Amore - Pagliuzze

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Amore - Pagliuzze
Amore
Amore (essere … )
Avere semplicemente imparato le caratteristiche teoriche o teologiche delle
religioni non ci rende persone spirituali.
Il mondo è pieno di eruditi capaci di spiegarci i differenti pensieri delle più
disparate fedi.
Essere professori universitari non è sufficiente per asserire di essere dotati di
Conoscenza Spirituale.
Tali eruditi sono come mere guide turistiche, adatte a soddisfare, ben che
vada, qualche visitatore incuriosito dai discorsi spirituali.
Se non sappiamo mettere in pratica quello che diciamo, sfruttando
l’esperienza, il nostro sapere non potrà mai aiutare nessuno, tanto meno noi stessi.
Come sosteneva il grande Lama Yesce: “Esiste una grande differenza tra
l’essere in grado di spiegare la religione in modo intellettuale, e il saper trasformare
tale Conoscenza in una effettiva Esperienza Spirituale”.
Inoltre, se non sappiamo essere sinceri, se non sappiamo mantenere la parola
data, se non sappiamo perdonare chi ci ha fatto del male, se non sappiamo aiutare
chi ha bisogno, a ben poco servirà una vasta conoscenza nel campo della
Spiritualità.
Se ti chiedi: “Come posso imparare ad Amare?”, sappi che: “l’Amore non è una
cosa come la grammatica o la matematica: non si può imparare”. Riconosci solamente che
l’Amore è già in te, è sempre presente, ed elimina l’egoismo che ti impedisce di vederlo e
risvegliarlo.
Un grande saggio Indiano ha detto: “Non devi amare! Devi essere Amore! Se ti
sforzi di amare, potrai riuscire ad amare solo poche persone, se sei Amore, qualunque
creatura che si avvicinerà a te sarà da te Amata!
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Amore come appagamento
Sebbene non esista meta più appagante nella vita che amare ed essere amati, raramente
ci capita di trovarla in posizione elevata nell'elenco delle aspirazioni umane. In genere,
fama, denaro, possedimenti sono fatti oggetto di più intenso desiderio, perché riteniamo
erroneamente che, se avremo successo in questi campi, l'amore non potrà non scaturirne.
Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. Ahimè, non avviene spesso che i nostri
desideri coincidano con quanto è più benefico per noi. È indubbio che le lusinghe materiali
e i piaceri momentanei siano accattivanti, ma dovremmo avere la saggezza di inseguire
promesse più consistenti di appagamento e di felicità.
Quando ci sentiamo appagati dall'amore, cominciamo ad avvertire un sentimento sincero
di pace, sicurezza, compimento. Un sentimento che non subisce fluttuazioni secondo le
tendenze del momento. Un rapporto sorretto dall'amore ci conferisce un'intima ricchezza
che sopravvive al più esaltante dei piaceri esteriori.
“Gli uomini vogliono ricchezza,
ma hanno bisogno di essere realizzati.”
Bob Conklin
Amore duraturo
Esiste una copiosa letteratura dedicata a come tenere in vita l'amore, che può essere
ridotta in quintessenza a due parole: impegno persistente.
Quando noi veniamo rifiutati, ignorati, offesi, respinti, dobbiamo comportarci al pari del
cuore che continua a battere anche in un corpo ferito. Dobbiamo persistere, insomma. Se
non siamo disposti a essere elastici in amore, dobbiamo prepararci a un rapporto di breve
durata.
Tutti, o quasi, siamo colpevoli di avere alzato le mani in preda alla disperazione, a causa
di un'apparente prova di disamore o di un problema nel rapporto di coppia che aveva tutta
l'aria d'essere insolubile. Ogni tentativo di correggere la rotta sembrava spingerci verso un
altro sconcertante insuccesso, fino a smarrire la motivazione, o addirittura la ragione, per
compiere un altro sforzo.
Ma dal momento che vivere senza amore è impossibile, occorre risollevarci e riprovare. È
utile tenere presente che ben pochi ostacoli resistono alla pazienza, alla perseveranza,
alla determinazione e, soprattutto, all'accresciuto amore.
“Non conta il fatto di essere atterrati. Ciò che conta è rialzarsi.”
Vincent Lombardi
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Amore e perfezione
La perfezione umana è un'illusione. Nessuno è perfetto. Nessuna cosa lo è. In arte,
generalmente è l'imperfezione a rendere più affascinante il capolavoro.
Lottare. Lottare sempre per dare il meglio di noi stessi. Tale è il vero scopo della vita. Il
problema sta nell'errata persuasione che non potremo mai essere amati senza
raggiungere i massimi livelli della realizzazione individuale. Tale convinzione dà luogo a
comportamenti costrittivi, il cui effetto è di minare le nostre energie senza guidarci a una
meta soddisfacente.
Questa nozione è così drastica e diffusa che certuni, per un torto da nulla, minacciano il
suicidio. Altri trasformano il giardinaggio in un'ossessione patologica perchè sono decisi ad
avere il prato più impeccabile di tutto il vicinato. Costoro si comportano come se errori o
manchevolezze fossero tare permanenti, macchie irreversibili che compromettono la loro
immagine coltivata con amoroso zelo. Pochi muoiono d'imperfezioni. Quasi tutti, al
contrario, sono autorizzati a riprovare, a migliorare comportamenti e decisioni. Non siamo
tenuti ad aver sempre ragione. Accantonata l'esigenza nevrotica della perfezione, ci
sentiamo affrancati dall'imperativo della santità, traendo insegnamento dai nostri errori,
anziché lasciare ch'essi ci distruggano.
“Se non hai perdonato qualcosa a te stesso,
come puoi perdonare gli altri?”
Dolores Huerta
Inflessibilità e amore
Molti anni fa, in Thailandia, ho avuto un grande maestro buddista che per insegnare a
sopravvivere emotivamente si serviva di un'immagine oltremodo semplice. “Sii come il
bambù” diceva. “Fuori è duro e compatto, dentro è morbido e cavo. Le sue radici sono
saldamente conficcate nel terreno e s'intrecciano con quelle di altre piante per rafforzarsi e
sorreggersi a vicenda. Lo stelo si lascia investire liberamente dal vento, e lungi dal
resistergli si piega. Ciò che si piega è molto più difficile a spezzarsi”.
A volte sopportiamo disagi e frustrazioni piegandoci ai medesimi più di quanto non
avvenga cercando di opporvi resistenza ogni qual volta si debba fronteggiarli. Di solito, le
cose non sono totalmente positive o negative, del tutto giuste o errate. La vita non è così
semplice. Generalmente, le soluzioni e le risposte che cerchiamo si situano in un punto
imprecisato, fra i due opposti. Quando ci si ostina a voler vedere le cose come solo
bianche o solo nere ci si allontana ulteriormente da ogni facoltà di comprensione. Cedere
non significa arrendersi, così come essere flessibili non implica mancanza di convinzioni o
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princìpi. Capita spesso che, concedendo qualcosa, si ottenga più di quanto ci saremmo
mai aspettati.
“Il mondo è pieno di splendidi colori.
Non è forse un peccato ridurlo al bianco e nero?”
(Dennis R. Little)
L'amore sa cosa sia l'essenziale
Certe persone credono che, quando la bellezza impallidisce, altrettanto avviene all'amore.
Tali individui hanno scarsa nozione di cosa sia realmente l'amore, e ancor meno hanno
rispetto per se stessi. In realtà, è vero il contrario: la bellezza vien meno solo quando
l'amore se n'è andato.
L'amore ci consente di convivere meglio con le nostre imperfezioni reciproche e ci induce
maggiormente ad accettarle. L'amore non si lascia sgomentare quando ce ne stiamo in
piedi nella stanza da bagno, con le mutande penzoloni lungo i fianchi, a fare rumorosi
gargarismi. Non si dà pensiero se sulla nostra faccia si delinea un'altra serie di rughe, se
la nostra pelle è più flaccida di un tempo, se il nostro stomaco si è fatto prominente.
Quando amiamo, il nostro sguardo passa attraverso queste realtà irrilevanti. Ci
concentriamo sulla bellezza interiore, inattaccabile dal tempo o dall'età. Non per questo
l'amore è cieco: è che l'amore vede l'essenziale.
“Non vi è nulla che abbellisca la carnagione, le forme o il nostro contegno, quanto il
desiderio di proiettare non dolore, ma gioia, intorno a noi.”
Ralph Waldo Emerson
L'arte di restare innamorati
Gli scaffali della nostra libreria traboccano di libri che ci spiegano come vincere al gioco
dell'amore. Il problema sta nel fatto che molti, moltissimi, vogliono cimentarsi in amore
come a un gioco, ma non sono disposti a lasciarsi intralciare dalle regole. Si aggiungano le
persone - ahimè, alquanto numerose - che ne ignorano del tutto l'esistenza.
Innamorarsi è facile. Anzi, è così facile che alcuni vi riescono con regolarità. Raramente la
passione ch'essi chiamano amore supera lo stadio ghiandolare; o per essere più precisi,
raramente sono in grado di discernerlo al di sopra della cintura. Questo amore
rappresenta poco più di un'espressione carnale che, una volta consumata, perde forza fino
a che, la volta successiva, viene riattivata da un nuovo interesse amoroso.
Restare innamorati esige da noi assai di più. Soddisfare i sensi può essere per taluni
l'appagamento di una grossa esigenza, ma si tratta egualmente della cosa più semplice.
Mente e spirito invece esigono attenzione e promozione continue.
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L'amore può sopravvivere solo se ci assumiamo l'impegno a promuovere costantemente
noi stessi.
“Puoi lavorare a un progetto per vent'anni e andartene con un carico ventennale di
proficua esperienza, oppure puoi andartene con un anno di esperienza moltiplicato per
venti.”
Gwen Jackson
L'ottimismo è il nutrimento dell'amore
Chi di noi dà inizio a una relazione col timore che fallirà o gli causerà sofferenza, ha non
poche probabilità di scoprirsi profeta. Non esiste strumento foriero di sventura più efficace
che evocarlo mentalmente come un'ipotesi possibile. Per altro verso, abbiamo tutte le
ragioni per credere che il nostro amore fiorirà, che la nostra unione con un'altra persona ci
recherà opportunità ancor più grandi di appagamento e di felicità.
Perché mai il nostro non dovrebbe essere un futuro di luce, di bontà, di fervore creativo e
produttivo? Dobbiamo vivere nella speranza che ogni nostra decisione, ogni nostra azione
ci guideranno lungo la retta via: ossia la direzione necessaria per aver successo in amore.
Perfino i nostri errori possono tramutarsi in motivo di ottimismo, offrendoci l'occasione di
nuove esperienze e di un'accresciuta consapevolezza.
L'amore non mira alla perfezione, né alcuno di noi dovrebbe puntare a questa meta.
L'amore lotta in base a una visione positiva di se stesso, del mondo, della vita. Se teniamo
l'occhio fisso su immagini costruttive che arricchiscono i rapporti, ci troviamo meno
ostacolati dal passato, più incoraggiati dal presente. L'esperienza dimostra che, se
davvero vogliamo che i nostri sogni si avverino, tendiamo a realizzarli. Chi ama impara a
non accontentarsi di sperare che il meglio si traduca in realtà; lotta perché esso si traduca
in realtà.
“Un ottimista è in grado di scorgere la luce ove c'è,
ma perché il pessimista corre sempre a spegnerla?”
Michel de Saint-Pierre
Le priorità dell'amore
Un metodo efficace per stabilire se e quando una persona ci stia a cuore consiste
nell'accertare fino a qual punto ci preme che il suo benessere e la sua felicità occupino un
posto elevato nella lista delle nostre priorità. Può forse sembrare un sistema meccanico e
arbitrario; si tratta nondimeno di un indicatore semplice e affidabile per misurare l'intensità
del nostro affetto.
Allorché si tratta di distribuire il nostro tempo e di compiere scelte sociali, tutti abbiamo
-consce o inconsce che siano- priorità di natura personale. Per esempio, con quale
frequenza anteponiamo le nostre esigenze e i nostri desideri a quelli dei nostri cari? Il
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desiderio della persona amata di partecipare a un aperitivo in un determinato giorno è più
importante del fatto che noi in concomitanza si perda una partita di calcio, un concerto o
una serata coi ragazzi o le ragazze? Costringiamo all'attesa qualcuno che amiamo perché
reputiamo che il suo tempo sia meno prezioso del nostro? Fino a che punto siamo disposti
a posporre i nostri desideri e a rivedere le nostre priorità, e a farlo per il suo bene?
Ciò non significa che si debbano continuamente riadattare i nostri schemi di vita per
favorire gli altri. Più esattamente, induce a considerare la necessità di mostrarci più accorti
nel valutare la sostanza dei rapporti amorosi, riflettendo con obbiettività sincera sulle
nostre priorità comportamentali.
“Amare significa deporre la nostra nell'altrui felicità.”
Gottfried Wilhelm Van Lubreitz
Mai stancarsi di dire “ti amo”
“Ti amo”. È una frase semplicissima, eppure non riesco a pensare a parole dotate di
maggior potere. Ha scritto Francois Villon, il grande poeta francese del Rinascimento: “Ti
amo. Parole facili a dirsi. E tuttavia nel proferirle il cuore mi vien meno, giacché il loro
significato è pieno e musicale come il suono della campana del destino”.
Non dovremmo stancarci mai di esprimere il nostro amore, come per certo non ci saziamo
mai di sentirlo espresso. È strano come ci sia più facile esternare il nostro attaccamento a
oggetti inanimati: l'apprezzamento per la nostra auto, per un cappotto nuovo, per gli
spaghetti oppure le polpette. Invece incontriamo grave difficoltà nel palesare a parole il
nostro affetto per gli altri esseri umani, anche per quelli che ci sono più vicini.
Durante il mio Corso d'Amore, io pretendevo che ogni singolo allievo, tornando a casa
propria, guardasse suo padre negli occhi e gli dicesse: “Papà, ti voglio bene”. Questo
incarico era fonte di immensa ansietà. La risposta del babbo, sempre sorprendente,
spaziava dal totale sbalordimento, da un farfugliato: “Mi fa piacere, ma cosa diamine ti
prende?” a un: “Questo lo so, non hai bisogno di dirmelo”.
“Ti amo”. Non è un messaggio a base di ovvietà. Al contrario, è necessario ripeterlo
ovunque e ogni qual volta l'amore sia presente.
“Nel mondo c'è più fame d'amore che di pane.”
Madre Teresa di Calcutta
Non aspettatevi che l'amore vi venga incontro
Qualcuno ha scritto una volta che non fa conto attendere che la barca dell'amore venga a
noi, se non abbiamo provveduto a sospingerla in acqua. So perfettamente che molti sono
decisi ad aspettarlo, l'amore, in base alla fiduciosa convinzione secondo la quale “un
giorno o l'altro il principe azzurro farà la sua comparsa”. O la principessa azzurra,
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beninteso. Questo può essere vero per pochi fortunati, ma altri potrebbero attendere per
sempre, spesso fino al momento in cui si diventa cinici, esseri umani amareggiati e
inaspriti, troppo spaventati per amare, e forse anche incapaci di riconoscere l'amore
quand'anche dovessero incontrarlo.
Una volta, quando tenevo il mio Corso d'Amore, abbiamo ricevuto la visita di un cane. È
entrato in aula per nulla spaurito, dimenando la coda festoso e ha preso ad aggirarsi fra gli
studenti seduti ai loro banchi, fatto oggetto di tutta l'attenzione che poteva desiderare.
Naturalmente gli allievi lo hanno coperto di pacche affettuose e di carezze, il che ha
indotto una delle ragazze a commentare, asciutta: “Ecco una cosa tipica della mia vita. Qui
non c'è stata sera in cui non mi sia trovata a tu per tu con la mia solitudine, senza una
persona che mi abbia accordato un filo di comprensione. Invece entra un cane randagio
ed è ricoperto d'affetto! C'è qualcosa d'ingiusto in tutto questo”.
“Be', non è forse poi così pazzesco” le ha risposto un ragazzo. “Il cane è entrato e con il
suo contegno ci ha fatto capire ch'era disposto a dare e a ricevere affetto. Il suo
messaggio è stato chiaro, semplice, per niente minaccioso. Tu invece te ne stai seduta,
imperturbabile, senza rivelare nulla. Noi non leggiamo nel pensiero. A volte bisogna
decidersi a parlare, o quantomeno a lanciare un segnale”.
“Se vogliamo che un messaggio d'amore sia udito,
spetta a noi lanciarlo.
Se vogliamo che una lampada continui ad ardere,
spetta a noi alimentarla d'olio.”
Madre Teresa di Calcutta
Rischiare in amore
Ho sentito dire che non c'è niente di male se t'immergi nell'acqua calda, a patto di
riemergerne più pulito di prima. Il rischio vale lo sforzo.
Mi avevano detto che, se avessi mollato un buon lavoro per fare il giro del mondo, me ne
sarei pentito e sicuramente non sarei mai stato abilitato all'insegnamento. Io però me ne
sono andato ugualmente.
Quando sono tornato ho trovato un lavoro anche migliore del primo, e ho ottenuto
l'abilitazione nonostante il mio colpo di testa.
Mi avevano detto che se avessi tenuto un Corso d'Amore all'università, cosa che avvertivo
come oltremodo necessaria, mi avrebbero creduto un po' suonato. Io a ogni modo ho
tenuto il corso; in effetti sono stato creduto un po' suonato, ma il corso ha cambiato
radicalmente la mia vita, e decisamente in meglio.
Quando ero piccolo mi avevano informato che i sogni non si avverano per la gente che
nasce nei quartieri poveri. Mi avevano detto che non sarei mai approdato all'università e
che avrei fatto bene ad abbassare lo sguardo, mirando a mete più realistiche.
Io invece ho continuato a sognare e ho coronato le mie aspirazioni. Non soltanto ho
frequentato l'università, ma sono arrivato a una laurea.
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Non ho mai rinunciato a uno solo dei miei sogni.
Tutto merita che si corra un rischio. Giocare al sicuro significa lasciar cadere lo scopo
stesso del gioco. Indubbiamente il rischio implica l'eventualità di una sofferenza, tuttavia
c'è un dolore più profondo: quello che scaturisce dalla staticità di chi non ha voluto mai
rischiare.
Un fatto è certo: chi ha avuto successo in amore non ha mai giocato al sicuro.
“C'è di che divertirsi a fare l'impossibile.”
Walt Disney
Una sana condizione per l'amore incondizionato
Sentiamo sempre parlare di amore incondizionato. È ormai usanza comune assicurarsi fra
innamorati che ci si ama senza condizioni. Tuttavia ben presto scopriamo che è difficile
stabilire le condizioni necessarie per amare incondizionatamente.
Di fatto, esiste una condizione imprescindibile per riuscire ad amare qualcuno: è che
l'amore deve continuare a crescere, come un'entità individuale e autonoma, disociata da
noi. Se per un istante proviamo la sensazione di impedire a qualcuno di crescere, occorre
esaminare il nostro amore attentamente e senza indugio. Non soltanto dobbiamo
rispettare l'esigenza di crescita della persona che amiamo: dobbiamo incoraggiarla, anche
a rischio di perderla. Sembra un'incongruenza ironica, eppure è la verità: solo continuando
a crescere separatamente, i singoli individui possono nutrire la speranza di riuscire a
crescere insieme.
È un errore credere che due persone, per mantenere vivo il loro amore, debbano fondersi
interamente in un tutt'uno. La coppia che tiene acceso il focolare domestico suggerisce un
quadretto seducente, fino al giorno in cui si trovano senza combustibile perchè nessuno
dei due partner si arrischia a uscire di casa per provvedere al rifornimento. Se invece lo
facciamo, eccoci tornare a un focolare che torna a splendere di più vivida luce, elargendo
a entrambi più calore.
“Noi cambiamo. Le cose, no.”
Henry David Thoreau
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