Aggiornamento Dossier Mezzogiorno

Transcript

Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Aggiornamento dei principali dossier relativi al Mezzogiorno
Num. 2 Feb. 2015
La Commissione europea ha adottato 11 Programmi operativi regionali della programmazione 20142020. Il pacchetto d’investimenti, strategico per l'Italia, ha come obiettivo quello di favorire la crescita
economica aiutando soprattutto le piccole e medie imprese e la creazione di posti del lavoro. Gli 11
programmi realizzeranno un investimento complessivo di 5.518 milioni di euro. I programmi
approvati sono tutti del Centro-Nord: sono ancora in ritardo, infatti, i programmi delle regioni meridionali.
E’ stato approvato anche il programma operativo “Cultura e Sviluppo” 2014 – 2020 cofinanziato dai
fondi comunitari (FESR) e nazionali, per un ammontare complessivo di circa 490,9 milioni di euro, che
vede il MiBACT nel ruolo di amministrazione proponente. Il Programma è destinato alle 5 regioni del
Sud più in ritardo, e per la prima volta si concentra anche sul ruolo dell’impresa culturale.
Mentre i programmi dei Fondi Strutturali sono ormai quasi pronti a prendere il via, sono ancora in fase
di costruzione i criteri della programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione.
L’attivazione efficace di queste risorse, le uniche destinate agli investimenti, assume importanza
sempre maggiore soprattutto al Sud: secondo i dati di contabilità nazionale diffusi dall’ISTAT nel 2013
aumenta il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese. Non a caso , perciò, il CIPE anche prima di
definire tali regole, interviene a stralcio approvando alcuni progetti, come nel caso dell’ultima seduta, al
fine di accelerarne l’utilizzo.
Il rilancio degli investimenti resta, insomma, il principale tema all’ordine del giorno: in un modo o
nell’altro, se ne occupano vari provvedimenti attualmente all’esame, il DL Ilva e il DL Investimenti (sul
piano nazionale) e sul piano europeo il Piano Juncker, che lentamente si va definendo.
1. Fondi strutturali 2014-20: adozione
dei Programmi Operativi
La Commissione europea ha adottato il 13
febbraio scorso, 11 Programmi Operativi
Regionali relativi alla programmazione 20142020 per il Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale (FESR) delle Regioni Piemonte,
Valle d’Aosta, Lombardia, Trento, Bolzano,
Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche,
Umbria, Lazio
I POR adottati realizzeranno un investimento
complessivo di 5,5 miliardi di euro, di cui la
metà derivanti dal cofinanziamento nazionale, e
saranno principalmente orientati a promuovere
la competitività delle piccole e medie imprese,
rafforzare la collaborazione tra ricerca e
imprese, stimolare lo sviluppo tecnologico,
ampliare l'infrastruttura di banda larga e
l'accesso ai relativi servizi.
Sempre con riferimento al FESR, sono ancora
in fase di negoziato con la Commissione
europea i Programmi Operativi Regionali di:
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli
Venezia Giulia, Molise, Puglia, Sardegna,
Sicilia, Veneto.
Sono stati infine approvati due Programmi
Operativi Nazionali FESR: il PON Cultura, di cui
è responsabile il Ministero dei Beni Culturali e
del Turismo, e che destina circa 490 milioni di
euro (di cui 120 derivanti dal cofinanziamento
nazionale) alle Regioni più in ritardo del
Mezzogiorno: il PON Governance e capacità
istituzionale, finanziato dal FESR e FSE, con
una dotazione di 827 milioni di ero, (di cui 243
derivanti dal cofinanziamento nazionale) per
interventi di modernizzazione della PA e
rafforzamento della capacità amministrativa in
tutte le regioni italiane. In particolare, l’Asse III
del Programma è finalizzato al rafforzamento
della governance multilivello nei programmi di
investimento pubblico, anche a partire da
specifici fabbisogni emergenti dai Piani di
Rafforzamento Amministrativo (PRA).
Lo stato di approvazione dei POR a valere sul
Fondo Sociale Europeo (FSE), è in fase più
avanzata. Devono essere ancora approvati
unicamente i Programmi Operativi Regionali
della PA di Bolzano e delle Regioni Calabria,
Campania, Molise e Puglia.
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti,
Caterina Fortuna
1
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Sono stati, inoltre, approvati 5 Programmi
Operativi Nazionali: il PON Inclusione Sociale e
il PON Sistemi di politiche attive per
l'occupazione, a valere sul FSE per tutte le
categorie di regioni, che prevedono un
investimento complessivo rispettivamente di 1,2
e 2,1 miliardi di euro; il PON Iniziativa
Occupazione Giovani, finanziato dall’iniziativa
Garanzia Giovani in tutte le regioni per 1,5
miliardi; il Pon Scuola, finanziato da FSE e
FESR in tutte le Regioni per circa 3 miliardi di
euro.
In totale i Programmi Operativi Nazionali
approvati
realizzano
un
investimento
complessivo di 9,2 miliardi di euro di cui circa
3,5 derivanti dal cofinanziamento nazionale.
Devono ancora essere approvati i Programmi
Operativi Nazionali (destinati alle Regioni del
Mezzogiorno) maggiormente legati al sistema
produttivo, quali il PON Imprese e Competitività
e il PON Ricerca e Innovazione che dovrebbero
realizzare un investimento di circa 2,7 miliardi
(solo quota comunitaria), oltre che il PON Città
Metropolitane, il PON Infrastrutture e Reti e il
PON Legalità.
Per maggiori informazioni cliccare qui.
2. PON Cultura e Sviluppo 2014-2020
Il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del
Turismo (MiBACT) è Amministrazione titolare
del Programma Nazionale Operativo (PON)
“Cultura e Sviluppo” predisposto nell’ambito
della programmazione del Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020 a
beneficio delle “regioni meno sviluppate”
(Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia).
Tra gli obiettivi tematici individuati dall’Accordo
di Partenariato vi è, infatti, quello della
protezione, promozione e sviluppo del
patrimonio
culturale,
considerato
asset
potenzialmente decisivo per lo sviluppo del
Paese, sia in quanto fattore cruciale per la
crescita e la coesione sociale, sia per gli effetti
e le ricadute positive che esso è
potenzialmente in grado di determinare verso
l’industria turistica.
L’obiettivo specifico del PON, le cui risorse
ammontano a 450 milioni di euro (di cui 361
milioni a valere sui Fondi strutturali europei),
consiste nella valorizzazione degli asset
culturali (attrattori) di rilevanza strategica
nazionali nelle cinque Regioni italiane in ritardo
di sviluppo (Basilicata, Calabria, Campania,
Puglia, Sicilia), nell’ottica della loro tutela e
salvaguardia,
attraverso
interventi
di
Febbraio 2015
conservazione e protezione del patrimonio
culturale, cui si affiancano azioni di promozione
e sviluppo dei servizi e delle attività correlate
alla sua fruizione anche attraverso il sostegno
delle imprese della filiera culturale che operano
in tali aree, promuovendo in tal modo sviluppo
economico e competitività dei territori coinvolti .
L’ambito di intervento è costituito dal patrimonio
culturale di eccellenza (musei, monumenti, aree
archeologiche,
beni
architettonici
e
paesaggistici) e potrà essere rappresentato da
un unico attrattore o da più attrattori in
condizioni di prossimità territoriale.
Tre sono i pilastri portanti la strategia del PON:
1) rafforzamento della domanda e dell’offerta di
attrattori culturali di titolarità nazionale e/o
rilevanza strategica localizzati in Basilicata,
Calabria, Campania, Puglia e Sicilia (in
quest’ultimo caso di titolarità regionale) anche
relativamente ai servizi collegati alla loro
fruizione. In termini di risultati attesi si prevede
che l’intervento interessi circa 60 attrattori e
possa incidere sui livelli della domanda di
fruizione generando nel 2023 un incremento
pari circa al 9% nei siti interessati.
2) favorire l’incremento di attività economiche
connesse alle dotazioni culturali per la
definizione di una politica di sostegno alla
competitività delle imprese del settore, inclusi i
profili dell’economia e dell’impresa sociale. La
strategia di intervento adottata dal PON in tale
ambito
si
rivolge
alla
promozione
dell’imprenditorialità del settore delle industrie
culturali e creative, anche in relazione alle aree
di attrazione culturale oggetto di intervento. Si
prevede che il sostegno del PON possa
interessare oltre 1700 imprese, delle quali il
30% del privato sociale, generando oltre 2500
nuovi occupati.
3) miglioramento delle capacità operative dei
soggetti impegnati nell’attuazione del PON,
perseguendo obiettivi di efficienza nei diversi
ambiti interessati (amministrativo-procedurale,
organizzativo, tecnico), favorendo altresì
l’implementazione del piano di rafforzamento
amministrativo, in vista del superamento delle
criticità
del
precedente
ciclo
di
programmazione.
Per approfondimenti cliccare qui.
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti,
Caterina Fortuna
2
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
3. FSC - Fondo sviluppo e Coesione:
aggiornamenti programmatici
La legge di Stabilità 2015 ha determinato la
dotazione del Fondo per lo Sviluppo e la
Coesione (FSC), ovvero delle risorse nazionali
per la politica di coesione, per il ciclo di
programmazione
2014-20,
nella
misura
complessiva di 39 miliardi di euro, da destinarsi
territorialmente secondo la proporzione: 80%
alle aree del Mezzogiorno, 20% alle aree del
Centro Nord e ha disposto una rimodulazione
delle autorizzazioni pluriennali di spesa,
riservandone la gran parte per gli anni 2018 e
successivi.
La stessa legge, inoltre, ha definito una cornice
programmatoria semplificata (rispetto al periodo
2007-13) della programmazione delle risorse
del FSC 2014-2020. Si dispone, infatti, che tale
dotazione sia impiegata per "Obiettivi
Strategici" relativi ad aree tematiche nazionali,
anche legate alla prevista Strategia Nazionale
di Specializzazione intelligente, e alle
programmazioni di settore (trasporti, ambiente,
ICT, ecc.) indicate come condizionalità ex ante
dai regolamenti comunitari. Gli Obiettivi
Strategici sono definiti entro il 31 marzo 2015
dalla Presidenza del Consiglio (PCM), in
collaborazione
con
le
Amministrazioni
interessate e con la Conferenza delle Regioni:
sulla base di questi obiettivi, entro il 30 aprile
2015 il CIPE adotta la ripartizione FSC tra le
aree tematiche individuate.
Entro la stessa data, viene istituita una Cabina
di Regia, composta dalle Amministrazioni
interessate e dalle Regioni, chiamata a definire
Piani Operativi per ciascuna area tematica,
inclusi i singoli interventi, i soggetti attuatori
nazionali e regionali, i tempi di attuazione e i
fabbisogni finanziari. In attesa dell'adozione dei
Piani Operativi, la PCM può proporre al CIPE di
approvare "a stralcio" singoli progetti, che poi
confluiranno nei Piani una volta approvati.
Viene, inoltre, modificato il meccanismo
finanziario di gestione delle risorse: sia il FSC
2014-20 sia le risorse residue 2007-13 vengono
trasferite al Fondo di Rotazione (lo stesso che
garantisce il cofinanziamento dei fondi
strutturali), il quale trasferisce a sua volta alle
amministrazioni i fondi sulla base dello stato di
avanzamento comunicato.
Secondo le informazioni raccolte, la PCM, con
particolare riferimento al Mezzogiorno, si
starebbe orientando verso la definizione di
Obiettivi Strategici legati a specifiche aree
tematiche,
quali:
manifattura,
logistica,
turismo/cultura, agricoltura. I Piani Operativi,
Febbraio 2015
che danno attuazione a tali priorità per il 2015,
da definirsi entro il 30 aprile 2014, dovrebbero
pertanto caratterizzarsi per un approccio
innovativo rispetto alle tradizionali modalità di
utilizzo delle risorse del FSC.
4. Aggiornamento progetti inseriti
nella banca dati Open Coesione
Al 31 ottobre 2014 i progetti presenti su
OpenCoesione sono in totale 856.284. Ai
Programmi Operativi finanziati dai Fondi
Strutturali comunitari si riferiscono 835.988
progetti (56,7 miliardi di euro); 9.000 progetti
riguardano i Programmi del Fondo per lo
Sviluppo e la Coesione (FSC), per un valore di
12,8 miliardi di euro), 4.806 progetti sono
individuati da assegnazioni CIPE a valere sullo
stesso Fondo (11,6 miliardi di euro) e infine,
13.914 progetti sono riconducibili al Piano
d’Azione Coesione (PAC).
Il numero dei progetti pubblicati è aumentato
rispetto al 31 agosto scorso di 19.661 unità: la
variazione è dovuta all’aumento dei progetti dei
Fondi
Strutturali
comunitari
(+16.214),
all’aumento dei progetti FSC in attuazione
(+2.936), all’aumento dei progetti finanziati nei
Programmi PAC (+912) e alla riduzione delle
schede relative ad assegnazioni CIPE (-308), i
cui dati si ritrovano ora nei relativi progetti FSC
in attuazione.
E’ aumentato anche il valore complessivo dei
progetti monitorati sul portale, pari a 2,5 miliardi
di euro, concentrato prevalentemente sui
Programmi Operativi (1,6 miliardi di euro, di cui
0,2 miliardi di euro di aumento è relativo ai
progetti PAC in questi Programmi); 600 milioni
di euro sono relativi ai progetti FSC, mentre
l’aumento relativo ai Programmi PAC è pari a
400 milioni di euro. In termini di pagamenti, nel
corso del bimestre l’incremento complessivo è
stato pari a 2 miliardi di euro.
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti
Caterina Fortuna
3
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Febbraio 2015
Aggiornamento progetti Open Coesione
Programmi
UE FESR
UE FSE
FSC
PAC
Totale
Finanziam.
mln €
42,6
14,2
12,8
Pagamenti
mln €
21,7
10,9
2,2
84,3
35,7
N°
Progetti
95.426
740.562
9.000
13.914
856.284
Fonte: Open Coesione, 24.02.2015
I progetti più rilevanti dal punto di vista
finanziario sono tutti relativi ad infrastrutture,
finanziati nell’ambito di Programmi FSC e FS.
Tra questi, alcuni progetti infrastrutturali di
importo rilevante sono localizzati in Puglia,
Basilicata e Sardegna: in Puglia il Programma
Operativo Nazionale Reti e Mobilità finanzia,
infatti, il progetto “Porto di Taranto - Dragaggio
e cassa di colmata” per 83 milioni di euro; in
Basilicata il progetto “Nuovo Ospedale Unico
per Acuti di Lagonegro (PZ)” vale circa 76
milioni di euro, di cui 45 milioni a valere sul
Fondo Sviluppo e Coesione, assegnati con
delibera CIPE n. 88/2012. Infine, entra sotto la
lente del monitoraggio (come progetto in
attuazione) uno degli interventi sulla Strada
Statale 125, in Sardegna, finanziati con le
delibere CIPE n. 62/2011 e n. 93/2012: si tratta
del “primo lotto primo stralcio” relativo al Tronco
“Tertenia-San Priamo”, dal valore di quasi 60
milioni di euro. Altri 90 milioni di euro finanziano
il secondo stralcio dello stesso lotto, visibili su
OpenCoesione come assegnazioni CIPE.
Per informazioni aggiuntive cliccare qui.
5. Istat: aumenta nel 2013 il divario tra
il Mezzogiorno e il resto del Paese
Sono stati diffusi dall’ISTAT i nuovi dati di
contabilità nazionale (a prezzi correnti) regionali
e provinciali, coerenti con le stime nazionali
pubblicate a settembre 2014. Il Mezzogiorno,
con un livello di Pil pro capite di 17.200 euro,
presenta un differenziale negativo molto ampio.
Il suo livello è inferiore del 45,8% a quello del
Centro-Nord. Nel 2013, infatti, il Pil per abitante
risulta pari a 33.500 euro nel Nord-ovest, a
31.400 euro nel Nord-est e a 29.400 euro nel
Centro. La spesa per consumi finali delle
famiglie a prezzi correnti nel 2013 risulta pari a
18.300 euro per abitante nel Centro-Nord e a
12.500 euro nel Mezzogiorno. Lazio e Sicilia
sono le regioni più terziarizzate, in termini di
incidenza settoriale del valore aggiunto, mentre
Basilicata ed Emilia Romagna sono quelle a
maggiore propensione agricola e industriale Le
province con i più bassi livelli di valore aggiunto
per abitante prodotto sono Medio Campidano e
Agrigento, con circa 12 mila euro, e BarlettaAndria-Trani e Vibo Valentia con meno di 13
mila euro.Tra il 2011 e il 2013 la Lombardia e il
Trentino Alto Adige ottengono le uniche
performance occupazionali positive, mentre
Calabria e il Molise le cadute più ampie (-8%
circa in termini di numero di occupati).
Per approfondimenti cliccare qui.
6. Banche e investimenti: audizione di
Confindustria.
Il 16 febbraio scorso si è svolta l'audizione del
DG di Confindustria Marcella Panucci sul
Decreto Legge su banche e investimenti,
davanti le Commissioni Finanze e Attività
Produttive della Camera.
Nel complesso il giudizio di Confindustria
espresso in quella occasione è stato positivo:
contestualmente, è stato espresso l'auspicio
che l'iter parlamentare sia utilizzato per
rafforzare al massimo la portata del DL,
integrandone i contenuti. L'azione di rilancio
degli investimenti avviata dal Governo deve,
infatti,
proseguire
con
maggiore
determinazione.
Nel corso dell'audizione, è stato, in particolare,
posto l'accento su due questioni che
costituiscono nodi molto critici per il Sistema: da
una parte, i macchinari imbullonati, per i quali è
stato ricordato che la Legge di Stabilità ha
individuato una soluzione fittizia e priva di effetti
pratici positivi per le imprese; dall'altra sono
stati evidenziati i meccanismi dello split
payment e del reverse charge, che rischiano di
drenare liquidità alle imprese e per i quali è
necessario definire appropriati correttivi.
Il testo può essere ulteriormente potenziato
recuperando alcune misure di cui si era
discusso prima dell’approvazione in Consiglio
dei Ministri, in materia di internazionalizzazione
e
innovazione.
Va
inoltre
realizzata
tempestivamente la società di servizio per la
patrimonializzazione e ristrutturazione delle
imprese, con una governance che garantisca la
coerenza delle decisioni di investimento rispetto
agli obiettivi. Tra gli aspetti positivi del decreto il
recepimento, sebbene parziale, della proposta
di Confindustria per valorizzare le PMI
innovative. In particolare, l’audizione ha
sottolineato che la riforma delle banche popolari
va nella giusta direzione perché punta al
rafforzamento patrimoniale del sistema e ad un
nuovo processo di concentrazione. Ma è
fondamentale che da ciò derivino recuperi di
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti,
Caterina Fortuna
4
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
efficienza e redditività che si traducano in
maggiore disponibilità di credito e migliori
condizioni e non come è accaduto in passato
un allontanamento dei centri decisionali dal
territorio, che penalizzerebbe le imprese.
Febbraio 2015

Autorizzazione
del
Commissario
a
contrarre finanziamenti fino a 400 milioni di
euro, assistiti dalla garanzia dello Stato,
per la realizzazione degli investimenti
necessari al risanamento ambientale,
nonché di quelli destinati ad interventi a
favore di ricerca, sviluppo e innovazione,
formazione
e
occupazione.
Il
finanziamento è rimborsato dall'organo
commissariale in prededuzione.

Il commissario straordinario richiede al
potenziale
affittuario
o
acquirente,
contestualmente
alla
presentazione
dell'offerta, la presentazione di un piano
industriale e finanziario nel quale devono
essere indicati gli investimenti, con le
risorse finanziarie necessarie e le relative
modalità di copertura

Non è più necessario il parere
dell’Avvocatura Generale dello Stato e del
Ministero dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare per autorizzare la
transazione con Fintecna;

Il fondo di rotazione per il cofinanziamento
dei fondi strutturali è autorizzato ad
anticipare le somme necessarie a pagare
le multe per la violazione di direttive
europee, salvo la possibilità di rivalersi
sulle amministrazioni interessate;

Il
Programma
per
la
bonifica
l’ambientalizzazione e la riqualificazione
viene concentrato sugli aspetti ambientali:
viene inserito un riferimento alle BAT (best
available
tecnologies)
che
devono
orientare gli investimenti pubblici e privati.
Per il testo dell’Audizione cliccare qui
7. DL ILVA: Principali modifiche
Nel corso dell’esame parlamentare sono state
introdotte alcune significative modifiche al DL
N. 1 del 5 gennaio 2015. Fra le principali si
segnalano:





I crediti anteriori all’ammissione alla
procedura, vantati da piccole e medie
imprese e relativi a prestazioni necessarie
al risanamento ambientale, alla sicurezza,
alla continuità dell’attività degli impianti
produttivi essenziali nonché i crediti
anteriori relativi al risanamento ambientale,
alla sicurezza e all’attuazione degli
interventi in materia di tutela dell'ambiente
e della salute previsti dall’AIA sono
prededucibili. Resta ferma la possibilità per
il Commissario, già prevista dalla Marzano,
di farsi autorizzare dal giudice il pagamento
dei crediti vantati da fornitori strategici, la
cui definizione non viene però modificata;
Per le imprese di autotrasporto e per le
piccole imprese creditrici di ILVA sono
sospesi i termini dei versamenti di tributi
erariali che scadono entro 15 settembre
2015: i tributi devono essere pagati in
unica soluzione entro dicembre;
Sospensione del pagamento della quota
capitale delle rate di mutuo delle PMI
fornitrici per gli anni dal 2015 al 2017;
Accesso al Fondo Centrale di Garanzia per
le PMI creditrici per la fornitura di beni o
servizi connessi al risanamento ambientale
o funzionali alla continuazione dell'attività
con riserva di 35 milioni di euro;
Impiego delle somme sequestrate alla
famiglia Riva, in luogo dell'aumento di
capitale,
per
la
sottoscrizione
di
obbligazioni emesse dalla società in
amministrazione straordinaria. Il credito
derivante
dalla
sottoscrizione
delle
obbligazioni è prededucibile. Le risorse
derivanti sono impiegate in via esclusiva
per l'attuazione delle attività di tutela
ambientale e sanitaria dell'impresa in
amministrazione straordinaria;
Per il testo dell’Audizione cliccare qui
8. CIPE: Esito della seduta del 20
Febbraio 2015
Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC)
Nel corso della seduta deI 20 febbraio scorso, il
Comitato ha preso atto delle rimodulazioni degli
interventi regionali a valere sul Fondo per lo
sviluppo e la coesione 2007-2013 ai sensi del
punto 2.3 della delibera CIPE n. 21/2014, che
prevede che la riassegnazione alle Regioni nell’ambito della programmazione 2014-2020 delle risorse disimpegnate, decurtate del 15%
avvenga a condizione che sia concordato con
la Presidenza del Consiglio un dettagliato
elenco di progetti cantierabili, per i quali le
obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV)
siano assunte entro il 31 dicembre 2015. Le
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti
Caterina Fortuna
5
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
regioni interessate sono: Puglia, Campania,
Basilicata, Sardegna, Sicilia.
Ha inoltre preso atto della riprogrammazione
PAR Liguria a valere sul FSC 2007-2013 ai
sensi del punto 2.1 della delibera CIPE n.
41/2012. Ha poi approvato l’assegnazione in
via definitiva di 127,7 milioni di euro per
l’attuazione del cosiddetto “Piano per il Sulcis” a
valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e
la coesione (FSC) 2007-2013. Infine ha preso
atto dell’informativa del Dipartimento per lo
sviluppo e la coesione economica riguardante i
nuovi riferimenti temporali della spesa della
Regione Campania a valere sulle risorse del
Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) assegnate
con la Delibera del CIPE n. 87 del 3 agosto
2012.
Ambiente e tutela del territorio
Il Comitato ha assegnato 450 milioni di euro, a
valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione 2014 –
2020, per un Piano di interventi di prevenzione
del rischio idrogeologico relativi per aree
metropolitane e urbane con un alto livello di
popolazione esposta al rischio; ha altresì
assegnato 100 milioni di euro al Ministero
dell’Ambiente per finanziare la progettazione di
interventi nello stesso ambito.
Contratti di sviluppo di competenza del Mise
Il Comitato ha infine destinato 250 milioni di
euro per il finanziamento dei Contratti di
sviluppo a valere sulle risorse nazionali del
Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020
nel rispetto del vincolo di ripartizione territoriale
vigente (80% Mezzogiorno e 20% alle regioni
del Centro-Nord).
9. Istat: nota sulla procedura di
individuazione
dei
distretti
industriali
L’Istat ha pubblicato nei giorni scorsi uno studio
che ricostruisce il fenomeno dei distretti
industriali nelle diverse regioni italiane.
A partire dai Sistemi Locali del Lavoro (SLL),
sulla
base
dell’analisi
della
loro
specializzazione produttiva,
l’Istat ha
identificato 141 distretti industriali. Rispetto al
2001, il numero di distretti industriali diminuisce
di 40 unità. I distretti industriali costituiscono
circa un quarto del sistema produttivo del
Paese, sia in termini di numero di SLL (il 23,1%
del totale), sia di addetti (il 24,5% del totale), sia
di unità locali produttive (il 24,4 del totale).
Febbraio 2015
Il maggior numero di distretti (45) è localizzato
al Nord-est, tradizionalmente l’area territoriale
di riferimento del modello distrettuale italiano.
Nel Nord-est oltre due terzi dei SLL
corrispondono a distretti industriali. Il Nordovest presenta 37 distretti (il 58,7% dei propri
SLL) e il Centro 38 (il 71,7%). Nel Sud sono
presenti 17 distretti, concentrati in Puglia (7),
Campania (6) e Abruzzo (4), mentre nelle Isole
sono concentrati unicamente in Sardegna, dove
tutti i sistemi locali manifatturieri hanno le
caratteristiche distrettuali (4).
In dieci anni scende il numero di distretti ma
cresce la loro dimensione. Il decennio
intercensuario 2001/2011 ha risentito della crisi
che, a partire dal 2008, ha investito i sistemi
produttivi dei paesi europei e dell’Italia in
particolare, e i cui effetti si sono fatti sentire
soprattutto sulla riduzione di posti di lavoro.
Nella manifattura il calo di occupazione è stato
rilevante, 919 mila addetti in meno (pari al 19%). I dati dei censimenti del 2001 e del 2011
mettono in luce l’effetto congiunto della crisi e
dello storico processo di terziarizzazione
dell’economia italiana. Entrambi i fenomeni
hanno
contribuito
ad
influenzare
la
configurazione
territoriale
del
modello
distrettuale
italiano,
che,
accanto
al
ridimensionamento del numero di distretti
mostra una maggiore concentrazione nelle aree
del Paese in cui i distretti erano presenti
storicamente.
Distretti industriali per ripartizione geografica*
Ripartizioni
Geografiche
Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud
Isole
Distretti
industriali
37
45
38
17
4
SLL
Manifatturieri
63
67
53
31
6
SLL
Tot.
106
119
105
171
110
* Anno 2011, valori assoluti e valori percentuali
Fonte: Elaborazione Confindustria su dati Istat
Le regioni meridionali con il maggior numero di
addetti manifatturieri operanti nei distretti sono
quelle della direttrice adriatica: la Puglia (con il
2,2%
dell’occupazione
manifatturiera
distrettuale del Paese) e l’Abruzzo (1,6%).
10. Piano d'azione BEI-Comitato delle
Regioni
Garantire la complementarietà tra i fondi
strutturali e di investimento europei 2014-2020
e le risorse mobilitate, nell'ambito del Piano
Juncker, attraverso il Fondo europeo per gli
investimenti strategici. E' l'obiettivo del Piano
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti,
Caterina Fortuna
6
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
d'azione lanciato dalla Banca europea degli
investimenti (BEI) e dal Comitato delle Regioni.
Per coinvolgere gli amministratori locali e
regionali nell'iniziativa ed evitare che, in
assenza di una ripartizione delle risorse
prestabilita, aumenti il divario tra le aree più
svantaggiate e quelle più sviluppate. Il Piano
parte dalla convinzione che il FEIS debba
essere complementare ai fondi europei a
disposizione delle Regioni per il settennato
2014-2020 e che le risorse pubbliche debbano
essere utilizzate in modo innovativo per attivare
strumenti finanziari con effetto moltiplicatore e
non per la semplice concessione di sussidi.
La BEI coopererà con gli Stati membri, le
regioni, le banche nazionali e regionali e gli
investitori privati per garantire “il migliore e più
efficiente uso possibile dei fondi pubblici", a
partire dall'attuazione dei 160 Programmi
operativi nazionali e regionali già approvati
dalla Commissione europea. Gli esperti della
BEI parteciperanno alle commissioni di lavoro
del Comitato delle Regioni, che nella sessione
plenaria di aprile è chiamato ad approvare un
parere sulla governance del FEIS. Una serie di
incontri e forum, a livello europeo e nei singoli
territori, inoltre, contribuiranno a diffondere le
conoscenze sulle possibilità offerte dalla Banca
Europea per gli investimenti.
Per maggiori informazioni cliccare qui
11. Risultati Eurobarometro 2014
Sono stati presentati in questi giorni i risultati
dell’Eurobarometro 2014, sondaggio d’opinione
condotto a novembre 2014 nei 28 paesi membri
dell’Unione Europea (più i 6 paesi candidati)
mediante la somministrazione di 32.500
questionari, di cui circa mille in Italia.
Il rapporto nazionale è declinato sulle dieci
priorità politiche della Commissione Junker,
confluite in 4 filoni prioritari: economia, lavoro e
crescita;
dimensione
esterna
dell’UE;
democrazia; fiducia e comprensione dell’UE.
Febbraio 2015
la principale questione nazionale per il 65%
degli italiani e l’economia per il 42%.
Rispetto alle cause della crisi perdurante, il
63% degli italiani è convinto che l’UE sia
responsabile delle politiche di austerity in
Europa ma, al tempo stesso, gli italiani si
dimostrano favorevoli alle misure attraverso le
quali l’Europa esercita la sua politica
economica. Le riforme sono considerate
importanti dall’88% del campione: in particolare,
per uscire dalla crisi, l’80% degli italiani è
convinto che sia necessario “modernizzare il
mercato del lavoro, con l’obiettivo di aumentare
i livelli di occupazione”. Il 70% degli intervistati
italiani è favorevole all’uso di denaro pubblico
per stimolare gli investimenti privati nell’UE,
mentre, a livello UE, questa percentuale si
abbassa al 61%, ma con molte differenze tra gli
Stati membri: gli inglesi, i francesi e gli spagnoli
sono i meno favorevoli a questo approccio (in
media, il 45% degli intervistati è favorevole).
Tra le misure utili per rilanciare l’economia, i
cittadini italiani segnalano, da un lato l’adozione
di una politica energetica comune a basse
emissioni (71%), e dall’altro la crescita
industriale. Il 58% degli intervistati, infatti,
considera realizzabile l'obiettivo comunitario di
portare il contributo del settore industriale al Pil
europeo al 20% entro il 2020 (la media europea
per tali misure è rispettivamente del 73% e del
51%.
Anche l'economia digitale è considerata una
risorsa importante per i cittadini europei ed
italiani. In Italia il 63% degli intervistati ritiene
importante, per contrastare la crisi guardando al
futuro, che l'Europa sviluppi la sua economia
digitale attraverso il potenziamento di
connessioni internet super veloci.
Per visionare il sondaggio completo, cliccare
qui.
Rispetto al primo filone, la disoccupazione resta
ampiamente il principale problema che l’Italia
ha davanti a sé (è così per circa il 60% degli
intervistati, contro il 45% della media europea)
mentre la situazione economica è la seconda
priorità che emerge dalle risposte degli italiani
(il 37% contro il 24% dell’UE).
In
generale,
rispetto
all’Eurobarometro
realizzato
nella
primavera
2014,
le
preoccupazioni dei cittadini italiani legate alla
disoccupazione e alla situazione economica
sono diminuite. La disoccupazione era, infatti,
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti
Caterina Fortuna
7
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Incentivi e Agevolazioni
Contratti di Sviluppo: Italia si adegua a
norme Ue per aiuti di Stato
Il MISE ha aggiornato le norme sui Contratti di
sviluppo alla luce del nuovo Regolamento
generale di esenzione con il decreto
ministeriale del 9 dicembre 2014 sulla nuova
disciplina
per
la
concessione
delle
agevolazioni del Contratto di Sviluppo, in
conformità con il Regolamento Ue n. 651-2014
(GBER). Il decreto completa il processo di
riforma dei Contratti di sviluppo avviato con il
decreto ministeriale del 14 febbraio 2014,
adeguando lo strumento al regolamento
generale di esenzione, cioè la normativa Ue
che dichiara alcune categorie di aiuti di Stato
compatibili con il mercato interno.
Le principali novità riguardano:
la tipologia dei programmi agevolabili, che ora
sono di tre tipi: sviluppo industriale, tutela
ambientale e sviluppo di attività turistiche
(comprendente anche eventuali attività
commerciali);
la
diminuzione
del
limite
minimo
dell’investimento agevolabile, ora pari a 20
milioni di euro per tutte le tipologie di
programma;
la semplificazione dell’iter procedurale, con
l'eliminazione della doppia presentazione della
documentazione da parte delle imprese
(proposta di massima e, a seguito di una prima
fase istruttoria, proposta definitiva);
la definizione dei tempi e delle modalità per
l’esecuzione delle attività di competenza del
soggetto gestore Invitalia S.p.a. e l’attribuzione
alla stessa Agenzia del compito di approvare il
programma di sviluppo attraverso una propria
deliberazione.
Si ricorda che i Contratti di sviluppo possono
essere proposti da una o più imprese, anche
mediante il ricorso allo strumento del contratto
di rete, e possono riguardare anche la
realizzazione di opere infrastrutturali, materiali
e immateriali, funzionali alle finalità dei
programmi.
Agevolazioni
Le agevolazioni sono concesse in forma di:
 finanziamento agevolato,
 contributo in conto interessi,
 contributo in conto impianti,
 contributo diretto alla spesa.
L'utilizzo delle varie forme di agevolazione e la
loro combinazione sono definiti in fase di
Febbraio 2015
negoziazione sulla base delle caratteristiche
dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.
Procedure
Le domande di agevolazione devono essere
trasmesse a Invitalia, secondo le modalità
indicate nel sito internet dell'Agenzia, a partire
dalla data di apertura dei termini di
presentazione fissata con decreto del Direttore
generale
per
gli
incentivi
alle
imprese.L'istruttoria viene eseguita entro il
termine massimo di 120 giorni dal ricevimento
della domanda, anche mediante una fase di
negoziazione con il soggetto proponente. Al
termine di questa fase, l'Agenzia determina
forma
e
ammontare
massimo
delle
agevolazioni concedibili, approva il programma
di sviluppo e ne comunica l'adozione al
Ministero, alle Regioni e alle Province
autonome interessate. Invitalia trasmette
inoltre
all'impresa
beneficiaria
la
determinazione
di
assegnazione
delle
agevolazioni, che deve essere restituita
debitamente sottoscritta per accettazione.
I programmi devono essere conclusi entro 48
mesi dalla concessione delle agevolazioni.
Per maggiori informazioni cliccare qui
Smart&Start Italia
Dal 16 febbraio 2015 è possibile presentare la
domanda relativa al bando Smart&Start, rivolto
a imprese di piccola dimensione già iscritte
alla sezione speciale del Registro delle
Imprese e/o a team di persone fisiche che
intendono costituire una start-up innovativa in
Italia, anche se residenti all’estero o di
nazionalità straniera.
L’iniziativa finanzia progetti che prevedono
programmi di spesa, di importo compreso tra
100 mila e 1,5 mln di €, per beni di
investimento e/o per costi di gestione. Tra le
voci di spesa ammissibili: - per gli investimenti:
impianti,
macchinari
e
attrezzature
tecnologiche; componenti HW e SW; brevetti,
licenze, knowhow; consulenze; - per la
gestione: personale dipendente e collaboratori;
licenze e diritti per titoli di proprietà industriale;
servizi di accelerazione; canoni di leasing;
interessi su finanziamenti esterni. Le spese
vanno sostenute dopo la presentazione della
domanda ed entro i 2 anni successivi alla
stipula del contratto di finanziamento.
Per maggiori informazioni cliccare qui
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti,
Caterina Fortuna
8
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Febbraio 2015
Stato di attuazione Nuova Sabatini
agevolativa.
Secondo i dati sullo stato di avanzamento
della Legge Sabatini per l’acquisto di beni
strumentali per le Piccole e Medie Imprese, a
gennaio 2015 le prenotazioni hanno raggiunto
complessivamente il valore di 1.458 milioni di
Euro. Di conseguenza il valore del contributo
in conto interessi da parte dello Stato ha
raggiunto, per effetto delle prenotazioni
acquisite, un valore di 110,5 milioni di Euro. In
totale sono stati deliberati finanziamenti per
4.128 iniziative di investimento. La regione con
l’ammontare maggiore di finanziamenti
deliberati è la Lombardia. Fra le regioni del
Mezzogiorno le principali regioni per valore dei
finanziamenti deliberati sono la Campania e la
Sicilia.
Fruizione del credito d'imposta
Per approfondimenti sullo stato di attuazione
cliccare qui
Il credito, si legge nella Circolare n. 5/E-2015,
può essere utilizzato a partire dal 1° gennaio
del secondo periodo di imposta successivo a
quello dell’investimento in tre quote annuali di
pari importo mediante Mod. F24. Quindi, per i
soggetti con periodo d’imposta coincidente con
l’anno solare, nel caso di investimenti effettuati
nel 2014, la prima quota del credito potrà
essere utilizzata a partire dal 1° gennaio 2016,
la seconda quota a partire dal 1° gennaio 2017
e la terza dal 1° gennaio 2018. Il credito
d’imposta viene revocato se i beni oggetto
dell’investimento
agevolato
non
sono
mantenuti nell’impresa almeno fino alla fine del
periodo d’imposta successivo a quello in cui è
stato effettuato l’acquisto.
Per approfondimenti cliccare qui
Credito imposta beni strumentali
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente
fornito alcuni chiarimenti su credito d'imposta
beni strumentali nuovi previsto dal decreto
Competitività (Art.18 dl 91-2014).
Al credito d’imposta non si applica né il tetto di
250mila euro annui, né il limite generale di
compensabilità di 700mila euro previsto per
crediti e contributi.
Il credito d'imposta è riconosciuto, per i
progetti di investimento in beni strumentali
nuovi, compresi nella divisione 28 della tabella
ATECO effettuati tra il 25 giugno 2014 e il 30
giugno 2015 e di importo unitario pari ad
almeno 10mila euro, nella misura del 15%
delle spese sostenute in eccedenza rispetto
alla media degli investimenti in beni
strumentali realizzati nei cinque periodi di
imposta precedenti, con la possibilità di
escludere dal calcolo della media il periodo in
cui l’investimento è stato maggiore. Sono
invece esclusi gli acquisti di beni merce e di
materiali di consumo.
Beneficiari
L’agevolazione si applica a tutti i soggetti
titolari di reddito d’impresa, purché gli
investimenti siano destinati a strutture
produttive ubicate in Italia.Il credito d'imposta
spetta anche ai soggetti che, alla data di
entrata in vigore della norma, avevano iniziato
l’attività da meno di cinque periodi d’imposta e
a quelli che intraprendono l’attività durante il
periodo
di
applicazione
della misura
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti
Caterina Fortuna
9
Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Febbraio 2015
Calendario Iniziative
Fiera Ecobuilt 2015 – Londra, 3-5 Marzo 2015
La fiera rappresenta uno dei maggiori eventi al mondo dedicati al futuro dell'edilizia ecosostenibile,
alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica.
Scadenza adesioni: scaduto
EXPOVINIS SAN PAOLO 2015 – 22-24 aprile 2015
Si tratta del più importante evento enologico in Brasile: nell'ambito del Progetto Export Sud, per le
imprese delle regioni della Convergenza il prezzo di partecipazione è ridotto del 50% rispetto alle
normali condizioni di partecipazione.
Scadenza adesioni: 27 febbraio
FIA –Fiera Internazionale di Algeri – 27 maggio -1 giugno 2015
La Fiera, plurisettoriale, è dedicata ai beni strumentali, di consumo durevoli e di largo consumo.
Trattandosi di una fiera organizzata in un paese dell'area mediterranea, 2/3 dell'area espositiva
dell'Italia sarà dedicata alle aziende delle regioni della Convergenza (Campania, Puglia, Sicilia e
Calabria) che beneficiano di tariffe agevolate, e 1/3 alle aziende di altre regioni italiane
Scadenza adesioni: 27 febbraio
In via di pubblicazione i bandi relativi alla seconda edizione di Export Lab
Per questa seconda annualità sono state introdotte alcune variazioni rispetto alla precedente edizione
del bando, tra cui:
 l'aumento del numero massimo di aziende partecipanti da 25 a 30;
 l'introduzione di una soglia minima di fatturato annuo, quale ulteriore requisito di ammissibilità
al progetto.
Nei prossimi giorni saranno pubblicati i bandi di riferimento
Per prendere visione degli eventi programmati, delle brochure e le schede di adesione delle varie
iniziative in calendario, cliccare qui
A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti,
Caterina Fortuna
10