Sezione anagrafica - Osservatorio Nazionale Distretti Italiani
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Sezione anagrafica - Osservatorio Nazionale Distretti Italiani
Sezione anagrafica Denominazione Distretto del Mobile Imbottito di Forlì Sede del Distretto Le imprese del Distretto del Mobile Imbottito di Forlì sono collocate in massima parte nel territorio del comune di Forlì e, in misura minore, in alcuni comuni adiacenti: Castrocaro, Meldola, Predappio, Bertinoro, Civitella, Galeata, Rocca San Casciano, Premilcuore. Specializzazione produttiva Il Distretto comprende aziende a carattere prevalentemente artigianale o comunque di dimensioni medio-piccole i cui prodotti sono destinati per lo più ad una fascia medio-alta e alta di clientela. Le imprese del Distretto sono specializzate nella fabbricazione di complementi d’arredo e di mobili imbottiti: divani, poltrone, pouf componibili, letti. La filiera di Forlì copre, sostanzialmente, tutte le attività del processo produttivo del mobile imbottito, ad eccezione della produzione dei pellami che provengono da fuori regione, in particolare dalla Toscana e dal Veneto. La produzione di complementi d’arredo riguarda: arredamento per hotels, letti, tavoli in legno, marmo, granito, arredamento da giardino. Ambiti merceologici del Distretto del Mobile Imbottito di Forlì (Ateco 2007) C ATTIVITA’ MANIFATTURIERE 31 – Fabbricazione di mobili 31.01 - Fabbricazione di mobili per ufficio e negozi 31.09.1 - Fabbricazione di mobili per arredo domestico 31.09.3 – Fabbricazione di poltrone e divani Fabbricazione di letti e arredamenti per ospedali e comunita’ Ceri per illuminazione 31.09.9 - Fabbricazione di altri mobili (inclusi quelli per arredo esterno) Ente di riferimento Consorzio Cupal - Mobile Imbottito e Complementi d' Arredo Via Valzania, 14/16 47121 Forlì Tel. 0039 0543 32114 Fax 0039 0543 806288 [email protected] www.cupal.it Riconoscimento regionale Non ancora riconosciuto Il distretto non aderisce alla Federazione Distretti Italiani Dati quantitativi N. Imprese (2009) N. Imprese fino a 49 addetti (2008) N. Addetti (2008) Export 2009 (Ml Euro) 314 372 (97,13%) 3.517 0 Var.% Imprese (2009/2007) -25,94 Var.% Imprese fino a 49 addetti (2008/2007) -10,14 Var.% Addetti (2008/2007) -4,89 Var.% Export 2009/2008 Dati qualitativi Breve presentazione e descrizione del Distretto Il Distretto del Mobile Imbottito di Forlì è un distretto giovane. Le aziende sono prevalentemente nate per gemmazione dopo il 1972 e in maniera particolarmente intensiva tra il '75 e il '77. Presentano le caratteristiche tipiche dell'artigianato con impiego limitato di capitali; i soci operano direttamente in fabbrica con responsabilità patrimoniali dirette e con la sistematica presenza dell'imprenditore-dirigente-lavoratore. E’ grazie alla presenza diffusa su tutto il territorio di un know-how specialistico, che si è innescato un processo di proliferazione, reso stabile economicamente dal legame di molte realtà con tre catene di distribuzione francesi, che hanno accompagnato le sorti del distretto dalla sua genesi fino alla fine degli anni novanta. E’ in questo periodo che cominciano ad evidenziarsi i primi segni di cedimento che sfoceranno in una vera e propria crisi competitiva provocata dalla contrazione dei consumi da parte delle famiglie, dall’instabilità della domanda estera, dall’emergere di nuovi competitors sulle fasce di produzione medio-basse e dalla perdita di competitività legata al costo delle materie prime. Tali cambiamenti hanno indebolito i legami con le catene distributive francesi e hanno avviato un processo di selezione all’interno del distretto che si scontra con una serie di problematiche congenite, quali: - scarsa attenzione delle imprese alla distribuzione e alla commercializzazione dei prodotti. Poche imprese locali operano con un marchio proprio mentre la stragrande maggioranza è vincolata alla distribuzione organizzata. E’ la grande distribuzione che detta le strategie in termini di design e stile con la conseguenza che le fasi strategiche a maggior valore aggiunto (ideazione e distribuzione) non sono nelle mani delle imprese locali; - scarsa capacità di pianificazione e strategia orientata alla produzione nel breve periodo e al contenimento dei costi; - assenza di azioni sistemiche fra imprenditori istituzioni locali per favorire un processo di crescita. Il processo di riorganizzazione tuttora in atto si sviluppa in diverse modalità: - delocalizzazione delle attività in aree a minor costo del lavoro (come ad esempio la Cina) con conseguente impoverimento del tessuto produttivo locale; - riposizionamento delle attività su nuovi segmenti di mercato; - potenziamento delle capacità di innovare, con lo studio di nuove soluzioni ergonomiche, ecocompatibili (green economy) e l’inserimento nel prodotto di particolari elettromeccanici; - ricerca di nuovi mercati di sbocco; - chiusura delle attività, in particolare la rete dei piccoli subfornitori è stata quella maggiormente colpita a causa della scarsa capacità imprenditoriale di stare al passo (sia strategicamente che finanziariamente) con i mutamenti del mercato; - intervento dell’imprenditoria cinese che ha prelevato molte attività locali, operando molto spesso in modo irregolare per abbattere i costi. Punti di forza del Distretto sono: - la piccola dimensione delle aziende che le rende flessibili rispetto alla variazione della domanda; - un buon livello di apertura verso i mercati esteri; - la qualità medio-alta e alta dei prodotti. Di contro, si rilevano punti di debolezza quali: - la limitata dimensione organizzativa e strategica delle imprese; - la mancanza di una struttura distributiva autonoma; - l’assenza, in molti casi, di un marchio identificativo del prodotto; - uno scarso coordinamento fra le imprese della filiera e difficoltà nell’intraprendere iniziative strategiche di sistema; - la scarsa spesa in innovazione. Per quanto riguarda il ruolo delle istituzioni locali, esse non sembrano essere state abbastanza attive nel promuovere il distretto del mobile, che ad oggi appare scarsamente valorizzato. Le iniziative promosse negli ultimi anni non hanno avuto il successo sperato. Al riguardo, la fiera locale del mobile non ha avuto forte risonanza e il tentativo del centro servizi Cupal di imporre sul mercato un marchio di distretto non si è mai affermato. Patto per lo sviluppo del Distretto: Strategie di Sviluppo del Distretto Allo stato attuale, sono in fase di analisi diverse soluzioni per poter rilanciare il distretto. Una delle strade percorribili va ricercata nella possibilità di far decollare azioni sinergiche, come la costituzione di un consorzio di commercializzazione, che superi gli atteggiamenti individualisti, potenziando la capacita’ di innovare, degli imprenditori. Ci sono stati in passato i vari tentativi di dare vita a consorzi di vendita e di internazionalizzazione, ma in termini di coinvolgimento e partecipazione sono risultati piuttosto deludenti a causa dell’atteggiamento estremamente individualista degli imprenditori. Altre soluzioni possibili vanno dal potenziamento di servizi avanzati (internazionalizzazione, accesso al credito, progettazione e design) al sostegno alle imprese della subfornitura, alla creazione e la razionalizzazione di centri di servizio, alla cooperazione tra le piccole imprese dell’indotto, ad una più razionale organizzazione della filiera (da monte a valle) in grado di mettere in rete le imprese che svolgono parti di fasi o intere fasi e individuando un possibile marchio che ne certifichi la tracciabilità e l’alta qualità. Organismi di rappresentanza e di governance distrettuale Presenza di centri servizio a supporto delle attività e delle strategie distrettuali Cupal è un consorzio export di promozione, costituito nel 1980; raggruppa 25 ditte produttrici di mobili imbottiti e complementi di arredo della Regione Emilia Romagna. La sede del Consorzio è a Forlì, polo produttivo di mobili imbottiti e accessori per arredamento, conosciuto in tutta Italia e nel mondo. L' attività del Consorzio si basa principalmente nella promozione delle ditte associate, organizzando show-rooms, partecipando a fiere internazionali, trade marts, pianificando missioni, ricerche di mercato, campagne pubblicitarie con riviste specializzate, distribuzione di materiale pubblicitario ed informativo.