Biografie POETRY IN MOTION

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Biografie POETRY IN MOTION
13 giugno Palazzo Cini ore 17
POETRY IN MOTION
Ron Mann
Poeti americani (Miguel Algarín, Helen Adam, Ted Berrigan, Tom Waits, Gary Snyder, John Cage, Allen
Ginsberg, John Giorno, William S. Burroughs, Robert Creeley, Charles Bukowski, Christopher Dewdney, Jayne Cortez,
Michael Ondaatje, Amiri Baraka, Ted Berrigan) nel film di Ron Mann (1982), performances.
Definito Woodstock della poesia Poetry in motion è una antologia senza precedenti delle
produzioni dei grandi poeti americani del XX secolo, che cantano, recitano, leggono in ogni
sorta di stili attoriali le loro opere, nelle ambientazioni da essi preferite (in intimità e fra il
pubblico, con sfoggio di interventi nella definizione della oralità del loro comporre.
Charles Bukowski 1920-1964 Scrittore poeta e romanziere statunitense, di nascita tedesco.
Uno dei riferimenti cardine della beat generation, Bukowski ha pubblicato molte delle sue opere in riviste letterarie
underground e per piccole case editrici fino al 1990, quando le sue poesie e storie furono ripubblicate dalla Black
Sparrow Press (ora HarperCollins/ECCO). Autore molto prolifico, Bukowski scrisse migliaia di poesie, centinaia di
racconti e sei romanzi, suddivisi in oltre cinquanta libri. Come egli stesso ha riconosciuto più volte, è stato influenzato
nel modo di scrivere da Anton Čechov, Ernest Hemingway, John Fante, Louis-Ferdinand Céline e Knut Hamsun. A
proposito della sua vicinanza alla Beat generation, in una intervista del 1974 disse: "Vivi in una città per tutta la vita, e
impari a conoscerne ogni angolo e strada. Hai in mente la mappa dell’intera area. Hai sempre la consapevolezza di dove
sei… Da quando sono cresciuto a L.A., ho sempre avuto la sensazione geografica e spirituale di essere qui. Ho avuto
tempo per imparare questa città. Non riesco a vedere nessun altro posto oltre a L.A."
Amiri Baraka cfr. Lista già distribuita.
Anne Waldman 1945 Anne Waldman è alla ricerca di nuovi paradigmi. Basandosi sulla teoria di Ilya Prigogine che
afferma l’esistenza di diversi aspetti temporali (decadenza, storia, evoluzione, creazione di forme e idee nuove) e quindi
che tutti i modelli sono in costante movimento, Anne Waldman crea una poesia in movimento dove le parole scorrono
come musica ed i significati mutano ad un ritmo incessante.
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“Mi interessa estendere la parola scritta dalla pagina all’evento o alla vocalizzazione rituale, cosicché “io” non è più un
“io” personale. Entro nel campo con la voce e con il corpo… Qualche volta, mentre creo un poema, lo danzo ed esso si
muove attraverso di me. Poi prende forma sulla pagina… La composizione di un poema, la forma che assume sia sulla
pagina che nella sua rappresentazione rituale, è un sistema aperto in continuo scambio di energia con l’ambiente.” La
poesia della Waldman è pura energia, creazione e distruzione, fertilità perenne della parola, affermazione dell’universo
femminile in stato di rappresentazione caoticamente frammentata
Ted Berrigan 1934-1983 Poeta americano. Figura preminente della seconda generazione della New York School, con
Anne Waldman, Jim Carroli e Anselm Hollo. Ha collaborato con Padgett alla pubblicazione dell’opera collettiva a forte
tasso di provocazione intitolata Bean Spasm. Nel 2005 sono uscite tutte le sue opere edite ed inedite in un volume
curato da Alice Notley.
Kenward Elmslie 1929 Poeta, performer ed editore americano, appartenente alla New York School. Ha molto amato
collaborare con pittori e artisti impegnati nella ricerca di nuove forme di happening.
Ed Sanders 1939 Poeta americano, cantante, intellettuale impegnato nelle politiche sociali, fondatore di riviste di
avanguardia, autore di un album musicale dedicato a Henri Matisse.
Helen Adam 1909-1993 Poetessa, fotografa, collagista californiana, molto vicino al gruppo dei Beats Poets della prima
generazione. Capofila della San Francisco Renaissance.
Tom Waits 1949 Cantautore statunitense di origine scozzese. I suoi dischi d’esordio sono lavori articolati, composti da
brani che cantano di temi come la solitudine, l’emarginazione, l’alcolismo.
Tom diventa un personaggio, curvo sul suo pianoforte, spesso sbronzo, con la sua voce incatramata da mille sigarette;
alterna pezzi dolci e malinconici ad altri taglienti, sincopati, caratterizzati da testi profondi, visionari e poetici.
Il suo primo disco, Closing Time, esce nel 1973, seguito da Heart of Saturday Night nel 1974 e da Nighthawks at the
Diner, registrato in un locale nel 1975. Questi primi lavori sono fortemente influenzati dalle liriche del poeta beat Jack
Kerouac e riscuotono buon successo tra la critica, pur non godendo di particolari riscontri presso il pubblico. Waits
adotta la filosofia neobeatnik al contempo nella propria arte e nella propria vita.
Sforna album uno dopo l’altro: Small Change (1976), considerato uno dei suoi lavori di maggior levatura, e Foreign
Affairs (1977), che scoprono una vena più marcatamente jazzata; Blue Valentine (1978) e Heartattack and Vine (1980),
nei quali Waits inizia a modificare leggermente la sua musica, facendo notare una maggior presenza della chitarra nei
suoi lavori a svantaggio del pianoforte, che resta comunque molto presente.
Alla fine dei tribolati anni settanta Waits tocca quasi il fondo dal punto di vista privato e la sua storia autodistruttiva con
un’altra artista "maledetta" come Rickie Lee Jones giunge al capolinea: dopo avere immortalato la sua musa dell’epoca
sul cofano della macchina nella copertina di retro dell’album Blue Valentine Tom volta pagina sia nella vita privata che
in quella artistica.
Negli anni ottanta, Waits decide di esplorare nuove sonorità, riuscendo perfettamente ad uscire dal cliché del
personaggio che si era creato e che rischiava di vedersi rimanere cucito addosso per tutta la sua carriera a venire.
In questo senso sua moglie Kathleen Brennan risulterà fondamentale, diventando la sua nuova musa, aiutandolo a
ritrovare una dimensione e facendogli scoprire le gioie e le responsabilità di avere una famiglia. Adesso scrivono
insieme le canzoni ed hanno 3 figli; il maggiore di questi, Casey Xavier, pare voglia seguire le orme del padre: nel "Get
Behind The Mule Tour", datato 1999, si è unito alla band in alcune occasioni sedendosi alla batteria per pezzi
impegnativi come Big in Japan. Dopo gli anni settanta, i cosiddetti "Asylum Years", Waits si cimenta in un ambizioso
progetto di Francis Ford Coppola, musicando il film "One from the heart", insieme a Crystal Gayle, nel 1982 (occasione
in cui conobbe la futura moglie). Il film risulterà un flop al botteghino. La svolta professionale della carriera di Waits
coincide con il trasferimento alla casa discografica Island Records, dove Tom produce tre lavori, noti anche come "La
trilogia di Frank", nel corso degli anni ottanta. Iniziata con Swordfishtrombones del 1983, passando per Rain Dogs nel
1985, considerati due dei suoi massimi capolavori, fino ad approdare all’opera teatrale Franks Wild Years nel 1987.
Questi album segnano la totale rottura col passato, nel quale la musica era prevalentemente pianistica o, comunque, di
stampo abbastanza jazzato: introduce nella sua musica strumenti poco usati come il mellotron e crea canzoni con ritmi
molto più percussionistici e "sghembi" rispetto al passato, pur mantenendo diversi elementi classici in brani come Time
od Innocent When You Dream. Principalmente su questi tre album sarà basato il CD live, Big Time, del 1988.La
distanza a livello compositivo rispetto agli anni settanta è netta ma non per questo infierisce su di esso; anzi proprio la
sua inventiva e la sua voglia di esplorare raggiungono il culmine probabilmente in questo periodo produttivo, in cui
Waits si dedica anche a diversi altri progetti sia cinematografici che teatrali.Negli anni novanta Waits pubblica altri 2
album, Bone Machine del 1992 e Mule Variations del 1999, entrambi vincitori di un Grammy ciascuno, nonché la
colonna sonora del film di Jim Jarmusch del 1993 Night on Earth. Proprio col tour di supporto a Mule Variations, per la
prima volta Tom Waits include l’Italia nelle sue tappe musicali, se si esclude una breve apparizione al Premio Tenco del
1986.
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In questo periodo instaura una profonda amicizia col regista teatrale Robert Wilson, da cui nasceranno diverse
collaborazioni che porteranno alla pubblicazione di album come The Black Rider del 1993 (a cui partecipò anche
William S. Burroughs) e l’accoppiata Blood Money-Alice del 2002.
Nel 2004 esce Real Gone, opera in cui Tom estremizza la propria personalissima ricerca musicale senza tuttavia
dimenticarsi di quei brani dolci e riflessivi che lo avevano portato al successo negli anni settanta. Si tratta del primo
album in cui Waits rinuncia ad uno strumento - il pianoforte - che l’aveva sempre accompagnato fino ad allora e al
quale aveva addirittura dedicato una canzone, The Piano Has Been Drinkin’ (Not Me).
Nel 2005, Waits appare nel film italiano La tigre e la neve, diretto dal suo amico Roberto Benigni, con cui aveva già
lavorato anni prima in Down by Law. Nel film canta un suo pezzo You Can Never Hold Back Spring tratto dal suo
ultimo triplo cd Orphans: Brawlers, Bawlers & Bastards, una raccolta di pezzi inediti e rari, quest’ultimi ripresi da
colonne sonore di film e da live.
William S. Burroughs 1914-1997 La maggior parte dei lavori di Burroughs sono semi-autobiografici e ispirati alle sue
esperienze di dipendente da oppiacei, una condizione che marcò gli ultimi cinquanta anni della sua vita. Membro di
primo piano della beat generation, fu un autore di avanguardia che influenzò la cultura popolare e la letteratura. Nel
1984 fu eletto all’Accademia e Istituto Americano delle Arti e delle Lettere. "Pecora nera" di una ricca famiglia, molto
nota nel mondo per la produzione di calcolatrici meccaniche (fu il nonno di Burroughs a inventarne il primo esemplare),
si laureò a Harvard. Dopo la laurea, i suoi genitori decisero di sostenerlo economicamente, nella speranza che prima o
poi trasformasse quell’imponente carriera scolastica in un impegno lavorativo di prestigio. In realtà, il giovane
Burroughs, liberatosi da regole e imposizioni, dedicò tutto il resto della sua esistenza alle più svariate
sperimentazioni.Nel 1944-45 fece la sua prima sperimentazione drogastica con delle fialette di morfina, dopo qualche
mese divenne tossicodipendente e cominciò a comprare morfina ed eroina con ricette mediche (all’epoca queste droghe
erano vendute legalmente in farmacia), o al mercato nero. A volte per mantenersi la droga fece lo spacciatore. Perso il
sostegno familiare, William Burroughs lavorò prima come barista, poi come operaio, finché giunse a New York dove si
improvvisò reporter e giornalista e finì con lo stringere rapporti con la criminalità. Nel 1943 conobbe Allen Ginsberg,
noto poeta della beat generation, con il quale ebbe anche una lunga relazione, Neal Cassady e Jack Kerouac, i quali
ammirandone la genialità, lo elessero quale padre spirituale della beat generation. Nonostante la sua omosessualità, si
sposò due volte, la prima in Croazia con Ilse Kappler, una ragazza ebrea, al solo fine di farle ottenere il visto per gli
Stati Uniti, la seconda volta con un’amica, Joan Vollmer, con la quale condivideva la passione per le droghe. Con Joan
decise di allontanarsi da New York per fermarsi a Città del Messico dove scrisse il suo primo romanzo Junky. La
parentesi messicana si concluse, però, in tragedia: nel tentativo di replicare l’impresa di Guglielmo Tell, armeggiando
una pistola invece di arco e freccia, sparò e uccise la moglie; il figlio da lei avuto venne, così, affidato ai genitori dello
stesso Burroughs, mentre lui s’imbarcò in un viaggio che lo condusse a percorrere in lungo e in largo l’America Latina,
fino a raggiungere l’Africa e fermarsi a Tangeri, in Marocco. A Tangeri fu raggiunto da Kerouac e Ginsberg, che lo
ritrovarono sommerso di fogli e frammenti di carta, sui quali lo scrittore annotava pensieri sconnessi e deliranti.
Kerouac lo convinse a riordinare questi scritti e venne alla luce Naked Lunch (Pasto nudo), pubblicato solo nel 1958,
che lo rese una celebrità. Dopo un periodo a Tangeri, si spostò in Europa, a Parigi, dove iniziò la convivenza e la
relazione con Brion Gysin, scrittore e pittore, e seguitò nella ricerca e nella realizzazione di altri esperimenti di cut-up,
dai quali presero origine i testi The Soft Machine, The Ticket That Exploded, Nova Express. La sua opera letteraria si
concluse nel 1994 con My education: a book of dream, che precede di tre anni la sua morte, avvenuta alla veneranda età
di 83 anni, smentendo così quanti avevano affermato da giovane che la sua vita "dissoluta" lo avrebbe condotto a una
rapida fine. "Mai emarginato dalla famiglia, che lo ha mantenuto per quasi tutta la vita, ha sempre avuto buoni rapporti
sia con la madre, Laura Lee, che con il padre Mortimer e il fratello maggiore Mortimer II. Non ha mai lavorato davvero.
Pochi lavori tra i quali lo "sterminatore" cioè il disinfestatore. Un impiego mantenuto per sei mesi. Massima durata. La
famiglia conosceva la sua tossicodipendenza e non gliel’ha mai contestata. Attorno ai venticinque anni si è tagliato con
una cesoia da giardino l’ultima falange del mignolo sinistro. Una delusione amorosa. Mai stato compagno di B. Gysin.
A Parigi Burroughs stava con Ian Sommerville. La famiglia non era ricca. Le azioni della Burroughs finirono presto
nelle tasche del socio del nonno. Laura e Mortimer avevano una piccola rendita e un negozio di oggetti da regalo.
Famiglia, al massimo si può dire, benestante. Junky fu scritto dopo l’uccisione della moglie, non prima. Mandò i
capitoli per posta a Ginsberg, il quale lo fece pubblicare da una casa editrice dello zio di Carl Salomon cui aveva
dedicato the Howl! (l’urlo), dopo averlo conosciuto durante un ricovero in un ospedale psichiatrico." Così Jack Kerouac
parla dell’amico William Borroughs (Old Bull Lee), nel suo capolavoro Sulla strada: “Ci vorrebbe una notte intera per
raccontare di Old Bull Lee; per adesso diciamo solo che faceva l’insegnante, e a buon diritto, si può dire, perché
passava tutto il tempo a imparare; e le cose che imparava erano quelle che considerava e chiamava “i fatti della vita”; le
imparava non solo per necessità, ma per scelta. Aveva trascinato quel suo corpo lungo e sottile in giro per tutti gli Stati
Uniti, e in gran parte dell’Europa e del Nordafrica, ai suoi tempi, solo per vedere cosa succedeva; negli anni Trenta
aveva sposato una contessa russa in esilio solo per strapparla ai nazisti. […] Faceva tutte queste cose solo per
sperimentarle. Ora si dedicava allo studio della tossicodipendenza. […] Passava lunghe ore coi libri di Shakespeare in
grembo; il “Bardo Immortale”, lo chiamava. A New Orleans aveva cominciato a passare lunghe ore in compagnia dei
codici Maya, e anche quando parlava con gli amici teneva il libro aperto in grembo. Una volta avevo detto: “Cosa ci
succederà quando moriremo?”, e lui aveva risposto: “Quando si muore si muore, ecco tutto”. […] Bull aveva un debole
sentimentale per l’America dei vecchi tempi, specialmente degli anni Dieci, quando […] il Paese era selvaggio, rissoso
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e libero, libertà di ogni genere in abbondanza per tutti. La cosa che odiava di più era la burocrazia di Washington; subito
dopo venivano i progressisti; poi i poliziotti. Passava il tempo a parlare e a insegnare agli altri. Jane sedeva ai suoi piedi;
io anche; e anche Dean (Neal Cassady, ndr); e in passato anche Carlo Marx (Allen Ginsberg, ndr). Avevamo tutti
imparato da lui.”
Ha inoltre intrapreso la carriera di attore per il film "Drugstore cowboys" in cui interpreta il personaggio che procura la
droga a l protagonista. Ha partecipato al videoclip "the last night on earth" degli U2,nella scena finale si vede Burroughs
che chiude gli occhi. Una curiosità: il videoclip è stato girato pochi giorni prima che Burroughs venisse colto
dall’attacco cardiaco che lo ha ucciso.
Christopher Dewdney 1951 poeta inglese-canadese profesore alla York University. Il suo libro Acquainted With The
Night: Excursions into the World After Dark ha vinto il prestigioso Governor General’s Award and The Charles Taylor
Prize for literary non-fiction.
Michael McClure 1932 poeta, commediografo, cantanta cantautore californiano della cerchia di Allen Ginsberg. Ha
partecipato a 9 film e pubblicato 31 libri di poesia e di teatro. Ha avuto molti problemi con la giustizia per via della
supposta oscenità di molte sue opetre.
Ted Milton 1943 Poeta africano, poi canadese e infine inglese. Valente sassofonista. He published some early poems in
magazines like Paris Review. In 1969 his poetry was published in the anthology Children of Albion: Poetry of the
Underground in Britain. In the mid-sixties he began performing as a puppeteer, participating in numerous international
festivals and appearing on So It Goes, the TV show hosted by Tony Wilson. He contributed a short scene for Terry
Gilliam‘s film Jabberwocky. In the late seventies he began to play alto-saxophone and founded the group Blurt. The
first single "My Mother Was A friend Of An Enemy Of The People" was soon followed by the live album In Berlin
(1981). Since then Blurt released more than twenty records. While living in Brussels in the mid-nineties, Milton started
making book-objects with found materials. These were shown on several exhibitions and have been taken up in the
Bibliothèque Nationale in Paris as well as in the British Library. Ted Milton also makes art-objects and installations,
having had shows in "Nadine" in Brussels and bookstore "Tropisme" in Brussels, In 2000 he published the CD Sublime
with Andreas Gerth (loopspool). In 2001 Ted Milton staged a hommage to the Russian author of the absurd Daniil
Kharms: "In Kharm’s Way", a mixture of music, puppeteering and spoken word, with the electronic musician Sam
Britton. In 2007 he collaborates again with Sam Britton in the "ODES"-project; an overview of 25 years solo work
outside of Blurt.
Robert Creeley 1926-2005 Studente ad Harvard non vi conclude però gli studi, è molto vicino vicino a Charles Olson –
poeta statunitense e direttore del College che influenzò la "beat generation" – l’esperienza del Black Mountain College,
per il quale diresse la rivista "Black Mountain College Review" nel North Carolina. Creeley pubblica le sue prime
poesie sulla rivista "Wake" ad Harvard e nel 1949 inizia una fitta corrispondenza con Williams Carlos Williams ed Ezra
Pound. L’anno seguente il poeta conosce Charles Olson con il quale stringe una forte amicizia. Viaggia in Europa e in
Oriente, vivendo per quarant’anni – con frequenti ritorni in America – in Giappone, a partire dal 1953, dove apprende la
filosofia buddista e l’insegnamento zen. Nel 1954 Olson, che era rettore del Black Mountain College, un collegio di arti
sperimentali nel North Carolina, invita Creeley a collaborare all’edizione della rivista Black Mountain Review. Tornato
in America vive a Taos e a San Francisco.Nel 1956 si reca in New Messico per insegnare ad Albuquerque e in seguito
in una finca nel Guatemala. Nel 1960 Creeley riceve il Master’s Degree dall’Università del New Messico ad
Albuquerque. Colpito da enfisema polmonare non volle mai farsi curare e negli ultimi anni andò a vivere a Buffalo nel
Texas dove è morto. Amico dei più importanti artisti moderni, lavorava spesso con loro a diversi progetti riguardanti
mostre e libri ed era inoltre un appassionato di musica jazz.
John Cage 1912-1990 massimo compositore sperimentale americano.
Four Horseman celebre complesso rock.
Michael Ondaatje 1947 Michael Ondaatje è nato a Ceylon, da una famiglia di olandesi. Dopo gli studi in Inghilterra, si
è trasferito in Canada. Vive a Toronto e insegna alla New York University. Ha avuto successo in Italia dove molti suoi
romanzi sono stati editi da Garzanti. Tra le sue opere tradotte Nella pelle del leone (1990), Il paziente inglese (1992),
Buddy Bolden’s Blues (1995), dedicato a un trombettista jazz della New Orleans d’inizio secolo, Aria di famiglia
(1997), la storia dei suoi genitori e della loro vita nella magica Ceylon coloniale, e Lo spettro di Anil (2000). Ondaatje è
anche celebrato autore di diverse raccolte poetiche, in particolare The Dainty Monsters (1967), The Man with Seven
Toes (1969), Rat Jelly (1973), There’s a Trick with a Knife I’m Learning to Do (1979) e The Cinnamon Peeler (1989);
la più recente, Manoscritto, è stata pubblicata in Italia nel 1999.
Jayne Cortez 1936 Poet and performance artist Jayne Cortez was born in Fort Huachuca, Arizona. Her books of poetry
include Somewhere in Advance of Nowhere (Serpent’s Tail, 1997), Coagulations: New and Selected Poems (1982),
Poetic Magnetic (1991), Firespitter (1982), Mouth on Paper (1977), Scarifications (1973), and Pissstained Stairs and
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the Monkey Man’s Wares (1969). Her work has been translated into twenty-eight languages. Cortez has also released a
number of recordings, many with her band The Firespitters, including Taking the Blues Back Home (1997), Cheerful &
Optimistic (1994), Everywhere Drums (1991), and Maintain Control (1986). In 1964, she founded the Watts Repertory
Company, and in 1972, she formed her own publishing company, Bola Press. Her awards include fellowships from the
National Endowment for the Arts and the New York Foundation for the Arts, the International African Festival Award,
and the American Book Award. Jayne Cortez has performed, lectured, and taught at many universities, museums, and
festivals. She lives in New York City.
Dianne Di Prima Nata non si sa quando a Brooklyn, ha studiato allo Swarthmore College. Di origini italiane, nipote di
un nonno materno, Domenico Mallozzi, noto anarchico. Dianne di Prima cominciò a scrivere che era ancora infante. A
diciannove anni ha conosciuto Ezra Pound e Kenneth Patchen. Fino al 1960 ha vissuto a Manhattan, dove ha fatto parte
al movimento beat. La sua prima raccolta di poesie, This Kind of Bird Flies Backwards, fu edita nel 1958 dalla Totem
Press, di Hettie e Amir Baraka dest LeRoi Jones.Nel 1962 ha conosociuto il maestro Zen Suzuki Roshi, grazie al quale
si è avvicinata al buddhismo, dopo la morte del suo primo maestro, fu discepola di Chogyam Trungpa Rimpoche.
Dianne di Prima ha pubblicato il suo The Floating Bear con Amiri Baraka ed insieme allo stesso ha fondato il New York
Poets Theatre. Ha fondato, anche, la casa editirice Poets Press.
Nel 1966 si è trasferita a Millbrook, entrando nella comunità psichedelica di Timothy Leary. Nel 1969 ha pubblicato il
racconto della sua esperienza beat in Memoirs of a Beatnik. Nel 1970 si è trasferita in California, dove vive tuttora. In
California è entrata a fare parte del movimento Diggers ed ha studiato a fondo il Buddhismo storico, il sanscrito, lo
gnosticismo e l’alchimia. A seguito di ciò ha pubblicato il suo lavoro maggiore, il poema Loba, nel 1978. Attualmente
insegna, nelle università ed ha pubblicato trentacinque raccolte poetiche. Una selezione di poesie è stata raccolta in
Pieces of a Song, nel 1990, e del 2001 sono le sue memorie, Recollections of My Life as a Woman.
John Giorno 1936 Poeta sperimentale americano Fondatore di "Performance Poetry", John Giorno eleva "Spoken
Word" (la Parola Parlata) ad alta forma d’arte. È una delle figure più innovative che ha influenzato la poesia del
ventesimo secolo. La carriera di John Giorno dura da quarant’anni. Il suo lavoro (scritto, registrato e presentato in
performance) ha per sempre cambiato il modo di vedere la poesia. Il suo più recente libro “ You got to burne to shine”
(Per Risplendere Devi Bruciare – City Light Firenze 1998) offre i dettagli delle sue intime memorie personali,
includendo (fra l’altro) la storia della sua relazione con Andy Warhol (John è stata la star del primo film di Worhol ‘
Sleep’’ 1963), del suo animato incontro sessuale con Keith Haring e pensieri sull’interpretazione della morte nel
Buddismo Tibetano nell’età dell’AIDS. Nel 1965 ha fondato ‘‘Giorno Poetry Sistems’’. Nel 1968 ha creato ‘‘Dial-APoem’’ innovando l’uso del telefono per le comunicazioni di massa. La ‘‘Giorno Poetry Sistems’’ ha prodotto più di
quaranta ellepi e cd di poeti e artisti multimediali, video e films. Vive a 222 Bowery, N.Y. in tre lofts, uno di questi
ospitò W. S. Burroughs negli anni ‘70 e ‘80 (il famoso ‘‘Bunker’’), ora tenuto come una reliquia. Un altro loft è sede di
un Tempio Buddista Tibetano. 222 Bowery è la sede di ‘‘Giorno Poetry Sistems’’. Nel 1984 fonda ‘‘the AIDS
Treatment Project’’ occupandosi con compassione della catastrofe epidemica dell’AIDS: “Si potrebbe pensare che il
compito di aiutare le persone sieropositive spetti a loro o agli operatori sanitari. Ma spetta anche a voi. Non ne morirete,
non ne sarete contagiati o contaminati, anzi un’esperienza purificatrice… cerchiamo di rendere migliore il passaggio
attraverso il momento della morte. Irradio dal mio cuore ai loro cuori, cercando di donare pace, calore, vastità,
beatitudine e forza. Siedo accanto a loro nei momenti dopo la morte, riposando in pace”.
Ntozake Stanghe Attrice, coreografa, poetessa, performer, giapponese tuttora attiva in vari scenari internazionali
Gary Snyder 1930 poeta beat, ecologista, ambientalista, saggista e conferenziere statunitense. Spesso associato ai
Maggiori della Beat generation, viene descritto come il "poeta dell’ecologia profonda" ed è uno dei precursori
dell’ecopoesia. Dagli anni cinquanta in poi ha pubblicato diari di viaggio e alcuni saggi in cui si riflette la sua
immersione sia nella spiritualità buddhista che nella natura. Snyder ha anche tradotto dal cinese antico e dal giapponese
moderno. Come critico sociale, Snyder ha molto in comune con Lewis Mumford, Aldous Huxley, Karl Hess, Aldo
Leopold, e Karl Polanyi. Nel 1975 ha vinto il Premio Pulitzer per la Poesia
A San Francisco ha abitatocon Philip Whalen col quale condivideva un sempre maggiore interesse per il buddhismo
Zen. Nel 1953 frequentò la University of California per studiare la cultura e le lingue asiatiche. Snyder continuò a
passare le sue vacanze estive lavorando nelle foreste, inclusa un’estate come costruttore di sentieri a Yosemite. Passò
qualche mese nel 1955 vivendo in una baita nella Mill Valley con Jack Kerouac. In questo periodo Snyder frequentò
occasionalmente l’American Academy of Asian Studies dove insegnavano Saburo Hasegawa (un filosofo pittore Zen) e
Alan Watts (noto per i suoi studi di filosofia orientale) e colà scrisse alcune importanti opere. Iniziò anche la traduzione
delle poesie di Cold Mountain dell’eremita cinese dell’ottavo secolo Han Shan; questo lavoro apparve come chapbook
nel 1969 col titolo Riprap & Cold Mountain Poems.
Snyder incontrò Allen Ginsberg quando quest’ultimo lo aveva su consiglio di Kenneth Rexroth, personaggio grazie al
quale sia lui che Kerouac divennero più popolari. Questo periodo fornì a Kerouac il materiale per I vagabondi del
Dharma e Snyder fu d’ispirazione per il personaggio principale, Japhy Ryder. Dato che la maggioranza delle persone
del movimento Beat aveva un bagaglio culturale urbano, scrittori come Ginsberg e Kerouac trovarono Snyder, con le
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sue esperienze di lavori manuali e interessi per la vita rurale, un individuo interessante, quasi esotico. Lawrence
Ferlinghetti disse che Snyder era "il Thoreau della Beat Generation”
Il 7 ottobre 1955 Snyder lesse il suo poema A Berry Feast al famoso reading della Six Gallery che sarebbe stato
precursore del Rinascimento di San Francisco a cui parteciparono anche Philip Lamantia, Mike McClure, Allen
Ginsberg (che organizzò l’evento e lesse per la prima volta pubblicamente il suo Howl) e Philip Whalen. Questo evento
segnò anche il primo coinvolgimento di Snyder nella scena Beat. Come raccontato da Kerouac ne I vagabondi del
Dharma, all’età di almeno venticinque anni Snyder sentiva di avere un ruolo nel futuro incontro tra occidente e oriente.
Il primo libro di Snyder, Riprap, influenzato dall’esperienza di guardiano nella foresta e di costruttore di sentieri a
Yosemite, fu pubblicato nel 1959.
Allen Ginzberg 1926-1997 Il maggior poeta della beat generation.
Jim Carrol 1950 vive a New York. Conosciuto principalmente per il suo racconto autobiografico del 1978 The
Basketball Diaries, da cui nel 1995 venne tratto un film, Ritorno dal nulla, con Leonardo Di Caprio nei panni del
giovane poeta. Jim era un vero e proprio un ragazzo di strada, che frequentava poco una scuola cattolica. Promettente
giocatore di basket (nella squadra del liceo giocò assieme a Kareem Abdul-Jabbar), cadde ben presto nel gran giro della
droga metropolitana, eroinomane, dipendenza che lo porterà a fare esperienze impegnative, dolorose ed esaltanti.
I suoi "Basketball Diaries", che raccontano i suoi giorni di droga, iniziano a essere scritti quando Carroll ha 13 anni,
otterranno critiche positive dagli scrittori della Beat generation. Crescendo pubblica diversi libri di poesia e un altro
diario: "Jim ha cambiato strada", con la testimonianza della sua disintossicazione dalla droga, avvenuta dopo il suo
trasferimento da New York in California. Nel 1980 fonda la ‘Jim Carroll Band’, un gruppo proto punk e american punk
con cui ottiene un grande successo negli Stati Uniti col disco d’esordio ‘Catholic boy’. Ne seguiranno altri due: ‘Dry
dreams’ e ‘I wrote your name’.
Miguel Algarin 1941 Poeta portoricano, cofondatore della Nuyorican Poets Cafe, e professore emerito di Inglese
(Letteratura) alla Rutgers University.
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