conquiste - CISL Scuola Ravenna

Transcript

conquiste - CISL Scuola Ravenna
conquiste dellavoro
Direttore: Raffaele Bonanni - Direttore Responsabile: Raffaella Vitulano - Direzione e Redazione: Via Po, 22 - 00198 Roma - Tel. 068473430 - Fax 068541233. Email: [email protected]. Proprietà Conquiste del Lavoro Srl. Società sottoposta a direzione e coordinamento esercitata da altri soggetti. ”Impresa beneficiaria, per questa testata, dei contributi di cui alla legge n.250/90 e successive modifiche ed integrazioni”.
Amministratore unico: Maurizio Muzi - Sede legale: Via Nicotera, 29 - 00195 Roma - Tel. 06385098. - Amministrazione, Uff. Pubblicità, Uff. Abbonamenti: Via Po, 22 i.12 - 00198 Roma - Telefoni 068473269 /270 - 068546742 /3, Fax 068415365 - Registraz. Tribunale di Roma n. 569 / 20.12.48. Autorizz. affissione murale n. 5149 del 27.9.55 - Sped. in abb. post. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1 comma 2 DCB Roma. Filiale di Roma. Non restituire al mittente - Stampa: Metrotipo Spa, Via Vaccareccia, 27 Pomezia (Rm); Poligrafico Europa Srl, Via E. Mattei, 2 Villasanta (MB). Una copia E 0,60 - Arretrata E 0,82. Abbonamenti: annuale E 103,30; iscritti alla Cisl E 41,50; estero E 155,00; comprensivo di ”Conquiste dei Pensionati”: maggiorazione di E 1,66. C.C. Postale n. 51692002 intestato a: Conquiste del Lavoro, Via Po, 21 - 00198 Roma
y(7HA0B0*QNOKLO( +@!#!#!=!&
Anno 65- N. 254
GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
Quotidiano della Cisl fondato nel 1948 da Giulio Pastore ---------- ISSN 0010-6348
www.conquistedellavoro.it
Ue, scatta
il meccanismo
di allerta
per l’Italia.
Barroso:
“Governo
attui le riforme
promesse”
Fisco, i conti non tornano
N
ei primi nove mesi del 2013 le entrate tributarie sono diminuite dello 0,39% rispetto allo stesso periodo del 2012. Una pressione fiscale in costante aumento, dunque, non
assicura più maggiori entrate. Nel solo mese
di settembre - rileva Bankitalia - le entrate tributarie sono diminuite del 4,9% su base annua. Bankitalia sottolinea inoltre che il debito
pubblico italiano a settembre è aumentato di
8,5 miliardi rispetto al mese precedente.
Arzilla a pagina 3
Storti a pagina 2
Sanità Sicilia, codice rosso
P
alermo (nostro servizio) - "Poca trasparenza, troppi costi, troppe clientele. E
nessuna strategia d’innovazione e crescita su come andare oltre a una mera
logica di tagli a danno dei più deboli". È preoccupata la Cisl per l’emergenza che in Sicilia investe ogni settore dell’economia e della società: dalle politiche sociali alla formazione passando per la sanità. E lo dice, Maurizio Bernava, segretario generale regionale, al convegno
Una follia.
Come vendere
Piazza di Spagna.
Così Bonanni
definisce
la possibilità
di cessione
delle spiagge
ai privati.
L’ipotesi,
prevista in alcuni
emendamenti
alla legge
di Stabilità,
è comunque
bocciata
dal Governo.
Intanto
la manovra
è all’esame
del Senato :
tassazione casa
e cuneo fiscale
i due temi chiave
organizzato a Palermo dal sindacato sulle “luci
e ombre” della sanità nell’Isola. Un’occasione
per fare il punto sullo stato dell’arte della riforma del settore, la 5 del 2009, che in Sicilia vide
la luce quando assessore era Massimo Russo e
l’attuale assessore alla Salute, Lucia Borsellino, era dirigente generale. E la Borsellino ha
preso parte al convegno, svoltosi alle Palme di
Palermo, assieme a Bernava, al segretario del-
la Funzione pubblica regionale della Cisl, Gigi
Caracausi, al segretario della Cisl Medici siciliana Massimo Farinella. A Barbara Cittadini, presidente dell’Aiop Sicilia; a Giulio Guagliano,
presidente del Consiglio di sorveglianza Seus
continua a pagina 5
Umberto Ginestra
L’AMAREGGIATA
Guadagni a pag. 2
ai e Filca hanno hanno avviato un percorso
ulla vertenza Heinz Italia Plasmon è staFai
e
Filca
F
di unificazione che dovrebbe portare a coHeinz Sil numero
to raggiunto un accordo sugli esuberi:
stituire nel 2015 la nuova federazione territofinale viene ridotto a 116, per
e sviluppo sostenibile, con più di mezzo
Avviato riomilione
Plasmon, lati gestione
dei quali sono stati concordadi iscritti. Ai consigli generali di ieri ha
vari strumenti di tutela. “Un accordo
partecipato Bonanni, che parla di “tappa impercorso
di
esuberi positivo
portante per la Cisl”.
in un contesto difficile”, commenta il segretario nazionale Fai Fabrizio
unificazione
Petrelli a pagina 5
ridotti Scatà.
CURIOSAmente IL BLOG DEL DIRETTORE
La tempesta perfetta
L
a tempesta perfetta si ha
quando tutti i possibili fattori scatenanti si presentano contemporaneamente e
si sommano tra loro per produrre il più devastante e catastrofico degli effetti; e vanno a colpire proprio lì dove
c’è la massima vulnerabilità.
Potremmo pensare all’Italia. Ma proviamo per una volta a pensare alla Germania,
sulla quale ieri la Commissione Ue ha deciso ieri di avviare un’analisi sull’elevata eccedenza di bilancio, considerata ”ostacolo alla ripresa
europea”. Curiosamente
Berlino, in tutta risposta, sfi-
dando ogni accusa di populismo che sul nostro paese peserebbe come un macigno,
si concentrava invece sulla
proposta congiunta Cdu/
Csu-Spd di indire referendum popolari sulle principali decisioni politiche dell’Ue,
come il trasferimento di poteri a Bruxelles, l’ingresso di
nuovi Paesi nell’Unione, o
gli impegni economici della
Germania a livello comunitario. Davvero democratica come ipotesi. Ma deve esserci
altro se Christian Marazzi,
professore e direttore di ricerca socio economica presso la Scuola Universitaria del-
la Svizzera Italiana, rivela dal sito di Wall Street Italia come
la Germania stia piuttosto tenendo nascosta una grave
crisi bancaria interna e per
questo vorrebbe che la supervisione dei bilanci degli
istituti di credito dell’eurozona fosse condotta dalle autorità monetarie nazionali e
non sovranazionali. Bizzarro, per chi impone al Sud regole ferree. E c’è di più. Molti siti specializzati denunciano senza mezzi termini l’immensa discarica ”derivata”
radioattiva detenuta da Deutsche Bank e l’immondizia
subprime nascosta tra gli
scaffali e i forzieri delle ban-
che regionali legate al potere politico tedesco, citando
un’intervista al giornalista
del New York Times Michael
Lewis. I banchieri tedeschi
(definiti sprezzantemente
”gli idioti di Düsseldorf” dagli squali di Wall Street), nel
goffo tentativo di surclassare Goldman Sachs, avrebbero con disinvoltura prestato
i soldi ai mutuatari subprime americani, agli speculatori del boom immobiliare
in Irlanda e così via, per poi
accorgersi - ohibò - che stavano collezionando perdite
per centinaia di miliardi di $,
esponendo gli istituti di credito. Da quel momento in
poi la Germania ha cercato
di fare qualunque cosa per
nascondere la fragilità del
suo sistema finanziario, sostenendo complesse creature finanziarie come i vari fondi salvastati, non a caso come maggior contribuente: il
governo tedesco versa (noi
ci siamo impegnati per 125
miliardi) i soldi al fondo che
a sua volta li presta ai governi in difficoltà che a loro volta li restituiscono alle loro
banche che finalmente possono rimborsare i loro prestiti alle banche tedesche. E gli
interessi sul debito aumentano, mentre in Italia ci interroghiamo sui nomi improbabili delle nuove tasse.
[email protected]
2
GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
186mila i lavoratori che benefiCig in deroga, Sroga,ono
ciano della cassa integrazione in decon risorse disponibili per circa
miliardi. Lo ha detto il ministro del
Giovannini: 2,5
Lavoro Giovannini, nel corso del quetime di ieri, secondo cui per il
ne beneficiano stion
2013 agli ammortizzatori sociali in derodestinati 2,205 miliardi, più
186 mila ga287sono
milioni del piano di Azione e coesioper le quattro Regioni “obiettivo
lavoratori. neconvergenza”
(Calabria, Puglia, Campania e Sicilia).
Nel 2013 risorse C’è poi l’impegno del Governo a stanziaaltri 330 milioni per il 2013, e l’amper 2,5 miliardi remontare
totale delle risorse non sarà
attualità
S
Per il Ministro “è evidente che se l’economia non riprende a crescere in modo
persistente e consistente non riusciremo ad assorbire tutta la disoccupazione”. Anche martedì scorso, in occasione della riunione a Parigi. Giovannini ha
evidenziato come “questa crisi ci lascia
un capitale umano depauperato. Abbiamo bisogno di un investimento per ricostituire il capitale umano, che è uno dei
motori di crescita, e ho fatto riferimento - ha detto - ad una possibile considerazione di queste spese in modo particolare ai fini del Patto di stabilità e crescita”.
Legge di Stabilità. Bonanni pressa Governo e Parlamento: serve uno stimolo forte per rilanciare i consumi
erve una terapia
choc, non un brodino. Raffaele Bonanni insiste sulla
necessità che la legge di
Stabilità segni la svolta
che era stata promessa.
“Ovviamente va bene sostenere i più poveri, ma
ci vuole qualcosa che faccia scaturire un’energia
diversa per dare uno stimolo ai consumi che ormai sono ridotti al lumicino”, ha sottolineato il leader Cisl in una intervista
radiofonica, nella quale
ha lanciato in questo senso un appello ai partiti impegnati nell’esame parlamentare della manovra.
Ma all’interno della maggioranza delle larghe intese il dibattito resta concentrato sulla decadenza di Berlusconi, che minaccia: se sarà votata,
stop alla collaborazione
con il Governo. Una posizione che accentua il solco tra falchi e colombe
del Pdl-Forza Italia, in vista del Consiglio naziona-
“Terapiachoc,nonbrodini”
Pronta la spending review di Cottarelli: attesa per i costi standard nella sanità
Al centro razionalizzazione e centralizzazione degli acquisti attraverso la Consip
le di sabato prossimo.
Ma non aiutano il confronto neppure le parole
del candidato segretario
del Pd Renzi, secondo il
quale “i sindacati sono in
crisi di rappresentanza e
devono cambiare se vogliono sopravvivere”.
(Replica Bonanni: “Renzi
non ha mai conosciuto il
mondo del lavoro dipendente, farebbe bene a
partecipare a un corso
sindacale. Gli farebbe bene un bagno di umiltà
per riuscire meglio ad assolvere il suo compito di
politico che intende gestire gli interessi genera-
li”).
In questo difficile contesto, ieri la commissione
Bilancio ha ripreso l’esame della legge di Stabilità. Oggi le prime votazioni. Casa e cuneo restano
i due temi chiave. Dichiarati inammissibili gli
emendamenti presentati sia dal Pd sia dal Pdl
che puntavano ad estendere la no tax area Irpef.
Il Governo nei giorni scorsi aveva comunque già
fatto notare che non
c’erano le risorse per
questa misura.
Per Bonanni “sarebbe bene modificare la no tax
area solo per i pensionati, in modo da equipararli ai lavoratori dipendenti e correggere, così, lo
sfasamento che c’è attualmente tra pensionati
e lavoratori. Se la no tax
area fosse aumentata
per tutti crescerebbero i
portoghesi, cioé gli evasori che stanno insieme
ai poveri e comunque
l’intervento costerebbe
troppo”.
Quanto alla possibilità di
cessione ai privati delle
spiagge, come ipotizzato
da un emendamento alla
legge di Stabilità (ma sul
quale c’è la contrarietà
del Governo), il numero
uno di Via Po ha bocciato
questa idea sottolineando come le spiagge siano
il patrimonio più intimo
di una comunità e venderle sarebbe una follia
(“come vendere piazza
di Spagna”). Sulla questione “non c’è trasparenza, ci sono depistaggi. Il problema che bisogna rivedere la natura
delle concessioni, spesso
regalate a cifre irrisorie”.
E sull’impegno dei leader europei a varare un
piano per favorire l’occupazione giovanile, Bonanni ha espresso pare-
mensile) aveva fatto sperare che
il trend di crescita si fosse finalmente invertito. Il debito, però,
è tornato a crescere, mentre le
entrate scendono. E cresce anche il partito di chi sostiene che
se si vuole che le entrate tornino
a salire e che il debito scenda, bisogna prima preoccuparsi di creare la ricchezza, ridistribuendola
in modo più equo.
re positivo: “Va benissimo ma non basta, per
creare lavoro giovanile
serve un’economia sana.
In Italia, nello specifico,
occorre l’alternanza lavoro, scuola, università, ciò
che è già realtà in altri Paesi. L’iniziativa a livello
europeo così come gli incentivi sono un segno,
ma è l’economia buona
che assume i giovani”.
In sintonia con Bonanni il
presidente di Confindustria Squinzi. Che chiede
più coraggio e più risorse
per il cuneo fiscale, un alleggerimento della pressione, anche sulle famiglie. “Sappiamo benissimo che è prioritario portare l’Italia sotto il vincolo del 3 per cento del rapporto deficit-Pil, ma ci
aspettavamo di più, molto di più sotto il profilo
delle misure per la crescita.
E anche per Squinzi “c’è
bisogno di stabilità politica” per superare la crisi e
tornare sulla via della crescita. Per il numero uno
di Viale dell’Astronomia
è poi “fondamentale tagliare inefficienze e sprechi, puntando sulla spending review in modo più
serio e puntuale. Solo così si possono reperire risorse senza ricorrere a
nuove tasse”.
E appunto sulla spending
review è in arrivo è il piano del Commissario Carlo Cottarelli, che ha trasmesso il proprio programma al Comitato interministeriale per la programmazione della spesa. Comitato che terrà la
sua prima riunione lunedì prossimo a Palazzo Chigi. Cottarelli illustrerà il
piano predisposto che,
subito dopo, sarà trasmesso al Parlamento.
Da questo lavoro potrebbero arrivare le risorse
per ridurre ancora di più
il costo del lavoro e le risorse per aiutare le famiglie in difficoltà e rilanciare lo sviluppo. Tra i settori maggiormente sotto i
riflettori c’è la sanità e
l’attesa è per l’accelerazione dei costi standard.
Ma nel mirino anche le
tante municipalizzate, le
consulenze, l’utilizzo degli immobili pubblici. Un
ruolo primario dovrebbe
essere giocato anche dalla razionalizzazione e
centralizzazione degli acquisti attraverso la Consip.
I. S.
Giampiero Guadagni
Allarme Bankitalia: nei primi 9 mesi dell’anno le entrate sono scese dello 0,39%. E il debito sale costantemente
L’austerityfamaleancheaiconti
Il debito pubblico italiano
I dati di Bankitalia
Livello toccato dal debito delle pubbliche amministrazioni
nel corso dell’ultimo triennio. Cifre in miliardi di euro
Cifre in miliardi di euro
2.068,6
2.074,7 2.075,1
2.080
2013
2.020
2.014,6
1.995,1
2.017,6
1.982,2
1.974,7
1.943,4
2050
2000
1.995,1
1.977,5 1.976,8
1.977,5
1.990
1950
1.960
1900
1.930
1850
1.988,36
1.957,4
1.921,6
1.936,2
1.910,0
1.908,6
1.916,4
1.912,3
1.898,1
1.887,9
1.883,6
Lug
Ago
Set
2012
Lug
Ago
Set
2013
1.900
1.906,7
1.905,1
ENTRATE TRIBUTARIE
1.891,6
1.870
1.875,3
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
Fonte: Banca d’Italia
L
2.060
2.000
1.975,6
1.955,1
2.068,6
2100
2.020,6
2.041,3
2.022,7
DEBITO PUBBLICO
2.072,8
2012
2011 2.050
2.072,8
2.060
2.034,7
conquiste del lavoro
quindi inferiore a quello dell'anno scorso. Dal 2014, inoltre, “deve partire il
meccanismo dei fondi di solidarietà bilaterali”.
Il Governo, fa poi sapere Giovannini,
“non emanerà d’imperio” il nuovo decreto ministeriale sui criteri per concedere gli ammortizzatori sociali in deroga. Ci sarà invece un percorso articolato e partecipato con la conferenza Stato-Regioni, le commissioni parlamentari e le parti sociali. E il Parlamento “sarà
ampiamente coinvolto in questa discussione”. Le nuove disposizioni, però,
opereranno solo per il futuro”.
a spirale di austerity in cui è
avvitata l’Italia, oltre a rinviare il rilancio dell’economia,
comincia ad allontanare anche
l’obiettivo della tenuta dei conti.
La conferma arriva dai dati su entrate e debito diffusi ieri da
Bankitalia. Nei primi nove mesi
del 2013 le entrate tributarie si
sono attestate a quota 278,593
miliardi di euro, in calo dello
0,39% rispetto allo stesso perio-
GEN-SET 2013
278,6
ANSA
do del 2012. Una pressione fiscale in costante aumento, dunque,
non assicura più maggiori entrate. Nel solo mese di settembre di
quest’anno - si legge nel Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia dedicato alla finanza pubblica - le entrate tributarie sono state pari a 21,455 miliardi di euro, in calo del 4,9% rispetto ai 22,579 miliardi incassati a settembre 2012.
-0,3%
su gen-set 2012
ANSA
I dati di Bankitalia evidenziano
inoltre che il debito pubblico italiano a settembre è salito a
2.068,565 miliardi di euro da
2.060 di agosto. In un solo mese,
dunque, il debito è salito di 8,5
miliardi rispetto al mese precedente. Dall’inizio del 2013 l’aumento è stato di oltre 79 miliardi; rispetto a settembre 2012 la
crescita è di 72 miliardi. A luglio
un calo (di 2,3 miliardi su base
3
GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
global
B
conquiste del lavoro
A
Cina,
quattro
mosse per
rilanciare
l’economia
del gigante
asiatico
ruxelles (nostro servizio) – La
Commissione europea aprirà
un’indagine molto approfondita sui rischi macroeconomici
dell’Italia, tre in particolare: debito
pubblico elevato (133 per cento previsto nel 2013, 134 nel 2014), disoccupazione (12,2 per cento stimato per il
2013, 12,4 l’anno prossimo), perdita di
quote di mercato nelle esportazioni. Il
Paese, dunque, rimane uno Stato
membro sotto osservazione dell’esecutivo Ue, non fosse altro perché, nel
suo Alert mechanism report 2014, Bruxelles rileva che “povertà ed esclusione sociale in Italia sono aumentate in
modo significativo”. Il debito pubblico,
osserva l’Ue “resta una vulnerabilità significativa dell’Italia, soprattutto in
considerazione delle prospettive deboli di crescita”. Nel 2012, si legge nel documento che la Commissione ha inviato a Consiglio, Parlamento europeo,
Bce e Comitato economico e sociale
europeo “il debito pubblico è salito al
127 per cento del Pil a causa del calo
dell'attività economica e l'aumento degli interessi passivi”. Per questo, “mantenere un surplus primario elevato è
importantissimo per mettere il debito
su un percorso di discesa costante”. La
perdita di quote di mercato “resta significativamente sopra la soglia diguardia”, e la performance dell’export
“compete in modo sfavorevole rispetto a quelle delle economie avanzate”.
Il tasso di disoccupazione giovanile e la
percentuale di Neet (giovani che non
lavorano, non studiano e non fanno
formazione) “sono molto elevati”. Alla
luce di questa situazione, dunque, la
Commissione “ritiene opportuno, tenendo conto anche degli squilibri registrati nel mese di aprile, esaminare più
in dettaglio i rischi legati alla persistenza degli squilibri stessi”. L’Italia, sostiene il presidente della Commissione europea, Barroso, “deve completare le riforme promesse dal governo”, approfittando anche del fatto che l’instabilità politica “non ha esposto a rischi i
progressi raggiunti”. Con i progressi
raggiunti finora, aggiunge Barroso, “si
è vista una reazione positiva dei mercati, che ora sono più stabili ma sempre
vulnerabili alle azioni dei leader politici, e quando hanno una chiara percezione della volontà dei governi di fare
le riforme, le ricompense arrivano sempre”.˘Con l’analisi annuale della crescita, che fornisce agli Stati membri orientamenti politici per l’anno successivo e
la relazione sul meccanismo di allerta,
la Commissione dà il via al semestre europeo, individuando eventuali squilibri economici e definendo le priorità
economiche dell’Ue per l’anno successivo. Introdotto nel 2010, il semestre
Dublino, dialogo
sociale al centro
dell’esecutivo
Uni Global Union
P
roiettare la concertazione e la contrattazione verso l’attuazione di politiche internazionali volte a favorire l’occupazione giovanile e all'affermazione
di un nuovo ruolo del sindacato a livello
mondiale. Sono questi i temi del comitato esecutivo in corso questa settimana a
Dublino di Uni Global Union, il sindacato
internazionale che rappresenta oltre 20
milioni di lavoratori dei settori del terziario ai circa 900 sindacati esistenti in tutto il mondo. “Uni Global Union e i suoi
prire agli investimenti stranieri, ricoscere maggiori diritti ai contadini, favorire uno sviluppo equilibrato delle
megalopoli, lottare contro la corruzione. Sono le quattro linee guida, per ora
alquanto generiche, del piano di riforme dell'economia adottate dai leader cinesi a conclusione del Plenum del 18esimo Comitato Centrale del Partito Comunista a Pechino sotto al presidenza di Xi
Jinping. Chi si aspettava maggiore chiarezza e incisività forse è rimasto deluso,
ma i dettagli del piano di riforma si conosceranno solo nei prossimi giorni. Sicuramente continueranno a diminuire le
restrizioni agli investimenti, anche stranieri, e il Paese continuerà sulla strada
delle liberalizzazioni. Ma il Plenum ha ribadito che “l'incoraggiamento e il sostegno” al settore privato deve comunque
rimanere nei limiti imposti dal “ruolo di
guida delle aziende di stato”. Al settore
agricolo, penalizzato negli ultimi decenni, verranno garantiti maggiori diritti e
ai contadini saranno concessi diritti di
proprietà sulla terra, finora posseduta
solo collettivamente. Grande impegno
sarà ancora profuso nel monitoraggio e
nella lotta alla corruzione, vera piaga
della società cinese.
Avvertimento di Bruxelles: “L’Italia deve completare le riforme promesse dal governo”
IlBelpaeseappesantito
dadebitoedisoccupazione
Ue assicura che gli Stati membri discutano i loro programmi economici e di
bilancio con i loro partner in momenti
specifici dell'anno, consentendo loro
di fare osservazioni sui programmi degli altri e permette alla Commissione
di offrire un orientamento politico in
tempo utile prima che vengano adottate decisioni a livello nazionale. Anche
per i prossimi 12 mesi la Commissione
intende mantenere la sua strategia
per la crescita e l'occupazione con 5
cinque priorità principali: risanamento
di bilancio differenziato e favorevole
alla crescita, ripristino dell'erogazione
del credito, crescita e competitività,
lotta alla disoccupazione e alle conseguenze sociali della crisi, ammodernamento della pubblica amministrazione. Sul risanamento dei bilanci, la Commissione afferma che “grazie alla tempestività degli interventi gli Stati mem-
bri possono rallentare il ritmo del risanamento e puntare maggiormente a
migliorare la qualità della spesa pubblica e a modernizzare la pubblica amministrazione a tutti i livelli”. I Paesi con
un maggior margine di bilancio “dovrebbero stimolare gli investimenti e i
consumi privati, mentre gli investimenti a lungo termine nell'istruzione, nella
ricerca e innovazione, nell'energia e
nella tutela dai cambiamenti climatici
dovrebbero sfuggire ai tagli di bilancio”. Il carico fiscale “dovrebbe essere
trasferito dal lavoro al consumo, ai beni immobili o all'inquinamento”. Sul
credito, Bruxelles osserva che “il settore finanziario è stato in parte risanato
e le tensioni sui mercati si sono notevolmente allentate dalla metà del
2012”, mentre per la disoccupazione
l’Ue riconosce che gli Stati membri
“hanno fatto progressi per quanto ri-
guarda la modernizzazione del mercato del lavoro”, e che il prossimo obiettivo è “aumentare il sostegno attivo e la
formazione per i disoccupati, anche
con il miglioramento dei servizi pubblici per l'impiego e l'introduzione di garanzie per i giovani, e modernizzare i
sistemi di istruzione”. Ora, dunque, la
sfida più impegnativa per l’economia
Ue è “trovare il modo di sostenere il
processo di ripresa in corso”. Domani
mattina, intanto, sarà il giorno della verità per la Legge di Stabilità: la Commissione, infatti, adotterà i pareri sui documenti programmatici di bilancio presentati da 13 Stati membri della zona
euro (gli altri 4 esclusi rientrano nel
programma di assistenza macroeconomica).
affiliati tra cui la Fisascat - ha dichiarato
il segretario generale Pierangelo Raineri
intervenuto nell’ambito della sessione
conclusiva del comitato esecutivo -˘ possono giocare un ruolo fondamentale per
costruire un nuovo modello di relazioni
sindacali dove al centro c’è la partecipazione dei lavoratori e l’effettiva responsabilità sociale delle imprese”. “Questi
temi dovranno essere oggetto di confronto a livello globale in tutti i settori
del terziario, commercio, turismo e servizi - ha aggiunto - Il sindacato internazionale non solo dovrà divenire maggiormente rappresentativo ma dovrà essere
in grado soprattutto di assicurare maggiori tutele contrattuali ed il rafforzamento dei diritti, della libertà e di una
giustizia sociale più corrispondente alle
reali esigenze dei lavoratori in tempo di
crisi”.
Francia, addio
alla fabbrica
di pianoforti più
antica del mondo
tà Pleyel, fondata nel 1807, aveva chiuso
nel 2007 la sede di Alès, reistallandosi a Saint Denis, a nord di Parigi, dove si era concentrata sui modelli a coda di alta gamma
con un gruppo di 14 esperti artigiani. “L'
azienda Pleyel conferma la chiusura della
sua fabbrica a Saint-Denis, che dà lavoro a
14 dipendenti, tenendo conto della situazione di continue perdite e del livello molto debole di attività”, ha spiegato il presidente
Bernard Roques in un comunicato. L'azienda Pleyel aveva ottenuto nel 2008 l’etichetta di "Impresa del patrimonio vivente" assegnata dallo Stato francese quale riconoscimento per essersi distinta come società
d’eccellenza per il know-how artigianale ed
industriale. La costruzione di un pianoforte
Pleyel richiede 5.000 pezzi e tra 500 e 1.500
ore di lavoro assicurato da 20 diverse professionalità (liutai, falegnami, pittori, laccatori...), indica il produttore sul suo sito Web.
C
hiude definitivamente i battenti in Francia la mitica marca di pianoforti Pleyel,
strumenti usati da Chopin, Liszt o Debussy,
tanto per citare solo pochi nomi. L'antica
fabbrica francese di pianoforti, chiuderà la
sua ultima fucina a Saint-Denis, 200 anni dopo la creazione del marchio. Pleyel, da cui
prende il nome la Salle Pleyel, importante
Sala concerti a Parigi, scompare dopo avere
prodotto circa 250mila pianoforti in due secoli, vittima della concorrenza asiatica, in
particolare di Cina e Corea del sud. La socie-
Pierpaolo Arzilla
4
GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
presenti in Italia aumentano e
Immigrati, Glisonostranieri
sempre più stabili. E continuano a
bene” alla nostra economia. È quanto
la loro “far
emerge dal Dossier statistico 2013: centinaia
pagine e tabelle, a cura del Centro Studi e
Idos, in collaborazione con l’Unar. Se“dote” diRicerche
condo la stima del Dossier, la presenza straniecomplessiva è pari a 5.186.000 pervale rasone,regolare
frutto non solo dell'ingresso di nuovi lama anche dei nati in Italia e dei ricon1,5 voratori,
giungimenti familiari. Nel 2012 i bambini stranati nel Bel Paese sono stati poco meno
miliardi nieri
di 80mila, il 14,9% di tutte le nascite. Nell’insietra nati in Italia e ricongiunti, i minori non
l’anno me,
comunitari sono 908.539. I matrimoni misti
conquiste del lavoro
dibattito
D
isponibilità, qualità e sicurezza
alimentare sono
priorità etiche,
oltre che economiche, a
livello globale. Nella nostra economia, poi, l’agroalimentare è un settore di punta ma fortemente minacciato dalla crescita dei paesi emergenti. Il
mantenimento dell’immagine positiva del ”made in Italy” rappresenta
quindi un obiettivo politico e sociale prioritario,
che implica una lotta efficace contro l’agro-pirateria e l’”Italian sounding”,
cioè la commercializzazione di prodotti che ricalcano le nostre eccellenze senza rispettare la
correttezza dei processi
né garantire la qualità e
la salubrità necessarie, oltre che violando le norme legislative nazionali
ed europee.
Il consolidamento delle
nostre produzioni non
può quindi passare per
una ”concorrenza al ribasso”, ma deve puntare
proprio sui fattori che ne
hanno determinato il successo: qualità, tipicità e
sicurezza, tecniche di produzione sostenibili, minimizzazione dell'impatto
ambientale e degli sprechi alimentari ed energetici, mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici in agricoltura.
La varietà di prodotti alimentari italiani è conseguente alle condizioni
culturali e naturali che
rendono il nostro uno tra
i paesi con la maggiore
biodiversità vegetale e
animale. L’Italia detiene
il primato europeo in materia di sicurezza alimentare e vanta il minor numero di prodotti agroalimentari con residui superiori ai limiti consentiti,
secondo il ”Rapporto annuale sugli agrofarmaci”
dell'Autorità europea
per la sicurezza alimentare (Efsa). Un primato che
si lega alla crescente consapevolezza alimentare
dei consumatori italiani,
sia in termini di dieta, sia
riguardo al consumo di
alimenti a ridotto impatto ambientale ed energetico (prodotti tipici a filiera corta e da agricoltura
biologica, Dop e Igv).
A fronte di tali indubbi
elementi positivi, il settore agroalimentare nazionale soffre della debolez-
nel 2011 sono stati 18.005, l’8,8% di tutte le
unioni celebrate nell’anno. Continuano a crescere tra i non comunitari i soggiornanti di lungo periodo, autorizzati a una permanenza a
tempo indeterminato (oltre 2 milioni di persone), ma crescono anche i flussi di ritorno: complessivamente nel 2012 i permessi di soggiorno scaduti senza essere rinnovati sono stati
180mila.
Dal punto di vista dei conti, la presenza di stranieri fa bene all’Italia. Il rapporto tra la spesa
pubblica per l’immigrazione, da una parte, e i
contributi previdenziali e le tasse pagate dagli
immigrati, dall’altra, mostra che “anche nell’ipotesi meno favorevole di calcolo (quella
della spesa pro-capite)”, nel 2011 gli introiti
dello Stato riconducibili agli immigrati sono
stati pari a 13,3 miliardi di euro, mentre le uscite sostenute per loro sono state di 11,9 miliardi, con una differenza in positivo per il sistema
Paese di 1,4 miliardi. L’obiezione ricorrente,
secondo cui l'integrazione degli immigrati costerebbe troppo all'Italia, non trova riscontro
nell’analisi delle singole voci di spesa.
Quanto al problema della criminalità degli immigrati, gli stranieri regolarmente presenti
hanno un tasso di criminalità equiparabile a
quello degli italiani; tra gli irregolari incidono
invece molto i reati legati allo stesso status di
irregolarità.
Agroalimentare. Tipicità, tracciabilità e sicurezza dei prodotti diventano fattori prioritari di competitività
Ilrilanciodell'agricoltura
passaperlaqualità
za strutturale dovuta alla resse industriale alle in- cherà proprio sul livello ni italiane e permettenpresenza eccessiva di im- novazioni di processo e d’innovazione che il Pae- do di superare gli attuali
prese
meelementi critici, in
dio-piccole, soparticolare nella
La partita competitiva dei prossimi anni si
lo parzialmente
sostenibilità. Atcompensata dal- giocherà sul livello d’innovazione che il Paese sarà traverso un mila loro attitudiutilizzo dei
in grado di dimostrare nel settore, mantenendo e gliore
ne all’offerta di
progressi scientifirafforzando la superiorità del made in Italy.
nicchia, rispetci e tecnologici,
to alla concorl’Italia potrà anMa occorre un efficace intervento del Governo,
renza dei grandi
che contribuire alche metta a sistema le competenze di enti di
gruppi industriala sfida del millenricerca e università nel comparto, evitando
li. L’Italia lamennio: ”nutrire il piaduplicazioni e incoraggiando sinergie
ta inoltre una
neta” attuando
forte dipendenuna ”seconda rivoza dall’estero per oltre il di prodotto, in particola- se sarà in grado di dimo- luzione verde”.
50% per la materia prima re a quelle offerte dal strare nel settore, mante- Per intraprendere con
grande sviluppo della ri- nendo e rafforzando la
vegetale e animale delle cerca biotecnologica e superiorità del made in successo questa strada
produzioni agroalimenta- nella ”food science”.
Italy agroalimentare, va- occorre un efficace interri e agroindustriali. Infi- La partita competitiva lorizzando la qualità e la vento del Governo, che
ne, è ancora scarso l’inte- dei prossimi anni si gio- sicurezza delle produzio- metta a sistema le com-
Statuto e Regolamento
Edizione 2013
pp. 116 / prezzo di copertina € 5,50
prezzo scontato € 4,40
per ordini superiori
alle 100 copie
prezzo speciale di € 3,50
petenze di enti di ricerca
e università nel comparto, evitando duplicazioni
e incoraggiando sinergie
e complementarietà, anche attraverso progetti
comuni su temi strategici
come le biotecnologie, la
difesa e la valorizzazione
della biodiversità, il rapporto tra alimentazione
e salute e l’uso sostenibile del territorio. È inoltre
importante indirizzare
l’attenzione e concentrare le risorse umane e finanziarie.
Francesco Loreto e
Mauro Gamboni
Dipartimento scienze
bio-agroalimentari Cnr
Per informazioni e ordini
tel. 06 44251174
fax 06 8552478
email [email protected]
www.edizionilavoro.it
GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
Fai e Filca, insieme
per una Cisl
più rappresentativa
U
na Federazione da oltre mezzo milione di associati, capillarmente radicata nel territorio e in
grado di aumentare ulteriormente la propria
rappresentatività e l’impegno sul fronte della tutela
degli iscritti: è quello che nascerà dalla unificazione
tra la Fai-Cisl e la Filca-Cisl, le categorie dell’agroindustria e delle costruzioni.
Ieri i Consigli generali unitari, alla presenza del se-
gretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, hanno sancito il via libera ufficiale del percorso di unificazione, che si concluderà entro il 2015 dopo la costituzione, nel primo semestre del prossimo anno,
della struttura associativa con il nome della futura
Federazione.
“I punti in comune tra le due categoria sono tanti ed
importanti”, hanno dichiarato i segretari generali di
Fai e Filca, Augusto Cianfoni e Domenico Pesenti.
“Tra le affinità ricordiamo una antica consuetudine
a vivere pienamente il territorio, una tradizione importante nella bilateralità, la contrattazione territoriale nei settori dell’agricoltura e dell’edilizia, la tutela dei lavoratori precari e di quelli impegnati nelle
piccole realtà produttive, il rapporto individuale
con il lavoratore e la presenza, tra le aziende dei
nostri settori, di multinazionali.
Insomma, si tratta di una tutela a tutto campo”.
“L’avvio del percorso di unificazione di queste due
grandi e storiche federazioni - ha detto Raffaele Bonanni concludendo i lavori - è un passo importante
nel processo di riorganizzazione della nostra Confederazione, che è un vero cantiere aperto. In due anni - ha aggiunto Bonanni - contiamo di completare
questo percorso importante e necessario che farà
della Cisl un sindacato più forte, perché le proprie
categorie saranno più forti e rappresentative”.
Vanni Petrelli
Bernava: occorre una riforma vera, la politica deve cessare l'occupazione militare del settore socio-sanitario
TERRITORIO & IMPRESE
Sicilia,corsiad’emergenza
Segue dalla prima
118. E al leader nazionale della Cisl Fp, Giovanni Faverin.
Così, si è parlato di Presidi territoriali di assistenza
(Pta); di riorganizzazione dell'assistenza specialistica
nei poliambulatori; di 118; di rimodulazione dei posti
letto nelle case di cura private e, soprattutto, della
pesante ingerenza politica nella sanità pubblica. È il
grande nodo da sciogliere, ha affermato Bernava per
il quale "la politica deve mollare l'occupazione militare della sanità come di ogni altro settore dell'economia e della società". Perché in Sicilia la politica ha occupato tutto. In questo senso il caso Humanitas, esploso nei giorni scorsi, “è stato la scoperta dell'acqua calda sugli oscuri intrecci politica-affari". Ma il segreta-
conquiste del lavoro
T
orino (nostro servizio). Dal 2009 al
2012 la spesa corrente del servizio
sanitario regionale è scesa
da 8,5 miliardi a 8,2 miliardi di euro, al netto del valore economico degli ammortamenti. Inoltre, l’analisi dei dati del Piano nazionale esiti (Pne) - elaborato
dall’Agenas per conto del
ministero della Sanità e
che consente di “misurare” la qualità dei servizi sanitari regionali e delle
strutture ospedaliere del
Paese - dimostra che, nel
complesso, la sanità piemontese è di ottimo livello.
“Si salvano più vite, ci sono dei tempi di risposta migliori sulle patologie più
importanti, e questo avendo risparmiato 400 milioni
grazie alla riorganizzazione dei servizi, secondo il
piano di rientro che ci è sta-
rio Cisl ha anche sottolineato che la riduzione dei costi strutturali in Sicilia va fatta “puntando sulla medicina del territorio per rendere efficienti i servizi dando
risposte alla domanda sociale". La riforma della sanità, qui è rimasta infatti una grande incompiuta perché si è esaurita in una mera logica di tagli. Invece
"bisogna spostare strutture e servizi nel territorio: costerebbero meno e sarebbero più vicini alla gente".
Inoltre, la Regione dovrebbe dotarsi di una "centrale
unica degli acquisti". E dovrebbe lavorare per uscire
dall’emergenza etico-istituzionale che opprime l’Isola come quelle economica e sociale. Ne è riprova, ha
rimarcato Bernava, "lo scandalo del 118 col continuo
ricorso ai servizi esterni nonostante il corredo di strutture e personale". Per questo, ha insistito, “in Sicilia
c'è bisogno di una riforma vera della sanità. Ma vanno
coinvolte le forze sociali. "Una politica degenerata
non può pensare di fare da sola".
Insomma, nella sanità siciliana brillano delle luci ma si
allungano pure tante ombre, è la tesi della Cisl. Tra le
eccellenze spiccano il Centro cardiologico pediatrico
del Mediterraneo Bambin Gesù di Taormina, le sale
operatorie intelligenti dell'Ismett, la chirurgia robotica mininvasiva dell'ospedale Villa Sofia-Cervello, l'assistenza ai midullolesi nel presidio Villa delle Ginestre, la cardiologia di Catania, l'istituto di ricerca Oasi
di Troina, la fondazione Bonino Pulejo per la cura dei
pazienti neurolesi.
Ma sui tanti aspetti negativi, Caracausi è andato giù a
muso duro. Incitando la Regione a fidarsi delle parti
sociali. E quanto al 118, è un ottimo servizio - ha detto
- ma va gestito e controllato. E non è vero che ci sono
600 dipendenti in esubero perché 480 lavorano in
convenzione con le Asp e gli altri 120 si potrebbero
assegnare a servizi che oggi vengono esternalizzati".
Un’immagine emblematica dello stallo in cui versa la
riorganizzazione della sanità in Sicilia, per il segretario
della Fp regionale la fornisce, inoltre, la vicenda della
selezione dei nuovi direttori generali. “Una selezione-farsa” ha attaccato Caracausi per il quale “ora è
necessario superare la fase commissariale che rende
precaria la gestione delle Aziende. Il governo proceda
all’espletamento delle procedure concorsuali entro il
termine assoluto del 31 dicembre”.
I temi dell’integrazione sociosanitaria, della medicina
del territorio e di una compiuta riforma della sanità
nell’Isola, toccati anche da Farinella il cui intervento
ha preceduto la replica dell’assessore. Che ha tenuto
a rimarcare di apprezzare le proposte della Cisl che
sono “coerenti con la nostra azione di governo e faranno parte della fase 2 della riforma”. Ma Borsellino ha
ammesso pure che "una delle ombre della riforma in
Sicilia riguarda la piena attivazione dei Pta, che richiede una programmazione articolata e una riconversione delle risorse umane”. Abbiamo un numero di posti
letto in linea con la popolazione, ha quindi aggiunto
precisando che “puntiamo a valorizzare le eccellenze
sia pubbliche che private”.
Faverin ha chiuso i lavori. “Le ombre maggiori della
sanità siciliana – ha detto il leader Fp – sono rappresentate dalla mancanza di coraggio. Il settore è potenzialmente in grado di migliorare moltissimo sotto tutti i punti di vista ma finora c'è stata scarsa lungimiranza nel renderlo innovativo. La Sicilia potrebbe essere
piattaforma per il Nordafrica ma dovrebbe spendere
meglio e puntare sulle competenze”.
Umberto Ginestra
Il caso. Il governatore celebra la “sua” riforma, Cisl Cgil e Uil non ci stanno: vincono le lobby
Sanità,inPiemontesindacati
all’attaccodellagiuntaCota
to imposto appena insediata la Giunta. La verità è
che la nostra riforma funziona e tutti i dati lo confermano”, ha dichiarato alcuni giorni fa il presidente Roberto Cota, presentando i
dati ai giornalisti.
Immediata la replica delle
federazioni regionali del
Pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil, che attaccano la
giunta Cota, accusandola
di essere inadeguata a risolvere i veri problemi della sanità regionale.
Secondo Fp Cgil, Cisl Fp e
Uil Fpl, il Piano socio sani-
tario regionale è stato oggetto di mercato tra partiti e lobby.
Il blocco del turn over, che
dal 2010 ha privato di circa 3000 addetti la sanità
regionale, la mancata riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi, l’incapacità gestionale, hanno
comportato perdite di
tempo e di denaro e una diminuzione del livello qualitativo e quantitativo dei
servizi. “Il risultato di questa poco edificante gestione - commenta il segretario regionale della Cisl Fp,
Gian Piero Porcheddu - è
che il governo, con il tavolo Massicci, è il solo vero
“gestore” della sanità, il solo che decide dove tagliare e come tagliare e che
trova degli esecutori più
realisti del re, i quali, invece di applicare il rapporto
di 3 posti letto per acuti
ogni 1000 abitanti, previsto dalla già rigida norma
nazionale, lo riduce ulteriormente a 2,87 ogni
1000 abitanti, con una perdita di 600 posti letto per il
Piemonte rispetto alla media nazionale”.
I sindacati lamentano la
mancata riorganizzazione
e razionalizzazione dei servizi ospedalieri e del territorio, la creazione delle federazioni sanitarie - da
sempre considerate inutili
sovrastrutture e che saranno definitivamente abolite dal primo gennaio
2014, nessuna azione sui
costi standard e sulla riduzione della spesa farmaceutica e sull’utilizzo delle
convenzioni con i medici
di base.
“Si tratta - aggiunge Porcheddu - di motivi suffi-
cienti, a una classe politica
seria, per dimettersi con
effetto immediato. In questi mesi noi siamo stati propositivi: abbiamo sollevato i problemi (la ristrutturazione della rete dell’emergenza, la riconversione dei piccoli presidi
ospedalieri, la rete dei servizi territoriali solo per citarne alcuni) e abbiamo
proposto soluzioni, ma le
risposte sono state evasive ed inconcludenti”.
L’atto di accusa dei sindacati è la dimostrazione che
il clima sulla sanità si è fatto davvero incandescente
in Piemonte. “Non possiamo sopportare oltre una
tale situazione - fanno sapere Fp Cgil, Cisl Fp e Uil
Fpl - e, pertanto, metteremo in campo le nostre conoscenze e la nostra forza
per cambiare il corso di
questa assurda situazione
che penalizza cittadini e lavoratori”. Rocco Zagaria
6
GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
accordo che salvaguarderà cenEsodati, Untinaia
di lavoratori esodati. È quello raggiunto da sindacati e Regione
accordo Lombardia per ”tamponare” le ricadudella riforma Fornero sui lavoratori
alla Regione terimasti
senza lavoro e senza stipendio. "L'accordo per gli esodati - comLombardia. menta il segretario generale della Cisl
Gigi Petteni - è una ciambelPetteni (Cisl): lombarda
la di salvataggio che permetterà posiad alcune centinaia di lavouna risposta tivamente
ratori rimasti senza lavoro nè pensiodi avere una soluzione concreta e
concreta nedi poter
accedere al loro pensiona-
"Abbiamo voluto contribuire come
sindacato a creare una risposta concreta per tutelare chi era stato lasciato nel limbo - dice ancora Petteni - In
attesa che a Roma si faccia di più per
dare risposte utili ai troppi lavoratori
lasciati a piedi dalla riforma Fornero,
in Lombardia abbiamo deciso di usare lo strumento della mobilità in deroga, previsto appositamente per questi casi eccezionali, con il quale una
particolare categoria di lavoratori potrà quindi essere salvaguardata entro
il dicembre 2014. È un modo concreto per dare una piccola soluzione ulte-
riore ad un grande dramma sociale".
Secondo il segretario generale della
Cisl lombarda, l'intesa firmata è "un
altro tassello concreto e positivo nella complessa e impegnativa azione
sul lavoro che come parti sociali e Regione stiamo facendo in Lombardia".
"Ma dobbiamo di certo accelerare e
impegnarci di più - sottolinea - Come
Cisl Lombardia pensiamo che nelle
prossime settimane Regione e parti
sociali dovranno affrontare nuovi argomenti e nuovi strumenti per dare
ancora più sostegno all'occupazione
e battere la crisi".
Sperimentazioni. Il 6 febbraio l’ufficio seguirà i dipendenti: a casa, in un caffé, dovunque
re al sito del Comune (www.comune.
milano.it/GiornataLavoroAgile) e compilare la scheda online. Ovviamente
per la riuscita sarà fondamentale l’appoggio del sistema imprenditoriale.
“Coniugare flessibilità e lavoro e conciliare tempi vita e tempi lavoro - osserva il direttore generale di Assolombarda, Michele Angelo Verna - sono temi
attuali e sempre più centrali nella vita
delle persone e delle aziende. Partecipare a questa iniziativa è una tappa di
un cammino che da anni ci vede impegnati nel fare informazione e nel diffondere cultura fra le aziende. È un’ulteriore occasione per lavorare insieme, aziende, associazioni, istituzioni,
per creare una positiva contaminazione del territorio. La nostra città è da
sempre all’avanguardia nell’essere fucina di sperimentazione”.
È il caso, ad esempio, del coworking
(ambienti attrezzati, condivisi da più
lavoratori indipendenti gli uni dagli altri). Da luglio a ottobre sono state 130
le persone che hanno deciso di avvalersi del voucher fino a 1.500 euro messo
a disposizione da Comune e Camera di
commercio per chi sceglie
uno dei 24 spazi già accreditati in città. I firmatari del protocollo si impegneranno da qui a
febbraio per promuovere la partecipazione all’iniziativa.
mento".
conquiste del lavoro
cronache
Comecambialavita
seillavorodiventa“agile”
M
ilano (nostro servizio) - Il 6
febbraio 2014 a Milano si
lavorerà in modo diverso.
Con tempi e in luoghi differenti dal solito. È questo l’obiettivo, e
l’auspicio, di un progetto lanciato e
sottoscritto ieri con un protocollo da
un nutrito gruppo di promotori (Comune, Anci, sindacati confederali, Abi, Assolombarda, Università Bocconi, Confcommercio, Aidp, Valore D).
Quel giorno, in quella che verrà chiamata la Giornata del lavoro agile i dipendenti delle aziende che aderiranno all’iniziativa potranno lavorare
ovunque (da casa, da un locale pubblico, da un parco, da una postazione di
coworking), con orari elastici. Una sorta di flessibilità al contrario, insomma.
Un nuovo modello organizzativo che
va incontro alle esigenze dei lavoratori e delle imprese. Una scommessa.
“È certamente una scommessa - spiega il segretario della Cisl milanese, Renato Zambelli - anche piuttosto impegnativa. L’idea è di favorire la conciliazione tra vita privata e professionale
del dipendente, procurando insieme
un vantaggio per l’azienda. Molti
studi, del resto, dimostrano
che un lavoratore soddisfatto è più produttivo. Questi temi sono
da tempo al centro
della contrattazio-
ne aziendale. Con questa sperimentazione proviamo a spostare l’attenzione sul territorio, per vedere se anche a
questo livello può funzionare un modello organizzativo più flessibile. Non
sarà facile, ma vale la pena provare.
Serve il coinvolgimento di tutti i soggetti in campo. Milano è una realtà
complessa: basti pensare che ogni
giorno riceve da fuori oltre 700mila
pendolari”.
Buona parte di questi giunge in città in
automobile. L’obiettivo del progetto è
anche quello di abbattere le emissioni
inquinanti. E di fare risparmiare tempo (quanto ce ne vuole per andare e
tornare dal lavoro?).
“Ancora una volta - nota l’assessore al
Tempo libero, Benessere e Qualità della Vita, Chiara Bisconti - Milano
si propone come laboratorio per un nuovo
stile di vita. Sarà
la prima città in
Italia a organizzare una giornata così. Il Comu-
e Ial regioLombardia, CislnaleLombardia
aderiscono all'apa sostegno della forCisl e Ial pello
mazione
professionale
“Perché nessuno si perda”,
dicono no ai tagli promosso da Acli, Cdo e SaDon Bosco. Anche in
sulla formazione lesiani
Lombardia il settore della
formazione professionale è
ne farà la propria parte: lavoriamo per
fare in modo che tra i 15mila dipendenti dell’amministrazione, tanti (dove
possibile) per un giorno lavorino da casa o da dove vogliono. Oggi i tempi di
lavoro e di vita richiedono compromessi diversi rispetto al passato, tante abitudini consolidate sono superate o superabili. Favorire questa iniziativa significa pensare a un’altra città, regolare diversamente gli orologi della propria quotidianità”.
Alla Giornata del lavoro agile
possono
aderire
aziende, enti pubblici e studi
professionali. Per farlo basta
accede-
chiamato a superare un periodo particolarmente difficile e dalle prospettive ancor meno entusiasmanti.
“Incombono sul nostro sistema significativi tagli dal
bilancio Regionale, generato in parte dai tagli nazionali, che non assicurerebbero
Mauro Cereda
il proseguimento dell’esperienza dell'istruzione e formazione professionale della Lombardia, la più evoluta
a livello nazionale - afferma
Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia
- Ciò rappresenterebbe per
molti enti l’impossibilità di
proseguire sin dal prossimo
anno le proprie attività in
un contesto dove, rinunciando ad investire nell’educazione dei giovani e nelle
attività che favoriscono il loro inserimento professionale si genererebbe una sconfitta sociale di tutti”.
7
GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
Modena,
Fonderia
S.Possidonio
ancora
in sciopero.
Fim: stallo
su negoziato
A
ncora uno sciopero alla Fonderia San Possidonio, in provincia
di Modena, azienda˘con 130 addetti che produce componenti per
importanti gruppi del settore auto
e moto. Ieri i lavoratori si sono fermati per otto ore nell’ambito di un
pacchetto di sedici ore di sciopero
proclamate da Fim Fiom e Rsu; davanti ai cancelli si è tenuto anche
un presidio. “Il motivo della protesta è sempre la richiesta del contratto aziendale, disdettato unilateralmente dall’azienda - spiegano
Alessandro Gamba (Fim) ed Erika
Morselli (Fiom) - Le Fonderie San
Possidonio sono in concordato preventivo con continuità produttiva
dall’ottobre 2009 e fino a dicembre 2014. Da inizio ottobre è aperto un tavolo presso la Provincia di
Modena per trovare una soluzione“. A giugno la proprietà aveva
presentato alle rsu un piano di riduzione del costo del personale basato sul congelamento di tre anni del
premio di risultato, sospensione
per tre anni dell'indennità di mansione e slittamento di dodici mesi
degli aumenti della paga previsti
dal contratto nazionale (complessivamente circa una mensilità all'anno per ogni lavoratore). L’azienda
aveva motivato le richieste come
“sacrificio momentaneo dei lavoratori”. “Per noi invece - sostengono
i sindacati - la logica di una riduzione programmata dei salari, senza
alcun riconoscimento da parte
aziendale di modalità di recupero,
è inaccettabile. Le nostre controproposte sono state rifiutate e ad
oggi la situazione è di stallo. Ci
aspettiamo aperture nel prossimo
incontro fissato il 14 novembre”.
Roma. Svolta positiva dopo un presidio serrato e una delibera della Giunta
MetroC,
sbloccatiifondi
conquiste del lavoro
vertenze
R
oma (nostro servizio). Alla notizia dell’impegno da parte dell’amministrazione di trovare i
fondi mancanti per i pagamenti, centinaia di
lavoratori,ancora in presidiosottoil Campidoglio dopo quasi 14 ore sotto la pioggia, hanno battuto
le mani e ringraziato i sindacati che erano in trattativa
dalla mattinata prima con l’assessore Improta e poi
con il sindaco Marino. Il sindaco ieri ha presentato
unadelibera digiunta, in cui si stabilisceche le competenze necessarie sull’avanzamento dei lavori e sul pagamentodegli stipendi degli operai della Metro C,siano di appartenenza dell’assessorato alla Mobilità.
L’intesa raggiunta dal sindaco con le organizzazioni
sindacali prevede che il pagamento degli stipendi dei
lavoratori e la prosecuzione dei lavori della Metro C
passi attraverso il versamento di 166milioni e 759mila euro da parte di Roma Metropolitane. Si permetterebbe così di riavviare i cantieri della più grande infrastruttura in costruzione in Italia. Una giornata, quella
di martedì che ha avuto un esito positivo sia per la
buona volontà del Sindaco di voler sbloccare la situazione. sia per la tenacia dei sindacalisti che hanno tenuto duro, decisi all’occupazione ad oltranza della sala consiliare del Carroccio, se non si fosse arrivati ad
un risultato positivo per i pagamenti de gli arretrati
agli operai. I segretari Paolo Rigucci della Cisl di Roma,
Claudio Di Berardino della Cgil di Roma e Pierpaolo
Bombardieri della Uil di Roma presenti insieme ai segretari generali della Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil,
hanno chiesto a Marino di rimuovere tutti gli ostacoli
per il pagamento degli stipendi, come già sottoscritto
nel precedente accordo. “Quello che a noi importa
sono i diritti dei lavoratori - ha dichiarato Paolo Rigucci -. Non ce ne saremmo andati via senza un accordo e
senza aver avuto risposte concrete”. Il segretario generale della Filca Cisl romana, Andrea Cuccello, al termine della lunga giornata, ha tenuto a precisare come soltanto con l’unità e la coesione sia stato possibi-
le raggiungere un importante risultato. “È stato importantefarvedere come il ruolo delsindacatosia stato fondamentale per lo sblocco della trattativa - ha
sottolineato Cuccello -. Siamo scesi in piazza ed occupato una sala del Campidoglio. Abbiamo fatto insieme alle altre due organizzazioni un cammino comune
di lotte, scioperi ed assemblee sino alla manifestazione di oggi e, sperando che non ce ne sia più bisogno,
siamo pronti a riscendere in piazza ed a rioccupare il
PalazzoSenatorio, per gli interessi deilavoratori e delle loro famiglie. Ora saremo vigili ed attenti a quanto
promesso da Marino nell’interesse delle maestranze”. L’attenzione sindacale resta alta nell’interesse
deilavoratori ma anche dei cittadini che hanno il diritto di sapere quale sarà il futuro della Metro C. ”Custodisco l’applauso della scalinata del Campidoglio rivolto a tutti i sindacalisti presenti alla trattativa come un
attestato di fiducia per il nostro operato, è un segnale
anche nei confronti di chi tenta di strumentalizzare i
lavoratori contro di noi - ha sottolineato Cuccello -.
Siamo soddisfatti dall’esito della trattativa e dell’impegno che Marino in prima persona ha voluto prendersi, ora speriamo che non ci siano più rinvii e che si
volti pagina”. Togliendo la competenza all’assessorato al Bilancio con il passaggio delle consegne alla Mobilità, il sindaco Marino ha sbloccato la situazione con
il consenso dei sindacati che erano pronti alla trattativa ad oltranza, come dichiarato unitariamente in una
prima conferenza stampa, prima della conclusione
dell’accordo, da Rigucci, Bombardieri e Di Berardino:
“Qui sono in gioco lo sviluppo della città ed i diritti di
lavoratori ed imprese. Chiediamo al sindaco di ribadire l’essenzialità dell’opera Non abbandoniamo i lavoratori. L’Aula resterà occupata sino alla fine di un accordo”. Che per fortuna è arrivato, per la felicità di
centinaia di persone che sono rimaste dietro le transenne in Piazza del Campidoglio sino alle dieci di sera
preoccupate per il proprio futuro.
Donato Tempesta
Cgil Cisl Uil, settimana di scioperi
per cambiare la manovra
P
roseguono in tutta Italia la mobilitazione unitaria, promossa
da Cgil Cisl Uil, per cambiare la legge di Stabilità. Numerose le
iniziative in programma a livello territoriale articolate in 4
ore di sciopero - con eccezioni di 8 ore - che interesseranno i lavoratori di tutti i settori. La piattaforma delle rivendicazioni alla base
della mobilitazione Cgil Cisl Uil puntano a colpire sprechi e rendite
per dare più risorse ai lavoratori e ai pensionati. Ecco una sintesi
delle mobilitazioni in corso.
Toscana. Forte partecipazione dei lavoratori alle diverse iniziative
messe in campo ieri da Cgil Cisl Uil della Toscana per modificare
una legge di Stabilità ”inadeguata” ai bisogni di lavoratori e pensionati. “La legge di stabilità così com’è non va, perché con essa non
si danno risposte all’emergenza attuale che è quella del lavoro e
della pressione fiscale abnorme e si lasciano insoluti i grandi nodi
italiani” ribadisce il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza che ha concluso ieri il comizio in programma a Buonconvento (Siena), dove si è tenuta la manifestazione come segno di
solidarietà a questo territorio recentemente colpito da un’alluvione che ha fatto pesanti danni anche al tessuto produttivo della
zona. Queste le iniziative svolte nella regione. Firenze. Corteo in
centro e comizio conclusivo in piazza Ognissanti. Pistoia. Presidio
sotto la Prefettura. Grosseto. Presidio sotto la Prefettura. Livorno.
Presidio sotto la Prefettura e manifestazione a Piombino con una
catena umana a sostegno della Lucchini perchè ”Piombino non
deve chiudere”. Prato. Presidio sotto la Prefettura. Massa Carrara. Corteo nel centro cittadino e comizio in piazza Mercurio. Siena.
Corteo a Buonconvento colpita dalla recente alluvione. Pisa. Corteo e comizio finale davanti alla Prefettura. Arezzo. Presidio sotto
la Prefettura. Lucca. Presidio sotto la Prefettura.
Veneto. Qui lo sciopero indetto da Cgil Cisl Uil per modificare la
legge di stabilità comincia oggi in alcune province e proseguirà poi
domani. Nel dettaglio oggi si fermano le province di Belluno, Treviso e Verona e domani tutte le altre. L’astensione dal lavoro è prevista di 4 ore per tutti i settori, eccettuate le scuole dove non si terrà
la prima ora di lezione. Circoleranno i treni, mentre il trasporto
pubblico locale seguirà modalità differenziate provincia per provincia. Manifestazioni a carattere provinciale si terranno nelle città capoluogo, tranne Treviso dove Cgil Cisl Uil hanno deciso di dar
luogo a 5 presidi territoriali.
Liguria. Si fermano oggi le varie province per le diverse iniziative a
sostegno della mobilitazione nazionale indetta da Cgil Cisl Uil per
cambiare la legge di stabilità ed avvicinarla ai bisogni di lavoratori
e pensionati. Diversi i presidi e le manifestazioni con cortei che
coinvolgeranno anche le categorie.
Emilia Romagna. I sindacati dell’Emilia Romagna scendono in campo oggi e domani con 4 ore di sciopero generale e undici manifestazioni per la mobilitazione nazionale indetta da Cgil, Cisl, Uil contro la legge di stabilità. Lo sciopero sarà generalmente di quattro
ore (con articolazioni territoriali). Si comincia oggi con Reggio Emilia e Imola, mentre nel resto della regione la protesta si concentra
su domani.
Valle d’Aosta. Sciopero generale domani di Cgil, Cisl, Uil e Savt
contro la legge di stabilità. Le preoccupazioni riguardano ”la crisi
del settore produttivo della bassa Valle” e la necessità di ”un piano per l’occupazione giovanile”. In particolare ”gli sforzi per la finanziaria regionale si concentreranno nella seconda metà di novembre” ha precisato il segretario generale della Cisl Riccardo
Monzeglio. Inoltre, riguardo alla legge di stabilità, con questo sciopero i sindacati chiedono al governo centrale ”meno tasse per i
dipendenti, rivalutazione delle pensioni ed efficienza nella spesa
pubblica”.
Trentino. Tutto pronto tra le organizzazioni sindacali per protestare contro la legge di stabilità. Cgil Cisl Uil del Trentino si fermeranno domani per quattro ore e, oltre alle rivendicazioni nazionali,
aggiungono anche le richieste legate al buon governo dell’autonomia speciale. Nel pomeriggio sarà poi organizzata una manifestazione a Trento durante la quale si alterneranno la musica e gli interventi di sindacalisti e lavoratori.
Alto Adige. Sarà domani la giornata scelta da Cgil - Agb, SgbCisl,
Uils - Sgk e Asgb per lo sciopero generale per la modifica della
legge di stabilità. I ferrovieri sciopereranno dalle 9 alle 13 e gli
addetti Sad e Sasa dalle 20 alle 24. Alle Poste sciopero delle ultime
4 ore di ogni turno, così come alla Regione. Anche i dipendenti
della Provincia, della sanità e delle agenzie fiscali sciopereranno le
prime 4 ore. I bancari si asterranno dal lavoro nelle prime 4 ore di
ogni turno.
8
GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
Italia non si beve più Coca
Multinazionale InCola,
o comunque se ne beve meno rispetto al passato:
Coca Cola 40gliemilioni
di casse di bottiperse negli ultimi anni.
vittima della fine delchiude L'unica
la passione degli italiani per
nero dolce è lo stabililo stabilimento l'oro
mento di Gaglianico, nel Bieldove se ne producono
di Gaglianico, lese,
30 milioni, e per il quale è stadecisa la data di chiusura.
dove lavorano taMentre
resteranno aperti e
operativi gli altri tre, a Vero90 persone na, in Abruzzo e a Caserta.
conquiste del lavoro
glocal
C
arapelli
spa
(Gruppo Deoleo)
ha confermato la
sua decisione di
mantenere le produzioni
dei marchi Carapelli, Bertolli e Sasso in Italia, e ha
ribadito che non esiste alcun progetto di delocalizzazione industriale né di
cessione dei marchi. A
fronte di un mercato interno in continua contrazione, l’azienda ha avviato una strategia di rifocalizzazione sullo sviluppo
del business, orientandola in modo specifico verso un presidio diretto e
allargato di un numero
crescente di mercati internazionali. Negli ultimi
mesi infatti i tre marchi
(Carapelli, Bertolli e Sasso) hanno conquistato
terreno su una serie di
importanti mercati internazionali. In Francia, dove a inizio 2013 Carapelli
ha aperto una filiale commerciale passando alla
gestione diretta, il marchio ha registrato una
crescita
significativa
(+40% nei primi 9 mesi)
guadagnando quote di
mercato. L’azienda sta
inoltre pianificando interventi più aggressivi
sul mercato statunitense, dove i marchi distribuiti dal Gruppo Deoleo
hanno una quota di mercato del 20%.
Proprio l’appartenenza a
un gruppo internazionale come Deoleo è la leva
che consentirà a Carapelli di beneficiare in misura
crescente di un network
commerciale consolidato. Dopo l’apertura di filiali in Cina, India, Malesia e a breve anche Colombia, la presenza globale dei prodotti a marchio Carapelli, Bertolli e
Sasso è destinata a crescere progressivamente.
Questa nuova fase sancisce la conclusione definitiva di un percorso di riorganizzazione della presenza industriale in Italia
avviato da tempo dal
Gruppo Deoleo, volta a
dotare il gruppo di un assetto organizzativo più
snello ed efficiente, in linea con le esigenze competitive di un mercato reso difficile dal pesante calo dei consumi nel settore alimentare. Questa
riorganizzazione si è di recente chiusa con la firma
di un accordo azienda/
sindacato presso il mini-
L'ultima bottiglietta gasata
targata Gaglianico sarà prodotta il 28 febbraio, hanno
detto ieri i vertici di Coca Cola Hbc, la società greca che
produce e commercializza i
marchi di The Coca Cola Company nel nostro Paese, durante un incontro con i sindacati nella sede dell'Unione industriale di Biella convocato
dopo l'annuncio, la settimana scorsa, dell'intenzione di
chiudere lo stabilimento biellese dal quale escono anno
250 milioni di litri di Coca Cola, il 60-70% della produzione totale, al quale si aggiungono la Fanta, la Sprite e le
Coca Light e Zero che vengono distribuite sulle tavole di
Piemonte, Liguria e Valle
d'Aosta. ”Non c'è nessuna volontà di lasciare l'Italia - fanno sapere dall'azienda - e
l'unica chiusura prevista è
quella di Gaglianico, ma siamo disponibili a un confronto con i sindacati per mettere in campo tutte le forme
possibili di tutela sociale dei
lavoratori”. Nella fabbrica alle porte di Biella lavorano 90
persone, che tra poco più di
tre mesi potrebbero rimanere senza lavoro. Indette assemblee per decidere le strategie di protesta. "Siamo
molto preoccupati - dicono i
sindacati- e chiediamo all'
azienda di esaminare tutte le
proposte possibile compresa la possibilità di vendere lo
stabilimento a qualcuno che
garantisca la produzione”.
Gruppo spagnolo: non esistono progetti di delocalizzazione industriale, nè di cessione dei marchi
DeoleocondisceinItalia
Sindacati: la Cigs, già richiesta da Carapelli per 28 lavoratori, è stata
estesa ad altri 45 addetti degli stabilimenti di Tavarnelle e Inveruno
stero del Lavoro e delle
politiche sociali sulla procedura di mobilità avviata da Carapelli Firenze
Spa lo scorso luglio. In base all’accordo il trattamento di Cigs per crisi
aziendale, già richiesto a
gennaio da Carapelli per
28 lavoratori, è stato
esteso ad altre 45 posizioni lavorative, di cui 5
nello stabilimento di Tavarnelle e 40 nell’unità
produttiva di Inveruno.
L’ampliamento del numero di dipendenti già
coinvolti nel trattamento di sostegno al reddito
è effettivo dal giorno 14
ottobre fino al 27 gennaio 2014. Successivamente a questa data le 45 posizioni lavorative entreranno in mobilità.
La storia è conosciuta. La
scarsa competitività, i costi della materia prima,
la crisi dei mercati avevano indotto (Luglio 2012)
la Carapelli SpA di Firenze, appartenente al Gruppo spagnolo della Deoleo, ad aprire le procedure di mobilità per 55 lavoratori degli stabilimenti
di Tavernelle (Fi) ed Inveruno (Mi). Dopo tre mesi
di dura e complessa trattativa, sostenuta da incisive azioni di lotta, è stato sottoscritto un accordo presso il ministero del
lavoro che prevede: decadenza delle procedure
di mobilità; la riduzione
degli esuberi a 45 unità
(40 ad Inveruno e 5 a Tavernelle); l'inserimento
dei 45 esuberi all'interno
di una procedura di Cigs
di Carapelli già in vigore
con scadenza il 27 gennaio 2014; la possibilità di
prolungare la Cigs dopo
tale scadenza nei modi e
nei tempi che saranno
prossimamente verificati tenendo anche conto
degli strumenti a soste-
gno che saranno messi in
atto dalla Regione Lombardia. “A latere del protocollo sottoscritto in sede ministeriale, le Parti
(sindacati-azienda) hanno convenuto un protocollo aggiuntivo - ha dichiarato la Fai Cisl - nel
quale sono definiti gli
aspetti economico-organizzativi tra cui: elenco
dei profili professionali
da cui attingere lavoratori per la Cigs; incentivi
economici per i lavoratori che decideranno di lasciare volontariamente
l'azienda (da un minimo
di 23.000 ad un massimo
di 40.000 euro); integrazione della Cigs attraverso anticipazioni del Tfr;
possibilità di intraprendere un percorso volontario di riqualificazione
(outplacement) i cui costi saranno detratti dall'
incentivo dei singoli beneficiari.
Il giudizio della Fai Cisl è
sostanzialmente positivo tenuto conto che
l'obiettivo primario della
vertenza era quello di salvaguardare al massimo
l'occupazione.
Rodolfo Ricci