Fotografare l`invisibile
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Fotografare l`invisibile
Fotografare l'invisibile di Nicola Carlon 11 Gennaio 2010 Sommario ultravioletti (UV), posti rispettivamente prima - L'occhio umano percepisce una pic- del rosso e dopo del viola. colissima porzione dello spettro della radiazione elettromagnetica, comunemente chiamata luce. In questo articolo viene trattato il superamento di tale limite attraverso il fotografare quello che 2 Eetti normalmente l'occhio non può vedere con una fotocamera digitale, operazione molto più semplice IR e UV sono entrambi invisibili all'occhio umano ma non per questo meno importanti: per esempio i primi sono usati dai gu per vedere in scarse condizioni di luminosità, i secondi dalle api per riconoscere più facilmente i ori. Per non parlare dell'importante ruolo che hanno nelle scienze forensi e nell'analisi di opere antiche. Dal nostro punto di vista può essere interessante fotografare nella banda degli infrarossi per il comportamento particolare che hanno alcuni materiali nei suoi confronti. L'acqua, ad esempio, li assorbe, quindi in una foto l'acqua di un ume o di un lago risulterà quasi nera. Anche il cielo risulterà più scuro, addirittura nero se particolarmente limpido. Per contro la clorolla delle piante li riette quindi la foto di un prato d'erba a primavera sembrerà un campo innevato d'inverno oppure conferirà un aspetto particolare ad un albero, esaltando le foglie bianche sui rami scuri. di quanto non fosse in passato con l' analogica. 1 Premessa Tralasciando le profonde questioni del dualismo corpuscolare/ondulatorio della luce e semplicando al massimo, noi vediamo gli oggetti perché sono colpiti dai fotoni, particelle di cui è composta la luce. A seconda della composizione degli oggetti alcuni di questi fotoni saranno catturati, altri invece riessi no ai nostri occhi. Ogni fotone vibra ad una certa frequenza e le frequenze dei fotoni riessi dall'oggetto ci permettono di dire che quell'oggetto ha un determinato colore. Come prodotto delle reazioni nucleari nel Sole, sulla Terra arrivano fotoni che vibrano in moltissime frequenze diverse. Alcune sono bloccate dal campo magnetico terrestre, altre dall'atmosfera, ma quelle che riescono a passare sono molte di più di quelle che noi vediamo sotto forma di colori dal rosso al viola. Laguna di Venezia con ltro Hoya R72 e Canon EOS 300D senza IR-CUT. Figura 2.1: Al centro dello schema c'è la porzione (banda) della luce visibile o spettro del visibile. La frequenza è il reciproco della lunghezza d'onda. Figura 1.1: Anche gli ultravioletti sono interessanti per la loro proprietà di esaltare alcuni materiali bianchi o uorescenti, per fotografare ori e anche per eettuare ritratti particolari. Noi ci soermeremo sui due tipi di luce più vicini allo spettro del visibile, gli infrarossi (IR) e gli 1 2/ 4 Fotografare l'invisibile 3 Teoria te luce solare (principale fonte di infrarossi). L'occhio umano[1] percepisce dai 400 ai 700nanometri (1 nm=1 milionesimo di metro) mentre i sensori delle fotocamere digitali (CCD) percepiscono dai 300nm ai 1000nm. Quindi le frequenze comprese tra questi due ultimi valori sono normalmente visibili dalle fotocamere digitali e dalle webcam. Durante l'assemblaggio delle fotocamere i produttori applicano un ltro sopra il CCD in modo da bloccare le frequenze che noi non vediamo per evitare che le immagini catturate abbiano colori 'alterati' rispetto a quello ci si aspetta di vedere. Questi ltri, chiamati IR-CUT, non sono perfetti (ideali), cioè lasciano passare un po' di queste frequenze adiacenti allo spettro del visibile, attenuandole. Grazie a questa attenuazione possiamo 'facilmente' fotografare in queste bande invisibili all'occhio umano montando un ltro adeguato sull'ottica della nostra macchina fotograca digitale. I problemi che sorgono quando si fotografa l'invisibile sono dovuti all'ottica, all'attenuazione e alla dierenza di piano focale. Figura 4.1: Curve di taglio delle frequenze luminose. Il punto di sovrapposizione dei due graci è la nestra che consente la fotograa IR nelle Canon digitali non modicate. Dati acquisiti con spettrofotometro e illuminante D65, Università di Padova, DEI. A questo punto sorgono altri tre problemi: il puntamento, gli hot-spot e la messa a fuoco. • Il ltro Hoya R72 è completamente nero alla vista e impedisce l'inquadratura tramite mirino. Per questo si può usare un viewnder da inserire nella slitta del ash o semplicemente inquadrare prima di mettere il ltro. • I produttori disegnano le ottiche tenendo con- Figura 3.1: to della loro resa nella luce visibile mentre gli infrarossi possono comportarsi diversamente quando attraversano il cammino ottico dei sempre più sosticati obiettivi. La presenza di un elevato numero di lenti, soprattutto negli obiettivi zoom/grandangolari, può causare quelli che vengono chiamati hotspot cioè aree circolari particolarmente luminose al centro del fotogramma dovute a riessi che nell'infrarosso vanno a sommarsi e che si fanno molto visibili con diaframmi piccoli. Dierenze di piano focale tra UV, Visibile e IR. 4 Tecnica negli infrarossi Il ltro più diuso e facilmente reperibile è l'Hoya R72 che blocca tutta la luce con una lunghezza d'onda superiore ai 720nm (lunghezza d'onda del vicino infrarosso NIR). Per contro il nostro IR-CUT montato dai produttori della nostra digitale blocca tutto ciò che sta al di sotto degli 700nm quindi teoricamente montando il ltro R72 non vedremo nulla. Come già detto, grazie all'attenuazione dovuta alla non idealità del ltro si riuscirà comunque a fotografare, ma la luce sarà veramente scarsa e si dovranno impostare tempi di posa lunghi e sempre in condizioni di for1 Hotspot: scattata con Canon EOS 450D e Tamron 17-55 a f/22 e ltro Hoya R72. Figura 4.2: Le ottiche correggono l'aberrazione cromatica solo nel visibile. 2 3/ 4 Fotografare l'invisibile • Come abbiamo visto nella Figura 3.1, i raggi IR-CUT che impongono tempi di posa abbastanza elevati anche se un po' più veloci rispetto agli IR. Anche la messa a fuoco sarà più problematica per il fatto che il piano focale degli UV è avanzato rispetto al visibile, quindi la messa a fuoco va impostata come se il soggetto fosse più lontano della posizione eettiva. In più la messa a fuoco all'innito negli UV sarà pressoché impossibile in quanto l'obiettivo non può permettere la messa a fuoco oltre l'innito, rendendo necessaria una chiusura del diaframma allungando ulteriormente i tempi. Per quanto riguarda l'ottica, i trattamenti antiriesso di alcuni obiettivi assorbono parte degli UV, quindi utilizzare ottiche vecchie può essere una soluzione, così come usare obiettivi a focale ssa perchè la quantità di lenti all'interno dell'obiettivo può incidere sull'attenuazione di questo tipo di luce. Anche usare obiettivi specici come il Nikkor UV 105mm f/4.5 può essere vantaggioso. infrarossi hanno un piano focale arretrato rispetto a quello del visibile1 : operativamente se si vuole fotografare qualcosa ad una certa distanza si deve mettere a fuoco come se il soggetto fosse più vicino della posizione eettiva. Questo crea grossi problemi nelle digitali compatte che non hanno la possibilità di mettere a fuoco manualmente perché la messa a fuoco automatica è resa impossibile dalla scarsa quantità di luce che entra nel sensore per via dell'attenuazione citata prima. Anche nelle DSLR senza sistema LiveView il problema impone l'esecuzione di una serie di scatti per vericare la corretta messa a fuoco. Con alcuni obiettivi invece la messa a fuoco è agevolata dalla presenza di una tacca di messa a fuoco calibrata appositamente per gli infrarossi2 . Figura 4.3: Alcuni modelli hanno un pallino rosso o un riga rossa, altri come il Canon FD 50mm hanno una 'R ' o una 'IR ' Scattata con Canon EOS 450D, lampada UV 100W, desaturata in post-produzione. Figura 5.1: • Una soluzione alternativa potrebbe essere te- nere un diaframma molto chiuso, con tutte le conseguenze del caso sugli eventuali hotspot e sui sicuri tempi di posa più lunghi che possono peggiorare la qualità dell'immagine in termini di rumore elettronico, trattandosi di fotograa digitale. 6 Soluzioni Prima di inizare bisogna vericare che il ltro IR-CUT non sia troppo aggressivo puntando il telecomando del televisore verso l'obiettivo e premendo un qualsiasi tasto3 . Se si riesce a vedere il led illuminato signica che la digitale in questione può eettuare scatti negli infrarossi con un ltro Hoya R72, comunque a patto di impostare tempi di posa lunghi (circa 30sec) e un'ottica adeguata che non produca hot-spot con diaframma chiuso. Una possibile soluzione ai problemi di messa a fuoco nell'IR e negli UV e di attenuazione dovuta all'assorbimento degli UV da parte dell'ottica potrebbe essere usare la tecnica Pinhole[3] che però causerebbe in entrambi i casi una fortissima attenuazione della luminosità. La soluzione a quasi tutti i problemi che sorgono Per questo prima di acquistare un ltro infrarosso è meglio vericare di possedere un'ottica adeguata[2]. 5 Tecnica negli ultravioletti Per fotografare gli ultravioletti esistono due tecniche: l'utilizzo di una fonte luminosa unicamente UV come le Lampade di Wood, spesso usate nelle discoteche; oppure utilizzare un particolare ltro, però dicile da reperire, come il B+W 403, l'Hoya U-360 (fuori produzione) o il Kodak Wratten 18A. Come per gli infrarossi ci sono gli stessi problemi di attenuazione dovuti alla presenza del ltro 2 Solitamente si riferiscono a lunghezze d'onda sugli 800nm e va considerato che più ci si allontana dal visibile più l'aberrazione cromatica si farà più forte 3 Il telecomando è dotato di un led infrarosso con il quale invia i comandi al televisore, i comandi vengono inviati ad impulsi quindi se non si ha la funzione LiveView bisogna eettuare più di uno scatto per essere sicuri di vederlo. 3 4/ 4 Fotografare l'invisibile durante la fotograa IR e UV è la rimozione del ltro IR-CUT. L'operazione è costosa, critica, laboriosa e soprattutto irreversibile. Rimuovendo il ltro IR-CUT il problema dell'attenuazione sparirà, consentendo la messa a fuoco automatica (anche se non sempre questa funziona) e consentendo di fotografare con tempi di posa convenzionali e diaframmi chiusi (se l'ottica è adeguata). Per contro una fotograa convenzionale scattata con una digitale senza ltro IR-CUT vira visibilmente sul rosso e anche dopo un adeguata personalizzazione del bilanciamento del bianco per eliminare il viraggio, la vegetazione sarà più chiara, l'acqua sarà più scura ed in generale i rossi saranno più chiari. Figura 6.3: Visibile con Canon EOS 450D non modicata, Canon FD 50mm a f/22 1/40sec ISO1600. IR con Canon EOS 300D a cui è stato rimosso il ltro IR-CUT, Canon FD 50mm a f/22 1/40sec ISO1600 con fuoco all'innito per infrarossi e ltro HoyaR72 sull'obbiettivo. Figura 6.1: IR con Canon EOS 450D non modicata, Canon FD 50mm a f/22 30sec ISO1600,con ltro HoyaR72. Figura 6.4: Rimuovendo il ltro IR-CUT si guadagna anche nelle alte frequenze quindi sarà possibile eettuare fotograe UV più facilmente, accorciando i tempi di posa anche se il problema della messa a fuoco all'innito negli UV rimarrà comunque. Riferimenti bibliograci [1] Retina e CCD: due tecnologie a confronto http://www.photocompetition.it/ articolo_page.php?id_articolo=13, Nicola Carlon. IR e visibile con Canon EOS 300D a cui è stato rimosso il ltro IR-CUT, Canon FD 50mm a f/22 1/40sec ISO1600 senza alcun ltro IR sull'obiettivo. Figura 6.2: [2] Tabella con i test delle ottiche. http://heim.i.uio.no/ gisle/photo/ir.html [3] Pinhole tutorial. http://www.nital.it/experience/pinhole9.php 4