Fida-Confcommercio: nonostante crisi e fisco, resiste la vendita

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Fida-Confcommercio: nonostante crisi e fisco, resiste la vendita
Fida-Confcommercio: nonostante crisi e fisco, resiste la vendita degli alimentari al d... Pagina 1 di 5
nel piatto
nel bicchiere
FATTI & MISFATTI
gusTurismo
protagonisti
aziende e prodotti
regionando
nel mondo
food economy
cultura e società
*Lombardia
NEL PIATTO NEL BICCHIERE GUSTURISMO PROTAGONISTI AZIENDE E PRODOTTI REGIONANDO NEL MONDO FOOD ECONOMY
CULTURA E SOCIETÀ FATTI & MISFATTI *LOMBARDIA
Fida-Confcommercio: nonostante
crisi e fisco, resiste la vendita degli
alimentari al dettaglio
Roma, 4 maggio 2016 – la Federazione italiana dettaglianti dell’alimentazione (Fida), ha
presentato il nuovo “Osservatorio sulle imprese del dettaglio alimentare congiunturale”
maggio 05, 2016
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Fida-Confcommercio,
nonostante crisi e
fisco resiste la
vendita al dettaglio
negli alimentari
Osservatorio imprese
dettaglio alimentare –
Prampolini Manzini
Cresce la fiducia
delle imprese del
dettaglio alimentare
GUSTURISMO
CERCA IN NEWSFOOD
maggio 05, 2016
Lo Streetfood Village fa
tappa a Campobasso
maggio 03, 2016
Ok controlli sui cantieri
Burger King, ma in
cucina sui cibi?
maggio 03, 2016
ICTHYS, Lugano: fritto
di paranza, insalatina di
stagione & champagne
aprile 29, 2016
Consorzio Brianza Che
Nutre: Ad Agrinatura il
Cibo da Strada targato
Vintage
aprile 29, 2016
1° maggio alta cucina a
Modena a Tavola con 11
Chef nel centro storico,
sotto i portici
EXPO 2015
○
nei primi sei mesi del
2015 e le
aspettative per
il 2016, ma
tasse e crisi
congiunturale
frenano sul
rilancio di un
settore che
conta, solo in
questa
federazione
Gargnano
Milano: Dal successo di
Expo nuova strategia per
lo sviluppo della città
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nata nel 1986
dalla fusione
delle
associazioni
sindacali dei
Salumieri, Alimentaristi e Pastai, circa 60 mila associati. Questa la sintesi di quanto emerso
durante la presentazione a Roma, dell’Osservatorio sulle imprese del dettaglio alimentare
congiunturale, realizzato da Fida-Confcommercio in collaborazione con Format Research
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di Maurizio Ceccaioni
Roma, 4 maggio 2016 – la
Federazione italiana dettaglianti
dell’alimentazione (Fida), ha
presentato nella sede nazionale di
Confcommercio, in piazza Giuseppe
Gioacchino Belli 2, il nuovo
“Osservatorio sulle imprese del
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dettaglio alimentare congiunturale”,
realizzato in collaborazione con
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Format Research.
Il primo lavoro ha riguardato
l’andamento del commercio al
dettaglio negli alimentari, fruttaverdura e pescherie, nel secondo
semestre 2015 e i risultati attesi nel
primo del 2016. Una ricerca fatta su
un campione di 2000 persone
intervistate telefonicamente col
sistema Cati (Computer Assisted
DONATELLA PRAMPOLINI MANZINI -FIDA
CONFCOMMERCIO
Ristorante La
Dogana Roma
Telephone Interview), statisticamente significativo dell’universo dei circa 60 mila associati a
Fida, che rappresenta i settori Ortofrutticolo, Drogherie, Dettaglio alimentare, Salumerie e
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gastronomie, Pollame e rosticcerie, Ittico e surgelati, Pasta fresca, pizza e dolciumi.
Nel suo intervento di apertura, la presidente Donatella Prampolini Manzini (che è anche vice
presidente nazionale di Confcommercio – Imprese per l’Italia), ha fatto un ex cursus sulla
situazione attuale dei comparti del commercio, denunciando le tante problematiche che
devono affrontare quotidianamente i negozi di vicinato per sopravvivere alla crisi attuale,
con l’aggressività sempre maggiore della grande distribuzione e il sistema fiscale italiano,
che penalizza lavoro e imprese. «Un settore – ha detto accalorandosi con il suo accento
emiliano – considerato erroneamente ormai superato da molti, ma che nonostante il
momento che stiamo vivendo, sta resistendo alle burrasche del mercato meglio di altri
settori».
Cucina Cinese,
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Dati alla mano, parla
dell’alimentare al dettaglio, come
di un “bicchiere mezzo pieno”.
«Ma non significa che la strada
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per uscire dalla crisi sia ormai
spianata – ha continuato –.
Dobbiamo puntare sulla qualità
del servizio e sulla
specializzazione di funzione,
caratteristiche che meglio di altre
○
VIDEO
mettono le nostre imprese in
condizioni di agganciare la ripresa
dei consumi».
Emerge anche il problema della
liberalizzazione degli orari di
aperura per gli esercizi
commerciali, che si è subito
evidenziato dopo l’entrata in
ORTOFRUTTA
vigore nel gennaio 2012, del decreto legge 201/2011 (“Salva-Italia”), con la possibilità di
lavorare h24, domeniche e festività comprese. Aperture considerate “selvagge” anche dai
Luigi Scordamaglia, Pres.
Federalimentare: CIBUS
2016 (Video)
lavoratori della Gdo (Grande distribuzione organizzata) – contestate con scioperi e flash
mob da parte dei sindacati – che hanno penalizzato fortemente il settore del commercio al
dettaglio, senza produrre nuova occupazione o maggiori introiti.
«Noi rispettiamo tutti ma non tutti rispettano noi», ha detto a proposito la presidente Fida.
«La liberalizzazione ha favorito solo la grande distribuzione, perché noi siamo in gran parte
piccole aziende a conduzione familiare. La notte e la domenica siamo abituati a stare a
casa, ed è falso pure che in Europa sono tutti aperti, ma solo in Irlanda, Bulgaria e Italia».
maggio 03, 2016
Josè Rallo:
Donnafugata 30° anno
al Vinitaly 2016 (Video)
Parlando della
concorrenza della
Gdo che ha fatto
chiudete migliaia di
piccoli esercizi,
spesso
assorbendoli,
Donatella
Prampolini ha
(Video)
ribadito che «Non
ci possiamo
permettere di
competere con loro
aprile 30, 2016
Simona Caselli: a
Parma, World food
research and
innovation forum
NEWSFOOD SOCIAL NETWORK
su questi
argomenti, ma la
nostra forza sono
la tipologia
FORNO-PASTICCERIA
dell’esercizio e i
rapporti di fiducia e sociali che abbiamo con la nostra clientela. Modelli che adesso cerca di
copiare anche la grande distribuzione. Ma a loro manca la risposta immediata alle esigenze
del cliente, quella “vicinanza al consumatore” che può dare solo chi ha a cuore quell’attività,
come l’imprenditore».
Ma prima degli orari di apertura, per la presidente Fida il problema principale è la troppa
pressione fiscale che soffoca le imprese, e si accalora quando fa riferimento ai dati diffusi
annualmente sulla stampa, dove spesso risulta che i dipendenti guadagnano più degli
imprenditori. «In genere, le imprese con maggiori sofferenze e dove il titolare fa maggiori
sacrifici, sono quelle con meno di cinque addetti, ma noi non ci sogneremmo mai di
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licenziare un collaboratore che sta con noi da anni – dice -, perché è come perdere un
pezzo di noi stessi, della nostra storia. Anche a costo di tagliarci i guadagni».
Sul lato delle politiche chiede al governo di mettere mano agli ostacoli alla crescita delle
imprese, ed evidenzia i quattro punti che per Fida e Confcommercio potrebbero
incrementare il clima di fiducia tra gli operatori. «Il taglio all’Irap (Imposta regionale sulle
attività produttive, ndr) – ha detto la Prampolini – è stato positivo soprattutto per le imprese
di grandi e medie dimensioni, ma non è stato avvertito dalle piccole imprese». Per questo
chiedono l’adozione dell’Iri (imposta sul reddito imprenditoriale) per le piccole imprese e le
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ditte individuali. Ma anche la totale deducibilità dell’Imu (Imposta municipale unica), per gli
“immobili strumentali” e la revisione degli studi di settore. «Devono cambiare logica ed
essere percepiti come uno strumento di compliance tra imprese e amministrazione».
Dai dati spiegati dal presidente di Format Research, Pierluigi Ascani, si evidenzia il mancato
miglioramento della redditività delle imprese e la persistente stagnazione dei prezzi. Migliora
l’occupazione e un ruolo decisivo sembra averlo svolto il Jobs Act, con circa il 10% degli
operatori del comparto, che ha utilizzato le agevolazioni principalmente per fare nuove
assunzioni a tempo indeterminato. Se per Ascani il dato sull’occupazione è «l’aspetto che
più degli altri concorre a configurare il 2015 come il primo anno di vera ripresa», a livello
economico si nota anche una leggera crescita nelle capacità di far fronte agli impegni
NEL PIATTO
maggio 05, 2016
Il Tutor della carne fa
risparmiare fino al 50%
finanziari. Circa l’82% degli intervistati ritiene che le tasse sulla propria attività siano
aumentate negli ultimi due anni e la metà delle imprese è riuscita a far fronte al peso della
pressione fiscale con molta difficoltà. Per questo, «anche se c’è una maggiore fiducia, la via
della ripresa è ancora lunga e complessa», chiosa Pierluigi Ascani.
Maurizio Ceccaioni
Corrispondente da Roma
NOTA DELLA FIDA
Roma, 5 maggio
FIDA-Confcommercio ha presentato ieri a Roma l’osservatorio sulle imprese del dettaglio
grassi
maggio 05, 2016
Tonno Mareblu
Leggero: Lavorato sul
luogo di pesca, gustoso
e a ridotto contenuto di
maggio 03, 2016
Dieta Dukan 7 giorni:
metodo dolce
alimentare. L’osservatorio, realizzato da FIDA – Federazione Italiana Dettaglianti
dell’Alimentazione di Confcommercio – Imprese per l’Italia in collaborazione con Format
Research, registra un incremento nel clima di fiducia ma appare chiaro come la via della
ripresa, per quanto imboccata, sia ancora lunga e complessa. «Il settore del dettaglio
alimentare -spiega Donatella Prampolini Manzini, presidente nazionale FIDA e
vicepresidente nazionale Confcommercio- è stato a lungo considerato superato, decotto e
passivo. Abbiamo sempre combattuto per smentire questo falso mito: oggi i numeri ci danno
ragione».
In che senso, presidente Prampolini?
«Il dettaglio alimentare ha confermato la propria capacità di resistere alle burrasche del
mercato meglio di altri settori: migliora il clima di fiducia, aumentano i ricavi, crescono
l’occupazione e la capacità delle imprese del dettaglio alimentare di far fronte ai propri
impegni finanziari».
Ma la ripresa non è ancora una strada in discesa…
«Manca ancora un miglioramento della redditività e persiste la stagnazione dei prezzi. Non
dimentichiamo, poi, che la metà delle nostre attività è riuscita solo con molta difficoltà a
NEL MONDO
maggio 05, 2016
Caffè al mandarino:
Dall’India Vallekadai,
CSC un caffè speciale di
alta qualità
maggio 01, 2016
Le Giornate di Mosca a
Nizza
reggere il peso della pressione fiscale, che rimane un fattore di ostacolo alla crescita delle
imprese».
Quindi?
«I margini sono ancora bassi perché il peso del fisco è insopportabile. Per questo chiediamo
una politica fiscale equa e seria: istituzione dell’imposta sul reddito d’impresa, tassazione
del reddito per cassa, deducibilità totale dell’Imu dagli immobili strumentali, riduzione
aprile 29, 2016
Barista & Farmer: In
Brasile, nel cuore del
caffè
dell’Irap e revisione degli studi di settore».
E le armi delle imprese?
«Gli imprenditori stanno dimostrando che puntare sulla qualità del servizio e sulla
specializzazione di funzione sono caratteristiche che meglio di altre le mettono in condizione
di agganciare la ripresa dei consumi. Noi rappresentiamo le imprese, piccole medie e grandi
del dettaglio alimentare. Quello che ci contraddistingue, dunque, non è la dimensione: è la
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presenza dell’imprenditore dentro al punto vendita e, a differenza della GDO che viene a
copiare i nostri formati, abbiamo la velocità per rispondere al mutare del contesto. Perché i
dettagli sono importanti, e lo sono anche i dettaglianti».
FIDA – Federazione Italiana Dettaglianti
per Newsfood.com
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