Che c`entra un sindaco con i temi etici?

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Che c`entra un sindaco con i temi etici?
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VENERDÌ
21 MARZO 2014
La Provincia
SPAZIO APERTO
Furto in camera all’ospedale
Ma nessuno è intervenuto
Egregio direttore,
giorni orsono mi trovavo in visita
pomeridiana nel nostro ospedale
Maggiore a una mia parente e al nostro
ritorno in stanza ci siamo accorte che
ignoti avevano rubato il borsellino di
mia cugina. Il personale del reparto si è
messo gentilmente a disposizione
richiedendo l’intervento delle guardie
che però non si sono
presentate. Al nostro
disappunto per il mancato
intervento, le infermiere
ci hanno spiegato che
ormai da tempo questi
episodi si verificano in
quanto le guardie giurate
non sono più in un numero
adeguato per mantenere la
presenza nell’ospedale. In
effetti recentemente ‘La
Provincia’ con un articolo
aveva evidenziato questa
grave situazione, ancor più
pesante in concomitanza
della chiusura del posto di
polizia, e chiedendone
conto al direttore generale
che non ha risposto
nonostante il suo partito di
riferimento, Forza Italia, si
dica sensibile al problema
della sicurezza. Allo stato
attuale la tranquillità dei degenti e di
chi lavora tra le corsie non è più
garantita e ciò è gravissimo, tutto
avviene tra l’indifferenza del tribunale
dell’ammalato, dei sindacati e della
politica cittadina che tanto parla, ora
che siamo sotto elezioni, di sicurezza
dei cittadini. Ironia della sorte il
funzionario amministrativo dal quale
dipendono le guardie giurate è un
candidato nella lista civica che sostiene
la Lega Nord del candidato sindaco,
Alessandro Zagni, che sta facendo
della sicurezza il suo cavallo di
battaglia (...).
G. G.
(Cremona)
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Sull’incidente di Olmeneta
assurde quelle insinuazioni
Egregio direttore,
mi permetta di aggiungere ancora
alcune considerazioni, già espresse dai
signori Rossini e Bolzoni (‘La
Provincia’, 11 marzo) su quanto
afferma Pelizzoni. Qui, ad Olmeneta,
siamo tutti sconcertati e molto
addolorati per quanto accaduto al
signor Pietro Cavalli. Siamo, di contro,
indignati per le assurde insinuazioni,
accuse e ingiurie rivolte a chi, suo
malgrado, ho provato la disgrazia,
perché di disgrazia si tratta. Come lei,
direttore, ha sottolineato nella risposta
alla lettera di Pelizzoni del giorno 9
marzo, sulla persona che ha provocato
l’incidente mortale, i giornalisti non
hanno scritto nera, perché nulla c’era
da scrivere. Aggiungo allora io, che la
persona alla guida dell’automobile è
conosciuta ad Olmeneta e nel
circondario, come lavoratore
eccezionale, tranquillo, corretto, non
certo assumatore di droga nè abituale
beone, che ora si sta disperando per
quello che è successo. Vergogna,
«caro» Pelizzoni! In macchina andiamo
tutti e a tutti potrebbe capitare di
trovarci nella stessa situazione. E se
fosse capitato a lei? Vergogna,
Pelizzoni. Prima di fare certe
esternazioni, conti fino a dieci, e poi
taccia!
Mirella Faia
(Olmeneta)
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Spinadesco il più virtuoso
grazie anche al suo segretario
Egregio direttore,
mi permetta di fare i complimenti a
Spinadesco per essere risultato da
un’indagine dell’Anci-Lombardia il
Comune più virtuoso della Provincia.
Complimenti agli abitanti, a sindaco ed
amministratori, ma in particolar modo
al segretario comunale, Ebbene si, dal
momento che la graduatoria si basa
principalmente «sui conti dei bilanci,
sulla capacità di programmazione e di
riscossione del tributi» eccetera,
specifiche competenze professionali
del segretario comunale. Diamo a
Cesare ciò che è di Cesare.
M.B.
(Cremona)
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Al nostro Pronto soccorso
una grande disponibilità
Egregio direttore,
sento di dover
nuovamente ringraziare il
personale medico ed
infermieristico del pronto
soccorso poiché lunedì 17
marzo scorso nonostante
le tante persone presenti
bisognose di cure, si sono
comportati con grande
professionalità e
disponibilità. Anche io ho
atteso ma non per loro
negligenza. Voglio pure
ringraziare il personale
medico ed infermieristico
del reparto nefrologia per
la loro grande
professionalità e
disponibilità
nell’assistermi.
Emiliana Manfredi
(Cremona)
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Alla Bissolati si possono votare
anche candidati ‘fuori lista’
Signor direttore,
in merito all’articolo apparso su ‘La
Provincia’ del 20-03-2014 relativo alle
elezioni per il nuovo consiglio della
Canottieri Leonida Bissolati, vorrei
ricordare, per completezza di
informazione che lo statuto societario
non prevede un voto di lista e che
esistono altri candidati ‘fuori lista’, il
sottoscritto ad esempio si candiderà
per il settore tennis e ritengo che sia
giusto citare anche chi non è
appoggiato da liste. Anche perché
l’esperienza delle liste in Bissolati è
stata fallimentare, infatti 4 anni fa
vinse una lista ‘innovativa’ della quale
facevano parte anche alcuni candidati
della nuova lista ‘Ripensiamo alla
Bissolati’, che dopo pochi mesi si sono
dimessi. Non voglio fare della
polemica, ma ritengo giusto che chi si
candida debba essere consapevole
dell'impegno di tempo, che un ruolo
come quello di consigliere di una realtà
ormai aziendale come quella della
Canottieri Bissolati, necessita. Mi
auguro che questa nuova lista, come mi
è stato detto sia più coesa, rispetto a
quella di 4 anni fa. In sede di assemblea
spiegherò ciò che vorrò fare per il
settore tennis e non solo, in quanto i
settori sportivi devono essere in
sintonia con il settore amministrativo
per liberare risorse economiche
necessarie, dare nuovi input ed idee
per rilanciare la nostra società,
riportando al centro dell'attenzione i
servizi nei confronti dei soci.
Andrea Cocchi
(Cremona)
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Cremonese, il nuovo mister
meritava cori incoraggianti
Egregio direttore,
noto con stupore che sul suo quotidiano
di lunedì 17 marzo la curva sud dello
Zini è stata definita ‘bella’.
Sinceramente mi è sembrata
decisamente più algida della tribuna
che non è solita scaldarsi
eccessivamente. Capisco la delusione
dei tifosi, chi non vorrebbe vedere la
Cremo almeno in B alzi la mano, ma non
si può non accogliere con cori di
incoraggiamento il nuovo allenatore.
Molti volevano la testa di Torrente: la
società ha fatto la sua scelta
assecondando anche il volere degli
spettatori, per cui l’atteggiamento
della curva, freddo e distaccato, non ha
trovato alcun fondamento razionale.
La società ha dato un segnale forte alla
piazza, cercando un allenatore in grado
di dare nuovi stimoli per arrivare ad
www.laprovinciacr.it
IL CASO
Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori
Che c’entra un sindaco
con i temi etici?
Egregio direttore,
in materia di ‘temi etici’e diritti civili ‘fondamentali’, ritengo che la confusione regni sovrana, nell’opinione pubblica variamente sollecitata in funzione spesso
scandalistica, nei vari ‘movimenti’ che in
nome del principio di ‘non discriminazione’ rifiutano ogni ‘distinzione’ e ovviamente anche nei partiti, i cui esponenti, i
‘politici’, hanno la principale preoccupazione di cavalcare l’onda, studiandosi di
intuirne la direzione e così non perdere il
consenso. Mio intendimento è ricondurre
l’attenzione al livello di ciò che interessa
ora la nostra città e cioè il rinnovo dell’amministrazione comunale e del suo
vertice, il sindaco. Da ciò discende che
porre i ‘temi etici’ al centro dell’attenzione nel dibattito sulla scelta del sindaco in
tanto ha senso in quanto i temi medesimi
possano avere rilevanza nel livello territoriale che il Comune è chiamato a governare. Esempio limite può essere il tema etico
connesso alle fasi terminali della nostra
vita che, oggetto anche di una recente citazione da parte del Presidente della Repubblica, trascende totalmente l’ambito
di operatività di un Comune e, francamente, l’opinione in materia di un candidato sindaco non potrebbe essere più indifferente per me, cittadino elettore dello
stesso. Ma analoga irrilevanza – non per i
valori sottesi, ripeto, ma per la competenza dell’ambito territoriale e amministrativo che ci riguarda - non è difficile riscontrare in gran parte degli argomenti che
vengono portati a sostegno, o contro, la
‘vexata quaestio’ del cosiddetto registro
delle unioni civili; e, più avanti, ne spiego
il perché. Prima però ricordo che il 16 febbraio u.s., in riquadro epigrafico a pagina
10 del Suo quotidiano, la risposta ad una
lettera al direttore contro il registro in
questione, recita: «Sono convinto che le
coppie di fatto, omosessuali o eterosessuali che siano, debbano godere degli stessi diritti di una famiglia tradizionale. Più
delicato il ragionamento sulla possibilità
di adottare figli da parte di coppie gay e lesbiche, per la quale occorre ancora approfondire la riflessione». Se la coerenza tra
pensiero, parole e azioni ha ancora qualche valore, mi sarei atteso una appassionata adesione alla manifestazione che il
9.3 ha animato piazza Stradivari ed un
non meno convinto incondizionato appoggio al Partito democratico e all’Arci
che ne sono stati l’anima. Ciò non è accaduto e forse è stato meglio così, perché dichiararsi, tout court, per la parità di ‘godimento degli stessi diritti’, farebbe presup-
intraprendere quel cammino che ci
auguriamo termini solo l’8 giugno con
l’esito che tutti speriamo. La
formazione scesa in campo ha
dimostrato subito una piacevole
vitalità e un maggiore spazio alle
individualità con le incursioni dei
centrocampisti, purtroppo non si è
riscontrata la stessa vitalità in curva
sud, che si è scaldata a dovere solo dopo
le reti; capisco e condivido le passate
delusioni, ma il tifo vero, quello più
genuinamente trainante non può, per
protesta o altro, non inneggiare alla
propria squadra fin dall’inizio: gli
scioperi non si fanno quando si è
innamorati, per cui si tirino fuori le
bandiere, gli striscioni ed i colori che
negli anni ’80 hanno reso la nostra
curva una tra le più belle delle
provinciali di serie A e B, magari
seguendo i consigli della vecchia
guardia che sotto il nome dei ‘red grey
supporters’ portava tutta la curva
all’unisono a caricare, senza pause, i
nostri giocatori. Quei canti
coinvolgenti contagiavano anche
distinti e tribuna, trasformando lo Zini
Le ‘sentinelle’ in piazza del Comune
porre approfondita conoscenza dei problemi implicati dal diritto successorio in
materia di riserva legittima, dal diritto
previdenziale in materia di reversibilità
pensionistica, dal diritto di famiglia in
materia di filiazione piuttosto che di obbligazioni alimentari e così via dicendo
attraverso numerosi altri istituti presidiati dalle codificazioni cardine del nostro ordinamento non meno che da leggi
speciali di rilevantissima importanza per
i conti pubblici: ma, stando con i piedi per
terra – cioè sul territorio comunale – che
cosa ha la possibilità di fare un’ Amministrazione comunale nelle materie anzidette? Quale rilievo ha il pensiero del sindaco o candidato tale quando il livello dei
problemi implicati dai più nobili auspici
in fatto di parità di diritti è totalmente superiore ed estraneo alle competenze e alle
possibilità di intervento di un Comune?
Senza esitazione rispondo: nessuno o
quasi: ed il doveroso ‘quasi’ si riferisce all’
ambito degli alloggi comunali, dei criteri
di assegnazione e continuità di godimento degli stessi. Vorrebbe qualche persona
più competente di me spiegare a cosa altro potrebbe servire l’invocato ‘registro’?
Forse a cambiare le qualificazioni parentali dello stato di famiglia o innovare negli
atti dello Stato Civile ? Ovviamente,
quando il fatidico registro fosse istituito,
io pretenderei, sempre in nome della parità e della non discriminazione, che non
fosse precluso ai ‘dispari’: se infatti un’assegnazione in co-housing fosse richiesta
da tre, quattro o cinque persone (quanti
studenti già non lo fanno senza distinzione di sesso?) comunque legate da interessi
piuttosto che da affetto od amicizia, perché mai un Comune non dovrebbe apprestare uguale attenzione e tutela? Se questo è il corretto e solo possibile raggio di
azione di un Comune, tutto l’argomentare sui «i temi etici …non meno importanti
delle questioni economiche» (‘Provincia’
in una arma in più. Perciò, ragazzi,
dimenticate ciò che è stato ed eventuali
vecchi rancori, siate uniti e vicini alla
società e alla squadra, riconoscete il
notevole impegno economico del
Cavaliere e onorate la nostra città ed i
nostri colori.
L.B.
(Monticelli d’Ongina)
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Agli imprenditori disperati dico
che la vita va comunque amata
Egregio direttore,
siamo all’ennesimo caso: un
imprenditore di Pescara che protesta
per la disperazione dai debiti con le
banche e con Equitalia. L’imprenditore
Silvio Buttiglione annuncia di voler
vendere i suoi organi per saldare il
debito. Lancio un appello al signor
Silvio e a tutti gli imprenditori,
commercianti i quali si trovano in
condizioni disperate per causa dei
debiti. Amare di più la vita e di pensare
soprattutto alle vostre famiglie che
sicuramente hanno tanto bisogno di
16.3, pagina 3), rapportata al livello politico amministrativo del nostro territorio,
è sospetta di essere solo un pretesto per
sfogare una sorta di vera ossessione verso
un candidato ‘reo’ di avere presieduto il
movimento diocesano di Azione Cattolica. Dagli artificiosi interrogativi presenti
nell’editoriale 16.3, al livore dell’intervento firmato Stefano Araldi del 19 c.m.
emerge l’enfatizzazione dell’esperienza
suddetta condotta dal professor Galimberti, agitata strumentalmente come preclusiva di equilibrio, capacità amministrativa e (perché no?) di laicità imparziale nella conduzione della civica Amministrazione cui lo stesso è candidato. Questa
che ho definito «ossessione» è il fatto più
spiacevole perché è un atteggiamento insitamente e propriamente discriminatorio e per giunta attinente ad un valore costituzionalmente garantito - la libertà di
espressione religiosa -; il tutto con buona
pace della citazione voltairiana sulla tolleranza.
Beppe Bodini
(avvocato, Cremona)
redo che ai cittadini interessi
C
conoscere l’opinione di un candidato
sindaco anche su temi non di sua stretta
pertinenza, come la legalizzazione della
prostituzione o il registro delle unioni
civili. Trovo doveroso che manifesti il
suo pensiero sui temi etici soprattutto se
la sua formazione culturale e la
dichiarata fede religiosa lo pongono in
apparente contrasto con le posizioni
espresse dai partiti della coalizione che lo
sostengono. E’ il caso di Gianluca
Galimberti, già presidente dell’Azione
Cattolica. Colgo anche l’occasione per
esprimere con chiarezza la mia opinione
sulle coppie di fatto, essendo stato da lei
sollecitato in proposito. Per me la
famiglia è formata solo da uomo e donna.
Su questa affermazione di principio
concordano Galimberti e Perri. Credo
anche che le coppie omosessuali debbano
godere di tutti i diritti degli
eterosessuali, tranne l’adozione dei figli
sulla quale sono nettamente contrario,
anche se sono disposto al confronto con
chi la pensa in modo diverso. Nutro il
massimo rispetto per il professor
Galimberti, anche per la sua fede
religiosa. E proprio per questo ne
sollecito la coerenza con lo stesso spirito
con il quale ho pungolato per quasi
cinque anni il sindaco uscente sulle più
varie questioni politiche e
amministrative. Si chieda se il livore
non appartenga a chi, come lei, respinge
con atteggiamento discriminatorio
critiche legittime. Comunque accetto
con voltairiana tolleranza il
contraddittorio con chiunque. Conceda
infine di esprimere il proprio pensiero
anche a chi non è avvocato come lei e non
ha approfondite conoscenze di diritto di
famiglia, di diritto successorio e di
normativa previdenziale.
voi. Nei prossimi giorni mi associerò
anch’io alla vostra protesta.
Cesare Forte
(Soncino)
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Un grazie di vero cuore
a ‘I Padernees u zo de lè’
Egregio direttore,
approfitto di questo spazio per
ringraziare di vero cuore la compagnia
dialettale ‘I Padernees u zo de lè’ che
domenica 16 u.s. nell’oratorio della
parrocchia di Paderno Ponchielli, ci
hanno assicurato due ore di sano
divertimento con la commedia ‘Tòta
culpa dei soolt’. Nonostante la famiglia,
impegni di lavoro siete riusciti a
ritagliare spazio e tempo per le prove e
preparare la scenografia. Siete stati
bravissimi. Ad Antonella, Aurelio,
Amedeo, Giuseppina, Aristide, Mina,
Paola e Ilaria un grazie sincero e vi
aspettiamo l'anno prossimo.
Marinella M.
(Paderno Ponchielli)
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