I costi del non-Schengen La creazione dello
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I costi del non-Schengen La creazione dello
I costi del non-Schengen La creazione dello spazio Schengen senza frontiere interne ha apportato grossi benefici sia ai cittadini che alle imprese europee, ma negli ultimi mesi il sistema è In questo numero (29 Aprile 2016): I costi del non-Schengen Prodotti contraffatti: studio OCSE Conftrasporto entra nella Rete Europea Nereus La Commissione europea premia le destinazioni turistiche sostenibili Il Parlamento UE incontra gli operatori del turismo europeo La Commissione europea propone norme di trasparenza fiscale pubblica per le multinazionali Intervento al Parlamento europeo della Commissaria Thyssen e del Commissario Navracsics per presentare la New Skills Agenda Attivata la piattaforma europea per la risoluzione online delle controversie (ODR Platform) Approvato il Rapporto Czesak sulle Pratiche Commerciali Sleali nel settore alimentare Commissione europea: pubblicato il primo rapporto sull’Unione del mercato dei capitali stato messo a dura prova dalla crisi dei rifugiati. Alcune settimane fa, l’Alto rappresentante europeo per la politica estera e la sicurezza, Federica Mogherini, aveva dichiarato che le stime sui costi di uno stop al trattato di Schengen sono “impressionanti”, tanto più in quanto l’Europa è in una difficile fase di ripresa economica. Anche il presidente della Commissione europea, JeanClaude Juncker, assicura che “la fine di Schengen sarebbe la fine dell’euro”. Lo scorso marzo, la Commissione europea ha quindi proposto una tabella di marcia per ripristinare il pieno funzionamento di Schengen a seguito del chiaro mandato da parte del Consiglio europeo (18-19 febbraio) di riattivare il normale funzionamento dello spazio Schengen e di farlo in maniera concertata, dando al tempo stesso pieno sostegno agli Stati membri che devono affrontare situazioni difficili. La tabella di marcia propone i passi concreti da compiere per ripristinare l’ordine nella gestione delle frontiere esterne e interne dell’UE. La scorsa settimana, nell’ambito della commissione IMCO, il Parlamento europeo ha presentato uno studio sui costi del non Schengen. Commissione REGI: approvato il Progetto di relazione - Attuazione dell'obiettivo tematico "promuovere la competitività delle PMI" AER: Ottenere il massimo dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) Commissione REGI: la Politica di coesione nelle regioni montane L’abrogazione di tale accordo comporterebbe non solo un forte incremento del tempo per il passaggio dei confini, ma soprattutto un aumento del costo degli scambi, ostacolando il mercato unico europeo. I costi del non Schengen avrebbero ricadute dirette su: - il trasferimento transfrontaliero di beni (perdita tra 1.7 e 7.5 miliardi €/anno); - il turismo (meno 1.2 miliardi €/anno); - i pendolari (danno economico tra 1.3 e 5.2 miliardi €); - i costi di controllo della frontiera (tra i 600 milioni e i 5,8 miliardi €/anno). OPPORTUNITA’ FINANZIAMENTI EUROPEI EaSI: Azioni volte a contribuire allo sviluppo di un mercato della finanza sociale: OPEN CALL! Secondo bando INTERREG Europe: OPEN CALL! Nell’analisi dei costi vengono ipotizzati due scenari: nel primo si calcolano i costi che ci sarebbero, se sette Stati membri continuassero a sospendere le frontiere fino a due anni, (limite massimo consentito dal diritto europeo); nel secondo si ipotizza che tutti gli Stati sospendano le frontiere. Nel primo caso, la perdita annua stimata sarebbe più di un miliardo all’anno, pari -> I BANDI IN SCADENZA ERASMUS + 2016: OPEN CALL! Secondo bando INTERREG Europe: OPEN CALL! a 14 miliardi nell’arco di un decennio. Nel secondo scenario i costi oscillerebbero tra i 2 e i 4 miliardi annui (meno 0.14% di PIL), cioè 40 miliardi su 10 anni. Le stime potrebbero essere ancora più catastrofici se si prendessero in considerazione anche gli effetti indiretti del non Schengen: come ad esempio, il freno Migliorare il lavoro di qualità, tirocini e apprendistati nel settore del turismo in tutta Europa: OPEN CALL! all’internazionalizzazione delle PMI e la perdita di Appalto di servizi relativo al sostegno alla piattaforma europea per la lotta al lavoro sommerso: OPEN CALL! Schengen renderebbe i flussi finanziari tra gli Stati più EaSI: Azioni volte a contribuire allo sviluppo di un mercato della finanza sociale: OPEN CALL! progetti infrastrutturali europei, la diffusione dei Sostegno alla distribuzione transnazionale di film europei 2016 – Distribuzione selettiva: OPEN CALL! URBACT: Network di città EU per uno sviluppo urbano sostenibile: OPEN CALL! attrattività del mercato europeo nei confronti degli Stati terzi. Infine, nel lungo periodo la sospensione di difficili e costosi con forti ripercussioni sull’economia reale, pregiudicherebbe inoltre la realizzazione di servizi digitali, e in generale minerebbe la fiducia nell’euro. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli Prodotti contraffatti: studio OCSE Da un rapporto pubblicato lo scorso 18 aprile dall’OCSE e dall’Ufficio dell’Ue per la proprietà intellettuale, gli scambi mondiali di prodotti contraffatti ammontano a circa 500 miliardi $ all’anno, circa il 2,5% delle importazioni mondiali. I marchi americani, italiani e francesi sono quelli più colpiti e una gran parte dei ricavi da tali vendite alimenta il crimine organizzato. Il rapporto, intitolato “Trade in Counterfeit and Pirated Goods: Mapping the Economic Impact”, disponibile solo in lingua inglese, ha stimato il valore mondiale delle importazioni di beni contraffatti a 461 miliardi USD nel 2013, le importazioni totali a livello mondiale a 17.900 miliardi USD. I prodotti contraffatti rappresentano fino al 5% dei beni importati dall’Ue. La maggior parte proviene da paesi a reddito medio o da paesi emergenti, la Cina essendo il primo produttore. L’analisi è stata realizzata sulla base di dati provenienti da circa un mezzo milione di prodotti sequestrati nel mondo tra il 2011 e il 2013. Presentando lo studio, il Segretario generale aggiunto dell’OCSE, Mr. Doug Frantz ha dichiarato che “Le conclusioni del rapporto contraddicono l’idea secondo la quale la contraffazione colpisce solamente le grandi imprese o i fabbricanti di prodotti di lusso. I contraffattori approfittano della fiducia che abbiamo sui marchi per indebolire le economie e mettere in pericolo la vita degli individui”. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli Conftrasporto entra nella Rete Europea Nereus Il 28 aprile Conftrasporto-Confcommercio Imprese per l’Italia è stato accettato come Membro Associato del Network Europeo NEREUS. Nereus è la rete europea delle regioni che utilizzano le tecnologie dello spazio. Con base a Bruxelles, il network si configura come associazione internazionale senza scopo di lucro, con l’obiettivo di elaborare lo sviluppo delle applicazioni di prodotti e servizi spaziali e dei relativi programmi europei. È composto dai Governi regionali di 9 Paesi Europei e dalle realtà imprenditoriali e industriali. Molte sono le aree che vengono incluse nell’attività di Nereus, che sono di interesse per Conftrasporto: lo sviluppo dei servizi GMES, GALILEO/GNSS e le telecomunicazioni. Il Presidente di Conftrasporto e Vice Presidente di Confcommercio Paolo Uggé, ringraziando il Presidente della rete e tutti i membri, che hanno accettato l’ingresso di Conftrasporto, ha affermato che: “Questo passaggio rappresenta un altro importante traguardo, verso una presenza europea costante della nostra Confederazione. Tramite il nostro rappresentante a Bruxelles, parteciperemo attivamente ai lavori della rete europea, con l’obiettivo di creare sempre più opportunità per i nostri associati in Italia e, con la nostra esperienza nel settore, di contribuire al successo delle proposte che verranno presentate dal Network”. Fabrizio Sala, Vice Presidente di Regione Lombardia e Membro del Network europeo ha dichiarato che "in qualità di membro della rete ho condiviso fin da subito la richiesta di Conftrasporto. L'importanza di condividere gli obiettivi strategici di Nereus, anche con le realtà del trasporto, è oggi una necessità, al fine di rendere la strumentazione delle nostre imprese all'avanguardia sia verso le necessità del nostro mercato sia verso le esigenze delle piccole, medie e grandi realtà che lo compongono. Conftrasporto è la benvenuta e sono sicuro che insieme a tutti i colleghi italiani e stranieri del Network europeo raggiungeremo obiettivi strategici anche per il settore del trasporto italiano". Per ulteriori informazioni: Stefano Spennati La Commissione europea premia le destinazioni turistiche sostenibili Venerdì 22 aprile, la Commissione europea ha consegnato i premi alle destinazioni turistiche europee maggiormente sostenibili, nel corso di una cerimonia a Bruxelles. La sostenibilità riguarda non solo l’impatto ambientale, ma anche sociale e culturale ed economico sul territorio che viene coinvolto ed è misurato attraverso un sistema di indicatori europei: ETIS. Tra i vincitori di questo anno, anche la Sardegna del Sud, per alcuni progetti di sostenibilità ed accessibilità avviati nella provincia di Cagliari. ETIS (European Tourism Indicators System for sustainable destination management) è un sistema di pianificazione territoriale strategica che può essere adottato da tutte le destinazioni turistiche in Europa. La pianificazione viene agevolata da: uno strumento di gestione, a supporto delle destinazioni turistiche che vogliano adottare un approccio sostenibile, uno sistema di monitoraggio, utile al fine di raccogliere dati e confrontare i loro cambiamenti, ed uno strumento informativo, dedicato ai politici, imprese del turismo ed altri stakeholder. Il documento “ETIS toolkit”, che è stato presentato dalla Commissione europea nel corso della cerimonia di premiazione, chiarisce attraverso delle linee guida quali sono gli indicatori e come utilizzarli, in accordo e di complemento ad altri standard e metodologie di studio esistenti a livello europeo ed internazionale. Segnaliamo inoltre una “summer school” dedicata agli operatori che si terrà ad ottobre in Islanda, dedicata allo sviluppo delle destinazioni turistiche sostenibili (info: http://summerschool.festfoundation.eu/). Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi Il Parlamento UE incontra gli operatori del turismo europeo Nel corso di una audizione pubblica tenutasi martedì 26 aprile presso la commissione parlamentare Trasporti e Turismo (TRAN), i deputati europei hanno incontrato i rappresentanti europei del settore turismo. Tutte le rappresentanze del settore sono riunite dal Manifesto del turismo europeo, presentato, presso la Delegazione di Confcommercio a Bruxelles, lo scorso anno proprio al fine di esprimere con maggiore forza le proprie richieste a livello europeo. Nel corso dell’audizione, gli intervenuti hanno ricordato che il Trattato di Lisbona permette di sviluppare un approccio strategico per il turismo e che i finanziamenti dovrebbero esser pari alle ambizioni del settore (ETOA); di come sia necessario coordinare e ridurre gli oneri fiscali ed amministrativi, oltre che porre sullo stesso livello l’economia della condivisione, di cui dovrebbe essere valutato l’impatto rispetto alla protezione dei consumatori e gli introiti tributari (HOTREC). Inoltre è stato ricordato come alcuni mesi fa la Commissaria responsabile per le imprese e l’industria, Elisabetta Bienkowska, abbia promesso di presentare un documento sulle priorità d’azione europee per il turismo, cosa che non è ancora accaduta (ETC). I deputati presenti hanno fatto proprie alcune delle richieste, dichiarando la necessità di una politica fiscale coordinata e la non giustificazione di tasse locali spesso molto elevate (De Monte, Italia, S&D), richiedendo una azione che parta soprattutto dalle politiche regionali (Nilsson, Svezia, S&D) e l’importanza di promozione e rafforzamento della formazione e delle qualifiche del settore turistico (Evans, UK, Verdi). Infine, c’è stata la richiesta di tradurre dall’inglese il Manifesto per il turismo anche nelle altre lingue europee (Muselier, Francia, PPE), richiesta peraltro seguita da Confcommercio, che ha già tradotto in italiano il Manifesto. La Commissione europea, intervenuta a conclusione dell’audizione con il capo unità del settore turismo, Carlo Corazza, ha posto in evidenza la necessità di evitare che la sharing economy diventi un problema di funzionamento del mercato interno e ha promesso lo sviluppo e la prossima pubblicazione di uno studio sull’impatto delle tasse, anche locali, sul turismo a livello europeo. Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi La Commissione europea propone norme di trasparenza fiscale pubblica per le multinazionali Facendo seguito alla consultazione dello scorso anno, cui aveva partecipato anche Confcommercio sulla possibile introduzione dell'obbligo di rendicontazione pubblica per le multinazionali presenti nell'UE, la Commissione europea ha presentato il 12 aprile una proposta di Direttiva sulla “comunicazione delle informazioni sull'imposta sul reddito da parte di talune imprese e succursali”, il cui testo è ora disponibile in italiano. La proposta è il frutto del lavoro della Commissione nella lotta all'elusione delle imposte societarie in Europa che, in termini di perdite di gettito, costa ai paesi dell'UE tra i 50 e i 70 miliardi di euro all'anno. La Commissione integra così altre proposte che prevedono lo scambio di informazioni tra autorità fiscali e introduce l'obbligo per le multinazionali con un reddito globale superiore a 750 milioni di EUR l'anno che operano nell'UE di dichiarare dove generano i profitti e dove pagano le tasse sul territorio dell'UE pubblicando i dati essenziali secondo una ripartizione paese per paese. Le stesse regole si applicherebbero alle multinazionali non europee che hanno attività in Europa. Inoltre le società dovranno pubblicare dati aggregati relativi al totale delle imposte versate fuori dall'UE. La proposta è volta ad aumentare in modo semplice e proporzionato la responsabilità fiscale delle grandi imprese senza comprometterne la competitività. Nel mirino ci sono migliaia di grandi imprese attive nell'UE, mentre non sarebbero interessate le piccole e medie imprese. La proposta di direttiva passa ora al Parlamento europeo e al Consiglio dell'UE. Una volta adottata, la nuova direttiva dovrà essere recepita da tutti gli Stati membri nelle rispettive legislazioni nazionali entro un anno dalla sua entrata in vigore. Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi Intervento al Parlamento europeo della Commissaria Thyssen e del Commissario Navracsics per presentare la New Skills Agenda La Commissione Europea lancerà il prossimo 25 maggio la New Skills Agenda, l’agenda europea per le competenze. Per questo motivo, durante una riunione della commissione lavoro la Commissaria per l’occupazione e gli affari sociali Thyssen e il Commissario per l’educazione Navracsics si sono confrontati con i membri del Parlamento europeo sulle priorità nell’ambito della formazione. A tal proposito, il Parlamento ha sottolineato il proprio coinvolgimento nella promozione delle competenze, incluso il riconoscimento reciproco, da parte degli Stati membri, nel sostegno alla formazione professionale e nello sfruttamento del potenziale offerto dal digitale. La discussione si è concentrata sul pacchetto di proposte previste dall’agenda e sulle priorità della Commissione europea per il 2016. Per ulteriori informazioni: Stella Sassi Attivata la piattaforma europea per la risoluzione online delle controversie (ODR Platform) Con la direttiva 2013/11/UE sulla risoluzione alternativa delle controversie (ADR, dall’inglese Alternative Dispute Resolution) ed il regolamento 524/2013, che ha previsto l’istituzione di una piattaforma online per la risoluzione delle controversie fra commercianti e consumatori (Piattaforma ODR, dall’inglese Online Dispute Resolution), sono state definite le basi legali a livello comunitario per garantire a consumatori e commercianti all’interno dell’UE l’accesso ad un modo alternativo, più rapido, semplice e meno oneroso, per risolvere le controversie che dovessero insorgere nella quotidianità delle relazioni commerciali. Le ADR in Italia sono una realtà già esistente da anni e sempre più utilizzata, non solo in ambito commerciale. Non si tratta di un modo per stabilire chi abbia torto o ragione in punto di diritto quando sorgano contestazioni, quanto di uno strumento per trovare una soluzione efficace a un “problema”. Con l’entrata in funzione della Piattaforma ODR è anche entrato in vigore l’obbligo, per chi svolga attività di commercio di beni o servizi online, di inserire sui propri siti un link diretto alla Piattaforma ODR, cui i consumatori possano facilmente accedere tutte le volte che abbiano da presentare un reclamo. I servizi della Piattaforma, disponibile in tutte le lingue dell’UE, saranno utilizzabili da chi abbia effettuato acquisti on-line presso commercianti che abbiano sede in uno dei paesi dell’Unione. Agli Stati Membri è rimessa in concreto la disciplina delle conseguenze gravanti sui commercianti che non aderiscano alla Piattaforma, o non adempiano gli obblighi di pubblicità dei relativi servizi, nonché quella relativa alle conseguenze del fallimento della relativa procedura di conciliazione fra rivenditore e consumatore. Per ulteriori informazioni: Francesco Cisternino Approvato il Rapporto Czesak sulle Pratiche Commerciali Sleali nel settore alimentare Lo scorso 21 aprile la commissione IMCO del Parlamento europeo ha approvato il rapporto Czesak sulle Pratiche Commerciali Sleali nella filiera alimentare (2015/2065 (INI). Nel complesso, il rapporto solleva preoccupazioni per l'impatto delle pratiche sleali commerciali (UTP) e sottolinea la necessità di agire a livello di autorità Comunitarie, senza tuttavia specificare quali azioni in concreto le Istituzioni UE dovrebbero intraprendere per contrastare questo fenomeno. Il testo consolidato della Relazione non sarà disponibile prima di qualche giorno e si dovrà quindi attendere per poter eseguire una valutazione più attenta e precisa. Nel Rapporto sono da evidenziare alcune importanti prese di posizione: Si riconosce che le pratiche sleali possono verificarsi in ogni fase della catena di approvvigionamento alimentare; si sottolinea la necessità di tener conto delle caratteristiche dei mercati nazionali per poter definire una pratica come effettivamente sleale, privilegiando quindi un approccio caso per caso, piuttosto che inseguire una sola definizione che valga per tutti; Si richiede un'applicazione più rigorosa della normativa esistente evidenziando anche la necessità di migliorare la cooperazione fra i diversi organismi di controllo; Vengono sollevate preoccupazioni per quanto riguarda l'impatto a lungo termine dei “retailer brands”, sottolineando come questi possano conferire ai distributori una posizione di vantaggio "sleale e anti-competitivo", sollecitando quindi una particolare attenzione da parte della Commissione e delle autorità nazionali garanti della concorrenza. La data del voto in plenaria sulla Relazione Czesak non è ancora stata definita, ma si puo’ immaginare che il rapporto non sarà votato prima del prossimo mese di giugno. Per ulteriori informazioni: Francesco Cisternino Commissione europea: pubblicato il primo rapporto sull’Unione del mercato dei capitali La relazione è stata suddivisa in tre parti: la Sezione 1 espone le azioni avviate a seguito dell’adozione del piano d’azione sul mercato dei capitali (CMU), che mira ad affrontare con determinazione la carenza di investimenti, ampliando e diversificando le fonti di finanziamento per imprese e progetti a lungo termine in Europa. La Sezione 2 descrive le principali iniziative in programma per il resto dell’anno 2016; e la Sezione 3 i rapporti sulla preparazione di altre azioni CMU e le misure strettamente correlate che saranno messe in pratica nel corso del 2017-18. Infine, una panoramica dei progressi compiuti per le azioni CMU è disponibile in allegato. Per ulteriori informazioni: Veronica Favalli Commissione REGI: approvato il Progetto di relazione - Attuazione dell'obiettivo tematico "promuovere la competitività delle PMI" La relatrice, Rosa D’Amato (ELD), ha sottolineato come tale relazione nasca dall’esigenza di monitorare i programmi operativi già da questa fase iniziale. La scelta di analizzare l’obiettivo “Competitività delle PMI” deriva dalla convinzione che la ripresa economica parta dalle PMI, e il sostegno a tali imprese fa tradizionalmente parte della politica di coesione. La relazione verificherà quanto gli strumenti di ingegneria finanziaria siano stati inseriti nell’attuale programmazione, poiché nella precedente il loro utilizzo non è stato efficace. In tema di semplificazione, perché le PMI innovino è necessario che siano aiutate da strumenti finanziari semplici. Attualmente le PMI incontrano difficoltà ad accedere ai fondi e per questo bisognerà verificare che i nuovi strumenti introdotti siano accessibili ai beneficiari e che, siano nei fatti, le PMI siano i beneficiari ultimi. Infine, Rosa D’Amato ha annunciato che la relazione si propone di studiare le ripercussioni che i progetti avranno sul piano ambientale e sociale. Il sotto-finanziamento costante alle PMI fa sì che queste non abbiano accesso ai finanziamenti delle banche, la proposta di relazione è quindi un’opportunità per studiare la politica di coesione riformata anche nell’ambito di un raddoppiamento del finanziamento alle PMI agevolando maggiori sinergie fra i vari fondi. Per ulteriori informazioni: Veronica Favalli AER: Ottenere il massimo dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) L’incontro si è incentrato sulle opportunità che il Fondo FEIS può offrire alle regioni d’Europa. Il Segretario Generale dell'AER (Assemblea Europea delle Regioni) ha riportato i dati sulla diffusione dell’utilizzo dei progetti FEIS a livello regionale. I primi risultati di questa iniziativa sono incoraggianti, ma serve maggiore supporto da parte della Banca europea per gli investimenti (BEI). AER ha anche colto l'occasione di questo incontro per sollevare la questione delle norme contabili europee che richiedono alle regioni di addebitare il costo degli investimenti nel bilancio per l'anno in cui viene effettuato l'investimento. In un momento in cui le regioni stanno facendo del loro meglio per equilibrare i loro bilanci, le regole contabili impediscono quindi a molte di loro di sfruttare il FEIS. La Commissione europea è alla ricerca di soluzioni che consentano alle regioni di sfruttare appieno le possibilità del FEIS senza minacciare l'equilibrio di bilancio. Il Commissario ha promesso che una comunicazione su questo argomento verrà pubblicata a breve per chiarire la situazione. Infine AER sta preparando un intervento al fine di fornire tutte le informazioni necessarie su come trarre vantaggio dal FEIS. Per ulteriori informazioni: Veronica Favalli Commissione REGI: la Politica di coesione nelle regioni montane Le regioni montane d’Europa hanno in comune molte potenzialità ma anche altrettante sfide. Le zone di montagna hanno perciò bisogno di una strategia di sviluppo integrata. Tale strategia deve tenere conto dell'importanza dell'agricoltura di montagna, degli alti livelli di biodiversità, della loro esposizione specifica ai cambiamenti climatici. La politica di coesione potrebbe utilizzare un tale quadro per meglio affrontare le sfide demografiche di molte zone di montagna e per promuovere il loro sviluppo economico e sociale in modo più efficiente con una maggiore prospettiva di sviluppo sostenibile. Ciò presupporrà anche accordi di governance multilivello più flessibili, con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder locali. Per ulteriori informazioni: Veronica Favalli OPPORTUNITA’ FINANZIAMENTI EUROPEI Per ulteriori informazioni: Veronica Favalli I BANDI IN SCADENZA Di seguito ricordiamo i bandi in scadenza presentati nelle precedenti edizioni di “Europa News”: ERASMUS + 2016: OPEN CALL! Termine ultimo per i l'Azione Chiave 2 (KA2) - L'ambito Gioventù - ha come scadenza il 4 ottobre 2016. Tre le scadenze disponibili per l'Azione Chiave 3 (KA3) - incontro tra giovani e decisori politici nel settore della gioventù: 4 ottobre 2016. EaSI: Azioni volte a contribuire allo sviluppo di un mercato della finanza sociale: OPEN CALL! Il bando rimane aperto fino al 13 giugno 2016. Secondo bando INTERREG Europe: OPEN CALL! Le domande possono essere presentate entro il 13 maggio 2016. Migliorare il lavoro di qualità, tirocini e apprendistati nel settore del turismo in tutta Europa: OPEN CALL! La scadenza per la presentazione elettronica è 9 giugno 2016. Appalto di servizi relativo al sostegno alla piattaforma europea per la lotta al lavoro sommerso: OPEN CALL! Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione 10 giugno 2016. Sostegno alla distribuzione transnazionale di film europei 2016 – Distribuzione selettiva: OPEN CALL! Termine per la presentazione delle proposte: 14 giugno 2016. URBACT: Network di città EU per uno sviluppo urbano sostenibile: OPEN CALL! La scadenza per la presentazione progetti è il 22 giugno 2016. Confcommercio – Imprese per l'Italia Delegazione presso l'Unione europea Avenue Marnix, 30 - 6° piano B-1000 Bruxelles Newsletter a cura di Stella Sassi Con il contributo di Marisa Ameli, Francesco Bafaundi, Francesco Cisternino, Veronica Favalli e Stefano Spennati. Tel: +32 2 289 62 30 Fax: +32 2 289 62 35 Sito: http://bruxelles.confcommercio.eu E-mail: [email protected] Segreteria: Daniela Daidone Responsabile: Marisa Ameli