Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
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Aggiornamento Dossier Mezzogiorno
Aggiornamento dei principali dossier relativi al Mezzogiorno Num. 10 Ott. 2015 Approda in questi giorni al Senato il testo definitivo della Legge di Stabilità 2016. Nel giudizio di Confindustria si tratta di una manovra che segna una svolta importante, perché contiene misure importanti per la competitività delle imprese, ma che risulta carente proprio sugli interventi per il Mezzogiorno, soprattutto alla luce dei più recenti dati forniti dalla Svimez. Nel 2015 il Pil italiano dovrebbe crescere dello 0,8%, risultato del +1% del Centro-Nord e del timidissimo +0,1% del Sud. Se confermata, si tratta della prima variazione positiva di prodotto del Sud da sette anni a questa parte. Secondo Svimez, la crescita è trainata dall’andamento positivo dei consumi. Proseguono però le diseguaglianze di reddito tra Nord e Sud dell’Italia, mentre migliora l’export. Questi primi segnali dovrebbero essere rafforzati, prima di tutto sostenendo la ripresa degli investimenti delle imprese. L’onere di sostenere la crescita economica al Sud resta soprattutto sulle spalle della politica di coesione e dei fondi strutturali europei, i cui interventi della programmazione 2014-20 stanno ora prendendo il via. Per facilitarne l’utilizzo, ha tenuto la sua prima riunione il 20 ottobre a Bruxelles il Gruppo di alto livello sulla semplificazione, avviato dalla Commissione a luglio. L'obiettivo del gruppo, composto da 12 esperti di alto livello con esperienza sui fondi europei, è facilitare l'accesso ai Fondi strutturali e d'investimento europei, ridurne gli oneri per i beneficiari, migliorare le modalità con cui Stati membri e regioni investono e gestiscono i fondi della politica di coesione dell'UE. Alle stesse risorse guarda anche il Governo. Nel mese di ottobre si sono svolti a Palazzo Chigi gli incontri del Sottosegretario De Vincenti con le Amministrazioni del Mezzogiorno per l’elaborazione dei Patti per lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno, durante i quali è stato avviato il confronto per definire gli interventi prioritari per la ripresa economica e sociale dei territori meridionali: i fondi strutturali sembrano essere componente rilevante dell’operazione che il Governo intende metter in campo, soprattutto utilizzando la clausola di flessibilità sugli investimenti. 1. Legge di Stabilità e Mezzogiorno Lo scorso 15 ottobre è stata approvato dal Governo il DdL Stabilità 2016. Confindustria ha espresso sul provvedimento un giudizio nel complesso positivo, poiché contiene alcune misure prioritarie come la decontribuzione per i neoassunti, i superammortamenti e la detassazione del salario di produttività. Come anticipato, è stata inoltre risolta l'annosa questione dei macchinari imbullonati. Appare, invece, lacunoso il capitolo sul Mezzogiorno. Nonostante gli annunci dei mesi scorsi, non sono infatti previsti interventi destinati al rilancio degli investimenti privati nelle regioni meridionali, né sotto forma di strumenti di incentivazione, come il Credito d’imposta per gli investimenti proposto da Confindustria, né sotto forma di misure fiscali come ad es. l’anticipazione della riduzione IRES che era stata ventilata nelle scorse settimane. Per il rilancio del Mezzogiorno si punta soprattutto sulla accelerazione della spesa cofinanziata da fondi strutturali della programmazione 2014-20, grazie al ricorso alla cosiddetta Clausola sugli investimenti pubblici: ovvero la possibilità di uno sforamento del Patto di Stabilità e Crescita europeo, con una deviazione temporanea dal percorso di convergenza di 0,3% del PIL, relativa a progetti cofinanziati dalla Ue in alcuni ambiti: Fondi strutturali europei della programmazione 2014-20, inclusi i progetti della Youth Employment Initiative; da notare che, secondo la relazione tecnica, il Governo italiano avrebbe intenzione di negoziare con la CE la possibilità di ricomprendere in tali progetti anche quelli (da finanziare con il solo cofinanziamento nazionale) avviati nel precedente ciclo di programmazione e non completati. A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Laura Concetti, Caterina Fortuna, Francesco Ungaro 1 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Connecting Europe Facility e investimenti nelle reti Trans-europee; Progetti di investimento cofinanziati dal Fondo Europeo per gli investimenti strategici. Secondo il Governo, una parte rilevante di questa spesa, che vale nel complesso circa 11 miliardi di euro, di cui circa 5 di cofinanziamento nazionale, riguarderebbe le regioni meridionali, per un valore stimato di circa 7 miliardi di euro: le risorse dovrebbero essere incluse in “Patti”, con ciascuna Regione meridionale e con le principali Città metropolitane del Sud, che dovrebbero indicarne tempi e modi di utilizzo, affiancandovi altresì la quota nazionale di risorse. Si evidenzia, tuttavia, come ciò non comporti la previsione di stanziamenti aggiuntivi per il Mezzogiorno. L’intervento consisterebbe, pertanto, in una forte accelerazione nella realizzazione degli investimenti cofinanziati dai Programmi Operativi del nuovo ciclo di programmazione, comportando una adeguata selezione dei progetti ed un opportuno rafforzamento delle amministrazioni coinvolte. Si segnala, a tale proposito, che il DdL autorizza l’affidamento alla Cassa Depositi e Prestiti di compiti di esecuzione degli strumenti finanziari destinatari di fondi strutturali. Analogamente, le Regioni sono autorizzate a costituire “articolazioni organizzative” con propria autonomia gestionale e contabile, con conti di tesoreria unica, per facilitare l’utilizzo dei fondi strutturali europei. L’accelerazione della spesa dei fondi strutturali, peraltro, genera un effetto di contenimento degli stanziamenti nazionali per la politica di coesione: nel complesso, il FSC (principale fonte nazionale per il finanziamento degli interventi infrastrutturali, per l’80% destinato al Mezzogiorno) dispone infatti di 3,2 miliardi di competenza per il 2016 e di soli 2,5 miliardi di cassa. La grande maggioranza delle risorse del FSC (oltre 30 miliardi di euro) è posizionata, infatti, negli anni 2019 e successivi. Sempre per il FSC, restano ancora non assegnati residui per oltre 12 miliardi di €. Viene altresì previsto un intervento aggiuntivo per interventi sulla c.d. Terra dei Fuochi (150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017), ed è previsto un finanziamento in favore di Matera capitale europea della Cultura 2019, pari a 28 milioni di euro in 4 anni. Sul fronte del rilancio degli investimenti pubblici, invece, è previsto un allentamento del Patto di Ottobre 2015 Stabilità per i Comuni, che avranno maggiori possibilità di spesa per circa 1 miliardo di euro nel 2016, grazie all’introduzione dell’obbligo di pareggio di bilancio e il superamento del Patto di Stabilità interno. Inoltre, per il 2016, le spese per edilizia scolastica di Province e Comuni sono escluse dal pareggio per un valore di 500 milioni di euro, ma l’esclusione è subordinata al riconoscimento dei margini di flessibilità legati all’emergenza immigrazione. Con riferimento alle Regioni, per gli anni 2016-2019 il loro concorso viene definito con Intesa Stato Regioni: dal pareggio di bilancio delle Regioni si stimano viceversa, minori spese per 1,8 miliardi di euro. Alle Regioni a statuto ordinario è inoltre attribuito un contributo per ridurre il debito per complessivi 1,3 miliardi. Per quanto riguarda ILVA l’organo commissariale è autorizzato a contrarre, con il sistema bancario, prestiti garantiti dallo Stato per 800 milioni di euro. Inoltre, la durata della gestione commissariale per aziende di rilevanza strategica nazionale (come appunto ILVA) viene prorogata a quattro anni. Viene autorizzato l’utilizzo di fondi strutturali per migliorare la capacità amministrativa dell’Agenzia per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata: per il sostegno alle stesse aziende, viene creato un Fondo per l’accesso al credito, con una dotazione di 10 milioni di euro, che alimenta apposite sezioni del Fondo Centrale di Garanzia (3 milioni di euro annui) e del Fondo Crescita Sostenibile (7 milioni annui). E’ infine prevista la possibilità di destinare eventuali risorse non impegnate per Zone Franche Urbane (ZFU) al finanziamento di nuovi interventi da riservare alle Zone localizzate in regioni non “Convergenza”, dunque non nelle regioni meridionali maggiormente in ritardo. 2. Patti per il Sud, De Vincenti incontra i rappresentanti del Mezzogiorno Dal 24 settembre al 14 ottobre il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha incontrato diversi amministratori comunali e regionali (Abruzzo, Molise, Basilicata Campania, Bari, Puglia, Calabria, Sicilia, Catania, Palermo, Sardegna, Cagliari.) per approfondire i contenuti nel quadro dell’elaborazione del Masterplan per il Mezzogiorno. All’ordine del giorno degli incontri anche l’utilizzo dei Fondi Europei della Programmazione 2007-13 e il loro pieno assorbimento entro il 31 dicembre 2015. A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 2 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Ottobre 2015 Nel corso delle riunioni, molto operative, è stata fatta una ricognizione dei problemi delle città e discussi gli interventi fondamentali per la ripresa economica e sociale dei territori. Sono state inoltre individuate le priorità sulle quali le amministrazioni delle Città Metropolitane e le Regioni devono puntare per accompagnare la ripresa. L’obiettivo è quello di arrivare entro fine anno alla stesura del Masterplan per il rilancio del Sud. approvati. Questo gruppo ha il coordinamento tra i livelli nazionali e regionali sugli obiettivi tematici del FSE. E’ organizzato in tre sottogruppi relativi all’OT8, OT9 e OT10. Durante il dibattito è stata condivisa l’opportunità di creare due ulteriori sottocomitati di natura trasversale, uno relativo alle tematiche del Mezzogiorno ed un secondo relativo a tematiche di governance dei programmi (monitoraggio e valutazione). Nelle prossime settimane pertanto, sono previsti nuovi appuntamenti per approfondire ulteriormente i contenuti del Patto. Relativamente all’attuazione dell’Accordo di Partenariato e all’avvio della programmazione 2014-20, dopo l’approvazione del programma plurifondo della Calabria e del PON Legalità, il rimanente PO FESR della Campania è stato presentato alla CE intorno alla metà di ottobre e dovrebbe essere approvato entro la fine dell’anno. Nello stesso periodo dovrebbe essere presentato alla Commissione Europea un nuovo Programma Operativo Nazionale “Iniziativa PMI” (riservato alle regioni del Mezzogiorno) che avrà una dotazione di circa 100 milioni di euro, derivanti dal PON Imprese e Competitività (e altrettanti del FSC), per il supporto alle piccole e medie imprese mediante un migliore accesso al credito. Per maggiori informazioni cliccare qui 3. Prima riunione del Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento dell'attuazione dei Programmi Operativi 2014-2020 Lo scorso 12 ottobre si è tenuta la prima riunione del Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento dell'attuazione dei PO dei fondi strutturali 20142020. Il Comitato è composto da tutte le Autorità di Gestione titolari dei Programmi, sia centrali sia regionali, e dai rappresentanti del partenariato economico e sociale e svolge le funzioni di sostegno per l’attuazione strategica dell’Accordo di Partenariato, con un ruolo di coordinamento, accompagnamento e sorveglianza della politica di coesione: è coordinato e presieduto dal Capo Dipartimento per le politiche di coesione e dal Direttore dell’Agenzia per la coesione territoriale. Nel corso dei lavori, sono stati forniti aggiornamenti sulla governance della politica di coesione, sullo stato di avanzamento della programmazione, sulle modalità di funzionamento del Comitato. In primo luogo, è in fase di definizione il completamento dell’assetto di governance del Dipartimento per le politiche di coesione e dell’Agenzia per la Coesione territoriale. Nel 2016 è prevista l’entrata a regime del nuovo assetto organizzativo. Il 5 ottobre scorso è stata inviata alla PCM la proposta di piano di lavoro triennale dell’Agenzia della Coesione territoriale. E’ stata quindi presentata la bozza di regolamento interno del Comitato, che prevede, tra le modalità di lavoro, l’articolazione in sottocomitati tematici o settoriali per il coordinamento e l’approfondimento di tematiche specifiche. Il sottocomitato Risorse Umane è già stato costituito per poter seguire i Programmi Operativi afferenti al FSE, già tutti Rispetto ai 47 programmi operativi previsti dall’Accordo di partenariato, sono stati già costituiti 19 Comitati di Sorveglianza (di cui 16 già insediati). E’ in fase di chiusura anche la definizione delle condizionalità ex ante, previste dai regolamenti europei, la cui sussistenza è condizione per l’accesso ai fondi, mentre, parallelamente all’adozione dei vari Programmi Operativi, si è andata definendo l’approvazione dei PRA (Piani di Rafforzamento Amministrativo) per i quali è stato costituito un Comitato di indirizzo presso la PCM e una segreteria tecnica del Comitato, per l’orientamento e il monitoraggio dell’efficace attuazione dei piani. 4. Approvati ulteriori Programmi 20142020 La Commissione europea ha adottato nei giorni scorsi, il Programma Operativo 2014-2020 della Calabria: si tratta di un investimento complessivo di €2,37 miliardi, di cui €1,78 miliardi stanziati dall'UE attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il Fondo Sociale Europeo (FSE) e il 25% rimanente derivante dal cofinanziamento nazionale. Il programma si concentra su tre priorità: 1. rafforzare l’occupazione e la crescita della A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 3 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Ottobre 2015 regione, 2. preservare l’ambiente e 3. promuovere l’inclusione sociale e professionale. ciascuna con due bandi pubblicati, e la Sardegna con un bando pubblicato. E’ stato approvato, inoltre, il Programma Operativo Nazionale Legalità 2014-2020, con un valore di oltre 377,6 milioni €, di cui 283 milioni € provenienti dal FESR e dal FSE ed è finalizzato ad aggredire le cause “eccezionali”, riconducibili al forte radicamento della criminalità organizzata, che rischiano di vanificare le politiche di coesione territoriale e gli investimenti pubblici per la crescita del Mezzogiorno. Il PON interessa in particolare le regioni meno sviluppate. Per maggiori informazioni, cliccare qui. Il programma mira a promuovere un’amministrazione pubblica più moderna e trasparente e a favorire l'inclusione sociale di migranti legali, richiedenti asilo e dei gruppi vulnerabili nelle regioni meno sviluppate d'Italia. Approvato anche il Programma di Cooperazione transfrontaliero IPA-Adriatico, che rappresenta la continuazione del Programma transfrontaliero adriatico 20002006, pur avendo una diversa connotazione territoriale: oltre alle province adriatiche italiane, sono considerati eleggibili territori di Slovenia, Grecia oltre che di Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania e Serbia (solo per progetti di cooperazione istituzionale). Il programma IPA-Adriatico si pone l'obiettivo di dare continuità alla fase 2000-2006 rafforzando la cooperazione e lo sviluppo sostenibile della regione Adriatica attraverso la realizzazione di iniziative riferite ai tre assi prioritari: cooperazione economica, sociale e istituzionale; risorse naturali e culturali e prevenzione dei rischi; accessibilità e reti. Per il territorio italiano il Programma è finanziato per l’85% da fondi comunitari (FESR e IPA) e per il restante 15% da fondi nazionali. 5. Avvio programmazione 2014-20: sintesi dei bandi pubblicati Secondo una ricerca dell'Osservatorio Sole24Ore-Gruppo Class, dopo quasi un anno dall'inizio della nuova programmazione 2014-20 sono stati pubblicati 103 bandi, di cui circa il 20% in anticipazione di risorse cioè utilizzando risorse regionali proprie in attesa dell'approvazione del Programma Operativo Regionale. I bandi pubblicati attivano circa 1,6 miliardi di euro in circa 15 regioni italiane. Tra le regioni del Mezzogiorno, i bandi sono stati pubblicati da Puglia, Basilicata e Sicilia 6. High Level Group Simplification: prima riunione Il 20 ottobre scorso si è tenuta a Bruxelles la prima riunione del Gruppo di alto livello sulla semplificazione, avviato dalla Commissione EU nel mese di luglio. Il presidente del gruppo, l'ex Vicepresidente della Commissione Siim Kallas, e i membri di nuova nomina hanno incontrato Kristalina Georgieva, Vicepresidente della Commissione e responsabile del Bilancio; Corina Creţu, Commissaria per la Politica regionale e Marianne Thyssen, Commissaria per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori. In linea con l'iniziativa "Bilancio dell'UE incentrato sui risultati" e con gli sforzi della Commissione per "legiferare meglio", lo scopo del gruppo è ridurre l'onere amministrativo per i beneficiari dei cinque Fondi strutturali e d'investimento europei. Il Gruppo, che è composto da dodici esperti di alto livello, scelti sulla base della loro esperienza sui fondi europei, avrà anche l'occasione di incontrare i rappresentanti di altre istituzioni dell'UE per affrontare la sfida della semplificazione da tutte le prospettive. Il lavoro del gruppo è parte di un'iniziativa più ampia voluta dal commissario Creţu e dalla Direzione generale per la politica urbana, per migliorare il modo in cui gli Stati membri e le regioni investono e gestiscono i fondi della politica di coesione. Nel corso del primo anno di attività, il Gruppo avrà il compito di individuare i nodi amministrativi per l'accesso ai fondi strutturali nonché di promuovere le buone pratiche nei seguenti settori: aumentare l'utilizzo di procedure on-line ("ecoesione") e di modi più semplici per rimborsare i costi facilitare l'accesso ai finanziamenti per le PMI affrontare la pratica "goldplating", dove vengono aggiunti ulteriori requisiti o ostacoli amministrativi a livello nazionale o regionale. Il Gruppo dovrà inoltre monitorare l'andamento degli Stati membri nell’ adozione delle misure di semplificazione dei fondi UE e dei regolamenti 2014-2020. Nel 2017 Il gruppo di alto livello si concentrerà anche sul quadro post-2020 e la sua relazione finale sarà uno dei capisaldi della riflessione della Commissione sul futuro della A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 4 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno politica di coesione. Come ribadito dal Commissario Cretu, l’esperienza e il lavoro del Gruppo saranno preziosi per trovare soluzioni concrete per i beneficiari dei fondi, e per vedere più velocemente il loro impatto in termini di crescita e posti di lavoro. L'incontro del 20 ottobre ha già stabilito una chiara tabella di marcia con finalità precise da raggiungere nei prossimi due anni. Per maggiori approfondimenti cliccare qui 7. Open Days Politica di Coesione 2015 Durante gli Open days 2015 si è tenuta la RegioStars Award Ceremony, manifestazione in cui vengono premiati da otto anni i migliori progetti di sviluppo regionale, scelti da una giuria di esperti indipendenti tra quelli segnalati ogni anno dalle Autorità di gestione dei programmi. I progetti premiati quest’anno sono stati quattro, in una rosa di 17 finalisti selezionati tra i 143 progetti candidati: tra di essi, per la prima volta un Programma italiano, a cui è andato il premio per la categoria “Crescita inclusiva: integrare nella società i soggetti a rischio di esclusione” è andato al progetto “Diritti a scuola”, della Regione Puglia, cofinanziato dal FESR. Il progetto ha fornito assistenza specifica, didattica, psicologica, motivazionale e opera di mediazione culturale e dialogo agli studenti più a rischio in età dai 6 a i 15 anni e alle loro famiglie. 50.000 studenti (il 30% della popolazione scolastica delle scuole partecipanti) e 10.000 famiglie hanno beneficiato del progetto, che ha prodotto risultati concreti lusinghieri nella riduzione del tasso di abbandono scolastico, passato dal 30,3% (nel 2003) al 19,9% (nel 2013). 8. Fondi Ue - in Italia frodi e irregolarità in calo nel 2014: I casi riguardano fondi strutturali, Politica agricola comune e risorse Ue per la pesca In controtendenza rispetto all'aumento dei casi di irregolarità e frodi ai danni del bilancio Ue registrato in Europa nel 2014, lo scorso anno le segnalazioni che hanno riguardato l’Italia sono diminuite del 5%, mentre gli importi indebitamente erogati sono scesi del 13% rispetto al 2013. Questo è quanto emerge dall’ultima relazione dell’Ufficio europeo antifrode nei confronti dell'Unione europea. Nella classifica stilata dall’ Ottobre 2015 COLAF, l'Italia è settima per entità degli importi coinvolti in condotte fraudolente, con circa 98 milioni di euro, dopo Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania e Grecia. Rispetto al 2013, il rapporto registra per l'Italia una riduzione del 13% del valore di frodi e irregolarità, mentre le segnalazioni di condotte sospette sono passate da 805 a 763. In linea generale, invece, nel 2014 peggiora la performance europea, che vede le segnalazioni salire da 8.235 a 9.920 e gli importi aumentare da circa 1,6 a oltre 2,1 miliardi di euro. Frodi e irregolarità riguardano tanto i fondi della Politica di coesione, quindi le risorse dei fondi strutturali FESR e FSE, quanto la Politica agricola comune e il Fondo europeo per la pesca. In particolare, i dati sui fondi strutturali, fanno registrare un miglioramento con il passaggio dai 383 casi del 2013, per un importo di oltre 62 milioni, ai 280 casi, per un valore di 58,8 milioni, del 2014. In aumento, invece, i casi riferiti ai fondi della PAC - passati, tra il 2013 e il 2014, da 376 a 478 - anche se diminuiscono gli importi coinvolti: dai 44,09 milioni del 2013 ai 38,88 del 2014. Più modeste le cifre nel settore della pesca, con 5 casi e 0,39 milioni di euro nel 2014, contro i 21 casi e 7,43 milioni del 2013. Per leggere la relazione COLAF cliccare qui 9. Rapporto SVIMEZ 2015: il Pil del Sud torna a salire dopo 7 anni, c'è un timido +0,1% Il 27 ottobre è stato presentato il Rapporto SVIMEZ 2015 sull’economia del Mezzogiorno. Il rapporto quantifica per il PIL italiano nel 2015 una crescita intorno allo 0.8%, con differenze a livello territoriale che rimangono rilevanti, sintetizzabili con un +1% al Centro-Nord e di appena +0,1% al Sud. Per il Mezzogiorno, le stime sono dunque di una bassa crescita, ma rappresentano comunque una inversione di tendenza dopo anni di caduta continua: soprattutto in considerazione del fatto che tale ripresa sarà ancora più marcata nel 2016, anno in cui dovrebbe registrarsi un incremento del Prodotto Interno Lordo pari a +1,3% su base nazionale (+1,5% del Centro-Nord e un +0,7% del Sud). Le analisi della SVIMEZ mostrano un Paese a due velocità. La ricchezza al Sud è A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 5 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno meno uniformemente distribuita rispetto al resto del Paese. Inoltre, in proporzione, ad aumentare maggiormente al Sud è stata la cd. “povertà assoluta”, che nel 2013 ha raggiunto un preoccupante 10,6%. Se segnali positivi vengono dal lato occupazione – nel 2015 si stanno creando più posti di lavoro al Sud che al Nord e in particolare nel II trimestre del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, gli occupati crescono al Sud di 120 mila unità (+2,1%) e di 60 mila unità nel Centro-Nord (+0,4%), a preoccupare è il crollo degli investimenti fissi lordi (-38% dall’inizio della crisi) e il calo sensibile degli investimenti pubblici. Particolarmente marcato è stato il calo degli investimenti nell’industria in senso stretto (-57,9%) dall’inizio della crisi. Fra le proposte avanzate nel rapporto si segnalano: la proroga nel Mezzogiorno anche per il 2016 dell’esonero dal pagamento dei contributi INPS a carico del datore di lavoro per i nuovi assunti a tempo indeterminato; l’introduzione di misure di contrasto alla povertà nelle famiglie a rischio; l’attuazione di una nuova politica industriale di rilancio per il Sud; la creazione di una Zona Economica Speciale nel porto di Gioia Tauro. Per approfondimenti e visionare il Rapporto cliccare qui 10. TARANTO – 800 milioni per fare ripartire l’economia Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha annunciato che il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), lo strumento che individua, dettaglia e monitoragli interventi di riqualificazione e di sviluppo del territorio di Taranto, vale circa 800 milioni di euro. Il Contratto deve essere ora all’esame del CIPE che, sulla base di un atto del Governo, darà l’ok ai finanziamenti e li assegnerà a ciascun intervento. Una probabile suddivisione dovrebbe essere: 380 milioni per il sistema portuale, di cui 200 alla piastra logistica e 150 alla realizzazione di nuovi moli, poco più di 200 per il completamento dell’ospedale, 91 milioni per le bonifiche, 89 milioni per l’edilizia abitativa e la riqualificazione del quartiere Tamburi e del centro storico, 30 milioni per altre infrastrutture. Per maggiori informazioni cliccare qui Ottobre 2015 11. Crisi aziendali: 24 accordi firmati al MiSE nel primo semestre: 11 nel Mezzogiorno E’ stato pubblicato il 2° Rapporto sulla gestione delle crisi aziendali redatto dall’Unità Gestione Vertenze del Mise, che documenta l’attività svolta nella prima parte del 2015, in cui una specifica attenzione è dedicata alle aziende con attività produttive al Sud. Da gennaio a giugno 2015 i tavoli attivi (per tavoli attivi si intendono quelli per i quali nei 12 mesi precedenti è stata effettuata almeno una riunione plenaria) sono 154, in particolare sono cresciuti i tavoli di crisi delle aziende di medie dimensione (26, nel semestre precedente erano 22). Altro punto da segnalare è una crescente presenza ai tavoli di confronto di aziende che svolgono attività di “componentistica elettronica”, passati da 8 a 11, e di “chimica e petrolchimica” passati da 10 a 13. Si tratta di due settori ad elevato contenuto tecnologico, sia di prodotto che di processo. In totale sono stati sottoscritti 24 accordi aziendali sia aziendali che territoriali, che hanno consentito ad aziende strategiche per il Paese di continuare a produrre in Italia grazie a operazioni di riorganizzazione, ristrutturazione, ingresso di nuovi investitori finanziari. Di questi 24 accordi, 11 hanno riguardato imprese del Sud o con presenza di unità produttive nelle Regioni meridionali: tutti gli accordi hanno consentito di evitare che le imprese cessassero la loro attività; in alcuni casi è stato anche possibile definire progetti industriali nuovi o di consolidamento che danno prospettive occupazionali di lungo periodo. La maggior parte degli accordi sono stati sottoscritti da tutte le Organizzazioni Sindacali e dalle Istituzioni direttamente interessate. Guardando alla ripartizione dei tavoli di confronto per Regione (tenendo conto del fatto che in molti tavoli sono coinvolte più Regioni) la Campania è al 4° posto per numero di presenze ai tavoli (20) seguita dalla Puglia (16). Ultime due Regioni sono Calabria e Molise, con meno di 5 tavoli ciascuna. Per approfondimenti cliccare qui 12. Export dei distretti industriali: Sud +11,6% Sono stati diffusi i dati del Rapporto “Monitor dei Distretti” curato da Intesa San Paolo: l’export meridionale cresce e anche in modo significativo. Infatti, i distretti del Mezzogiorno A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 6 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno hanno registrato un valore delle merci esportate di 5,7 miliardi di euro nel I semestre 2015. L’incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è dell’11,6% e supera quello del CentroNord (5%), inoltre, tutte le Regioni del Mezzogiorno hanno registrato un andamento positivo sui mercati esteri. In particolare, i contributi maggiori a tale incremento sono arrivati dalla Puglia (ortofrutta e meccatronica) e dalla Campania (filiera alimentare e distretto moda). Bene anche la Sicilia (distretti dell’ortofrutta e quello dei vini e dei liquori). Nel complesso comunque, il settore che ha trainato le esportazioni nei distretti del Mezzogiorno è stato l’agroalimentare. Al contrario, hanno riportato un valore negativo alcuni distretti della filiera della pelle, tra cui le calzature del Napoletano e del Nord-Barese. Per maggiori informazioni cliccare qui 13. Pubblicato il 3° Rapporto Trimestrale 2015 sulle Start Up Il MiSE ha pubblicato online un aggiornamento al 30 settembre sulle Start Up: a quella data, risultano iscritte al Registro per le imprese 4.704 aziende di nuova costituzione, dato in aumento di 456 unità rispetto alla fine di giugno (+11,8%). Sotto il profilo settoriale, il 72,3% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione software e consulenza informatica, 29,8%; attività di R&S, 15,4%; attività dei servizi d’informazione, 8,2%), il 18,8% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,9%; fabbricazione di macchinari, 3,4%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2,2%); il 4,2% delle startup opera nel commercio. Il peso delle nuove imprese innovative sulle società di capitali del comparto è più elevato della media (pari allo 0,31%) nei servizi alle imprese (0,96%) e nell’industria in senso stretto (0,39%). In particolare, si evidenzia che il 21% delle società di capitali che operano nelle attività di R&S sono startup innovative; rilevante è anche la quota di startup innovative fra le società dei servizi di produzione di software (5,8%). Se, in valore assoluto la Lombardia è la regione che ospita il numero maggiore di startup innovative (1.018, pari al 21,6% del totale), bisogna scendere al 7° posto per trovare la Ottobre 2015 prima regione meridionale, la Campania, con sole 273 (il 5,8% sul totale). Segue la Sicilia con 221 start up. Alla coda della classifica Basilicata e Molise, rispettivamente con 30 e 19 startup. Per quanto riguarda, invece, il dettaglio provinciale, nella classifica delle prime 10 province solo due sono meridionali: Napoli e Bari, rispettivamente al 4° e 10° posto. 14. Chiusura progetto SMEDIS- Sviluppo competitivo del Mezzogiorno attraverso il Dialogo Sociale Lo scorso 30 settembre si è tenuta presso la LUISS Guido Carli, la giornata conclusiva del Progetto SMEDIS –. Il Progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e realizzato da SFC e dalle aree di Confindustria interessate, ha portato avanti in soli quattro mesi un fitto programma di formazione volto all’accrescimento delle competenze e delle capacità professionali di 77 responsabili e referenti di 25 associazioni territoriali di Confindustria delle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, impegnati nei processi di contrattazione e partenariato locale, connessi sia alle politiche del lavoro che alle politiche industriali e di sviluppo. Sono stati realizzati due incontri “in plenaria”, a Roma e a Bruxelles, in cui è stato affrontato il tema del dialogo sociale attraverso le testimonianze di rappresentanti istituzionali nazionali ed europei, e diversi incontri in ognuna delle quattro regioni interessate, con lo scopo di approfondire le modalità di coinvolgimento delle rappresentanze degli interessi in un’ottica territoriale e da cui sono scaturite le riflessioni per la successiva realizzazione dei project work regionali. I project work sviluppati nelle varie regioni dai partecipanti, hanno riguardato: Sicilia: Competitività delle imprese e capitale umano: la sfida della governance: la partecipazione attiva ai processi partenariali di programmazione e sorveglianza dei PO regionali. Calabria: Piano Export Calabria (PEC) Favorire un percorso di internazionalizzazione delle imprese calabresi nell’ambito del POR Calabria 2014-2020. Welfare territoriale e Contrattazione decentrata: un modello di relazioni industriali Campania: Aree di Sviluppo Industriale: dai Consorzi ASI ai Condomini industriali: il A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 7 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno ruolo delle rappresentanze imprenditoriali nell’ambito della nuova programmazione regionale dei Fondi Strutturali Europei. Puglia: La dimensione aziendale come fattore di sviluppo del territorio: il ruolo delle rappresentanze imprenditoriali nell'ambito della nuova programmazione regionale dei Fondi strutturali europei: la crescita dimensionale delle imprese, vincoli e strumenti Il lavoro nelle quattro realtà regionali, finalizzato all’elaborazione del project work, ha permesso la costruzione di una prima ipotesi di modello comune di riferimento per i progetti di sviluppo competitivo del Mezzogiorno, applicabile alle progettualità delle singole Associazioni di Confindustria in tema di sviluppo economico. A partire dalle analisi e di alcune criticità specifiche presenti sul territorio (individuate anche attraverso il coinvolgimento attivo delle imprese operanti sul territorio stesso), i partecipanti al percorso formativo hanno proposto azioni necessarie per superare ciascuna di tali criticità, fissando obiettivi quanto più possibile quantificabili e misurabili, secondo il metodo della nuova programmazione 201420. l progetti, così strutturati, sono potenzialmente finanziabili attraverso la nuova programmazione europea 2014-2020, principale fonte finanziaria a disposizione delle Regioni. Incentivi e Agevolazioni Contratti di Sviluppo: assegnati 300 mln € per investimenti per le regioni meno sviluppate E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 223 del 25 settembre 2015 il decreto del MiSE che assegna ai Contratti di sviluppo 300 milioni di euro di risorse a valere sul PON Imprese e Competitività 2014-2020 FESR. Con le nuove risorse, destinate al finanziamento di programmi di investimento realizzati nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, la dotazione finanziaria complessiva dello strumento raggiunge i 550 milioni di euro. Al via i nuovi aiuti per le aree di crisi Contributi in conto impianti e finanziamenti agevolati per il rilancio industriale: questo lo strumento messo a punto con la riforma della “181”. A gestire i progetti di riconversione e le risorse statali della nuova legge è Invitalia, che coordinerà anche la procedura valutativa delle domande con procedimento a sportello. Ottobre 2015 Intorno alle agevolazioni disponibili con la 181, un sistema fatto di accesso al credito, ricollocazione e riqualificazione sul mercato del lavoro, infrastrutture e opportunità di ricerca funzionali alle nuove attività di impresa. Quanto alle agevolazioni, è previsto un contributo in conto impianti e un finanziamento agevolato che può coprire fino al 50% degli investimenti ammissibili ed è rimborsabile in 10 anni. Nel complesso, le agevolazioni possono arrivare al 75% della spesa ammissibile. Per maggiori informazioni invitalia MIUR – PON Scuola 2014-2020, 140 milioni di euro per ambienti digitali E’ stato presentato dal MIUR il bando del PON Scuola 2014-2020 finalizzato a dotare gli istituti scolastici di ambienti digitali per l’apprendimento. Il nuovo avviso ha l'obiettivo di mettere le nuove tecnologie al servizio della didattica per migliorare la formazione degli insegnanti e le competenze degli studenti. Il valore dei progetti non può superare l'importo di 20mila euro per le istituzioni scolastiche con meno di 1.200 alunni e di 24mila euro per quelle con più di 1.200 alunni. Il bando prevede tre linee di intervento: Spazi alternativi per l’apprendimento: per la creazione di ambienti più grandi delle aule destinati ad ospitare attività diversificate, più classi, in plenaria o per piccoli gruppi, con arredi e tecnologie per la fruizione individuale e collettiva, che permettano la rimodulazione continua degli spazi in coerenza con l’attività didattica prescelta; Laboratori mobili: per l'utilizzo di dispositivi e strumenti mobili (per varie discipline, esperienze laboratoriali, scientifiche, umanistiche, linguistiche, digitali e non) in carrelli e box mobili, che possono trasformare un’aula “normale” in uno spazio multimediale e di interazione; Aule “aumentate” dalla tecnologia: per arricchire le aule tradizionali con dotazioni per la fruizione collettiva e individuale del web e di contenuti, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento, in collegamento wired o wireless e per una integrazione quotidiana del digitale nella didattica. L'avviso è aperto alle scuole del I e del II ciclo di istruzione di tutte le Regioni, ad eccezione della Valle d'Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano, con le quali sono in corso A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 8 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno accordi per procedure specifiche. Le scuole possono presentare al ministero dell’Istruzione dei progetti per il potenziamento degli ambienti digitali: l'area del portale del MIUR dedicata alla presentazione dei progetti resterà aperta dal 22 ottobre al 30 novembre 2015. Ottobre 2015 PMI, per le quali è previsto un sistema agevolativo più favorevole oltre a maggiorazioni per favorire i processi di associazione tra imprese; inoltre, sono previsti importi minimi degli investimenti e durata minima e massima dei progetti nonché nuove modalità di restituzione del finanziamento. 50 milioni per giovani e donne: domande via web a partire dal prossimo 13 gennaio Nuove agevolazioni alle imprese giovanili e femminili di micro e piccola dimensione. A partire dal prossimo 13 gennaio 2016, infatti, sarà possibile compilare (esclusivamente per via elettronica) le domande utilizzando la piattaforma informativa messa a disposizione nel sito internet di Invitalia. Le risorse finanziarie a disposizione sono pari a 50 milioni di euro. Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di micro e piccola dimensione in possesso del requisito della prevalente partecipazione da parte di giovani tra i 18 e i 35 anni o di donne, costituite in forma societaria da non più di dodici mesi dalla data di presentazione della domanda. Le risorse finanziarie provengono dal Fondo rotativo del MEF pari attualmente a circa 50 milioni di euro. Sono ammesse alle agevolazioni le iniziative attivabili su tutto il territorio nazionale e promosse nei principali settori dell’economia: produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli; fornitura di servizi alle imprese e alle persone; commercio di beni e servizi; turismo. Le agevolazioni sono concesse, in regime de minimis, nella forma del finanziamento agevolato a tasso zero, della durata massima di 8 anni, a copertura di non più del 75 per cento delle spese. I programmi d’investimento devono prevedere spese non superiori a 1,5 milioni di euro. Settore aerospaziale: nuovo regime di aiuto per progetti di R&S È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto ministeriale del 3 luglio 2015 che istituisce un nuovo regime di aiuto per le imprese del settore aerospaziale, in continuità rispetto alle linee essenziali del precedente, ma con alcuni elementi innovativi e semplificazioni procedurali, in particolare per le A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 9 Aggiornamento Dossier Mezzogiorno Ottobre 2015 Calendario Iniziative Progetto Export SUD – ICE INIZIATIVA PROMOZIONE CON GDO IN ALBANIA E KOSOVO, gennaio-febbraio 2016 Azioni di promozione con le GDO in Albania e Kosovo. Mesi di gennaio-febbraio 2016, azioni di promozione con le GDO in Albania e Kosovo. Scadenza adesioni: 16 novembre 2015 WORKSHOP GUSTUS, dal 3 al 5 dicembre 2015 Salone professionale dell'agroalimentare e dell'enogastronomia di qualità. Scadenza adesioni: 9 novembre 2015 FIERA COLLETTIVE IGHEO 2015 BASILEA, SVIZZERA – 21-25 novembre 2015 Salone internazionale del settore alberghiero, della gastronomia. La Fiera è caratterizzata da una spiccata presenza dei produttori di vini. Scadenza adesioni: scaduto SEMINARI, INCONTRI B2B, WORKSHOP SINGAPORE, 1-2 dicembre 2015 Settori delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica Scadenza adesioni: scaduto HONK KONG INTERNATIONAL WINE & SPIRITS 2015 – dal 5 al 7 novembre 2015 Fiera rivolta alle aziende vitivinicole e operatori del vino. Scadenza adesioni: scaduto CEBIT 2016 HANNOVER 14 - 18 marzo 2016 Settori delle tecnologie dell'Informazione e delle telecomunicazioni. Scadenza adesioni: scaduto Per prendere visione degli eventi programmati, delle brochure e le schede di adesione delle varie iniziative in calendario, cliccare qui A cura dell’Area Politiche Regionali e per la Coesione territoriale: Massimo Sabatini, Alessandra Caporali, Caterina Fortuna 10