STORIE PER FARE AMICIZIA Identikit del percorso

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STORIE PER FARE AMICIZIA Identikit del percorso
di Anna Angeli
STORIE PER FARE AMICIZIA
La scuola è il luogo dove il bambino prende coscienza delle sue abilità e dove
stabilisce molteplici relazioni sociali con adulti e coetanei. Accogliere non
significa solo “invitare a entrare”, ma mettere il più possibile a proprio
agio i nuovi arrivati, creando nell’ambiente scolastico un’atmosfera
piacevole. Le finalità che ci proponiamo sono legate al bisogno dei
bambini, che arrivano o tornano a frequentare la scuola, di percepire
attorno a sé un clima positivo e accogliente che: 1. consenta di superare i
timori verso un’esperienza nuova e il disorientamento iniziale o verso il
dover riallacciare rapporti; 2. contribuisca ad attivare i processi di relazione con i
pari, con l’ambiente e con le persone adulte; 3. aiuti il distacco dal genitore, la
capacità di orientarsi nel nuovo ambiente e l’accettazione progressiva di alcune
norme comportamentali relative all’organizzazione sociale.
Identikit del percorso
Obiettivi per il bambino
Tempi
• Superare il distacco dai genitori e accettare serenamente la scuola.
• Esplorare e interagire positivamente con un ambiente diverso dal
contesto familiare.
• Costruire il senso di appartenenza a un gruppo affettivamente significativo.
• Stabilire una relazione affettiva e di fiducia con le figure di riferimento
a scuola.
• Esprimersi e comunicare in modo ludico, nei diversi contesti.
• Accettare il fare con le mani e con il corpo.
• Riconoscere e condividere le differenze e le somiglianze presenti
nel gruppo.
Il primo periodo di scuola, al mattino.
Obiettivi per gli insegnanti e i genitori
• Conoscersi e avviare una relazione fondata sulla fiducia e sulla collaborazione.
• Condividere la storia del bambino, i bisogni, le aspettative reciproche.
• Rassicurare e far sentire accolti i bambini.
Metodologia
Accogliamo i bambini con un atteggiamento di ascolto, di dialogo, di cura. Organizziamo le giornate in
modo tale da permettere, nel rispetto dei loro tempi
e delle loro reazioni, un inserimento graduale e il più
possibile rassicurante. Accompagniamo, con l’aiuto
delle famiglie, con delicatezza ed entusiasmo, ciascun bambino nella “conquista” di questo nuovo
ambiente, che diventerà per lui un contesto familiare,
dove giocare e divertirsi insieme ad altri bambini,
dove partecipare a esperienze nuove. Osserviamo
e rileviamo i bisogni manifestati, i sentimenti e gli
approcci, durante i giochi liberi e guidati, valorizziamo ogni piccola o nuova autonomia, accogliamo
proposte e desideri.
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PROPOSTE ACCOGLIENTI
Prevediamo alcune attività preparatorie al percorso didattico, tra cui: un’assemblea con i genitori dei nuovi iscritti; i colloqui individuali e la compilazione di un questionario
per approfondire la conoscenza dei bambini; l’allestimento
degli angoli-gioco del salone, delle sezioni e di altri spazi
scolastici.
Nei primi giorni di scuola dedichiamoci alla conoscenza
reciproca (soprattutto mediante giochi per imparare i nomi
dei compagni e degli insegnanti e per presentarci), all’esplorazione dell’ambiente interno ed esterno, al riconoscimento degli spazi a uso personale (armadietto-spogliatoio), al gioco libero e guidato (giochi mimici, canzoncine,
filastrocche...) e alle prime esperienze di routine (appello,
calendario, conta dei presenti, riordino, conversazioni guidate ecc.).
UNA POESIA PER AMICA
La scuola, all’inizio di settembre, riapre solo per gli insegnanti: approfittiamo di questi giorni per preparare l’ambiente.
Per i primi giorni di scuola predisponiamo una piccola
poesia da leggere e disegnare con mamma e papà, da
portarsi dietro come un prolungamento del loro affetto.
Prepariamo delle buste-sorpresa contenenti un biglietto su
cui scriviamo da un lato in stampato maiuscolo la poesia e
dall’altro lasciamo una pagina per il disegno che il bambino
creerà dopo la lettura della poesia da parte di mamma e
papà.
Al momento del colloquio iniziale o dell’assemblea fac-
La scuola
Vado a scuola, vedo amici,
gioco, parlo, imparo, rido,
più si è, più si è felici:
degli amici io mi fido.
La maestra ha bei capelli,
è un’amica un po’ più grande:
lei ci insegna ritornelli,
lei risponde alle domande.
Vado a scuola, vedo cose,
le disegno con colori,
sento storie misteriose,
e alla fine torno fuori.
(R. Piumini, B. Tognolini, Rimelandia: il giardino
delle filastrocche, Mondadori
New Media, Milano 1997)
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ciamo partecipi i genitori di questa nostra iniziativa, invitandoli a scegliere una busta da portare a casa; raccomandiamo di leggere e colorare insieme il disegno ispirato al
testo che i bambini faranno, creando in loro attesa e coinvolgimento emotivo.
Se nella nostra scuola ci sono bambini non italofoni, prepariamo la poesia tradotta in più lingue, con l’aiuto di qualche genitore o di un mediatore linguistico, in modo da favorire la partecipazione di tutti.
UNA BACHECA PER ACCOGLIERE I GENITORI
I MIEI AMICI
Nella sezione dei grandi prepariamo un cartellone con
questa poesia scritta in stampato maiuscolo colorato.
Giuramento dell’amicizia
Tutti per uno, uno per tutti
è questo il patto che noi giuriamo
nei giorni belli, negli anni brutti
tutte le foglie da un unico ramo
e tutti i fiumi in un solo mare
tutte le forze in un solo braccio
e questo braccio ce la può fare
voi ce la fate se io ce la faccio
perché non resti più indietro nessuno:
uno per tutti, tutti per uno.
(M. Cecchi, B. Tognolini,
Filastrocche e canzoni della Melevisione,
Rai-Eri, Roma 1999)
LIBRI&SITI
Ecco alcuni libri dove viene proposto il tema dell’amicizia e
approfondita la bellezza dello stare insieme per affrontare e
superare le difficoltà della crescita:
• A. Lay, P. Turini, No, no, no, l’asino no! Giunti Kids, Firenze
2009.
• L. Pazienti, A. Bottan, Davanti al mare blu, Giunti Kids,
Firenze 2006.
• E. Carle, Vuoi essere mio amico?, La Margherita, Cornaredo
(MI) 2010.
• M. Rinck, M. van der Linden, Di chi è questa zampa?, Il Castello,
Milano 2008.
• F. Silei, L’invenzione dell’ornitorinco, Artebambini, Bologna 2011.
• L. Lionni, Pezzettino, Babalibri, Milano 2006.
• L. Lionni, Piccolo blu e piccolo giallo, Babalibri, Milano 2002.
• L. Child, Sono assolutamente troppo piccola per andare a scuola
con Charlie e Lola, Ape junior, Milano 2004.
Una bella animazione video in inglese per Guizzino:
• http://www.youtube.com/watch?v=442ie2qFANQ
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Prepariamo all’ingresso una sorta di leggio dove posizionare un quaderno su cui scriviamo una frase per riflettere sui bambini, sul rapporto tra genitori e figli, sui diritti dei
bambini, per un sereno inizio di giornata. Ogni giorno sfogliamo il quaderno e lasciamolo aperto sulla frase che abbiamo preparato per “regalare” il buongiorno ai genitori.
Lasciamo una pagina bianca per chi volesse lasciare, a sua
volta, un messaggio agli insegnanti o ai bambini.
Vicino prepariamo anche un libro di filastrocche per i
bambini, per esempio Millanta la gallina canta (N. Codignola, illustrazioni di A. Papini, Fatatrac, Firenze 2008), che
contiene 366 filastrocche. Ne possiamo leggere una pagina ogni mattina, in sezione, seguendo l’ordine di un calendario perenne che riporta per ogni giorno una filastrocca
su un animale diverso.
Leggiamola ai bambini e invitiamoli a disegnare il loro
autoritratto, tagliarlo e incollarlo su un altro cartellone che
andiamo ad attaccare accanto al precedente.
Prepariamo su dei cartoncini il contorno di una mano,
invitiamo i bambini a colorare ogni dito di colore diverso,
a colorare e “animare” il palmo. Una volta pronte, ritagliamo le mani e, se è possibile, plastifichiamole e applichiamo sul retro un pezzetto di velcro. L’altra parte del velcro
incolliamola sul cartellone della poesia.
Ogni mattina, per il mese di settembre, chiediamo ai
bambini al loro ingresso in sezione di attaccare la loro
manina sul cartellone. Finito l’appello, sinceriamoci che
tutti abbiano sistemato la loro “presenza” e leggiamo,
recitandola tutti insieme, la poesia “Giuramento dell’amicizia”.
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LA STORIA DI PICO ROTONDO
DRAMMATIZZIAMO LA STORIA
Partendo dalla necessità di “ri-trovare” l’identità del
gruppo sezione, di riprendere confidenza con gli amici,
con gli spazi della scuola in parte cambiati e di accogliere
nuovi compagni e insegnanti, accogliamo i bambini con
due libri e quindi due storie. Possiamo, all’interno dello
stesso plesso, far sì che ogni sezione scelga di lavorare su
una o sull’altra storia, in modo da scambiarsi le esperienze.
Iniziamo con il primo libro: Pico Rotondo. Se non abbiamo la possibilità di avere il libro ecco un estratto.
Appendiamo alla parete il lenzuolo colorato e invitiamo
i bambini a trasformarsi nei protagonisti della storia (➞ “box
nella pagina a fianco”): alcuni indossano gli occhiali della
talpa, altri si mettono le orecchie della topolina, altri ancora
prendono in mano Pico Rotondo, un altro gruppetto indossa la maschera dell’elefante, qualcuno si mette la collana
“serpente”. Se qualche bambino non vuole partecipare
attivamente lasciamogli un posto in prima fila per assistere
allo spettacolo.
Ascoltiamo il brano Il Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns e invitiamo i bambini-animali a camminare
seguendo la musica. Stimoliamoli a mimare gli animali con
differenti camminate: strisciare, camminare lentamente in
modo pesante, camminare a tastoni, camminare roteando…
tutti insieme come un’allegra brigata di amici!
Dopo la drammatizzazione lasciamo a disposizione dei
bambini le cose costruite in modo che possano giocare da
soli. Osserviamo come giocano e si accordano sui ruoli.
Pico Rotondo
[…] A Pico Rotondo piaceva… rotolare. Rotolando
sui suoi piedi vedeva scivolare il mondo e, finalmente,
poteva andare molto, molto lontano. Scivolando nel
mondo lontano incontrò una talpa di nome Berta. […]
Proseguendo a scivolare nel mondo lontano Pico Rotondo incontrò un grosso elefante di nome Bongo […]
(A. Gozzi, S. Dimitri,
Pico Rotondo, Giunti Kids, Firenze 2006)
SEMPRE IN MOVIMENTO COME PICO
Trasformiamoci in Pico e come lui rotoliamo per vedere
scivolare il mondo. Lasciamo andare i bambini all’emozione
del momento, invitandoli a coprire un lenzuolo bianco (in alternativa un foglio di carta da pacchi) con tracce, impronte,
linee e macchie di colore. Per dipingere il mondo visto da
Pico ci vogliono, oltre a un grande lenzuolo bianco, tempere, pennelli, uno spazio grande (magari all’aperto così possiamo “pasticciare” quanto si vuole) e una musica allegra.
Stendiamo il lenzuolo per terra, diluiamo i colori con poca
acqua, dotiamo il gruppo di bambini di un grembiule usa e
getta (lo possiamo fare con i sacchi di plastica), invitiamoli a
intingere il pennello e sperimentare tutti i movimenti possibili: lanciare il colore, lasciarlo colare, ballando, cantando,
“pattinando”, lasciandosi guidare dal ritmo della musica…
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ANCHE NOI SIAMO AMICI
Riprendiamo la storia per riflettere: “Chi ha trovato Pico,
muovendosi nel mondo? Poteva incontrare nuovi amici restando a casa? E noi, dove incontriamo nuovi amici? Che
cosa ci vuole dire questa storia?”. Condividiamo che la scuola è un mondo nel quale possiamo incontrare tanti amici,
che vengono da vicino o da lontano… e che incontrandoci
ci conosciamo.
Facciamo una foto di gruppo che ci rappresenti, stampiamo un ingrandimento e appendiamola in sezione.
L’ELEFANTE PRESENTE
Su un grande cartellone disegniamo un enorme elefante,
visto di profilo. Sulla testa e sul corpo disegniamo un mantello diviso in tanti quadratini quanti sono i bambini della
sezione e incolliamoci un pezzetto di velcro. Prepariamo
altrettanti quadratini di cartoncino delle stesse dimensioni e
in ognuno disegniamo da una parte un simbolo (scegliamo
simboli tutti diversi, ma della stessa “famiglia”, cioè o tutti
fiori o tutte forme…), dall’altra parte una doccia pronta per
fare il bagno all’elefante che non si lavava mai (e incolliamoci
l’altra parte del velcro).
I protagonisti della storia
Scarica e stampa in A4 i modelli
degli occhiali della talpa, della maschera
dell’elefante e delle orecchie della topolina
su didattica.scuoladellinfanzia.it
Pico Rotondo
Attenti all’elefante Bongo
Distribuiamo a tutti i bambini un cartoncino a forma di
cerchio stimolandoli a riempire la forma disegnando ciò
che vogliono. Mano a mano che finiscono distribuiamo
un altro cerchio, più piccolo, e invitiamoli a dipingere
un viso, come vogliono. Fissiamo il cerchio più grosso e
quello piccolo con un fermacampione. Aiutiamo i bambini, soprattutto i più piccoli, a creare due “molle” con
due strisce di carta di colore contrastante, che fissiamo
nella parte inferiore del cerchio grosso: ecco le gambe
lunghe di Pico. Per le braccia disegniamo dei rettangoli
stretti e lunghi che i bambini colorano a strisce. Non ci
resta che dotare Pico di pattini: procuriamoci dei tappi
colorati (quelli delle bottiglie dell’acqua o delle bibite)
e fissiamoli su un cartone rigido che incolliamo all’estremità delle gambe.
Fotocopiamo la maschera, distribuiamola
ai bambini per colorarla. Ritagliamo la sagoma e pratichiamo due
fori ai lati per fissarvi
l’elastico (o la corda).
Il serpente Bebe
Distribuiamo ai bambini una pallina di Das e invitiamoli
a trasformarla in un lungo serpente. Prima che asciughi
pratichiamo un forellino sulla testa e sulla coda dove
facciamo passare, una volta asciugato, un nastrino. Infine chiediamo ai bambini di dipingere il serpente con
la tempera.
Le orecchie della topolina Marina
Gli occhiali della talpa Berta
Fotocopiamo il modello di occhiali della talpa Berta,
distribuiamoli ai bambini perché li decorino come la loro
creatività suggerisce. Una volta decorati, ritagliamo l’interno e fissiamo le stanghette.
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Sparpagliamo i cartoncini sul pavimento, con la doccia
bene in vista, e invitiamo i bambini a turno a raccogliere
un cartoncino: quello sarà il loro simbolo, che colorano e
ogni mattina posano sul cartellone, in un quadratino. Ogni
giorno, poco a poco, l’elefante si “veste” dei bambini presenti, colorandosi il mantello di magici colori.
Se qualche bambino ha difficoltà a rispettare le regole
e aspettare il proprio turno, mettiamoci vicino per contenerlo e dargli fiducia, sottolineiamo le cose positive che fa.
Se qualcuno non partecipa ai giochi, rispettiamo i suoi
tempi rassicurandolo con lo sguardo e con il sorriso. Facciamo sentire accolta evidenziando, in modo calmo e contenuto, ogni sua piccola conquista.
Disegniamo una striscia sul cartoncino nero e due forme
ovali per le orecchie della topolina. Invitiamo a incollare
nella parte centrale delle orecchie due cerchi rosa e
applichiamo le orecchie alla striscia di cartoncino. Ritagliamo il cartoncino in base alla circonferenza della
testa di ogni bambino.
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LA STORIA DI GUIZZINO
UN PESCE PER OGNI BAMBINO
Prima di passare al secondo libro e quindi alla seconda
storia, facciamo trovare l’angolo biblioteca decorato con
tanti pesciolini rossi. Prepariamo anche un segnalibro a
forma di pesciolino nero e mettiamolo nel libro in modo
che spunti fuori dalle pagine. Lasciamo che i bambini facciano le domande e le considerazioni su questo evento
“straordinario”. Noi sorridiamo e sediamoci con loro e
iniziamo a leggere il libro o a raccontare la storia: Guizzino
è un pesciolino nero che convince i
suoi amici, tanti piccoli pesci rossi, a
mettersi in branco contro i grandi
predatori del mare. Guizzino ci fa
capire che è possibile reagire alla
paura e trovare una soluzione; per
riuscire ad attuare il suo piano ha
però bisogno dell’aiuto di tutti. Insegna così ai bambini, con leggerezza, che l’unione dei deboli fa la
forza contro i prepotenti e che insieme molto è possibile (la storia
completa in L. Lionni, Guizzino, Babalibri, Milano 2010).
Creiamo il personaggio principale della storia in modo
che tutti i bambini entrino subito nei panni di Guizzino. Per
ogni pesce servono: due piatti di carta o cartoncino della
medesima grandezza; colori a tempera; carta per collage;
colla vinilica; cartoncino; sottobicchieri di cartone (quelli che
danno al bar per la birra); filo.
Chiediamo ai bambini di dipingere i piatti sul retro con
la tempera (il corpo del pesce) e di incollarci alcuni pezzetti
di carta colorata (le scaglie). Tagliamo
il sottobicchiere in quarti (le pinne) e il
cartoncino per la bocca e la coda. Componiamo il pesce incastrando bocca,
pinne e coda tra i due piatti, e fissiamo
il tutto con la cucitrice. Non dimentichiamo di fare gli occhi. Chiediamo ai bambini di portare a scuola una loro foto
dove si vede bene il viso e incolliamola
sul piatto. Per finire facciamo un buco
nella pinna dorsale e mettiamo il filo per
appendere in un secondo momento i
“pesci” sul grande cartellone del mare
di Guizzino.
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IL GIOCO DEI PESCI
sciolone grande. Invitiamo i bambini a muoversi nello spazio
liberamente e a un comando sonoro devono riunirsi tutti
vicini con i loro pesciolini stretti stretti… altrimenti il pesce
mangione ne divora qualcuno. I bambini stretti l’uno agli
altri si muovono poi come se nuotassero nel mare, piano
piano. Sperimentiamo col corpo molti modi di stare vicini;
formiamo un girotondo, una spirale, sediamoci in cerchio
in modo da toccarci con i piedi oppure al contrario, sdraiamoci sulla pancia e allunghiamo le braccia e le mani fino a
toccarci; nascondiamoci tutti sotto un grande telo…
Parliamo con i bambini, dopo l’esperienza: “Come si sta
a giocare tutti insieme? Che cosa ci fa divertire? Che cosa
hanno fatto i pesciolini mettendosi vicini vicini? E noi?”. Aiutiamo i bambini a capire che ognuno è importante perché
tutti insieme possiamo affrontare tutto quello che succede.
E a scuola succedono tante cose belle! Da fare assieme.
ANCH’IO COME GUIZZINO
Un mare di… bambini
Nel mare ci sono tanti pesci
sono tutti colorati e belli,
saltano allegri tra le onde del mare
e insieme non hanno paura.
Chi conosce il nome dei pesciolini,
di quelli grandi e di quelli piccini?
Invitiamo i bambini a togliersi le collane e posizioniamole
al centro del cerchio, chiamiamo un bambino alla volta a
prendere una collana per portarla al suo proprietario e tutti
insieme diciamo il suo nome.
TUTTI INSIEME
Distribuiamo a ogni bambino un pesce di cartoncino
rosso. Nel salone o in palestra giochiamo a creare un pe-
Una volta che i bambini si sono divertiti e hanno capito
che è bello essere insieme, disegniamo la sagoma di un pesce grande e aiutiamo i bambini a incollare i loro pesci rossi
dentro la sagoma. Incolliamo un pezzetto di velcro dove va
attaccato l’occhio. Posizioniamo il cartellone in una parete
dell’aula e distribuiamo a ogni bambino una piccola sagoma di pesce nero, poi con il pennarello bianco scriviamoci
il nome del bambino e dietro al pesce applichiamo l’altra
parte del velcro. Ogni giorno un bambino sarà l’occhio di
tutti e per un giorno sarà molto speciale, sarà Guizzino, il
pesce coraggioso.
UNA FESTA SPECIALE
Addobbiamo il salone con i disegni delle mani dei
bambini più grandi che dicono “Ciao”. Poi invitiamo ogni
bambino grande a prendersi cura di uno piccolo (a seconda
del numero) prendendolo per mano e accompagnandolo
a disporsi in cerchio seduti.
progetto accoglienza
Una volta pronti tutti i pesci-fotografia, prima di attaccarli al cartellone del mare, giochiamo a conoscerci.
Invitiamo i bambini a sedere in cerchio, prepariamo il filo
che tiene il pesce come fosse una collana e chiediamo ai
bambini di indossarla e dire il proprio nome ad alta voce.
Ogni nome viene ripetuto in coro dagli altri bambini. Accompagniamo il gioco con questa filastrocca.
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Chiamiamo un bambino (uno tra quelli più disinvolti) e
iniziamo a recitare e mimare (se abbiamo il libro dal quale è
tratta anche cantare) una filastrocca (➞ “Dieci dita piccole”).
Terminata la canzone, il bambino chiama un compagno, i
due insieme si mettono in fila e mimano la canzone mentre
camminano. Di volta in volta i bambini si accodano all’ultimo della fila, che diviene sempre più lunga.
Con la stessa canzone e con gli stessi gesti possiamo
creare una variante se i bambini della scuola fossero tanti:
due bambini sono al centro di un cerchio di compagni e
quando parte la musica mimano i gesti, mentre gli altri
fanno il girotondo, al termine i due bambini vanno a chiamare due compagni che entreranno con loro nel cerchio,
ripetendo le stesse azioni in quattro. Si prosegue finché il
cerchio si chiude con mille baci a tutti i bambini!
UN REGALO
Alla fine della festa regaliamo a ogni bambino un segnalibro: un cartoncino color del mare sul quale abbiamo
incollato la sagoma di un pesce decorato con la porporina
per renderlo luminoso o di diversi colori con gli animali
protagonisti della storia di Pico.
Dieci dita piccole
Queste sono le mie dita
le mie dieci dita piccole
che con l’aria divertita
posson farti mille coccole.
Posso farle traballare
stare curve o stare dritte
posso farle stiracchiare
o nel pugno averle strette.
Posso alzarle una alla volta
raggrupparle tutte insieme
intrecciarle in giravolta
o posarle qui per bene.
Queste sono le mie dita
le mie dieci dita piccole
fanno lieve neve a fiocchi
sulla bocca fanno schiocchi.
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I bambini e l’insegnante
fanno vedere i palmi delle mani,
poi si fanno il solletico.
Muovere le dita come “farfalle”,
stirarle una a una, fare i pugni
e batterli uno con l’altro.
Intrecciare le dita delle due mani
e allungare le braccia in avanti.
Scioglierle e posarle, ferme, sulle ginocchia.
Muovere le mani come fiocchi
che scendono lungo il corpo.
Con le mani sulla bocca tirare i baci ai bambini.
(C. Carminati, G. Pezzetta, S. Mulazzani, Rime per le mani, Franco Panini Editore, Modena 2009)
Progetto Accoglienza
Nome .......... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................
© 2012 Giunti Scuola S.r.l., Firenze
LA MASCHERA DELL’ELEFANTE
Scuola dell’infanzia n. 1 – settembre 2012
Progetto Accoglienza
Nome .......... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................
© 2012 Giunti Scuola S.r.l., Firenze
GLI OCCHIALI DELLA TALPA
Scuola dell’infanzia n. 1 – settembre 2012
Progetto Accoglienza
Nome .......... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................
© 2012 Giunti Scuola S.r.l., Firenze
LE ORECCHIE DELLA TOPOLINA
Scuola dell’infanzia n. 1 – settembre 2012