- Valle dei Laghi
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Il giornalino dell'ACS “La Banda dei Burattinai ” N° 1 anno 2014 Per scoprire il nostro sottotitolo, risolvi il cruciverba a pag. 9 e scrivilo qui.... …....................................................................................................................................................................................................................................... SOMMARIO Pag. 1 Pag. 2 Pag. 3 e 4 Pag. 5 Pag. 6 Pag. 7 e 8 Pag. 9 Pag. 10 Pag. 11 Pag. 12 Pag. 13 Pag. 14 Pag. 15 Pag. 16 Testata e presentazione Carlo avicoltore novello Margone ieri e oggi Capricci del clima L'isola di plastica Compiti sì, compiti no Cruciverba Alex e il “viaggio” nel deserto: fumetto Maschi e femmine nello sport Sport e disabilità Si fa presto a dire SPAZIO Viva l'astronomia La banda dei burattinai La famiglia coperativa di Ranzo Buongiorno cari lettori, noi presidenti della Cooperativa Scolastica “La Banda dei Burattinai”, vorremmo presentarvi il nostro giornalino “Minimax”. Noi non siamo ancora esperti giornalisti e questo è soltanto il nostro primo numero, ma abbiamo voluto iniziare questa nuova esperienza perché uno spettacolo l'avevamo già fatto l'anno scorso e volevamo provare qualcosa di nuovo. Le nostre maestre in un'assemblea ci hanno proposto delle possibilità e una di queste era fare un giornalino: così abbiamo votato e deciso. Insieme al nostro esperto, un giornalista di nome Mattia, in un'altra assemblea abbiamo scelto gli argomenti e i nomi delle redazioni. Poi abbiamo preparato le interviste su cui avremmo dovuto lavorare, ce le siamo divise e ognuno di noi aveva qualcosa da fare. Ogni redazione si è organizzata in modo diverso, ad esempio in alcune i bambini lavoravano a due a due, mentre in altre si aiutavano a vicenda. Per imparare qualcosa di più su questo tipo di attività, siamo andati anche a visitare la sede del quotidiano “L'Adige”: lì ci hanno fatto vedere come realizzano il loro giornale e come lavorano le loro redazioni. Questo compito ci è piaciuto davvero molto e speriamo che il nostro giornalino vi piaccia. Un ringraziamento speciale merita la maestra Rosetta che ci ha insegnato e aiutato a impaginare i nostri articoli. BUONA LETTURA I Presidenti dell'ACS David e Gabriel C 1 T E R R L'ESPERIENZA DI C ARLO, I T O R I O AVICOLTORE NOVELLO Mazzonelli Carlo è un nostro compagno di classe e frequenta la quinta della scuola primaria di Vezzano, ha dieci anni ed abita a Ranzo. Carlo, pur essendo solo un bambino che vive in tempi di crisi, è riuscito a crearsi un lavoro: l'avicoltore. Lui e suo fratello Filippo con un piccolo aiuto di Michela Postal e Roberto Franceschini, hanno messo in piedi un'azienda avicola “GLI AVICOLTORI DEL BENESSERE”, allevando galline e quaglie ovaiole, vendendone le uova. invece ha tre galline che cantano in coro e viene usato proprio sulle scatole. La famiglia Mazzonelli ha dovuto rinunciare al garage per far posto al pollaio e questa scelta può sembrare strana, ma invece è una scelta assennata, infatti fra Ranzo e Margone si sono verificati molti attacchi di orsi, volpi e faine, ma le galline dei Mazzonelli sono superprotette. Carlo, per avere sempre la miglior qualità dei suoi prodotti, spende i soldi investiti vendendo uova, per comprare mangimi biologici e di buona qualità. Questo lavoro ha portato del positivo, ma anche del negativo: ad esempio quest'estate c'è stato uno sbalzo di temperatura eccessivo e Rosita, una delle galline, si è ammalata, ma niente paura, con l'aiuto di Michela Postal è tornata in sesto. Carlo ha trovato anche uno sponsor, che ha sparso la voce, portandogli molti clienti e più pubblicità. Carlo e Filippo hanno voluto mettere in piedi questa azienda perché hanno un piccolo, anzi grande debole per l'avicoltura, infatti il sogno di Carlo è proprio quello di avere un'azienda tutta sua con più soggetti, oppure diventare il presidente dell'associazione: “AVICOLTORI TRENTINI”. Ricordate: se volete comprare uova fresche BIO chiedete a Carlo. Il bello di queste galline e quaglie, è che fanno le uova colorate, non perché mangiano mangimi geneticamente modificati, ma perché è una caratteristica della loro razza. L'azienda “GLI AVICOLTORI DEL BENESSERE” ha due loghi: uno rappresenta l'impronta della zampa del gallo e viene usato sui sacchetti che contengono le confezioni di uova, l'altro SIETE I BENVENUTI!!! Carlo e Caterina 2 T E Margone ieri e oggi UN PO' DI STORIA... -Nel 1491 il vescovo Uldarico concede ad Antonio Domenico de Biorana di Molveno, a suo fratello e ai loro eredi, un maso sul monte di Margone. -Il 30 maggio 1708 il maso divenne Comune autonomo, dotandosi di uno statuto. -La notte del 12 aprile 1887 scoppiò un furioso incendio che bruciò 19 case su 21; dieci furono i morti. -Le autorità di allora proposero di ricostruire il paese nella valle del Sarca, ma la popolazione con un referendum si oppose e il paese fu ricostruito al suo posto. Margone è un piccolo paese della Valle dei Laghi, posto a 951 m di altitudine, sul monte Gazza; è la frazione più elevata e meno popolosa del comune di Vezzano, dal quale dista 7 km. Nel 1914 Margone era abitato da 165 abitanti, mentre nel 2000 sono state contate 38 anime. In questo paesino l'estate ci sono i turisti che cercano un posto tranquillo dove riposarsi, sino ad arrivare a un centinaio di presenze, ma in questi ultimi anni altra gente proveniente dalla città si è trasferita stabilmente in questo paese così tranquillo. Tra questi anche un nostro nuovo compagno di scuola, arrivato da noi l'anno scorso. E così abbiamo voluto saperne di più.... Roberto Franceschini e sua moglie Michela Postal sono venuti ad abitare a Margone perché hanno avuto l'occasione di comperare una casa in vendita. Inoltre Margone è un paesino tranquillo e isolato, ma vicino a Trento, dove abitavano una volta. Roberto, la prima volta che è venuto a Margone, se lo aspettava proprio così: tranquillo, ordinato, con abitanti gentili. Racconta...”Io e mia moglie siamo venuti ad abitare a Margone il 5 settembre 1997, appena cinque giorni dopo aver visto la casa ed il paese per la prima volta. Questa scelta non è stata solo soddisfacente, ma entusiasmante!” Secondo Roberto, non ci sono problemi particolari, ma grandi vantaggi come la tranquillità e l'ospitalità. Il fatto che non ci siano negozi è un vantaggio e “la qualità della vita ne guadagna in salute”. Con i paesani Roberto si trova benissimo, pur nella diversità di idee che “fa parte di una normale società civile”. Alessandro e Caterina Il paese di Margone Alberta Menestrina, che ha l'erboristeria a Vezzano, prima abitava a Ravina, ma la passione per il bosco l'ha spinta a decidere di vivere a Margone. Lei si aspettava di trovare un paese tranquillo e non inquinato, con paesani gentili e amanti dell'ambiente, come sono in verità. “Io vivo qui da otto anni e la mia scelta è stata molto soddisfacente, anzi... super.” Per Alberta, l'aspetto negativo di vivere a Margone è la mancanza di corriere, ma nonostante tutto i pro sono di più e più significativi. Caterina e Zeno 3 R R I T O R I O T E R UNA NUOVA FAMIGLIA.... R Un nostro compagno di classe di nome David, è venuto ad abitare a Margone da due anni. Lui racconta che era d'accordo con i suoi genitori di venire ad abitare quassù: nell'appartamento di Trento non si trovava bene perché “...io non potevo uscire a giocare, invece qui a Margone posso fare tante cose che a Trento non potevo fare.” A David non è dispiaciuto lasciare la scuola in città perché su venticinque alunni aveva solo due amici e gli è dispiaciuto solo per loro. David, quando torna a casa da scuola, di solito gioca con suo fratello in casa o in giardino col cane; due volte in settimana va a judo nella palestra di Calavino, dove lo portano i suoi genitori. David dice che per ora non ha problemi a vivere a Margone, ma quando sarà più grande e frequenterà le superiori a Trento, se vorrà fermarsi in città avrà qualche problema, perché non ci saranno corriere e sarà ancora troppo piccolo per guidare una macchina. Allora dovrà farsi trasportare dai suoi genitori oppure fermarsi a dormire da un amico. I genitori di David hanno scelto di venire ad abitare a Margone perché è un piccolo paese di montagna, bello, tranquillo e sufficientemente “al di sopra delle beghe di tutti i giorni”. La famiglia di David si è trasferita più volte, dalla Germania a Milano, da Milano a Trento ed infine in questa piccola frazione. I T O R I O Carlo e Alessandro …..E CHI ABITAVA GIÀ QUI “Margone è nato da un malgone, perché in passato i pastori si sono stabiliti qui, finchè non si creò un paese”. È stato Franco Panebianco a darci questa informazione; Franco è nato a Trento, ma è venuto ad abitare a Margone nel 1976. Secondo lui una volta c'erano più abitanti che adesso, infatti nel 1987, la classe unica della scuola di Margone era formata da 40 bambini! Da allora, Margone è cambiato in meglio: ci sono più comodità, più trasporti, c'è la Pro Loco, più collegamenti con i paesi vicini, anche se la popolazione è diminuita. Ora se non hai la macchina, per spostarti devi farti dare un passaggio o prendere la corriera che va a Trento tre o quattro volte al giorno. Con i compaesani Franco si trova abbastanza bene, anche se la vita sociale era meglio una volta. In estate a Margone ci sono i turisti che vengono da Trento, Milano, Torino e si sono stabiliti quassù per la tranquillità del posto, ma in inverno il paese si svuota e restano 45 abitanti. Zeno e Caterina 4 A CAPRICCI DEL CLIMA T T Leggendo sui giornali tragedie legate al clima, come l'alluvione in Sardegna o il tifone nelle Filippine, abbiamo deciso di intervistare per il nostro giornalino ''MINI MAX'' il sig. Comai Alberto, che è lo zio di una nostra compagna ed è un agricoltore della nostra valle. Dal sig. Comai volevamo sapere se nella nostra valle ci sono stati in passato fatti legati al clima, U A L I che hanno creato problemi all'ambiente o all'uomo. T Il signor Alberto Comai dice che ha solo 33 più miti in inverno favoriscono, ad esempio, anni e quindi è ancora giovane, ricorda però la sopravvivenza di un maggior numero di che quando era un ragazzino come noi o caprioli rispetto al passato. Quando gli poco più grande, il clima era diverso. inverni erano più freddi molti caprioli non L'inverno era più freddo, nevicava di più e riuscivano c'erano più giornate nebbiose; in estate resistevano erano i più forti, mentre adesso non si raggiungevano temperature così i caprioli sono di più ma hanno dimensioni elevate come accade ora ed il caldo iniziava più verso la metà di giugno e terminava con l' temperature ha comportato inoltre che la inizio di agosto. Il cambiamento delle coltivazione della vite avvenga a quote più stagioni era più definito rispetto ad oggi. elevate rispetto al passato, Alberto ricorda l'estate del 2003 (l'anno in volta il limite era di 500-600 m. mentre cui siamo nati) per la lunghezza della adesso si arriva anche a 800 m. a piccole. stagione, per la siccità e per il caldo torrido sopravvivere: quelli L'innalzamento che delle infatti, una David e Teresa che era iniziato ancora ai primi giorni di maggio. Un altro fatto particolare avvenuto nella nostra valle è stata l'esondazione del lago di Terlago a causa di un periodo in cui ci sono state incessanti e forti piogge: l'acqua aveva sommerso la strada che da Terlago porta verso Trento e compromesso la coltura del melo. Il sig. Comai racconta che le temperature Lago di Terlago 5 À A L'ISOLA di... PLASTICA T T U A Nelle acque degli oceani, trascinata dalle correnti marine, c'è una montagna di rifiuti. veneziana Ca' Foscari. Con la sua arte ha voluto far capire alla gente che l'inquinamento non è una cosa senza importanza, ma un grave problema e che ognuno di noi dovrà cercare il modo di risolverlo, per la sopravvivenza di tutto il mondo. Il suo spettacolo è stato pubblicizzato sui giornali: noi l'abbiamo letto e riportato in questo articolo per il nostro giornalino, così altra gente verrà a conoscenza dell'esistenza delle isole di rifiuti galleggianti. L I Foto Gizzeta T À Cherine e Matteo È un vero e proprio arcipelago composto da cinque isole, ma non ci sono né abitanti, né case, né strade: solo un gigantesco ammasso di plastica indistruttibile. Le cinque isole non galleggiano sempre, ma si inabissano per poi riemergere, spinte dalle correnti e sono un grave pericolo per la navigazione. Da giovedì 11 aprile 2013, la montagna di rifiuti chiamata Garbage Patch, diventerà uno Stato: Maria Cristina Finucci, architetto e artista lucchese di 56 anni, che vive e lavora a Madrid, ha avuto quest'idea ed ha realizzato perciò uno spettacolo presso l'Unesco di Parigi, in collaborazione con il Ministero italiano dell'ambiente e l'università Immagine tratta da “Popotus, Giornale di attualità per bambini”, 4 aprile 2013 6 COMPITI SÌ..... COMPITI NO V A per l'estate, ma chi dice di sì, aggiunge però che servirebbe anche qualche esercizio scritto..-... Solo 4 genitori pensano che non fare esercizio non darà a settembre problemi di “dimenticanza”, mentre 14 affermano che i compiti siano troppi, 6 li ritengono giusti, 3 noiosi, 2 stressanti, 1 equilibrati, pochi, facili, difficili. Tra le proposte dei genitori troviamo: solo lettura per italiano, pochi problemi per matematica; fare i compiti in compagnia di un'insegnante oppure coinvolgere gli scolari in ripassi di gruppo; fare esperienze pratiche con la famiglia e trovare il modo di agganciare le cose studiate alla vita reale. Due genitori hanno sottolineato che potrebbe essere una buona soluzione ridurre i giorni delle vacanze estive e distribuirli meglio durante tutto l'anno. Il ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza ha detto: ”Le vacanze estive sono fatte per riposare....” invece gli insegnanti danno i compiti estivi perché pensano che gli alunni possano dimenticare tutto durante i tre mesi di vacanza. Secondo il ministro Carrozza, gli insegnanti dovrebbero preparare per la fine dell'anno una lista di testi da leggere, tra i quali i ragazzi possano scegliere diverse soluzioni interessanti. La nostra redazione ha voluto intervistare i genitori e i bambini della nostra classe, per sapere cosa ne pensavano di questa proposta. Ilaria ed Emanuel Il parere dei genitori.... Su 28 genitori che hanno risposto, solo 2 pensano che non sia giusto dare compiti, ma tutti gli altri hanno sottolineato che non devono essere troppi. 22 genitori pensano che non sia sufficiente dare dei libri da leggere 7 R I E scrivere. Alla domanda se fosse possibile, senza compiti estivi, dimenticare quello che hanno imparato a scuola, solo uno di noi ha risposto che non avrebbe dimenticato, 6 pensano che si dimentica in parte, tutti gli altri 16 hanno risposto che senza compiti estivi avrebbero dimenticato le cose imparate. Abbiamo anche chiesto ai nostri compagni come giudicano i compiti estivi: 13 hanno risposto che erano troppi, 2 che erano giusti, 7 li hanno giudicati noiosi e uno ha risposto che erano inutili. Tanti dicono che resta poco tempo per giocare. Abbiamo chiesto allora cosa avrebbero voluto fare durante l'estate per prepararsi all'anno successivo: 20 bambini hanno risposto che avrebbero voluto un po' leggere ed un po' scrivere, mentre gli altri 3 hanno indicato cose diverse, come andare su internet a cercare notizie sui Romani, studiare all'estero, studiare e per imparare parole nuove. V A R I E Lavoro di gruppo in classe Il parere dei bambini.... Dopo aver sentito il parere dei genitori, abbiamo raccolto le opinioni dei nostri compagni di classe. Su 23 alunni che hanno risposto, 8 non vorrebbero avere solo libri da leggere come compito per l'estate perché non piace leggere o pensano sia meglio avere una buona preparazione, mentre 15 hanno risposto che sarebbero contenti, perché amano la lettura o pensano che sia più semplice leggere che Ilaria e Maria Vittoria NEL PROSSIMO NUMERO: COSA NE PENSANO LE INSEGNANTI? 8 CRUCIVERBONE Leggi di seguito le lettere nelle caselle colorate, conoscerai il sottotitolo del nostro giornalino ................................................................................................................................... 1 2 3 4 1 5 6 2 7 V A R 3 I 8 4 5 E 9 6 7 8 10 11 9 12 10 13 11 15 13 14 12 16 14 17 18 19 20 15 16 19 20 21 22 17 23 24 18 21 22 23 24 25 VERTICALI 1. si fa con i cavalli 2. essere umano 3. me stesso 4. lo stai eseguendo 5. gruppo di cantori 6. tipo di corsa 7. lo produce la mucca 8. casa rustica altoatesina 9. incapace, buono a nulla 10. è maschile o femminile 11. si fa spostando i banchi 12. illumina la strada 13. si fa di notte dormendo 14. somiglia al riccio 15. se non c'è guerra 16. uccello a coda biforcuta 17. dio greco 18. parco di divertimenti 19. forse abitano lo spazio 20. imperatore incendiario 21. giorno di vacanza 22. non muore mai 23. stanzoni per dormire 24. costruirono le piramidi ORIZZONTALI 1. 2 carte uguali nel memori 2. sport con il pallone 3. contiene l'olio 4. fiore per bevanda 5. vento del Garda 6. pronome femminile 7. serve per respirare 8. influenza intestinale 9. 80 g. quello del mondo 10. contrario di bianca 11. pronome maschile 12. contiene il the 13. contrario di sbagliato 14. amico di Topolino 15. competizione sportiva 16. ci sono quelli marinari 17. prima di oggi 18. più di uno, meno di tre 19. sono sugli alberi 20. la usa il poeta 21. le raccoglie la cozzara 22. costruirono Trento antica 23. hanno la pelle gialla 24. gioco che ondeggia Lavinia e Gabriel R. 9 V Alex e … il viaggio nel deserto. A R I E Nicholas 10 MASCHI E FEMMINE NELLO SPORT Nella nostra classe molti fanno sport e abbiamo notato alcune differenze tra maschi e femmine, così abbiamo intervistato al riguardo alcuni dei nostri allenatori: tra questi Andrea Bressan, maestro di karate che ci ha parlato di questa disciplina. Il karate è nato a Okinawa, un' isola giapponese molto vicina alla Cina. Inizialmente il karate era un' arte marziale, cioè serviva per difendersi, ed era riservata solo a maschi. Col passare degli anni è diventato uno sport sia maschile che femminile, praticato in tutto il mondo. Da quando il karate è diventato uno sport sia maschile che femminile, gli esercizi che si praticano non sono cambiati, comunque si crede che venga svolto in maggioranza da maschi, anche se questo non si può sapere con sicurezza. Ora che il karate è praticato da tutti, negli allenamenti maschi e femmine si allenano insieme, ma nelle gare vengono divisi in categorie maschili e femminili. Nel karate non c'è un massimo di età per praticarlo, infatti i più grandi maestri hanno raggiunto un'età avanzata, ma sono lo stesso molto agili e resistenti. uguali perché i maschi hanno una corporatura diversa dalle femmine, per questo le ginnaste raggiungono i massimi livelli all'età di 16-18 anni, mentre i maschi gareggiano fino a 20-22 anni. La carriera di una ginnasta può andare avanti fino ai 25 anni e per i maschi anche di più, ma la carriera dei ginnasti può essere anche più breve di quella delle femmine: dipende dall'impegno. La ginnastica maschile e femminile è conosciuta allo stesso modo e in certe società ci sono molti maschi e femmine. Le allenatrici allenano soprattutto le ragazze e l'inverso per i maschi. Nella ginnastica artistica non ci sono competizioni tra maschi e femmine, proprio perché gli attrezzi non sono uguali, ma per le società è importante avere atleti di tutti e due i sessi. Le femmine fanno corpo libero, volteggio, parallele asimmetriche e la trave, mentre i maschi fanno corpo libero e volteggio come le ragazze ed inoltre la sbarra, le parallele simmetriche, gli anelli e il cavallo con maniglie. La ginnastica artistica è uno degli sport più completi perché allena tutti i muscoli del corpo, oltre all'equilibrio, la coordinazione, la velocità, la forza, la scioltezza, la flessibilità, la dinamicità ma anche la concentrazione e anche la forza di volontà. Gabriel C. e Mariavittoria Giulia Perini, allenatrice di ginnastica artistica della società Ginnastica Trento, ci spiega che in questa disciplina gli attrezzi utilizzati da maschi e femmine non sono Giulia e Mariavittoria 11 D I V E R S O É B E L L O D I V E R S O É B E L L O Sport e disabilità Fino in classe terza, abbiamo avuto con noi un Il nostro compagno aveva anche iniziato a fare compagno disabile che faceva tanto sport e arrampicata, così abbiamo intervistato la sua questo ci ha allenatrice. Sara Morandi, che insegna interessati e arrampicata ad Arco, ci ha detto che tra un incuriositi: così disabile ed un normodotato ci sono differenze di sia nell'allenamento che nelle gare e che per intervistare alcuni dei allenare un disabile c'è bisogno di una nostri allenatori. specializzazione che si fa presso la FASI, cioè la Virzi, Federazione di Arrampicata Sportiva Italiana e istruttrice di nuoto presso la piscina di la specializzazione del CIO (Comitato italiano Madonna Bianca Rari Nantes Trento ci ha detto paraclimbing). Per un disabile, imparare non è che “il nuoto è molto utile per la salute perché questione di tempo, ma di costanza. Infatti per l'acqua è uno stimolatore naturale di tutto il un sistema nervoso, per questi motivi, molti movimenti è indispensabile, soprattutto per i disabili si sono avvicinati a questo sport, ma disabili motori. Nell'arrampicata, i disabili non anche perché il nuoto allena tutto il corpo.” possono gareggiare con i normodotati, infatti ci Rosalba Virzi ci ha detto che ha allenato molti sono due circuiti distinti: quello per i disabili è disabili ed alcuni hanno vinto anche medaglie diviso tra tappe ufficiali e tappe promozionali, d'oro. Proprio perché il nuoto sviluppa molto i mentre quello per i normodotati è diretto. muscoli, si possono avvicinare tutti i tipi di Nell'agosto 2011 ad Arco sono stati disputati i disabilità, ma è molto più difficile allenare un campionati disabile perché ha più problemi psicologici e di l'arrampicata può essere praticata da tutti i tipi orientamento rispetto a un normodotato. di diasabili e rispetto alle varie disabilità, Alcuni disabili hanno bisogno dell'allenatore in vengono distinte diverse categorie, così che gli acqua ad aiutarlo, ed anche per questo ci vuole allenatori siano pronti per aiutare al meglio i più tempo ad allenare un disabile che un propri allievi. Sara Morandi vorrebbe che il normodotato. Inoltre, quando si disputano messaggio del beneficio dello sport, non gare, queste devono essere solo tra disabili. arrivasse tanto in termini fisici, ma come abbiamo Rosalba deciso Lara e Giulia disabile, allenare mondiali continuamente di i Paraclimbing: autostima e crescita personale. Lara e Gabriel C. 12 S SI FA PRESTO A DIRE... SPA ZIO All'inizio dell'anno, noi di classe 5 di Vezzano abbiamo fatto un cartellone disegnando tutti i tipi di spazio che abbiamo individuato insieme, per scoprire quante idee di spazio esistono. Questo perchè a giugno la nostra scuola aveva votato per scegliere l'argomento dell'anno 2013-14 e lo spazio è stato scelto dalla maggioranza degli alunni. Discutendo in classe tra di noi abbiamo trovato tante e diverse idee di spazio, come lo spazio tempo , che rappresenta lo spazio fra un'azione e l'altra, ad esempio il tempo che passa fra essere un bambino e diventare un adulto, oppure il tempo trascorso dai dinosauri alla comparsa dell'uomo. Lo spazio fantastico rappresenta invece lo spazio infinito che pensiamo e immaginiamo noi bambini, cioè uno spazio senza limiti in cui possiamo diventare qualsiasi cosa, ad esempio un supereroe o un alieno, un cavaliere medievale o un astronauta. Un altro spazio rappresenta il mistero di ciò che non conosciamo e tutte le diversità vicine e lontane, come il mistero dell'esistenza di possibili alieni nell'universo, ma anche le diversità tra persone di nazionalità diverse, con diverse culture e religioni, che spesso ci risultano come mondi lontani e sconosciuti. Lo spazio cielo è quello che ci circonda e che studiamo, come il sistema solare, i pianeti, le costellazioni, le galassie e possibili altri sistemi solari da scoprire. Poi il nostro spazio personale , che ognuno di noi mette fra sè e le altre persone: ad esempio qualcuno preferisce stare in posti affollati, al contrario di altre persone che stanno volentieri da soli. Oppure, se ricevi un abbraccio o una carezza da una persona che ti sta cara come la mamma o un amico, lo accetti volentieri, ma se a dartelo è uno sconosciuto, può darti fastidio o addirittura spaventarti moltissimo. Infine, lo spazio terra rappresenta ogni spazio fisico sul nostro pianeta, come lo spazio che sta nella nostra classe o in qualunque edificio, o lo spazio definito da confini naturali, oppure quello definito in geometria, preciso e misurabile. Dopo aver tanto discusso, in classe ci siamo divisi in gruppi, ognuno con una diversa idea di spazio, che abbiamo rappresentato con disegni e parole su un cartoncino colorato a forma di raggio. Con tutti i nostri raggi la maestra ha realizzato un sole, formato da tutti i concetti di spazio che abbiamo trovato. Damiano e Giacomo P. 13 C I E N T I F I C A S C I E N T I F I C A Viva l'astronomia Noi della classe 5°, come le altri classi della scuola elementare di Vezzano, l'8 novembre 2013 abbiamo incontrato l'astronomo Alessio Zanol. Infatti per la scuola di Vezzano questo è l'anno dello spazio e tutte le classi stanno cercando di approfondire questo argomento nelle varie materie, così a scienze abbiamo affrontato lo studio dei pianeti. Con Alessio siamo partiti dalla chiesa dove era posizionato il modellino del sole. Il percorso era lungo 1 km e si snodava per le vie del paese fino alla località Lusan: lungo il tragitto, l'esperto ci ha spiegato varie cose sui pianeti. Alla partenza ci ha detto che il sole è bianco-giallognolo, ma dalla terra si vede ad avere gli anelli, ma li hanno tutti i pianeti gassosi, solo che non sono molto visibili. Alessio ci ha spiegato tutto questo lungo il tragitto da scuola a Lusan. Abbiamo fatto questo percorso a piedi, cosicché potessimo immaginare, anche se rimpicciolite, le distanze tra un pianeta e l'altro. Lungo la strada aveva preparato dei modellini, in modo che potessimo vedere le diverse grandezze dei pianeti in proporzione tra di loro e nello spazio. A noi è piaciuta molto quest'esperienza e ci ha colpito immaginare le distanze nel sistema solare, perché a differenza del modello che abbiamo costruito nella nostra classe, questo aveva i pianeti molto più piccoli, ma le distanze erano molto, molto più lunghe. Questo perché il nostro modello era costruito con due scale di misurazione diverse per lunghezza e grandezza, mentre Alessio ha utilizzato una sola scala per le proporzioni. Ci è dispiaciuto solo che qualcuno, mentre noi stavamo arrivando, abbia distrutto, forse per gioco, i modellini di qualche pianeta sistemati lungo il percorso. Martino e Giacomo C. giallo a causa dell'atmosfera che la avvolge. Poi ci ha spiegato che il sole non brucia, ma produce il suo calore con le esplosioni dell'idrogeno che si trasforma in elio e che il sole sembra fatto a granuli, ma in verità sono macchie di calore diverso che dalle immagini assomigliano a granuli. Più avanti abbiamo visto i modellini degli altri pianeti, ad esempio Venere che ha un effetto serra molto più forte rispetto a quello della Terra e ciò lo rende il pianeta più caldo del sistema solare; oppure Marte, che è il pianeta più esplorato ed è chiamato pianeta rosso perché le sue rocce sono cariche di ferro e questo colora il pianeta di rosso ruggine; o Saturno, che non è il solo A lezione con l'esperto 14 M L A BANDA DEI BUR AT TINAI Dall'anno scorso, la nostra classe si è costituita come cooperativa scolastica con il nome LA BANDA DEI BURATTINAI. L'idea di costituire una cooperativa è nata quando siamo andati, alla fine della terza, a Vezzena Camp: c'era una signora che si chiamava Raffaela, che ci ha spiegato che lì avremmo conosciuto nuovi amici di altre scuole e imparato a collaborare. L'anno dopo, in quarta, abbiamo fondato la nostra cooperativa. All'inizio del lavoro dovevamo decidere il logo: per votare, la maestra ha attaccato sulla lavagna tutti i progetti che avevamo fatto e lha scritto loro accanto un numero. Poi ha dato un foglio a ciascuno di noi e dovevamo scrivere il numero del logo preferito. Alla fine ha vinto il disegno di Damiano, che è diventato il simbolo ufficiale della nostra cooperativa. Un mese dopo abbiamo fatto le votazioni per eleggere le cariche sociali: per votare c'erano due seggi dietro le tende e su un biglietto scrivevi chi preferivi per ogni ruolo. Le schede sono state messe in una scatola e alla fine sono state scrutinate. Prima delle elezioni però ogni candidato aveva preparato un discorso elettorale in cui ognuno di noi metteva in luce le proprie abilità e chiedeva alla classe di essere votato. Una volta finite le elezioni abbiamo iniziato con il tesseramento. Le tessere costano due euro l'una e abbiamo incassato un mucchio di soldi perché abbiamo fatto ben 142 soci. Con la nostra cooperativa abbiamo fatto molte gite istruttive in cui abbiamo imparato nuove strategie e conosciuto nuove realtà cooperative. Siamo andati a visitare la Cassa Rurale e la Famiglia Cooperativa di Vezzano, l'associazione ReMida a Rovereto, i Vivai cooperativi e la mostra “l'altra metà della cooperazione” a Padergnone. L'obiettivo della nostra cooperativa era realizzare uno spettacolo di burattini, così abbiamo letto un libro intitolato “La conferenza degli animali” e l'abbiamo trasformato in un copione teatrale. Poi abbiamo invitato a scuola per un paio di giovedì i genitori che ci hanno aiutati a costruire i burattini principali con stoffa e gommapiuma, mentre ai gruppi, i bambini che erano con la maestra Daniela hanno costruito i burattini degli altri personaggi. L'ultimo giorno di scuola abbiamo rappresentato lo spettacolo alla ex scuola di Fraveggio, per i nostri genitori e tutti i nostri compagni di scuola, usando le nostre voci, i burattini e le scenografie che avevamo realizzato. I soldi delle offerte raccolte allo spettacolo li abbiamo donati all'associazione Baby Hospital Bethlemme, che si occupa di aiutare bambini in difficoltà, sia israeliani che palestinesi. Oltre ad aver costruito i burattini, abbiamo anche fatto un libro speciale in cui abbiamo raccontato la storia della nostra cooperativa con foto, disegni, slogan e parole chiave. Con il nostro libro abbiamo partecipato ad un concorso della Cassa Rurale sul risparmio: con il nostro librone abbiamo vinto il primo premio e abbiamo guadagnato altri 600 euro per la nostra cooperativa! Di tutti i soldi realizzati, una parte ne abbiamo dati in beneficienza all'associazione “Cresceremo juntos” per adottare una classe di bambini equadoregni per un anno intero, una parte l'abbiamo usata per pagare un po' della quota per una gita ed infine il resto dei soldi li abbiamo tenuti come fondo cassa, per incominciare l'anno successivo ben preparati e con soldi a sufficienza per continuare la nostra attività. Quest'anno che siamo in quinta, abbiamo deciso di continuare la nostra cooperativa realizzando però un giornalino scolastico. In classe è venuto per tre volte Mattia, un giornalista che ci ha insegnato alcuni trucchi per realizzare gli articoli per il nostro giornale, come il cappello, il corpo centrale e la chiusura. Quest'esperienza sembra più impegnativa, ma credo che sarà molto divertente perchè ci darà sicuramente molta soddisfazione. Nicholas 15 O N D O C O O P M O N D O C O O P Il negozio apre tutti i giorni dalle 8.00 fino alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.30 il martedì, giovedì, venerdì e sabato. In negozio lavorano tre persone, tutte di Ranzo. La maggior parte dei clienti sono del paese, ma qualcuno viene anche da L A FAMIGLIA COOPER ATIVA DI R ANZO La signora Nives Rigotti, è la Presidente della Famiglia Cooperativa di Ranzo. Lei ci ha raccontato che la sede della nuova Famiglia Cooperativa in via S.Vigilio è stata inaugurata il 5 aprile del 1971 e che attualmente ha 160 soci, mentre i soci fondatori erano 21. Il primo Statuto conosciuto è del 5 gennaio 1902, ma la famiglia Cooperativa nasce ancora prima: il 15 novembre 1984 è il primo giorno di apertura del negozio. La prima sede della cooperativa era in località “al torchio” ed era la prima casa che si incontrava salendo da Castel Toblino, lungo la mulattiera. Il parroco di Ranzo, don Alfonso Amistadi fu il promotore della nascita delle scuole e dell'asilo e, con l'aiuto di don Lorenzo Guetti del Bleggio, fondò anche la cooperativa a Ranzo. Fu costruita perché per gli abitanti del paese era troppo lontano andare fino a Sarche per fare la spesa: era l'unico punto vendita del paese e poteva vendere i prodotti che gli portavano i contadini. Ora invece i prodotti li prendono al SAIT di Trento. Margone. La cooperativa è in attivo e i soldi che incassano, i soci li utilizzano per migliorare il negozio, acquistare nuovi prodotti, riparare eventuali guasti e fare in modo che i clienti siano soddisfatti. Mattia e Tiziano 16