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Camera dei Deputati – 4-12065 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dall’On. Andrea Maestri (MISTO) ed altri il 11 febbraio 2016.
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Camera dei Deputati – 4-12065 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dall’On. Andrea Maestri (MISTO) ed altri il 11 febbraio
2016.
ANDREA MAESTRI, BRIGNONE, CIVATI, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere –
premesso che:
il 2 febbraio 2016 sul sito di Ryanair è apparso il comunicato con cui è stata annunciata la chiusura di 16 rotte in Italia, con una
perdita di 800 mila clienti e di 600 posti di lavoro, a partire da ottobre 2016, a causa di un rincaro del 40 per cento delle tasse
aeroportuali imposto dal Governo; Alghero, Pescara e Crotone le tre rotte coinvolte, ma è proprio lo scalo calabrese a subire l'impatto
maggiore. Infatti, se ad Alghero e Pescara la percentuale di voli della compagnia Irlandese è, rispettivamente, pari al 70 per cento e
60 per cento dei voli totali, a Crotone, Ryanair assorbe la totalità del traffico dell'aeroporto di Sant'Anna; secondo Ryanair,
l'incremento delle tasse aeroporto di 2,50 euro (da 6,50 a 9 euro) per ciascun passeggero in partenza dall'Italia, in vigore dal 1o
gennaio 2016, andrà a sussidiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia; il direttore commerciale di Ryanair, ÒBrei,
ha precisato: «Non dovremmo essere noi a finanziare Alitalia ed Etihad. Dovrebbe essere qualcuno ad Abu Dhabi. Deve essere
l'Alitalia a pagare il fondo per gli ex dipendenti. Non è un attacco diretto all'Alitalia. Noi vorremmo che questa tassa venisse
cancellata. Riteniamo che non sia una buona idea andare a tassare un settore come quello turistico, che rappresenta un motore per
l'economia italiana»;la compagnia irlandese low cost sposterà le sue attività verso le basi in Spagna, Grecia e Portogallo; pochi minuti
dopo la pubblicazione del comunicato stampa di Ryanair, la cittadinanza si è unita per scongiurare questa ipotesi, che determinerà
non solo la impossibilità di volare a basso costo, ma soprattutto di rimanere isolati dal resto del Paese, con gravi danni per il turismo
e per l'economia di un territorio già duramente colpito; se la scorsa estate la provincia di Crotone ha potuto registrare il 30 per cento
in più di presenze turistiche, buona parte del risultato è dovuta proprio alla presenza dello scalo cittadino e alle politiche di costo
applicate da Ryanair, e certamente non alle politiche di promozione del territorio, quasi inesistenti;
l'aeroporto Sant'Anna è oggi il primo in Italia per tasso di crescita con sole tre rotte attive. Dati che dovrebbero essere motivo di
incentivo agli investimenti. Invece, accade esattamente il contrario e si fa in modo di eliminare una fonte di sviluppo e crescita del
territorio; la provincia di Crotone è collocata in un'area poco servita dal punto di vista infrastrutturale e colpita da una grave crisi
economica che la porta ad essere la provincia più povera d'Italia. Considerate le carenze infrastrutturali relative al trasporto su
gomma e ferrato, che limitano l'accessibilità del territorio crotonese in tempi ragionevoli e competitivi, l'aeroporto Sant'Anna è quindi
l'unico strumento che garantisce la continuità territoriale; fonti di stampa riportano che: «Da fonti del Ministero delle infrastrutture
arriva la notizia di una possibile marcia indietro da parte del governo italiano, che potrebbe rivedere la propria decisione sulla tassa
d'imbarco»; l'abbandono dell'aeroporto di Crotone mette una pietra tombale anche sulle questioni strettamente connesse al
potenziamento dell'infrastruttura aeroporto, come per esempio l'ipotesi progettuale di una linea di «metropolitana di superficie» di
collegamento tra Sibari a Crotone, oltre che l'investimento sul settore cargo auspicata dalla popolazione. Un progetto infrastrutturale
che avrebbe consentito di incentivare l'utilizzo dello scalo crotonese e contestualmente di decongestionare la strada statale 106,
questione, l'ultima, non di poco conto se si considera anche che il trasporto su gomme è il mezzo che crea maggiori disagi in termini
di pericolosità e di inquinamento, incidendo quindi notevolmente su qualità della vita, salute dei cittadini e di conseguenza sulla
spesa pubblica;
sul portale di divulgazione economica OpenCalabria si apprende che «si è avuta la richiesta di Alitalia (già Alitalia-Etihad) ai TAR di
avere accesso ai contratti tra le regioni italiane e la compagnia Irlandese. È notizia degli ultimi giorni che questi contratti sono
regolari. Dove risiede, dunque, il problema ? Alitalia sembra insistere sul fatto che sia necessaria una gara d'appalto per
l'assegnazione di fondi regionali riguardo gli investimenti in turismo (si pensi, per esempio, alla pubblicità a bordo degli aeromobili).
Ricorrere ad una gara d'appalto è una procedura finora mai seguita. In questo contesto, Ryanair è riuscita a pianificare un numero
di voli in grado di intensificare il flusso turistico da e verso le regioni che trasferiscono alla compagnia Irlandese quote rilevanti di
fondi regionali» –:
se i fatti riportati in premessa corrispondano al vero, se siano noti al Ministro interrogato e, nell'eventualità positiva, quali iniziative
urgenti ritenga opportuno assumere per ripristinare la completa attività dell'aeroporto Crotone-Sant'Anna rivedendo le decisioni già
assunte e come intenda risolvere, nell'ambito delle proprie competenze, le carenze infrastrutturali relative al trasporto e alla viabilità
della regione Calabria, con particolare riferimento al territorio di Crotone, e se intenda fornire ogni elemento utile sulle richieste
avanzate dalla compagnia aerea Alitalia. (4-12065)
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Camera dei Deputati – 4-12065 – Interrogazione a risposta scritta presentata dall’On. Andrea Maestri (MISTO) ed altri il 11 febbraio 2016. Pagina | 1