Scarica - Comune di Robecco D`Oglio
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[email protected] www.laprovinciacr.it NUMERI UTILI 0372 112 113 115 118 405111 454276 4791 La Provincia Prefisso Carabinieri Soccorso Pubblico Vigili del Fuoco Emergenze mediche Ospedale di Cremona Enel Padania Acque VENERDÌ 28 AGOSTO 2015 30 E’accusato anche di aver fatto da intermediario per l’acquisto della pistola utilizzata per ferire il dipendente della coppia Delitto di Brescia Ora si indaga nel Cremonese Si complica la posizione del 29enne arrestato l’altro ieri in paese Singh Gurgjit avrebbe procurato l’arma usata per freddare i coniugi Seramondi Il 29enne Singh Gurgjit subito dopo l’arresto La pizzeria di Brescia teatro, lo scorso 11 agosto, del duplice omicidio L’indiano preso a Robecco ha venduto il fucile dei killer L’arresto di Adnan Muhammad il 17 agosto di Mauro Cabrini ROBECCO D’OGLIO — R e s idente con moglie e figli in pieno centro paese, operaio in una azienda della zona, è Sin gh Gurgjit il 29enne indiano arrestato a Robecco d’Oglio e accusato di complicità nel duplice omicidio di Brescia, l’agguato in cui sono stati freddati, lo scorso 11 agosto, i coniugi Seramondi. Si complica, la sua posizione: contrariamente a quanto emerso nei momenti immediatamente successivi il blitz gestito dalla polizia lo scorso mercoledì pomeriggio, infatti, all’asiatico, da ieri in carcere a Cremona, viene contestato non solo il ruolo da intermediario per l’acquisto della pistola con cui un mese prima dell’esecuzione, il primo luglio, era stato ferito il dipendente albanese della coppia uccisa, ma anche la vendita a Singh Santokh, l’altro immigrato ammanettato due giorni fa e considerato il tramite diretto per la cessione dell’arma ai killer, del fucile del delitto, il Breda a canna mozza rubato nel 2011 nel corso di un furto in una villa del Cremonese. Un automatico a cinque colpi che, sempre secondo la ricostruzione dell’apparato inquirente, lo straniero da anni domiciliato in provincia avrebbe comprato, dopo almeno quattro-cinque passaggi di mano del tutto irregolari, da un connazionale. Si tratterebbe del titolare di una merceria del territorio sulla cui collocazione precisa, però, gli investigatori ancora mantengono stretto riserbo. «L’indagine è ancora in corso e non possiamo rivelare assolutamente nulla» ha opposto il silenzio ad ogni domanda il dirigente della sezione omicidi della mobile, Giuseppe Schettino. Di sicuro, dietro le sbarre Ad- E l’arresto di Singh Sarbjit nan Muhammad e Singh Sarbjit, considerati gli esecutori materiali dell’assassinio di Francesco Frank Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari, è ancora dalla parte cremonese dell’Oglio che si sta scavando: ancora intorno a Robecco ma anche, stando ad indiscrezioni, nella porzione compresa fra Bordolano e Quinzano d’Oglio. C’è ancora molto da chiarire, per chiudere il cerchio. LE VITTIME — Giovanna Ferrari e Francesco Seramondi I COMPLICI DEI KILLER — Singh Santokh e dietro Singh Gurgjit © RIPRODUZIONE RISERVATA IL RETROSCENA Ma l’operaio non sapeva del piano per l’esecuzione ROBECCO D’OGLIO — Seppure indirettamente, è accusato di aver procurato ai killer della Mandolossa il fucile del delitto, Singh Gurgjit. Eppure, non deve rispondere di ‘concorso in omicidio’ ma, ‘solo’, di ‘ricettazione’e‘detenzione di arma’. Il motivo: secondo l’apparato inquiE nemmeno avrebbe immaginato quale sarebbe stato l’utilizzo della pistola rivolta contro Corri Arben, il 43enne albanese residente a Roncadelle, dipendente del ristorante gestito dai Seramondi, ferito in un agguato il primo luglio, in quello che è stato il Ne era invece consapevole il 43enne Singh Santokh l’altro asiatico ritenuto complice degli assassini al quale la magistratura contesta il ‘concorso in omicidio plurimo premeditato’, la ‘ricettazione’ e la ‘detenzione di arma’ sulla base del sospetto che abbia consegnato direttamente la doppietta avuta da Gurgjit a uno dei due assassini, poi ospitato a casa sua la notte prima della spedizione conclusa con una raffica di pallettoni. L’uno e l’altro complici, seppure in modi differenti. E per ora, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che dovrebbe tenersi oggi, si sono chiusi nel silenzio. rente, vale a dire gli agenti della squadra mobile della questura di Brescia, titolari delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Valeria Bolici e definite dal procuratore capo Tommaso Buonanno, l’indiano residente a Robecco non sapeva a cosa l’automatico sarebbe servito. primo atto della faida poi sfociata nel duplice omicidio. Conosceva il piano, invece, sempre per la teoria investigativa, l’altro indiano arrestato l’altro ieri, il 43enne di Mairano Singh Santokh, conosciuto come Vicky e titolare di un kebab ad Azzano Mella, L’altro arrestato è Singh Santokh: avrebbe conosciuto il piano © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel Lodigiano. L’Asl ha scoperto che un frigorifero con le medicine era rotto Vaccino da rifare per 144 bambini Buon 93° compleanno alla nostra meravigliosa nonna Santina! Marianna, Paola e Claudia. Sesto Cremonese, 28 agosto 2015 Nel Lodigiano 144 bimbi sono stati richiamati per rifare le vaccinazioni dalla Asl di Lodi dopo che l’Azienda sanitaria ha scoperto che uno dei frigoriferi in cui venivano conservate decine di dosi, e tra queste anche quelle inoculate nei piccoli pazienti, si era rotto portando le temperature a parecchi gradi sotto lo zero. Diversi sono stati i genitori che si sono lamentati temendo rischi per la salute dei loro figli. Ma la Asl sta provando, in queste ore, a rassicurare. A riguardo, però, il direttore sanitario, la dottoressa Maria Grazia Silvestri ha spiegato che «anche l’effettuazione di una dose supplementare di un vaccino che ha determinato una risposta immunitaria comporta unicamente un rafforzamento dell’immunità e non costituisce un pericolo per il paziente». Ma intanto le famiglie rimangono in apprensione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel Lodigiano l’Asl ha rifatto la vaccinazione a 144 bimbi perché si è scoperto che il siero era stato conservato in un frigorifero rotto: era andato a molti gradi sotto zero