salario reale è superiore a quello di equilibrio (che uguaglia domanda e offerta) Causata da: salario minimo, sindacati, salario di efficienza