non bene di lusso, ma diritto

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non bene di lusso, ma diritto
Karibu
Autorizzazione del Tribunale di Lodi n. 248 del 13/10/2004 - Anno 3 - n. 19 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2008
Direttore responsabile: Mauro Rancati
Grafica e Stampa: Tip. Sollicitudo - via Selvagreca, 26900 Lodi
Newsletter informativa bimestrale del Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo
ORO BLU:
non bene di lusso,
ma diritto
x
Karibu
cambia
volto!
...ma nel Movimento qualcosa è cambiato?
L’MLFM e il suo impegno per l’Africa Cambio
I
di Franca Fugazza Caglio, Segretaria MLFM
l Movimento (come si ama chiamarlo a Lodi) cresce e con lui crescono le pagine di Karibu
che puntano a diffonderne lo spirito e a farne conoscere le attività, al fine di coinvolgere il più
possibile gli amici. Passano gli anni, anzi i decenni, ma purtroppo il fenomeno del sottosviluppo, anziché superato, appare ulteriormente aggravato, specie in Africa. Il nostro impegno
pertanto, come testimonianza di solidarietà dell’uomo all’uomo, non può assolutamente venire meno. Negli anni ottanta ci affacciavamo all’Africa: eravamo partiti con tanto entusiasmo credendo sinceramente nell’efficacia dei progetti di sviluppo. Ed effettivamente i silos
di Birava (Rep. Dem. Congo) capaci di garantire la conservazione di tonnellate di alimenti,
fino ad allora facile preda di parassiti, o la splendida fattoria del Mulume Munene (sempre in
Rep. Dem. Congo), che aveva operato persino il miracolo della costituzione di una cooperativa di oltre duemila piccoli allevatori, ci autorizzavano a credere che per quelle popolazioni
un futuro migliore era ormai prossimo. E’ arrivata invece la guerra e si è portata via tutto.
Alla gente non è rimasto che un presente da incubo. Quello del Congo non è stato e non è
tutt’ora purtroppo un caso isolato. Sierra Leone, Centr’Africa, Sudan, Ciad, Somalia, Etiopia
(per citarne solo alcuni casi)...e in questi ultimi tempi Kenia, hanno subito la stessa sorte.
Ma come ci si spiega uno scenario tanto devastante? Da noi, abitualmente, i conflitti africani
vengono etichettati come “guerre tra etnie” e ciò tranquillizza la nostra coscienza: è tutta colpa degli africani che sono immaturi, violenti e tribalisti. Sappiamo tutti che gli Stati attuali,
riproducendo nei confini quelli coloniali, costringono tribù diverse a convivere, ma resta il
fatto che tale situazione si è protratta per decenni senza sfociare negli scontri feroci esplosi
un po’ ovunque.
Che cosa è intervenuto? Dalla caduta del muro di Berlino, ossia dalla fine dei blocchi USAURSS, che si erano spartiti le zone di influenza, l’Africa con le sue favolose ricchezze ha
scatenato la cupidigia di Stati e di gruppi finanziari senza scrupoli. Con il pretesto di favorire la democratizzazione sono talvolta gli stessi Stati occidentali ad appoggiare le guerre,
per allargare la propria zona di influenza. Più spesso imprese straniere, interessate a talune
materie prime che assicurano favolosi guadagni, favoriscono i conflitti e finanziano l’una o
l’altra delle fazioni al fine di ottenerle. Così è avvenuto ad esempio in Rep. Dem. Congoper
il “coltan” (columbio e tantalio), una tra le tante risorse, preziosissima materia prima per l’
industria informatica, aeronautica e delle telecomunicazioni; altrove ci si appoggia a governi
corrotti per ottenere le concessioni petrolifere o per assicurarsi i diamanti, e così via... Si è
costretti perciò ad un’amara constatazione: al colonialismo è subentrato lo sfruttamento che
promuove conflitti armati per fare affari.
A questo punto sembra ragionevole chiedersi: ha tuttora senso mobilitarsi per realizzare
progetti in Africa? L’MLFM risponde senza esitazione “si” perché tale scelta è in linea con lo
spirito che lo ha sempre guidato: maggiore aiuto dove maggiori sono ingiustizia e sofferenza. Con tale motivazione, il Movimento attualmente continua a costruire acquedotti perché
sia a tutti garantito il diritto umano all’acqua potabile, dà rifugio e formazione alle bambine
di strada, accusate di stregoneria, accompagna nel ritorno al villaggio e al campo le donne rifugiatesi in città, perché terrorizzate dagli assalti delle bande inferocite e…(probabilmente il
fatto non mancherà di stupire) organizza scuole di informatica per i giovani africani affinchè
non vengano tagliati fuori dal mondo, definitivamente emarginati in quanto privi del mezzo
di comunicazione ormai universale.
C’è però un’altra domanda che interpella proprio noi, noi del mondo occidentale, noi che
amiamo la giustizia ed abbiamo compiuto spesso gesti di solidarietà. Possiamo permettere
che situazioni tanto palesemente ingiuste passino sotto silenzio? Rispondiamo “no, non è
accettabile”. E lo dobbiamo gridare forte cercando di coinvolgere nella condanna tutte le persone di buona volontà. Dobbiamo informarci ed informare, “fare opinione” ed allora potremo
contare. Meglio, potranno contare le nostre denunce. Non siamo soli: in Italia e in Europa
si lavora da parte di molti nella stessa direzione. L’MLFM a questo proposito lancerà campagne, manifestazioni e Karibu le diffonderà, le illustrerà al fine di cogliere adesioni attive
che aiutino a far circolare le idee, a interessare, a dare visibilità a determinate posizioni. Non
ci nascondiamo che chiedere un serio impegno per l’Africa in un momento in cui anche
l’Occidente vive tempi piuttosto difficili può sembrare fuori luogo. Ma se lavoriamo per la
giustizia, lavoriamo per tutto il genere umano.
Ce lo conferma, con la sua abituale lungimiranza, Giovanni Paolo II che già nel 1987 avvertì:
“Gli uomini si rendono conto di essere legati da un comune destino, da costruire insieme se si vuole
evitare la catastrofe per tutti” (S.R.S., 26)
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look!
L’aspetto di Karibu è cambiato: il numero delle pagine aumenta in parallelo all’ampliarsi
dei nostri progetti nel Mondo; la
carta è scelta fra materiale di
recupero, per dare valore aggiunto al nostro modo di comunicare. E i colori? Il blu rappresenta l’Acqua, l’arancione la
terra ed il calore. In una parola
la nostra mission in Africa!
Uno sguardo su...
2008 Anno Internazionale dei Servizi Igienici
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella seduta tenutasi nel dicembre 2006, ha proclamato il 2008 come anno internazionale dei servizi igienici. Questa definizione si presta a non poche ironie e fa forse sorridere se messa a confronto ad altre tematiche
a cui le Nazioni Unite nel passato hanno voluto ricondurre l’attenzione internazionale (come acqua; lotta alla schiavitù; microcredito). Ma questa è solo un’apparenza poiché la carenza di servizi igienici di base è un vero dramma per gran parte dei paesi a basso
reddito - in particolar modo per l’Africa - e costituisce una delle maggiori cause di mortalità infantile.
La mancanza di servizi igienici di base, infatti, contribuisce direttamente alla morte di migliaia di donne e bambini, i soggetti più
vulnerabili di fronte a un’inadeguata igiene, per cause in gran parte prevenibili, come la dissenteria.
Si stima che dal 1990 al 2004 oltre 1 miliardo e 200 mila persone abbiano ottenuto accesso a servizi igienici, ma ad oggi ancora
2,6 miliardi di persone (di cui 980 milioni di bambini secondo le stime UNICEF) ne sono privi. È proprio di fronte a questo
dramma - risolvibile se solo venissero destinati fondi adeguati - che le Nazioni Unite hanno voluto riportare l’attenzione internazionale sulla mancanza di servizi igienici di base, al fine di accelerare i progressi in merito al raggiungimento dell’Obiettivo del
Millennio n. 7 che prevede che si dimezzi il numero di coloro i quali non hanno accesso ad acqua potabile e a servizi
igienici adeguati entro il 2015.
Il costo sociale della mancanza di servizi igienici
SOMMARIO
Pag. 2
Editoriale: L’MLFM e il suo
impegno per l’Africa
Pag. 3 - 4
• uno sguardo su…2008:
Anno internazionale dei
servizi igienici
Pag. 5
• Giornata Mondiale
dell’Acqua Presentazione
libro “Acqua Preziosa”
Pag. 6
• Una panoramica sui nostri
progetti idrici
Pag. 7
• Emergenza terremoto in
Sud-Kivu
• Sostienici: le Bomboniere
solidali e il 5 PER MILLE
Pag. 8
Eventi
Perché è così importante garantire strutture igienico-sanitarie
di base? Abituati alle nostre realtà quotidiane, facciamo fatica
ad immaginare cosa significhi oggi non averne, quali sarebbero i costi sociali di tale carenza.
Garantire accesso a servizi igienici di base significa contribuire
positivamente a prevenire la trasmissione di agenti patogeni
attraverso le feci e si traduce nei fatti nell’avere a disposizione
latrine pulite e sicure, sistemi di smaltimento di acque nere
e politiche adeguate a tutelare la salute delle popolazione.
Basti considerare che in Africa Sub-sahariana il 6,5% della
mortalità infantile è dovuta a malattie diarroiche, si tratta in altre parole della quarta causa di mortalità infantile
in questa regione (preceduta da malattie infettive respiratorie,
che insorgono spesso in seguito al grave indebolimento immunitario dovuto ai frequenti attacchi di diarrea). Una malattia
così facilmente curabile (un banale disagio transitorio per noi)
che nel Sud del mondo uccide ogni anno oltre 1 milione e
800mila bambini.
L’assenza di tali strutture non si ripercuote solo sulla salute
della popolazione, soprattutto infantile, ma incide anche negativamente sui tassi di scolarizzazione e sullo sviluppo sociale ed economico di un paese.
Ad esempio, in molti paesi poveri molte ragazze sono costrette
ad abbandonare la scuola per la mancanza di latrine sicure e
divise per genere al momento del loro sviluppo fisico, oltre al
fatto che le frequenti malattie causate da agenti patogeni (dissenteria, colera, ma anche malaria per il non smaltimento di
acque di scarico che stagnano creando habitat per le zanzare
anofele) oltre ad indebolire il fisico dei bambini e renderli sog-
Vita senza latrine: un cartellone illustrativo
che abbiamo utilizzato per educare alcuni piccoli studenti
rwandesi al corretto utilizzo dell’acqua
getti a numerosi tipi di infezioni, sono causa di frequenti assenze e, quindi, di scarso apprendimento. In assenza di strutture
adeguate, inoltre, le donne sono spesso costrette ad appartarsi
anche durante le ore notturne e diventano facile preda di aggressioni e violenza sessuale.
Le ultime proiezioni elaborate in sede WHO (Organizzazione
Mondiale della Sanità) indicano che strutture igienico-sanitarie adeguate potrebbero ridurre le malattie diarroiche nei
bambini di oltre un terzo. E se a queste si accompagnassero anche ad attività di educazione all’igiene di base nelle
scuole e nelle comunità locali, la riduzione raggiungerebbe
i due terzi.
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Uno sguardo su...
Acqua e igiene: un binomio fondamentale per lo sviluppo
È impossibile parlare di servizi igienici di base senza porre attenzione al diritto - purtroppo ancora negato in larga misura - all’accesso all’acqua: milioni di bambini nei paesi a basso reddito ogni anno muoiono a causa della scarsità di igiene e di acqua
potabile. L’aspetto più drammatico è sicuramente che tutte le malattie veicolate dall’acqua infetta e dalla mancanza di latrine ed
adeguati sistemi di scolo potrebbero essere prevenute se venissero stanziati i fondi necessari.
Come già accennato, l’acqua infetta è strumento di trasmissione anche di altre malattie mortali, come il colera e la malaria, e di
infezioni intestinali parassitarie che sottraggono nutrimento all’organismo rallentando lo sviluppo fisico del bambino e incidendo
sul suo sistema immunitario.
La probabilità che insorgano malattie di natura infettiva aumenta là dove, mancando appositi sistemi fognari e latrine agibili, le comunità si appartano per espletare i propri bisogni o gettare rifiuti organici. In questi luoghi il pericolo di contrarre infezioni è molto
elevato e queste colpiscono particolarmente donne e bambini. Inoltre la presenza di tali luoghi costituisce un elemento di pericolo
alla salute poiché spesso sono causa di inquinamento di sorgenti poi utilizzate per l’approvvigionamento idrico domestico.
L’impegno del MLFM in Italia
22 marzo: Giornata Mondiale dell’Acqua
Nel 1993 le Nazioni Unite proclamano questa ricorrenza: l’accesso all’acqua potabile dovrebbe essere garantito
a tutti, eppure ancora oggi non è così. Tale commemorazione si pone l’obiettivo di sensibilizzare le coscienze
ad un utilizzo consapevole dell’acqua. In occasione di questa data pubblichiamo la presentazione del libro
“Acqua preziosa” di Gianni Gregis, esperto tecnico e già direttore dell’acquedotto di Selvino.
Si tratta di un manuale operativo che spiega come analizzare un contesto per poter elaborare progetti di sviluppo.
in agenda! Cosa fa il MLFM?
Il MLFM è impegnato dal 1988 nella realizzazione di progetti idrici per garantire accesso
ad acqua potabile alle popolazioni rurali di molti paesi dell’Africa sub-sahariana.
Nei progetti, inoltre, ci impegniamo nella costruzione di latrine nelle scuole presenti
nell’aerea e in attività di educazione all’igiene di base per gli studenti e le comunità
beneficiarie attraverso animatori locali debitamente formati.
• 14 Marzo:
a Ginevra, le Nazioni
Unite dedicheranno
un’osservanza speciale
alla Giornata Mondiale
dell’Acqua
• 15-21 Marzo:
settimana internazionale
dell’igiene
• 22 Marzo:
giornata mondiale
dell’Acqua
Il nostro impegno è orientato ad assicurare accesso all’acqua potabile e a servizi igienici di base al fine di garantire tangibili miglioramenti sul piano della salute pubblica
e dello sviluppo socio-economico contribuendo così nella lotta alle cause della
povertà.
Per visionare i nostri progetti idrici, visita il sito www.mlfm.it
Per saperne di più:
www.un.org
www.un.org/millenniumgoals/
www.who.int
www.wsscc.org
Siamo negli anni ‘80. Alcuni amici del Movimento hanno soggiornato per
diversi mesi a Muhura (Rwanda) presso la Missione Barnabitica ed hanno
pertanto avuto modo di toccare con mano la gravità del problema acqua
per quelle popolazioni. Sono tornati con un proposito preciso: tentare tutti
i mezzi e bussare a tutte le porte per arrivare a costruire un acquedotto a
Muhura.
A questo punto incomincia la collaborazione dell’MLFM con Gianni Grigis.
Si organizzano accurate missioni esplorative sul posto che mettono in luce
la seguente situazione: esistenza di una dozzina di piccole sorgenti poste
sul pendio delle tante colline, confluibili, purtroppo, solamente a quota 350
metri al di sotto del punto da cui dovrebbe eventualmente partire, per gravità, la rete di distribuzione dell’acquedotto. Benchè non si disponga né di
scavatrici, né di trattori, tutti i lavori di scavo e sterratura sarebbero possibili: operai e la stessa popolazione attraverso “l’umuganda” (lavoro prestato
gratuitamente per attività sociali) assicurerebbero tutti gli scavi e la posa
dei tubi (rigorosamente interrati a 80 cm. di profondità!). Il vero problema è
rappresentato dai 350 metri di dislivello di cui si è detto, superabili soltanto
attraverso una pompa. Ma come azionarla? In zona non esiste corrente
elettrica e l’utilizzo di un motore a gasolio non avrebbe futuro in quanto
troppo oneroso per le tasche africane.
C’è nelle vicinanze un piccolo fiume che fa un salto di 96 metri. Perché non
sfruttarlo per azionare una piccola centrale idroelettrica?
L’ipotesi ha del temerario e addirittura dell’impossibile se si tengono presenti altri due fattori: a) la centrale, come ognuno sa, richiede a monte un
laghetto artificiale per la decantazione delle acque da immettere nella turbina; b) l’acqua delle sorgenti, destinata alla distribuzione, alle prescritte
analisi, si è rivelata notevolmente acida e pertanto bisognosa di un processo di dolcificazione prima dell’immissione nella rete onde evitare corrosione
alle parti metalliche dell’acquedotto.
A questo punto avremmo gettato la spugna; non altrettanto Gianni Grigis
l’ex direttore dell’acquedotto di Selvino (Bg) che si è da poco avvicinato
all’MLFM col preciso scopo di mettere a frutto la propria esperienza a beneficio degli “assetati” africani. La sua determinazione coinvolge tutto il
Consiglio.
Nel 1987 il progetto è redatto, presentato al MAE viene approvato. L’anno
seguente partono i lavori con tanta voglia di farcela. Dalla fine del 1992 oltre
60mila abitanti dispongono di acqua potabile.
Un’idea della mole del lavoro compiuto può essere così suggerita. Posizionate su un’ accurata carta topografica le strutture realizzate, facendo
centro la pompa e l’impianto di dolcificazione, realizzato accanto, il quadro
che ne viene è eloquente: le sorgenti sono a 4mila metri, la centrale a 5mila,
i serbatoi principali ad altri 5mila, la rete di distribuzione si dirama per oltre
50mila metri, la strada, appositamente realizzata per il trasporto dei materiali dal centro villaggio alla centrale si snoda per 12mila metri.
Quello descritto è stato il primo acquedotto realizzato dal MLFM in Rwanda.
Altri tre ne sono seguiti e da qualche mese sono iniziati i lavori per altri due
acquedotti. Quando tutto sarà ultimato oltre 150mila abitanti, sparsi su una
superficie di circa 500 Kmq., disporranno di acqua potabile portata loro da
150mila metri di tubazioni posate ad alimentare 300 fontane pubbliche.
SOSTEGNO PROGETTO ACQUA IN RWANDA
Per tutelare il diritto dei bambini all’acqua, all’istruzione e alla salute l’MLFM sta costruendo e riabilitando tre
grandi acquedotti che alimenteranno una rete distributiva
di circa 80 km in Rwanda del Nord. Beneficeranno di tali
interventi i 93.000 abitanti della zona.
Molto è già stato fatto grazie al contributo di molte famiglie, ma affinché i lavori di costruzione procedano abbiamo
ancora bisogno di 60.000 Euro entro la fine del 2008. Per questo confidiamo ancora nel vostro supporto.
Per sostenere il progetto:
• donazione con causale “Progetto acqua Rwanda” utilizzando il bollettino postale
• bonifico bancario intestato a MLFM sul c/c 540540 - ABI 05018 - CAB 01600 - IBAN IT91 R050 1801 6000 0000 0540540
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I nostri progetti nel Sud del Mondo
I nostri progetti
idrici in Rwanda:
una panoramica
ziare la costruzione di tre acquedotti in Rwanda. Il progetto idrico e socio-educativo che riguarda queste zone (Distretti di Gicumbi e Gatsibo -ex
Byumba-) è stato avviato e ad oggi ci risulta possibile fornire ai donatori un
punto della situazione: quali attività sono state realizzate e quali risultati
sono stati conseguiti?
Il primo passo effettuato è stato l’allacciamento dei rapporti istituzionali
attraverso la delibera di un protocollo d’accordo con le autorità locali e del
ministero di riferimento (Kigali) per la ripartizione della attività e delle responsabilità.
È stato inoltre inviato dall’Italia i primi containers contenenti il materiale in
PVC (tubi e raccordi) per la costruzione della prima parte degli acquedotti.
Le attività realizzate in questi primi mesi sono: realizzazione della strada
di accesso alle sorgenti completa di canale di scolo e lavori di rifinitura;
sono cominciati poi i lavori di raccolta di pietre ed argilla, necessarie alla
sistemazione delle sorgenti stesse, con il coinvolgimento della popolazione
locale; sono state scavate le trincee per la ricerca delle vene utilizzabili ed
infine è stato fatto il captaggio delle sorgenti ed attivato il monitoraggio
della cascata per verificare la portata d’acqua reale.
Nel contempo anche le attività di sensibilizzazione e di formazione per il
buon utilizzo dell’acqua sono state avviate nei settori interessati.
Aspetto positivo delle prime fasi di implementazione è stata la risposta della popolazione locale che ha partecipato ai lavori comunitari con una forte mobilitazione, indice di una particolare attenzione locale al problema della carenza d’acqua potabile.
Scavo di una trincea
Il mese di dicembre abbiamo dato avvio alla campagna di raccolta fondi
Dal tuo cuore al cuore dell’Africa; altri eventi sono stati organizzati durante
questi ultimi mesi con il medesimo obiettivo: ottenere contributi per finan-
Di seguito riporto una parte di intervista che Radio Rai1 ha fatto
al nostro personale: si tratta degli interventi di Ladisas e Petero,
tecnici rwandesi. L’intervista, andata in onda mercoledì 23 gennaio
durante la trasmissione “Il pianeta dimenticato”, è scaricabile dal
sito www.mlfm.it.
Ladislas: Mi chiamo Ladislas e lavoro sul progetto Idrico. Faccio la supervisione dei lavori tecnico in particolare della costruzione e del captaggio delle
sorgenti.
Petero: E si mi chiamo Petero, come hai appena detto, e lavoro per MLFM sui progetti idrici al fine di distribuire acqua in Rwanda e gestire le tecniche
idriche in Rwanda.
Stefano Scotti: Vogliamo conoscere i miglioramenti che ci sono nella vita della popolazione a seguito della costruzione dell’acquedotto?
Ladislas: Dopo la costruzione dell’acquedotto c’è un miglioramento della salute, dell’igiene. I bambini e le donne che normalmente attingono l’acqua
lontano dalle abitazioni, possono trovare facilmente l’acqua.
Petero: OK nella vita degli uomini ci sono tante cose e tanti problemi, ma sicuramente c’è bisogno d’acqua e la creazione di un acquedotto diminuisce
questi problemi. Inoltre i progetti portano lavoro, e questo aiuta le famiglie dei lavoratori a far studiare i bambini pagando il minerval (ndr la retta scolastica). La razione d’acqua della famiglia aumenta, le malattie diminuiscono e le mamme possono prendere acqua vicino a dove abitano.
Stefano Scotti: E per i bambini, cosa succede a livello della scuola?
Ladislas: Possono andare a scuola facilmente, senza avere ritardi cosa che avviene quando non c’è l’acquedotto. In questo modo possono frequentare
la scuola regolarmente.
Stefano Scotti: Quali sono le malattie che ci sono nella popolazione quando manca l’accesso all’acqua potabile?
Ladislas: Nel nostro settore ci sono delle malattie legate all’acqua che non è trattata. La diarrea, le malattie idriche, l’amebiasi per esempio. Sono
comunque molte le malattie che derivano da acque non trattate.
Petero: Nella vita degli uomini ci sono tante cose che possono dare fastidio. L’assenza dell’acqua potabile porta a diarree e ameba che compiscono
gravemente la famiglia impedendo lo sviluppo.
Stefano Scotti: vorremmo sapere se l’accesso all’acqua genera conflitti.
Ladislas: Se ci sono sufficienti fontane, non ci sono conflitti, se ce ne sono poche nascono conflitti. Nascono conflitti anche se c’è una buona fontana
con tante persone che vi accedono. Allora per evitare tali conflitti sarebbe opportuno costruire molte più fontane.
Petero: E si ci sono dei conflitti prima che arrivino progetti tipo questo, la gente va nella palude a prendere l’acqua e i più forti arrivano prima e attingono più acqua dei deboli. Ma grazie i progetti di MLFM l’acqua arriva nei villaggi. Per cui se le BF (Bonne Fontaine) sono a molta distanza le donne e
le mamme sono in difficoltà. Credo che ora se entro 500 metri c’è una BF dobbiamo ringraziare progetti tipo questo.
Stefano Scotti: Ultima domanda, che tipo di progetti idrici ci vorrebbero per migliorare la situazione idrica del Rwanda?
Ladislas:A mio avviso bisognerebbe sistemare le sorgenti sulle colline, fare degli acquedotti gravitari e creare delle stazioni di pompaggio.
Petero: Ora grazie a progetti come questo l’acqua arriva a circa 500 metri dalla famiglia. Secondo me in futuro dovremmo cercare di portare l’acqua
a 250 metri e magari pensare di avere per ogni famiglie una BF, sarebbe ancora meglio!
L’acqua e la Donna
L’8 marzo si presenta irrinunciabile occasione di riflessione. Si stima che la percentuale di donne che soffrono per
la penuria di acqua sia del 55 per cento in Africa, del 32 per cento in Asia e del 45 per cento in America Latina. In
molte zone rurali del mondo la donna è l’amministratrice dell’acqua, nel senso che tocca a lei spendere fino a otto
ore al giorno per approvvigionare la famiglia dell’acqua necessaria a vivere e ai lavori domestici.
Al di là degli aspetti strettamente igienico-sanitari, il problema idrico assume quindi per le donne un’ ulteriore
valenza: il reperimento della risorsa scandisce le loro giornate, impedendo loro di dedicarsi al meglio alle attività
domestiche, di cura e professionali. Esso rappresenta perciò un’ ulteriore fonte di disparità fra generi.
Perciò per quest’anno il nostro augurio si tinge di blu! ...AUGURI!
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I nostri progetti nel Sud del Mondo
Emergenza!
TERREMOTO IN CONGO
Domenica 3 febbraio nella regione del Sud Kivu in Congo è cominciata una
serie di scosse di terremoto: la prima, la più grave, di 6,1 magnitudo sulla
scala Richter. L’epicentro è stato individuato in un’area che si trova 20 km
a nord di Bukavu.
Il bilancio è di una decina di morti e centinaia di feriti; il problema è inoltre
caratterizzato dalle strutture che come conseguenza hanno riportato danni.
Le autorità hanno vivamente consigliato la popolazione di rimanere al di
fuori delle abitazioni e, comunque, lontano dagli edifici più danneggiati dato
il rischio di imminenti crolli.
I progetti MLFM in queste zone:
WALUNGU: è in corso un progetto di aiuto all’inserimento nei luoghi d’origine della popolazione rifugiatasi a Bukavu per paura della guerra civile che
devastato, attraverso azioni di microcredito per il piccolo commercio, piccoli
animali da cortile, attrezzi per lavorare la terra. La sede del CAB (nostra
controparte locale) è a Bukavu, la Zona di intervento si trova invece a 40
km ad ovest dalla città.
BUKAVU: è aperta la casa d’accoglienza EK-ABANA con relativa sala polivalente che fornisce sostegno alle bambine accusate di stregoneria. È la
sede del nostro personale espatriato.
BUKAVU: Collegio Kitumaini “S. Paul” gestito dai padri Barnabiti, dove il
MLFM ha realizzato e allestito un laboratorio di informatica all’interno di un
progetto di anti digital divide. Questa struttura ha subito gravi danni.
BIRAVA (vicinissima all’epicentro): Parrocchia gestita dai P. Barnabiti. Il
MLFM è presente da molti anni in questa zona e ha realizzato un dispensa-
Insieme alla bella stagione
si affaccia il periodo delle cerimonie...
...MLFM propone un’idea regalo per i tuoi invitati!
Bomboniere solidali
Il Battesimo, la Prima Comunione, la Cresima, le Nozze, gli
anniversari di Matrimonio, i compleanni...
rio, centri di stoccaggio per le sementi, mulini. Il nostro organismo ha inoltre
organizzato e allestito un laboratorio di informatica all’interno di un progetto
di anti digital divide. Anche questa struttura ha subito gravi danni.
Pubblichiamo alcune foto pervenuteci dai nostri volontari nelle zone colpite.
Collegio S. Paul a Bukavu – Atrio
Collegio a Nyamukola - Birava
A fronte di ciò MLFM ha attivato una raccolta fondi dedicata per sostenere gli
sfollati e dare un contributo alla ricostruzione degli edifici gravemente danneggiati.
Contribuisci anche tu!
- Banca Popolare Etica
c/c 103770 intestato a
Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo
IT05 Q050 1801 6000 0000 0103 770
- bollettino postale sul ccp n° 13688205
CAUSALE: EMERGENZA TERREMOTO
Sostienici!
La tua dichiarazione dei redditi
può sostenere lo sviluppo!
5 PER MILLE
... le occasioni più belle della vita possono
avere un significato ancora più speciale.
Anzi, più che speciale, solidale!
MLFM propone le pergamente decorate con
le giraffe del pittore Guido Boletti, che ti permetteranno di sostenere un progetto e di
promuovere il futuro di altre persone meno fortunate.
Ogni pergamena potrà essere personalizzata e recherà
l’indicazione del progetto scelto; potrà sostituire la bomboniera o essere allegata alla stessa, unendo così tradizione
e solidarietà.
Visita il nostro sito www.mlfm.it per visionare le pergamene solidali disponibili.
Per maggiori informazioni contattate
il nostro ufficio allo 0371.420766
o via e-mail scrivendo all’indirizzo
[email protected]
Fai delle tue bomboniere
un gesto speciale!
La legge finanziaria 2007 ripropone la possibilità per i contribuenti di devolvere il 5 PER MILLE dell’imposta sul reddito delle
persone fisiche a finalità di interesse sociale.
Come?
Apponendo la firma in uno dei tre riquadri raffigurati sui modelli
di dichiarazione (CUD 2008, 730/1 – bis redditi 2007, UNICO persone fisiche 2008).
È consentita una sola scelta di destinazione. Sostieni la solidarietà internazionale contribuendo ai nostri progetti nel mondo indicando il codice fiscale MLFM: 84511630158
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Eventi
Il 9 marzo 2008: Saremo presenti in Piazza della Vittoria a Lodi al fine di raccogliere fondi per finanziare il “Progetto
Acqua Rwanda” e per la ristrutturazione delle costruzioni nella regione del Sud-Kivu, danneggiate in conseguenza al
terremoto.
Fa’ la cosa giusta - 11/13 Aprile: presso FieraMilanoCity il consueto appuntamento organizzato da Terre di Mezzo con le associazioni e gli enti che promuovono il consumo critico e gli stili di vita
sostenibili. Abitare sostenibile, il tema della fiera di quest’anno.
Per informazioni visitare il sito: http://falacosagiusta.org/milano/home.php.
Campagna Abbiamo Riso - 3 e 4 maggio
Riparte anche quest’anno la campagna di raccolta fondi promossa da FOCSIV: anche quest’anno MLFM aderisce al fine di contribuire al finanziamento del Centro di
Accoglienza di Ek Abana, nella Rep. Dem. del Congo, che ospita le bambine accusate di stregoneria.
In particolare oltre la mantenimento della struttura cerchiamo fondi per la costruzione di una sala polivalente.
I luoghi in cui saremo presenti saranno indicati al più presto su un’apposita sezione sul nostro sito.
Corso di formazione
Periodo
8maggio / 26 Giugno 2008
Contenuto: questo corso si pone l’obiettivo genera-
le di orientare i giovani al volontariato internazionale
e alla cooperazione allo sviluppo; il tema generale è il
divario Nord-Sud e due sono i temi che si andranno ad
analizzare a fondo: accesso all’acqua potabile e microcredito.
Info: tutte le informazioni dettagliate circa lo svolgimento, gli orari e le modalità di iscrizione saranno al
più presto inserite sul nostro sito. In alternativa nostro
Staff è a disposizione se ci contattate presso la nostra
sede.
VOLONTARIO CERCASI!
Chiunque per solidarietà e voglia
gradisca partecipare alle attività
del Movimento a titolo di volontario, non esiti a contattarci.
Per contattare la sede del Movimento:
Via Cavour, 73 - 26900 Lodi
Tel. +39.371.42.07.66 m • Fax. +39.371.42.07.66
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