EccoRecco 57 EccoRecco 057

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EccoRecco 57 EccoRecco 057
57
ECCORECCO
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OTTOBRE 2014
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MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO
DIRETTORE RESPONSABILE: GIUSEPPE ROSASCO
EDITORE
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REDAZIONE Piazzale Europa 30 - 16036 Recco (Ge)
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STAMPA
TIPOLITOGRAFIA ME.CA Recco (Ge)
Autorizzazione del Tribunale di Genova
n. 69 del 21.11.1990
La collaborazione a EccoRecco avviene a titolo gratuito
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IN COPERTINA
I giardini sul
Belvedere Luigi Tenco
ottobre 2014
COMMERCIO RECCO SEMBRA SFIDARE LA CONGIUNTURA NEGATIVA
Mentre Libreria Capurro cresce
nuovi telefonia e moda bimbi
ANDREA REVELLO> Ancora movimento nel comparto commerciale recchese, che sembra
voler sfidare la perdurante crisi economica.
In via Biagio Assereto 45, telefono 349
8152588, ha aperto “Recco Phones”, moderno
negozio che vende telefonini e accessori e offre il servizio di riparazione per cellulari e tablet (con preventivi gratuiti). Il negozio è anche punto vendita di Wind.
In piazza Matteotti 3, nei locali ex “Benetton”, nuova apertura per “TribeYond”, negozio di abbigliamento 0-14 anni in franchising. Grande l’entusiasmo della capo negozio Federica Mottin, piemontese-veneta che
si ritiene ormani naturalizzata recchese.
Nuova sede per la “Libreria Capurro”, che
lascia passo Assereto per una nuova ampia
e luminosa collocazione in via IV Novembre
37 (nella foto). La libreria di Andrea De Marchi, dopo dieci anni di vetrina, si conferma
come punto di riferimento per tutti gli amanti della lettura nel Golfo Paradiso.
Si è trasferito da poco anche “Giuse”, il calzolaio prima in via Biagio Assereto, ora in salita San Francesco 13.
Si segnalano purtroppo anche due cessazioni di attività: sempre in via Assereto al civico 62 ha chiuso il negozio di animali e in
via XXV Aprile 37 saracinesca giù per la storica “Ferramenta Dalorto”.
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DOVE TROVARE ECCORECCO Panificio Pallavicino
a San Rocco, Farmacia Berni in piazzale Europa, Edicola Eta Beta in via Roma, Cartoleria Capurro in
piazza Gastaldi, Redocasa Centro TIM in via Fiume,
Panificio Moltedo in via XX Settembre, Pro Loco
Recco in via Ippolito d’Aste, Farmacia Savio e Ottica
Ferrari in piazza Nicoloso, Libreria Capurro in via IV
Novembre, My Space in lungomare Bettolo, Cartoleria Capurro in piazza San Giovanni Bono, Calcio Golfo Paradiso in Valleverde, Alimentari Capurro a Mulinetti.
ARRETRATI Gratuiti fino ad esaurimento. Possono essere richiesti gratuitamente alla redazione.
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2 • OTTOBRE 2014 • NUMERO 57 • ECCORECCO
EVENTI VENTIMILA LE PRESENZE STIMATE A CAMOGLI DA VENERDÌ 12 A DOMENICA 14 SETTEMBRE
Una scommessa vinta
economisti, scrittori, filosofi, semiologi,
scienziati ed esperti di pubblicità e comunicazione ma anche tanto pubblico anonimo
si sono dati appuntamento a Camogli. Per
scoprire la comunicazione soft e hard di Eco
o quella che invita a dire basta alla promesse
e a «narrarci come siamo» di Oscar Farinetti, il “papà” di Eataly. Il “gap” tra dieta tradizionale e happy hour dell’informazione, ovvero come si consumano le notizie nell’era
del digitale, che il direttore della Stampa, Mario Calabresi, ha proposto conquistando la
platea (che lo ha ricambiato son tre minuti
filati di applausi), e le differenze tra la comunicazione visiva e quella alfabetica spiegate da Corrado Augias. O, ancora, lo strapotere della Rete, illustrato da Federico
Rampini, e la modernità del racconto televisivo di Eleonora Andreatta.
Senza dimenticare l’apprezzamento delle iniziative collaterali, dai laboratori per
bambini alle escursioni nell’Area marina protetta e nel Parco di Portofino. Costato 204
ROSSELLA GALEOTTI >“Galeotta” la tazzina bru-
na bevuta all’ombra del duomo di Milano, al
Caffè Sforzesco, da Umberto Eco con Rosangela Bonsignorio e Danko Singer.
Perché è stato in quella circostanza – un
semplice gesto che appartiene alla routine
quotidiana, un incontro tra esperti-amici –
che il primo Festival della Comunicazione ha
visto la luce. Meglio, ha lanciato il primo vagito. Era la primavera del 2013. Bonsignorio
e Singer, direttori della rassegna, conservano gelosamente il tovagliolo di carta su cui
il semiologo alessandrino aveva scritto una
bozza della lista degli ospiti.
E ora che il Festival camogliese è andato
in archivio con un bilancio lusinghiero – 20
mila presenze nella tre giorni, da venerdì 12
a domenica 14 settembre –, quel caffè milanese ha anche sapore di pesto, acciughe e
focaccia. Ha il sapore del mare di Camogli,
la “città dei mille bianchi velieri” benedetta dal sole nel weekend di settembre che ha
riempito alberghi e dehors e affollato la tensostruttura di largo Battistone dove si sono
alternati i relatori mentre altri hanno richiamato il pubblico delle grandi occasioni
nella Sala a Mare del Cenobio dei Dogi e sulla Terrazza delle Idee, accanto al Municipio.
E il sapore della cultura.
Il Festival della Comunicazione è stato una
scommessa vinta dalla città: contro il meteo
bizzarro dell’estate 2014 e, ancor di più, contro i mugugnoni animati da scetticismo
nero e disfattismo a gogò che, già dal primo
giorno della kermesse, con Camogli presa
d’assalto e, questa volta, non per la stagione balneare, hanno dovuto cospargersi il capo
di cenere e camminare sui ceci. Fare penitenza, insomma. Perché la prima edizione di
quello che il Comune (il sindaco, Francesco
Olivari, e il vice, Elisabetta Caviglia, sono stati i primi a credere nella rassegna) e gli organizzatori auspicano diventi uno degli ap-
puntamenti annuali per eccellenza del calendario camogliese ha avuto successo oltre
ogni più rosea previsione. Camogli, con la sua
cornice da cartolina e il sole, comparso inaspettatamente dopo una collezione di giornate grigie a baciare comunicatori e platee,
hanno avuto un ruolo di peso.
Ma la caratura degli ospiti – oltre 60 per
70 eventi gratuiti tra conferenze, workshop,
spettacoli, escursioni, mostre – ha fatto
centro. Un mare di visitatori ha invaso tutte le location del Festival, con punte di oltre
600 presenti per ascoltare i “guru” della comunicazione, da Carlo Freccero a Stefano
Bartezzaghi e a Gad Lerner, da Enrico Deaglio a Roberto Cingolani, da Nando Dalla
Chiesa a Piero Ottone, da Paolo Giordano a
Maurizio Ferraris, da Andrea De Carlo a Furio Colombo, tanto per citare.
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a quanti non sono serviti
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mila euro, coperti dagli sponsor, il Festival
della Comunicazione, al di là delle singole
opinioni, è stato una ghiotta opportunità per
dar vita a un evento unico, destinato a “fare
scuola”. A riprova che, anche nella carenza
strutturale di spazi e in un micro-borgo a vocazione turistica, si può fare cultura. Di livello.
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ECCORECCO • NUMERO 57 • OTTOBRE 2014 • 3
IPOTESI IL VENTILATO SPOSTAMENTO DEL SUPERMERCATO POTREBBE PORTARE GROSSI VANTAGGI
Coop in via Fieschi? Il traffico
potrebbe uscirne rivoluzionato
ANDREA REVELLO > Per adesso sono solo parole: tuttavia, se lo spostamento del supermercato Coop da via XX Settembre all’area posta all’angolo di via Fieschi con il raccordo autostradale dovesse realizzarsi, comporterebbe la soluzione di una serie di questioni di una
certa complessità. Microart e Recar dovranno trovare una nuova sede per la loro attività, mentre occorrerà spostare a nord (di una
ventina di metri) il campo da rugby e costruire
nuovi spogliatoi e locali di servizio.
È facile prevedere che l’edificio vedrà i volumi interni completamente rivisti se non addirittura sarà demolito per essere sostituito da
una struttura razionalmente predisposta alla
nuova destinazione.
L’aspetto più interessante di tutta l’operazione sarà la consistenza di quanto la città (e non solo) potrà ottenere al livello urbanistico: si parla dell’impegno da parte di
Coop a rivedere lo svincolo via Roma - raccordo autostradale - via Fieschi.
Si tratta di un doppio incrocio che rappresenta un nodo cruciale della viabilità cittadina. Realizzato nel 1964, oggi risulta del
tutto insufficiente. Sono evidenti la difficoltà per chi deve immettersi in via Roma scedendo dall’A12 e per chi proviene dal mare
e deve accedere al raccordo autostradale. A
ciò si aggiunge l’intersezione con l’asse via
Pisa - via Fieschi e il risultato è rappresentato
da lunghe code nei momenti critici della giornata e dai rischi corsi dai pedoni nell’attraversamento dell’incrocio.
Negli scorsi anni a più riprese si è parlato di una nuova viabilità, senza giungere tuttavia al dunque. Al centro di ogni ragionamento, la costruzione di una grande piastra
sul torrente sulla quale realizzare una rotatoria che faciliti lo scorrere dei flussi di traffico. Certo la sua realizzazione non è semplice, si prospettano problematiche tecniche
e vincoli normativi, dato che si dovrà costruire
sopra un corso d’acqua. Ma certo si tratta della soluzione più semplice e probabilmente la
meno onerosa.
La piastra richiede una certa estensione,
che permetta di ricavare una rotatoria di forma allungata, che allunghi il percorso distanziando i punti di intersezione, e che fornisca spazio sufficiente per ampliare i raggi
di curva, soprattutto nelle svolte in via Pisa
e in via Fieschi.
Nel 2009 era stata avanzato un contributo di idee (vedi immagine) incentrato sulla costruzione di due ponti (1 e 2), complementari
con la realizzazione della rotatoria (3), uno
a monte e uno a mare dell’incrocio. Obiettivo era separare il flusso veicolare, nel tratto
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4 • OTTOBRE 2014 • NUMERO 57 • ECCORECCO
compreso tra la curva “della Manuelina” e il
cosiddetto “ponte di ferro”, facendo confluire (in senso unico) chi proviene da nord in
sponda destra e chi proviene da sud in sponda sinistra. I ponti erano previsti a 45 gradi
rispetto all’asse del torrente, per permettere
lo scorrimento ottimale nei punti di raccordo.
La preventiva separazione dei flussi di traffico era presupposto per diminuire la criticità
nei punti di incrocio dei veicoli. La soluzione portava anche vantaggi per i pedoni, poiché il senso unico di marcia in via Fieschi e
via Pisa permetterebbe di ottenere lo spazio
per realizzare nuovi adeguati marciapiedi.
In ogni caso, la nuova viabilità allo svincolo autostradale dovrebbe essere concertata con la revisione del traffico in via XXV Aprile. La nuova rotatoria faciliterebbe infatti l’immissione in via Pisa per i veicoli provenienti da Uscio e Avegno e diretti sull’Aurelia in
direzione ponente. Ma in piazza Gastaldi l’obbligo di svolta a destra in via Marconi costituisce uno strozzamento e obbliga a percorrere una via stretta e pericolosa per la presenza delle scuole.
Se via XXV Aprile tornasse ad essere a
doppio senso di marcia, il flusso veicolare da
nord in direzione ovest (all’altezza di via Fiume si svolterebbe a destra verso la rotatoria
piccola di via Ippolito d’Aste) potrebbe alleggerire via Roma
Indipendentemente dalla sistemazione
del’incrocio via Roma - svincolo A12, il doppio senso di marcia in via XXV Aprile sarebbe
comunque un intervento dai costi molto ridotti e potrebbe rappresentare un aiuto per
rivitalizzare commercialmente l’area.
Assieme a tale soluzione viaria, da più parti si auspica la realizzazione della (promessa) passerella in asse con via Speroni che offra un rapido collegamento pedonale tra via
Roma e il triangolo racchiuso tra le vie Milano, Marconi e Trieste.
TERRITORIO SONO UNA CARTA DA GIOCARE PER IL RILANCIO DI UN TURISMO ATTENTO ALLA QUALITÀ
Sentieri del Golfo Paradiso
Un tesoro nascosto
BEPPE ROSASCO>Alcuni giorni fa, mi è capitato
di osservare una carto-guida intitolata I
Monti del Paradiso – Itinerari tra il Golfo Paradiso, la Val Fontanabuona e la Val Bisagno.
Marco Molinari, curatore del progetto, ha saputo offrire un colpo d’occhio di grande impatto sulla fitta rete di sentieri dell’entroterra
da Bogliasco a Recco. Anche a me, abituato a frequentare con una certa regolarità questi tracciati, la cartografia ha stupito per precisione ed impatto visivo. Purtroppo però una
discreta parte di questi sentieri versa in condizioni precarie, nonostante la lodevolissima
opera di recupero curata nel corso degli anni
dai volontari del V.A.B. (Vigilanza Anticendi Boschivi) e della Fie (Federazione Italiana Escursionismo). Il fatto è che, a dispetto
di questo impegno manutentivo, si ha l’impressione che le istituzioni pubbliche, Comuni in testa, non abbiano ancora compreso quale tesoro escursionistico e paesaggistico
i nostri vecchi ci abbiano inconsapevolmente
tramandato.
Un tesoro che, se ben valorizzato, potrebbe rappresentare una carta vincente per
il rilancio di un turismo attento alla qualità
dell’offerta. Ma tant’è, la convinzione che la
promozione turistica debba obbligatoriamente coniugarsi con sagre paesane, musica a tutto volume, posti auto e notti brave è
dura a morire. Eppure un investimento programmato e concordato tra tutti i comuni del
Golfo Paradiso per una costante manutenzione e una adeguata promozione dell’ineguagliabile rete di sentieri del comprensorio
potrebbe davvero rappresentare un richiamo
per attirare escursionisti non solo italiani ma
da tutta Europa.
Naturalmente ad alcune precise condizioni: ad esempio separare (o almeno regolamentare e segnalare con grande evidenza)
i sentieri aperti alle mountain bike da quel-
li esclusivamente pedonali; dotare i sentieri più accessibili alle persone anziane di idonee panchine nei posti più panoramici; curare un’adeguata informazione e segnalazione; mantenere con grande regolarità tutti i tracciati. Sono ben conscio che si tratta
di condizioni ovvie, ma oggi si deve registrare
un paradosso: nell’era di Internet, pur essendoci il prodotto (e di quale qualità), stenta ad affermarsi un’adeguata promozione perché il prodotto è considerato un bene “naturale” (e non è vero) che non abbisogna per-
proprio grazie ai voli “low cost” e che grazie a questi collegamenti moltissimi escursionisti europei potrebbero raggiungere facilmente la Liguria. Pensiamo ad esempio agli
inglesi, visto che l’aeroporto di Genova è collegato con Londra anche da una linea a prezzi stracciati. E, con un’adeguata manutenzione e valorizzazione, tutta la trama sentieristica potrebbe avere importanti richiami
anche nelle più vicine Germania e Francia.
Nulla poi vieta di programmare una promozione congiunta con i sentieri del Parco
tanto di quelle cure ed attenzioni di cui avrebbe invece necessità.
Oltretutto una spettacolare rete escursionistica come quella del Golfo Paradiso potrebbe rappresentare un richiamo di respiro
europeo proprio nei mesi tradizionalmente
considerati “morti”, ossia autunno, inverno
e primavera. Ma, si dirà, qui si sta cianciando
di un segmento turistico di nicchia, per pochi appassionati e soprattutto “povero”. Forse ci si dimentica che l’esplosione del traffico aereo (e dei flussi turistici) è avvenuta
di Portofino e delle alture di Genova. Spesso si sente dire che la domanda (e di conseguenza il mercato) si può anche creare: siamo proprio sicuri che siano stati compiuti tutti i passi necessari per un’efficace diffusione e conoscenza anche a livello europeo del
patrimonio escursionistico del Golfo Paradiso?
O forse si ritiene che questo patrimonio non
possegga le caratteristiche per richiamare frotte di escursionisti?
Sono domande che forse meriterebbero
una risposta.
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RICERCHE I QUADERNI RITROVATI NEL CONVENTO OLIVETANO CAMOGLIESE DA PIER LUIGI GARDELLA
La guerra nel diario dei monaci
PIER LUIGI GARDELLA> Nell’ambito delle celebrazioni in onore del pa-
trono San Prospero nella Sala del Monastero Olivetano intitolata a
San. Bernardo Tolomei, il 13 settembre è stata presentata la pubblicazione “Cronaca del Monastero San Prospero di Camogli, giugno
1940 – maggio 1946”. Durante il lavoro di riordino dell’Archivio Storico del Monastero sono stati rinvenuti da chi scrive una serie di quaderni manoscritti che vanno dal 1936
ai giorni nostri, nei quali i monaci raccontano le dettagliate vicende della
vita nel Monastero, la cui costruzione fu iniziata nel 1880 dall’Abate camogliese Padre Giovanni Maria Schiaffino (1807-1888).
Particolarmente interessante è il quaderno che racconta le vicende dal 1940
al 1946 dove si trova una prima, seppur parziale ricostruzione del periodo
bellico vissuto da Camogli. La trascrizione è stata pubblicata nel volumetto presentato sabato13 settembre
dove colpisce il racconto alcuni episodi, come l’unico bombardamento
su Camogli che colpì, in prossimità del Monastero, una casa, le cui
macerie sono visibili ancor oggi, causando nove morti, quasi tutti
bambini. E ancora la bomba a scoppio ritardato che cadde sul tetto della chiesa del Monastero uscendo senza esplodere dalla porta
e ferendo, il giorno successivo quando esplose, due persone che si
trovano sul sagrato della chiesa.
Alla presentazione sono intervenuti, raccontando proprie significative testimonianze del periodo bellico, Tony Capato e Marco Massa. Grande a soddisfazione del Priore, dom Beda Pucci, che per il quin-
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to anno consecutivo ha voluto arricchire le celebrazioni religiose in
onore di San Prospero con interessanti seminari e pubblicazioni culturali: dalle antiche pergamene degli Olivetani, ai dipinti di suor Giuseppa Corsi, dai preziosi tessuti ricamati dal padre olivetano Ildefonso
Giorgi, agli scenografici affreschi che adornano la chiesa di San Prospero realizzati da un altro olivetano, padre Ambrogio Fumagalli.
UNA TARGA RICORDA PIERO BOZZO
Lo scorso 8 settembre è stata inaugurata a Bogliasco un’artistica targa che ricorda il 50° anniversario della composizione della celebre “Ave Maria Zéneize”. La canzona fu scritta dal poeta
bogliaschinno Piero Bozzo, scomparso nel 1992, e musicata dal
maestro Agostino Dodero. La targa, realizzata da Eliana Mini,
giovane artista bogliaschina, è stata collocata sulla casa natale
di Bozzo, a cura dell’Amministrazione comunale dietro segnalazione del Centro Studi “Storie di Jeri”. Alla cerimonia è intervenuto il maestro Agostino Dodero, il Gruppo folk “Amixi de Boggiasco” e la Corale Polifonica Santa Maria di Bogliasco.
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ENOGASTRONOMIA IL VINO DI FRANCO BISSO UNICO ESEMPIO DI PRODUZIONE VINICOLA LOCALE
A tavola con il Bicesco
SANDRO PELLEGRINI> Cari recchelini, la nostra
Recco, Capitale Gastronomica della Liguria
per la rivalutazione fatta dei piatti tipici della gastronomia locale e per l’universale presenza di quel disco solare che è la focaccia
col formaggio, oggi può mettere in tavola anche un vino, o meglio tre vini, di produzione locale.
Vini prodotti a Recco, su una spalla della collina di Megli nota come Colle dei Maggioli, trasformata grazie ai lavori che ha effettuato su una serie di fasce Franco Bisso divenuta una spalla di vigneti.
Quei tre vini, prodotti nell’Azienda Agricola denominata Colle dei Maggioli dallo stesso Bisso, vengono imbottigliati con un’unica etichetta e sotto un unico nome. Il vino di
Recco si chiama Bicesco, derivazione diretta da Bi(sso)-(Fran)cesco, il suo produttore.
Veramente da poco quella denominazione
vale solo per il bianco e per il rosso. Il rosato porta un nuovo nome prestigioso: si chiama ed è etichettato come “Rosato di Nicoloso.” Piace immaginare la festa che avrebbero fatto i Guanci, gli indigeni abitatori delle
isole Canarie, riscoperti da Nicoloso, se il nostro avesse potuto offrire loro un assaggio di
vino prodotto sulle colline della sua terra
d’origine. E lo stupore al vedere che l’etichetta
del rosato riproduceva le fattezze di quell’esploratore europeo venuto da lontano... da
un piccolo paese che si chiamava Recco.
Ma sono solo fantasie di un appassionato di storie recchesi o reccheline che dir si voglia. I cittadini della Recco di oggi sanno che
possono acquistare le tre bottiglie di un vino
prodotto a Megli per abbinarli a piatti robusti, il rosso, a piatti delicati e di pesce, il bianco e magari a un dolce il rosato. Quest’ultimo, per la sua elasticità ed adattabilità, può
esser bevuto, in realtà, con qualsiasi altro piatto. E’ solo questione di gusti e di non affidarci
ad abitudini oramai inveterate. Anche i più
noti ristoranti cittadini servono i tre vini di
Megli. Il tipo rosso si ottiene da uve merlot
Il versante coltivato a vigna sul colle di Maggiolo dove nasce il Bicesco. In piccolo, il rosato dedicato a Nicoloso da Recco.
e syrah e si presenta di colore rosso rubino
intenso, con un profumo persistente e corposo. Una gradazione di 13°. Il bianco si ottiene da uve vermentino. Si presenta con un
profumo delicato e fruttato, ottimo abbinamento per molti piatti della cucina ligure, dalla focaccia alle torte di verdura, al pesce. Il
rosato si ottiene dall’uvaggio di merlot e syrah con breve macerazione su buccia. Emana un profumo morbido ed aromatico e può
avere un uso universale, sposandosi, specialmente se servito fresco in estate, con qualunque genere di pietanze.
Per arrivare alla produzione delle attuali
4 mila buone bottiglie (ma si immagina di arrivare quanto prima almeno a 10 mila prodotte ogni anno) Francesco Bisso, che nella
sua vita attiva ha mescolato diversi mestieri e diverse passioni, non escluso un persistente interesse per la vita pubblica e per la
sua evoluzione, è partito da zero. Non sapeva
nulla della produzione di vino. Gli piaceva,
come a molti, la buona bottiglia, sposata ad
un buon piatto, come a molti, ripetiamolo.
Aveva della terra, questo sì. L’ha rimessa
a posto. Ha ricostruito vecchie fasce, le ha ripulite, vi ha piantato le barbatelle di viti appropriate che in breve si sono trasformate in
vigneti che crescono “protetti dal vento del
Nord accarezzati dal primo sole e profuma-
ti dall’aria salmastra”. Parole di Francesco Bisso. Si è affidato ai consigli di un sapiente enologo che lo ha condotto per mano dalla sistemazione dei vigneti, al momento del raccolto, della pigiatura e di tutte le fasi che consentono di trasformare del sugo d’uva pressato fresco in un saporito bicchiere di vino.
Anzi in tanti bicchieri di vino, dai colori e dai
sapori diversificati sotto l’etichetta di Bicesco,
il vino di Recco. Ed è fortemente recchese il
rosato Nicoloso, in omaggio al nostro navigatore concittadino.
E questo è il panorama delle realizzazioni fino ad oggi di un vero imprenditore cittadino. Francsco Bisso non si vuole fermare lì.
Sta per aprire e dedicare ai clienti, soprattutto ai giovani, un locale di ospitalità, una parte della sua cantina aperta al pubblico, con
due saloni sovrapposti di circa 600 mq. Per aggiungere al piacere di un assaggio dei suoi
vini, ma non solo di quelli, anche quello di
soffermarsi su qualche piatto della gastronomia locale, ha pensato di appoggiarsi alle cucine dei più noti ristoranti cittadini, quelli che
hanno contribuito alla fama della Capitale Gastronomica della Liguria oramai completata
e integrata da buoni vini di produzione locale
e dalla volontà, dalla passione e dall’impegno
di Francesco Bisso, oramai padre spirituale del
suo Bicesco.
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ECCORECCO • NUMERO 57 • OTTOBRE 2014 • 7
UN CALENDARIO DI INCONTRI FINO A MARZO
I martedì nel salotto
di “Café Philo”
ECCORECCO > Si è tenuto martedì 30 settembre, presso il ristorante “Vit-
turin”, il primo incontro targato Café philo. L’idea del Café philo nasce dal desiderio di creare uno spazio d’incontro per dialogare e riflettere insieme sulle questioni importanti della vita, quelle che danno un significato alle proprie scelte. Nel tempo dedicato al caffè filosofico il pensiero prende corpo, si trasforma in parola viva e si arricchisce del confronto con quello dell’altro.
Perché café philo, caffè filosofico? Philos in greco significa amicizia, termine che implica una relazione con l’altro, un dialogo, una
ricerca fatta insieme sui temi che ci riguardano, che riguardano l’uomo, come essere dell’universo, dall’origine del tempo. Café, invece,
indica uno spazio pubblico, aperto, dove si può discorrere piacevolmente con chiunque abbia la curiosità e la disponibilità a fermarsi
per qualche minuto. La finalità degli incontri sarà quella di parlare
di filosofia e di fare filosofia. Parlare di filosofia consente di comprendere l’origine del nostro modo di vedere le cose, di conoscerle,
di giudicarle; di percorrere con agilità e semplicità quel cammino lungo il quale il pensiero contemporaneo si è formato e trasformato. Fare
filosofia è dare voce alle domande che abitano il nostro pensare e
che vorremmo condividere con gli altri, per gettare luce sulle proprie idee, per ritornare al quotidiano arricchito da idee diverse.
Per partecipare agli incontri non è richiesta alcuna competenza
in campo filosofico. Il Café philo è una pratica che si rivolge a tutti
coloro che sono animati da curiosità, fantasia, desiderio di comunicare
sia mettendo in comune ciò che si pensa, sia ascoltando ciò che gli
altri hanno da mettere in comune. Si fa filosofia insieme, si guarda
con più attenzione e criticamente alle proprie opinioni, ci si mette
in gioco confrontandosi con l’altro da sé, attraverso il dialogo, strumento necessario per conoscere se stessi e il mondo. Il dialogo filosofico modulato da un facilitatore verterà su temi scelti a partire
dalla lettura di alcuni testi filosofici e letterari.
Gli incontri sono moderati dalla dott.ssa Cristina Alabastro, laureata in Filosofia presso l’Università di Genova, insegna Filosofia e
Storia nei licei. Diplomata nel master di secondo livello in Consulenza Filosofica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, è iscritta all’associazione AIMCONFIL (associazione italiana dei consulenti filosofici master). Da alcuni anni collabora ai programmi di tipo riabilitativo del Day Hospital del reparto psichiatrico dell’ospedale San
Paolo di Milano, conducendo “laboratori filosofici”Interessata e coinvolta nelle pratiche filosofiche si è avvicinata alla philosophy for children e for community.
I prossimi incontri sempre alle 19,30:
Martedì 7 ottobre, ristorante “A Caladda”: “Il pensare che a tutti è comune” Eraclito. Martedì 14 ottobre, ristorante “Da Lino”: “La
via dell’errore, la via della verità”. Parmenide.
8 • OTTOBRE 2014 • NUMERO 57 • ECCORECCO
Corso base di fotografia
Le lezioni sia teoriche che pratiche si svolgeranno il sabato pomeriggio con inizio il 18 ottobre .Il numero di lezioni è variabile, dipende dalla velocità di apprendimento di tutti i partecipanti, comunque non inferiore a 20-25 lezioni teoriche e pratiche. Ogni lezione tratterà temi specifici in modo da completare l’argomento e
consentirne l’assimilazione dei concetti. Sarà indifferente il tipo di
apparecchio fotografico anche se i risultati migliori si otteranno
con macchine fotografiche che diano la possibilità di scegliere
tempi e diaframmi.Orari corsi :dalle 15 alle 17 dal 18 di ottobre.
La quota di partecipazione al corso è di euro 60 (euro 45 per i soci
Pro Loco Recco in regola con la quota 2014).
Corso avanzato di fotografia
Le lezioni sia teoriche che pratiche avranno inizio nel mese di novembre. Ogni lezione tratterà temi specifici in modo da completare l’argomento e consentirne l’assimilazione dei concetti.
Sarà indifferente il tipo di apparecchio fotografico, anche se i risultati migliori si otteranno con macchine fotografiche che diano la
possibilità di scegliere tempi e diaframmi.
Il corso si terrà in serata infrasettimanale da concordare. La quota
di iscrizione al corso è di euro 35.
I due corsi di fotografia sono organizzati dalla Pro Loco Recco
con il Patrocinio della Città di Recco. Entrambi sono tenuti da
Danilo Pedemonte, BFI Docente Dipartimento Attività Culturali, delegato provinciale Genova per la FIAF, uno dei 28 docenti nazionali della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche ed insegnante da 43 anni.
Corso di laboratorio teatrale
Si tratteranno i seguenti argomenti: Parlare in Pubblico; Tecniche
di Comunicazione; Gestione del Corpo; Comicità. Al termine si
realizzerà una serata aperta al pubblico.
Docente: Andrea Carretti. Laboratorio articolato in due gruppi di
lavoro; ragazzi fino a 16 anni il venerdì dalle 18,45 alle 20,30; adulti (a partire da 17 anni) il lunedì dalle 19,15 alle 21,00 in Piazzale
Olimpia. Il corso inizierà nel mese di novembre con un minimo di
8 partecipanti. Articolato su 16 lezioni, ha un costo di iscrizione di
180 euro (euro 165 per i soci Pro Loco Recco in regola con la quota 2014).
Per tutti i corsi informazioni presso Pro Loco Recco
tel. 0185722440, e-mail. [email protected]
RICORDI LE PAGINE SCRITTE DA UNA MAMMA RIVOLGENDOSI AL FIGLIO CHE SI TROVA AL FRONTE
1943: un diario di guerra
Per gentile concessione della figlia, riportiamo alcuni stralci del diario scritto da
Erminia Albino in Perelli rivolgendosi al
figlio Carlo, classe 1922, impegnato al fronte nel meridione d’Italia. Per motivi di spazio estrapoliamo le frasi maggiormente significative tralasciando le note personali e i dolcissimi saluti di chiusura.
corso ho saputo che sei sano e salvo, meno
male!
22-11-1943
Carissimo, stamane Pupo e Ciccia sono andati a scuola e malgrado la strada sono contenti. Speriamo non venga un allarme mentre passano da Recco! È così una vera pena
continua. […]
29–10-1943
Mio caro, oggi oggi ho passato delle ore di
ansia! Dalle 12 alle 14 hanno bombardato Genova: il treno naturalmente è arrivato con più
di un’ora di ritardo e tutte le mogli, figli etc.
erano ansiosi alla stazione ad aspettare i loro
cari. […]
23-11-1943
Caro figlio la vita di sfollati continua monotona, perché meno che il momento dei
bombardamenti la vita lo è sempre: al mattino, sfacchinata fino a Recco per fare la spesa, presto, per tornare prima di un eventuale allarme. […]
30-10-1943
Mio Caro, oggi c’è stato il bis di ieri (ieri,
più di 500 morti fra gli operai!) Non si sanno ancora i nuovi danni.
10-11-1943
Carissimo, oggi altro allarme durato più di
2 ore… Hanno bombardato ovunque, ma non
il ponte di Recco, come tutti temono, ma è
una cosa che io non credo. […] Oggi un signore mi ha detto che tutti i soldati che erano in Italia Meridionale sono stati mandati in
Asia a combattere contro i Giapponesi…. Io
non credo neanche a questo e spero che ci
rivedremo presto.
19-11-1943
Hanno proprio bombardato il ponte di Recco ed è un vero miracolo se ancora ti posso
scrivere… passando attraverso le bombe, alle
10 sera, ci siamo messi in salvo… la casa è
in piedi ma non è abitabile. Noi ci siamo rifugiati presso i De Marchi del latte e viviamo
come gli zingari in attesa degli eventi. Per
mezzo della mamma di un tuo compagno di
28-11-1943
Carissimo, il ponte è giù ma col tempo è
ancora aggiustabile… Verranno ancora? Tutti se lo domandano. Ma ormai di danno in
Recco ne possono fare ben poco: ci saranno
si e no 10 case! […]
24-11-1943
Carissimo, sotto l’impressione del bombardamento siamo tutti impressionati e fuori posto… Se il ponte, come stanno facendo,
sarà aggiustato, ritorneranno! […]
6-12-1943
Carissimo, pare che il ponte sia aggiustabile ancora! Maledetto lui e tutti! […]
8-12-1943
25-11-1943
Mio caro, siccome il ponte non è ancora
caduto, tutti si aspettano una nuova incursione. Almeno venisse giù e a qualunque costo, ci leveremmo il pensiero!
26-11-1943
Carissimo, sono venuti davvero e proprio
da mezzogiorno all’una quando i tuoi fratellini ritornavano a casa. Hanno fatto in
tempo a sfuggire al bombardamento di
quel povero Recco dal cielo. Sono rimaste in
piedi soltanto le nostre due case, o poco più.
Ma che momento terribile: figurati che 5 o
6 bombe sono scoppiate vicino a casa nostra, dai De Marchi… e i due bambini correvano a gambe levate per darmi notizie e
temendo che una bomba fosse proprio caduta qui… per fortuna tutti sani: e quel ponte maledetto è finalmente inutilizzabile e speriamo che allora ci lascino in pace! Di qui,
però passano sempre, ovunque vadano e il
rombo dei motori è diventato ormai un’ossessione! […]
[…] Il ponte è aggiustato e già passano i
treni. Evviva! Senza commenti…
9-12-1943
Caro figlio nulla di nuovo: si sentono in
lontananza delle cannonate: forze tedesche… […]
25-12-1943
Carissimo, Natale è giunto e il sogno di
averti qui con noi è ormai svanito. […] c’è
sempre il terrore di un altro bombardamento
e sono ansie continue perché, ad ogni allarme, si pensa sempre che sia la volta di
Recco.
26-12-1943
Carissimo, c’è un tempo schifosamente
limpido e io mi aspetto da un momento all’altro un altro bombardamento su quel dannato ponte che ormai da 15 giorni è stato riattivato! […]
[continua sul prossimo numero]
ECCORECCO • NUMERO 57 • OTTOBRE 2014 • 9
ARTE LA LAPIDE SEPOLCRALE DI GIOVANNA FRANCESCA LEVERONI È OPERA DI LORENZO ORENGO
Quella scultura funebre a Polanesi
RICCARDO FERRARINI > Come è ormai divenuto
noto negli ultimi anni, tra pubblicazioni di
articoli e nuove scoperte, Recco è divenuta
più volte protagonista in campo culturale di
peculiarità artistiche e letterarie che hanno
aggiunto importanti tasselli di carattere
squisitamente ligustico al nostro tessuto sociale.
A riguardo, le ultime novità arrivano dal
cimitero di Polanesi dove, posta di profilo
quasi a celarsi agli occhi dei pochi passanti, si trova una scultura funebre di Lorenzo
Orengo. Lo scultore (1838-1909) ebbe i natali a Genova e seguì le orme artistiche del
più noto Santo Varni (1807-1885), di cui abbiamo uno dei più splendidi esempi e di
massima espressione di scultura simbolicoreligiosa dell’arte borghese del secolo XIX,
nel Cimitero di Staglieno con l’imponente
“Statua della Fede”.
Lo stesso Orengo si è reso famoso con
numerose opere presso il famoso camposanto genovese di cui la più celebre è la
Tomba di Caterina Campodonico del 1881,
meglio nota come “La venditrice di noccioline”, ed anche in quello di Novi Ligure con
altre due opere marmoree.
Lo scultore con grande probabilità vanta
anche una lunga serie di opere minori, piccole sculture pagate da piccoli privati all’epoca dell’attività dell’artista. Anche Recco può vantare una di queste, la tomba in
questione per l’appunto, è della cittadina
10 • OTTOBRE 2014 • NUMERO 57 • ECCORECCO
genovese Giovanna Francesca Maria Leveroni, nata nel 1862 da Luigi Leveroni, avvocato genovese e dalla benestante Maria
Tribone. Quest’ultima con grande probabilità si trovava presso i nostri lidi in villeggiatura come era divenuto ormai d’uso comune per la borghesia a fine ’800, probabilmente in una casa di sua proprietà e per
cause a me sconosciute morì alle tre di notte il giorno 16 gennaio 1894 nella casa posta sulla via al numero 14, nubile.
La tomba, possiamo immaginare romanticamente, fu commissionata da qualche
parente stretto della defunta che, consapevole dell’amore di quest’ultima per la nostra località, decise di non trasferire il corpo nuovamente a Genova e ma optò invece
per l’inumazione in località Polanesi.
La tomba di Giovanna Francesca Maria Leveroni
e il particolare con la firma dello scultore.
OTTOBRE 2014
CROCE VERDE RECCO
| Via Milite Ignoto 17 | Tel. 0185.74234 | www.croceverderecco.it |
news
PUBBLICHE ASSISTENZE
ANPAS DAY LE
E LE SFIDE DEI PROSSIMI ANNI
In vista del rinnovo delle cariche direttive del prossimo autunno, ANPAS Liguria ha organizzato il 27 settembre scorso nella splendida cornice di Villa Serra di Sant’Olcese (GE) il primo ANPASDAY: un momento di incontro con tutte le associazioni
aderenti cui ha partecipato una rappresentanza di Croce Verde Recco. Obettivo dell’incontro definire le linee guida di cui il nuovo Consiglio dovrà tenere conto nel proprio
lavoro per i prossimi quattro anni.
La sessione mattutina ha visto l'intervento di
Claudio Montaldo, assessore alla Salute della Regione Liguria. Questi ha sottolineato
l’importanza della L.R. 16/2014 che chiama
le organizzazioni di volontariato a far parte
a pieno titolo del sistema sanitario nazionale. Entro questo mese dovrà essere adottato
il regolamento di attuazione della legge, che
riguarderà anche la revisione delle Centrali
Operative 118.
I quattro argomenti del mattino sono stati:
Politiche sanitarie e di welfare, Riforma del
terzo settore, Protezione civile, Politiche
giovanili.
La discussione sulle Politiche sanitarie e
di welfare si è incentrata sulle grandi
aspettative suscitate dalla L.R. 16/2014.
Grazie ad essa le associazioni di volontariato di pubblica assistenza diventano un soggetto facente parte a pieno titolo del S.S.R.
e non sono più controparte della Regione e/o
delle Aziende Sanitarie. Il regolamento dovrà individuare i requisiti organizzativi, tec-
FOTO ANPASLIGURIA.IT
nici e strutturali di cui dovranno essere in
possesso le associazioni. Inoltre dovrà individuare un sistema di verifica dei requisiti e
di successivo controllo che non sia esclusivamente su base documentale ma prevedendo una commissione di vigilanza mista,
a cui partecipino anche gli organi rappresentativi delle associazioni. Si dovrà permettere eventuali adeguamenti a quelle
strutture oggi non totalmente in possesso dei
requisiti ma anche prevedere provvedimenti seri, come la sospensione o cancellazione
dall’elenco, in caso di violazione delle prescrizioni. Le Associazioni per loro parte dovranno certamente compiere un ulteriore
sforzo nell’adeguamento e nel rispetto delle regole, in particolare di quelle relative ai
rapporti di lavoro, ed essere aperte anche a
nuovi modelli organizzativi del sistema di trasporto e soccorso sanitario che non necessariamente debbano prevedere eguali impegni e/o modalità di rimborso per tutti e per
tutte le tipologie di servizi. In tutto questo
sarà importante il ruolo di coordinamento di
ANPAS Liguria.
La Riforma del terzo settore (di cui esiste un disegno di legge) rappresenta un
cambiamento epocale; al centro si è posto il
tema della legalità, considerata una prerogativa imprescindibile del volontariato, soprattutto nel momento in cui si assiste al proliferare di associazioni, talune anche di dubbia provenienza. Fondamentali anche la
trasparenza e la correttezza amministrativa,
che rimarchi la netta distinzione tra il ruolo del volontario, che presta la propria opera gratuitamente, e quello del lavoratore, con
una posizione regolata dalla legge.
Gli interventi sul tema della Protezione Civile hanno tutti evidenziato il concetto di “sistema”, inteso come pluralità di enti ed associazioni che concorrono ad operare insieme. Da evitare le iniziative di singole associazioni che si muovono fuori dagli schemi
per garantire un servizio che offra qualità e
continuità. Apprezzato l’annuncio del corso
per formatori di volontari di protezione civile di ANPAS e valutati molto positivamente i campi scuola “Anch’io sono la protezione civile».
Il Lab sulle Politiche giovanili ha dato spazio a molte idee e proposte. Il “Progetto scuole” della Regione Liguria rappresenta un fiorente bacino di nuovi volontari, ma è necessario che siano i giovani a parlare ai giovani. Ecco quindi l’idea di organizzare “Open
Day” delle associazioni, affinché siano le
scuole ad entrare nelle pubbliche assistenze
e non il contrario, per poter spiegare al meglio agli studenti cosa vuol dire essere un volontario. Interesse ha suscitato il progetto
“Anpas e Scout”, che prevede la possibilità da
parte degli scout di prestare un anno di servizio all’interno delle pubbliche assistenze.
Infine grande apprezzamento per il progetto “Movimentiamoci”, che prevede una settimana di campo scuola, esperienza altamente formativa.
CVR
DONATORI SANGUE
Nelle mattine dei primi tre venerdì del mese, presso la
nostra sede di via Milite Ignoto, un’autoemoteca dell’AVIS è presente con il personale medico per le donazioni, con inizio alle ore 7.30.
Info: 0185.721037
IN DIRITTURA D’ARRIVO LA CONVENZIONE TRA COMUNE E UNIVERSITÀ
UNA NUOVA SEDE PER LA CROCE VERDE
Una vera e propria intervista corale,
così potrebbe correttamente definirsi l’incontro che, auspice “EccoRecco”, si è svolto martedì 7 ottobre nella sede comunale di
Recco tra il sindaco Dario Capurro, il presidente di Croce Verde Recco Giovanni
Rainero, il vicepresidente “Tole” Pecchia
nonché Giuseppe Rosasco e Andrea Revello per il periodico.
Argomento di questa mini-tavola rotonda
era quello di fare il punto sullo stato degli
impegni assunti dall’amministrazione comunale in vista della realizzazione della nuova “Casa del volontariato”, che dovrebbe sorgere sull’area ex-Enel, nei pressi del ponte
di collegamento al casello autostradale. Ricordiamo che l’idea-base di questa iniziativa, caldeggiata da tempo da Croce Verde
Recco, è quella di ospitare, in un futuro si
spera non troppo lontano e in spazi finalmente adeguati alle nuove necessità di assistenza, non solo la sede della stessa Croce Verde ma anche di altre attività inerenti il mondo del volontariato e dei servizi alla
persona.
Come si può facilmente comprendere, il progetto è molto ambizioso e gli ostacoli da superare sono di varia natura, il più importante dei quali è senza dubbio legato alla ridotta capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche.
Uno snodo cruciale – ha ricordato il presidente Rainero – che peraltro si intreccia
strettamente al nuovo ruolo che le Pubbliche Assistenze sono chiamate a svolgere dalla recente legge regionale 16/2014. Con
questo atto, le Pubbliche Assistenze, da
appaltatrici di servizi alle Asl, si trasformano
in oggetti facenti parte a pieno titolo del Servizio Sanitario Regionale. Una svolta epocale – ha ricordato ancora Rainero – che richiede un notevole sforzo di adeguamento
in strutture, mezzi ma soprattutto in “capitale umano” a tutte le associazioni di volontariato interessate.
L’area compresa tra via Roma e via Vastato, destinata oggi metà a parcheggio e metà a deposito mezzi del Comune.
In particolare, per quanto riguarda Croce
Verde Recco, ne discende la necessità di poter contare su di una sistemazione logistica che consenta non solo di corrispondere
a tutti gli obblighi manutentivi ed impiantistici previsti dalla normativa, ma anche di
poter disporre di spazi adeguati per quelle
attività complementari (aule per corsi di formazione, locali per attività ambulatoriali,
ecc.), utili per rendere un servizio sempre
più adeguato alle nuove necessità e per contribuire al raggiungimento dell’indispensabile equilibrio economico.
Il sindaco Capurro, per parte sua, ha ribadito che il progetto del polo del volontariato presso l’area ex-Enel rientra negli impegni assunti dall’amministrazione comunale. A tal fine, in sintonia con quanto concordato con la stessa Croce Verde Recco,
sono stati avviati gli opportuni contatti
con la facoltà di Architettura dell’Università di Genova per la stipula di una convenzione che indirizzi gli studenti del corso di
laurea alla studio e progettazione preliminare degli aspetti (realizzativi, di viabilità,
di distribuzione spaziale) legati al riuso
dell’area dismessa Enel.
Pronto Soccorso in azienda
La Croce Verde organizza i corsi previsti dalla Legge 81/2008
L’articolo 15 del D.Lgs. 626/94 (sulla sicurezza negli ambienti di lavoro) dispone che il Datore di Lavoro:
- deve prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di
assistenza medica di emergenza, stabilendo i rapporti con i servizi esterni
anche per il trasporto dei lavoratori infortunati;
- deve designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del pronto
soccorso.
Informazioni al numero 0185.721037
Capurro ha ricordato come questa iniziativa sia già in fase avanzata (addirittura la firma della convenzione potrebbe avvenire già
entro fine ottobre – prima quindicina di novembre) e che si configuri come un aspetto preliminare e propedeutico di un più vasto e articolato impegno volto a reperire i
fondi necessari alla concreta realizzazione
del progetto. L’ambizione è quella di poter
contare su di una sede che possa avere un
respiro comprensoriale e che per questo possa convogliare sinergie e risorse da parte anche della Regione Liguria e della futura Città Metropolitana, non escludendo anche
l’ipotesi di un coinvolgimento di risorse private.
Nei prossimi mesi dovrebbero tradursi nel
concreto i primi passi di questo irto ma stimolante impegno. Da parte nostra, non
mancheremo di tenere informati i lettori dei
progressi compiuti in questa direzione.
Aiuta la
OCE VERDE RECCO
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La Croce Verde ha bisogno di tutti…
Tutti hanno bisogno, prima o poi,
della Croce Verde…
Iscriviti come SOCIO SOSTENITORE
Tessera di euro 15 annuali.
Iscriviti come MILITE
Puoi scegliere l’attività più confacente
con la tua disponibilità di tempo.
Iscriviti come DONATORE DI SANGUE
La collaborazione con AVIS, di recente
accordo, ti garantisce un ottimo servizio. Date di prelievo: autoemoteca
presso la Croce Verde i primi 3 venerdì
del mese dalle 7.30.
FATTI E NOTIZIE
INTITOLATA A BONFIGLIOLI
LA SEZIONE ANPI RECCHESE
ACD GOLFO PARADISO:
LA SCUOLA CALCIO
Lo scorso 16 settembre , nel corso di una serata istituzionale aperta a tutti, patrocinata del Comune, si è
ricostituita a Recco la Sezione ANPI intitolata a Ruby
Bonfiglioli. È stata occasione importante per ricordare la figura del partigiano Roberto “Ruby” Bonfiglioli, in passato anche segretario nazionale ANPI.
Al via la scuola calcio della ACD Golfo Paradiso, rivolta a giovanissimi delle classi
dal 1998 al 2009. Sono già circa cento i ragazzi iscritti, suddivisi in 7 squadre: Esordienti 2002/2003/2004; Pulcini 2005/2006;
Piccoli Amici 2007/2008/2009. A seguire i
giovani atleti una squadra
di 10 allenatori. Nel corso
della stagione prenderanno parte a campionati e
tornei federali nonché a
tornei e campionati interregionali. Gli allievi più
promettenti potranno partecipare agli allenamenti
dimostrativi della Sampdoria, cui la società recchese è affiliata. Per ogni informazione si
può contattare il responsabile tecnico
Diego Marrale al numero 3428844365. La
sede è in piazza Ricina 9B, tel. 0185
76587, e-mail [email protected]
IN MOSTRA “RECCO
E LA SUA STORIA”
È VICINO L’INCONTRO
DELLA CLASSE 1969
“Recco e la sua storia” protagonista
della 31a edizione delle Giornate Europee del Patrimonio. Tantissime immagini
della Recco prebellica, della Recco bombardata e degli anni della ricostruzione,
con i protagonisti della vita cittadina ma
anche semplici cittadini in primo piano:
questo il fulcro della mostra fotografica
“Recco e la sua storia”, che CorpoLevante ha allestito nella Sala Polivalente in
collaborazione con Emilio Razeto, L’Angolo dei Ricordi e la Croce Verde Recco.
Dopo il grande successo riscontrato nel 2009, i ragazzi
del ’69 organizzano quello
che ormai è diventato un appuntamento per ritrovarsi
e festeggiare insieme ogni 5
anni. Appuntamento giovedì 23 ottobre alla Focacceria di Recco. Sarà una speciale serata arricchita da una grande sorpresa… Prenotazioni entro al 15 ottobre presso edicola
Eta Beta o negozio Arte di Michela Bozzo.
TORNA A TAVOLA
LA FORMULA 2+2
A RECCO ARRIVA
LA SCUOLA DI RUGBY
Dopo il successo dell’edizione 2013, i ristoratori del Consorzio Recco Gastronomica raddoppiano. La proposta è: «Aggiungi posti a tavola, i Vostri ospiti saranno
nostri ospiti, a Recco li offriamo noi!». Venite in 4, 8, 12, 16 e multipli di 4, pagherete la metà! E non un menù pre-costruito ad un prezzo pre-studiato per l’occasione, ma scelta alla carta dal menù stagionale e dalla carta dei vini; poi il conto
sarà… la metà Semplice, vero? Si inizia
mercoledì 8 ottobre con il ristorante “Vitturin 1860” di Giambattista Squarzati e poi
avanti fino a venerdì 24 ottobre. Dove trovare un’offerta così invitante e squisita se
non a Recco?
Alla presentazione ufficiale del campionato, il presidente della società Stefano Di
Liberto ha presentato quello che è sia
un traguardo che un punto di partenza: la scuola di rugby, destinata
principalmente ai ragazzi U18, ma
aperta anche ad atleti più giovani
che abbiano voglia di lavorare sodo
per migliorare le loro competenze tecniche.
Una volta che il progetto sarà ultimato ed
in piena operatività, la scuola verrà intitolata a Roberto Besio, indimenticato prima giocatore e poi dirigente e, soprattutto, amico ed innamorato della Pro Recco
Rugby, venuto improvvisamente a mancare nel gennaio di quest’anno.
SUCCESSO RIGHEIRA
I NOSTRI SERVIZI
Una bella serata martedì 16 settembre,
presso il belvedere Luigi Tenco. Presso la
Baracchetta di Biagio, con il supporto organizzato della Pro Loco, del Comune di
Recco e dell’Ascom recchese, musica e
spettacolo con i Righeira. Tra i brani eseguiti, la prima canzone del repertorio di
Luigi Tenco.
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Sportello IAT: Informazione Accoglienza promozione Turistica
Fax e fotocopie
Vendita biglietti urbani AMT Genova
Vendita abbonamenti e biglietti APT
Vendita abbonamenti e biglietti ferroviari
Vendita biglietti “Autostradale” linea Sestri Levante - Milano
Vendita biglietti Acquario di Genova
Ricariche cellulari on-line di tutti i gestori
Vendita tessere autostradali Viacard
Prenotazione e vendita biglietti dei teatri di Genova
Vendita biglietti principali concerti
Affissione e pubblicità per i Comuni di Recco e Avegno
Sportello Touring Club Italiano
TNT Point
Via Ippolito d’Aste 2a | Recco | Tel. 0185.722440 | [email protected] | www.prolocorecco.it
ECCORECCO • NUMERO 57 • OTTOBRE 2014 • 13
BENESSERE
OMEOPATIA E RICERCA SCIENTIFICA
Un recente filone di indagine spiega come
stress, ambiente, diete e perfino singole molecole possano modificare permanentemente l'attività dei geni senza cambiarne il
codice e che queste modifiche possono essere trasmesse alle generazioni future e causare malattie. In altre parole si sta scoprendo che a differenza di quanto comunemente si credeva (almeno da trentanni a
questa parte) non è solo la sequenza del
DNA (ossia il famoso “genoma”) a trasmettere i caratteri ereditari, ma nel pro-
cesso intervengono diversi fattori. In altre
parole, l'azione dei geni può essere regolata da cause definite “epigenetiche” (ad
esempio gruppi chimici come il metile,
l'acetile ed altri) che si attaccano al DNA e
alle proteine dei cromosomi e ne modificano la cosiddetta “espressione”, ossia il
modo con cui il gene manifesta i suoi effetti.
Queste ricerche potrebbero anche fornire
una chiave interpretativa del perché in alcuni casi i rimedi omeopatici “funzionano”.
La critica più comune all'omeopatia infatti
è quella che i rimedi sono talmente diluiti
da far sì che della sostanza originaria rimangono solo labilissime tracce, che non
possono pertanto avere effetti terapeutici.
Eppure moltissime persone che hanno provato l'omeopatia per la cura di alcuni disturbi possono testimoniare che le cure
omeopatiche sono efficaci. Come spiegare
il mistero? Forse un aiuto decisivo a comprendere questi meccanismi di azione potrebbe venire dalla più attuale ricerca molecolare e aprire quindi nuovi orizzonti di
cura alla medicina, intesa in una visione globale in cui il “benessere” rientra a buon diritto nel campo della “salute” tradizionalmente intesa.
IN CUCINA
INFO AZIENDE
LA CIMA ALLA GENOVESE
CALDAIE A PELLET
Proteggersi dal freddo? Arrivano le caldaie a pellet.
Invitante, di bell’aspetto e assai digeribile,
la cima genovese, a cimma in dialetto, è
una pietanza dove abbondano uova,
varie verdure, prosciutto e aromi naturali,
tutti racchiusi in una sacca di carne contornata da un paziente lavoro di cucito.
Le quantità sotto riportate sono adatte per
un nutrito numero di commensali; facendo le dovute proporzioni, si trovano
le giuste quantità per la famiglia.
Si incomincia con un pezzo di carne di
manzo o di vitello, detta “pancia”, del
peso di circa 6 kg e dal formato rettangolare, la si piega su se stessa e si cuciono
i tre lati formando come una “tasca”, lasciando un lato aperto per inserire il ripieno. In una pentola mettere 7 hg di carote tagliate a cubetti, 3 hg di carne magra di vitello e 4 hg di prosciutto cotto entrambi tagliati a dadini, aggiungere 150
cc di olio extravergine e soffriggere per
far insaporire; togliere dal fuoco e mettere 40 uova, 3 bei cucchiai di mollica di
pane bagnata nel latte e strizzata, 2 hg
di parmigiano grattato, aggiustare di
sale e far cuocere a fuoco lento mescolando sovente per non fare attaccare le
uova al fondo del tegame. Il ripieno deve
cuocere per rassodare. Togliere dal fuoco, aggiungere un tritato composto da 2
cucchiaini di aglio e prezzemolo, 2 cucchiaini di maggiorana, 3 hg di piselli finissimi e rimescolare per amalgamare il
composto. A questo punto riempire la
“tasca” col ripieno preparato (si possono mettere 4 o 5 uova ben sode), completare la cucitura, fasciare la cima con
carta vegetale e mettere l’incarto a bollire in una pentola per almeno 2 ore. Si
consiglia di chiudere bene il coperchio
mettendo sopra un peso, per trattenere
il vapore, così la cima cuoce meglio rimanendo più saporita. Finito quest’ultima operazione, togliere dal fuoco e mettere la cima sotto pressa (un peso di 10
kg.) per circa 4 ore. Quando il preparato è ben pressato e freddo tagliare a fette e servire in tavola. Un ultimo consiglio:
chiedere al macellaio il numero di uova
adatto alle dimensioni della cima.
ANTONIO BOVETTI
IN COLLABORAZIONE CON
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14 • OTTOBRE 2014 • NUMERO 57 • ECCORECCO
Cosa offrono?
Le caldaie a pellet possono produrre sia calore che acqua calda tramite l’impiego di
combustibili naturali ed ecologici, tale
modalità di funzionamento comporta un risparmio in bolletta ed una riduzione delle emissioni di zolfo.
Tali caldaie, dotate di elevata efficienza energetica, funzionano bene sia con termosifoni che con riscaldamento a pavimento e si
possono integrare con pannelli solari per
avere acqua calda anche in estate.
Per chi sono state ideate?
Le caldaie a pellet sono state ideate sia per
uso domestico (potenze da 15 KW a 50 KW)
che per uso aziendale (> 50KW).
Quando conviene ricorrere ad una caldaia
a pellet?
È consigliato adottare una caldaia a pellet
in caso di sostituzione di impianti a gas e
gasolio.
Benefici fiscali
In caso di sostituzione di un vecchio impianto, si può ricorrere alla detrazione del
50% nel caso di ristrutturazione di edifici,
alla detrazione del 60% per la riqualificazione energetica degli edifici ed anche al
conto termico.
Per maggiori informazioni non esitate a
contattarci.
VECCHI GIORNALI
IN LIBRERIA
DAI QUOTIDIANI DI OTTOBRE 1994
✤ BORN TO RUN Christopher McDougall, giornalista, ex inviato di
guerra e runner dilettante, in questo libro straordinario ci racconta
il suo viaggio avventuroso sulle tracce dei Tarahumara, «il popolo
più gentile, più felice e più forte della terra», che vive nei selvaggi
Copper Canyon dello stato messicano di Chihuahua. I Tarahumara sono capaci di correre decine di chilometri in condizioni estreme senza apparente fatica e senza subire infortuni. Il loro segreto consiste… Il ibro sfata il luogo comune che vede in noi umani dei camminatori, rivelandoci che in realtà siamo nati per correre. Strade Blu Mondadori, 396 pagine, 17,50 euro.
Il cimitero “San Giovanni”.
✔ Il Comune stanzia 137 milioni per realizzare sessanta nuovi loculi nel cimitero di San Giovanni.
✔ Malcontento dei commercianti in
merito a licenze commerciali e nuove
aperture: il presidente di Ascom, Walter
Zampaloni, chiede maggiori controlli da
parte dell’Amministrazione comunale.
✔ Polemiche sull’illuminazione pubblica dopo l’incidente occorso a M.L.Z.,
investita mentre attraversava via Roma,
all’altezza dell’incrocio con il raccordo
autostradale.
✔ A differenza di Genova (6,2%) i Comuni del Golfo Paradiso tendono ad abbassare l’aliquota ICI per il 1995: a Recco si prevede di passare dal 5 al 4,8%.
✔ Aspre critiche dal consigliere Vittorio
Monte alla decisione della maggioranza
di acquistare un telefono cellulare a disposizione del sindaco.
✔ Non piace al Golfo Paradiso la riforma del sistema di accoglienza turistica:
i Comuni da Bogliasco a Camogli dovrebbero confluire nell’APT (Azienda di
Promozione Turistica) di Genova, mentre il Tigullio verrebbe riunito in quella
di Santa Margherita Ligure.
✔ Dopo il positivo esperimento dello
scorso anno, l’Amministrazione comunale
affida nuovamente la gestione della
scuola di San Rocco alla Cooperativa
Saba per l’anno scolastico 1994-95.
✔ Il “misterioso” ritrovamento della
bomba nel greto del torrente è lo spunto per una crisi di governo nell’acceso
clima pre-elettorale; ma la giunta Dc Psi
Pli Psdi Pri guidata da Giovanni Rainero resiste.
✔ Il consiglio comunale approva il progetto di un centro congressi che sorgerà tra via Ippolito d’Aste e la via Aurelia:
un mutuo da 1,8 miliardi permetterà di
costruire un edificio su due piani per 800
mq di superficie.
✤ CORRERE CON IL BRANCO LA FILOSOFIA DELLA CORSA E TUTTO QUELLO CHE HO
IMPARATO DALLA NATURA SELVAGGIA Dall'infanzia nelle campagne del Galles alle
corse lungo le spiagge francesi fino alle colline irlandesi e alle foreste della Florida, Mark Rowlands ha imparato che correre non deve necessariamente servire a qualcosa ma è un'attività che ha valore per se stessa
e che ci permette di capire quali sono le cose che danno senso all'esistenza,
Mark Rowlands ha corso e si è allenato per gran parte della sua vita: per
lui, filosofia e corsa sono strettamente legate. Nel libro Rowlands si trova a ripensare alle sue corse più memorabili in compagnia del suo inseparabile «branco»: il lupo Brenin, i cani Hugo e Nina, il cucciolo di cane lupo Tess. «Correre è uno
spazio in cui posso ricordare…» Strade Blu Mondadori, 216 pagine, 18,00 euro.
✤ CORRERE È UNA FILOSOFIA PERCHÉ SI CORRE «Correre rende felici». Si potrebbe riassumere così l’affascinante percorso che Gaia De Pascale traccia in queste pagine: unica fra tutte le discipline sportive, la corsa è una
filosofia di vita, e insieme metafora stessa del vivere. Chi corre lo fa per
spezzare ogni condizionamento o limite: si oppone al destino, esprime
la propria nostalgia per l’infanzia perduta o per un ideale di purezza e autenticità a cui tendere, sfoga emozioni e tensioni sopite da troppo tempo, supera le barriere che la vita gli ha imposto. In una parola, correre è
sinonimo di libertà, oltre i vincoli sociali, culturali, oltre le sbarre di qualsiasi prigione, mentale o reale, fisica o emotiva. Ponte alle Grazie editore, 192 pagine, 14,00 euro.
✤ IL LIBRO COMPLETO DELLA CORSA Jef Galloway ha scritto questo
manuale sulla corsa con il contributo di tecnici e atleti, quali Bill Rodgers, Kenneth H. Cooper, Frank Shorter, Joan L. Ullyot, George Sheehan, Bob Anderson. Il volume contiene ciò che occorre sapere per dedicarsi alla corsa, dal semplice jogging alla maratona: consigli, programmi, piani di allenamento, tabelle e suggerimenti tecnici. L'autore tratta ogni tipo di corsa, dalla velocità al mezzofondo e al fondo, sulla base della sua grande preparazione ed esperienza. Presentazione
di Antonio Venerando. Edizioni Mediterranea, 280 pagine, 23,50 euro.
✤ CAMMINATORI GUIDA PRATICA PER ESPLORATORI, GIRAMONDO, VIAGGIATORI, PELLEGRINI, TURISTI, AVVENTURIERI Vuoi partire per un lungo cammino o per un trekking di pochi giorni
e ti stai chiedendo come prepararti? Devi cambiare lo zaino o gli scarponi e non sai scegliere? Quali sono i materiali più adatti? Cosa fare se
devi dormire all’addiaccio? Un manuale tecnico e appassionato per chi
cammina, da solo o in compagnia, in estate o in inverno, in montagna o
in pianura: la preparazione tecnica, fisica e mentale, il codice della strada, come guadare un torrente, come camminare al buio, come scegliere abbigliamento e calzature. Terre di mezzo, 164 pagine, 13,50 euro.
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