"Testo di Linee di indirizzo"
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"Testo di Linee di indirizzo"
PIANO TERRITORIALE DELLA COMUNITA’ DELLA VAL DI NON PIANO STRALCIO DEL SETTORE COMMERCIALE E DELL’INTEGRAZIONE ECONOMICA Ai sensi dell’art. 25 bis della L.P. 1/2008 LINEE DI INDIRIZZO PER LA VALORIZZAZIONE DEL SISTEMA COMMERCIALE Cles, maggio 2015 Servizio Tecnico e Tutela Ambientale – Settore Urbanistica e Tutela del Paesaggio Il Responsabile dott. ing. Francesco Zambonin con la collaborazione tecnica di: dott.ing. Marco Pilloni – Servizio Tecnico e Tutela Ambientale dott.ssa Nadia Rampin – Servizio Segreteria, Organizzazione e Affari Generali con il contributo specifico di: Loredana Ponticelli e Cesare Micheletti - A² Studio projects ADOZIONE DEFINITIVA ASSEMBLEA DELLA COMUNITA’ Allegato alla Delibera n. del 20 maggio 2015 APPROVAZIONE GIUNTA PROVINCIALE Delibera n. del 1 L inee di indirizzo per la valorizzazione del sistema commerciale La legislazione provinciale in materia di commercio (art. 11 c. 2 e art. 13, L.P. 30 luglio 2010, n. 17 “Disciplina dell’attività commerciale”), e la legge urbanistica provinciale (art. 25 bis, L.P. 2008, n. 1 “Pianificazione urbanistica e governo del Territorio”) stabiliscono che il Piano Territoriale della Comunità (PTC) fissi alcuni indirizzi e criteri generali per la localizzazione, da parte dei piani regolatori generali (PRG), delle grandi strutture commerciali al dettaglio ed all’ingrosso. Per ciascuna delle due macro-tipologie sono stati già definiti a livello provinciale i criteri relativi agli aspetti insediativi ed ai parametri urbanistici, come gli standard di parcheggio e dei servizi (Criteri di programmazione urbanistica del settore commerciale ai sensi dell’articolo 11, comma 2 e dell’articolo 13 della L.P. 30 luglio 2010, n. 17). Il PTC è stato preceduto dall’approvazione del Documento Preliminare Definitivo, dove si stabilisce che il tema specifico del commercio sia trattato assieme al tema dell’integrazione economica per mezzo di uno specifico Piano Stralcio (PS). Nel DPD vengono anche enucleate una serie di linee strategiche e di conseguenti azioni, il cui contenuto può assumere valore di indirizzo sia per quanto riguarda gli aspetti insediativi e di tutela paesaggistica, che per gli aspetti economico-sociali e di integrazione economica. Le "Linee d'indirizzo per la valorizzazione del sistema commerciale" hanno lo scopo di fornire un riferimento alla pianificazione urbanistica di livello comunale (PRG). Rispetto al tema dell'insediamento di grandi strutture di vendita e centri commerciali al dettaglio, il territorio della Val di Non si è espresso in modo univoco, confermando l'adeguatezza del sistema commerciale esistente e delle previsioni già in essere a livello di pianificazione comunale. In particolare, la visione di sviluppo urbanistico del settore commerciale, condivisa a livello di valle, è quella di valorizzare piuttosto che espandere il sistema commerciale esistente, attraverso interventi di completamento e qualificazione insediativa e l'adozione di misure a sostegno del commercio di vicinato con speciale riguardo ai piccoli centri. Tale orientamento è espresso con chiarezza dalle volontà degli enti amministrativi come primi interpreti dei bisogni del territorio ed emerge esplicitamente dai risultati dell'intensa operazione di ascolto e confronto con gli attori economici territoriali, condotta all'interno del Tavolo di Confronto e Consultazione (gennaio-giugno 2014, cfr. Documento di sintesi del TCC, giugno 2014).. D'altra parte, questa visione trova riscontro nei dati e nelle elaborazioni degli studi conoscitivi propedeutici alla formazione del PTC ("Analisi socio-economica della Val di Non", ottobre 2012; "Rapporto di ricercaazione per la Comunità della Val di Non”, 2012-2013), i cui risultati sono stati confermati anche dalla Valutazione Integrata Territoriale, elaborata nel novembre 2014 a supporto della redazione del piano stralcio del commercio (cfr. Rapporto finale di ricerca Comunità della Val di Non, nov. 2014). 2 Le linee strategiche individuate dal Documento Preliminare Definitivo (novembre 2014) forniscono indicazioni distinte per la valorizzazione del commercio al dettaglio in tutte le sue forme (esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita, centri commerciali al dettaglio - LS 2.3)) e per la pianificazione del commercio all'ingrosso, assimilato al tema delle attrezzature di livello sovracomunale (LS 2.2). Per ciascuna delle LS il DPD fornisce anche un riferimento ad altre linee strategiche relative a temi complementari ed integranti. LS 2.2: equa distribuzione di attrezzature e servizi di livello sovracomunale (LP. 1/2008 art. 21 c.3 lett. i) La presenza di attrezzature (sportive, culturali, protezione civile, ecc.), servizi, infrastrutture e centri di attrazione di livello sovra comunale rappresenta uno dei maggiori elementi di stabilità socioterritoriale. Dal punto di vista organizzativo /pianificatorio è necessario effettuare un’analisi della situazione di fatto dalla quale emergano le esigenze del territorio e le strutture presenti. Successivamente si potranno individuare le ulteriori necessità. In questo contesto potranno emergere eventuali opportunità in termini di riconversione funzionale delle strutture esistenti. La tematica in oggetto rappresenta uno dei settori nei quali si possono, oltre che rafforzare i servizi alla popolazione residente, implementare i servizi dedicati all’offerta turistica nonché produrre importanti economie di scala. Elementi che possono favorire il raggiungimento dell’obiettivo individuato da questa linea strategica si riscontrano sia nell’uso comune di molte strutture esistenti, sia nell’operatività del mondo associazionistico su ambiti sovra comunali. A questi elementi si aggiunge il favorevole punto di vista del PTC, il quale prevede una visione allargata su tutto il territorio valligiano. Al fine di valorizzare l’intero territorio, mediante un’equa distribuzione dei servizi in oggetto, sono stati individuati i criteri sotto indicati: > Ricaduta sociale; > Ricaduta economica (turistica); > Vicinanza ai centri abitati; > Possibilità di recuperare e/o riconvertire l’esistente; > Presenza dei servizi di trasporto; > Risparmio di territorio; > Contenimento dei costi di investimento; > Sostenibilità economico-gestionale; > Funzionalità LS 2.3: localizzazione delle grandi strutture commerciali e di vendita (LP. 1/2008 art. 21 c.3 lett. j) 3 La specificazione dei criteri di localizzazione delle eventuali grandi strutture di vendita e commerciali (DGP 1339/2013) mediante specifico piano-stralcio tematico (art. 25 bis LP 1/2008) è uno degli obblighi di legge a cui la CdV è chiamata a rispondere. L’economia della Valle di Non si caratterizza più sotto il profilo produttivo che commerciale, fatta eccezione per l’industria agroalimentare. Anche per questo motivo non si sono sviluppati quei grandi centri commerciali tipici delle periferie urbane e metropolitane. In Valle di Non sono piuttosto i nuclei storici dei centri abitati a costituire dei “centri commerciali diffusi”, caratterizzati da prodotti generalmente scelti e di qualità, commisurati ad una clientela fidelizzata. Ciò naturalmente ha avuto degli effetti positivi, sia dal punto di vista paesaggistico che della qualità urbana. In questo quadro, è dunque ragionevole sostenere con politiche commerciali ed urbanistiche fra loro coerenti, gli esercizi commerciali nei centri storici, specie dei piccoli Comuni, per mantenerli vivi ed abitati. Tuttavia, in considerazione delle profonde modificazioni intervenute nei consumi e negli stili di vita in particolar modo della popolazione più giovane, appare urgente e necessario promuovere uno studio finalizzato alla comprensione delle dinamiche dei consumi intercorse in questi ultimi anni nella popolazione nonesa (suddivise per aree, fasce d’età, categorie merceologiche; ecc.) e ad avere un quadro provvisionale delle future tendenze, utile alla scelta del “modello noneso” di centro commerciale. Le "Linee d'indirizzo per la valorizzazione del sistema commerciale", implementate con i criteri di programmazione urbanistica del settore comerciale definiti dalla DGP 1 luglio 2013 n. 1339 ed integrate con le linee d'indirizzo proposte dalla Valutazione Integrata Territoriale sono organizzate distinguendo fra: > indirizzi e misure che agiscono sulla pianificazione urbanistica - e quindi interessano direttamente il sistema insediativo; > indirizzi e misure che agiscono sulla pianificazione commerciale - cioè interessano gli aspetti socio-economici del commercio. 4 COMMERCIO AL DETTAGLIO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. individuare nel CS gli edifici passibili di interventi, anche significativi, per favorire l’insediamento di residenza e altre attività compatibili, integrando anche attività del terziario migliorare la competitività della distribuzione commerciale in particolare negli insediamenti storici, anche per mezzo di azioni di riqualificazione urbana (manutenzione degli spazi pubblici prospicienti gli esercizi di vendita, la qualificazione di vetrine, insegne e dehor, ecc) per favorire l’attrattività dei CS favorire il coordinamento di interventi misti pubblico-privati (rete di attori commerciali, organismo associato di imprese per la promozione di iniziative di valorizzazione commerciale), e adottare misure a favore della permanenza di servizi di vicinato per garantire la vitalità dei CS prevedere, o potenziare dove già esistenti, spazi adeguati per le forme di commercio temporaneo (es. mercati contadini a km 0) sia nel CS, che nei tessuti residenziali consolidati creare un sistema di parcheggi decentrati per aumentare l’efficacia del trasporto pubblico locale e favorire l’accessibilità dei CS adottare strumenti legislativi per risolvere le situazioni di comproprietà sclerotizzate (semplificazione normativa e riduzione dei vincoli formali e dimensionali). distribuire equamente sul territorio i servizi pubblici e garantire la fornitura di beni di prima necessità (piccolo commercio, esercizi di vicinato, pubblico esercizio, artigianato di prossimità, ecc.) per favorire la sopravvivenza anche dei nuclei più piccoli e/o periferici integrare gli insediamenti commerciali con servizi pubblici o di interesse collettivo nonché con altre attività economiche per la qualificazione e la diversificazione dell’offerta; potenziare forme territoriali di gestione del commercio già esistenti, quali ad esempio i multiservizi mantenere la diversificazione tra settori d’offerta commerciale (alimentare non alimentare e misto), dove esistente, e garantire una maggiore diversificazione negli altri casi. integrare l'attività commerciale locale nei flussi turistici per poter ampliare la qualità dell'offerta commerciale (orari, apertura, offerta prodotti locali, ecc.) operando in sinergia con le strutture turistiche integrare il settore commerciale con altri settori produttivi: agricoltura, zootecnia, artigianato, turismo. promuovere la filiera di prodotti locali da commercializzare in modo da qualificare l'offerta in termini di specializzazione, tramite promozione di un’offerta relazionata al territorio, (es, prodotti artigianali, agroalimentare locale, tessile, manifatturiero, ecc.) diffondere la vendita dei prodotti tipici locali (agroalimentari) nella grande distribuzione (misto), anche tramite forme apposite di promozione commerciale (es. corner). definire ambiti/macroaree omogenee (per caratteri del paesaggio, per areali di gravitazione dei servizi, per vocazione economica) dare priorità all’utilizzo di insediamenti esistenti, possibilmente già destinati ad aree commerciali infrastrutturate, in modo da ammodernare e 1.1.d V.I.T. Val di 1.3.c 1.7.e X si 5.2.f X si X si X X X Non si 1.4.C X X si si X X X 5.2.a X X X DGP n. 1339 dd.1.7.2013 1.1.c X X Linea strategica DPD COMMERCIALI URBANISTICHE INDIRIZZI / MISURE riferimenti 2.3.a si X X 2.3.b si si X X 2.1.a 2.4.e 5.2.b 5 19. 20. 21. 22. 23. 24. 5.2.d X 2.5.a X si X si X 5.2.e X 5.2.g X 1.4.b X COMMERCIO ALL’INGROSSO 25. censire le aree produttive dismesse o inutilizzabili, al fine del migliore e coordinato funzionamento degli insediamenti produttivi 26. includere nelle attività produttive anche altri tipi di attività che, per tipologia merceologica, attualmente non rientrano (ad es. la produzione di servizi o di beni tecnologici) assieme alla creazione di poli di servizio dedicati 27. specificare la compatibilità del commercio all’ingrosso con le zone individuate al fine dell’insediamento del commercio al dettaglio, qualora esercitato congiuntamente con il commercio al dettaglio stesso; 28. privilegiare il potenziamento dell'esistente piuttosto che la creazione di nuove aree produttive mediante la previsione di aree di eventuale ampliamento delle attività (aree di espansione) da collegare a meccanismi compensativi per contenere il consumo di superfici verdi e produttive 29. localizzare le aree da destinare al commercio all’ingrosso considerando la presenza di infrastrutture di collegamento e dei servizi complementari richiesti, la compatibilità sotto il profilo della tutela ambientale e paesaggistica con i contesti insediati; Linea strategica DPD COMMERCIALI riferimenti URBANISTICHE INDIRIZZI / MISURE 5.2.h 2.4.a X 1.3.d X 8.a X X X V.I.T. Val di Non 18. 5.2.c X DGP n. 1339 dd.1.7.2013 17. riqualificare il patrimonio edilizio esistente e ridurre ulteriore consumo di suolo non edificato privilegiare il mantenimento di previsioni vigenti dei PRG concernenti l’individuazione delle aree destinate all’insediamento delle grandi strutture di vendita individuare posizioni defilate rispetto alle principali visuali panoramiche e, in generale, applicare con rigore i contenuti e le regole definiti dalla carta del paesaggio del PTC prevenire le situazioni di conflittualità attraverso il mantenimento del processo partecipativo istituito in occasione della formazione del PTC, per promuovere iniziative condivise e strategiche per la valorizzazione del territorio e delle sue potenzialità attivare iniziative di formazione e sensibilizzazione dell’imprenditoria local per la diffusione di una cultura del commercio specializzato e radicato rispetto alle risorse locali programmare eventi cadenzati nell’anno, la dove non già in essere, per la promozione commerciale dei centri urbani considerazione dei criteri previsti dall’art. 63 della Legge Urbanistica provinciale, con riferimento alla tutela dagli inquinamenti, alla sicurezza del territorio e all’igiene; facilitare l’accesso rispetto al bacino d'utenza, anche con riferimento alla mobilità ciclo-pedonale, e prossimità alle principali vie di comunicazione e di trasporto pubblico potenziare il sistema dei parcheggi di attestamento sui nodi principali, facilitando le dotazioni infrastrutturali dell’area per la realizzazione di idoneo collegamento alla viabilità principale e per la necessaria dotazione di parcheggi 2.4.e 2.4.c 8.b 6 30. valutare le potenziali economie di scala per le produzioni a biomassa e/o fotovoltaico, con concentrazione su grandi strutture 31. modulare la dimensione delle aree produttive in funzione della dimensione della produzione (fare in modo che le piccole aziende artigiane possano mantenere l'attività in prossimità dei paesi di riferimento per garantire occupazione e residenzialità); 32. mantenere negli strumenti di pianificazione un'adeguata flessibilità, per adattarsi all'evoluzione delle esigenze 33. definire criteri non solo per la localizzazione ma anche per la progettazione architettonica delle strutture produttive per ridurne l'impatto paesaggistico; 34. migliorare l'accessibilità, attraverso la stima dei tempi di attesa e della lunghezza delle code di accumulo, 35. escludere le aree destinate prevalentemente alla residenza dall’insediamento di attività di commercio all’ingrosso relativo a merci ingombranti e che comportano afflussi e movimentazione di mezzi anche pesanti. 36. programmazione di aree di riserva per l'insediamento di nuove attività. X 3.7.c 2.4.b X 1.3.e X 2.4.d X 5.2.i X 8.c X X 2.4.f 7