Numero 36 Febbraio 2013
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Numero 36 Febbraio 2013
Italia sera SIMAF di Franco Potenziani ·Pittura ·Restauri e Decorazioni ·Interventi con piattaforma aerea www.simaf.net Q u o t i d i a n o d ’ I n f o r m a z i o n e • Italia sera - Quotidiano d’Informazione • EDItoRE: Giornalisti & Poligrafici Associati soc. coop - SEDE LEGALE: viale Giulio Cesare, 49 - 00195 Roma - Impresa beneficiaria, per questa testata, dei contributi di cui alla legge n. 250/90 e successive modifiche ed integrazioni • Registrato al tribunale di Roma numero 474/93 del 28.10.1993 • DIREttoRE RESPoNSABILE: Massimiliano tamanti • DIREttoRE EDItoRIALE: Luigi P. Sambucini - www.italiasera.it • REDAZIoNE: viale Giulio Cesare, 49 - 00195 Roma - [email protected] - tel. 06.33223924 fax 06.33222057 • StAMPA: C.S.R. 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E’ con queste parole che padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha dovuto precisare che l'operazione ''non ha nulla a che fare con la decisione del Santo Padre'' di rinunciare al pontificato. Poi Padre Lombardi ha rilanciato: ''Ribadisco che non ci sono malattie specifiche ma che si tratta di un indebolimento per la vecchiaia. C'è stata una sostituzione di routine del pacemaker, si tratta di un fatto che non ha nessun peso sulla decisione presa'', ha affermato il direttore della Sala Stampa. La decisione di Benedetto XVI, ha poi spiegato padre Lombardi, non dipende da fatti particolari come la crisi della Curia ma da una valutazione più ampia relativa alla situazione della Chiesa nel mondo e alle sfide che essa si trova a dover affrontare. Si tratta di ''una decisione che manda molti messaggi a tutti noi, di umiltà e di coraggio, di saggezza nel valutare la propria responsabilità davanti a Dio''. ''Credo che sia sbagliato restringere quanto è avvenuto a una particolare problematica - ha osservato - il Papa ha posto la questione in termini ampi, profondi e spirituali non c'è quindi una identificazione di un problema particolare di funzionamento dell'istituzione”. servizio a pagina 19 Corruzione, decapitato il vertice Finmeccanica Accuse dei Pm a Formigoni “Associazione a delinquere” La vendita di elicotteri all’India Chiusura indagini per il caso Maugeri Libertà oltre l’immaginazione!!! Sede operativa: Via Tiburtina 1468 Roma Sede legale: Via Tossicia 15 Roma 06 4192204 - 333 4721536 www.global-camper.it [email protected] all’interno all’interno Regionali I Radicali tirano la giacca al candidato Zingaretti E’ stato un vero e proprio colpbo basso, quello rifilato ieri dal Radicali al Candidato Presidente per il Centrosinistra alle prossime elezioni regionali. Zingaretti è stato tirato in ballo su una delle vicende che tempo fa avevano conquistato le prime pagine di molti giornali: ovvero i rimborsi dell’Ente Provincia degli stipendi maturati dai suoi Consiglieri. Non sembrerebbe il caso di Zingaretti, almeno secondo le smentite, ma quello che esce fuori da questa polpetta avvelenata, è lo stato di servizio, sempre all’interno del partito del Candidato Presidente. servizio a pagina 5 L’incontro Alemanno a Berlusconi “Ecco cosa serve a Roma” Determinare una vera svolta nella situazione economica della Capitale e di tutti i Comuni; intervenire per la sicurezza e il decoro delle città italiane; sostenere il nuovo ruolo istituzionale di Roma Capitale. Questi, secondo il sindaco di Roma Gianni Alemanno, i tre temi che devono essere affrontati dalla politica nazionale per aiutare Roma a svolgere il suo ruolo di Capitale e di Città internazionale. Argomenti che il primo cittadino sottoporrà a tutti i candidati alla guida del governo nazionale, a partire da Silvio Berlusconi, capo della coalizione di centrodestra, con il quale si è incontrato ieri in Campidoglio. servizio a pagina 2 Ristorante La Pittura - Restauri - Decorazioni - Imperium - Interni & esterni Terre fiorentine - Stucco Antico - Encanto - Ottocento - Carta da parati Pittura - Restauri - Decorazioni - Potatura Alberi d’alto fusto Pretoriana di Potenziani Franco Info: 333 4973376 - 349 4731245 Via delle Cisternole, 27 - 00044 - Frascati - Roma via Palestro 46 - Roma 064450273 CRONACA DI ROMA Le richieste di Roma 2 [email protected] - mercoledì 13 febbraio 2013 Redazione cronaca: 0633222161 Alemanno ‘chiama’ la politica a dare risposte chiare e comincia da Berlusconi di Maria Giulia Mazzoni Determinare una vera svolta nella situazione economica della Capitale e di tutti i Comuni; intervenire per la sicurezza e il decoro delle città italiane; sostenere il nuovo ruolo istituzionale di Roma Capitale. Questi, secondo il sindaco di Roma Gianni Alemanno, i tre temi che devono essere affrontati dalla politica nazionale per aiutare Roma a svolgere il suo ruolo di Capitale e di Città internazionale. Argomenti che il primo cittadino sottoporrà a tutti i candidati alla guida del governo nazionale, a partire da Silvio Berlusconi, capo della coalizione di centrodestra, con il quale si è incontrato ieri in Campidoglio. Al primo punto, la necessità di "salvare l'economia di tutti i comuni", e a questo scopo, sottolinea Alemanno, "è necessario un orientamento profondamente diverso della politica economica e fiscale nazionale, dopo le scelte difficili degli ultimi anni". Otto le richieste ai candidati: "1. Intervenire urgentemente per allentare i tagli della spending review decisi dal Governo Monti. E' necessario l'eliminazione o l'attenuazione del taglio ai Comuni di 2,250 miliardi previsto per il 2013. I Comuni negli ultimi anni hanno realizzato un percorso di risanamento finanziario che non ha eguali nella pubblica amministrazione. Gli ulteriori tagli del 2013 non sono sostenibili e rischiano di impattare drammaticamente sui servizi essenziali per i cittadini. Solo Roma, dal 2010 al 2012, ha contribuito per oltre 2 miliardi di euro; 2. Modificare il Patto di Stabilità per i Comuni per sbloccare gli investimenti, i pagamenti alle imprese e l'edilizia. Per questo è necessario una forte azione politica in sede europea e una rimodulazione del Patto di stabilità interno, per dare maggiore disponibilità per i Comuni, escludendo dal calcolo le spese di manutenzione per strade e scuole, per la sicurezza e per i trasporti. Il risultato immediato sarebbe lo sblocco di 11 miliardi di giacenze di cassa dei Comuni e di 14,5 miliardi di pagamenti alle imprese; 3. L'abolizione dell'Imu sulla prima casa e la restituzione del gettito ottenuto nel 2012 rappresenta un importante segnale per l'economia reale. E' comunque necessario che il gettito rimanente dell'Imu sia trasferito interamente ai Comuni, aumentando il grado di autonomia degli Enti locali nella gestione dell'imposta a cominciare da una maggiore flessibilità delle aliquote; 4. Rivedere gli strumenti di riscossione coattiva, ridefinendo il ruolo di Equitalia. La riscossione dei tributi locali non deve essere gestita autonomamente da Equitalia, ma con la partecipazione attiva dei Comuni, per un maggiore colleg amento della situazione delle famiglie e delle imprese sul territorio; 5. Rilanciare il Piano Città e il Piano Casa, al fine di assicurare investimenti per il recupero urbano, per l'housing sociale eer per l'utilizzo di energie rinnovabili. In questo ambito è necessario prevedere promuovere l'utilizzo delle tecnologie ICT applicando il modello delle smart cities; 6. Accelerare la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, finalizzando le risorse alla riduzione graduale del debito e allo sviluppo delle Città. In attuazione del decreto legge n. 98/2011 è necessario provvedere alla costituzione immediata della Sgr pubblica che permette ai Comuni la valorizzazione del proprio patrimonio; 7. Sbloccare tutte le procedure burocratiche, urbanistiche e autorizzative con sportelli unici, tempi certi e silenzio-assenso pggger tutte le attività di impresa. Definizione di nuove procedure più rapide per gli interventi della giustizia amministrativa e contabile e per gli accertamenti delle sovrintendenze archeologiche; 8. Incentivare e semplificare il project financing e le sponsorizzazioni di opere pubbliche e di iniziative culturali, anche attraverso interventi di defiscalizzazione". In merito alla sicurezza e al decoro delle città, Alemanno sottolinea come "i sindaci, in assenza di interventi di carattere nazionale, non sono in grado di contrastare compiutamente fenomeni legati alla sicurezza e al degrado urbano". "E' necessario - dice Alemanno - ripristinare i poteri delle ordinanze sindacali previsti dal 'Pacchetto Sicurezza' del Governo Berlusconi e promulgare nuove leggi penali per affrontare le principali emergenze della vita cittadina". Al prossimo governo nazionale, Alemanno sottopone 5 questioni: "1. Prostituzione su strada. Tale fenomeno, attualmente perseguibile in via amministrativa soltanto con Ordinanza Sindacale, risulterebbe sicuramente meglio contrastabile, se esistesse una specifica norma statale a valenza penale con pene accessorie quali la revoca del permesso di soggiorno e, comunque, l'immediato allontanamento dal territorio nazionale; 2. Accattonaggio molesto, bivacco pericoloso e accampamenti abusivi. Si tratta di fenomeni in continua espansione non sufficientemente contrastati attraverso le ordinanze sindacali. Anche in questo caso bisogna inasprire le sanzioni, prevedendo la revoca del permesso di soggiorno e, comunque, l'immediato allontanamento dal territorio nazionale; 3. Commercio abusivo su aree pubbliche. Questo reato, che ha effetti gravi su tutte le città turistiche, è praticato prevalentemente da soggetti extracomunitari. Soprattutto in caso di recidiva devono essere previste sanzioni più dure di quelle amministrative, come nel caso della vendita di merci contraffatte; 4. Polizia locale. Bisogna rivedere una legge, approvata su iniziativa del Governo Monti, secondo la quale gli agenti delle polizie locali d'Italia non possono più fruire della causa di servizio, per gli incidenti e le malattie professionali, così come avviene invece ad avvenire per il personale appartenente al comparto sicurezza alla Difesa ai Vigili del Fuoco e al Soccorso Pubblico. Per dare maggiore impulso all'attività della Polizia locale è anche necessario riformare la legge n. 65 del 1986 che attualmente ne disciplina i poteri; 5. Rendere effettive le espulsioni degli immi- grati extracomunitari e comunitari. E' necessario dare attuazione in maniera efficace alla disposizione normativa che prevede l'allontanamento". Infine il sindaco ha sottoposto al leader del Pdl le richieste per Roma Capitale. "Il nuovo ruolo istituzionale di Roma Capitale - spiega Alemanno - deve essere sostenuto, sia in termini finanziari che in termini di investimenti, da un patto forte con l'intero sistema istituzionale, locale, regionale, nazionale ed europeo". A tal fine, il primo cittadino chiede: "1. Garantire un regolare trasferimento dei contributi statali e regionali. Roma Capitale vanta nei confronti dello Stato e della Regione Lazio di oltre 1,5 miliardi di euro; 2. Definire in modo completo l'ordinamento di Roma Capitale. Determinare i costi connessi al ruolo di Capitale d'Italia; avviare negoziato specifico per patto di stabilità, svincolando gli investimenti di Roma capitale. Attribuire con legge Costituzionale poteri legislativi per Roma Capitale; 3. Sostegno al secondo polo Turistico per Roma attraverso l'attuazione del Distretto turistico balneare di Eur-Ostia-Fiumicino; 4. Negoziare con l'Unione europea un Piano di interventi finanziari per la manutenzione e restauro del patrimonio artistico, archeologico e monumentale, con particolare riferimento ai siti tutelati dall'Unesco. Piano straordinario per il Centro storico di Roma; 5. Disciplina dei cortei. Sempre più spesso i cortei creano forti disagi alla mobilità cittadina. e degenerano in veri e propri atti di violenza a cose e persone, soprattutto nella Capitale. Le ordinanze sindacali non sono sufficienti. E' necessario una legge nazionale che disciplini lo svolgimento dei cortei nel rispetto dei diritti alla libera circolazione e alla mobilità dei cittadini; 6. Garantire le risorse finanziarie per la chiusura dell'anello ferroviario (una grande opera pubblica per Roma). L'anello ferroviario attiene alle competenze delle Ferrovie delle Stato; 7. Un piano integrato per la bonifica del Tevere, attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e la creazione di un parco fluviale; 8 Riduzione della presenza nel centro storico delle auto blu delle diverse istituzioni. Tutti i progetti di pedonalizzazione del centro di Roma si scontrano con la eccessiva presenza di questa realtà; 9. Potenziamento della presenza delle forze di polizia, attraverso la diminuzione del personale impiegato per le scorte. L'attuale disponibilità di personale della Prefettura di Roma è fortemente ridimensionato da un uso eccessivo e fuori controllo del personale di scorta". #H DI GI TAL E TERRESTRE SI NTONI ZZATE L A VOSTRA 4V CON L A RI CERCA AUTOMATI CA O CON QUEL L A MANUAL E SUL CANAL E WWW PROVI NCI ATV I NFO La Capitale a portata di card Roma Pass “a misura di turista” “Città Eterna a misura di turista: Roma Pass è lo strumento turistico-culturale della Capitale, che sorprende, semplifica e fa risparmiare”. A comunicarlo è Zetema che prosegue: “Oltre 40 monumenti, musei e aree archeologiche comunali e statali, ognuno con le sue collezioni e mostre, per un patrimonio storico, artistico e scientifico unico nel panorama culturale italiano. E, insieme, accesso gratuito al trasporto pubblico urbano, sconti su eventi, performance teatrali e musicali, servizi convenzionati e agevolazioni collaterali (accesso preferenziale al Colosseo e contributo di soggiorno incluso). Tutto in un unico pass. Ideata per sostenere il binomio ‘turismo e cultura’ e promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina e Dipartimento Turismo in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lazio e la Provincia di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, la ROMA PASS si conferma un prodotto sempre più conosciuto, utilizzato e apprezzato dai turisti e dal pubblico di curiosi, cittadini romani compresi. Questo successo risiede nella competitività dell’offerta rispetto ad altre citycards nel mercato europeo ed è evidente nei risultati straordinari in trend di vendita, con quasi 520 mila card vendute soltanto nel 2012 (per un totale di n. 2.543.022 dalla sua attivazione, 21 aprile 2006, Natale di Roma). Non solo. E’ da attribuire anche, e soprattutto, ai benefici conseguiti in termini di ottimizzazione dell’offerta turistica e innalzamento della qualità dei servizi di accoglienza. Come punto di forza della strategia di marketing territoriale della città, la Roma Pass ha infatti contribuito ad una razionalizzazione e potenziamento dei flussi turistici e ad una fruizione del patrimonio culturale più unitaria e semplificata”. Roma-Lido, nuovo stop Bonessio: ennesima odissea La Ferrovia Roma-Lido è tornata regolare sull’intera linea alle 12.15 dopo una interruzione di 75 minuti causata da un inconveniente tecnico alla stazione di san Paolo. La tratta interrotta è stata quella tra Eur Magliana e Piramide, tratta che pero’ è servita dalla metro B che ha continuato a funzionare regolarmente. Ma è subito polemica. “Oggi i pendolari della Roma-Lido hanno dovuto subire l’ennesima odissea dei disservizi del trasporto pubblico locale romano – sottolinea Nando Bonessio, capolista di Rivoluzione Civile per la Regione Lazio - siamo ormai a una saga di cui non si contano gli episodi”. “L’interruzione per 75 minuti del servizio, e l’ennesimo guasto tecnico, dimostrano ancora una volta quanto poco si sia fatto in questi anni per rafforzare il sistema di trasporto pubblico, favorendo invece investimenti per il trasporto su gomma, che significa nuove colate di asfalto. Come ecologisti in Rivoluzione Civile conclude Bonessio -, vogliamo fermare le grandi opere inutili, come il Grande Raccordo Bis, e destinare quegli investimenti economici al potenziamento del servizio di trasporto pubblico locale per pendolari e studenti”. Carissimi i figli ....in provetta Nostra intervista al Dott.Tocci Per gli aspiranti genitori brutta sorpresa dalla Spending Review della Regione. Un figlio con la fecondazione assistita? Roba da ricchi, o comunque non certamente alla portata di tutti. Con la delibera regionale per i nuovi ticket, arriva anche questa brutta sorpresa: la strada per diventare genitori con l’aiuto della medicina diventa impervia e decisamente costosa. In sostanza dal regime attuale, del ticket modulato sulle fasce di reddito, al pari cioè di qualsiasi prestazione medica si passa ad una vera compartecipazione alla spesa: di cui 100 euro per l’inseminazione intrauterina, 500 per la fecondazione in vitro, addirittura 700 se c’è anche la necessità di un prelievo chirurgico di spermatozoi sull’aspirante padre. La decisione di toccare questo particolare aspetto della spesa sanitaria influenzerà molte Regioni? Purtroppo si. Inserire la PMA nei Lea per tutelare la salute dei cittadini e ridurre i costi delle Regioni, anche quelle del Sud, sarebbe forse la cosa più giusta da fare. Più di ¼ delle donne esegue cicli di PMA in altre regioni diverse da quelle di residenza, con una migrazione che va da Sud verso Nord. Con questo tasso altissimo di mobilità passiva, tra l’altro in continua crescita, le regioni del Nord continueranno ad arricchirsi a spese delle regioni più povere. L’unico modo per superarlo è inserire la riproduzione assistita all’interno dei Lea, per far in modo che venga reso omogeneo su tutto il territorio tanto il servizio che il costo. Questo costituirebbe - aggiunge – a ridurre la mobilità, il chè costituirebbe un atto umanitario nei confronti delle coppie che si trovano ad affrontare una fase delicata come il progetto di diventare madri e padri, e si trovano costretti a farlo, non solo affrontando le difficoltà dovute alle tecniche, ma anche lontani da affetti, famiglia e terra d’origine”. Oltretutto la sterilità è in aumento nelle donne giovani, Lei Dott. Tocci, che soluzioni consiglia? L’infertilità è causa di sofferenza psicologica in donne oltre i 35 anni di età, figuriamoci quando si tratta di donne molto giovani. Molte di queste decidono di intraprendere un percorso di PMA, dovendo gestire vari stress, tra i quali anche quello causato da un possibile fallimento di un ciclo di fecondazione e dalla necessità di dover fare delle scelte che hanno forti implicazioni emotive. In natura, una buona parte degli embrioni sono anomali sul piano genetico-cromosomico e non riescono a superare tutti gli stadi di sviluppo dall’ovocita fecondato (giorno 1 di sviluppo) alla blastocisti (giorno 5-6 di sviluppo), che è lo stadio in cui la natura ha previsto che gli embrioni arrivino in cavità uterina per l’impianto. Questo dato purtroppo si riscontra anche in donne giovani, e riflette la produzione di embrioni difettosi che si riscontra anche in natura. Ecco perché ogni volta che un ciclo di fecondazione in provetta produce più di un embrione, occorre scegliere quale o quali trasferire in utero. Presso il nostro centro, su richiesta dei pazienti, si fa uno screening genetico pre-impianto e vengono trasferiti solo gli embrioni sani. I centri pubblici devono garantire secondo Lei che la coppia possa conoscere lo stato di salute genetica dell’embrione? Sempre maggiori sono le speranze di avere un bambino sano per i genitori che decidono di mettere al mondo un figlio grazie alla fecondazione in vitro. La diagnosi pre-impianto consente di conoscere lo stato di salute genetica degli embrioni generati con la tecnica di fecondazione in provetta. Per questo su richiesta dei pazienti, presso il Gruppo Donnamed può essere effettuata una valutazione dello stato di salute dell’embrione, prima del trasferimento in utero, attraverso uno screening genetico pre-impianto. Per maggiori informazioni si può consultare il sito: www.donnamed.it oppure www.fecondazionedonnamed.it. Michela Draghetti Lo spettro del fallimento CRONACA DI ROMA I lavoratori Farmacap protestano davanti all’Assessorato alle Politiche Sociali realizzazione e restyling 13 FEBBRAIO 2013 3 Rilancio dell’azienda e investimenti per il settore. Appuntamento il 15 febbraio di Barbara Zampini I lavoratori di Farmacap, azienda speciale del Comune di Roma, manifestano davanti all’assessorato comunale alle Politiche sociali per chiedere il rilancio dell’azienda, investimenti seri sul servizio sanitario nazionale e la difesa del carattere pubblico e integrato del comparto socio-sanitario. Dalla protesta i lavoratori ottengono la convocazione di una commissione per il 15 febbraio alla presenza del direttore e del Cda, per far chiarezza sul futuro dell’azienda e decidere quale sia la via concreta per rilanciarla. Secondo Ivano Peduzzi, candidato del Prc nella lista di Rivoluzione Civile Lazio, sono “richieste sacrosante” quelle della Farmacap, che non soltanto gestisce 44 farmacia nella capitale ma anche asili nido, il servizio di teleassistenza e di telesoccorso. Azienda che attualmente versa in difficoltà, per diverse ragioni tra cui: la diminuzione del fatturato del 7%, la disdetta da parte di Assofarm del contratto di riferimento, l’assenza di un piano d’investimento e la mancata stipula di un contratto di servizio tra Azienda e Comune. Tutto questo nonostante, come dichiara Azuni, Presidente del Gruppo Misto, Sinistra, Ecologia Libertà, “siano stati dati dall’Assemblea Capitolina indirizzi precisi per il rinnovo del contratto di servizio e per il rilancio delle farmacie comunali”. Ivano Peduzzi e Gianluca Peciola, responsabile Welfare di Sel Area Metropolitana di Roma, chiedono alla giunta di Alemanno un impegno concreto verso l’azienda per scongiurare ogni tentativo di smantellamento, privatizzazione o possibile accorpamento, nonché avviare investimenti efficaci, che possano risollevarla e garantire i servizi che sono a vantaggio di cittadini, famiglie ed anziani che ne usufruiscono. Peciola, intervenuto alla manifestazione, chiede al Sindaco anche di garantire ai lavoratori i diritti che gli spettano, tra cui il rispetto dei contratti e degli orari di lavoro, come ricevere una retribuzione dignitosa. Daniele Ozzimo, vicepresidente della Commissione Politiche Sociali e consigliere PD di Roma Capitale, monta la polemica dichiarando che “la Giunta Alemanno distratta dalla prossima competizione elettorale appare più intenzionata ad affossare l'azienda, anche prevedendo un bando pubblico di 2 milioni e 200 mila per l'istituzione di un 'polo cittadino' per l'informazione e sostegno per anziani, disabili, neo mamme e le loro famiglie che rappresenta un'inutile quanto dannosa sovrapposizione rispetto l'operato della stessa Farmacap". Rincara la dose Luigi Nieri, candidato alle primarie del centrosinistra per il Sindaco di Roma, che attaccando la giunta dichiara: “il giochino è sempre lo stesso: si spinge un'azienda pubblica sull'orlo del baratro e così si crea l’occasione per venderla. A quanto pare, il Sindaco Alemanno e la sua Giunta ci continuano a provare”. I lavoratori, prosegue, vengono trattati come sudditi. Per loro le risorse non ci sono, come non ce ne sono per mettere in piedi progetti innovativi per valorizzare l’azienda. Ma pare ci siano, invece, i fondi per pagare nuovi consulenti. […] Anche questo è welfare, ma Ale- Progetti grafici Siti internet MERCOLEDÌ ideazione e realizzazione Stampa S tampa quotidiani e periodici su rotativa a colori e in bianco e nero Via Emma Carelli, 51 - tel 0 Via 06 6 35507220 - 06 35298350 V ia Alfana, 39 - tel 06 33055 5200 - fax 06 33055215 Via 33055200 Nella foto, la protesta dei dipendenti Farmacap manno delle politiche sociali, l’ha dimostrato più volte, se ne frega”. Infine Giovanni Barbera, membro del comitato politico romano del Prc-Rivoluzione Civile e presidente del Consiglio del Municipio Roma XVII ricorda, ancora una volta, che la colpa dei problemi dell’azienda è solo dell’amministrazione dell’attuale Sindaco che ha condotto una gestione molto discutibile di Farmacap ed ha fatto nomine inadeguate giustificate da criteri economici e professionali. Mancano i fondi e si ferma l’ 800.33.33 La protesta dei dipendenti del servizio Re.cup La Direzione della Capodarco rende nota, alla Regione Lazio e ai sindacati, la decisione di sospendere, a partire dal 14 febbraio prossimo, il servizio Re.cup (Numero verde gratuito 8003333), per il mancato pagamento degli stipendi ai 700 dipendenti di cui 300 sono disabili gravi. Il giorno dopo seguirà una manifestazione, decisa dalla Uil Fpl di Roma. Protesta indetta per l’irresponsabile comportamento della stessa giunta che non si è riunita per discutere delle sortidella Capodarco e per approvare il decreto di pagamento da parte della Regione di oltre 18 milioni di euro per i servizi offerti dal Re.cup, necessari per procedere al pagamento delle attività svolta dalla cooperativa. Secondo Paolo Dominici, Segre- tario Provinciale della Uil Fpl di Roma, i due eventi fanno capire: “quale sia il grado di esasperazione di questi lavoratori che vivono nell’incubo non solo di non percepire lo stipendio ma anche di perdere il loro lavoro”. Lavoratori che hanno già pagato cara la crisi con un anno di cassa integrazione a rotazione ed un taglio del 10% sullo stipendio. Le iniziative indette dall’azienda creeranno un disservizio per i cittadini che quotidianamente si rivolgono al Re.cup per prenotare prestazioni sanitarie come fa notare Domenico Gramazio Vice presidente Vicario della Commissione Sanità. Le difficili condizioni economiche della Capodarco sono dettate non solo dalla mancata certificazione della Società regionale Lait SpA del credito vantato dall’azienda per le prestazioni rese, ma anche per il malgoverno della stessa destra che non eroga i finanziamenti necessari all’azienda, come dichiara Zingaretti candidato del centrosinistra alle regionali. Immediata la risposta della Regione che precisa: la questione “sarà risolta nei prossimi giorni” e il finanziamento tanto atteso “sarà trasferito alla società regionale Lait”. Antonio Cuozzo e Alessio Paterra dell’Ugl Sanità Roma e Lazio, auspicano che la giunta trovi una soluzione immediata perché: “questa è l’ultima occasione in cui si riunisce”. Soluzione che possa garantire il servizio ai cittadini e la serenità ai lavoratori del servizio scongiurando l’avviamento delle pratiche per la messa in mobilità dei dipendenti. CRONACA DI ROMA Lo stipendio del partito a Zingaretti infiamma la campagna per le Regionali 13 FEBBRAIO 2013 Storace: “Vicenda imbarazzante ed antipatica. Vorrei evitare di cavalcarla” di Marino Marini Tempesta sulla campagna elettorale di Nicola Zingaretti. Dopo la pubblicazione sull’edizione online del Corriere della Sera, dei suoi stipendi da collaboratore, prima dei Ds, poi del Pds e per finire del Pd, quella di ieri è stata per il candidato del Pd, una giornata da dimenticare, almeno per gli assalti che ha dovuto rintuzzare da molti esponenti del Centrodestra. Tra i primi a prendere posizione non poteva non essere il Candidato Presidente del Centrodestra, Francesco Storace: "E' una vicenda abbastanza imbarazzante e antipatica. Vorrei evitare di cavalcarla peró lui deve essere un po' più chiaro. Io voglio porre alcune questioni e sapere se ho davanti un competitore che quando parla di legalità e trasparenza fa sul serio". Lo ha detto il candidato del centrodestra alla presidenza della regione Lazio e leader de La Destra, Francesco Storace, a margine di una visita all'ospedale San Giovanni. "Non si fa la denuncia per diffamazione in questi casi - ha aggiunto Storace - ma per calunnia. Perchè se ti attribuisce un reato di truffa, perchè di questo stiamo parlando, è antipatico. Io voglio sperare che non sia vero quello scritto dai Radicali nell'esposto e che Zingaretti sia a posto. Certo emerge che Zingaretti non ha mai lavorato un giorno in vita sua". Poi il Coordinatore regionale del Pdl, Vincenzo Piso: “L'articolo pubblicato sulla versione on line di un autorevole quoti- Gasbarra: “E’ la disperazione” "La polemica sollevata su Nicola Zingaretti è veramente assurda. L'attacco dei nostri avversari è frutto della disperazione per l'imminente sconfitta, ma arrivare ad inventare accuse prive di fondamento, è follia". Lo scrive in un comunicato il segretario del Pd del Lazio, Enrico Gasbarra. "La situazione lavorativa e previdenziale di Zingaretti è trasparente e legale come è stato ben chiarito. Capisco che si è a corto di proposte e di idee per risolvere i problemi delle persone, ma si metta fine al festival delle bugie con cui, come noto, si conquistano querele e non voti. Questo metodo di confronto politico conclude Gasbarra - è lontano da noi e dai cittadini". Ed ancora Flavia Leuci, Candidata alla regione sempre per il Pd:"Prima l'attacco del capogruppo Radicale in Consiglio regionale, poi a ruota quello del Pdl. Sarebbe da dire: da quale pulpito! Tutta questa storia ha l'odore dell'attacco concordato e teleguidato. Cercano di gettare fango su una persona pulita, per dimostrare che 'sono tutti uguali'. Io credo che i cittadini del Lazio abbiano capito bene la differenza tra chi ha governato in questi anni la Regione e chi ha guidato la Provincia di Roma”. diano nazionale, nalla rubrica curata dal team Gabanelli, racconta la mezza verità, fin qui nascosta dall'aspirante Presidente della regione Nicola Zingaretti. Alla luce della denuncia presentata in Procura e nell'attesa che gli organi preposti accertino ogni responsabilità penale, Zingaretti ha il dovere di rispondere pubblicamente a tre semplici domande: 1) Prima di essere assunto, il 15 febbraio 2008, con il fantastico stipendio di 8000 euro al mese, dal 'Comitato provvisorio del Pd', a quanto ammontava la sua ultima retribuzione come funzionario di partito? 2) Quali mansioni svolge un dipendente del Pd, anzi del 'Comitato provvisorio del Pd', per guadagnare il triplo di un Direttore di Agenzia di banca, il doppio di un primario ospedaliero, il quadruplo di un quadro amministrativo e sette volte di più di un medio lavoratore dipendente italiano? 3) È abitudine del Pd e dei suoi comitati provvisori assumere con queste retribuzioni da favola personale destinato ad una sicura elezione, gravando così i contribuenti di oneri previdenziali e connessi al TFR pari a circa 100.000 euro, senza che “Pagina falsa, strumentale e vergognosa” Il Presidente uscente dalla Provincia si difende e querela i Radicali I supporter di Pannella: “La parola passa alla magistratura” “Il Presidente della Provincia da sempre non riceve un salario, ma un’indennità di carica fissa di circa 5mila euro al mese, come previsto dalla legge. L’ente rimborsa esclusivamente i contributi previdenziali agli eventuali datori di lavoro degli eletti, nulla a che vedere con il meccanismo dei rimborsi degli stipendi dei consiglieri provinciali. La mia dichiarazione dei redditi è sempre stata online sul sito internet della Provincia di Roma e la questione sollevata dal Partito Radicale sulla stampa è già stata oggetto di una risposta esauriente ad un’interrogazione del gruppo consigliare Pdl della Provincia di Roma in data 2 aprile 2009”. E’ quanto dichiara in una nota Nicola Zingaretti, candidato alla presidenza della Regione Lazio: “Nella mia vita sono stato prima dipendente della Sinistra Giovanile, a partire dal 1991, e, successivamente, del Pds, poi dei Ds e, dalla sua costituzione, del Partito Democratico, in maniera continuativa con assunzioni e riassunzioni determinate dai processi politici e dalle conseguenti trasformazioni giuridiche della ragione sociale del partito in cui milito. In particolare, nell’autunno del 2007 sono stato fondatore del Partito Democratico ed eletto segretario regionale dopo le elezioni primarie ottenendo 282mila voti dei cittadini. In virtù di questa elezione e della fondazione del Pd si è avviato un percorso che ha visto confluire i Democratici di Sinistra nella costituzione del Comitato Provvisorio del Partito Democratico del Lazio, da cui sono stato in seguito assunto così come avvenuto per tutti gli altri dipendenti in tutta Italia. Nella vicenda sollevata non c’è quindi alcunché di anormale né, tanto meno, alcunché di illegale. L’iniziativa del Partito Radicale si prefigura quindi come un osceno tentativo di discredito di una persona perbene, una macchina del fango in piena campagna elettorale. Per questo ho dato mandato ai miei legali di presentare una querela per diffamazione. Rimane il rammarico che una storia di identità e di battaglie politiche e civili, come quella del Partito Radicale, venga rovinata da una pagina così falsa, strumentale e vergognosa”. A stretto giro di posta la replica dei Radicali: “Zingaretti ci querela per diffamazione? Sbaglia, semmai ci dovrebbe denunciare per calunnia. Noi infatti fin’ora ci siamo limitati al silenzio e a fare quel che abbiamo ritenuto doveroso fare, comunicare alla Procura quanto a noi trasmesso. Cosa avrebbe voluto Zingaretti che Pannella cestinasse quanto ricevuto? Che Pannella si tenesse le carte nel cassetto? Ha ragione Zingaretti i Radicali sono inaffidabili per loro della partitocrazia perché hanno il dovere civico di essere affidabili con i cittadini elettori. La macchina del fango la sta mettendo in moto il gruppo dirigente del PD (ben diverso dai suoi elettori) con i suoi potenti mezzi di comunicazione tentando una operazione mediatica, anche animata sui social network, che screditi i suoi accusatori. L’aveva tentata anche Formigoni e sappiamo com’è andata a finire. Auspichiamo comunque sin da ora che Zingaretti acconsenta alla pubblicità del processo, cosicché la gente possa comprendere, e non faccia come Formigoni o Bassolino; d’altra parte le parole trasparenza e rinnovamento sono le sue parole d’ordine, o no? Da parte nostra sicuramente quereleremo Zingaretti per diffamazione in relazione alla sua nota di stampa titolata 'Querelo i radicali per diffamazione. Falso vergognoso sui miei contributi', poiché non c’è alcun falso questa è diffamazione e, un minuto dopo ricevuta la querela per diffamazione, denunceremo Zingaretti per calunnia che è il reato che punisce chi incolpa falsamente taluno di un reato sapendolo innocente. In tutto questo il sig. Zingaretti, lavoratore dipendente subordinato a tempo indeterminato di un Co- mitato Provvisorio non ha ancora spiegato qual’era il suo precedente stipendio coi Ds, se ha mai lavorato per il suo nuovo datore di lavoro, quanti giorni, con che mansioni e perché ha ritenuto, da Parlamentare Europeo in carica, di dover sottoscrivere un contratto di lavoro il giorno prima di accettare la candidatura a Presidente della Provincia con la coalizione di centrosinistra che gli avrebbe assicurato quantomeno una elezione certa quale consigliere provinciale, se è vero che in forza di quel contratto e delle norme di legge in vigore la Provincia di Roma ha versato al Comitato Provvisorio del Pd Lazio i contributi assicurativi, previdenziali, assistenziali e le quote di Tfr. Davanti alla vera opposizione dei due Radicali in Consiglio spesso Storace gridava 'aridatece Montino', chissà se ora Zingaretti dirà 'aridatece Storace'. Il problema è che Zingaretti ora vuole celare dietro la baraonda mediatica che sta per sollevare contro i Radicali è che certi comportamenti, al di là del fatto se costituiscano o no reato –lo vedrà la magistratura - sono semplicemente inaccettabili per le decine di migliaia di disoccupati e per qualsiasi persona normale che si sveglia la mattina per recarsi sul posto di lavoro faticosamente conquistato". MERCOLEDÌ 5 il neoassunto lavori una sola ora per le sue mansioni contrattuali? Sono domande semplici, terribilmente urgenti, come urgente sarebbe un soprassalto di sobrietà che imporrebbe a Zingaretti di restituire alla Provincia tutti gli emolumenti percepiti per un contratto che non avrebbe mai dovuto firmare”. Da registrare infine la presa di posizione anche di Maurizio Berruti, Consigliere comunale del Pdl: "Stando a quanto riportato sulle pagine del Corriere.it, il presunto paladino della rivoluzione della trasparenza e candidato del centrosinistra alla Regione sarebbe stato assunto dall’associazione Comitato Provvisorio Pd Lazio, retribuzione 8 mila euro mensili, proprio il giorno prima del 16 febbraio 2008, data in cui Nicola Zingaretti comunicava la sua candidatura a presidente della Provincia. Potenza del caso: un contratto a tempo indeterminato proprio il giorno prima della candidatura! E con una elezione a consigliere scontata che, per la legge sugli enti locali, implica il rimborso a vantaggio del datore di lavoro dei mancati guadagni proprio da parte di Palazzo Valentini. E’ davvero sconcertante e intollerabile che, da parte di chi si riempie la bocca di 'nuovo inizio', possano emergere questi scheletri dall’armadio, frutto di atteggiamenti da prima repubblica. Sarebbe il caso che Zingaretti e il centrosinistra ne traessero tutte le conseguenze del caso, e immaginassero un nuovo inizio: le dimissioni". 6 MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013 Clonavano carte di credito e poi facevano shopping In manette sette persone Le Fiamme Gialle del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno arrestato, ieri mattina, i componenti di un’organizzazione criminale dedita al furto ed al successivo utilizzo delle credenziali delle carte di credito di ignari cittadini, italiani e stranieri. Le indagini sono state coordinate dai magistrati del gruppo Reati contro l’economia della Procura della Repubblica di Roma mentre le misure cautelari sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari, Roberto Saulino. I finanzieri sono partiti dalla localizzazione dell’esercizio commerciale presso il quale veniva compiuto il furto dei dati: un ristorante di Roma, dove le menti dell’organizzazione si servivano di un cameriere per carpire - attraverso un apparecchio elettronico della grandezza di un pacchetto di sigarette (c.d. skimmer) - le informazioni contenute nella bande magnetiche delle carte di credito dei clienti. Bastavano solo pochi istanti. Prima di portare in cassa la carta di credito affidatagli dal cliente, il cameriere la strisciava velocemente nello skimmer che ne leggeva abusivamente il contenuto. Qualche altro passaggio ed il gioco era fatto: lo skimmer veniva successivamente collegato ad un personal computer che, attraverso un software di gestione delle bande magnetiche, consentiva la trascrizione dei dati rubati su altre carte di credito, stavolta vergini, realizzando così dei veri e propri cloni. Le carte venivano quindi utilizzate dai truffatori per fare shopping, nei negozi più in delle vie del centro di Roma e della provincia. Spese per migliaia di euro che, naturalmente, venivano addebitate agli inconsapevoli titolari delle carte di credito. La frode in danno dei truffati si aggira intorno ai 500 mila euro. I 10 destinatari delle misure personali (4 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e altri 3 ai quali è stato notificato l’obbligo di firma), ossia i capi dell’organizzazione, sono cittadini di origine africana, rumena ed albanese, residenti nel Lazio. Sono stati inoltre denunciati altri 7 soggetti, coinvolti, a diverso titolo, nell’ambito dell’illecita attività. Corruzione per evitare il carcere CRONACA DI ROMA Con delle false perizie i detenuti ottenevano il ricovero in strutture ospedaliere Otto arresti tra cui un avvocato e il titolare della clinica di Rema Naeem Mohammad Nel corso della mattinata di ieri, la squadra mobile della Questura di Roma ha eseguito otto ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip presso il Tribunale di Roma nei confronti di noti professionisti della Capitale responsabili di corruzione e false perizie con l’aggravante dell’utilizzo di metodi mafiosi. Tra i personaggi arrestati dalla Squadra Mobile di Roma, vi è un noto avvocato penalista, il quale aveva creato sistema di corruzione che consentiva ad alcuni particolari suoi clienti di vedere aprirsi le porte del carcere ed ottenere il ricovero in strutture ospedaliere. La scelta dei pregiudicati che potevano usufruire della rete di rapporti creata dall’avvocato si basava esclusivamente sulle possibilità di poter pagare tutti gli anelli della catena corruttiva. Ruolo fondamentale della rete di corruzione scoperta dalla Polizia di Stato era ricoperto dai medici, sia liberi professionisti che dipendenti di Asl della capitale. A loro era demandato il compito di effettuare false perizie che consentissero al detenuto di ottenere i benefici di legge. Tra questi il proprietario di una nota clinica romana, ove la maggior parte dei pregiudicati è stata ricoverata per le più svariate patologie. M.C, noto avvocato penalista della Capitale, aveva creato un sistema di corruzione che consentiva ad alcuni particolari suoi clienti di vedere aprirsi le porte del carcere ed ottenere il ricovero in strutture ospedaliere. Il sistema messo in piedi dall’avvocato durava da molto tempo ed ha già visto uscire dalle prigioni noti esponenti della criminalità organizzata campana e romana. Oggi all’avvocato viene contestato di aver favorito due trafficanti di droga, M. D. G., C. B., ed un responsabile di omicidio condannato in primo grado a 23 anni, V. E. G., nato in Albania. I medici, fondamentali per la realizzazione del progetto criminale sono V. D. T., A. S., entrambi iscritti all’albo dei periti presso il Tribunale di Roma, A. I., medico impiegato presso il centro di igiene mentale della ASL RM/C; M. R., proprietario della clinica Sant’Alessandro. Il sistema era particolarmente oliato e paradossalmente semplice: l’avvocato sceglieva i clienti maggiormente facoltosi che potessero garantire il pagamento di somme di denaro senza particolari problemi; dopodiché, contattava i periti nominati dal Tribunale per suggerirgli la redazione di perizie che certificassero patologie tali da consentire il ricovero dell’indagato presso la clinica Sant’Alessandro; veniva, immediatamente, interessato M. R. per avviare tutte le pratiche per il ricovero, l’importante era che “è un altro di quelli che può pagare? o che non può pagare? scusami perché sennò è un problema”. Non finiva qui, il servizio doveva essere completo. L’indagato doveva aver garantito anche uno sconto di pena e l’unica soluzione era dimostrare che aveva problemi psichici. Ecco la soluzione, coinvolgere un medico in servizio presso il CIM di una struttura sanitaria pubblica che certificasse la necessità di un ciclo di incontri con il paziente. Ma qui vi era l’ultima sorpresa…il calendario delle visite era deciso dallo stesso paziente e, inoltre, duravano al massimo due minuti nei quali il professionista doveva esaminare il paziente, redigere un certificato e riscuotere una somma di denaro per il gravoso incarico ricevuto. Inchiesta bus, Marroni (Pd): “Alemanno risponda ad interrogazione entro il tre marzo” "Ieri abbiamo presentato un'interrogazione urgente a risposta scritta sulla vicenda filobus, dove abbiamo ribadito al Sindaco Alemanno le cinque domande che da giorni gli stiamo ponendo per fare chiarezza su atti e azioni amministrativi di cui come primo cittadino deve rendere conto alla cittadinanza. Ricordiamo al sindaco che il regolamento del Consiglio Comunale all'articolo 105 dà come tempo massimo di risposta all'interrogazione venti giorni. Quindi entro il 3 marzo". Queste le parole di Umberto Marroni, capogruppo PD di Roma Capitale Mercati illegali, Legambiente: “Ventuno indagini per traffici illeciti” "Dodici inchieste per traffici illeciti e merci contraffatte riguardano il porto di Civitavecchia e nove altre riguardano gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, su 163 indagini internazionali in Italia una su dieci riguarda il Lazio, 21 in totale, il 12,9%. E' questo uno dei dati più importanti della nuova ricerca presentata da Legambiente e Consorzio Polieco sui flussi illeciti tra l’Italia, l’Europa e il resto del mondo". Così comunica Legambiente. “I numeri dei traffici illeciti tra il porto di Civitavecchia e gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino sono molto preoccupanti, richiedono una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, nascondono un mercato a terra che coinvolge la criminalità organizzata -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- Servono anche maggiori controlli per andare a fondo e sgominare il fenomeno, attraverso sanzioni specifiche per i reati ambientali secondo la di- rettiva già introdotta in Europa”. Il porto di Civitavecchia si presta bene ad essere usato dai trafficanti, in Italia è al secondo posto come porto di destinazione con Venezia e Bari dopo Ancona per numero di inchieste, mentre si piazza al terzo posto come porto di partenza: lontano dai riflettori delle indagine per mafia e situato a due passi dalla Capitale e dal suo im- menso mercato (e in genere al centro dello Stivale), è quello dove entrano illegalmente soprattutto merci contraffatte, compresi i prodotti enogastronomici, e specie animali protetti dalla Convenzione Cites, o semplicemente in violazione delle norme italiane ed europee. A settembre, proprio nel porto di Civitavecchia, i funzionari dell'Ufficio delle Dogane hanno sequestrato, ad esempio, 11 mila cartoni di olio di oliva fatto passare per olio extra vergine ed in partenza per Canada e Stati Uniti per un valore complessivo di circa 226.000 euro. Via aerea viaggia l’alta tecnologia contraffatta, pregiata e poco ingombrante: la scorsa estate, allo scalo di Ciampino i funzionari hanno sequestrato 1.766 articoli contraffatti provenienti dalla Cina, fra accessori e componenti per telefonia. In quegli stessi giorni, gli inquirenti hanno scoperto migliaia di prodotti contraffatti negli scali di Fiumicino e Ciam- pino. Dalle numerose indagine condotte dai forestali e dalle altre forze di polizia, il nostro paese appare come nodo strategico per l’ingresso fuori legge in Europa dei pesci: arrivano da noi prevalentemente dai mari dello Sri Lanka, di Bali, del Mali nell'aeroporto di Fiumicino in scatoloni, in sacchetti di plastica con poca acqua, per poi commercializzarli dove c’è mercato, anche all’interno dei confine Ue. Uno dei mercati che si è più consolidato negli ultimi anni è quello legato alla cosiddetta medicina tradizionale cinese, che utilizza parti di animali a rischio di estinzione. Per merci di dimensioni minori e purtroppo per animali di piccole dimensioni si scelgono i corrieri e sono 9 le inchieste che riguardano gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino nel Lazio. A Fiumicino arrivano specie protette, pelli, avorio ed altre parti di animali che arrivando in Italia, ripartono per i mercati europei, americani ed asiatici. Progetti grafici Siti internet realizzazione e restyling ideazione e realizzazione Stampa S tampa quotidiani e periodici su rotativa a colori e in bianco e nero Via V ia Emma Carelli, 51 - tel 06 6 35507220 - 06 35298350 Via Via Alfana, 39 - tel 06 33055200 5200 - fax 06 33055215 La politica si scatena “Di nuovo oggi a Roma l’ennesimo morto ammazzato vittima di un regolamento di conti. L’uomo con precedenti è vittima di una vera e propria esecuzione. Dopo l’eccellente operazione condotta ieri dalle forze dell’ordine che hanno assicurato alla giustizia decine di componenti di una organizzazione malavitosa dedita allo spaccio di cocaina nella zona di San Basilio oggi la città torna a far parlare di se per la guerra fra organizzazioni criminali che si contendono il controllo del territorio. I fatti dimostrano che l’infiltrazione delle varie mafie sul territorio romano è consistente e si appropria sempre più di ulteriori pezzi di città e di attività economiche. E’ sempre più necessario l’intervento delle organizzazioni di quartieri e imprenditoriali per affiancare l’attività preziosa delle forze dell’ordine. E’ necessario quanto prima la convocazione di un consiglio comunale straordinario sulla violenza criminale a Roma . Ribadisco ancora una volta la necessità di avviare la costituzione delle ‘consulte di quartiere per la legalità’0 come deterrente per arginare la presenza criminale nei quartieri di Roma”. Queste le parole del consigliere Capitolino del PD Dario Nanni membro della commissione sicurezza del comune di Roma. E’ intervenuto anche Monica Cirinnà, consigliere capitolino del Pd: “Continua incessante lo stillicidio di violenze e morti ammazzati nelle strade della Capitale. Dopo il grave delitto di domenica sera al Pigneto, oggi l’esecuzione in stile mafioso di un pregiudicato a Casalotti. Nel nuovo Far West di questi giorni si individua un nuovo assalto della criminalità organizzata per conquistare porzioni di territorio della città . La Capitale ogni giorno diventa sempre più insicura per i cittadini romani e a farne le spese sono sempre più spesso le persone più deboli come gli anziani e le donne, cui si aggiungono troppo spesso anche violenze omofobe e a stampo razzista”. La parola è passata al consigliere comunale del Pd, Paolo Masini: “Un altro morto nella Capitale ucciso per un regolamento di conti con una pistolettata in testa. In questi cinque anni, nonostante le promesse elettorali del peggior sindaco che Roma abbia mai avuto, Gianni Alemanno, la città si è trasformata in una sorta di Far West. Il sindaco ammetta che anche sul tema della sicurezza ha fallito”. Casalotti, uomo ucciso in auto CRONACA DI ROMA Il 36enne era coinvolto nell’inchiesta del 2008 sull’omicidio di un albanese a Montespaccato MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013 7 La vittima è stato avvicinato da finti poliziotti che fingendo un controllo lo hanno ucciso di Sara Bittarelli Ancora sangue per le vie di Roma. Un uomo è stato ucciso a colpi di pistola alla testa in via di Pantan Monastero, nella borgata Casalotti, alle porte della Capitale. Si tratta di un romano di 36 anni, già noto alle forze dell'ordine e coinvolto nel 2008 nell'inchiesta sull'omicidio di un albanese a Montespaccato, freddato davanti al suo bar. Il cadavere è stato trovato ieri mattina a bordo della sua autovettura, in un'area di parcheggio condominiale che affaccia sulla strada. Non ci sarebbero testimoni dell'omicidio. Sul posto il magistrato di turno e del medico legale. Secondo una prima ricostruzione, la vit- tima è stata fermata da finti appartenenti alle Forze di Polizia che fingendo un con- trollo si sono potuti avvicinare al 36enne uccidendolo. Ad indagare è il Nucleo investigativo di Roma di via in Selci. “Oggi, un uomo con precedenti è stato trovato cadavere in strada a Roma con ferite da arma da fuoco. La Capitale ha bisogno urgente di una ‘Commissione Comunale Antimafia’ che lavori seriamente sull’aumentare spaventoso della presenza criminale nei nostri quartieri. Da Sindaco sarebbe uno dei miei primi impegni”. Queste le parole di Stefano Tersigni, prossimo candidato Sindaco di Roma per la lista civica ‘Roma Capitale è Tua’. Sequestrato un tesoro da mezzo milione Auto di lusso, buoni fruttiferi postali, conto correnti postali oltre a vari conto correnti bancari, tutto per un valore complessivo che supera il mezzo milione di euro. Un vero tesoro accumulato grazie allo spaccio della droga nel frusinate; un tesoro sequestrato ieri mattina dai carabinieri del reparto operativo di Frosinone che hanno eseguito una ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Roma a due persone di etnia Rom. Si tratta di D.A, 42enne da Roma e la Signora D.I. 40enne da Frosinone. Al romano sono state sequestrate due Ferrari, una GOLF G.T.D. ed uno scooter nonché due buoni postali fruttiferi ed un conto postale per deposito a risparmio. Alla donna sono state sequestrate due autovetture, delle quali una potente BMW X6 ed una Peugeot 107, nonché tre conti correnti bancari, un conto deposito a risparmio postale e due libretti postali ordinari. Ad innescare le indagini nel giugno 2011, è stato il ferimento di un altro rom avvenuto in Frosinone in seguito al quale vennero arrestati, sempre dai carabinieri, due persone. In quella circostanza i militari indagarono 22 persone, tutti appartenenti ad una rete dedita allo spaccio di droga, tra cui i due oggetto dei sequestri odierni. La cocaina spacciata a Frosinone veniva fornita da un gruppo di Rom della Capitale e avevano un giro di affari di circa 50mila euro mensili. Sbarca al porto di Civitavecchia con 60 kg di hashish In manette Il nervosismo manifestato al momento dello sbarco al porto di Civitavecchia è stato fatale per un italiano proveniente dalla Sardegna, nella cui autovettura i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, con la collaborazione del personale di mare del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia, hanno rinvenuto diversi panetti di hashish. L’uomo, da poco sbarcato dal traghetto, ha attirato l’attenzione delle Fiamme Gialle della Compagnia e della Stazione Navale di Civitavecchia in servizio presso lo scalo portuale, che dopo aver sottoposto a perquisizione l’autovettura nella sua disponibilità, hanno rinvenuto hashish confezionato in panetti per un peso di circa sessanta chili. L’uomo è stato arrestato per traffico internazionale di droga ed associato all’istituto penitenziario di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Morti per overdose, preso lo spacciatore dell’eroina killer Le indagini della Polizia sono partite da alcune morti per overdose. La squadra di polizia giudiziaria del Commissariato Tuscolano, diretto dal dott. Domenico Sannino, ha stretto il cerchio intorno ad alcuni noti pusher della zona. Dopo alcuni appostamenti hanno individuato l’abitazione di uno di questi, dove sospettavano ci fosse la sua base operativa. Quindi i poliziotti hanno aspettato sotto casa che il sospettato scendesse dal suo appartamento per controllarlo. Appena l’hanno visto uscire si sono avvicinati, ma l’uomo ha tentato la fuga e, nel mentre, gridava all’indirizzo dei suoi familiari in casa che era in atto un controllo della Polizia. Alcuni agenti al- lora si sono affrettati a salire nell’abitazione per una perquisizione. A seguito del controllo i poliziotti hanno trovato alcune dosi di eroina, circa 13 grammi, e ben 2700 euro in contanti. A.F., 42enne romano, è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. E’ dell’altro giorno, invece, l’arresto portato a termine dagli uomini del Reparto Volanti, diretti dal dott. Eugenio Ferraro, a seguito di un controllo in una delle zone più a rischio per il reato di spaccio nella zona Monte Mario. Due pattuglie si sono avvicinate ad un locale, spesso ritrovo di consumatori di droga. Da fuori gli agenti hanno visto che il barista cedeva due in- volucri ad un avventore due involucri che prendeva da sotto il bancone. Alla vista della Polizia il ragazzo ha tentato di allontanarsi velocemente dal bar, ma è stato fermato ed effettivamente trovato in possesso di due involucri contenenti cocaina. Gli agenti si sono poi avvicinati al barista, che spontaneamente ha ammesso di aver ceduto poco prima lo stupefacente al ragazzo e che ce n’era dell’altro nascosto sotto il bancone. Il controllo è proseguito in casa del pusher, dove sono stati trovati altri 16 involucri contenenti cocaina e 75 euro in banconote di piccolo taglio. Anche per M.A., 47enne romano, sono scattate le manette con l’accusa di spaccio di stupefacenti. S . P . E . Società per la pubblicità in Europa W L O DJHQSDU ZZZ Via Alfana, 39 - 00191 Roma Tel. 06.33055001 8 CRONACA DI ROMA Menzogne e negazionismo Elia Valori vince la sua battaglia Storica sentenza del Tribunale di Roma sui contenuti del libro: “Antisemitismo, Olocausto... La grande sfida del mondo ebraico” MERCOLEDì 13 FEBBRAIO 2013 di Bernard Saila La giustizia! Si, la Dea con la Bilancia, proprio Lei in carne e ossa, spesso, molto spesso, molto più spesso di quanto non si immagini, ci propina, goccia a goccia, sconvolgenti parentesi di teatrale spettacolarità da fare invidia ai più titolati commediografi di ieri e di oggi. Vediamo l’ultima. In ordine di tempo, ovviamente. Nessuno si illuda che domani la cronaca non scopra il topo bianco sotto la poltrona del magistrato di turno. Questa volta, invece, il Tribunale civile di Roma ha scritto una pagina importante per il rinnovamento culturale del nostro Paese. Una sentenza che resterà incisa a fuoco nella memoria storica, perché, oltre ad essere deliberata quasi in concomitanza con le celebrazioni della “Giornata della memoria”, ricorda che preconcetti, falsità, simulazioni e luoghi comuni non possono essere considerati come fonti di diritto e ancor più non possono pregiudicare la legittima espressione del diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero. Il fatto in questione riguarda una sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Roma, datata 22 gennaio scorso, che ha respinto una valenza diffamatoria intentata dalla redattrice del quotidiano “Rinascita”, Alessia Lai, per una frase contenuta nel libro di Giancarlo Elia Valori, edito da Mondadori, “Antisemitismo, Olocausto, Negazione – La grande sfida del mondo ebraico nel ventunesimo secolo”, in cui l’autore, riferendosi alla “Conferenza internazionale sull’Olocausto: una visione globale”, tenutasi a Teheran l’11 e 12 dicembre 2006, aveva inserito il nome della giornalista tra i 67 partecipanti di 30 differenti nazioni alla conferenza organizzata dal presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejād. Tra i partecipi, si legge nel libro di Valori: “il noto negazionista Robert Faurisson, che ha subito una condanna a Parigi per la sua attività negazionista; David Duke dalla Luisiana, già capo del Ku Klux Klan e oggi rappresentante del suo stato a Washington; Federick Toben dall’Australia, già condannato a cinque anni in Germania per propaganda negazionista; Michele Renouf dalla Gran Bretagna, modella e danzatrice convertitasi al negazionismo dell’Olocausto durante il processo a David Irving; Patrik MacNalley dal Giappone; Nadin Ravski dalla Russia; Alessia Lai dall’Italia, Jurgen Graf dalla Svizzera, ma residente a Teheran; e altri studiosi meno noti, oltre a una nutrita schiera di intellettuali legati al regime iraniano (…..) I partecipanti si sono accordati per fondare una istituzione gli studi sull’Olocausto (…) Come si vede il fine politico è quello di utilizzare questa rete di sedicenti e poco noti studiosi per negare il diritto di Israele ad esistere come stato e per collegare un variegato gruppo di intellettuali, di destra come di sinistra, tra gli Usa e l’Europa, ai progetti di propaganda globali del regime di Teheran”. Per queste ragioni, documentate rigorosamente dall’autore nel suo libro, Alessia Lai è stata condannata, secondo giustizia, al pagamento di 9mila euro in favore di Giancarlo Elia Valori, che ne ha disposto la donazione all’Istituto Madri Pie di Roma, nonché alle spese legali. L’arma del negazionismo che cerca di oscurare il passato La tentazione di incenerire la memoria storica della “Shoah” molto spesso trascina l’intellettuale, laico e miscredente nella stragrande maggioranza dei casi, a ver- sare veleno, attraverso operazioni editoriali e politiche tanto più pericolose quanto più rozze scientificamente infondate, allo scopo di mettere in dubbio la verità storica. E cioè: che i milioni di morti nei Lager non sono mai morti, che l’olocausto è una favola, che ad Auschwitz sono stati uccisi, col gas, solo i topi. Non solo! Il negazionismo oggi si nutre di una propaganda capillare gestita da alcuni paesi mediorientali, che si inserisce in una sorta di apnea culturale di memoria della stessa Europa. Sono problematiche terribili che toccano il senso stesso della storia, la fragilità del bene, gli orrori dell’intolleranza, che Valori documenta nel suo libro, “Antisemitismo, Olocausto, Negazione – La grande sfida del mondo ebraico nel ventunesimo secolo”, arricchito dalle prefazioni di Shimon Peres, Guido De Marco e Avi Panzer, per raccontare i temi geopolitici che nel tempo hanno dominato l’agenda mondiale su una delle tragedie più devastanti compiute ai danni dall’intera Comunità ebraica, nel rispetto più rigoroso della verità storica. L’opera contiene una esaustiva quantità di vicende passate e presenti, che associate a date e citazioni - tra cui “la Conferenza sul negazionismo tenutasi a Teheran – fanno emergere concretamente, in modo inequivocabile, non solo l’orrore dell’antisemitismo, non risanato neppure dall’esperienza dell’immane tragedia della Shoah, ma anche la grande sfida del mondo ebraico, con una tesi forte e un’analisi contaminata, a cavallo fra storia e attualità. E’ un libro che, senza dubbio, rappresenta una testimonianza del tutto speciale, nella quale si fondono la vocazione storiografica dell’autore, insieme alle non meno imperative ragioni del cuore e della memoria. Il legame di Giancarlo Elia Valori con la Shoah Per comprendere meglio questo suo profondo legame con la Shoah, bisogna ripercorrere le pagine della sua precedente opera, “Un albero per una vita”, in cui le terribili vicende della persecuzione degli ebrei italiani sotto il fascismo si legano, in un sottile contrappunto, con frammenti di storia della sua famiglia. Valori pone in risalto i momenti salienti della sua giovinezza, in cui si eleva la figura della madre Emilia (decorata di Medaglia d’Oro al Merito Civile), una donna di grandissimo coraggio e di straordinaria dirittura morale, che si trovò a dover affrontare, come tante altre mamme italiane della sua generazione, la drammatica prova dell’ultima guerra, dominata dalla furia selvaggia nazi-fascista. Esperienza di dolore e di allarme che l’autore sintetizza in una rapida riesumazione dell’atteggiamento sia della madre, ma anche del padre e del fratello Leo, coraggioso partigiano, nei confronti della tragedia che la mitomania dell’asse italo-tedesco, spinta all’esacerbazione, rovescia, giorno dopo giorno, senza soluzione di continuità, il mondo intero, nel tentativo disperato di sottomettere alla svastica della violenza e della discriminazione razziale l’intera umanità. Per fortuna, la ruota della storia girò in maniera diversa e si fermò al punto giusto. E anche se le “macerie fumanti” avevano l’asprezza dell’odio e della disumana propensione alla distruzione e all’incenerimento della libertà e della democrazia, fu unanime e corale il grido di liberazione che si levò, solenne e infrenabile, dall’anima dell’umanità e si osannò alla fine della “tragedia hitleriana” con la forza irresistibile della Pace sulla guerra. Questa sua opera, in definitiva, ha il pregio di essere una testimonianza di vita vissuta. Una prova concreta dell’impegno culturale di uno studioso che non si ferma alla superficie ma arriva al fondo delle problematiche per trovarne le cause e fissarne, in termini di validità o meno, le finalità e la capacità progettuale. Ritengo utile, quindi, per conoscere meglio l’altissima dirittura morale di Giancarlo Elia Valori, unitamente al suo poliedrico impegno di studioso, di pedagogo e di pubblicista, a respiro internazionale, riportare un stralcio di una sua intervista a Rai-Parlamento in occasione della presentazione del libro, che vide la partecipazione, fra gli altri, del Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, e, in videoconferenza da Gerusalemme, di Shimon Peres. Shoah e negazionismo sono sempre di attualità. Perché la storia è diventata un elemento di lotta politica? “Sento molto questo tema perché sono convinto del valore della memoria, ma anche della necessità, oggi più che mai stringente, di sottrarre terreno all’antisemitismo. La vera sfida è proprio questa combattere la cultura dell’odio che è antisionista, ricacciando negli inferi del passato idee di superiorità che ciclicamente vengono. Ritengo quindi che la storia interpreta la memoria e, a sua volta, la memoria determina la valutazione dei fenomeni sociali presenti e futuri. Per cui, oggi, il vecchio antisemitismo è in perfetta continuità con il nuovo e i due secoli di intolleranza antiebraica costituiscono diversi momenti di un unico, secolare, odio antisionista, peraltro sostenuti dalle attuali campagne costruite a tavolino nei Paesi leader dell’integralismo islamico”. Dare forma ad una coscienza nuova Di Valori colpisce la sincerità critica nella valutazione e nel giudizio di certi fermenti presenti oggi nella tormentata area mediorientale. E’ una sincerità che, per certi aspetti, sollecita e autorizza la partecipazione non supineggiante di tutti, dico tutti, all’impegno sociale, affinché si instauri un rapporto positivo e fraterno con l’amico popolo ebraico, “perché oggi - ricorda Valori – non vi è pace né fuori di noi, nella politica internazionale, né dentro di noi, se non riconosceremmo, da cattolici, la profondità dei nostri vincoli con il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”. Le sue sono riflessioni che contribuiscono, e con successo, alla formazione della coscienza nuova di cui il momento storico ha bisogno per imporre la scelta di vita da imporre nell’alveo del Principio di Carità e di Speranza dal quale si diparte, per diventare messaggio d’amore e di pace universale, la Parola di Cristo Crocifisso e Risorto per il Bene della creatura umana. Alla divulgazione e alla difesa di tale Principio si ispira questa “fatica” letteraria che, sfogliandola alla luce del momento storico attuale, mira a coinvolgere la pubblica opinione, affinché la Shoah non venga costantemente ignorata. Non solo! “Il consesso della pubblicistica internazionale - secondo Valori - dovrebbe di più e meglio, e con maggiore chiarezza di quanto oggi non faccia, esporre queste realtà, queste verità: che lo Stato e l’amico popolo israeliano furono assaliti dal giorno stesso della loro nascita da coalizioni degli stati arabi intenti a distruggerli. Dal 1948 ad oggi di attacchi ne vennero molti, tra cui gravissimi atti di terrorismo. Il resto è storia di tutti i giorni: partendo dal caso Dreyfus per approdare alle mostre negazioniste di Teheran”. Il suo vuole essere un appello accorato, che va oltre l’orizzonte esclusivamente cristiano e diventa “universale” come messaggio di fraternità partecipata a tutti gli uomini del pianeta-terra. BANDI DI GARA - SENTENZE PROROGHE - ESITI DI GARA FALLIMENTI - ESECUZIONI ASTE MOBILIARI E IMMOBILIARI PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI CONVOCAZIONI ASSEMBLEA MODIFICHE SOCIETARIE SPECIALITÀ FARMACEUTICHE BILANCI ENTI PUBBLICI CONCESSIONARIA ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO SPA MERCOLEDÌ Il ricordo di Paolo Narducci, martire risorgimentale Grande festa sul Gianicolo per la Repubblica Romana Grande mostra al Complesso del Vittoriano Specchio Romano onamoR oihccepS [email protected] PAGINA A CURA DI CINZIA DAL MASO E ANTONIO VENDITTI Omaggio a Sordi Nella notte tra il 24 e il 25 febbraio del 1003, all’età di 83 anni, moriva Alberto Sordi. A dieci anni di distanza, la sua città rende omaggio al celebre artista con la grande mostra “Alberto Sordi e la sua Roma”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 15 febbraio al 31 marzo 2013 e realizzata da Comunicare Organizzando: fotografie, filmati, lettere autografe, materiali audio e video, sceneggiature, installazioni, oggetti e documenti, molti dei quali inediti, provenienti dalla casa, dallo studio e dagli archivi privati. L’esposizione, promossa da Roma Capitale in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione per il Cinema, RAI, con il patrocinio di Fondazione Alberto Sordi, Media Partner, Il Messaggero, è curata da Gloria Satta, Vincenzo Mollica, Alessandro Nicosia, che ne ha curato anche l’organizzazione generale, con Tiziana Appetito. Il rapporto di Sordi con Roma è stato incondizionato, appassionato, sempre a cavallo tra arte e vita. La Capitale è stata il grande amore di Alberto, il luogo dove si sono intrecciati i suoi film e le vicende private di una biografia ricca di eventi e successi. Come scrive Gloria Satta, “nel romanzo sorprendente della sua vita, la storia d’amore con Roma occupa un ruolo chiave. Albertone era perdutamente innamorato della sua città. La considerava la più bella del mondo e sognava di liberarla dal traffico. Dovette limitarsi a “governarla” nel giorno del suo ottantesimo compleanno, il 15 giugno del 2000, quando il sindaco Francesco Rutelli gli affidò la fascia tricolore per 24 ore tra ali di folla acclamante. Indimenticabile. L’attore è stato il miglior ambasciatore della romanità nel mondo.” Il percorso della mostra si articola in due sezioni. Nella prima rivivono Sordi e i suoi 56 film girati a Roma con circa 20 approfondimenti che vedono esposti, molte volte per la prima volta, fotografie, album personali con rassegne stampa, copioni, oggetti utilizzati nei film. Nella seconda sezione vengono proposti i momenti più significativi della vita dell’attore a Roma: la sua casa, il suo studio, l’addio alla lira, il suo particolare e personalissimo rapporto con Giovanni Paolo II. E quasi a chiudere questo cammino ideale tra film e vita, finzione e realtà, ci sono le toccanti immagini dell’omaggio di cinquecentomila persone alla camera ardente allestita per lui in Campidoglio e del funerale a San Giovanni in Laterano, a cui parteciparono in duecentocinquantamila. A illustrare il rapporto di Sordi con Roma contribuiscono in misura determinante i numerosi articoli scritti dall’attore tra il 1988 e il 2002 su “Il Messaggero”, che spaziano tra i più disparati argomenti: costume, vita quotidiana, ricordi personali, aneddoti legati alla carriera, riflessioni acute, garbate denunce. Attraverso le pagine del giornale, l’attore stabilisce un dialogo affettuoso e arguto con la città, da lui considerata la più bella del mondo malgrado il traffico, le difficoltà della convivenza, i mutamenti intervenuti negli anni. 13 FEBBRAIO 2013 Il 9 febbraio del 1849, in Campidoglio, fu solennemente proclamata la Repubblica Romana: un’esperienza straordinaria durata appena cinque mesi e soffocata nel sangue, che ha però lasciato un limpido esempio di progresso morale e civile, sostenuto da uomini e da donne eccezionali. Per celebrare la ricorrenza nel suo centosessantaquattresimo anniversario, si sono tenute varie manifestazioni sul Gianicolo, il luogo simbolo che fu teatro degli scontri tra i difensori della neonata Repubblica e i francesi del generale Oudinot. La prima cerimonia, che ha visto il sindaco Gianni Alemanno deporre una corona di alloro al Mausoleo Ossario Garibaldino, è stata arricchita da un evento del tutto particolare: è stato dato l’annuncio ufficiale di una nuova inumazione nel Mausoleo. Si tratta di un giovane sottotenente di artiglieria, Paolo Narducci, considerato il primo caduto per la difesa di Roma, ferito mortalmente al petto durante la vittoriosa battaglia del 30 aprile e le cui spoglie erano rimaste per 163 anni nella tomba di famiglia al Verano. “Quella di oggi – ha spiegato Alemanno – è una giornata importante, che ci ricorda l’esperienza di giovani come Paolo Narducci, che sono un esempio della capacità di offrirsi all’amore della patria”. La Repubblica Romana è stata “un grande esperimento politico. I riferimenti che guidarono quell’esperimento glorioso devono essere tenuti sempre presenti, perché i valori di libertà e democrazia che si sposavano con gli antichi valori repubblicani costituiscono una sorta di antefatto della Repubblica Italiana”. La giornalista e storica Cinzia Dal Maso ha tracciato una breve biografia del giovane eroe, che era nato a Roma l’8 giugno del 1829 e aveva studiato con profitto prima disegno all’Accademia di San Luca e poi filosofia e matematica a La Un sacrificio doloroso “Sono moltissimi – ha puntualizzato Cinzia Dal Maso - i giovani che come Paolo Narducci sono accorsi a donare la loro vita in difesa della Repubblica Romana e i cui nomi sono scritti sulle pareti di questo Mausoleo. Alcuni di loro li conoscete bene: Goffredo Mameli, Emilio Morosini, o Luciano Manara, che sembrava quasi anziano, dall’alto dei suoi 24 anni.. Nel 1870, quando l’unità d’Italia è diventata una realtà, avrebbero avuto dai quaranta ai quarantacinque anni. Carichi dei loro ideali e dell’esperienza che avrebbero acquisito, sarebbero state le forze destinate a guidare la Nazione. Il loro sacrificio – ha concluso – è stato immenso e generoso. Gliene siamo grati. Ma quanto ci sono mancati!” Sapienza. Il 23 ottobre del 1848, nell’esame per diventare cadetto di artiglieria, era risultato il migliore. Attendendo l’arrivo degli assalitori francesi, aveva chiesto e ottenuto di essere mandato in prima linea. Rilevò che la Porta Pertusa, alla cui difesa era stato assegnato, era debolmente murata e la fece rinforzare. Il giorno dello scontro seppe battersi come un vecchio soldato e la solenne sconfitta subita il 30 aprile dai francesi fu anche determinata dal coraggio e dalla lungimiranza di Paolo Narducci. Gli interventi sono stati intro- dotti da Francesca Bertozzi, responsabile del Sacrario Gianicolense. Erano presenti i rappresentanti della sezione romana dell’Associazione Mazziniana Italiana, presieduta da Massimo Scioscioli. La Banda musicale della Polizia Locale di Roma Capitale ha eseguito con la consueta bravura vari brani risorgimentali, anche nel corso dell’appuntamento successivo al Mausoleo, organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi Giuseppe Garibaldi, dai Garibaldini per l’Italia, dall’Associazione Nazionale Garibaldina, dall’asso- ciazione nazionale “Cacciatori delle Alpi” e dalla Società di Mutuo Soccorso Giuseppe Garibaldi. Apprezzato da tutti i presenti il discorso di Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’Eroe dei due Mondi, che ha reso onore ai caduti accorsi per donare la propria vita in nome di un ideale. “E’ stato proprio il bisnonno a desiderare questo Mausoleo e il monumento attuale è stato realizzato grazie all’interessamento di mio padre Ezio, allora presidente della Società Reduci Patrie Battaglie”. “In questa Italia ove da anni la Costituzione è minacciata dalla corruzione e dagli interessi di parte, assume maggior rilievo la straordinaria avventura della Repubblica Romana, dei suoi valori e delle sue finalità”, ha detto Paolo Macoratti, presidente dei Garibaldini per l’Italia. “Possiamo imparare molto dallo studio e approfondimento di quella stagione; e forse una delle lezioni più importanti che dovremmo ereditare è la responsabilità personale, sostituendo la cultura del fatalismo con la cultura della partecipazione”. Il prof. Franco Tamassia, direttore dell’Istituto Internazionale di Studi Giuseppe Garibaldi, ha ricordato i grandi valori della Repubblica del 1849, che voleva recuperare i principi fondamentali del diritto romano. Ha coordinato i discorsi dei rappresentanti delle Associazioni Enrica Quaranta, attrice e sceneggiatrice. Alla cerimonia delle 12,30, rallegrata dalle note della Banda Nazionale garibaldina di Mugnano, hanno partecipato l’associazione Amilcare Cipriani – Comitato Gianicolo, presieduta da Enrico Luciani, l’Istituto d’Istruzione Superiore Federico Caffè, il Liceo Classico Luciano Manara e il consigliere Paolo Peluffo, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La testa di San Valentino Una tradizione ormai consolidata vede in San Valentino il protettore degli innamorati, anche se non se ne conoscono bene i motivi. Certo, non è da trascurare il fatto che nell’antica Roma il 15 febbraio si celebrava una movimentata festa della fertilità, i lupercalia. C’è anche chi si vorrebbe rifare a una leggenda medioevale, secondo cui il 14 febbraio inizierebbe il periodo di accoppiamento degli uccelli. In ogni caso, a Roma c’è più di un luogo legato alla memoria di San Valentino. Innanzi tutto 9 [email protected] Si venera in Santa Maria in Cosmedin la Catacomba sulla via Flaminia, dove il culto del martire è ora rafforzato da un’epigrafe marmorea del V secolo a. C. recuperata qualche anno fa dal reparto operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio culturale. In essa, un medico di nome Pastor chiedeva la protezione di San Valentino, esprimendo il proprio desiderio di essere seppellito il più vicino possibile alla sua tomba. C’è poi la chiesa di Santa Maria in Cosmedin, assediata negli orari di apertura dagli imman- cabili turisti che fanno la fila per infilare la mano nella “Bocca della verità”, in realtà un grande mascherone rotondo in marmo di epoca romana, che doveva costituire il chiusino di una cloaca. Sotto la chiesa è una suggestiva cripta, scavata per volere di papa Adriano I nel basamento dell’Ara Massima di Ercole, di cui si vedono alcuni blocchi di tufo dell’Aniene. Tra le reliquie contenute nell’altare della cripta, montato su colonnine, è un teschio ritenuto di San Valentino, che il 14 febbraio viene mostrato ai fedeli cinto da una corona di rose. ANNALISA VENDITTI SPORT Pallotta: “Inutile attaccare Baldini e Sabatini, prendetevela con me” 12 [email protected] - mercoledì 13 febbraio 2013 Il presidente della Roma interviene con un comunicato ufficiale. Tegola dal campo: Castan fuori sei settimane «Attaccare quotidianamente i nostri dirigenti come Baldini e Sabatini è inutile e non porta alcun risultato. Se preferite, prendetevela con me». Queste le parole del presidente della Roma, James Pallotta, sul momento delicato che sta vivendo la squadra giallo- rossa e le critiche ai dirigenti. «Anche se non abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti di recente, ho una grande fiducia nei nostri giocatori e nel nostro staff. Come ho già detto più volte, stiamo costruendo un organico societario ed una squadra che necessitano di tempo affinché possano diventare l’orgoglio di Roma», aggiunge Pallotta in una nota. «In questi periodi di transizione esistono sempre casi in cui, col senno di poi, si sarebbero potute fare scelte differenti, ma non intendo prendere decisioni di facciata solo per soddisfare i bisogni di qualcuno a breve termine. Sono dispiaciuto poiché sono cosciente del fatto che tutti vorremmo raggiungere rapidamente i risultati sperati, ma credo che, dal momento in cui sono divenuto Presidente sette mesi fa -prosegue-, abbiamo fatto passi in avanti sotto molti aspetti per raggiungere quei risultati a lungo termine e quella grandezza a cui puntiamo per il bene della Roma». Intanto dal campo non arrivano buone notizie. La Roma dovrà fare a meno del difensore brasiliano Leandro Castan per sei settimane. Il calciatore è stato sottoposto a esami clinici e strumentali Wada: “Il calcio rafforzi test su Epo” L’agenzia mondiale antidoping che ha chiesto al mondo del pallone di introdurre anche il passaporto biologico Il calcio ha bisogno di rafforzare i suoi test sull’Epo, il farmaco più usato attualmente. E’ l’opinione dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada) che ha chiesto al mondo del pallone di introdurre anche il nuovo passaporto biologico, che può essere usato per indicare il possibile doping piuttosto che evidenziare una specifica sostanza. «Nel calcio non ci sono abbastanza test per l’Epo», ha detto il presidente della Wada Fahey in un simposio a Londra. «Potrebbero fare di più e li incoraggiamo a fare di più». Il passaporto biologico è stato adottato da 25 sport, tra cui il ciclismo, uno sport offuscato dal doping negli ultimi 30 anni. Lo stesso Usa, Armstrong che è stato spogliato dei suoi sette Tour de France vinti, e che ha ammesso di aver preso un cocktail di droghe durante la sua carriera, ha detto che l’introduzione del passaporto biologico è stato uno strumento importante per ridurre il consumo di droghe nel ciclismo. «Direi che ora sappiamo che il passaporto biologico dell’atleta è uno strumento molto efficace», ha detto Fahey. «Perché il calcio non lo utilizza? Possono? La mia opinione è che li renderebbe più efficaci». Il dg della Wada, Howman ha inoltre detto che «non c’è alcun motivo per cui il calcio, in tutto il mondo, non debba utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione». «Loro non fanno test propriamente per l’Epo: facciamo un programma di qualità, in modo che possano dire ‘non abbiamo un problema perché abbiamo controllato correttamente e completamente tutto’», ha detto Howman, che ha spiegato di aspettarsi che il numero di sport che utilizzano il passaporto biologico raddoppi da 25 a 50 entro la fine del 2013. Ma ha anche detto che l’aumento del numero di test, solo per una questione di numeri, è inutile. «Negli ultimi anni, troppo pochi campioni andati nei laboratori (per tutti gli sport) è stato analizzato per l’Epo». «Abbiamo avuto la situazione ridicola nel 2010 di soli 36 casi positivi di Epo. Nel 2011 erano 47. Una cosa che proprio non regge quando si analizzano 260.000 campioni nei laboratori». Quando sono stati presi in considerazione questi aspetto, uno dei motivi era che molti campioni non sono stati analizzati. «Molti Paesi, in molti sport, hanno ritenuto di non aver avuto un problema con l’Epo, e quindi non lo hanno controllato. Questa situazione deve essere modificata», ha sottolineato Howman, secondo il quale, il nuovo codice Wada, che sarà confermato nel mese di novembre ed entrerà in funzione nel 2015, prevede di risolvere il problema. «La clausola che ora è legge è che tutti i campioni devono essere oggetto di analisi complete (test per tutti i farmaci della lista vietata) e se qualche sport vuole avere un elenco ridotto, per il quale vengono analizzati i campioni, deve venire da noi per l’approvazione», ha concluso. Calcioscommesse: ex arbitro corrotto, impossibile fermare il fenomeno L’ex arbitro Fifa T. Rajamanickam, noto per essere stato il primo arbitro internazionale ad essere condannato perché coinvolto in un giro di partite truccate, è convinto che sia quasi impossibile fermare la corruzione nello sport. L’arbitro di Singapore, che nel 1994 è stato arrestato e condannato a nove mesi di carcere per aver manipolato delle partite, commenta alla dpa le recenti rivelazioni dell’Europol sulle circa 680 partite sospette in tutto il mondo. «E’ quasi impossibile fermare le partite truccate perché, tagliata una testa, ne spuntano tante altre. Questa è una malattia incontrollabile. Ci vorrebbe un’azione concertata a livello globale, e molti anni per ridurre al minimo la corruzione». «Come affrontare il fenomeno delle gare truccate? Purtroppo è una malattia globale che si è infiltrata in tanti sport, non solo il calcio. Credo che l’unico modo per ridurre al minimo la corruzione sarebbe l’azione costante della polizia in molti Paesi, oltre alla formazione continua, soprattutto dei giocatori più giovani, che sono le vittime più facili per la corruzione. Il più grande messaggio che dovrebbe essere lanciato deve essere: manipolate una partita e sarete arrestati», ha dichiarato Rajamanickam, che crede sia impossibile fermare definitivamente il fenomeno. Rajamanickam, ora un uomo d’affari 62enne, è certo che le rivelazioni dell’Europol siano vere, e che le gare manipolate coinvolgano giocatori, allenatori e arbitri in Europa, Africa, Asia e America Latina. La polizia si è rifiutata di comunicare i nomi dei giocatori, dei tecnici e delle gare sospette, perché potrebbero compromettere le indagini. Rajamanickam si è concentrato soprattutto sugli scandali che hanno coinvolto l’Asia: «Perché insistere solo su Singapore, quando questo è accaduto e accade in tutto il mondo e da parecchi anni?». «Ma mi chiedo: perché l’Europol insiste su Singapore? ad esempio, le tre maggiori agenzie di scommesse asiatiche, IBCBET, SBOBET e 188bet, sono tutte a Manila, nelle Filippine». Secondo l’ex arbitro, l’attenzione negativa su Singapore è arrivata di conseguenza alle dichiarazioni di Raj Perumal, l’ex calciatore di Singapore, noto perché coinvolto in uno dei giri di corruzione più grandi al mondo, recentemente arrestato in Finlandia per calcioscommesse. Olimpiadi: Cio, dal 2020 la lotta esclusa dai giochi Redazione Sport: 06/33223917 a Trigoria e al Campus Bio-Medico, che hanno confermato la distorsione del ginocchio sinistro con lesione de legamento collaterale mediale. La prognosi è di sei settimane. Prosegue, il recupero di Destro, per lui solo fisioterapia, differenziato per Balzaretti. Palestra e fisioterapia per Marquinhos, a causa di un affaticamento al flessore sinistro. Lombalgia per Dodò, che ha svolto fisioterapia e lavoro in palestra. Da segnalare una contestazione per Osvaldo. L’attaccante, all’uscita dal centro sportivo è stato fermato da una ventina di tifosi che hanno inveito e cantato cori contro di lui. Uno dei tifosi ha colpito la macchina dell’argentino ed è stato poi fermato dalla Polizia, un altro sostenitore ha provato a colpirla senza riuscirci. Osvaldo, che è finito nel mirino dei tifosi dopo il rigore sottratto a Totti e poi sbagliato domenica a Genova con la Samp, poi è riuscito ad andare via senza problemi. Pellicone: “Ci mortifica, ha sempre fatto parte di giochi antichi” Il Comitato Olimpico Internazionale, (Cio), ha proposto oggi l’esclusione della lotta dal programma olimpico dei Giochi del 2020. La decisione, presa a Losanna dal comitato esecutivo del Cio, dovrà essere ratificata dall’Assemblea Generale di Buenos Aires a settembre, un passo che dovrebbe essere una pura formalità. La tradizionale disciplina sportiva che ha fatto parte dei Giochi Olimpici estivi dal 1896, si disputerà per l’ultima volta nei Giochi di Rio de Janeiro 2016. Prima della riunione, il maggiore candidato ad essere eliminato dal programma era il pentathlon moderno. Il Cio ha basato la sua decisione sulla bassa valutazione che ha ottenuto la lotta in una dettagliata analisi delle 26 discipline sportive olimpiche. Il massimo organismo internazionale ha utilizzato un totale di 39 criteri, tra cui audience televisiva, vendita di biglietti, numero di sportivi e l’attrattiva sui giovani. Il Comitato esecutivo del Cio ha quindi approvato i 25 sport che proporrà all’Assemblea Generale per l’approvazione per i Giochi Olimpici estivi del 2020. I 25 sport sono: atletica leggera, canottaggio, badminton, basket, pugilato, canoa, ciclismo, equitazione, scherma, calcio, ginnastica, sollevamento pesi, pallamano, hockey, judo, nuoto, pentathlon moderno, taekwondo, tennis, ping pong, tiro, tiro con l’arco, triathlon, vela e pallavolo. Il Comitato ha, inoltre, spiegato che la Lotta non è inclusa nella lista degli sport di base, ma si unirà agli altri sette sport: baseball/softball, karate, roller sports, arrampicata sportiva, squash, wakeboarding e wushu-vying, in lizza per l’inclusione nel programma olimpico 2020 come sport complementare. La presentazione degli otto sport è programmata dinanzi al CdA nella riunione di San Pietroburgo, in Russia, a maggio. Il Comitato esecutivo selezionerà quale degli otto sport sono da raccomandare all’Assemblea del Cio per l’inclusione come sport aggiuntivo nel programma 2020. Golf e rugby a sette sono stati aggiunti nel 2009 come sport aggiuntivi nel programma dei Giochi Olimpici del 2016. La 125esima Assemblea del Cio si terrà dal 7 al 10 settembre a Buenos Aires. «C’è grande amarezza per la decisione del Cio di escludere la Lotta dai Giochi del 2020, perche’ la Lotta ha sempre fatto parte dei Giochi olimpici antichi. Il fatto che il Cio faccia queste proposte per l’Assemblea generale non fa altro che mortificare questa disciplina. Noi stiamo parlando di una Olimpiade, non di World Games, ed è indispensabile che vi siano discipline, come l’atletica, il pugilato e gli sport di moda, ma non si possono togliere quelli che hanno fatto i Giochi antichi. Sono veramente dispiaciuto». Sono le amare considerazioni di Matteo Pellicone, Presidente della Fijlkam, (la Federazione Italiana di Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali) e vice presidente della Federazione Internazionale di Lotta (Fila). Sandro Baldelli PRONTO INTERVENTO FOGNATURE PROFESSIONALITÀ AL TUO SERVIZIO Via Novi 2/a - Roma Tel/Fax 06.7010836 Cell. 347.3486197 - 337.771015 Roma è una Capitale dello sport SPORT 13 Presentato il gemellaggio tra le due manifestazioni. Sconti per chi partecipa alle due gare, classifiche combinate e premi speciali MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013 Acea Maratona di Roma e Gran Fondo Campagnolo i due grandi eventi si ‘sposano’ Presentato ieri mattina “S.P.Q.R.- Sport Professional Quality Races”, il “duathlon” a distanza di podismo e ciclismo frutto del gemellaggio tra i due grandi eventi sportivi internazionali della Capitale che non hanno eguali al mondo. Da oggi, dunque, Acea Maratona Roma e Gran Fondo Campagnolo Roma propongono agli sportivi un nuovo modo di vivere la loro passione. La presentazione del gemellaggio è avvenuta all’Hotel Kolbe alla presenza del Delegato allo sport di Roma Capitale on. Alessandro Cochi, del presidente della Federazione ciclistica italiana Renato Di Rocco e dei presidenti dei due eventi, Enrico Castrucci (Acea Maratona Roma) e Gianluca Santilli (Gran Fondo Campagnolo Roma). Alessandro Cochi ha aperto la conferenza stampa sottolineando che: «L’indotto turistico ed economico generato da Maratona di Roma e Gran Fondo di Roma offre un supporto non indifferente all’economia della città, soprattutto in questo periodo di crisi economica. Agli organizzatori va il plauso dell’Amministrazione per questa strategia integrata messa in piedi che, ne sono certo, porterà i suoi frutti nel corso degli anni. Mi auguro che questi due grandi eventi possano aprire le porte in futuro anche ad altri eventi più piccoli della Capitale, per promuovere insieme le bellezze della città e uno stile di vita sano». La partnership avrà inizio il 17 marzo in occasione della Maratona di Roma. Il progetto prevede una promozione nazionale e internazionale congiunta, e per chi parteciperà ad entrambe le prove uno sconto del 15% sulla quota di iscrizione, una medaglia celebrativa, premi speciali basati su una classifica congiunta al termine della Granfondo, in pro- gramma il prossimo 13 ottobre. Nei prossimi mesi, i due eventi realizzeranno anche un merchandise comune, con la creazione di una speciale maglia tecnica utiliz- vece hanno accettato di correre con noi. E abbiamo già in mente di aprire ad altri eventi e a crearne un molto importante per rilanciare la candidatura di Roma alle Olimpiadi». za- Sullo stesso avviso il presidente della Maratona di Roma, Enrico Castrucci: «Con questa partnership vogliamo avviare anche un discorso di crescita culturale nello sport, lasciando da parte il settorialismo tipico italiano. Corsa e ciclismo possono e devono promuoversi insieme, anche perché sono le due pratiche sportive amatoriali più praticate al mondo. Inoltre, con la promozione congiunta dei due eventi, rinforzeremo il messaggio rivolto ai turisti a visitare la nostra meravigliosa città in occasione dei due eventi sportivi». Un’occasione poi per aumentare la voglia di correre, a piedi o in bici nella Capitale ma il delegato allo Sport, Cochi lancia l’allarme: «Il progetto che punta a garantire maggiormente il diritto di correre all’aperto in modo sano e gratuito, nei parchi e nelle ville storiche, come avviene nelle grandi capitali d’Europa rischia di trasformarsi in un’occasione persa. E bile d a l podista e dal ciclista. Entusiasta il presidente FCI Renato Di Rocco: «Queste due manifestazioni sono un esempio importante di collaborazione sportiva che favorisce la promozione del territorio. L’idea dei due presidenti è fantastica e deve essere da esempio per altre città». Convinto del successo Gianluca Santilli, presidente della Gran Fondo Campagnolo Roma: «Siamo giovani ma abbiamo accolto la gran voglia di fare sport degli italiani e sfido chiunque ad avere un contesto come quello che abbiamo noi a Roma. Con gli amici della Maratona di Roma abbiamo trovato fin da subito una sinergia ideale per promuovere insieme i nostri grandi eventi in giro per il mondo. Ringrazio gli organizzatori della maratona che, visti i numeri e la storia, avrebbero potuto andare avanti con le proprie gambe e in- ad essere penalizzati saranno ovviamente i podisti, amatori e agonisti che quotidianamente si allenano. Le difficoltà di una farraginosa burocrazia, volutamente poste sui percorsi running con mesi di ritardo, farà quasi certamente saltare il progetto dedicato a Villa Pamphili, Villa Ada, Parco della Caffarella e “Biscotto” di Caracalla. I gruppi di lavoro ipotizzati in forte ritardo, quelli cioè che dovranno elaborare piani ad hoc per ogni singolo sito, come stabilito durante la Conferenza dei servizi dell'11 febbraio, non serviranno a nulla, perché nulla sarà realizzato prima del termine del mandato e anche i fondi a disposizione andranno persi. Il progetto non è impattante per l’ambiente. I materiali previsti sono compatibili, la pavimentazione sarà realizzata con inerti naturali e i presunti massi in cemento non ci saranno, visto che sono stati predisposti pali in legno. Ci auguriamo pertanto che sulla questione ci sia un'adeguata fap costruzioni per sempre sensibilità per consentire di trasformare in realtà un progetto che ad oggi sta per naufragare del tutto». Clara Habte costruzioni Per chi privilegia la vicinanza alla città di Roma e l’esigenza della mobilità, troverà a Marino una soluzione adeguata alle proprie necessità con le garanzie di praticità degli immobili FAP Sicurezza, valore degli immobili e comfort sono garanzia di tutte le formule immobiliari che la FAP presenta sul mercato La società effettua vendite personalizzate Cantieri di Marino prezzo euro 240.000 acconto euro 20.000 Tre anni di affitto a scalare dal prezzo accollo del mutuo del costruttore Ancora disponibili a Marino nel cuore dei Castelli Romani, rifinitissimi appartamenti Appartamento tipo: • Portoncino blindato • Videocitofono • Predisposizione allarme • Antenna terrestre e digitale centralizzata • Predisposizione aria condizionata • Ascensore Fap Costruzioni S.r.l. 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Intanto, oltre un mese fa, l’8 gennaio, Acep, Arci, AudioCoop e numerosi autori ed editori italiani hanno notificato alla presidenza del consiglio, al ministero dei Beni Culturali, al ministero dell’Economia, al Commissario Straordinario della Siae Gian Luigi Rondi, ai ‘Sereno Variabile’, un sabato nel reatino Questa settimana Osvaldo Bevilacqua raggiunge il Terminillo, ribattezzata la montagna di Roma, nell’Appennino Centrale, frequentata da vip e artisti negli anni Cinquanta e Sessanta e dove si è sposata anche la famosissima Gina Lollobrigida. Andremo a visitare Cantalice, arroccato sulla montagna, Leonessa con le sue chiese e monumenti, Poggio Bustone che ha dato i natali al grande Lucio Battisti ed Amatrice con la vera ricetta della pasta famosa in tutto il mondo. Simona Giacomelli è a Bassano del Grappa per un tour enogastronomico tra grappe e baccalà, Monica Rubele a Ferrara tra arte e artigianato. due subcommissari Paolo Stella Richter e Domenico Luca Scordino nonche’ alla Siae “un ricorso con il quale hanno chiesto al TarR del Lazio di accertare e dichiarare l’illegittimita’ del nuovo Statuto della Siae. Alla base dell’impugnazione la circostanza che il nuovo Statuto - si legge - attribuisce, in maniera pressoche’ esclusiva, la governance della societa’ agli associati piu’ ricchi ovvero a quelli che beneficiano delle somme maggiori in sede di riparto dei diritti d’autore incassati dalla Siae. Secondo il nuovo Statuto, infatti, ogni associato ha diritto, in assemblea, ad un voto piu’ un voto per ogni euro incassato”. In questo modo “le delibere assembleari relative, essenzialmente, alla nomina del Consiglio di Sorveglianza al quale lo Statuto affida, sostanzialmente, la totalita’ delle scelte relative alla vita dell’Ente, dipendono esclusivamente dagli associati piu’ ricchi ovvero i grandi editori musicali facenti capo a poche multinazionali straniere e i grandi cantautori della musica leggera italiana”. “Lo spettacolo per uscire dall’isolamento sociale che viviamo” “Vedere uno spettacolo e’ un gesto importante per se stessi e anche per gli altri. Assistere ad uno spettacolo, leggere un libro, andare al cinema, puo’ dare qualcosa a a se stessi aiutando ciascuno a mettersi in gioco per uscire dall’isolamento non solo culturale ma anche sociale in cui viviamo in questi tempi”. A parlare cosi’ e’ l’attore romano Valerio Mastandrea in occasione della presentazione di ‘Qui e ora’, lo spettacolo per la regia di Mattia Torre di cui e’ protagonista insieme a Valerio Aprea, che sara’ in scena a Roma, all’Ambra Jovinelli, da domani fino al 3 marzo. “Non c’e’ piu’ una dimensione di partecipazione fuori dal proprio contesto. Il concetto di cultura e’ stato stravolto. Faccio teatro - aggiunge l’attore - per egoismo, per me e’ come fare le analisi del sangue: controllo i i miei valori, cioe’ la voglia che ho ancora di fare cio’ che faccio da venti anni. Mi accorgo di essere anche molto ignorante da un punto di vista teatrale: sono uno spettatore ancora da educare. Cerco di trasferire questa mia ignoranza sulla scena: uso la mia inesperienza da spettatore per infrangere delle regole che magari non conosco. Porto in scena un po’ di sana incoscienza”, conclude Mastandrea. Il Principe di Homburg da oggi sul palcoscenico del Teatro Quirino Rinviata per i tir fermati dalla neve durante il viaggio, lo spettacolo del Quirino debutterà stasera, dove rimarrà in scena fino al 17. Mettere in scena nel 2012 Il Principe di Homburg di Kleist non significa solo ricordarne il duecentesimo anno della morte – occasione, tra l’altro, per la pubblicazione delle sue opere nella prestigiosa collana “I Meridiani” di Mondadori – ma vuol dire fare i conti con la poesia e la sconvolgente, contraddittoria umanità di una voce drammatica tra le più alte del passato. Al di là del prussianesimo di cui è imbevuto, c’è nel suo teatro qualcosa che parla con urgenza allo spettatore d’oggi? E se c’è, in che cosa consiste, e come si articola? La nuova messinscena di Cesare Lievi vuole rispondere a queste domande e per farlo si concentra non tanto sul dramma di chi si trova dilaniato tra sentimento e legge, libertà e obbedienza, inconscio e norma, ma sulla proposta kleistiana (tutta moderna) di una possibile soluzione: da ogni conflitto si esce grazie a un sogno. Non importa se è destinato a cedere e crollare sotto il principio di realtà, anzi. In uno spazio neoclassico, sospeso e irreale, dieci attori sempre in scena daranno vita, con la fluidità, la precisione e la vaghezza tipica dei sogni, a una vicenda fortemente drammatica e incalzante, in cui l’immaginazione (e l’inconscio che la determina) si confronta continuamente con la legge e l’ordine, rivelandosi forza fondamentale per decidere la vita, il suo senso e il suo destino. Traduzione e regia Cesare Lievi, drammaturgia Peter Iden, scene Josef Frommwieser, costumi Marina Luxardo, disegno luci Gigi Saccomandi. Personaggi e interpreti: Principe elettore del Brandeburgo Stefano Santospago; Principessa elettrice Ludovica Modugno; Natalia, nipote del principe elettore Maria Alberta Navello; Feldmaresciallo Dörfling Emanuele Carucci Viterbi; Principe di Homburg, generale di cavalleria Lorenzo Gleijeses; Colonnello Kottwitz Graziano Piazza; Colonnello di fanteria Hennings Vincenzo Giordano; Colonnello di fanteria conte Truchss Franz Cantalupo; Conte Hohenzollern Andrea Collavino; Capitano di cavalleria von Der Golz Paolo Fagiolo; Capitano di cavalleria conte Reuss Vincenzo Giordano. Il mondo del Jazz fa sentire la sua voce ai politicanti... LO SPETTACOLO Un appello per il jazz e le musiche di oggi e per una maggiore considerazione di una disciplina musicale tra le più creative dei nostri tempi. Questo lo chiedono i più conosciuti musicisti di jazz in un appello (firmato ad ora da quasi 3000 musicisti ed operatori) e sostenuto anche da personaggi dello spettacolo come Neri Marcorè, Ottavia Piccolo, Serena Dandini, Stefano Benni e tanti altri. Primo firmatario il critico musicale Filippo Bianchi, e rilanciato dalla Associazione I-Jazz (che raccoglie alcuni tra i più noti festival e rassegne italiani), l’appello sarà presentato quest’oggi, alle ore 15,00 a Roma, presso la sede Agis di Via Villa Patrizi,10, indirizzato ai candidati per le prossime elezioni ed alle forze politiche più rappresentative. La cultura deve essere considerata un settore strategico – dice l’appello – ed in questo contesto il jazz, che ha influenzato così tanto le arti del nostro secolo, ha necessità di riscontrare un’attenzione all’altezza della crescita di interesse e di creatività che, anche in Italia, sta dimostrando, superando ostacoli burocratici, leggi obsolete, meccanismi di finanziamento pubblico come il FUS che attendono da anni di essere riformati e resi più permeabili al nuovo. Tra le proposte, oltre alla modifica del Fus favorendo l’innovazione, la ricerca ed il “rischio culturale”, una maggiore attenzione ai musicisti ed i loro progetti, la possibilità di costituire una orchestra nazionale di jazz, il sostegno all’attività all’estero, una forte attenzione alla formazione. Il mondo del jazz lancia una petizione, destinata a tutte le forze politiche, per ottenere pari dignità rispetto alla musica “classica”, cui sono destinati in massima parte i finanziamenti pubblici. Il documento apre individuando nella cultura un “settore strategico, in un Paese come l’Italia che ha un imponente capitale, finora sottoutilizzato, sia di patrimonio storico MERCOLEDì che di talento vivente”. Si rileva poi come il jazz italiano abbia oggi un’altissima reputazione internazionale, ma come i nostri musicisti operino in un regime di “concorrenza sleale”, visto che non sono sostenuti dagli istituti di cultura, contrariamente ai loro colleghi di altri Paesi europei. Una documentata ricerca fornisce dati sugli investimenti sul jazz nel resto del Continente piuttosto imbarazzanti se paragonati all’Italia. Fra le proposte, “l’istituzione di una orchestra nazionale del jazz, dotata di fondi per la creazione di nuovo repertorio, e per la diffusione di questa musica sul territorio; uno speciale fondo per il sostegno dell’attività all’estero; un costante lavoro sulla formazione e 13 FEBBRAIO 2013 16 sul decentramento, nella ricerca di nuovo pubblico a partire dalle scuole; una più ampia presenza nelle commissioni di valutazione di esperti di musica jazz ed attuale, e l’inclusione di commissari designati ‘dal basso’; la creazione di un fondo per la cooperazione, volto a favorire le strutture di musicisti associati e le co-produzioni fra strutture organizzative”. L’appello è firmato da centinaia di musicisti – fra cui Armando Trovajoli, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Franco Cerri, Franco D’Andrea, Paolo Damiani, Maria Pia De Vito, Stefano Di Battista, Paolo Fresu, Giorgio Gaslini, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Enrico Intra, Rita Marcotulli, Pino Minafra, Gianluca Petrella, Dino Piana, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Danilo Rea, Aldo Romano, Antonello Salis, Giancarlo Schiaffini, Bruno e Giovanni Tommaso, Tiziano Tononi, Gianluigi Trovesi – ma anche da “jazzofili illustri” quali Serena Dandini, Marco Risi, Lella Costa, Stefano Benni, Neri Marcorè, Niccolò Ammaniti, Natalino Balasso, Ottavia Piccolo e molti altri. Damiano Tamanti Rea suona alla Casa del Jazz Al Millelire c’è ‘Tchaikovsky’ Ciok in Roma, un dolce evento Dopo l’ottimo successo di pubblico ottenuto dalla scorsa edizione, si è deciso di proseguire lungo questa strada ed affidare a Gerlando Gatto un secondo ciclo di “Jazz Standards” sempre incentrato sugli standard e quindi su una delle peculiarità principali del jazz, vale a dire interpretare con modalità del tutto differenziate uno stesso brano. Mercoledi 13 febbraio,alla Casa del Jazz, ultimo appuntamento con questo secondo ciclo con Danilo Rea sul tema “Sotto il cielo della melodia” con gli standard: “Stella by starlight”,“They can’t get away from me”,“When the saints go marching in”,“So in love”. In viale di Porta Ardeatina, 55 - Info: 06/704731. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Fino al 3 marzo, al Teatro Millelire (via Ruggero di Lauria, 22 Via Candia- Tel 06/39751063), ‘Tchaikovsky’ è uno spettacolo con musica dal vivodi Harris W. Freedman. Con Carlo Greco – Pyotr Ilych Tchaikovsky Gianluigi Pizzetti – Modya, Lyolya, Nikolai. La regia è di Harris W. Freedman. Con la partecipazione di Irma Ciaramella – Sasha, Nadya e con Elisabetta Ventura – Tatyana, Nina, Vladyas, Prete. Musiche suonate dal vivo da Giovanni Monti – pianoforte e direzione musicale; e da Farfuri Nuredini – violino. Pëtr Il’ič Tchaikovsky iniziò a studiare la musica da bambino, anche se i suoi insegnanti sostenevano non avesse la virtuosità per fare carriera. Quando la famiglia cadde in disgrazia dovette impiegarsi come burocrate al Ministero della Giustizia, lasciando da parte la sua carriera musicale. All’età di ventidue anni iniziò gli studi musicali al Conservatorio di San Pietroburgo cominciando da lì la sua carriera di compositore. Prosegue, fino al 14, presso la “Centrale Montemartini” in Roma e lungo il Viale di Riva Tevere Ostiense, ai piedi del gasometro “CiokI in Roma”, la Prima edizione del Festival del Cinema e del Cioccolato. La manifestazione, ad ingresso libero al pubblico, offrirà la possibilità di acquistare i prodotti e si articolerà in: Zona Mercato (con oltre 100 cioccolatieri artigianali italiani); Zona Atelier (con le eccellenze del cioccolato italiano, selezionate ad hoc dallaCompagnia del Cioccolato. In questa zona, situata sul retro del Museo, sarà possibile partecipare a work-shop e incontri sul tema del cioccolato); Zona d e l l e Aziende/Parter: nella corte esterna della Centrale Montemartini. “CiokI si Gira”, è invece la Mostra, che durerà fino al 10 marzo 2013, dedicata da un lato alla Storia e alle Origini del Cacao, creando un percorso luminoso ed emozionale con immagini e reperti ricevuti dall’Ambasciata del Messico, dall’altro dedicata al rapporto Cinema e Cioccolato, che trasformerà la “Centrale Montemartini” in una vera e propria Fabbrica del Cioccolato. Siti inte internet ernet Progetti Proge etti grafici realizzazione realizzaz zione resty yling e restyling id ideazione deazione realiz zzazione e realizzazione Via Emma Carelli, 51 - tel 06 35507220 - 06 35298350 Via V ia Alfana, 39 - tel 06 33055200 - fax 06 33055215 Via Stampa Stamp pa quotidiani tidiani e periodici dici su rotativa va a colori e in bianco e nero cultura&Società 17 al museo Venanzo crocetti di roma assistenza agli anziani e lavoro giovanile temi importanti per il futuro dell’italia Lillo Santoro: campi, fabbriche e officine Nadio delai, sociologo e Presidente di ermeneia (Studi & Strategia di Sistema, roma), che per anni ha svolto attività di indagine sociale ed economica presso la fondazione censis, di cui è stato anche direttore Generale, propone due studi su temi di rilievo per il futuro del nostro Paese. il primo (“anziani & continuità assistenziale”, francoangeli, 2012, pag.221) si configura come un percorso di analisi “partecipata” sul tema degli anziani non autosufficienti della Provincia autonoma e del comune di trento. l’iniziativa è stata promossa da un gruppo di cooperative sociali, per ragionare sul loro ruolo presente e futuro, tenuto conto della necessità di ripensare le politiche sociali, strette tra bisogni (in crescita) degli anziani non autosufficienti e risorse pubbliche (in contrazione), sia a livello nazionale che a livello provinciale. la scelta è stata quella di affidarsi a un soggetto terzo che pilotasse l’operazione di analisi, mentre i promotori hanno provveduto a coinvolgere nella riflessione i diversi protagonisti (pubblici e privati) che offrono, a vario titolo, po- litiche e servizi di assistenza sul territorio. lo studio si è avvalso anche di un’indagine di campo su un panel di più di 100 anziani non autosufficienti e dei rispettivi “care giver”, proprio per raccogliere in via diretta le opinioni sulla quotidianità dell’aiuto necessario e su quello ricevuto, nonché sui relativi costi. trovare un linguaggio comune e lavorare per una strategia di medio periodo ha portato infine ad avviare una al tema, affascinante quanto complesso, della funzione della “bottega” per la formazione degli artisti è dedicato il libro di Sergio rossi, docente e ricercatore presso “la Sapienza” università degli Studi di roma, “i Pittori fiorentini del Quattrocento e le loro botteghe. da lorenzo monaco a Paolo uccello”, che verrà presentato domani, giovedì 14 febbraio, alle ore 17.30, presso la Sede centrale della Società dante alighieri in Palazzo firenze a roma (Piazza firenze, 27). un testo a metà tra storia sociale e fe- riflessione su un “Glossario” e su un set di “Principi” cui ispirarsi sul piano delle politiche e dell’azione concreta: nella convinzione che serve oggi una convergenza di responsabilità da parte dei decisori, degli operatori e delle stesse famiglie; in una logica di “filiera pattizia” che deve immaginare come far quadrare le aspettative elevate e le risorse scarse. operazione di gran lunga più impegnativa rispetto a quanto sperimentato in passato: tenuto conto del progressivo aumentare, negli anni, degli anziani non autosufficienti (+22,0% nel 2020 e + 48,0% nel 2030). il secondo studio (“il lavoro come esercizio di relazione”, francoangeli, 2012, pag.268) affronta il tema dell’inserimento delle giovani generazioni nel mondo del lavoro, soprattutto in questi ultimi tempi, ma scarsamente affrontato in maniera sistematica. Nel frattempo la situazione in italia è diventata piena di incognite, riflettendosi in maniera più pesante sui giovani e sulle loro prospettive. il progetto “Giovani industriosi” di confindustria trento costituisce un modello di sperimentazione in tema “giovani e lavoro”. a un anno dall’avvio dell’iniziativa, i risultati sono andati al di là di ogni aspettativa, per le numerose adesioni dei giovani e per l’esito della sperimentazione di nuove forme contrattuali e delle misure innovative a esse affiancate. come riporta il sottotitolo del volume, la finalità dello studio è quella di costruire un percorso a più vie, per l’ingresso nella vita attiva delle giovani generazioni. Per questo è stata promossa una “sperimentazione sociale” che comprende: - l’ingresso in azienda di un gruppo di giovani diplomati e laureati secondo una modalità contrattuale più strutturata e meno precaria, utilizzando il nuovo contratto di “apprendi- stato professionalizzante”, potenziato con alcune innovative misure di welfare, tra cui uno specifico modulo di “flexsecurity”; - uno Sportello per la neo-imprenditorialità, per aiutare i giovani a districarsi nel labirinto dei soggetti e delle opportunità legati alle “sturt-up”, che stentano a trasformarsi spesso in realtà concreta; - la promozione di esperienze di lavoro estivo per gli studenti; modalità molto diffusa in passato e oggi nuovamente di attualità, se si vuole sperimentare se stessi all’interno dell’azienda, anche per brevi periodi, e contemporaneamente guadagnarsi qualche risorsa economica. il tutto è stato accompagnato da un’operazione di “ascolto”, che ha portato all’organizzazione di quattro focus Group e all’effettuazione di quattro indagini successive via questionario su altrettanti panel; cui sono state proposte le stesse domande per poter “incrociare” i diversi punti di vista: quello dei giovani studenti, quello dei genitori, quello dei docenti e quello dei responsabili di associazioni giovanili. auspicio della ricerca è di pervenire a uno sforzo corale che sappia mettere in relazione soggetti e risorse diverse, per trasformare una sperimentazione sociale in una modalità permanente di gestione più attiva dell’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, aprendosi a un futuro da creare. Mauro De Vincentiis Nello spazio espositivo del applica su di essa strati di carte, museo “Venanzo crocetti” di stampate con soggetti artistici, a roma, in Via cassia 492, è stata ribadire che il suo essere artista inaugurata lo scorso 9 febbraio oggi non può prescindere dalla mostra “campi, fabbriche, of- l’arte del passato, sia in relaficine” dedicata all’opera di zione all’ordine ed alla regola di lillo Santoro, pittore di origine calabrese da sempre a roma, dove si è diplomato all’accademia di belle arti, che per anni si è diviso tra l’insegnamento, l’impegno politico e la pittura. Sono in esposizione una trentina di opere realizzate dal 2000 al 2008 dedicate alla periferia romana della Via Prenestina, all’interno del Grande raccordo anulare, dove l’artista aveva lo studio in Via Pasquale alecce. i dipinti sono “Via Pasquale Alecce”, 2005, raggruppati in tre gruppi tecnica mista su tela cm. 100x100. “campi” e “fabbriche”, evocativi della realtà romana oggi classica memoria, sia in relaprofondamente mutata non zione alla storia dell’arte che solo sotto il profilo paesaggi- talvolta prende il sopravvento sull’arte stessa nel nostro sistico, e “Nature morte”. Per Santoro, scrive Stefania Se- stema cognitivo. i suoi dipinti, veri, “ogni dipinto è prima di che raccontano prevalentetutto una riflessione concettuale mente frammenti di spazi ursulla propria pittura in quanto bani periferici, nei quali i riflesso del suo vissuto di uomo riferimenti sono offerti da una e di artista. Pertanto non opera ciminiera o da un tetto di fabdirettamente sulla tela, che sce- brica, con una natura che ocglie rigorosamente del formato chieggia talvolta quasi a quadrato di cm 100 x 100, ma dispetto delle costruzioni, sono riflessioni sullo spazio antropologico di roma”, città dove ha assistito alla nascita ed alla decadenza di complessi industriali ed all’insediamento di nuove realtà economico-commerciali: le antiche torri sono progressivamente scomparse all’interno di insediamenti abitativi sempre più estesi, mentre le fabbriche chiudevano proprio perché la città si stava trasformando in un esteso dormitorio. “e con le fabbriche sparivano anche i valori ad esse connessi, come la rivendicazione dei diritti per gli operai, la lotta contro i padroni ed i padroncini. oggi quei tipi di lotte sono diventati ricordi romantici di cui narrare nei romanzi o nei film, se c’è ancora qualcuno disposto a leggerli o a vederli. Santoro ci parla, dai suoi dipinti, di quegli anni in cui nella fabbrica le proporzioni, e quindi le relazioni, erano ancora umane”. la mostra resterà aperta fino al 18 febbraio con orario il lunedì, giovedì e venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 11 alle 18. Vittorio Esposito “Heart Show” di Vanessa Palomba domani, giovedì 14 febbraio, festa di S. Valentino, nello spazio espositivo della “Galleria della tartaruga”, in Via Sistina, 85 a roma, sarà inaugurata alle ore 17,30 la personale dell’artista italo-inglese Vanessa Palomba “Heart Show” nella quale saranno esposti una serie di opere che hanno come protagonista il cuore, assemblato con i materiali più eterogenei, sempre “interpretato” non come “organo” regolatore della vita ma, pur mantenendo integra la sua fisionomia, come simbolo estetico di “propulsore” di sentimenti proposto con ironia per sorridere, riflettere ed emozionarci sull’amore e sulla festa degli innamorati. il lavoro di Vanessa Palomba è contraddistinto da una continua ricerca formale ed espressiva, una sperimentazione di linguaggio e tecniche in costante evoluzione, mai slegato dal concetto e dal tema che l’artista vuole portare avanti come evidenzia, con particolare esaustività, la serie “Heart in a box”, dalla quale provengono le opere in esposizione, che è “una sorta di collezione di cuori in scatola, è scritto nel testo di presentazione, di declinazione del senso di questo simbolo universale affrontato ora con “My heavy Heart” ironia, ora con una riflessione più amara, ora anche con drammaticità ma sempre cercando di scavare e di riflettere in profondità sul significato di questa icona. Si parte spesso da espressioni del linguaggio, modi di dire, topos contenenti la parola cuore per cercarne significati e contenuti più profondi e per sottolineare aspetti che spesso tralasciamo: ‘Spina nel cuore’, ‘cuore di pietra’, ‘Heavy heart’, ‘colpo al cuore’, ‘Heart attack’, sono alcuni luoghi comuni del linguaggio quotidiano utilizzati dall’artista come filo conduttore per riflettere su concetti come l’abbandono, la violenza, l’infanzia e la gioia … e anche sulle molteplici facce, sulle implicazioni meno banali che vi si nascondono dietro … dentro delle vere e proprie scatole, utilizzando materiali più vari, dalla pittura al collage, fino alla composizione di materiali di recupero trovati come reti in ferro, viti, stoffe, parti di oggetti diverse, prendono forma dei “visual poems”, quasi dei mini-teatrini in cui oggetti decontestualizzati mettono in scena e rappresentano temi, memorie, vita quotidiana, sensazioni e sentimenti legati all’idea di “cuore” e a tutto quello che questo simbolo porta inevitabilmente con sé”. la mostra, allestita a cura di marco Pezzali e Sabrina Zappia, resta aperta fino al 21 febbraio con orario feriale dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30. un prezioso testo di Sergio rossi sui pittori fiorentini del ‘400 colo”. l’emergere di un nuovo ruolo dell’artista, intellettuale e non più solo manuale, fu una delle più significative conquiste culturali dell’epoca moderna. “la tradizione medievale della bottega, fondata su una rigida gerarchia e sulla trasmissione di compe- 13 febbraio 2013 alla Galleria della tartaruga di roma Sarà presentato a roma nella Sede della “dante” nomenologia dell’arte, che, partendo dall’analisi del contesto storico, economico e sociale, passando per le pagine della trattatistica coeva, arriva a rievocare le figure e l’opera dei protagonisti di un’epoca, maggiori e minori, “restituendo il vero volto dell’arte pittorica a firenze nel XV se- mercoledì tenze tecniche, fu infatti solida e perdurante. a firenze, capitale artistica del primo rinascimento, la categoria professionale dei pittori rimase per lungo tempo associata all’arte dei medici e degli Speziali, mentre l’attività degli scultori e degli architetti risultava inse- Alberto Esposito rita in quella dei maestri di pietra e legname. ma l’avvento della nuova stagione umanistica portò a una diversa considerazione dell’arte come prodotto del pensiero e dell’individualità del suo artefice: un cambiamento che non rimase circoscritto alla sfera teorica, letteraria o filosofica, ma ebbe conseguenze dirette sulla configurazione sociale dell’artista, pronto finalmente a combattere per la propria dignità, e sul suo stesso modo di lavorare, ovvero di dipingere”. alla presentazione del libro interverranno, oltre all’autore, claudio crescentini, storico dell’arte della Sovrintendenza capitolina, alessandro masi, Segretario Generale della Società dante alighieri, daniela Porro, Soprintendente per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di roma, Giovanni Puglisi, Presidente della commissione Nazionale italiana per l’uNeSco, e alessandro Zuccari, ordinario di Storia dell’arte moderna della “Sapienza” università di roma. Adele Scarpelli PRIMO PIANO Arrestato presidente Finmeccanica Gip: “Tangenti filosofia aziendale” Redazione Primo Piano: 06/33223917 [email protected] - mercoledì 13 febbraio 2013 19 L’ipotesi di accusa è corruzione internazionale, concussione e peculato per presunte tangenti pagate per la vendita di 12 elicotteri in India Arrestato nella notte il presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi dai carabinieri e dai militari del Noe su mandato della Procura di Busto Arsizio (Varese). Inquinamento delle prove e reiterazione del reato, questi i motivi per cui Orsi è finito in manette. L’accusa nei suoi confronti è di corruzione internazionale, peculato e concussione per le presunte tangenti che sarebbero state pagate per la vendita di 12 elicotteri in India. Lo riferiscono fonti investigative precisando che anche Bruno Spagnolini, amministratore delegato di Agusta Westland, è ai domiciliari con le stesse accuse. In uno dei passaggi dell’ordinanza del Gip di Busto Arsizio, si legge come «l’Agusta Westland e per essa la sua dirigenza, e lo Spagnolini in particolare, sembrano essere consueti al pagamento di tangenti e vi è il motivo di credere che tale filosofia aziendale si ripeta anche in futuro se non resa vana attraverso l’intervento cautelare». La custodia cautelare in carcere è motivata dall’esigenza di neutralizzare «il compimento di ulteriori condotte corruttive collegate alla sua attività manageriale e pone un limite, difficilmente superabile, all'impegno con cui egli, in prima persona, si è attivato per impedire, ostacolare e svilire l’indagine che lo riguarda». Nell’ordinanza si spiega dei suoi contatti «già intrapresi con gli ambienti del Csm per ottenere la nomina del nuovo dirigente dell'ufficio inquirente procedente e, dunque, per escludere dall’indagine il magistrato del pm assegnatario del procedimento ma anche e, soprattutto, la strategia da costui messa in opera volta a costruire una campagna di stampa a lui stessa favorevole, campagna sembra prezzolata a dimostrazione ancor più delle sue logiche operative, o comunque a silenziare le voci dissonanti». L’inchiesta del Procuratore Fusco riguarda l’appalto, ottenuto nel 2010, per la fornitura di 12 elicotteri al governo indiano da parte di Agusta Westland, controllata da Finmeccanica, e di cui era allora amministratore delegato Orsi. Dell’affare indiano da oltre 500 milioni di euro, una cinquantina sarebbero serviti a pagare tangenti per assicurarsi la commessa, secondo i primi riscontri fatti dai Pm napoletani, inizialmente titolari dell’inchiesta poi trasferita per competenza territoriale a Busto Arsizio. L’indagine, nel settembre scorso, portò all'iscrizione nei registro degli indagati di sei persone, quattro dei quali oggi colpiti dalla richiesta del Gip. L’ordine di arresto emesso dalla Procura riguarda infatti anche i presunti intermediari della tangente: Guido Hascke e Carlo Gerosa. I due risiedono in Svizzera e in questo caso dovranno essere attivate le procedure per l’estradizione. Il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Akbaruddin, come si legge sulla ‘Bbc’, ha affermato di aver «chiesto al governo italiano, attraverso la nostra ambasciata a Roma, dettagli sull'indagine, ma ci è stato detto che è un procedimento giudiziario e il governo italiano non può fornire nessun tipo di informazione». «Questa rimane la nostra posizione oggi», ha aggiunto il portavoce spiegando che il governo indiano non era stato informato dell’operazione scattata ieri. Il ministero della Difesa indiano ha poi chiesto all’Ufficio Centrale di Indagini di avviare un’inchiesta sulle presunte tangenti: come riferisce Cnn-Ibn, la richiesta è avvenuta dopo l’arresto del presidente Orsi. Intanto, i Cc del Noe hanno eseguito perquisizioni nell’abitazione di Orsi a Varese; mentre i militari dell’Arma hanno perquisito anche la sede di Agusta Westland, nella sede di Cascina Costa Samarate (Varese), e altre filiali dopo l’arresto ai domiciliari dell’Ad Spagnolini. Sarebbero in corso, a quanto si apprende, perquisizioni anche nella sede romana di piazza Monte Grappa. Sulla vicenda «la magistratura fa il suo lavoro e sono sicuro lo farà fino in fondo». Lo ha detto il premier uscente Monti, ospite di Uno Mattina, ribadendo come sul fronte delle regole sia «importante andare avanti per estirpare la corruzione», «rafforzando la disciplina». Per quanto riguarda il governo, «c’è un problema di governance che affronteremo». Intanto, è arrivata da Finmeccanica la «solidarietà al proprio presidente e amministratore delegato», «con l’auspicio che venga fatta chiarezza in tempi brevi, ribadendo fiducia nell'operato della magistratura». Inoltre, «a fronte degli odierni provvedimenti giudiziari che hanno riguardato il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica e l’Ad della società controllata AgustaWestland», viene confermata «l’ordinata prosecuzione dell’attività gestionale e il proseguimento delle iniziative in corso». Papa, P. Lombardi: “Intervento al cuore di routine” Il portavoce della Santa Sede: “Nessuna malattia specifica, indebolimento del Pontefice per la vecchiaia. Conclave forse entro metà marzo” E’ stato «un intervento assolutamente di routine» quello al quale è stato sottoposto tre mesi fa Benedetto XVI, che è stato operato al cuore in una clinica romana per la sostituzione del pacemaker. Lo ha detto padre Lombardi, portavoce della Santa Sede, precisando che l’operazione «non ha nulla a che fare con la decisione del Santo Padre» di rinunciare al pontificato. «Ribadisco che non ci sono malattie specifiche ma che si tratta di un indebolimento per la vecchiaia. C’è stata una sostituzione di routine del pacemaker, si tratta di un fatto che non ha nessun peso sulla decisione presa», ha affermato il direttore della Sala Stampa vaticana nel corso di un briefing con la stampa. La decisione del Papa, ha poi spiegato Lombardi, non dipende da fatti particolari come la crisi della Curia ma da una valutazione più ampia relativa alla situazione della Chiesa nel mondo e alle sfide che essa si trova a dover affrontare. Si tratta di «una decisione che manda molti messaggi a tutti noi, di umiltà e di coraggio, di saggezza nel valutare la propria responsabilità davanti a Dio». «Credo che sia sbagliato restringere quanto è avvenuto a una particolare problematica -ha osser- vato- il Papa ha posto la questione in termini ampi, profondi e spirituali non c'è quindi una identificazione di un problema particolare di funzionamento dell'istituzione, un problema di Vatileaks o legato a qualche difficoltà nell’affrontare un’altra situazione operativa, secondo me lui ha voluto parlare delle grandi responsabilità del governo della chiesa nel suo insieme». Padre Lombardi ha precisato anche che l’enciclica alla quale il Papa stava lavorando dedicata al tema della fede non sarà pubblicata nei prossimi giorni. «L’enciclica non sarà pubblicata entro la fine del mese perché non era ad un punto di preparazione tale da essere pubblicata definitivamente, questo rimane un documento che era atteso ma che non avremo nella forma dell’enciclica». Quanto alla dichiarazione fatta dal Card. Dziwisz, «non ho assolutamente nessuna ragione di dire che ci sia stata una manifestazione di non accordo e di non apprezzamento da parte del Cardinale Dziwisz rispetto alla scelta di Benedetto XVI». Padre Lombardi ha poi informato che «la classica celebrazione delle ceneri in programma per domani (oggi ndr) che si svolgeva a Santa Sabina all’Aventino è stata spostata in Vaticano a San Pie- tro. E' stata spostata perché nella basilica c’è molto più spazio e c'è da supporre che molti fedeli e Vescovi e Cardinali vorranno venire a pregare con il Papa». Quindi domani si svolgerà la conversazione del Papa con il clero romano come da tradizione. «In questa occasione il Papa parla spontaneamente, senza un testo scritto. Benedetto XVI aveva intenzione di parlare della sua esperienza al Concilio Vaticano II, ma vedremo se vorrà aggiungere dell’altro». Il conclave potrebbe tenersi entro la metà di marzo. «I Cardinali si troveranno a Roma nella prima metà di marzo» ha spiegato. Saranno però gli stessi porporati del sacro collegio che si riuniranno nelle congregazioni generali a partire dal primo marzo a decidere tempi e modalità. E’possibile, ma si tratta ancora di un’ipotesi, che Ratzinger, una volta dimessosi, assuma lo status di Vescovo emerito di Roma. «Il Papa non è un Cardinale, in quanto è il capo del collegio cardinalizio -ha affermato padre Lombardi- certamente non è previsto che partecipi al conclave, in questo senso può essere interessante capire come verrà ‘chiamato’ dopo le dimissioni. Non verrà chiamato cardinale, vedremo se Vescovo di Roma emerito o altro». NOTIZIE FLASH Nordcorea, eseguito il terzo test Nucleare obama: “atto altameNte provocatorio” La Corea del Nord ha annunciato di aver portato a termine con successo il suo terzo test nucleare sotterraneo, precisando di aver usato un ordigno miniaturizzato. Immediata la reazione del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, che ha parlato di «chiara e grave violazione» delle risoluzioni delle Nazioni Unite e di una provocazione «profondamente destabilizzante». Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è riunito a New York in sessione di emergenza. Per il presidente Obama si tratta di un «atto altamente provocatorio». In una dichiarazione scritta il presidente americano ha assicurato che gli Stati Uniti saranno «fermi» nei loro impegni nei confronti degli alleati nella regione. usa, spara coNtro auto e uccide bimbo omicidio-suicidio Nel marylaNd: 2 morti Ancora una sparatoria e ancora bambini uccisi negli Stati Uniti. Secondo quanto riporta una televisione locale, in Minnesota un uomo ha sparato a caso contro le automobili in corsa, uccidendo un bambino di 10 anni e ferendo la madre e un’altra donna. Secondo quando riporta il capo della polizia di Oakdale, l’uomo è stato arrestato. Maugeri, Pm accusano Formigoni “Associazione a delinquere” La Procura di Milano ha chiuso le indagini riguardo al caso Maugeri. Diciassette le persone a cui è stato notificato il provvedimento tra cui Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e corruzione. Indagine chiusa anche per il faccendiere Pierangelo Daccò, Antonio Simone e Carlo Lucchina. Le accuse a vario titolo sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, riciclaggio, frode fiscale e interposizione fittizia. I Pm milanesi accusano Formigoni di aver ricevuto «utilità» per 8 milioni di euro in cambio di appoggi alla Maugeri. Tra queste utilità viaggi e l’uso di yacht. Il governatore della Lombardia per la Procura di Milano non ha restituito alcun importo di denaro per i «favori» ricevuti. Dall’avviso di chiusura delle indagini sulla Fondazione Maugeri emergono nuove accuse, rispetto a quelle già note. Oltre alla corruzione per Formigoni si aggiunge l’associazione a delinquere di cui, secondo i magistrati, il governatore sarevve stato «il promotore e l'orgnanizzatore». La Procura ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio per 17 persone tra cui, oltre a Formigoni, il faccendiere Daccò, l’ex assessore alla Sanità della Lombardia, Simone, gli ex vertici della fondazione Maugeri, Sanese dirigente del Pirellone, il dg dell’Assessorato alla Sanità, Lucchina e Perego, memores domini e amico di lunga data del presidente Formigoni. ROMACORRE NEWS CAMPION ATI ITALI ANI D I CRO SS GABR I EL E DE N ARD E T OUR IA S AMI R I S U TUTTI Se lo scorso week end avevamo rac contato delle gesta dei velocisti, in parti colare Tumi che ha abbassato il primato italiano sui 60 indo or, oggi siamo a rac cintare l’esperienza importante del Salto in Alto italiano, un po’ bistrattato negli ultimi anni ed aggrap pato alla bandiera italica che risponde al nome di Antonietta Di Martino. Alessia Trost, aveva già fatto capire dove sarebbe arrivata qualche anno fa allo Stadio Olimpico, edizione memorabile dei Campionati Italiani Cadetti 2008 in un contesto estremamente stimolante per molti dei ragazzi che allora entravano per la prima volta nello Stadio delle Olimpiadi del ‘60, del Golden Gala, della Finale dei Campionati del Mondo ‘90, insomma una vera icona per gli amanti dello sport, figu riamoci per dei ragazzi che si nutrono di queste storie. Basta andare a rivedere i campioni di quella edizione per comprendere come determinate esperienze possano essere così importanti per i giovani: Giovanni Galbieri, vincitore degli 80, oggi uno delle migliori Promesse della velocità, Davide Re anche lui speranza dei 400, Abdikadar, oggi italiano e protagonista dei 1500 (arri vò 2° nei 1000), Patrizio Di Blasio nel Martello, Leonardo Serra nella Marcia (oggi in ripresa) e tra le donne, Judy Echek, Flavia Battaglia, Roberta Bruni, Monia Cantarella, Chiara Centofanti, Roberta Molardi, Anna Clamente, Darya Derkach. Ovviamente non sono tutti e qualcuno che in quell’occasione non vinse trovò gli sti moli per impegnarsi di più e meglio negli allenamenti, nella speranza di poter ritro vare quell’atmosfera vissuta nel “magico” (per parte giallorossa) stadio. Altrettanto potremmo dire dei Campionati Italiani di Cross che si disputarono a Formello, alle porte di Roma nel 2010. In quell’occasione ci furono delle belle sorprese, soprattutto la grande ascesa degli atleti “italiani” di testa ma purtroppo ancora stranieri di passaporto, una vera vergogna a cui il nuovo governo dovrà dedicare subito tempo e modo per poter cancellare quelle norme che non permet tono ai ragazzi che vivono studiano pensa no come milioni di altri ragazzi italiani e che purtroppo vengono ritenuti dalla legge cittadini stranieri. Nasti vinse tra le pro messe, oggi secondo assoluto, De Matteis Martin, secondo allora terzo oggi, Fontana, prima promessa oggi, secondo Junior nel 2010, Dini, Quazzola e Crippa, allievi nel 2010 si sono scambiati i posti tra gli Junior. Samiri oggi, bella vincitrice, all’epoca si classificò 14ª. Che bello dare continuità all’atletica. Roberto De Benedittis VITTORIE ANCHE PER FONTANA, PISTILLI, DINI, DEL BUONO, CRIPPA, REINA Terzo titolo italiano assoluto di corsa campestre per Gabriele De Nard. Il 38enne veneto, alfiere delle Fiamme Gialle, si è imposto con apparente facilità nel primo pomeriggio di oggi sul circuito ricavato all’interno del suggestivo scenario del parco di Abbadia di Fiastra (Macerata). Al di là delle assenze annunciate (il campione europeo Lalli, il bronzo continentale Meucci, il carabiniere La Rosa, tutti attualmente in raduno in Kenya) la prova del neo campione italiano – per lui una conferma dopo il successo dello scorso anno a Borgo Valsugana – è apparsa convincente da ogni punto di vista. Nessuna chances per gli avversari, dominati fin dall’avvio. De Nard prende l’iniziativa molto presto, intorno al secondo giro, trascinando con sé i compagni di club nelle Fiamme Gialle Patrick Nasti e Ahmed El Mazoury, già protagonisti nella sfortunata prova di Coppa dei Campioni della scorsa settimana a Castellon (Spagna, secondo posto a squadre, malgrado il pari punti con i padroni di casa del Bikila). Il bellunese impone un ritmo molto elevato, tanto da sfilare presto il gruppetto. El Mazoury, all’apparenza l’unico in grado di tenere l’andatura dello scatenato veneto, si ferma improvvisamente (per problemi respiratori, secondo quanto appreso nel dopo gara) lasciando andare i compagni di fuga. E' metà del percorso di gara. De Nard si ritrova solo, con Nasti ad inseguire ad una cinquantina di metri di distanza. Di fatto, l’epilogo anticipato della prova: non cambierà più nulla. Al terzo posto, Martin Dematteis (Esercito), sempre a suo agio sui prati, e capace di regolare in volata Gabriele Carletti (Athletic Terni, quarto) e Simone Gariboldi (Fiamme Oro, quinto). Sesto, e primo tra le Promesse, Michele Fontana (Aeronautica Militare, campione nazionale di categoria, come nel 2012), anch’egli protagonista della volata per la terza posizione. Più indietro, gli altri due piazzati sul podio under 23, giuseppe Gerratana (Aeronautica, undicesimo assoluto) e Luca Sponza (Marathon Trieste, ventesimo). “Devo essere sincero – le parole nel dopo corsa di De Nard - in questo momento ci sono tre atleti italiani più forti di me, e quindi il fatto che io abbia vinto oggi va letto anche alla luce della loro assenza. Detto questo, credo di aver corso bene, sicuramente meglio di quanto fatto in Coppa Campioni la scorsa settimana, al mio debutto stagionale. Il fatto è che ho bisogno di correre una prova su strada prima delnei cross, e la settimana precedente, a causa di una influenza, ho dovuto saltare l’appuntamento con la Corsa di Miguel. Oggi sono nella forma che avrei dovuto avere già sette giorni fa”. La vittoria nel campionato italiano potrebbe assegnare a Gabriele De Nard anche l'azzurro per il Mondiale di cross: "Non porteremo una squadra assoluta - le parole di Massimo Magnani, il DT azzurro - ma certo i campioni di oggi hanno messo una seria ipoteca sulla loro convocazione a titolo individuale". Marco Sicari/Fidal.it Foto Giancarlo Colombo/Fidal ROMACORRE NEWS II ALESSIA PISTILLI VINCE TRA LE PROMESSE MICHELE FONTANA BISSA IL SUCCESSO 2012 AD ABBADIA DI FIASTRA BELLA ORGANIZZAZIONE IN UN TERRENO MOLTO DIFFICILE La nuova campionessa italiana assoluta di corsa campestre è Touria Samiri. Sui prati di Abbadia di Fiastra (Macerata) la gara seniores femminile si decide nel giro conclusivo, quando la 25enne abruzzese della Nuova Atletica Fanfulla Lodigiana piazza l’allungo vincente, lasciando la compagnia di Fatna Maraoui (Esercito): una coppia che si era formata dopo un avvio piuttosto lento, sotto un cielo più coperto rispetto alle prove giovanili, con Silvia La Barbera (Forestale) ad inseguire. Nel finale c’è la rimonta proprio di quest’ultima per guadagnare il secondo posto, mentre la Samiri si presenta da sola al traguardo e festeggia così il suo primo titolo nazionale assoluto con il tempo di 26:21 sugli otto chilometri. Di origine marocchina, ma italiana a tutti gli effetti dal 2009, si era già messa in evidenza nella recente Cinque Mulini dove era stata terza, oltre che con la seconda posizione alla Corsa di Miguel. “Ero preparata, sentivo che poteva essere l’anno giusto - esclama la neocampionessa tricolore - e qui non vedevo l’ora che qualcuna andasse avanti per incrementare il ritmo, poi ho tenuto il passo della Maraoui prima di riuscire a staccarla. Per la stagione su pista cercherò di andar forte in particolare sui 5000 metri”. La Samiri è cresciuta tra Gioia dei Marsi ed Avezzano: “Ma ora vivo e mi alleno a Pescara - racconta - sotto la guida tecnica di Luciano Carchesio, all’interno del polo di crescita di Donato Chiavatti, e sto per laurearmi in scienze motorie a L’Aquila”. Piazza d’onore quindi in 26:31 per la palermitana Silvia La Barbera, che tra l’altro si era imposta quest’anno nel cross della Vallagarina, poi le piemontesi Fatna Maraoui (26:40) e Valeria Roffino (Fiamme Azzurre), quarta in 26:41, con l’umbra Giulia Francario (Esercito) al quinto posto con 26:50. Conquista invece il titolo italiano promesse Alessia Pistilli (Atl. Futura), ottava assoluta in 27:07, non senza emozione perché di fatto è un’atleta di casa: sino a un paio di stagioni fa indossava la maglia dell’Atletica Avis Macerata, club organizzatore di questa manifestazione. “Sono partita troppo forte - spiega la 22enne marchigiana di Matelica - però ho pagato lo sforzo meno delle avversarie. Non me l’aspettavo, di sicuro il tifo del pubblico mi ha dato un grosso aiuto”. Attualmente la Pistilli studia a Roma, dove è allenata da Marcello Ambrogi, il tecnico dell’ostacolista Marzia Caravelli, e tra l’altro si era piazzata seconda nei 3000 siepi agli Assoluti di Bressanone. Il podio promesse ad Abbadia di Fiastra è completato dalla sarda Jessica Pulina (Running Club Futura), 27:18, e da Sonia Ruffini (Atl. Livorno), terza in 27:22. Ad Abbadia di F i a s t r a (Macerata), i titoli italiani under 20 di corsa campestre vanno a Lorenzo Dini (Atl. Livorno) e Federica Del Buono (Atl. Vi c e n t i n a ) , entrambi al primo successo in un cross tricolore. Una gara tutta in testa per la veneta, che va subito in fuga e si laurea campionessa juniores in 22:01 al termine dei 6 chilometri, davanti all’umbra Costanza Martinetti (Atl. Libertas Arcs Cus Perugia), 22:09, seconda per l’intero svolgimento della prova. Terza in 22:19 l’emiliana Christine Santi (Mollificio Modenese Cittadella), già tricolore di cross nelle stagioni precedenti, sia tra le allieve che da cadetta. La vincitrice è una doppia figlia d’arte, di due ex azzurri: Rossella Gramola (che la segue tecnicamente) e Gianni Del Buono. Nata e cresciuta a Vicenza, per la prima volta si aggiudica un titolo nazionale di campestre, dopo due affermazioni in pista (sugli 800 allieve nel 2011, e poi sui 1500 l’anno scorso): “E’ andata meglio del previsto - racconta soddisfatta la Del Buono - stavo davvero bene. Ho svolto un inverno completo di allenamenti e sento in modo particolare questo titolo: probabilmente è più importante rispetto agli altri, perché qui sono presenti tutte le mezzofondiste in una singola gara. Sono soprattutto un’ottocentista, invece qui ho tenuto su una distanza nettamente più lunga, significa che ho una buona base di fondo”. Molto combattuta la prova juniores maschile di 8 chilometri, risolta nell’ultimo giro da Lorenzo Dini (Atl. Livorno). Finalmente il giovane toscano riesce a conquistare una maglia tricolore anche nel cross, dopo aver sfiorato il successo più volte nelle precedenti edizioni. Il suo crono è di 23:27, davanti a Italo Quazzola (Atl. Piemonte), secondo in 23:36, e a Nekagenet Crippa (Gs Valsugana Trentino), fratello maggiore del campione allievi Yemaneberhan, che chiude in 23:45. Quarto posto con 23:53 per il tanzaniano Lukas Manyika Maguhe (Atl. Cento Torri Pavia), al comando per buona parte della competizione. “Ho corso di testa, più che di gambe - spiega il vincitore - infatti sono guarito dall’influenza soltanto una settimana fa. Tutto si è deciso nel chilometro conclusivo, sul rettilineo opposto a quello di arrivo”. E’ il secondo titolo italiano giovanile per Lorenzo, che nel 2011 era riuscito ad imporsi nei 1500 su pista da allievo, mentre agli Europei di Budapest si è piazzato tredicesimo fra gli juniores. In gara ad Abbadia di Fiastra anche il g e m e l l o Samuele (sesto con 24:16): ambedue sono seguiti dal tecnico Saverio Marconi. La rassegna tricolore di corsa campestre ad Abbadia di Fiastra (Macerata) prende il via con gli under 18, in una mattinata fresca ma soleggiata. Tra le allieve, successo in volata per Nicole Svetlana Reina (Cus Pro Patria Milano) al primo anno di categoria, mentre Yemaneberhan Crippa (Gs Valsugana Trentino) bissa la vittoria dell’anno scorso nella prova maschile. E’ il primo titolo italiano da allieva per la Reina. Dopo i quattro successi nelle precedenti stagioni tra le cadette (due in pista e altrettanti nel cross), la bionda quindicenne conquista la maglia tricolore anche nella nuova categoria. Ucraina di nascita, vive a Novate Milanese da dieci anni e adesso difende i colori del Cus Pro Patria Milano, seguita dal tecnico Giorgio Rondelli. Stavolta la vittoria arriva allo sprint, con il tempo di 12:58 sui 4 chilometri e appena un secondo di vantaggio nei confronti di Angelica Olmo (Cus Pavia), che chiude in 12:59 per ripetere lo stesso piazzamento del 2012. Alle loro spalle, terzo posto per Rebecca Lonedo (Atl. Vicentina) con 13:12 nella gara di apertura sul percorso di Abbadia di Fiastra, illuminato dal sole nonostante la neve caduta alla vigilia. “Un tracciato più duro del previsto - commenta la Reina - con una salita impegnativa. Anche per questo ho scelto di non fare l’andatura nelle battute iniziali, poi mi sono alternata con la Olmo e tutto si è deciso all’ultimo giro. Dedico volentieri questo titolo al mio allenatore Giorgio Rondelli, che proprio domani compie gli anni”. Nella gara allievi si conferma Yemaneberhan Crippa: il portacolori del Gs Valsugana Trentino replica il successo di un anno fa, in quel caso ottenuta sui prati di casa. Sfida interessante, perché trova come antagonista Yohannes Chiappinelli (Montepaschi Uisp Atl. Siena), campione italiano della categoria cadetti nella passata stagione: entrambi sono di origine etiope. Durante la prima fase di gara detta il ritmo Chiappinelli, ma poi si invola Crippa: “Nel secondo giro ho deciso di partire - spiega il vincitore - quando ho visto che stava rallentando l’avversario, che è anche un amico”. Allenato da Massimo Pegoretti, per tutti è “Yema”: abita a Montagne, piccolo paese trentino, con la famiglia adottiva insieme agli otto fratelli e nello scorso dicembre ha partecipato agli Europei di Budapest, nella squadra juniores azzurra. Crippa chiude in 15:22 dopo cinque chilometri, con buon margine su Chiappinelli (15:38), terzo è Simone Bernardi (Atl. Imola Sacmi Avis) in 15:49. Luca Cassai/fidal.it Foto Giancarlo Colombo/Fidal ROMA APPIA RUN 28 APRILE 2013 ROMACORRE NEWS III NELLE INDOOR CONTINUA A VINCERE ALESSIA TROST TAMBERI SALE A 2,30, CHESANI, 2,28 SALTO IN ALTO SPECIALITÀ, D!INIZIO STAGIONE PER GLI AZZURRI Terza vittoria consecutiva del 2013 in un meeting internazionale per l'altista Alessia Trost. La 19enne delle Fiamme Gialle, dopo i successi ottenuti a fine gennaio in Repubblica Ceca ad Hustopece (1,95) e Trinec (2,00), è tornata in gara oggi al Flanders Indoor di Gent (Belgio). L'azzurra ha superato tutte grazie ad un impeccabile 1,95 che l'ha proiettata al successo. E stavolta l'allieva di Gianfranco Chessa ha battuto anche un'atleta come la beniamina del pubblico di casa Tia Hellebaut, olimpionica a Pechino 2008, che si è arresa a 1,91 come l'ucraina Olena Holosha. Ad oggi la Trost (che aveva esordito con 1,98 ad Udine il 20 gennaio) continua ad essere la numero uno delle liste mondiali stagionali della specialità a quota 2 metri davanti all'1,98 della spagnola Ruth Beitia (Santander, 9 febbraio) e all'1,97 della belga Hellebaut (Eaubonne, 7 febbraio). Tornerà di nuovo in gara, sabato 16 febbraio, agli Assoluti Indoor di Ancona. CRONACA - La gara vera, come prevedibile, inizia ad 1,91 quando in pedana sono rimaste solo quattro atlete. Alessia Trost che ha alle spalle un tabellino senza macchia (1,78, 1,83 e 1,87 alla prima) incontra un piccolo intoppo proprio ad 1,91. Ne approfitta subito la belga Hellebaut che, invece, oltrepassa l'asticella senza errori. La giovane azzurra non perde, però, la concentrazione e risolve anche lei la questione al secondo salto. Out l'olandese Sietske, si passa ad 1,95. Stavolta la pordenonese delle Fiamme Gialle non sbaglia nulla. E' un salto altissimo e che che vale la vittoria. Qui, infatti, si arenano sia la Hellebaut che l'ucraina Olena Holosha che chiudono rispettivamente seconda e terza. Rimasta da sola, la Trost tenta nuovamente di avventurarsi oltre il muro dei 2 metri. Operazione riuscita il 29 gennaio a Trinec. Stavolta, però, sceglie di aggiungere un centimetro in più a quanto già fatto: 2,01. Ci prova per tre volte, ma l'impresa, almeno per oggi, è rimandata. "Sinceramente ero arrivata in gara un po' scarica - racconta la Trost - I due metri di Trinec mi hanno lasciata felice, ma anche un po' frastornata. L'errore ad 1,91 è capitato solo perchè sono partita un piede avanti rispetto al segno della rincorsa e così sono finita troppo sotto allo stacco. 1,95, invece, è ormai una misura con la quale mi sento in confidenza e che penso di poter superare senza problemi se faccio tutte le cose come si devono senza strafare". 1500: AVANTI MAGNANI E VIOLA Sempre a Gent, ancora un quinto posto con annesso progresso cronometrico per Margherita Magnani nei 1500. La finanziera che, venerdì sera a Düsseldorf (Germania), aveva corso in 4:12.60, oggi in Belgio lima altri 16 centesimi al primato personale, tagliando il traguardo in 4:12.44. Consolidata, quindi, la sua quarta posizione nelle liste italiane all time indoor. Nona, anche lei sotto il precedente personal best (4:16.86 il 29 gennaio a Vienna), Giulia Viola. La 21enne veneta delle Fiamme Gialle - allenata come la Magnani da Vittorio Di Saverio - ha chiuso in 4:16.79, un tempo che la posiziona tra le nove italiane di sempre al coperto. Vittoria alla marocchina Rabab Arrafi (4:10.69) davanti alla spagnola Isabel Macias (4:10.94). Nello sprint, Roberto Donati (Esercito) si ferma a 6.93 nella batteria vinta dallo spagnolo Angel David Rodriguez con 6.62 che si aggiudicherà anche la finale in 6.57. Quarto Christophe Lemaitre (6.64 e 6.67 in batteria). SHEFFIELD, FASSINOTTI 2,22 Archiviato il 2,27 d'esordio saltato a fine gennaio a Londra, l'altista Marco Fassinotti oggi è tornato in gara a Sheffield (Gran Bretagna) nel contesto dei campionati britannici indoor. Il piemontese ha saltato 2,16 e 2,22 alla prima, poi tre errori a 2,25. La classifica finale lo vede al secondo posto alle spalle del 2,31 del bronzo olimpico Robbie Grabarz, insieme al quale l'azzurro ora si allena a Birmingham. Gran bella serata per gli azzurri al meeting internazionale di salto in alto a Banska Bystrica (Rep. Slovacca). Sulla stessa pedana sulla quale Antonietta Di Martino nel 2011 ha portato a 2,04 il record italiano assoluto indoor, oggi Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle) e Silvano Chesani (Fiamme Oro) hanno rispettivamente saltato 2,30 e 2,28. Tamberi chiude al terzo posto preceduto soltanto da due big come il bronzo olimpico Mutaz Essa Barshim (Qatar), volato a 2,36, e il russo, vicecampione mondiale in carica, Aleksey Dmitrik (2,32). Sesto Chesani. TAMBERI - I primi due scalini dell'ascesa dell'eccentrico finanziere marchigiano - stasera in pedana con i capelli colorati di verde sono stati a 2,15 e a 2,20. Misure risolte senza problemi. Due intoppi al successivo 2,23, superato alla terza prova, e poi l'azzurro non sbaglia più: 2,26, 2,28 e 2,30 tutti alla prima. A 2,32 tenta anche per tre volte, ma senza fortuna, l'impresa di arrampicarsi fino al record italiano assoluto di Alessandro Talotti (Glasgow 2005). Intanto, però, con 2,30 Tamberi, 21 anni da compiere il 1° luglio, eguaglia il primato italiano indoor Promesse (under 23) di Fabrizio Borellini che il 5 marzo del 1988 a Budapest aveva saltato la stessa misura. All'aperto, invece, è proprio Tamberi a detenere il record nazionale dell categoria grazie al 2,31 ottenuto agli Assoluti 2012 di Bressanone. Le liste italiane alltime assolute della specialità al coperto lo vedono ora al quinto posto. In sala, prima di questa gara, non aveva mai saltato più di 2,24. In termini statistici, al momento, il 2,30 di stasera gli permette di condividere con altri quattro atleti il secondo posto delle liste continentali stagionali e il quarto di quelle mondiali 2013. "Questo sì che sono io! commenta pieno di grinta il giovane saltatore delle Fiamme Gialle - Nelle prime gare di questa stagione mi ero concentrato troppo sulla tecnica scordandomi che quando si è in pedana con avversari come questi bisogna combattere e basta. Ed io sono un combattente! I due errori di stasera a 2,23 sono serviti a sbloccarmi. Prima di saltare mi sono avvicinato e voluto guardare bene l'asticella e, come faccio sempre, mi sono inginocchiato verso gli spalti e ho chiesto tutta la spinta del pubblico presente. Così al terzo salto ce l'ho fatta e poi la gara è finalmente decollata. A 2,32 ci ho provato, ma avevo speso tantissimo e un po' di fastidio alla caviglia non mi ha permesso di fare di più. Una grande serata. I capelli verdi? Forti, no?". CHESANI - Il poliziotto trentino, tricolore assoluto indoor in carica con 2,31, si sgranchisce le gambe a 2,15 e 2,20 con facilità. Nessun errore nemmeno a 2,26, il 24enne delle Fiamme Oro incontra le prime difficoltà a 2,28, quota sulla quale ha la meglio all'ultimo tentativo. Sceglie di passare 2,30 per concentrarsi sul 2,32 del record italiano. Ma anche per lui tre alla fine restano tre "X" accanto a questa misura. Le sue sono parole di soddisfazione: "Sinceramente il 2,28 me lo aspettavo già dalla prima gara, malgrado un problemino al polpaccio sinistro. Stasera ho sentito che i salti entravano come dovevano anche perchè non ho mai perso la concentrazione. 2,30 l'ho lasciato stare per tentare il record italiano e il secondo salto a 2,32 non era affatto male. Ora quello che mi interessa di più è far bene soprattutto agli Europei Indoor". Grazie alle prestazioni di stasera, sia Tamberi che Chesani superano il 2,27 indicato dal settore tecnico federale nei criteri di partecipazione per i prossimi Europei Indoor di Goteborg (Svezia, 1-3 marzo). Alessio Giovannini/Fidal.it Foto Giancarlo Colombo/Fidal ROMA APPIA RUN 28 APRILE 2013 IV ROMACORRE NEWS DOMENICA TUTTI AL COLLATINO LE ELEZIONI NON FERMANO LE VALLI DEL SORBO IL CALENDARIO DELL!ATLETICA NEL LAZIO 17/02 10,00 CORRIAMO AL COLLATINO 10,000 ROMA 24/02 10.15 CROSS ROMANO INTERBANCARIO 7,000 ROMA 24/02 9.30 CAMPESTRE VALLI DEL SORBO VARIE FORMELLO,RM 069089688 3/03 9.30 ROMA-OSTIA HALF MARATHON 21,097 ROMA 065758666 3/03 9.30 TIBUR ECOTRAIL 21,000 TIVOLI,RM 3383995710 10/03 10.00 GIANOTRAIL 10.000 SCAURI,LT 3405185775 10/03 10.00 CORRIAMO PER L'UNITA' D'ITALIA ROMA 3383323045 10/03 10.00 CORRENDO NEI GIARDINI 10,000 LADISPOLI,RM 3290215140 10/03 1030 CORRITALIA 10,000 FROSINONE 3929862055 17/03 9,00 MARATONA DI ROMA 42,195 ROMA 06.4065064 24/03 10.15 VOLA CIAMPINO 10,000 CIAMPINO,RM 24/03 9.30 MARATONINA DELLE PALME 10,000 ROMA 24/03 10.00 TRAIL DELLA CAPITALE 14,000 VIVARO,RM 1/04 10.00 CORRI PER ROMA 10,000 ROMA 6/04 15,30 CAFFARELLA CROSS 7,000 ROMA 7/04 10.00 XL - S 5,000 CARACALLA,RM VIVICITTA'-VIVIFIUME 12,000 ROMA VIVICITTA' 12,000 LATINA 0773 691169 SULLE ORME DI ADRIANO 10,000 TIVOLI,RM 3347066249 7/04 7/04 10.00 7/04 3284111620 3456201449 062008998 7/04 10.00 LA CORRIDA DI PONTECORVO 12,500 PONTECORVO, FR 3293130185 14/04 10.00 GRANAI RUN 10,000 ROMA 0671077050 14/04 9.30 CORRI BRAVETTA 10,000 ROMA 3423444764 14/04 9.30 CORRI...AMO PATRICA 10,000 PATRICA,FR 0775201230 14/04 9.30 NUOVI QUARTIERI IN CORSA 10,000 LATINA 0773 691169 21/04 ECOMARATONA DEI MONTI DELLA TOLFA 42,195/23,000 TOLFA,RM 3343817770 21/04 MARATONINA DELLA COOPERAZIONE 10,000 ROMA PEDAGNALONGA 21,097 BORGO HERMADA,LT 3396809977 21/04 WALK FOR LIFE - TELETHON 10,000 ROMA 065758666 25/04 GIRO DELLE VILLE TUSCOLANE 10,000 FRASCATI,RM 25/04 MEZZAMARATONA DI RIETI 21,097 RIETI 21/04 9,45 25/04 10.00 CORRIALVITO 9,600 ALVITO,FR 3201818505 28/04 9,30 ROMA APPIA RUN 13,000 ROMA 06.6990498 28/04 9.30 TRAIL DELLA MINIERA 10,000 PRIVERNO,LT 0773 691169 MAGICLAND RUN 10,000 VALMONTONE,RM 0671077050 1/05 1/05 9.30 PRIMO MAGGIO-LAVOROIN...CORSA 5,300 ROMA 3395905259 1/05 9.30 TROFEO "CORSA CAMPESTRE" 7,600 BORGO GRAPPA,LT 0773 691169 4/05 18.00 MARATOLICE 6,000 VILLA PAMPHILJ,RM 0685355590 5/05 CORRIAMO IN AFRICA 5,600 VILLA PAMPHILJ,RM 5/05 10.00 SULLE ORME DI ENEA 10,000 POMEZIA,RM 5/05 10.00 CORRIFLAVIO 10,000 VALMONTONE,RM 5/05 9.30 PER ANTIQUA ITINERA 9,700 OSTIA ANTICA,RM 3316005559 5/05 9.30 MARATONINA DI PRIMAVERA 9,560 FONTENUOVA,RM 0690024555 3357124475