qualita` delle acque potabili nella provincia di ancona
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qualita` delle acque potabili nella provincia di ancona
QUALITA’ DELLE ACQUE POTABILI NELLA PROVINCIA DI ANCONA Il tipo di approvvigionamento idrico della Provincia è in prevalenza sostenuto da acque sotterranee (sorgenti e pozzi), solo un ristretto numero di comuni è servito da acque superficiali (invaso di Castreccioni sito in Provincia di Macerata). La qualità delle acque potabili viene controllata: - dagli Enti gestori attraverso controlli interni; - dalle Aziende Sanitarie locali mediante campionamenti di acque nei punti di approvvigionamento, trattamento, accumulo e distribuzione e giudizio di idoneità all’uso idropotabile dell’acqua ai sensi del D.Lgs.31/01; - dall’Agenzia Regionale della Protezione dell’Ambiente con controlli analitici chimici e microbiologici dei campioni forniti dalle ASUR. Nel 2006 sono stati analizzati 1548 campioni di acque potabili, di queste solo il 2% sono risultati non conformi al D.Lgs.31/01. Le cause della non conformità microbiologica sono dovute generalmente alla fragilità dei sistemi di disinfezione; le non conformità chimiche derivano sia dalle elevate concentrazioni di nitrati nelle acque dei pozzi locali di subalveo che dalla concentrazione del ferro dovuta alla corrosione delle reti idriche e ad improvvise variazioni di portata delle condutture. ORIGINE DELLE ACQUE POTABILI NELLA PROVINCIA DI ANCONA (in funzione dei comuni serviti) MODALITA' DI CAPTAZIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE acque superficiali acque sotterranee pozzi sorgenti 12% 47% 53% 88% La zona montana in cui insistono i vasti territori del comprensorio di Fabriano con i comuni di Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico, Cerreto D’Esi, è alimentata da acque di sorgenti e pozzi locali di buona qualità chimica, con bassa conducibilità e a facies bicarbonatocalcica. . Le sorgenti della zona montana alimentano piccoli acquedotti che servono a volte pochissimi utenti costituendo il punto debole di questa distribuzione idrica. Essa è infatti soggetta a sporadici fenomeni di inquinamento batteriologico in corrispondenza di eventi meteorici imprevisti e di cambiamenti di portata. Dai controlli effettuati le acque potabili di sorgente degli acquiferi della Scaglia hanno valori di conducibilità elettrica compresi fra 300 e 700 µS/cm a 20°C. Le acque potabili di sorgente degli acquiferi della Maiolica e del Calcare Massiccio presentano un basso contenuto salino ad eccezione di alcune, come le sorgenti di Gorgovivo che sono caratterizzate da un elevato contenuto in solfati (80mg/l < SO4= < 130 mg/l) e fluoruri (Fl- < 0,5 mg/l) dovuto alla presenza della Formazione delle Anidridi di Burano. Tale sorgente è rappresentativa dell’acquifero qualitativamente e quantitativamente più importate della provincia di Ancona; essa fornisce acqua di ottima qualità chimica e batteriologica a gran parte del territorio della provincia, alla città di Ancona, a comuni vicini come Falconara, Senigallia e a vari comuni della valle dell’Esino e del Misa. L’area collinare è alimentata prevalentemente da acque di pozzi e in minima parte da acque di sorgente a regime fortemente variabile. La facies idrochimica è bicarbonatico-calcica con arricchimento in Cl, Na, Mg, e SO4. Dalle verifiche eseguite la conducibilità dell’acqua potabile è più elevata rispetto alla zona montana con valori compresi tra 450 e 1300 µS/cm a 20°C; i cloruri variano da 30 a 100 mg/l e i solfati da 40 a 180 mg/l. Una caratteristica di tale zona è l’elevata concentrazione di nitrati con valori compresi fra 50 a 120 mg/l (superiori al limite di legge). Il problema dei nitrati è connesso all’attività antropica dovuta all’eccessivo utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura. L’area valliva e costiera è costituita prevalentemente da acquiferi dei materassi alluvionali dei principali fiumi della provincia. Le acque provenienti dagli acquiferi di subalveo dell’Esino, del Misa e del Cesano vengono ancora utilizzate da alcuni acquedotti a scopo idropotabile o ad integrazione delle acque di altri acquiferi. Da un punto di vista chimico le acque sotterranee di tali acquiferi derivano dal mescolamento di tre principali tipi di acque: bicarbonatico-calcica di origine appenninica, cloruro-sodica di origine pliocenica e solfato-calcico di origine messiniana. L’alimentazione delle falde di subalveo avviene sia superficialmente mediante l’infiltrazione delle acque fluviali bicarbonatico-calciche e meteoriche sia in profondità attraverso la risalita delle acque salate plioceniche e messiniane lungo le linee di frattura. La conducibilità di tali acque varia da 700 e 1500 µS/cm a 20°C. Alcune acque del territorio provinciale, per la composizione chimica sono state riconosciute come minerali dal Ministero della Sanità; parte di queste ricadenti nella zona montana sono state imbottigliate, altre sono state utilizzate negli stabilimenti termali, come le acque sulfuree di S Vittore del Comune di Genga e le salso-bromo-iodiche dell’Aspio nel Comune di Camerano. Qualità chimica delle acque sotterranee – Diagrammi di Piper