NEV n. 41 del 12 ottobre 2005

Transcript

NEV n. 41 del 12 ottobre 2005
NEV - NOTIZIE EVANGELICHE
protestantesimo - ecumenismo - religioni
12 ottobre 2005
settimanale - anno XXVI - numero 41
* INTERVISTA: Lauran Bethell, pastora battista che si dedica alle vittime della prostituzione
* ICI/1. Presidente FCEI: "Parità di trattamento tra tutte le confessioni religiose"
* ICI/2. Il senatore Malan, valdese, dispiaciuto per l'art. 6 del decreto delle Infrastrutture
* ICI/3. L’on. Valdo Spini, valdese: "Intacca lo spirito del Concordato del 1984"
* ICI/4. Per il presidente dell'Alleanza evangelica italiana una violazione della laicità
* Terremoto in Kashmir: pronta mobilitazione delle agenzie umanitarie religiose
* ARM: riunito ad Evian il Comitato esecutivo sul tema “L'acqua, dono di Dio per la vita”
* Il CEC lancia l'allarme per le pratiche di detenzione arbitraria dei migranti
* TELEGRAFO: Notizie in breve
* APPUNTAMENTI
* ANTEPRIMA: Questa volta la lobby cattolica l'ha fatta grossa, di Maria Bonafede
INTERVISTA
Lauran Bethell: "Le chiese devono aprirsi al problema della prostituzione"
di Gaëlle Courtens
Roma (NEV), 12 ottobre 2005 - La pastora battista Lauran Bethell, californiana, ha ricevuto a luglio
il prestigioso premio per i diritti umani dell'Alleanza battista mondiale, conferitole dall'ex presidente
USA Jimmy Carter. Da quasi 20 anni la missionaria si dedica alle donne e alle bambine vittime
della prostituzione, ed è attualmente a capo della "Consultazione internazionale sul pastorato con
le prostitute" promossa dalla Federazione battista europea, con sede a Praga (Repubblica Ceca).
Questa commissione comprende leader di organizzazioni cristiane di più di 25 paesi. Prima di
arrivare in Europa nel 2001, la pastora Bethell ha speso numerosi anni a fianco alle donne
prostitute di Chiang Mai, in Tailandia, dove ha gestito il centro battista di recupero "New Life
Center". La scorsa settimana si è incontrata a Roma con un gruppo di pastori battisti europei ospiti
dell'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI), per meglio definire le strategie tese alla
sensibilizzazione di queste tematiche in seno alle chiese, ed in particolare il problema del traffico
delle donne dai paesi dell'est europeo. L'Agenzia stampa NEV l'ha intervistata.
Pastora Bethell, recentemente ha ricevuto da Jimmy Carter il "Premio per i diritti umani"
dell'Alleanza battista mondiale. Cosa ha significato per lei ottenere questo Premio?
In un primo momento non riuscivo a capire cos'avevo fatto di tanto straordinario per meritarmi tutta
questa riconoscenza. Poi ho pensato che almeno in questo modo, sarebbe emersa la tragica
situazione di tante donne, incastrate nella morsa della prostituzione, un tema ancora troppo poco
affrontato all'interno delle nostre chiese. Ho quindi accettato di riceve questo premio in nome di
queste donne che con una incredibile forza d'animo sono sopravvissute ai loro sfruttatori; per tutte
quelle persone amiche che hanno tirato su progetti in altre parti del mondo tesi a combattere il
flagello della prostituzione e della schiavitù; e per le donne e le ragazze che mi sono state accanto
lungo questo difficile cammino, perché sono state loro a guidarmi. Se questa cerimonia è servita
anche solo per un momento a portare sotto i riflettori queste tematiche così oscure, allora ricevere
questo premio è stato senz'altro utile.
Lei è attualmente impegnata a Praga, dove per conto della Federazione battista europea,
mette su progetti di recupero per donne sfruttate. Come si accosta alle donne vittime del
racket della prostituzione?
La situazione nelle strade di Praga è molto difficile. Nella stragrande maggioranza si tratta di
ragazze rom provenienti dalla Bulgaria. Il primo passo consiste nell'incontrarle, nel tentativo di
restituire loro la consapevolezza di essere creature di Dio. Abbiamo scoperto che molte di queste
donne hanno dei background carismatici cristiani, e quello che più desiderano in un primo
momento è che noi preghiamo insieme a loro, e questo succede nel bel mezzo della strada. La
nostra prima preoccupazione non è quella di toglierle dalla strada subito, il che sarebbe rischioso
per le stesse donne soggette ai loro sfruttatori. Con il tempo spesso ci riescono da sole, una volta
restituito il debito che hanno contratto con chi le ha sottratte. Noi possiamo offrire loro sostegno
spirituale e cura d'anime, e con l'aiuto di Dio, molte di loro cambiano vita. Solo in un secondo
momento cerchiamo di coinvolgerle in progetti tesi a dare loro una formazione, grazie alla quale
possono sopravvivere.
Per arrivare ad aiutare queste donne segue delle strategie ben precise?
Non ce ne sono. O meglio: esse variano da contesto a contesto. E vanno reinventate ogni volta da
capo. In linea generale però posso dire che in tutti i casi tento in primo luogo di mettere al centro le
donne. E mi chiedo: quali sono i loro bisogni più immediati, di cosa necessitano in quel primo
istante. E poi si lavora seguendo una scala di bisogni: qual è quello successivo? E quello
successivo ancora? Quello che serve alle donne varia da cultura a cultura. In Tailandia per
esempio, le donne tribali del nord del paese non avevano alcuna istruzione. In quei villaggi non
c'erano le scuole. Le donne analfabete non avevano alcuna possibilità di scelta. Bisognava quindi
creare alternative alla prostituzione. L'idea è stata quella di prevenirla grazie all'educazione, e alla
formazione professionale. Nella stragrande maggioranza dei casi l'analfabetismo è una delle
principali cause che fanno cadere le donne nella trappola della prostituzione e del traffico di esseri
umani. Quando una donna è istruita le si aprono altre possibilità. Il solo fatto di poter scegliere le
conferisce maggiore potere. A Praga invece il bisogno più immediato delle donne che incontriamo
è quello di sapere che sono molto preziose agli occhi di Dio. Qui, il bisogno più pressante è quello
del ripristino della dignità. In fondo le aiutiamo a capire quanto sono amate da Dio, e ci rendiamo
conto di quanto hanno bisogno di saperlo, e di sentirselo dire. Fare loro capire che non saranno
mai da sole è essenziale. E spesso viene vissuto da loro come una incredibile rivelazione.
ICI/1. Presidente FCEI: "Parità di trattamento tra tutte le confessioni religiose"
Per Gianni Long l'art. 6 del decreto delle Infrastrutture è incostituzionale
Roma (NEV), 12 ottobre 2005 – In seguito all'approvazione lo scorso 5 ottobre da parte del Senato
dell'art. 6 del decreto delle Infrastrutture che estende l'esenzione ICI agli immobili con finalità
anche commerciale di proprietà della chiesa cattolica, il presidente della Federazione delle chiese
evangeliche in Italia (FCEI) Gianni Long ha dichiarato:
"Mi pare evidente che ci sia una violazione della Costituzione. La Corte costituzionale ha negli
ultimi anni dichiarato illegittime leggi regionali che concedevano certi benefici economici alla chiesa
cattolica e alle confessioni con Intesa, perché vi deve essere parità di trattamento tra tutte le
confessioni religiose. In questo caso il beneficio riguarda solo una confessione e l'ineguaglianza è
ancora più evidente. Sino al 1984 lo stato pagava direttamente la 'congrua' dei sacerdoti. Ed
esenzioni fiscali per gli immobili della chiesa cattolica venivano giustificate col fatto che esse
andavano a ridurre l'ammontare pagato per la 'congrua'. Ma oggi questa situazione non esiste più.
L'accordo del 1984 tra stato e chiesa cattolica stabilisce una precisa distinzione tra attività di culto
e ad altre attività (istruzione, assistenza e soprattutto attività commerciali); la medesima formula è
ripetuta testualmente in tutte le Intese successive con altre confessioni. Confondere queste attività
– a fini fiscali e solo per una confessione – costituisce anche una violazione degli accordi bilaterali.
Ringraziamo i senatori che si sono battuti per l'abolizione o la modifica di questa norma, speriamo
che la Camera voglia intervenire in senso positivo. Se questo decreto diventasse definitivamente
legge, le chiese evangeliche, insieme alle altre confessioni, dovrebbero studiare il modo di portare
la questione all'esame della Corte costituzionale. Una via potrebbe essere quella di non pagare
l'ICI su uno o più immobili, e quindi chiedere al giudice competente di sollevare la questione di
costituzionalità. Non si tratterebbe di uno 'sciopero fiscale', in sé assurdo, ma del modo previsto
dall'ordinamento per verificare la costituzionalità delle leggi".
ICI/2. Il senatore Malan, valdese, dispiaciuto per l'art. 6 del decreto delle Infrastrutture
"Non pagare l’ICI per gli immobili delle confessioni religiose che hanno un'Intesa con lo Stato"
Roma (NEV), 12 ottobre 2005 – "Quando ho sentito parlare per la prima volta dell’esenzione
dell’ICI per gli immobili 'ecclesiastici' con finalità commerciale, per scrupolo sono andato a
controllare che l’esenzione includesse tutte le confessioni religiose, come peraltro mi pareva
ovvio". Queste le parole del senatore forzista Lucio Malan, valdese, in merito all'attuale dibattito
intorno alla questione sollevata dall'approvazione da parte del Senato dell'art. 6 del decreto delle
Infrastrutture. Accertatosi che invece non era affatto ovvio, il senatore Malan, ritenendo
incostituzionale tale provvedimento, si era adoperato per introdurre un emendamento che
includesse nell’esenzione anche gli immobili posseduti da “enti riconosciuti dalle confessioni
religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o Intese”.
"Nei miei interventi ho sottolineato che, mentre è discutibile il privilegio di esentare una
confessione religiosa dall’ICI, è indiscutibile che l’articolo 8 della Costituzione impone di farlo o per
tutte o per nessuna - ha spiegato all'Agenzia stampa NEV -. Purtroppo la commissione Affari
Costituzionali di cui faccio parte ha dato il suo parere mentre ero in missione in Afghanistan e così
non ho potuto intervenire in tale occasione". Il senatore valdese ha espresso il suo rammarico per
come sono andate le cose in aula: pare che il 5 ottobre in Senato, per una serie di motivi legati alle
procedure parlamentari, il tempo per promuovere il suo emendamento fosse ormai poco;
emendamento che per di più era gravato da un parere contrario della Commissione Bilancio per
mancanza di copertura finanziaria. "Se alla fine il decreto legge dovesse passare alla Camera così
com'è stato approvato dal Senato, io consiglio di non pagare l’ICI per gli immobili delle confessioni
previste dal mio emendamento. In caso di contenzioso, alla fine la Corte Costituzionale non potrà
che riconoscere che, per questioni di eguaglianza, nulla è dovuto" conclude Malan.
ICI/3. L’on. Valdo Spini, valdese, commenta l'approvazione del decreto sulle Infrastrutture
"Una serie di leggi hanno di fatto addossato allo Stato tutta una serie di oneri non giusti"
Roma (NEV), 12 ottobre 2005 – Gli immobili della chiesa cattolica adibiti ad uso commerciale non
sono tenuti al pagamento dell'ICI. A stabilirlo una norma contenuta nel decreto legge Infrastrutture
approvato dal Senato lo scorso 5 ottobre. "L'esenzione è applicabile - si legge nell'art. 6 - per le
attività di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura pur svolte in forma
commerciale se connesse a finalità di religione o di culto".
L’on. diessino Valdo Spini, valdese, ci ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito: "A poco a
poco stiamo intaccando lo spirito del nuovo concordato del 1984, che vedeva la Chiesa cattolica
sostenuta mediante la libera attribuzione dell’8 per mille di quei cittadini italiani che la volessero
sostenere. Si trattava di una grande conquista. Una serie di leggi, come quella delle entrate in
organico dello Stato dei professori di religione, selezionati dalla Chiesa cattolica e dalla stessa
revocabili, hanno di fatto addossato allo Stato tutta una serie di oneri non giusti. Oggi si compie un
ulteriore passo in questa direzione del tutto scorretta, con l’esenzione dell’ICI per tutti gli immobili,
con finalità commerciale, di proprietà della chiesa cattolica. Certamente quando la Finanziaria
arriverà alla Camera cercheremo di agire per evitare che questa misura passi presentando un
apposito emendamento. Il problema, al momento, è che il governo Berlusconi sembra preferire
procedere a colpi di voti di fiducia che di fatto impediscono una dialettica giusta tra Governo e
Parlamento."
ICI/4. Per il presidente dell'Alleanza evangelica italiana una violazione della laicità
Roberto Mazzeschi: "Scandalosi i continui favoritismi nei confronti della chiesa cattolica"
Roma (NEV), 12 ottobre 2005 – "Purtroppo dobbiamo registrare un altro episodio di violazione
della laicità dello stato". Con queste parole inizia una dichiarazione del presidente dell'Alleanza
evangelica italiana (AEI), pastore Roberto Mazzeschi, rilasciata all'indomani dell'approvazione in
Senato della norma del decreto legge in materia di infrastrutture, che prevede l'abolizione dell'ICI
sugli immobili della chiesa cattolica, anche se essi sono utilizzati per finalità commerciali.
"Anche questo governo, in maniera non tanto dissimile da molti governi del secondo dopo guerra
italiano, sta dimostrando che lo stato italiano è ancora capace di favoritismi ingiustificati nei
confronti della chiesa cattolica romana. Infatti, scuole private, strutture alberghiere per pellegrini e
cliniche di proprietà della Chiesa di Roma non pagheranno più l'ICI. In pratica – continua
Mazzeschi - se finora l'ICI non doveva essere pagata per i luoghi di culto e le loro pertinenze
(oratori e sale giochi, conventi e monasteri), la nuova legge allarga l'esenzione a scuole private,
case di cura, ristoranti e foresterie appartenenti alle istituzioni cattoliche (e non alle altre
confessioni religiose). In qualità di cittadini evangelici italiani, che fanno riferimento ai principi di
uguaglianza dinanzi alla legge sanciti dalla nostra Costituzione, siamo scandalizzati di fronte ai
continui favoritismi nei confronti delle istituzioni cattolico-romane e desideriamo esprimere il nostro
dissenso di fronte al fatto che, ancora oggi in Italia alcuni cittadini sono più uguali di altri. Speriamo
che questo provvedimento iniquo non passi e che il principio di uguaglianza sia onorato".
Terremoto in Kashmir: pronta mobilitazione delle agenzie umanitarie religiose
ACT e ADRA sui luoghi del disastro per gli aiuti di primo soccorso
Roma (NEV), 12 ottobre 2005 – Organizzazioni religiose di ogni fede e di tutto il mondo si sono
mobilitate per convogliare risorse e aiuti umanitari nella regione asiatica del Kashmir, colpita l'8
ottobre da un terremoto che ha provocato oltre 23.000 vittime accertate e ha lasciato senza casa
centinaia di migliaia di persone. Action by Churches Together (ACT) International, l'agenzia
umanitaria con sede a Ginevra, Svizzera, promossa dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e
dalla Federazione luterana mondiale (FLM), ha iniziato a ricevere donazioni e si sta preparando a
lanciare un appello per la raccolta di diversi milioni di dollari indirizzati agli aiuti ai sopravvissuti.
ACT è presente in Pakistan attraverso alcuni partner locali, tra cui l'agenzia pakistana del Church
World Service (CWS). “Al momento siamo tutti concentrati negli sforzi di salvataggio e di ricerca
dei cadaveri, azioni che sono state rese difficili dalle forti piogge - ha dichiarato Shama Mall
dell'ufficio di Islamabad del CWS -. I prossimi giorni ci vedranno impegnati nell'assistenza di
15.000 famiglie a cui forniremo cibo e materiale per la costruzione di case prefabbricate”. Le
chiese pakistane hanno indetto speciali incontri di preghiera per le vittime di quella che è la
peggiore calamità subita dal paese. “Questo terremoto ha devastato la nostra nazione. Le persone
sono ancora in uno stato di shock e necessitano di un aiuto non solo materiale ma anche spirituale
e psicologico”, ha detto Samuel Pervez, presidente del Consiglio nazionale delle chiese del
Pakistan, organizzazione formata dall'unione di quattro denominazioni protestanti.
Anche l'Agenzia avventista di sviluppo e soccorso (ADRA) è già sul posto con programmi di aiuto
alla popolazione colpita. Materiali di prima emergenza - tra cui cibo, coperte, tende da campo –
sono già stati inviati nei luoghi del terremoto, in particolare nel distretto di Bagh, vicino alla capitale
del Kashmir Muzzafarabad. E' stato anche approntato un ponte aereo per l'invio di materiale
medico e il coordinamento di un team per la cura dei feriti. (nev/lb)
ARM: riunito ad Evian il Comitato esecutivo sul tema “L'acqua, dono di Dio per la vita”
Kirkpatrick: “Economia e ambiente chiamano in causa la fede cristiana”
Roma (NEV), 12 ottobre 2005 - L'acqua come bene vitale, l'ingiustizia economica, la
riorganizzazione delle proprie strutture, sono tra gli argomenti principali dell'incontro annuale del
Comitato esecutivo dell'Alleanza riformata mondiale (ARM), l'organizzazione che rappresenta oltre
75 milioni di cristiani appartenenti alle chiese di tradizione riformata nel mondo. L'incontro, il cui
tema principale è “L'acqua, dono di Dio per la vita”, si è aperto lo scorso 6 ottobre a Evian, Francia,
con un discorso del pastore Clifton Kirkpatrick, presidente dell'ARM, ai 40 membri del Comitato. “Il
mondo – ha detto Kirkpatrick - è gravemente danneggiato da un sistema economico che non tiene
in alcuna considerazione l’affermazione biblica per la quale ogni persona è creata a immagine di
Dio e deve essere trattata con rispetto”. Secondo il presidente dell'ARM “il livello della sofferenza
umana è ormai incredibilmente alto”, mentre le forze che “allargano il fossato tra ricchi e poveri,
distruggono il pianeta e causano ogni giorno la morte per fame di un numero incalcolabile di
persone” si sono rafforzate. Per questo motivo, “i problemi economici e ambientali chiamano in
causa direttamente l’integrità della nostra fede”.
Il Comitato esecutivo ha quindi dedicato un'intera giornata alla riflessione sull'acqua come risorsa
di vita. Sono intervenuti con numerose testimonianze ed analisi rappresentanti delle chiese
africane, dell'America latina e degli Stati Uniti. “Viviamo in un mondo che è benedetto
dall'abbondanza di oceani, mari, fiumi e torrenti e, tuttavia, per milioni di persone la scarsità
d'acqua è un incubo quotidiano”, ha detto Peggy Mulambya-Kabonde, rappresentante riformata
dello Zambia, che ha aggiunto: “E' più che giusto dire che preservare il bene dell'acqua significa
salvare vite umane. Per la sopravvivenza di moltissimi esseri umani, ogni singola goccia conta”.
Il Comitato ha anche riflettuto sulle strutture dell'ARM, approvandone una riforma che ne snellisce
il peso burocratico e rende le chiese membro più partecipi dello sviluppo dei progetti comuni.
“Abbiamo cercato di ridisegnare una struttura che esprima meglio il senso di appartenenza delle
chiese membro - ha precisato Setri Nyomi, segretario generale dell'ARM – e si focalizzi di più sui
progetti e sulle priorità”. La ristrutturazione comprende, da un lato, uno snellimento dello staff
dell'ufficio centrale dell'ARM e, dall'altro, la costituzione di 8 reti di collegamento tra Comitato
esecutivo e chiese membro riguardo a temi quali: l'impegno per la giustizia economica e il rispetto
del Creato; il rinnovamento della spiritualità e del culto riformato; la rilettura della teologia riformata
per il tempo presente; la costruzione di chiese che siano realmente inclusive. Le riunioni del
Comitato termineranno sabato 15 ottobre. (nev/lb)
Il CEC lancia l'allarme per le pratiche di detenzione arbitraria dei migranti
Ai governi chiede di facilitare il lavoro a chi vuole dare assistenza agli sfollati
Roma (NEV), 12 ottobre 2005 - "La libertà di richiedere asilo è seriamente minacciata dalle
pratiche di detenzione arbitraria". A lanciare il campanello d'allarme in materia di rifugiati e
richiedenti asilo è il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), che lo scorso 5 ottobre ha incontrato
a Ginevra il Comitato esecutivo dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
(ACNUR). Per la delegazione del CEC i governi di paesi sia sviluppati, che in via di sviluppo,
troppo spesso fanno ricorso alla detenzione arbitraria con il solo scopo di "punire" e "trattenere"
rifugiati e richiedenti asilo. Le pratiche di detenzione sono andate continuamente peggiorando dal
2001 anche nei paesi occidentali, affermano i rappresentanti del "Network per gli sfollati" del CEC.
Ma puntano il dito anche su realtà africane, come il Botswana, lo Zimbabwe, e il Sudafrica, dove
persone che varcano il confine senza le dovute procedure vengono sistematicamente incarcerati.
La delegazione del CEC ha inoltre deplorato il fatto che la maggior parte dei paesi mediorientali
non ha ancora firmato la Convezione sui rifugiati del 1951. Al termine dell'incontro ha fatto notare
come "i grandi discorsi di sicurezza nazionale e di 'guerra al terrorismo' che giustificherebbero
queste pratiche di detenzione" hanno contribuito fortemente ad un clima che rende difficilissimo il
lavoro di sensibilizzazione sui governi da parte delle chiese. Riaffermando l'importante ruolo che
hanno le chiese nel sostegno ai bisogni dei migranti e richiedenti asilo, il "Network per gli sfollati"
del CEC chiede ai governi di "facilitare il lavoro alle chiese" e di "garantire l'accesso ai centri di
detenzione da parte delle chiese e di gruppi della società civile, in modo da offrire più
efficacemente la loro assistenza ad una popolazione altamente vulnerabile". (nev/gc)
TELEGRAFO
(NEV) – Il Servizio rifugiati e migranti (SRM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
(FCEI), in collaborazione con l'associazione “Insieme”, organizza a Pachino, presso Siracusa, il
seminario di formazione “Lavorare con gli stranieri” rivolto ad operatori e volontari impegnati
nell'accoglienza di immigrati e rifugiati. Il seminario, che avrà luogo dal 10 al 13 novembre
prossimo, si articolerà in due parti: una rivolta all'aggiornamento degli operatori su tematiche
specifiche, quali la gestione di un servizio o la promozione di una campagna di sensibilizzazione;
l'altra aperta anche a volontari alle prime armi, con aggiornamenti legislativi e sui metodi e
tecniche d'ascolto. Termine ultimo delle iscrizioni, lunedì 24 ottobre. Per informazioni: tel.
06.48905101; fax: 06/48916959; e-mail [email protected]
(NEV) – “Si può vivere con il nemico? Si può vivere senza il nemico?” è il titolo del VII Forum della
cultura protestante in Italia che si terrà a Velletri (Roma), presso il Centro metodista Ecumene, il
prossimo 15 e 16 ottobre. “Tutti amiamo immaginare una vita umana che non preveda il nemico –
si legge nella presentazione dell'incontro -. Ma è possibile definire un qualunque momento storico
significativo non accompagnato dall'idea di nemico? La storia moderna, e anche il protestantesimo
stesso, la sua nascita e la sua storia, sono pensabili senza nemici?” Il tema verrà affrontato e
approfondito dal prof. Daniele Garrone, decano della Facoltà valdese di teologia (Il concetto di
nemico nella Bibbia e nell'ermeneutica), dal saggista Stefano Levi della Torre (Amare gli amici e
odiare i nemici?), dal prof. Massimo Rubboli del Dipartimento di ricerche europee dell'Università di
Genova (Il conflitto bene/male nella religione e nella politica degli Stati Uniti), e dal filosofo
Giacomo Marramao (Amico-nemico nella filosofia politica europea).
(NEV/KEK) – La Conferenza delle chiese europee (KEK) e la Facoltà cattolica di teologia
dell'Università Karl-Franzens di Graz, Austria, hanno annunciato la convocazione di una seconda
Consultazione delle facoltà teologiche d'Europa, da tenersi a Graz dal 6 al 9 luglio 2006. Tema
dell'incontro sarà “Le sfide della teologia in un'Europa pluralista”. “Vorrei sottolineare l'importanza
di una forte cooperazione tra le facoltà, i collegi e gli istituti teologici al di là delle frontiere
denominazionali e confessionali – ha detto Viorel Ionita, segretario agli studi della KEK -. Scambi
di studenti e insegnanti come pure l'introduzione della formazione ecumenica nei programmi di
studi, sono indispensabili per l'avvenire delle chiese europee”. Tra gli argomenti della
Consultazione: i valori chiave delle facoltà europee rispetto ai bisogni delle chiese e della società; il
“Processo di Bologna” per l'armonizzazione dei diplomi universitari del Continente; la futura
costituzione di una “Conferenza ecumenica delle facoltà e centri di formazione teologica in
Europa”.
(NEV/VE) – Il pastore luterano Christian Führer è stato insignito del Premio per la pace di Augusta
per il ruolo svolto nella rivoluzione pacifica che ha portato al crollo del regime comunista nell'allora
Germania democratica. Führer era infatti il pastore della Nikolaikirche di Lipsia, dove le veglie di
preghiera si erano mano a mano trasformate nelle dimostrazioni pacifiche del lunedì (le celebri
“Montagsdemonstrationen”) che contribuirono in modo decisivo al crollo del regime. “Quella
rivoluzione è stato un vero e proprio miracolo – ha dichiarato Führer - perché tutto si è svolto
senza spargimento di sangue”. Con Führer è stato premiato anche l’ex presidente sovietico Michail
Gorbaciov.
(NEV) – S'intitola “Parole delle fedi” la nuova collana interreligiosa e interculturale dell'Editrice
missionaria italiana. Attraverso dei volumetti, snelli nel numero di pagine e agili nella lettura, affidati
a studiosi ed esponenti delle diverse comunità religiose, la collana vuole costituire una sorta di
vocabolario interrreligioso capace di dar conto del nuovo panorama italiano, nel quale si affacciano
nuove spiritualità e si consolidano comunità di fede fino a qualche tempo fa considerate estranee
al nostro paese. Ogni titolo riguarderà una parola chiave del tradizionale universo del sacro. Questi
i titoli e gli autori delle prime quattro uscite: Creazione (Simone Morandini), Laicità (Paolo Naso),
Shoà (Janina Bauman), Morte (Brunetto Salvarani). EMI-Editrice missionaria italiana, via di
Corticella 179/4, 40128 Bologna.
(NEV) – E' dedicato alla 58a Conferenza mondiale avventista il numero di ottobre de ”Il
messaggero avventista”, mensile dell'Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del settimo
giorno, diretto da Dora Bognandi. In sommario, i messaggi di Jan Paulsen e Matthew Bediako,
presidente e segretario generale della chiesa avventista mondiale, e articoli sui principali momenti
e decisioni della Conferenza, nonché le esperienze dei delegati italiani. Completano il numero
riflessioni, testimonianze, e le rubriche "Vita di chiesa" e "L'angolo dei bambini". Il messaggero
avventista, via Chiantigiana 30, Falciani, 50023 Impruneta (Fi).
(NEV) – Sulle sponde del lago di Tiberiade, in Israele, potrebbe sorgere il Parco della cristianità,
un vasto centro turistico in grado di ospitare un milione di visitatori l'anno e dove, precisano i
promotori, “sarà possibile rivivere nel loro ambiente naturale i testi sacri del cristianesimo”. A
sovvenzionare l'impresa con decine di milioni di dollari sarebbero alcuni gruppi evangelicali
americani tra i cui responsabili spicca il nome del tele-predicatore Pat Robertson. Il progetto, che
sembrerebbe incontrare il favore delle autorità israeliane, include un museo interattivo, studi
televisivi satellitari, un parco naturale e un anfiteatro per raduni di massa.
(NEV/AsiaNews) – In Vietnam continuano a verificarsi nuovi episodi di intolleranza verso comunità
cristiane. Alla fine di luglio le autorità del distretto di Son Tinh, nella provincia di Quang Nai, hanno
distrutto le abitazioni di 10 famiglie di etnia Hre appartenenti a una locale chiesa evangelica,
perché queste hanno rifiutato di sottoscrivere un documento di abiura alla loro fede. Un episodio
simile si è verificato nuovamente il 21 agosto quando la folla è stata incitata a bruciare l'abitazione
di un altro evangelico, Dinh Van Hoang, che non aveva voluto sottoscrivere una dichiarazione di
“non cristianità”. Le autorità hanno giustificato tali azioni dichiarando che “la religione cristiana è
una religione americana” e non può quindi essere ammessa in Vietnam.
APPUNTAMENTI
ROMA – Giovedì 13, "Scenari religiosi tra politica, teologia e conflitti", presentazione di un numero
speciale della rivista "Confronti". Intervengono Chiara Canta, Roberto Monteforte, Ambrogio
Bongiovanni, Ottavio Di Grazia. Alle 17 presso la Facoltà valdese di teologia, via Pietro Cossa 40.
ROVIGO – Giovedì 13, conferenza di Leonardo De Chirico sul tema “Cattolicesimo e
protestantesimo. Ci sono ancora differenze?”. Alle 18 presso l'Accademia dei Concordi, piazza
Vittorio Emanuele II, 14.
VENEZIA – Venerdì 14, tavola rotonda sul tema “40 anni dopo il Vaticano II: quali chiese per quale
cristianesimo? Esperienze e prospettive”. Intervengono Gianni Manziega, Tecle Vetrali, Paolo
Ricca. Alle 17.15 presso Palazzo Cavagnis, Castello 5170.
MILANO – Venerdì 14, presentazione del libro di Roberto Cazzola “Lavati le mani, Elmar”.
Intervengono Piero Gelli e Amelia Valtolina. Alle 18.30 presso la libreria Claudiana, via Francesco
Sforza 12/a.
ROMA – Venerdì 14, per l'iniziativa “Leggiamo la Bibbia tutti insieme”, gli attori Franco Giacobini e
Angela Goodwin leggeranno la seconda parte del Secondo libro dei Re. Alle 19.15 presso la
Chiesa di S. Lucia del Gonfalone, via dei Banchi Vecchi 12.
TORINO – Venerdì 14, il Centro evangelico di cultura “Lodovico e Paolo Paschetto” invita alla
conferenza di Luigi Bettazzi e Toni Revelli su “Oscar Romero, a 25 anni dal suo assassinio”. Alle
21 in via Viterbo 119.
ALESSANDRIA – Venerdì 14, convegno sul tema “La realtà del dolore: come affrontarla? Le
risposte della scienza medica e della teologia cristiana”. Alle 21 presso il salone di rappresentanza
dell'Ospedale SS. Antonio e Biagio.
BERGAMO – Sabato 15, per il ciclo “La proposta etica della Riforma: una sfida per il presente”
organizzato dal Centro culturale protestante, conferenza di Fulvio Ferrario dal titolo “Martin Lutero:
la ridefinizione dell'etica”. Alle 17 in via Tasso 55.
CAMPOSANO (Napoli) – Sabato 15, il Centro culturale “G. Diodati” invita alla conferenza di
Carmine Napolitano sul tema “La presenza evangelica in Campania e nell'Agro Nolano”. Alle 19.30
presso la sala consiliare del Comune.
VELLETRI (Roma) – Sabato 15 e domenica 16, VII Forum della cultura protestante in Italia sul
tema “Si può vivere con il nemico? Si può vivere senza il nemico?”. Intervengono Daniele Garrone,
Stefano Levi della Torre, Massimo Rubboli, Giacomo Marramao, Mario Miegge. A partire dalle 10
del sabato presso il Centro metodista Ecumene.
ZELARINO (Venezia) – Domenica 16, convegno dei gruppi SAE del Triveneto, sul tema “Il
ministero nelle varie confessioni”. Interventi di Marianita Montresor, Ovidiu Bobaila, Winfrid
Pfannkuche, Roberto Tura. Dalle 9.30 al Centro pastorale “Cardinale Urbani” via Visinoni 4/c.
FIRENZE – Domenica 16, in occasione della Festa della Riforma delle chiese evangeliche
fiorentine, tavola rotonda sul tema “Sempre da riformare? La chiesa cristiana, la vita umana, la
società”. Partecipano Paolo Ricca, Serena Noceti, Paolo Bagnoli. Alle 17 presso il tempio valdese
di via Micheli.
TORINO – Domenica 16, incontro di musica e preghiera “Tempo della Riforma”. Concerto per voce
e organo di Elisabetta Paglia e Christopher Howell. Meditazione biblica del pastore Giuseppe
Platone. Alle 18 presso il tempio valdese di corso Vittorio Emanuele II 23.
MILANO – Martedì 18, per il corso di base di ecumenismo, organizzato dal SAE cittadino, lezione
di Gioachino Pistone su “Le chiese della Riforma. Struttura e teologia”. Alle 18.30 presso S. Carlo
al Corso, corso Matteotti 14.
REGGIO CALABRIA – Mercoledì 19, il gruppo locale del SAE organizza un incontro di preghiera in
memoria di Frére Roger Schütz, fondatore della Comunità interconfessionale di Taizè. Alle 19
presso la chiesa valdese di via Poseidonia 2.
TELEVISIONE – Lunedì 17, su RAIDUE alle 9.30, replica della puntata di “Protestantesimo” con il
servizio “Lavorare insieme per un futuro migliore: le chiese cristiane in Brasile” e la rubrica “Dietro
le parole”.
RADIO – Ogni domenica mattina alle 7.30 su RAI Radiouno, “Culto Evangelico” propone una
predicazione (16 ottobre, Dora Bognandi), notizie dal mondo evangelico, appuntamenti e
commenti di attualità. Le trasmissioni possono essere riascoltate collegandosi al sito di RAI
Radiouno, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv03.asp.
ANTEPRIMA
Questa volta la lobby cattolica l’ha fatta grossa
di Maria Bonafede
L'articolo che presentiamo in anteprima uscirà sul numero 38 del 14 ottobre di "Riforma",
settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi. L'autrice è moderatora della Tavola valdese.
Chiedendo ed ottenendo dalla maggioranza del Senato l’esenzione dall’ICI per i propri immobili
destinati ad attività imprenditoriali e, quindi, produttivi di reddito, è riuscita a suscitare perfino la
reazione indignata delle forze politiche del centrosinistra, normalmente disponibili ad assecondare
le richieste provenienti da oltretevere, tese a perseguire gli interessi materiali della Chiesa
Cattolica.
In un momento in cui, infatti, il paese è attraversato da una grave crisi economica ed in cui si
progetta una legge finanziaria che sottrae ai comuni ingenti risorse da utilizzare per l’assistenza ai
più bisognosi, un provvedimento destinato ad assottigliare ulteriormente le disponibilità degli enti
locali (si calcola 300 milioni di euro) appare profondamente ingiusto oltre che impopolare.
Valutazioni così evidenti non possono essere sfuggite alla profonda capacità di analisi dei
porporati che governano la Chiesa Cattolica.
Il fatto che, malgrado ciò, abbiano deciso di ignorare le reazioni largamente prevedibili a livello
politico e di opinione pubblica, in una situazione in cui l’istituzione cattolica non versa certamente
in stato di bisogno (i soli proventi dell’otto per mille le garantiscono con continuità introiti
stratosferici) testimonia del maturare di una concezione profondamente distorta del proprio
rapporto con il mondo, che privilegia lo strumento della mediazione con l’apparato di potere sulla
testimonianza dell’Evangelo mediante il servizio.
Fortunatamente il mondo cattolico italiano non è tutto così.
Sappiamo che vi sono larghe masse di credenti e di religiosi che vivono intensamente e senza
riserve nel quotidiano l’amore di Dio e del prossimo.
Questi credenti, scevri dai legalismi, dai curialismi e dai calcoli politici che caratterizzano il
pensiero e l’azione dei vertici vaticani, contribuiscono a far sperare che possa sciogliersi
positivamente il dubbio manifestato da Gesù allorché si domandò se, al compimento dei tempi,
avrebbe trovato “la fede sulla terra” (Luca 18,8).
Il commento non sarebbe completo se non si accennasse al fatto che la maggioranza
parlamentare, nel desiderio di esibire una completa e servile adesione agli interessi dell’istituzione
cattolica, ha persino ignorato alcuni principi fondamentali che caratterizzano l’ordinamento
giuridico italiano.
L’elargizione del privilegio alla Chiesa Cattolica (e solo alla Chiesa Cattolica), con esclusione,
quindi, delle altre confessioni religiose che si trovano nelle stesse condizioni oggettive, costituisce,
infatti, una violazione palese del principio di eguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione, che
non tollera discriminazioni fondate su distinzioni di religione.
Sappiamo che nel corso della seduta del Senato, che si è conclusa con l’approvazione della norma
incriminata, la questione è stata sollevata, ma sostanzialmente ignorata.
Se così non fosse stato, se, quindi, l’odierno privilegio fosse stato esteso a tutte le confessioni
religiose, le nostre valutazioni non sarebbero mutate.
Ma l’avere ignorato il richiamo ad uno dei più rilevanti parametri di legittimità delle norme giuridiche
è stato sicuramente un’ulteriore prova dell’arroganza di un potere che si ritiene legittimato ad agire
al di sopra del bene e del male.
LE NOTIZIE NEV POSSONO ESSERE UTILIZZATE LIBERAMENTE, CITANDO LA FONTE
____________________________________________________________________________
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184
Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: [email protected], sito web: http://www.fcei.it - registrazione del
Tribunale di Roma n. 13908 del 10/5/1971 - settimanale - stampato in proprio - redazione: Luca Baratto, Gaëlle
Courtens, Gian Mario Gillio, Paolo Naso, Valerio Papini (direttore responsabile), Anna Pensa, Eva Valvo - abbonamenti
2005: edizione settimanale e-mail euro 16; supplemento mensile su carta con rassegna stampa euro 25, estero euro
30; edizione settimanale e-mail + supplemento mensile su carta euro 31 - versamenti sul c.c.p. n. 82441007 intestato a:
NEV-Notizie Evangeliche, via Firenze 38, 00184 Roma.