8 febbraio 2013 Sindacati: invertire la rotta mettendo il lavoro al

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8 febbraio 2013 Sindacati: invertire la rotta mettendo il lavoro al
8 febbraio 2013
Sindacati: invertire la rotta mettendo il lavoro al centro dell'agenda di governo
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2013-02-08/sindacati-invertire-rottamettendo-162847.shtml?uuid=Ab0L1SSH
Grido d'allarme dei sindacato sui dati dell'Istat che evidenziano una caduta del 6,7% della
produzione industriale nel 2012. Cgil, Cisl e Uil chiedono un'inversione di rotta per mettere il
lavoro al centro dell'agenda di governo. Per Elena Lattuada (Cgil) si tratta di «segnali inquietanti,
come quelli drammatici sulla cassa integrazione di pochi giorni fa», che «fotografano un Paese che
ha sempre tratto forza dalla sua caratura manifatturiera e che rischia di non farcela e di rendere
irreversibilmente strutturale il suo declino».
Cgil: sono il frutto di cinque anni di non governo
Per il segretario confederale della Cgil i numeri resi noti dall'Istat «frutto di cinque anni di non
governo della crisi», impongono da subito lo sblocco delle risorse per la cassa in deroga e il
rifinanziamento degli sgravi per i lavoratori licenziati da piccole imprese, mentre al prossimo
governo indicano il varo immediato di politiche che mettano al centro l'industria, anche e
soprattutto attraverso azioni che possano determinare la crescita dimensionale del tessuto di
piccole e medie imprese».
Cisl: cancellato il recupero iniziato nel 2011
Le stesse preoccupazioni sono condivise da Luigi Sbarra (Cisl): «Pur con un piccolo rimbalzo
positivo a dicembre, negli ultimi tre mesi del 2012 - afferma il segretario confederale - è stato
cancellato tutto il faticoso recupero iniziato nel 2011, con l'effetto di riportare l'intero sistema
industriale ai livelli produttivi della precedente crisi del 2009». Per Sbarra «gl effetti durissimi di
questo arretramento sono evidenti nel crescente numero di aziende interessate da
ristrutturazioni, nell'aumento delle crisi aziendali, dalle ore di cassa integrazione e della
disoccupazione». Il primo compito del nuovo governo per Sbarra consiste nel «modificare la
prospettiva negativa o di stagnazione» attraverso azioni come la «riduzione della pressione fiscale
sui lavoratori, pensionati e aziende che investono, credibili azioni di politiche attive del lavoro,
insieme a forti politiche industriali mirate al sostegno agli investimenti in ricerca e innovazione,
all'export e al rafforzamento della rete d'infrastrutture».
Uil: ridurre le tasse sul lavoro
Per Paolo Pirani (Uil) il crollo della produzione industriale «non è purtroppo una sorpresa»,
essendo «la conseguenza di una recessione che continua a determinare effetti negativi sulla nostra
economia». Anche per il segretario confederale della Uil «non si produce perché non si vende e
non si vende perché i salari sono tra i più bassi e tra i più tartassati dal fisco in Europa», per
invertire la rotta «bisogna ridurre le tasse sul lavoro».