"Operazione Simone". Arrestato pedofilo a

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"Operazione Simone". Arrestato pedofilo a
"Operazione Simone". Arrestato pedofilo a Trezzano sul Naviglio
Allenatore di pallavolo in diverse squadre locali adescava le sue vittime anche attraverso i social network.
Arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Corsico
Trezzano sul Naviglio, 10 marzo 2012 –
In data odierna, a conclusione di articolata e complessa attività investigativa, il personale della Stazione
Carabinieri di Trezzano Sul Naviglio ha arrestato M. Gianluca, classe 1963, residente in Trezzano Sul
Naviglio, di fatto domiciliato in Sesto San Giovanni, allenatore di pallavolo, pregiudicato, dando esecuzione
ad un provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Milano – Ufficio del Giudice per le Indagini
Preliminari per i reati di atti sessuali con minorenni e pornografia minorile.
Le relative indagini, condotte d’iniziativa dalla Compagnia di Corsico, sono iniziate lo scorso mese di
gennaio, quando dopo una segnalazione, che l’allenatore della squadra di pallavolo femminile del Trezzano
sul Naviglio, tale M. Gianluca, qualche mese prima, era stato già allontanato dalla squadra femminile di
pallavolo del Cesano Boscone (under 12), giacché aveva rivolto delle attenzioni particolari nei confronti di
una giovanissima giocatrice. Per tale motivo, lo stesso soggetto era stato cautelarmente sospeso anche dalla
citata società trezzanese. Da preliminari accertamenti in banca dati, inoltre, sul conto dell'uomo
emergevano diversi precedenti penali per violenza sessuale - atti sessuali con minorenne - corruzione di
minorenne, violenza sessuale aggravata - pornografia minorile, con interdizione perpetua dai pubblici uffici,
da incarichi di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzione o struttura pubblica o
privata frequentata da minori. Nonostante ciò, si accertava che l'individuo, fino al 2011, era riuscito ad
ottenere l’incarico di allenatore in diverse squadre femminili di pallavolo, tra cui l’Audax di Corsico
(squadra femminile under 16), il Cesano Boscone (squadra femminile under 12) e, in ultimo, il citato
Trezzano
Sul
Naviglio.
Si appurava, altresì, che il prefato aveva creato e utilizzato un falso profilo Facebook, con nickname
Simoroller (collegato alla posta elettronica [email protected]), ove si presentava come un ragazzo di
16 anni, solito chattare con ragazze di giovane età. In merito, nel corso delle indagini, si appurava pure che
lo stesso aveva la disponibilità di tre differenti utenze telefoniche cellulari che utilizzava per intrattenere
corrispondenza telefonica con le ragazzine. Nei software di tali telefoni sono state poi trovate pure diverse
fotografie di giovanissime ragazze, tutte di età compresa tra i 13 e i 17 anni, con alcune di loro riprese e
fotografate in atteggiamenti decisamente erotici. Tutte le ragazzine, domiciliate in diverse località italiane,
erano
state
conosciute
tramite
i
social
network
Facebook
o
Netlog.
Nel prosieguo delle indagini, supportate anche da complesse attività tecniche, si scopriva anche un secondo
profilo Facebook, tramite cui il prefato, spacciandosi sempre come un ragazzino di anni 15 e usando il
nickname di “Skizzato” o “Schizzato”, contattava e adescava altre giovanissime minori. Su tale profilo,
inoltre, vi erano pubblicate diverse foto di allenamenti e partite di pallavolo.
In tale fase, si ricostruiva anche il modus operanti utilizzato dal soggetto per adescare le sue vittime: dopo
averle agganciate con banali richieste di amicizia, le invitava a collegarsi in chat attraverso ripetuti squilli
telefonici. Gli squilli avvenivano con cadenza quotidiana, dimostrandosi il mezzo preferito per attuare un
incessante “corteggiamento virtuale” nei confronti delle giovanissime fanciulle, anche attraverso un
profondo coinvolgimento sentimentale, invitandole poi al collegamento in chat o via web. Un modus
operandi caratterizzato da ripetuti incontri virtuali con tali fanciulle, ammaliate da simpatiche ma
ingannevoli attenzioni, essendo queste convinte di relazionarsi con un coetaneo di nome “Simone”.
Decisamente impressionanti sono apparsi la dialettica, il tono della voce, la costante circonvenzione della
vittima e il continuo bombardamento psicologico, fatto di discorsi provocanti e ammalianti, con l’evidente
finalità di indurre le vittime a sottomettersi e assoggettarsi al fantomatico giovane “Simone”, vigliaccamente
interpretato dal prefato pedofilo per ingannare le sue vittime. Grazie ad un linguaggio adolescenziale,
l’indagato riusciva a procurarsi un cospicuo materiale pornografico, da lui poi utilizzato a fini sessuali,
inducendo le sue vittime a praticare giochi autoerotici sul web. Dalla indagini, è emerso chiaramente come
le ragazze, tutte di età compresa tra gli 11 e i 16 anni, siano state indotte a pubblicare immagini di loro
completamente nude, oppure con i seni scoperti, ovvero a mettere in atto diverse pratiche erotiche o forme di
masturbazione riprese tramite webcam, al solo fine di soddisfare l’impulso sessuale dell’indagato.
Le indagini hanno permesso di appurare come l’arrestato si adoperasse nella ricerca di soggetti “deboli”,
facilmente influenzabili; è emersa, altresì, una sua non comune abilità, accortezza e astuzia nel porre in atto
le “richieste ed avance”, con astuti stratagemmi, al fine di carpire la fiducia delle giovanissime e ignare
vittime: l’indagato ha adattato il proprio linguaggio, le espressioni verbali e gli atteggiamenti all’età delle
sue interlocutrici, ghermendo la loro buona fede e riuscendo a spacciarsi per un loro coetaneo. L’uso di un
linguaggio infantile, con terminologia, soprannomi ed appellativi (es. ciccia, amore, cucciola, etc) tipici
dell’età adolescenziale, è stato evidentemente voluto per cercare di comunicare nella stessa maniera, con lo
stesso linguaggio usato dagli adolescenti, denotando una chiara pericolosità sociale.
Nel corso delle indagini, sono state intercettate conversazioni a dir poco imbarazzanti, con le giovani
invitate, e a volte anche obbligate, a toccarsi nelle parti intime e a compiere atti sessuali in proprio.
Nonostante le ragazzine si dimostrassero spesso estranee a tali pratiche, il pedofilo riusciva, in una sorta di
condizionamento psicologico, a indurle e istruirle su cosa fare e sul significato di alcune parole; il
linguaggio, in particolare, diveniva sempre più volgare: dopo una prima fase piuttosto amichevole e
sentimentale, nel prosieguo la dialettica diveniva sempre più violenta, aggressiva e scurrile, costringendo le
vittime
a
ripetere
le
indicibili
volgarità
da
lui
riferite.
Per tale motivo, l'Autorità Giudiziaria ha emesso apposita Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei
confronti del pedofilo, concordando con le risultanze investigative degli investigatori e che oggi hanno
portato al suo arresto, con successivo trasferimento presso la casa Circondariale di Milano San Vittore, dove
rimarrà ristretto a disposizione del Magistrato inquirente.
Vittorio Aggio
Fonte: mi-lorenteggio.com