Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
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Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Aggiornamento dei principali dossier relativi al Mezzogiorno Num. 2 Feb. 2015 La Commissione europea ha adottato 11 Programmi operativi regionali della programmazione 20142020. Il pacchetto d’investimenti, strategico per l'Italia, ha come obiettivo quello di favorire la crescita economica aiutando soprattutto le piccole e medie imprese e la creazione di posti del lavoro. Gli 11 programmi realizzeranno un investimento complessivo di 5.518 milioni di euro. I programmi approvati sono tutti del Centro-Nord: sono ancora in ritardo, infatti, i programmi delle regioni meridionali. E’ stato approvato anche il programma operativo “Cultura e Sviluppo” 2014 – 2020 cofinanziato dai fondi comunitari (FESR) e nazionali, per un ammontare complessivo di circa 490,9 milioni di euro, che vede il MiBACT nel ruolo di amministrazione proponente. Il Programma è destinato alle 5 regioni del Sud più in ritardo, e per la prima volta si concentra anche sul ruolo dell’impresa culturale. Mentre i programmi dei Fondi Strutturali sono ormai quasi pronti a prendere il via, sono ancora in fase di costruzione i criteri della programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione. L’attivazione efficace di queste risorse, le uniche destinate agli investimenti, assume importanza sempre maggiore soprattutto al Sud: secondo i dati di contabilità nazionale diffusi dall’ISTAT nel 2013 aumenta il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese. Non a caso , perciò, il CIPE anche prima di definire tali regole, interviene a stralcio approvando alcuni progetti, come nel caso dell’ultima seduta, al fine di accelerarne l’utilizzo. Il rilancio degli investimenti resta, insomma, il principale tema all’ordine del giorno: in un modo o nell’altro, se ne occupano vari provvedimenti attualmente all’esame, il DL Ilva e il DL Investimenti (sul piano nazionale) e sul piano europeo il Piano Juncker, che lentamente si va definendo. 1. Fondi strutturali 2014-20: adozione dei Programmi Operativi La Commissione europea ha adottato il 13 febbraio scorso, 11 Programmi Operativi Regionali relativi alla programmazione 20142020 per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) delle Regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trento, Bolzano, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio I POR adottati realizzeranno un investimento complessivo di 5,5 miliardi di euro, di cui la metà derivanti dal cofinanziamento nazionale, e saranno principalmente orientati a promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, rafforzare la collaborazione tra ricerca e imprese, stimolare lo sviluppo tecnologico, ampliare l'infrastruttura di banda larga e l'accesso ai relativi servizi. Sempre con riferimento al FESR, sono ancora in fase di negoziato con la Commissione europea i Programmi Operativi Regionali di: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto. Sono stati infine approvati due Programmi Operativi Nazionali FESR: il PON Cultura, di cui è responsabile il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, e che destina circa 490 milioni di euro (di cui 120 derivanti dal cofinanziamento nazionale) alle Regioni più in ritardo del Mezzogiorno: il PON Governance e capacità istituzionale, finanziato dal FESR e FSE, con una dotazione di 827 milioni di ero, (di cui 243 derivanti dal cofinanziamento nazionale) per interventi di modernizzazione della PA e rafforzamento della capacità amministrativa in tutte le regioni italiane. In particolare, l’Asse III del Programma è finalizzato al rafforzamento della governance multilivello nei programmi di investimento pubblico, anche a partire da specifici fabbisogni emergenti dai Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA). Lo stato di approvazione dei POR a valere sul Fondo Sociale Europeo (FSE), è in fase più avanzata. Devono essere ancora approvati unicamente i Programmi Operativi Regionali della PA di Bolzano e delle Regioni Calabria, Campania, Molise e Puglia. A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti, Caterina Fortuna 1 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Sono stati, inoltre, approvati 5 Programmi Operativi Nazionali: il PON Inclusione Sociale e il PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione, a valere sul FSE per tutte le categorie di regioni, che prevedono un investimento complessivo rispettivamente di 1,2 e 2,1 miliardi di euro; il PON Iniziativa Occupazione Giovani, finanziato dall’iniziativa Garanzia Giovani in tutte le regioni per 1,5 miliardi; il Pon Scuola, finanziato da FSE e FESR in tutte le Regioni per circa 3 miliardi di euro. In totale i Programmi Operativi Nazionali approvati realizzano un investimento complessivo di 9,2 miliardi di euro di cui circa 3,5 derivanti dal cofinanziamento nazionale. Devono ancora essere approvati i Programmi Operativi Nazionali (destinati alle Regioni del Mezzogiorno) maggiormente legati al sistema produttivo, quali il PON Imprese e Competitività e il PON Ricerca e Innovazione che dovrebbero realizzare un investimento di circa 2,7 miliardi (solo quota comunitaria), oltre che il PON Città Metropolitane, il PON Infrastrutture e Reti e il PON Legalità. Per maggiori informazioni cliccare qui. 2. PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 Il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) è Amministrazione titolare del Programma Nazionale Operativo (PON) “Cultura e Sviluppo” predisposto nell’ambito della programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020 a beneficio delle “regioni meno sviluppate” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Tra gli obiettivi tematici individuati dall’Accordo di Partenariato vi è, infatti, quello della protezione, promozione e sviluppo del patrimonio culturale, considerato asset potenzialmente decisivo per lo sviluppo del Paese, sia in quanto fattore cruciale per la crescita e la coesione sociale, sia per gli effetti e le ricadute positive che esso è potenzialmente in grado di determinare verso l’industria turistica. L’obiettivo specifico del PON, le cui risorse ammontano a 450 milioni di euro (di cui 361 milioni a valere sui Fondi strutturali europei), consiste nella valorizzazione degli asset culturali (attrattori) di rilevanza strategica nazionali nelle cinque Regioni italiane in ritardo di sviluppo (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), nell’ottica della loro tutela e salvaguardia, attraverso interventi di Febbraio 2015 conservazione e protezione del patrimonio culturale, cui si affiancano azioni di promozione e sviluppo dei servizi e delle attività correlate alla sua fruizione anche attraverso il sostegno delle imprese della filiera culturale che operano in tali aree, promuovendo in tal modo sviluppo economico e competitività dei territori coinvolti . L’ambito di intervento è costituito dal patrimonio culturale di eccellenza (musei, monumenti, aree archeologiche, beni architettonici e paesaggistici) e potrà essere rappresentato da un unico attrattore o da più attrattori in condizioni di prossimità territoriale. Tre sono i pilastri portanti la strategia del PON: 1) rafforzamento della domanda e dell’offerta di attrattori culturali di titolarità nazionale e/o rilevanza strategica localizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia (in quest’ultimo caso di titolarità regionale) anche relativamente ai servizi collegati alla loro fruizione. In termini di risultati attesi si prevede che l’intervento interessi circa 60 attrattori e possa incidere sui livelli della domanda di fruizione generando nel 2023 un incremento pari circa al 9% nei siti interessati. 2) favorire l’incremento di attività economiche connesse alle dotazioni culturali per la definizione di una politica di sostegno alla competitività delle imprese del settore, inclusi i profili dell’economia e dell’impresa sociale. La strategia di intervento adottata dal PON in tale ambito si rivolge alla promozione dell’imprenditorialità del settore delle industrie culturali e creative, anche in relazione alle aree di attrazione culturale oggetto di intervento. Si prevede che il sostegno del PON possa interessare oltre 1700 imprese, delle quali il 30% del privato sociale, generando oltre 2500 nuovi occupati. 3) miglioramento delle capacità operative dei soggetti impegnati nell’attuazione del PON, perseguendo obiettivi di efficienza nei diversi ambiti interessati (amministrativo-procedurale, organizzativo, tecnico), favorendo altresì l’implementazione del piano di rafforzamento amministrativo, in vista del superamento delle criticità del precedente ciclo di programmazione. Per approfondimenti cliccare qui. A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti, Caterina Fortuna 2 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno 3. FSC - Fondo sviluppo e Coesione: aggiornamenti programmatici La legge di Stabilità 2015 ha determinato la dotazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), ovvero delle risorse nazionali per la politica di coesione, per il ciclo di programmazione 2014-20, nella misura complessiva di 39 miliardi di euro, da destinarsi territorialmente secondo la proporzione: 80% alle aree del Mezzogiorno, 20% alle aree del Centro Nord e ha disposto una rimodulazione delle autorizzazioni pluriennali di spesa, riservandone la gran parte per gli anni 2018 e successivi. La stessa legge, inoltre, ha definito una cornice programmatoria semplificata (rispetto al periodo 2007-13) della programmazione delle risorse del FSC 2014-2020. Si dispone, infatti, che tale dotazione sia impiegata per "Obiettivi Strategici" relativi ad aree tematiche nazionali, anche legate alla prevista Strategia Nazionale di Specializzazione intelligente, e alle programmazioni di settore (trasporti, ambiente, ICT, ecc.) indicate come condizionalità ex ante dai regolamenti comunitari. Gli Obiettivi Strategici sono definiti entro il 31 marzo 2015 dalla Presidenza del Consiglio (PCM), in collaborazione con le Amministrazioni interessate e con la Conferenza delle Regioni: sulla base di questi obiettivi, entro il 30 aprile 2015 il CIPE adotta la ripartizione FSC tra le aree tematiche individuate. Entro la stessa data, viene istituita una Cabina di Regia, composta dalle Amministrazioni interessate e dalle Regioni, chiamata a definire Piani Operativi per ciascuna area tematica, inclusi i singoli interventi, i soggetti attuatori nazionali e regionali, i tempi di attuazione e i fabbisogni finanziari. In attesa dell'adozione dei Piani Operativi, la PCM può proporre al CIPE di approvare "a stralcio" singoli progetti, che poi confluiranno nei Piani una volta approvati. Viene, inoltre, modificato il meccanismo finanziario di gestione delle risorse: sia il FSC 2014-20 sia le risorse residue 2007-13 vengono trasferite al Fondo di Rotazione (lo stesso che garantisce il cofinanziamento dei fondi strutturali), il quale trasferisce a sua volta alle amministrazioni i fondi sulla base dello stato di avanzamento comunicato. Secondo le informazioni raccolte, la PCM, con particolare riferimento al Mezzogiorno, si starebbe orientando verso la definizione di Obiettivi Strategici legati a specifiche aree tematiche, quali: manifattura, logistica, turismo/cultura, agricoltura. I Piani Operativi, Febbraio 2015 che danno attuazione a tali priorità per il 2015, da definirsi entro il 30 aprile 2014, dovrebbero pertanto caratterizzarsi per un approccio innovativo rispetto alle tradizionali modalità di utilizzo delle risorse del FSC. 4. Aggiornamento progetti inseriti nella banca dati Open Coesione Al 31 ottobre 2014 i progetti presenti su OpenCoesione sono in totale 856.284. Ai Programmi Operativi finanziati dai Fondi Strutturali comunitari si riferiscono 835.988 progetti (56,7 miliardi di euro); 9.000 progetti riguardano i Programmi del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), per un valore di 12,8 miliardi di euro), 4.806 progetti sono individuati da assegnazioni CIPE a valere sullo stesso Fondo (11,6 miliardi di euro) e infine, 13.914 progetti sono riconducibili al Piano d’Azione Coesione (PAC). Il numero dei progetti pubblicati è aumentato rispetto al 31 agosto scorso di 19.661 unità: la variazione è dovuta all’aumento dei progetti dei Fondi Strutturali comunitari (+16.214), all’aumento dei progetti FSC in attuazione (+2.936), all’aumento dei progetti finanziati nei Programmi PAC (+912) e alla riduzione delle schede relative ad assegnazioni CIPE (-308), i cui dati si ritrovano ora nei relativi progetti FSC in attuazione. E’ aumentato anche il valore complessivo dei progetti monitorati sul portale, pari a 2,5 miliardi di euro, concentrato prevalentemente sui Programmi Operativi (1,6 miliardi di euro, di cui 0,2 miliardi di euro di aumento è relativo ai progetti PAC in questi Programmi); 600 milioni di euro sono relativi ai progetti FSC, mentre l’aumento relativo ai Programmi PAC è pari a 400 milioni di euro. In termini di pagamenti, nel corso del bimestre l’incremento complessivo è stato pari a 2 miliardi di euro. A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti Caterina Fortuna 3 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Febbraio 2015 Aggiornamento progetti Open Coesione Programmi UE FESR UE FSE FSC PAC Totale Finanziam. mln € 42,6 14,2 12,8 Pagamenti mln € 21,7 10,9 2,2 84,3 35,7 N° Progetti 95.426 740.562 9.000 13.914 856.284 Fonte: Open Coesione, 24.02.2015 I progetti più rilevanti dal punto di vista finanziario sono tutti relativi ad infrastrutture, finanziati nell’ambito di Programmi FSC e FS. Tra questi, alcuni progetti infrastrutturali di importo rilevante sono localizzati in Puglia, Basilicata e Sardegna: in Puglia il Programma Operativo Nazionale Reti e Mobilità finanzia, infatti, il progetto “Porto di Taranto - Dragaggio e cassa di colmata” per 83 milioni di euro; in Basilicata il progetto “Nuovo Ospedale Unico per Acuti di Lagonegro (PZ)” vale circa 76 milioni di euro, di cui 45 milioni a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, assegnati con delibera CIPE n. 88/2012. Infine, entra sotto la lente del monitoraggio (come progetto in attuazione) uno degli interventi sulla Strada Statale 125, in Sardegna, finanziati con le delibere CIPE n. 62/2011 e n. 93/2012: si tratta del “primo lotto primo stralcio” relativo al Tronco “Tertenia-San Priamo”, dal valore di quasi 60 milioni di euro. Altri 90 milioni di euro finanziano il secondo stralcio dello stesso lotto, visibili su OpenCoesione come assegnazioni CIPE. Per informazioni aggiuntive cliccare qui. 5. Istat: aumenta nel 2013 il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese Sono stati diffusi dall’ISTAT i nuovi dati di contabilità nazionale (a prezzi correnti) regionali e provinciali, coerenti con le stime nazionali pubblicate a settembre 2014. Il Mezzogiorno, con un livello di Pil pro capite di 17.200 euro, presenta un differenziale negativo molto ampio. Il suo livello è inferiore del 45,8% a quello del Centro-Nord. Nel 2013, infatti, il Pil per abitante risulta pari a 33.500 euro nel Nord-ovest, a 31.400 euro nel Nord-est e a 29.400 euro nel Centro. La spesa per consumi finali delle famiglie a prezzi correnti nel 2013 risulta pari a 18.300 euro per abitante nel Centro-Nord e a 12.500 euro nel Mezzogiorno. Lazio e Sicilia sono le regioni più terziarizzate, in termini di incidenza settoriale del valore aggiunto, mentre Basilicata ed Emilia Romagna sono quelle a maggiore propensione agricola e industriale Le province con i più bassi livelli di valore aggiunto per abitante prodotto sono Medio Campidano e Agrigento, con circa 12 mila euro, e BarlettaAndria-Trani e Vibo Valentia con meno di 13 mila euro.Tra il 2011 e il 2013 la Lombardia e il Trentino Alto Adige ottengono le uniche performance occupazionali positive, mentre Calabria e il Molise le cadute più ampie (-8% circa in termini di numero di occupati). Per approfondimenti cliccare qui. 6. Banche e investimenti: audizione di Confindustria. Il 16 febbraio scorso si è svolta l'audizione del DG di Confindustria Marcella Panucci sul Decreto Legge su banche e investimenti, davanti le Commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera. Nel complesso il giudizio di Confindustria espresso in quella occasione è stato positivo: contestualmente, è stato espresso l'auspicio che l'iter parlamentare sia utilizzato per rafforzare al massimo la portata del DL, integrandone i contenuti. L'azione di rilancio degli investimenti avviata dal Governo deve, infatti, proseguire con maggiore determinazione. Nel corso dell'audizione, è stato, in particolare, posto l'accento su due questioni che costituiscono nodi molto critici per il Sistema: da una parte, i macchinari imbullonati, per i quali è stato ricordato che la Legge di Stabilità ha individuato una soluzione fittizia e priva di effetti pratici positivi per le imprese; dall'altra sono stati evidenziati i meccanismi dello split payment e del reverse charge, che rischiano di drenare liquidità alle imprese e per i quali è necessario definire appropriati correttivi. Il testo può essere ulteriormente potenziato recuperando alcune misure di cui si era discusso prima dell’approvazione in Consiglio dei Ministri, in materia di internazionalizzazione e innovazione. Va inoltre realizzata tempestivamente la società di servizio per la patrimonializzazione e ristrutturazione delle imprese, con una governance che garantisca la coerenza delle decisioni di investimento rispetto agli obiettivi. Tra gli aspetti positivi del decreto il recepimento, sebbene parziale, della proposta di Confindustria per valorizzare le PMI innovative. In particolare, l’audizione ha sottolineato che la riforma delle banche popolari va nella giusta direzione perché punta al rafforzamento patrimoniale del sistema e ad un nuovo processo di concentrazione. Ma è fondamentale che da ciò derivino recuperi di A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti, Caterina Fortuna 4 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno efficienza e redditività che si traducano in maggiore disponibilità di credito e migliori condizioni e non come è accaduto in passato un allontanamento dei centri decisionali dal territorio, che penalizzerebbe le imprese. Febbraio 2015 Autorizzazione del Commissario a contrarre finanziamenti fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato, per la realizzazione degli investimenti necessari al risanamento ambientale, nonché di quelli destinati ad interventi a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, formazione e occupazione. Il finanziamento è rimborsato dall'organo commissariale in prededuzione. Il commissario straordinario richiede al potenziale affittuario o acquirente, contestualmente alla presentazione dell'offerta, la presentazione di un piano industriale e finanziario nel quale devono essere indicati gli investimenti, con le risorse finanziarie necessarie e le relative modalità di copertura Non è più necessario il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per autorizzare la transazione con Fintecna; Il fondo di rotazione per il cofinanziamento dei fondi strutturali è autorizzato ad anticipare le somme necessarie a pagare le multe per la violazione di direttive europee, salvo la possibilità di rivalersi sulle amministrazioni interessate; Il Programma per la bonifica l’ambientalizzazione e la riqualificazione viene concentrato sugli aspetti ambientali: viene inserito un riferimento alle BAT (best available tecnologies) che devono orientare gli investimenti pubblici e privati. Per il testo dell’Audizione cliccare qui 7. DL ILVA: Principali modifiche Nel corso dell’esame parlamentare sono state introdotte alcune significative modifiche al DL N. 1 del 5 gennaio 2015. Fra le principali si segnalano: I crediti anteriori all’ammissione alla procedura, vantati da piccole e medie imprese e relativi a prestazioni necessarie al risanamento ambientale, alla sicurezza, alla continuità dell’attività degli impianti produttivi essenziali nonché i crediti anteriori relativi al risanamento ambientale, alla sicurezza e all’attuazione degli interventi in materia di tutela dell'ambiente e della salute previsti dall’AIA sono prededucibili. Resta ferma la possibilità per il Commissario, già prevista dalla Marzano, di farsi autorizzare dal giudice il pagamento dei crediti vantati da fornitori strategici, la cui definizione non viene però modificata; Per le imprese di autotrasporto e per le piccole imprese creditrici di ILVA sono sospesi i termini dei versamenti di tributi erariali che scadono entro 15 settembre 2015: i tributi devono essere pagati in unica soluzione entro dicembre; Sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo delle PMI fornitrici per gli anni dal 2015 al 2017; Accesso al Fondo Centrale di Garanzia per le PMI creditrici per la fornitura di beni o servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell'attività con riserva di 35 milioni di euro; Impiego delle somme sequestrate alla famiglia Riva, in luogo dell'aumento di capitale, per la sottoscrizione di obbligazioni emesse dalla società in amministrazione straordinaria. Il credito derivante dalla sottoscrizione delle obbligazioni è prededucibile. Le risorse derivanti sono impiegate in via esclusiva per l'attuazione delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria; Per il testo dell’Audizione cliccare qui 8. CIPE: Esito della seduta del 20 Febbraio 2015 Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) Nel corso della seduta deI 20 febbraio scorso, il Comitato ha preso atto delle rimodulazioni degli interventi regionali a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 ai sensi del punto 2.3 della delibera CIPE n. 21/2014, che prevede che la riassegnazione alle Regioni nell’ambito della programmazione 2014-2020 delle risorse disimpegnate, decurtate del 15% avvenga a condizione che sia concordato con la Presidenza del Consiglio un dettagliato elenco di progetti cantierabili, per i quali le obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV) siano assunte entro il 31 dicembre 2015. Le A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti Caterina Fortuna 5 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno regioni interessate sono: Puglia, Campania, Basilicata, Sardegna, Sicilia. Ha inoltre preso atto della riprogrammazione PAR Liguria a valere sul FSC 2007-2013 ai sensi del punto 2.1 della delibera CIPE n. 41/2012. Ha poi approvato l’assegnazione in via definitiva di 127,7 milioni di euro per l’attuazione del cosiddetto “Piano per il Sulcis” a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2007-2013. Infine ha preso atto dell’informativa del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica riguardante i nuovi riferimenti temporali della spesa della Regione Campania a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) assegnate con la Delibera del CIPE n. 87 del 3 agosto 2012. Ambiente e tutela del territorio Il Comitato ha assegnato 450 milioni di euro, a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione 2014 – 2020, per un Piano di interventi di prevenzione del rischio idrogeologico relativi per aree metropolitane e urbane con un alto livello di popolazione esposta al rischio; ha altresì assegnato 100 milioni di euro al Ministero dell’Ambiente per finanziare la progettazione di interventi nello stesso ambito. Contratti di sviluppo di competenza del Mise Il Comitato ha infine destinato 250 milioni di euro per il finanziamento dei Contratti di sviluppo a valere sulle risorse nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 nel rispetto del vincolo di ripartizione territoriale vigente (80% Mezzogiorno e 20% alle regioni del Centro-Nord). 9. Istat: nota sulla procedura di individuazione dei distretti industriali L’Istat ha pubblicato nei giorni scorsi uno studio che ricostruisce il fenomeno dei distretti industriali nelle diverse regioni italiane. A partire dai Sistemi Locali del Lavoro (SLL), sulla base dell’analisi della loro specializzazione produttiva, l’Istat ha identificato 141 distretti industriali. Rispetto al 2001, il numero di distretti industriali diminuisce di 40 unità. I distretti industriali costituiscono circa un quarto del sistema produttivo del Paese, sia in termini di numero di SLL (il 23,1% del totale), sia di addetti (il 24,5% del totale), sia di unità locali produttive (il 24,4 del totale). Febbraio 2015 Il maggior numero di distretti (45) è localizzato al Nord-est, tradizionalmente l’area territoriale di riferimento del modello distrettuale italiano. Nel Nord-est oltre due terzi dei SLL corrispondono a distretti industriali. Il Nordovest presenta 37 distretti (il 58,7% dei propri SLL) e il Centro 38 (il 71,7%). Nel Sud sono presenti 17 distretti, concentrati in Puglia (7), Campania (6) e Abruzzo (4), mentre nelle Isole sono concentrati unicamente in Sardegna, dove tutti i sistemi locali manifatturieri hanno le caratteristiche distrettuali (4). In dieci anni scende il numero di distretti ma cresce la loro dimensione. Il decennio intercensuario 2001/2011 ha risentito della crisi che, a partire dal 2008, ha investito i sistemi produttivi dei paesi europei e dell’Italia in particolare, e i cui effetti si sono fatti sentire soprattutto sulla riduzione di posti di lavoro. Nella manifattura il calo di occupazione è stato rilevante, 919 mila addetti in meno (pari al 19%). I dati dei censimenti del 2001 e del 2011 mettono in luce l’effetto congiunto della crisi e dello storico processo di terziarizzazione dell’economia italiana. Entrambi i fenomeni hanno contribuito ad influenzare la configurazione territoriale del modello distrettuale italiano, che, accanto al ridimensionamento del numero di distretti mostra una maggiore concentrazione nelle aree del Paese in cui i distretti erano presenti storicamente. Distretti industriali per ripartizione geografica* Ripartizioni Geografiche Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Distretti industriali 37 45 38 17 4 SLL Manifatturieri 63 67 53 31 6 SLL Tot. 106 119 105 171 110 * Anno 2011, valori assoluti e valori percentuali Fonte: Elaborazione Confindustria su dati Istat Le regioni meridionali con il maggior numero di addetti manifatturieri operanti nei distretti sono quelle della direttrice adriatica: la Puglia (con il 2,2% dell’occupazione manifatturiera distrettuale del Paese) e l’Abruzzo (1,6%). 10. Piano d'azione BEI-Comitato delle Regioni Garantire la complementarietà tra i fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 e le risorse mobilitate, nell'ambito del Piano Juncker, attraverso il Fondo europeo per gli investimenti strategici. E' l'obiettivo del Piano A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti, Caterina Fortuna 6 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno d'azione lanciato dalla Banca europea degli investimenti (BEI) e dal Comitato delle Regioni. Per coinvolgere gli amministratori locali e regionali nell'iniziativa ed evitare che, in assenza di una ripartizione delle risorse prestabilita, aumenti il divario tra le aree più svantaggiate e quelle più sviluppate. Il Piano parte dalla convinzione che il FEIS debba essere complementare ai fondi europei a disposizione delle Regioni per il settennato 2014-2020 e che le risorse pubbliche debbano essere utilizzate in modo innovativo per attivare strumenti finanziari con effetto moltiplicatore e non per la semplice concessione di sussidi. La BEI coopererà con gli Stati membri, le regioni, le banche nazionali e regionali e gli investitori privati per garantire “il migliore e più efficiente uso possibile dei fondi pubblici", a partire dall'attuazione dei 160 Programmi operativi nazionali e regionali già approvati dalla Commissione europea. Gli esperti della BEI parteciperanno alle commissioni di lavoro del Comitato delle Regioni, che nella sessione plenaria di aprile è chiamato ad approvare un parere sulla governance del FEIS. Una serie di incontri e forum, a livello europeo e nei singoli territori, inoltre, contribuiranno a diffondere le conoscenze sulle possibilità offerte dalla Banca Europea per gli investimenti. Per maggiori informazioni cliccare qui 11. Risultati Eurobarometro 2014 Sono stati presentati in questi giorni i risultati dell’Eurobarometro 2014, sondaggio d’opinione condotto a novembre 2014 nei 28 paesi membri dell’Unione Europea (più i 6 paesi candidati) mediante la somministrazione di 32.500 questionari, di cui circa mille in Italia. Il rapporto nazionale è declinato sulle dieci priorità politiche della Commissione Junker, confluite in 4 filoni prioritari: economia, lavoro e crescita; dimensione esterna dell’UE; democrazia; fiducia e comprensione dell’UE. Febbraio 2015 la principale questione nazionale per il 65% degli italiani e l’economia per il 42%. Rispetto alle cause della crisi perdurante, il 63% degli italiani è convinto che l’UE sia responsabile delle politiche di austerity in Europa ma, al tempo stesso, gli italiani si dimostrano favorevoli alle misure attraverso le quali l’Europa esercita la sua politica economica. Le riforme sono considerate importanti dall’88% del campione: in particolare, per uscire dalla crisi, l’80% degli italiani è convinto che sia necessario “modernizzare il mercato del lavoro, con l’obiettivo di aumentare i livelli di occupazione”. Il 70% degli intervistati italiani è favorevole all’uso di denaro pubblico per stimolare gli investimenti privati nell’UE, mentre, a livello UE, questa percentuale si abbassa al 61%, ma con molte differenze tra gli Stati membri: gli inglesi, i francesi e gli spagnoli sono i meno favorevoli a questo approccio (in media, il 45% degli intervistati è favorevole). Tra le misure utili per rilanciare l’economia, i cittadini italiani segnalano, da un lato l’adozione di una politica energetica comune a basse emissioni (71%), e dall’altro la crescita industriale. Il 58% degli intervistati, infatti, considera realizzabile l'obiettivo comunitario di portare il contributo del settore industriale al Pil europeo al 20% entro il 2020 (la media europea per tali misure è rispettivamente del 73% e del 51%. Anche l'economia digitale è considerata una risorsa importante per i cittadini europei ed italiani. In Italia il 63% degli intervistati ritiene importante, per contrastare la crisi guardando al futuro, che l'Europa sviluppi la sua economia digitale attraverso il potenziamento di connessioni internet super veloci. Per visionare il sondaggio completo, cliccare qui. Rispetto al primo filone, la disoccupazione resta ampiamente il principale problema che l’Italia ha davanti a sé (è così per circa il 60% degli intervistati, contro il 45% della media europea) mentre la situazione economica è la seconda priorità che emerge dalle risposte degli italiani (il 37% contro il 24% dell’UE). In generale, rispetto all’Eurobarometro realizzato nella primavera 2014, le preoccupazioni dei cittadini italiani legate alla disoccupazione e alla situazione economica sono diminuite. La disoccupazione era, infatti, A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti Caterina Fortuna 7 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Incentivi e Agevolazioni Contratti di Sviluppo: Italia si adegua a norme Ue per aiuti di Stato Il MISE ha aggiornato le norme sui Contratti di sviluppo alla luce del nuovo Regolamento generale di esenzione con il decreto ministeriale del 9 dicembre 2014 sulla nuova disciplina per la concessione delle agevolazioni del Contratto di Sviluppo, in conformità con il Regolamento Ue n. 651-2014 (GBER). Il decreto completa il processo di riforma dei Contratti di sviluppo avviato con il decreto ministeriale del 14 febbraio 2014, adeguando lo strumento al regolamento generale di esenzione, cioè la normativa Ue che dichiara alcune categorie di aiuti di Stato compatibili con il mercato interno. Le principali novità riguardano: la tipologia dei programmi agevolabili, che ora sono di tre tipi: sviluppo industriale, tutela ambientale e sviluppo di attività turistiche (comprendente anche eventuali attività commerciali); la diminuzione del limite minimo dell’investimento agevolabile, ora pari a 20 milioni di euro per tutte le tipologie di programma; la semplificazione dell’iter procedurale, con l'eliminazione della doppia presentazione della documentazione da parte delle imprese (proposta di massima e, a seguito di una prima fase istruttoria, proposta definitiva); la definizione dei tempi e delle modalità per l’esecuzione delle attività di competenza del soggetto gestore Invitalia S.p.a. e l’attribuzione alla stessa Agenzia del compito di approvare il programma di sviluppo attraverso una propria deliberazione. Si ricorda che i Contratti di sviluppo possono essere proposti da una o più imprese, anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete, e possono riguardare anche la realizzazione di opere infrastrutturali, materiali e immateriali, funzionali alle finalità dei programmi. Agevolazioni Le agevolazioni sono concesse in forma di: finanziamento agevolato, contributo in conto interessi, contributo in conto impianti, contributo diretto alla spesa. L'utilizzo delle varie forme di agevolazione e la loro combinazione sono definiti in fase di Febbraio 2015 negoziazione sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento. Procedure Le domande di agevolazione devono essere trasmesse a Invitalia, secondo le modalità indicate nel sito internet dell'Agenzia, a partire dalla data di apertura dei termini di presentazione fissata con decreto del Direttore generale per gli incentivi alle imprese.L'istruttoria viene eseguita entro il termine massimo di 120 giorni dal ricevimento della domanda, anche mediante una fase di negoziazione con il soggetto proponente. Al termine di questa fase, l'Agenzia determina forma e ammontare massimo delle agevolazioni concedibili, approva il programma di sviluppo e ne comunica l'adozione al Ministero, alle Regioni e alle Province autonome interessate. Invitalia trasmette inoltre all'impresa beneficiaria la determinazione di assegnazione delle agevolazioni, che deve essere restituita debitamente sottoscritta per accettazione. I programmi devono essere conclusi entro 48 mesi dalla concessione delle agevolazioni. Per maggiori informazioni cliccare qui Smart&Start Italia Dal 16 febbraio 2015 è possibile presentare la domanda relativa al bando Smart&Start, rivolto a imprese di piccola dimensione già iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese e/o a team di persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa in Italia, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera. L’iniziativa finanzia progetti che prevedono programmi di spesa, di importo compreso tra 100 mila e 1,5 mln di €, per beni di investimento e/o per costi di gestione. Tra le voci di spesa ammissibili: - per gli investimenti: impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche; componenti HW e SW; brevetti, licenze, knowhow; consulenze; - per la gestione: personale dipendente e collaboratori; licenze e diritti per titoli di proprietà industriale; servizi di accelerazione; canoni di leasing; interessi su finanziamenti esterni. Le spese vanno sostenute dopo la presentazione della domanda ed entro i 2 anni successivi alla stipula del contratto di finanziamento. Per maggiori informazioni cliccare qui A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti, Caterina Fortuna 8 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Febbraio 2015 Stato di attuazione Nuova Sabatini agevolativa. Secondo i dati sullo stato di avanzamento della Legge Sabatini per l’acquisto di beni strumentali per le Piccole e Medie Imprese, a gennaio 2015 le prenotazioni hanno raggiunto complessivamente il valore di 1.458 milioni di Euro. Di conseguenza il valore del contributo in conto interessi da parte dello Stato ha raggiunto, per effetto delle prenotazioni acquisite, un valore di 110,5 milioni di Euro. In totale sono stati deliberati finanziamenti per 4.128 iniziative di investimento. La regione con l’ammontare maggiore di finanziamenti deliberati è la Lombardia. Fra le regioni del Mezzogiorno le principali regioni per valore dei finanziamenti deliberati sono la Campania e la Sicilia. Fruizione del credito d'imposta Per approfondimenti sullo stato di attuazione cliccare qui Il credito, si legge nella Circolare n. 5/E-2015, può essere utilizzato a partire dal 1° gennaio del secondo periodo di imposta successivo a quello dell’investimento in tre quote annuali di pari importo mediante Mod. F24. Quindi, per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, nel caso di investimenti effettuati nel 2014, la prima quota del credito potrà essere utilizzata a partire dal 1° gennaio 2016, la seconda quota a partire dal 1° gennaio 2017 e la terza dal 1° gennaio 2018. Il credito d’imposta viene revocato se i beni oggetto dell’investimento agevolato non sono mantenuti nell’impresa almeno fino alla fine del periodo d’imposta successivo a quello in cui è stato effettuato l’acquisto. Per approfondimenti cliccare qui Credito imposta beni strumentali L’Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito alcuni chiarimenti su credito d'imposta beni strumentali nuovi previsto dal decreto Competitività (Art.18 dl 91-2014). Al credito d’imposta non si applica né il tetto di 250mila euro annui, né il limite generale di compensabilità di 700mila euro previsto per crediti e contributi. Il credito d'imposta è riconosciuto, per i progetti di investimento in beni strumentali nuovi, compresi nella divisione 28 della tabella ATECO effettuati tra il 25 giugno 2014 e il 30 giugno 2015 e di importo unitario pari ad almeno 10mila euro, nella misura del 15% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con la possibilità di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore. Sono invece esclusi gli acquisti di beni merce e di materiali di consumo. Beneficiari L’agevolazione si applica a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, purché gli investimenti siano destinati a strutture produttive ubicate in Italia.Il credito d'imposta spetta anche ai soggetti che, alla data di entrata in vigore della norma, avevano iniziato l’attività da meno di cinque periodi d’imposta e a quelli che intraprendono l’attività durante il periodo di applicazione della misura A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti Caterina Fortuna 9 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Febbraio 2015 Calendario Iniziative Fiera Ecobuilt 2015 – Londra, 3-5 Marzo 2015 La fiera rappresenta uno dei maggiori eventi al mondo dedicati al futuro dell'edilizia ecosostenibile, alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica. Scadenza adesioni: scaduto EXPOVINIS SAN PAOLO 2015 – 22-24 aprile 2015 Si tratta del più importante evento enologico in Brasile: nell'ambito del Progetto Export Sud, per le imprese delle regioni della Convergenza il prezzo di partecipazione è ridotto del 50% rispetto alle normali condizioni di partecipazione. Scadenza adesioni: 27 febbraio FIA –Fiera Internazionale di Algeri – 27 maggio -1 giugno 2015 La Fiera, plurisettoriale, è dedicata ai beni strumentali, di consumo durevoli e di largo consumo. Trattandosi di una fiera organizzata in un paese dell'area mediterranea, 2/3 dell'area espositiva dell'Italia sarà dedicata alle aziende delle regioni della Convergenza (Campania, Puglia, Sicilia e Calabria) che beneficiano di tariffe agevolate, e 1/3 alle aziende di altre regioni italiane Scadenza adesioni: 27 febbraio In via di pubblicazione i bandi relativi alla seconda edizione di Export Lab Per questa seconda annualità sono state introdotte alcune variazioni rispetto alla precedente edizione del bando, tra cui: l'aumento del numero massimo di aziende partecipanti da 25 a 30; l'introduzione di una soglia minima di fatturato annuo, quale ulteriore requisito di ammissibilità al progetto. Nei prossimi giorni saranno pubblicati i bandi di riferimento Per prendere visione degli eventi programmati, delle brochure e le schede di adesione delle varie iniziative in calendario, cliccare qui A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti, Caterina Fortuna 10